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A fine anno Podgorica dovr affrontare la tratta pi spinosa del suo percorso europeo, presentare le riforme sulla giustizia e sullo stato di diritto Via libera da Bruxelles allapertura dei capitoli negoziali pi scottanti del percorso europeo di Podgorica, il 23 e 24, che si riferiscono nellordine alla riforma del sistema giudiziario e al rafforzamento dello stato di diritto, condizioni sulle quali lUnione Europea non disposta, per il momento, ad arretrare di un millimetro, puntellando senza sosta le autorit montenegrine. La notizia stata data dal presidente dellUe in persona, Herman Van Rompuy, a Bruxelles durante lincontro di marted con il presidente montenegrino Filip Vujanovic e accolta con molta soddisfazione a Podgorica, dove la politica filoeuropea viene sostenuta con grande favore sia dal governo che dallopposizione. Ma, come ricorda il quotidiano Vijesti, non sar certo un passaggio indolore per un Paese considerato da molti osservatori internazionali e dagli ultimi rapporti dellEuropol un narcostato, dove corruzione, crimine organizzato, riciclaggio di denaro sporco hanno raggiunto ormai un livello senza paragoni. E su questo punto Van Rompuy, pur avendo elogiato gli sforzi profusi finora dalle autorit montenegrine per rafforzare lindipendenza della magistratura, ha chiaramente avvertito Vujanovic che il lavoro da fare ancora moltissimo e la Commissione europea vigiler costantemente sul rispetto delle condizioni imposte da Bruxelles. Finora, infatti, Podgorica riuscita a chiudere soltanto due capitoli, i pi blandi e rapidi da trattare, quelli relativi al campo scientifico, universitario e culturale. Ma i pi caldi, il 23 e 24, verranno aperti solo a fine anno, come ha garantito il presidente europeo, invitando il governo montenegrino ad allineare al pi presto la propria legislazione alla disciplina normativa imposta dallUe. Van Rompuy ha concluso il suo intervento evidenziando che ad ogni modo il Montenegro gi un solido partner di Bruxelles nel processo di stabilizzazione e associazione dei Balcani, riconoscendogli il merito di aver compiuto notevoli progressi. Ma da varie indiscrezioni registrate da Vijesti in ambienti molto vicini allo staff del presidente europeo, vi molto timore per i numerosi scandali e grane giudiziarie che puntualmente
piombano sullesecutivo di Podgorica guidato dal premier Milo Djukanovic. A preoccupare maggiormente la delicatissima questione delle violenze fisiche subite dai giornalisti montenegrini mai affrontata seriamente dallesecutivo anche a fronte di un fiume di proteste e lamentele partite dalle principali organizzazioni europee ed internazionali - rammentata dallo stesso Van Rompuy durante lincontro con Vujanovic. La sicurezza dei giornalisti un punto imprescindibile in uno Stato democratico, ha tuonato il presidente dellUe, invitando le autorit montenegrine a garantire la tutela dei diritti di tutti i cittadini.
contesto regionale, europeo e mondiale, ha ribadito il ministro della Difesa macedone, Talat Dzaferi. Difatti laccordo permetter al comparto militare kosovaro di integrarsi pi efficacemente con le forze armate della Nato: Solo con strategie concordate e piani condivisi riusciremo ad assicurare la pace e la stabilit regionale, ha osservato il ministro della Difesa kosovaro, Agim Ceku. Ma liniziativa giover anche a Skopje, che migliorer i suoi rapporti con gli altri Stati della regione, nonch con la Nato. Dal programma concordato e stilato la scorsa settimana, fino a maggio prossimo sono cadenzate ben 18 attivit militari congiunte, tra cui listituzione di una nuova struttura medica e un centro di sicurezza informatica. La cooperazione militare tra i due Paesi fondamentale, giacch sia il Kosovo che la Macedonia non dispongono di forze sufficienti a difendersi in modo autonomo, spiega Ndzemedin Spahium, docente presso luniversit di Pristina. Ecco perch entrambi i Paesi devono cooperare e lavorare assieme per integrarsi ottimamente con il comparto della Nato, sottolinea Spahiu.
situazione finanziaria in cui versa il Paese produce degli effetti catastrofici sulla salute dei cittadini, non solo mentale, ma anche fisica, come ci confessano molte persone disperate che risentono di un sensibile peggioramento delle condizioni generali di salute, spiega Limo. Peraltro i dati diffusi dallAgenzia Bancaria della Federazione di Bosnia Erzegovina (lentit musulmano-croata del Paese) attestano un massiccio livello dindebitamento tra la popolazione: nel primo semestre i prestiti richiesti dai cittadini della Federazione hanno raggiunto la soglia astronomica di 2,5 miliardi di euro, il 15,4 per cento in pi rispetto alle stime registrate lo scorso anno nello stesso periodo. Del resto la situazione rispecchia l'impasse in cui avviluppata la Bosnia, un Paese ingessato e fermo che paga soprattutto il lassismo politico: in questi anni non c' stato lo straccio di una riforma, l'economia rimasta immobile e l'integrazione europea appare lontana anni luce. La crisi, inoltre, ha provocato una nuova recessione nel 2012 (-0,7%) e la ripresa prevista quest'anno dal governo bosniaco si rivelata, in verit, alquanto striminzita. Di conseguenza, la disoccupazione non fa che galoppare e presto potrebbe anche sfondare la soglia del 25%, nonostante l'esecutivo abbia assicurato una settimana fa di poterla portare nel 2014 al 22%.