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MACROFINANZA PREVIDENZA

SPECIALE
Tratto da MyAdvice n3, anno 4

Il sistema Pansionistico alla luce delle novit legislative

MACROFINANZA PREVIDENZA

Come cambia il sistema pensionistico alla luce dei nuovi risvolti normativi
Cosa imparerai: Il mercato italiano: le modalit di adesione e la logica dei "Tre Pilastri" I Fondi pensione chiusi, quelli aperti e i Pip Il regime fiscale delle prestazioni dieci domande e risposte

Sono 5 mln i lavoratori che aderiscono a secondo e terzo pilastro

l mercato della previdenza complementare nel nostro Paese, dopo lultima riforma Monti Fornero, sulla previdenza pubblica, sta riscuotendo una particolare attenzione sia da parte degli addetti ai lavori (Banche, Sgr, assicurazioni) che da parte dei lavoratori privati e liberi professionisti. Sono oltre cinque milioni a fronte di un potenziale di 30 milioni gli iscritti che hanno scelto di aderire alle forme di previdenza complementare. Chi ha davanti 20, 30 anni di lavoro oggi consapevole che crearsi unimportante copertura previdenziale non rappresenta pi un optional ma un dovere. La materia pu apparire ostica ma nei capitoli successivi il lettore potr ap-

prendere utili informazioni e comportamenti da tenere prima di scegliere il prodotto previdenziale che pi sposa le sue esigenze. Il sistema previdenziale del nostro Paese segue la logica dei tre pilastri. 1) Primo pilastro: previdenza pubblica di base Il primo pilastro costituito dalla Previdenza pubblica di base il cui fine quello di erogare una pensione minima finanziata sia dai lavoratori che dai loro datori di lavoro. obbligatoria, fa capo allInps per le classi di lavoratori dipendenti privati, commercianti, artigiani, coltivatori diretti e simili; fa capo all Inpdap (recentemente conflu

Andrea Enrico Milesio Ha lavorato presso primarie istituzioni bancarie e finanziarie, con una ventennale esperienza nellambito della consulenza finanziaria e previdenziale. Ha3 costruito in Ita2 4 lia la prima rete di pension planner nellambito del Gruppo5Credito 1 Cooperativo. autore di una serie di manuali sulla pianificazione patrimoniale e sulla previdenza com3 plementare. Attualmente segue la 2 4 clientela banche nellambito della consulenza dei servizi finanziari e 1 5 previdenziali per il gruppo Azimut.

Tempo di lettura:
SISTEMA PREVIDENZIALE ITALIANO
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PUBBLICO O DI BASE INPS, INPDAP, Casse di Previdenza

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COMPLEMENTARE COLLETTIVO Adesione collettiva a Fondi Pensione Negoziali (o chiusi o aperti) Volontaria Privata Capitalizzazione

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COMPLEMENTARE INDIVIDUALE Adesione individuale a Fondi Pensione Aperti o a PIP

Livello di Approfondimento
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ADESIONE GESTIONE SISTEMA

Obbligatoria Pubblica Ripartizione

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ita allinterno dellInps) per i dipendenti pubblici; mentre gli iscritti alle Casse autonome previdenziali come giornalisti, notai, geometri, ecc. fanno capo ad altri Enti. Il sistema gestito secondo la logica della ripartizione, ovvero i contributi versati dai lavoratori e dalle loro imprese vengono utilizzati per pagare le pensioni correnti: una sorta di patto intergenerazionale tra i lavoratori attivi che versano i loro contributi ed i lavoratori passivi (pensionati) che li ricevono sotto forma di pensione. quindi facile capire che fino a quando ci sono pi lavoratori che pensionati il sistema regge, i problemi nasceranno quando cresceranno i pensionati rispetto ai lavoratori attivi vuoi per lallungamento della vita media, vuoi per la difficolt di creare nuovi posti di lavoro. Ecco quindi svelate le vere motivazioni dellultima riforma dedicata alla previdenza pubblica che ha portato con lungimiranza lInps a mettere in sicurezza le future pensioni di noi italiani per i prossimi 50 anni. 2) Secondo pilastro: previdenza complementare collettiva

Previdenza complementare - Le riforme precedenti Fino al 1993: sviluppo di forme previdenziali aggiuntive in assenza di ogni tipo di regolamentazione. Fondi prevalentemente istituiti a favore dei dipendenti di imprese operanti nel settore creditizio. D.lgs. 124/1993 (novellato alla legge 335/1995): introduzione nel panorama giuridico ed economico italiano della figura regolamentata dei fondi pensione. Decreti ministeriali di attuazione: criteri di gestione, limiti di investimento, norme sui requisiti formali costitutivi. D.lgs. 252/2005 (in attuazione della legge delega 243/2004): riscrittura della disciplina dei Fondi Pensione. pi flussi di finanziamento tramite conferimento Tfr maggiore concorrenza tra le forme di previdenza complementare per migliorare criteri di omogeneit, trasparenza e portabilit delle posizioni amplimaneto fonti istitutive perfezionamento e razionalizzazione del sistema di vigilanza

Principali contenuti

ranno i suoi versamenti. Alladerente,al momento del pensionamento, verr liquidata una rendita o massimo 50% dellintero capitale. In questo modo il lavoratore, la lavoratrice potranno costruire, negli anni, una somma importante che, una volta in pensione, li aiuter a mantenere uno stile di vita uguale o simile a quello goduto nel periodo la-

Spesa pensionistica in rapporto al PIL (1989-2005)


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3) Terzo pilastro: previdenza complementare individuale Il terzo pilastro costituito dalla Previdenza complementare individuale. facoltativa ed fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione. Consente alliscritto di integrare sia la previdenza pubblica, sia quella complementare collettiva e mantenere cos invariato il proprio tenore di vita una volta cessata lattivit lavorativa. Si appoggia su Fondi pensioni aperti ad adesione individuale e Polizze assicurative con caratteristiche previdenziali denominate Pip (Piani individuali di previdenza) I Fondi Pensione Le forme pensionistiche finalizzate alla costituzione di una prestazione complementare a quella pubblica sono: Fondi Pensione Negoziali (o chiusi) Fondi Pensioni Aperti (che possono essere ad adesione collettiva o individuale) Piani Individuali di Previdenza (PIP) Fondi Preesistenti I Fondi Pensione Chiusi di origine "negoziale" Nascono a seguito di: contratti e accordi collettivi, anche a livello aziendale, oppure accordi tra lavoratori promossi dai sindacati firmatari dei contratti collettivi nazionali; es. Cometa per i lavoratori metalmeccani ottobre dicembre 2012

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1990 1991 1992 1993 1994 1996 1997 1998 1999 2001 2002 2003

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Il secondo pilastro costituito dalla Previdenza complementare collettiva, una forma di previdenza facoltativa che si aggiunge a quella obbligatoria, ma non la sostituisce. fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella creazione, per ogni iscritto, di un conto individuale cui afflui-

vorativo. Gli strumenti che costituiscono questo pilastro sono: i Fondi pensione chiusi o negoziali, i Fondi pensione aperti ad adesione collettiva e i Fondi preesistenti (i fondi gi in essere allentrata in vigore del D.Lgs.124/93 istitutivo della previdenza complementare in Italia)

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che oltre la met degli italiani si aspetta una pensione inferiore al 60% dellultimo stipendio. I Piani Individuali di Previdenza Sono forme di risparmio realizzate mediante l'adesione a contratti di assicurazione sulla vita stipulati con imprese di assicurazione il cui motore interno costituito da polizze rivalutabili, ramo I o da unit linked, ramo III o da una combinazione delle due, modellata sulle caratteristiche dei fondi pensione. I Pip sono rivolti soprattutto ai lavoratori autonomi, liberi professionisti, lavoratori parasubordinati, titolari di reddito non da lavoro e soci lavoratori di cooperative. Il pi delle volte hanno dei costi (caricamenti) pi alti dei fondi pensione aperti ma, al contrario di questi ultimi, usufruiscono di una migliore disciplina in caso di decesso delliscritto e possono offrire una serie di garanzie assicurative.

Secondo Pilastro: i fondi pensione Vengono istituiti attraverso un accordo tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di FONDI PENSIONE lavoro nell'ambito di contratti collettivi CHIUSI nazionali o aziendali (es. Fondo chiuso Cometa)

FONDI PENSIONE

Sono istituiti da societ abilitate dalla legge a gestire i fondi pensione chiusi: Banche, Sim, FONDI PENSIONE Compagnie di Assuicurazione e Societ di APERTI Gestione del Risparmio

adesione COLLETTIVA INDIVIDUALE Forme pensionistiche individuali

ci, Fonchim per i lavoratori chimici, ecc.; regolamenti di enti o regolamenti aziendali aziendali; i potenziali iscritti sono appartenenti a unazienda o ad un gruppo aziendale (quadri e capi Fiat); accordi, promossi da sindacati o associazioni di livello almeno regionale, fra lavoratori autonomi o liberi professionisti; es. Laborfond del Trentino Alto Adige. importante sottolineare che lelemento determinante dei fondi chiusi lambito definito, in quanto ogni fondo nasce da una fonte istitutiva che ha una specifica platea di potenziali aderenti. I Fondi Pensione Aperti Sono costituiti con patrimonio di destinazione separato e autonomo all'interno di banche,Sim, Sgr, assicurazioni. possibile aderire in forma individuale o collettiva. Si ha adesione in forma collettiva quando i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, invece di decidere di istituire un fondo pensione negoziale, stipulano un accordo per ladesione collettiva a un fondo aperto. A loro volta i Fondi Pensione aperti possono essere suddivisi in: Fondi a contribuzione definita: per i quali viene a priori stabilita la contribuzione da versare e la prestazione che ne deriva dipender dagli importi complessivamente accantonati e dal rendi-

mento finanziario del fondo stesso. Fondi a prestazione definita: per i quali viene a priori stabilita la prestazione che il fondo in futuro erogher. La contribuzione da versare al fondo stesso viene quindi nel tempo modificata allo scopo di garantire la prestazione prefissata.

Lavoratori iscritti a forme di previdenza obbligatoria


Dipendenti aziende private Dipendenti pubblici Parasubordinati Lavoratori autonomi Liberi professionisti TOTALE 13.000.000 3.300.000 2.000.000 4.300.000 900.000 23.400.000

Lavoratori iscritti a forme di previdenza complementare


Fondi Pensione Negoziali Fondi Pensione Aperti Fondi Pensione Pre-esistenti Polizze Individuali Pensionistiche TOTALE 2.053.286 785.088 680.000 1.352.544 4.827.684

A inizio 2012 solo un lavoratore su quattro risulta essere iscritto su un potenziale di oltre 20 milioni tra lavoratori dipendenti e autonomi, esclusi quelli del pubblico impiego quindi poco pi di cinque milioni anche se, di recente, Banca dItalia ha fatto notare

I Fondi Preesistenti Sono forme pensionistiche complementari gi istituite alla data del 15 novembre 1992. Ladesione a questa tipologia di fondi su base collettiva e lambito dei destinatari individuato dagli accordi aziendali o interazienda ottobre dicembre 2012

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li. Tali fondi presentano caratteristiche peculiari rispetto ai fondi istituiti successivamente. Le Categorie dei Fondi Pensione I contributi che alimentano i Fondi Pensione vengono gestiti allinterno di essi e suddivisi in comparti: comparto azionario: rischio alto. Il capitale investito per il 100% nella Borsa azionaria; comparto bilanciato azionario: rischio medio alto. Il capitale investito in obbligazioni e azioni con leggera prevalenza verso le seconde; comparto bilanciato: rischio medio. Il capitale investito per il 50% in azioni e 50% in obbligazioni; comparto bilanciato obbligazionario: rischio medio basso Il capitale investito in azioni e obbligazioni con leggera preferenza verso le seconde; comparto obbligazionario e monetario: rischio basso. Il capitale investito per il 100% in obbligazioni anche di breve scadenza; comparto flessibile: rischio variabile. prevista la possibilit di avere una parte del portafoglio investita in azioni tra lo 0 e il 100%; comparto garantito: rischio nullo il rendimento minimo prefissato al momento delladesione. I destinatari della previdenza complementare possono essere: lavoratori dipendenti; lavoratori autonomi e liberi professionisti; lavoratori pubblici; soci e lavoratori delle cooperative; familiari a carico: coniuge e figli anche non conviventi, fratelli, genitori, generi, suoceri solo se conviventi. I pensionati e la previdenza complementare La Covip con una delibera del 2008 ha formalizzato che ladesione alle forme di previdenza complementare risulta preclusa ai titolari di pensione di vecchiaia o, comunque, a quanti abbiano raggiunto il limite di et previsto per il conseguimento di tale trattamento pensionistico. Per tali pensionati la disciplina di settore ammette solo la possibilit di continuare la contribuzione su posizioni aperte in forza di adesioni, avvenute almeno un anno prima della data del pensionamento. La delibera aveva inoltre chiarito che diversa era la posizione dei titolari di pensione di anzianit che non avevano raggiunto let pensionabile prevista nel regime obbligatorio di appartenenza per il conseguimento del trattamento pensionistico di vecchiaia (con la riforma Monti Fornero la pensione di anzianit stata abolita ed subentrata la pensione anticipata) dove risultava possibile liscrizione al fondo pensione. intuibile quindi che i titolari di pensione anticipata potranno sottoscrivere forme di previdenza complementare. Le categgorie pi attente alla previdenza complementare Ma tenendo conto delle osservazioni condotte sul primo pilastro facile focalizzarsi sulle categorie lavorative pi bisognose di previdenza complementare. Queste riguardano: in generale tutti i liberi professionisti iscritti alle casse privatizzate di cui al D. Lgs n.509/94 e, in particolare, quelli gi inseriti nel metodo di calcolo contributivo (dottori commercialisti, ragionieri, geometri); quelli iscritti alle casse regolate dal D. Lgs n. 103/96, che applicano integralmente il metodo contributivo (periti industriali, psicologi, infermieri professionisti, geologi, attuari, biologi, periti agrari, chimici). Questi soggetti, in base ai modesti livelli di contribuzione avranno tassi di sostituzione tra il 30 e il 35%; i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e imprenditori agricoli); anche per questi lavoratori, che versano contribuzioni pari al 21,30% del reddito per gli artigiani e al 21,39% per i commercianti, (rispetto al 33% dei dipendenti) la nuova riforma delle pensioni incider parecchio sulle prestazioni; i lavoratori iscritti alla gestione separata Inps (azionisti-amministratori di societ di capitali o membri di consigli di amministrazione - senza altre coperture obbligatorie - collaboratori continua-

In base a una delibera Covip del 2008, ladesione alle forme di previdenza complementare preclusa ai titolari di pensione di vecchiaia o a quanti abbiano raggiunto il limite di et previsto per tale trattamento. Per questi pensionati ammessa solo la possibilit di continuare la contribuzione su posizioni aperte e almeno un anno prima della data del pensionamento
tivi, a progetto, lavoratori occasionali e associati in partecipazione); sono tutti inseriti nel metodo contributivo e hanno versamenti di entit simile agli autonomi. Per lanno in corso laliquota contributiva pari al 27,72% del compenso conseguito; in generale tutti i lavoratori dipendenti che hanno iniziato a lavorare dal 1 gennaio del 1996, quelli con anzianit lavorative modeste (18 anni o meno) a quella data. Se vi riconoscete in una delle categorie sopra evidenziate, avete certamente la necessit di aderire rapidamente a questi nuovi strumenti di risparmio previdenziale (i Fondi Pensione), poich sar veramente difficile vivere let del pensionamento con redditi che sono la met o al massimo il 60% di quelli di cui si disponeva il mese prima di andare in pensione. Chi controlla i Fondi pensione Il compito di garantire la corretta applicazione delle leggi e vigilare sulla trasparenza dellattivit dei fondi pensione affidato alla Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione). Le funzioni della Covip possono essere cos sintetizzate: ottobre dicembre 2012

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approvazione degli statuti e dei regolamenti dei fondi pensione; tenuta dellalbo dei fondi pensione; svolgimento dellattivit di istruttoria per il rilascio delle autorizzazioni di competenza; verifica del rispetto dei criteri di ripartizione del rischio; autorizzazione delle convenzioni tra fondo e gestori; controllo della gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile dei fondi. Lattivit della Covip si intreccia con quella di altre autorit cui compete il controllo sui gestori finanziari come la Banca dItalia, la Consob (Commissione Nazionale per le Societ e la Borsa) e lIsvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo ). Il D. Lgs. 252/05 ha esteso con decorrenza immediata le competenze della Covip, fino ad allora esercitate soltanto nei confronti dei Fondi Pensione Chiusi, a tutte le forme di Previdenza Complementare, compresi i Fondi Pensione Aperti di Banche e Assicurazioni, no nch i Piani Pensionistici di previdenza individuale. La Covip ha inoltre chiesto ai fondi pensione di dotarsi di una funzione di controllo interno, un ulteriore soggetto che effettui verifiche periodiche sui diversi settori operativi del fondo. Il ruolo pu essere ricoperto da una figura professionale interna al fondo pensione oppure pu essere appaltato a societ di consulenza esterne. Le Modalit di adesione alla Previdenza Complementare Per i lavoratori dipendenti (nuovi occupati dal 1 gennaio 2007) Con il Decreto 252/2005 (entrato in vigore nel 2007), sono previste due diverse modalit di adesione a Fondi Pensione e di destinazione del Tfr (da parte dei nuovi occupati): Adesione esplicita: Hanno la possibilit di esprimere la propria preferenza per il Tfr nel periodo di sei mesi dalla data di assunzione: destinare lintero importo del Tfr

LA RIFORMA DEL TFR: I PERCORSI LAVORATORE DIPENDENTE iscritto, per la prima volta, alla previdenza obbligatoria dal 29 aprile 1993 PERCORSO DECISIONALE 1 PERCORSO DECISIONALE 2

LAVORATORE DIPENDENTE iscritto, per la prima volta, alla previdenza obbligatoria prima del 29 aprile 1992

Il PERCORSO DECISIONALE ha l'obiettivo di aiutare i lavoratori dipendenti a prendere consapevolmente la decisione relativa alla destinazione del Tfr. Ci consiste nella schematizzazione delle strade percorribili secondo la categoria di appartenza

PERCORSO DECISIONALE 1 Conferire il Tfr maturando alla forma di previdenza complementare da lui scelta

Modalit di scelta esplicita

LAVORATORE DIPENDENTE iscritto, per la prima volta, alla previdenza obbligatoria dal 29 aprile 1993

Entro il 30 giugno 2007 oppure entro sei mesi dalla data di assunzione, se mantenere il Tfr maturando presso il successiva al 1 gennaio datore di lavoro. In tal caso, per i 2007, ESPRIME LA lavoratori di aziende con pi di 50 VOLONT DI: dipendenti, il Tfr trasferito ad apposito Fondo gestito, per conto dello Stato, dall'Inps

Forma pensionistica collettiva (*) prevista dagli accordi o contratti collettivi anche territoriali, salvo diverso accordo aziendale Entro il 30 giugno 2007 oppure entro 6 mesi dalla data di assunzione, se successiva al 1 gennaio 2007, NON ESPRIME ALCUNA VOLONT: il datore di lavoro trasferisce il Tfr maturando del dipendente a In caso di pi forme pensionistiche applicabili quella con il maggior numero di adesioni di lavoratori dell'azienda, salvo diverso accordo aziendale Forma pensionistica istituita presso Inps (forma definita "residuale")

Modalit di scelta tacita

(*) Per forma pensionistica collettiva si intende fondo negoziale o fondo aperto con adesione collettiva

PERCORSO DECISIONALE 2
mantenere il Tfr maturando presso il datore di lavoro. In tal caso, per i dipendenti, il Tfr trasferito ad Entro il 30 giugno 2007 o entro apposito Fondo gestito dall'Inps sei mesi dalla data di assunzione, se successiva al 1 gennaio 2007, ESPRIME LA VOLONT DI: Conferire il residuo Tfr maturando alla forma complementare collettiva alla quale gi aderisce Entro il 30 giugno 2007 o entro 6 mesi dalla data di assunzione, Il datore di lavoro provvede a se successiva al 1 gennaio 2007, NON ESPRIME ALCUNA VOLONT:
lavoratori di aziende con pi di 50

Modalit di scelta esplicita

Al 1 gennaio 2007 ISCRITTO a forme pensionistiche complementari

LAVORATORE DIPENDENTE iscritto, per la prima volta, alla previdenza obbligatoria prima del 29 aprile 1993

Modalit di scelta tacita

Modalit di scelta esplicita

Al 1 gennaio 2007 NON ISCRITTO a forme pensionistiche complementari

Nella misura gi fissata dagli accordi o contratti mantenere il Tfr maturando presso il collettivi (o anche datore di lavoro. In tal caso, per i lavoratori di aziende con pi di 50 per il 100%) Entro il 30 giugno 2007 o entro dipendenti, il Tfr trasferito ad sei mesi dalla data di apposito Fondo gestito dall'Inps Se gli accordi o i assunzione, se successiva al 1 contratti collettivi gennaio 2007, ESPRIME LA non prevedono il VOLONT DI: versamento del Tfr, Conferire il Tfr maturando a una in misura non forma pensionistica complementare inferiore al 50%
Entro il 30 giugno 2007 o entro

Modalit di scelta tacita

6 mesi dalla data di assunzione, Andare al PERCORSO DECISIONALE 1: modalit tacita se successiva al 1 gennaio 2007, NON ESPRIME ALCUNA VOLONT:

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maturando a una forma di previdenza complementare prescelta dal lavoratore; mantenere lintero importo del Tfr maturando in azienda. In questo caso: se azienda < 50 dipendenti: il Tfr rimane in azienda se azienda > 50 dipendenti: il Tfr confluisce nel Fondo di Tesoreria presso lINPS (gestito con le stesse regole del Tfr in azienda riguardo a rivalutazione, calcolo, anticipazioni, ecc.) Adesione tacita: Se il lavoratore non esprime alcuna volont nel periodo di sei mesi dalla data di assunzione, scatta il meccanismo del silenzio-assenso dove lintero importo del Tfr maturando verr trasferito a una forma di previdenza complementare, rispettando la seguente gerarchia di Fondi: Il Fondinps Il Fondinps il Fondo Pensione costituito presso lInps (da non confondere con il Fondo per lerogazione del Tfr, sempre presso lo stesso ente) e autorizzato dalla Covip. Fondinps stato previsto dalla legge come Fondo Pensione a cui vengono conferiti i Tfr dei lavoratori che non fanno alcuna scelta esplicita e la cui azienda non ha un Fondo Pensione negoziale di riferimento. In questo Fondo vanno anche i Tfr dei silenti nelle cui aziende, pur essendo disponibile pi di un Fondo Pensione negoziale, nessuno ha un numero maggiore di iscritti oppure perch nessun lavoratore vi ha aderito. Risulta evidente quindi che a questo Fondo non si pu aderire con una modalit esplicita. Liscritto pu trasferire ad altra forma di previdenza complementare la sua posizione contributiva decorso un anno dalladesione. COME FUNZIONA LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Il funzionamento della previdenza complementare si suddivide in tre momenti. Il primo momento denominato della contribuzione, il neo iscritto al Fondo pensione decide di versare volontariamente per la sua seconda pensione un determinato importo annuo che nel tempo potr anche modificare. Alle forme pensionistiche complementari si pu contribuire attraverso: il Tfr maturando, i contributi a carico del lavoratore, i contributi a carico del datore di lavoro, i contributi volontari. I contratti, gli accordi e i regolamenti stabiliscono la misura minima di contribuzione dei lavoratori e dei datori di lavoro. Si pu aderire alla previdenza complementare anche con il solo conferimento del Tfr. Per i Lavoratori dipendenti attuato tramite: versamento di contributi a carico del lavoratore, versamento di contributi a carico del datore di lavoro, attraverso il conferimento del Tfr maturando. Per i Lavoratori autonomi e Liberi Professionisti: attuato soltanto mediante le contribuzioni a carico dei medesimi. Altri: secondo le proprie esigenze. Sospensione della contribuzione Laderente ha la facolt di sospendere la contribuzione fermo restando, per i lavoratori dipendenti, lobbligo al versamento del Tfr maturando eventualmente conferito. possibile riattivare la contribuzione in qualsiasi momento. Proseguimento della contribuzione Laderente pu decidere di proseguire la contribuzione alla forma di Previdenza Complementare scelta anche oltre il raggiungimento dellet pensionabile prevista dal regime obbligatorio di appartenenza La condizione per poter usufruire di tale opportunit che, alla data del pen

Il Fondinps un fondo pensione, costituito presso l'Inps, previsto dalla legge come Fondo a cui vengono conferiti i Tfr dei lavoratori che non fanno alcuna scelta esplicita e la cui azienda non ha un Fondo Pensione negoziale di riferimento
una forma pensionistica collettiva (istituita da accordi o contratti collettivi anche territoriali); in caso di presenza di pi forme pensionistiche collettive per una stessa azienda (ad esempiofondo negoziale e fondo territoriale) il Tfr devoluto alla forma cui abbia aderito il maggior numero di lavoratori dellazienda; in mancanza di una forma collettiva, il Tfr devoluto a Fondinps (Fondo Pensione istituito presso lInps, anchesso regolato dal nuovo quadro normativo del D.Lgs. 252/2005). Nota: Per ricevere il Tfr, derivante dal conferimento tacito, il Fondo Pensione deve aver costituito la linea di comparto garantito.

Se sei un lavoratore dipendente la tua posizione individuale si former cos:


Il tuo contributo e il Trattamento di fine rapporto (TFR)

+ +

...il contributo del tuo datore di lavoro

...i rendimenti dell'investimento

=
...la tua posizione individuale

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dell accumulazione, dove i contributi versati negli anni allinterno del Fondo pensione sono affidati ad una gestione finanziaria professionale. Tale fase di cruciale importanza perch lentit delle prestazioni finali pensionistiche strettamente correlata alle performances ottenute dal fondo nel corso degli anni. Il terzo e ultimo quello dellerogazione della prestazione maturata dove una volta raggiunta la pensione di primo pilastro, il capitale che abbiamo accumulato attraverso coefficienti di trasformazione viene trasformato, nella maggior parte dei casi, in rendita. Il diritto alla prestazione pensionistica complementare si ha quando matura il diritto alla pensione pubblica e con almeno cinque anni di partecipazione al Fondo pensione. possibile proseguire la contribuzione anche oltre il raggiungimento dellet pensionabile prevista dal regime obbligatorio a proprio piacimento a condizione che, alla data del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, il soggetto possa far valere almeno un anno di contribuzione al Fondo pensione. Laderente potr portare sempre in deducibilit gli importi versati. IL REGIME FISCALE DELLE PRESTAZIONI Prestazioni in Capitale Per individuare limporto massimo erogabile in capitale, devono essere detratte le somme gi erogate a titolo di anticipazione e non reintegrate da parte delliscritto. Sul risultato ottenuto si calcola il 50 per cento. Qualora le somme percepite a titolo di anticipazione siano superiori allammontare finale accumulato, questo dovr essere interamente erogato in rendita. La prestazione potr essere erogata interamente in capitale se la rendita derivante dalla conversione del 70% del montante finale, sar inferiore al 50% dellassegno sociale (che per il 2012 pari a 2.788,50) Esempio (coefficienti IPS55) ottobre dicembre 2012

LA CONTRIBUZIONE
Alle forme pensionistiche complementari si pu contribuire attraverso: il TFR maturando; i contributi a carico del lavoratore; i contributi a carico del datore di lavoro; i contributi volontari. La misura del contributo a carico del datore di lavoro e/o dal lavoratore stabilita direttamente dalle parti o dai contratti collettivi di lavoro.

LE PRESTAZIONI
ASSEGNO PENSIONISTICO E/O CAPITALE: si ha diritto alla pensione complementare quando si matura il diritto alla pensione pubblica, con almeno 5 anni di partecipazione al fondo pensione; possibile proseguire la contribuzione anche oltre il raggiungimento dell'et pensionabile prevista dal regime obbligatorio, a proprio piacimento; la parte in capitale al momento del pensionamento non pu essere superiore al 50% della posizione maturata; possibile percepire l'intero montante in capitale qualora convertendo almeno il 70% del montante finale l'importo della rendita sia inferiore del 50% dell'assegno sociale (nel 2012 il 50% dell'assegno sociale di 2.788,5 - annuo 5.577).

sionamento, possa far valere almeno un anno di contribuzione a favore delle forme di previdenza complementare. Il lavoratore dipendente potr aderire anche solo mediante il conferimento del Tfr. Il contributo del datore di lavoro dovuto: Se esiste un accordo collettivo che preveda anche un contributo a carico del datore di lavoro. In questo caso il contributo affluisce

alla forma di previdenza prescelta dal lavoratore nei limiti e secondo le modalit stabilite dai predetti contratti o accordi collettivi Il contributo del datore di lavoro non dovuto: Se si aderisce individualmente a un Fondo Aperto o se si aderisce individualmente a un PIP Riassumendo Il secondo momento denominato

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tutiva del 12,50% su rendimento della rendita in corso di erogazione; Importi maturati dal 1 gennaio 2007: ritenuta del 15% che si riduce fino al 9% su imponibile al netto dei contributi non dedotti, dei rendimenti finanziari tassati in capo al fondo (11%). La Fiscalit della Previdenza Complementare Il D.Lgs. 252/2005 ha introdotto interessanti incentivi fiscali per chi decide di aderire alle forme pensionistiche complementari. Sia in fase di deduzione della contribuzione sia in fase di tassazione della prestazione. Lo schema ETT
Fase della contribuzione ESENZIONE

Il Reddito di Riferimento determinato nel seguente modo: capitale maturato nel periodo x 12 anni di partecipazione

N.B. per la descrizione dettagliata dei diversi regimi impositivi si rimanda alla lettura del D.lgs 124/1993 e D.lgs. 252/2005 PRESTAZIONE IMPORTI MATURATI AL IMPORTI MATURATI DAL 1/1/2001 31/12/2000 AL 31/12/2006 Reddito di riferimento (Rr) su Tassazione separata al netto dei imponibile ridotto dei contributi contributi non dedotti e dei versati da lavoratore (max 45) e rendimenti finanziari tassati in capo delle riduzioni spettanti (309,87 al fondo (11%), con aliquota media euro per anno intero); o imposta Irpef determinata sul Reddito di sostitutiva 20% per partecipazione riferimento. al fondo con contibuzioni volontarie stato abolito il ricalcolo da parte dell'Agenzia delle entrate Tassazione progessiva Irpef su imponibile pari all'87,5% RENDITA IMPORTI MATURATI AL 1/1/2007 Ritenuta del 15% che si riduce fino al 9%, su imponibile al netto dei contributi non dedotti e dei rendimenti finanziari tassati (11%)

CAPITALE

Tassazione progressiva Irpef al netto Ritenuta del 15% che si riduce fino dei contributi non dedotti e dei al 9%, su imponibile al netto dei rendimenti finanziari (11%); imposta contributi non dedotti e dei sostitutiva del 12,50% su rendimenti finanziari tassati (11%) rendimento della rendita in corso di erogazione Si applica l'aliquota autocalcolata Per inoccupazione/decesso/Ipm come nel dettagliato per il capitale Grave: 15% che si riduce fino al 9% Per spese sanitarie gravi: 15% che si riduce fino al 9% Per altri tipi di anticipazione 23%

ANTICIPAZIONI

capitale finale 70.000 et aderente 65 anni maschio nato nel 1950 coefficiente di conversione in rendita 0,05765 (annuale) 70.000*70% = 49.000 * 0,05765 = 2.824,85 rendita annua = Prestazione 50% in rendita e 50% in capitale capitale finale 60.000 et aderente 65 anni maschio nato nel 1950 coefficiente di conversione in rendita 0,05765 (annuale) 60.000*70% = 42.000 * 0,05765 = 2.421,30 rendita annua = Prestazione 100% in capitale Con la circolare 70/E del 18 dicembre 2007 lAgenzia delle Entrate ha reso noto il proprio orientamento circa il regime fiscale applicabile alle prestazioni erogate sotto forma di rendita e/o capitale Le prestazioni in capitale o rendita il cui diritto alla liquidazione sorge successivamente al 31 dicembre 2006 vanno distinte in tre diversi importi: Importi maturati al 31 dicembre 2000 Importi maturati dal 1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2006 Importi maturati dal 1 gennaio 2007 Ai montanti delle prestazioni accumulate fino al 1 gennaio 2007 viene aboli-

to lobbligo della riliquidazione da parte degli uffici fiscali Il regime fiscale transitorio si applica anche alle anticipazioni e ai riscatti Prestazione in capitale Importi maturati al 31 dicembre 2000: aliquota R.R. (reddito di riferimento) su imponibile ridotto dei contributi versati dal lavoratore (max 4%) e delle riduzioni spettanti (309,87 euro per anno intero) Importi maturati dal 1 gennaio 2001 al 31 ducembre 2006: tassazione separata al netto dei contributi non dedotti e dei rendimenti finanziari tassati in capo al fondo (11%), con aliquota determinata sulla base del R. R. Importi maturati dal 1 gennaio 2007 : ritenuta del 15% che si riduce fino al 9%, su imponibile al netto dei contributi non dedotti e dei rendimenti finanziari tassati (11%). Prestazione in rendita Importi maturati al 31 dicembre 2000: tassazione progressiva su imponibile pari all87,5%; Importi maturati dal 1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2006: tassazione progressiva al netto dei contributi non dedotti e dei rendimenti finanziari tassati in capo al fondo (11%); imposta sosti-

Fase della gestione finanziaria ESENZIONE

Fase delle prestazioni TASSAZIONE

Nello schema abbiamo tre momenti topici e in ognuno possiamo ricavare interessanti vantaggi. In fase di adesione sui contributi versati sia dal datore di lavoro che dal lavoratore si ha la possibilit di dedurre fino a 5.164,57 euro. Per i lavoratori dipendenti la quota deducibile riferita ai soli contributi da lui versati e quelli eventualmente versati dal datore di lavoro. Il Tfr non deducibile. Sui rendimenti finanziari dellinvestimento in fase di gestione si paga una cedolare secca dell11% contro lo standard del 12,50%, prelevata direttamente dal patrimonio investito. Sulla parte imponibile delle prestazioni pensionistiche comunque erogate, sia ottobre dicembre 2012

MACROFINANZA PREVIDENZA
correlazione Sembrer a prima vista banale, ma vi assicuro che non lo : se si deduce una contribuzione, viene tassata la prestazione e viceversa la prestazione conseguente a una contribuzione non dedotta non deve essere tassata. Esempio:
Tassazione Finale Parte montante deriva da versamenti dedotti Parte montante derivante da rendimenti finanziari Parte montante deriva da versamenti non dedotti Montante finale Parte montante ritirabile sotto forma di capitale Parte montante ritirabile sotto forma di capitale gi tassata e non dedotta Importo ritirato in capitale soggetto a tassazione 85.000 10.000

1. CONTRIBUZIONE
Deducibilit dal reddito fino ad un massimo di 5.164,57 per i lavoratori dipendenti la quota deducibile riferita ai soli contributi da lui versati e quelli eventualmente versati dal datore di lavoro, il TFR non deducibile

2. RENDIMENTI NELLA FASE DI ACCUMULO


Imposta dell'11% sul rendimento annuo dell'investimento, prelevata direttamente dal patrimonio investito sotto forma di rendita che di capitale, operata una ritenuta a titolo di imposta con laliquota del 15% ridotta di una quota pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il 15simo anno di partecipazione a forme pensionistiche complementari con un limite massimo di riduzione di sei punti percentuali. La Tassazione dei Contributi e delle Prestazioni secondo il principio della

5.000 100.000 50.000

(15.000/2) 7.500

Tassazione separata variabile dal 23% al 33% (media aliquote marginali) Tassazione con aliquota dimposta variabile dal 15% al 9% Massimo beneficio fiscale realizzabile: 33% - 9% = 24% Minimo beneficio fiscale realizzabile: 23% - 15% = 8% Beneficio fiscale compreso tra il 24% e l8%. Esempio: ho unet tra i 55-60 anni e sono in procinto di terminare la mia vita lavorativa per andare in pensione. consigliabile e utile ricordare che posso entrare nel fondo pensione rispettando la condizione che liscrizione avvenga un anno prima del compimento dellet pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia dal proprio regime previdenziale obbligatorio. Le mie buste paga finali avranno contributi che, anzich essere tassati con aliquote Irpef + addizionali, saranno tassati alla fine massimo per un 15 per cento. Da questo si desume che il Fondo pensione non uno strumento utile SOLO per i giovani (ma anche per i meno giovani). Il Trasferimento Laderente ha diritto di trasferire lintera posizione individuale maturata ad altra forma pensionistica: 1) Decorso il periodo minimo di permanenza presso il fondo cedente (due anni). 2) In qualsiasi momento, anche prima del periodo minimo di permanenza, qualora: perda i requisiti di partecipazione al fondo cedente (adesione ad un fondo negoziale o adesione collettiva;

42.500

3. PRESTAZIONE FINALE:
Imposta del 15% riducibile al 9% (riduzione di 0,3% per ogni anno di partecipazione al fondo oltre il 15 e fino al 35) applicata solo alla parte di contributi dedotti nella fase di accumulo

Dalla Tabella emergono una serie di riflessioni: Il Tfr liquidato al lavoratore dallazienda sottoposto a tassazione separata. Il TFR destinato alle forme pensionistiche complementari sottoposto a unaliquota dimposta definitiva variabile dal 15 al 9 per cento. Il Beneficio fiscale importante:

DA NON DIMENTICARE La parte dei contributi versati alla previdenza complementare (anche familiari a carico) per i quali il contribuente non ha potuto fruire della deduzione, non saranno tasati al momento dell'erogazione della prestazione Il contribuente ha per l'obbligo di comunicare al Fondo l'importo non dedotto nella dichiarazione dei redditi Detta comunicazione va fatta entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui stato effettuato il versamento

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MACROFINANZA PREVIDENZA
coniuge, per i figli; - dopo 8 anni di iscrizione al fondo: fino al 75% della posizione maturata per lacquisto o la ristrutturazione della prima casa per s e per i figli; fino al 30% della posizione maturata per ulteriori esigenze delliscritto senza che venga richiesta la motivazione. Per la maturazione degli 8 anni sono tenuti in considerazione tutti i periodi maturati presso forme pensionistiche complementari. bene ricordare che le anticipazioni erogate e mai pi reintegrate vanno a diminuire la quota del 50% ritirabile in capitale al momento del pensionamento Il Riscatto Dal 1 gennaio 2007 laderente che perde i requisiti di partecipazione al fondo, in alternativa al trasferimento della sua posizione ad altra forma, pu chiedere il riscatto della sua posizione; mantenerla accantonata, in assenza di contribuzione. Il riscatto pu essere chiesto nei seguenti casi e misure: Fino al 50% della posizione maturata: nel caso in cui il periodo di disoccupazione conseguente alla cessazione dellattivit lavorativa sia compreso tra 12 e 48 mesi, o in caso di mobilit, cassa integrazione; 100% della posizione maturata: nel caso in cui il periodo di disoccupazione conseguente alla cessazione dellattivit lavorativa sia superiore a 48 mesi o nel caso di invalidit permanente grave (superiore al 66%). Il riscatto in caso di premorienza

I VANTAGGI FISCALI PER IL LAVORATORE NUOVE ALIQUOTE IRPEF SCAGLIONE DI REDDITO No tax area Limite di Sotto 8.000 euro per lavoratori reddito sotto il quale sotto 7.500 euro per pensionati non si pagano le tasse sotto 4.800 euro per autonomi 23% fino a 15.000 27% da 15.000 a 28.000 38% da 28.000 a 55.000 41% da 55.000 a 75.000 43% per redditi superiori a 75.000
PRESTAZIONI A CONFRONTO TFR LASCIATO IN AZIENDA CONTRIBUZIONI AL FONDO PENSIONE Il Tfr (maturato dopo il 1 gennaio 2001) al La prestazione finale (= capitale maturato momento della liquidazione sottoposto a composto da Tfr + contributi datore/lavoratore + tassazione separata. La prima aliquota Irpef rivalutazioni) soggetta ad aliquota definitiva del 23% del 15% che scende fino al 9% dopo il 15esimo anno Eventuali bonus/aumenti salariali sono soggetti I contributi del datore/lavoratore sono ad aliquota marginale Irpef. La prima aliquota interamente deducibili dal reddito fino a un Irpef del 23% importo pari a euro 5.164,67. la deduzione spetta anche per i contributi versati a favore di persone fiscalmente a carico Qualsiasi tipo di anticipazione del Tfr soggetta a Le anticipazioni nel fondo pensione sono tassate tassazione separata. La prima aliquota Irpef ad aliquota definitiva del 15% che scende fino del 23% al 9% dopo il 15esimo anno, fatta eccezione per gli importi liquidati entro il 30% La prestazione pensionistica pubblica (pensione) La prestazione pensionistica finale tassata ad aliquota marginale Irpef. La prima (rendita/capitale) tassata ad aliquota definitiva aliquota Irpef del 23% del 15% che scende fino al 9% dopo il 15esimo anno

intenda trasferire la posizione dal fondo cedente al nuovo fondo al quale accede in relazione alla nuova attivit; abbia maturato il diritto alla prestazione pensionistica e intenda avvalersi delle condizioni di erogazione della rendita praticate da altra forma pensionistica; il fondo cedente ponga in essere modifiche che, complessivamente, comportino un peggioramento delle condizioni economiche; in conseguenza dello scioglimento del fondo cedente; in base alle condizioni stabilite dalla regolamentazione di settore in caso di adesione a polizze previdenziali stipulate entro il 31/12/2006 e non adeguate alla nuova normativa. Le Anticipazioni In determinati casi e tutti ben definiti

dal regolamento possibile che laderente usufruisca di una serie di agevolazioni: - in qualsiasi momento della partecipazione alla forma pensionistica pu ottenere il 75% della posizione maturata per sostenere spese sanitarie conseguenti a gravissime condizioni per s, per il

FISCALIT DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE ANTICIPAZIONI PRESTAZIONE REQUISITI FISCALIT max 15% min 9% (riduzione dello ANTICIPAZIONE: Max 75% in Spese sanitarie gravissime per s o 0,30 per ogni anno successiovo al qualsiasi momento per i figli 15esimo con un max del 6%) Acquisto prima casa per s o per i ANTICIPAZIONE: Max 75% dopo 8 figli e ristrutturazione prima casa Ritenuta a titolo di imposta del 23% anni di iscrizione per s ANTICIPAZIONE: Max 30% dopo 8 Ulteriori esigenze degli aderenti Ritenuta a titolo di imposta del 23% anni di iscrizione Le somme percepite a titolo di anticipazione possono essere reintegrate mediante contribuzioni annuali anche eccedenti il limite di 5.164,67 euro. Sulle somme eccedenti il predetto limite riconosciuto al contribuente un credito di imposta pari all'imposta pagata al momento della fruizione dell'anticipazione proporzionalmente riferibile all'importo reintegrato.

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In caso di decesso delladerente, durante il periodo di partecipazione al fondo, lintera posizione maturata corrisposta agli eredi, ovvero dai beneficiari designati dalliscritto, siano essi persone fisiche che giuridiche; in mancanza di eredi o beneficiari la somma viene devoluta a finalit sociali. La Reversibilit Lassegno di reversibilit calcolato in base alla posizione individuale maturata, al netto della eventuale quota di prestazione da erogare sotto forma di capitale. Tre sono le opzioni di rendita reversibile: Rendita vitalizia reversibile: percepita dalladerente e, dopo la sua morte, dalla persona da lui designata. Rendita certa e poi vitalizia: percepita per un certo numero di anni in base a quanto stabilito dal singolo fon35 anni

Appare evidente che, a parit di reddito, la deducibilit fiscale permette di risparmiare una quota di reddito maggiore (5mila euro nel fondo pensione rispetto ai 3.430 euro risparmiati con un altro strumento finanziario, circa il 46% in pi). Tuttavia la situazione non comparabile poich, nel caso di Mario, dovranno essere pagate le imposte al momento della prestazione, mentre Paolo non dovr pagare pi imposte, se non quelVediamo ora degli esempi finalizza- le sui rendimenti maturati. Quindi ti a enfatizzare i vantaggi offerti dai necessario completare lesempio. Fondi Pensione. Passa un anno ed entrambi gli investimenti hanno avuto un rendimento pari Agricoltore Commerciante Assistente radar Architetto Magistrato Insegnante al cinque per cento.
48 anni 42 anni 32 anni 58 anni 52 anni Agrifondo 28.000,00 1.934,80 434,00 420,00 5.164,57 4.310,57 Font.Te 33.000,00 2.280,30 511,50 330,00 5.164,57 4.323,07 Prevaer 45.000,00 3.109,50 1.350,00 900,00 5.164,57 2.914,57 Aperto o Pip 22.000,00 0,00 0,00 600,00 5.154,57 4.564,57 Aperto o Pip 118.000,00 0,00 0,00 2.400,00 5.164,57 2.764,57 Aperto o Pip (*) 38.000,00 0,00 0,00 1.200,00 5.164,57 3.964,57

che fin da piccolo e in tanti anni di permanenza potr accumulare un capitale importante, che nel tempo si riveler strategico per affrontare il suo futuro. Il tutto, inoltre, consente di portare in deduzione allaliquota marginale limporto regalato. importante ricordare che possono essere a carico il coniuge e figli anche non conviventi, fratelli, genitori, generi, suoceri solo se conviventi. Il reddito non deve superare i 2.840,51 euro. La deduzione in favore del contribuente nei confronti del quale dette persone sono a carico, spetta per lammontare non dedotto dalle persone stesse, fermo restando che limporto complessivo rimane di 5.164,57 euro.

lo vuole risparmiare la stessa parte del reddito utilizzando uno strumento finanziario soggetto allaliquota del 20% sui rendimenti finanziari e senza alcun beneficio in fase di versamento.

Fondi di riferimento Reddito annuo (in euro) Tfr Contributo datoriale (**) Contributo volontario (**) Soglia di deducibilit Destinabile al familiare a carico; del tutto deducibile fiscalmente

N.B. l'elaborazione indica, all'ultima riga, la quota che ciascun soggetto pu versare a un fondo pensione a favore di un familiare a carico, pur restano al di sotto della soglia della deducibilit fiscale. La cifra il risultato della somma tra contributo volontario e datoriale, sottratta ai 5.164,57 euro, indicati dalla normativa come soglia massima di deducibilit. Nulla vieta al lavoratore, in ogni caso, la possibilit di versare una quota superiore alla soglia dei 5.164,57 euro annui tra la propria quota e quella del familiare a carico, fermo restando la possibilit di dedurre dal proprio imponibile solo fino a quel limite. Si coinsiderato che insieme ai familiari a carico l'architetto, il magistrato e l'insegnante aderiscano a un fondo pensione aperto o un Piano individuale pensionistico, senza quindi Tfr e contributo datoriale. (*) Il fondo di riferimento del settore scuola Espero, che per non consente l'adesione dei famigliari a carico; (**) voci deducibi Fonte: elaborazione Il Sole 24Ore

* Nel caso del fondo pensione laliquota di imposta sui rendimenti finanziari pari all11%, mentre per gli altri strumenti pari al 20%. ** Nel caso del fondo pensione laliquota fiscale pi favorevole quella del 15%, mentre negli altri casi si paga il 23%. In questo esempio si utilizza quella pi favorevole. Dopo un anno la disponibilit netta del fondo pensione maggiore di 905,3 euro, il 25% in pi di quanto si sarebbe ottenuto con una forma di risparmio ordinaria. Se si fosse applicata laliquota meno favorevole del 23% (per esempio nel caso
Mario e il fondo pensione Paolo e uno strumento finanziario non agevolato 30.000,00 0,00 30.000,00 6.883,75 23.116,25 3.430,00

do delladerente o in caso di morte dalla persona da lui indicata. In seguito, se laderente ancora in vita, si trasforma in rendita vitalizia. Rendita vitalizia differita: corrisposta dalladerente solo a partire da una data prestabilita, successiva allet pensionabile. Come aderire al Fondo Pensione inserendo il familiare a carico Pu essere sicuramente una bella azione quella di regalare alla moglie casalinga una prima pensione o al figlio in fasce un Fondo pensione in modo

Esempio. Mario versa 5mila euro lordi a un fondo pensione, mentre Pao-

Reddito lordo Versamento al fondo pensione Base imponibile Imposta lorda Versamento a un altro strumento finanziario non agevolato Reddito disponibile

30.000,00 5.000,00 25.000,00 5.313,75 19.686,25 0,00

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MACROFINANZA PREVIDENZA
sullaccantonamento del Tfr, la somma netta liquidata nel 2012 al pensionamento sarebbe pari a 8.318 euro; se la stessa somma accantonata nel fondo pensione avesse avuto un rendimento nullo (restituzione del capitale), al netto delle imposte avrebbe ricevuto 8.500 euro. Quindi anche con una rivalutazione netta annua maggiore del 3%, come si vede nellesempio riportato nella Tabella sottostante, il Tfr in azienda avrebbe perso il confronto con la scelta del fondo pensione.

Mario e il fondo pensione A B C D E F Investimento lordo Rendimento lordo (5% di A) Imposta sui rendimenti finanziari (% di B)* Rendimento netto (B-C) Imposte sull'investimento (% di A)** Investimento netto (A+D+E) 5.000,00 250,00 27,50 222,50 750,00 4.472,50

Paolo e uno strumento finanziario non agevolato 3.430,00 171,50 34,30 137,20 0,00 3.567,20

1. Se il lavoratore posto in mobilit o licenziato, pu ritirare di anticipazioni per ulteriori esigenze), Fondo Pensione o Tfr quanto aveva versato sul fondo il vantaggio sarebbe inferiore, 505,3 Dal 2007 la liquidazione gode di un pensione? euro, ma sempre interessante visto che trattamento fiscale agevolato se viene
si tratta del 14% in pi di quello che si sarebbe ottenuto con una forma di risparmio ordinaria. Il vantaggio fiscale si spiega quindi con tre fattori: 1. rinvio della fase di pagamento delle imposte grazie alla deducibilit dei versamenti effettuati nel limite di 5.164,57 euro; 2. utilizzo di aliquote fiscali agevolate rispetto allIrpef (15-23% rispetto alle aliquote marginali); 3. utilizzo di aliquote fiscali agevolate sui rendimenti realizzati (11% anzich 20%). collocata nel fondo pensione piuttosto che lasciata in azienda. Quindi, anche se il fondo pensione si rivalutasse meno (o con la stessa percentuale) del Tfr in azienda, in realt il risparmio fiscale permetterebbe di incassare una somma maggiore al netto delle tasse.

* Nel caso del fondo pensione laliquota di imposta sui rendimenti finanziari pari all11%, mentre per gli altri strumenti pari al 20%. ** Nel caso del fondo pensione laliquota fiscale pi favorevole quella del 15%, mentre negli altri casi si paga il 23%. In questo esempio si utilizza quella pi favorevole.

Le dieci domande e risposte pi ricorrenti sui fondi pensione

Laderente che perde i requisiti di partecipazione al fondo, per non trasferire la sua posizione ad altra forma, dal 2007 pu chiedere il riscatto della sua posizione o mantenerla accantonata, in assenza di contribuzione

Esempio. Nel 2007 Mario ha deciso di versare il Tfr al fondo pensione mentre Paolo ha optato per mantenerlo in azienda. Ipotizzando che laccantonamento sia pari a 2mila euro annui, se la rivalutazione del Tfr fosse stata del 3% annuo al netto dellaliquota dell11% e ipotizzando laliquota minima del 23%

In caso di licenziamento il lavoratore pu richiedere il riscatto totale della posizione soltanto qualora avesse aderito tramite accordo collettivo o plurisoggettivo. In caso di adesione individuale, l'art. 14 del Dlgs n. 252/2005 prevede il riscatto parziale (fino al 50% del montante cumulato) nelle seguenti ipotesi: cessazione dell'attivit lavorativa per un periodo non inferiore ai 12 mesi; cessazione dell'attivit lavorativa preceduta da cassa integrazione guadagni; laddove, pur non intervenendo la cessazione del rapporto di lavoro, vi sia cassa integrazione guadagni a zero ore della durata di almeno 12 mesi.
Mario e il fondo pensione (rendimento nullo) 2.000,00 4.000,00 6.000,00 8.000,00 10.000,00 8.500,00 Paolo e la rivalutazione TFR in azienda (netta annua del 3%) 2.000,00 4.060,00 6.181,80 8.367,25 10.618,27 8.318,27

Accantonamento lordo 2007 2008 2009 2010 2011 Prestazione netta 2.000,00 2.000,00 2.000,00 2.000,00 2.000,00

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MACROFINANZA PREVIDENZA
prevista anche la possibilit di richiedere e ottenere dal Fondo Pensione il riscatto parziale della posizione, anche prima dell'avvenuta maturazione del periodo di 12 mesi di cassa integrazione guadagni, ogni qualvolta risulti definito ex ante il periodo di fruizione della cassa integrazione guadagni a zero ore e questo periodo risulti fissato in almeno 12 mesi.

2. In caso di morte delladerente a un fondo pensione dove finiscono i suoi versamenti?

Se laderente al fondo pensione non designa beneficiari, il suo patrimonio in caso di decesso riscattato dagli eredi legittimi. possibile designare i beneficiari e rivedere questa scelta in qualsiasi momento compilando e inviando al Fondo Pensione il modulo di designazione beneficiari.

3. possibile far sottoscrivere un fondo pensione a un bambino di un anno?

Il bimbo pu aderire ma ladesione viene sottoscritta dal genitore (legale rappresentante) in nome e per conto del minore (aderente) fiscalmente a carico. sufficiente la firma di uno dei due genitori, a meno che non ci siano pratiche di divorzio ecc. per cui servono entrambe le firme.

voratore in modo diretto e personale; c) in assenza di specifico accordo, il Tfr verr trasferito alla forma pensionistica cui hanno aderito il maggior numero di lavoratori dellazienda; d) in assenza di una forma pensionistica collettiva individuabile sulla base di questi criteri, il datore di lavoro trasferir il Tfr futuro a unapposita forma pensionistica complementare istituita presso lInps alla quale si applicano le stesse regole di funzionamento delle altre forme di previdenza complementare.

4. Cosa succede se un lavoratore non effettua la scelta di destinazione del Tfr entro i sei mesi dallassunzione?

Se entro sei mesi, in caso di assunzione successiva al 1 gennaio 2007, il lavoratore non esprime alcuna indicazione relativa alla destinazione del Tfr, il datore di lavoro trasferir il Tfr: a) alla forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi o contratti collettivi, anche territoriali, a meno che non sia intervenuto un diverso accordo aziendale; b) ad altra forma collettiva individuata con un diverso accordo aziendale, se previsto. Tale diverso accordo dovr essere notificato dal datore di lavoro al la-

5. Se un sottoscrittore al fondo pensione, avendone i requisiti, chiede unanticipazione del 30% in seguito potr richiederne unaltra magari per motivi di salute o per ristrutturare la casa?

per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche; b) decorsi otto anni di iscrizione, per un importo non superiore al 75%, per l'acquisto della prima casa di abitazione per s o per i figli, documentato con atto notarile, o per interventi di ristrutturazione; c) decorsi otto anni di iscrizione, per un importo non superiore al 30%, per ulteriori esigenze degli aderenti. Le somme percepite a titolo di anticipazione non possono mai eccedere, complessivamente, il 75% del totale dei versamenti, comprese le quote del Tfr, maggiorati delle plusvalenze tempo per tempo realizzate, effettuati alle forme pensionistiche complementari a decorrere dal primo momento di iscrizione alle predette forme.

Sostanzialmente possibile richiedere nuovamente l'anticipazione, per le somme richiedibili (in %) sono calcolate sui versamenti effettuati successivamente alla richiesta di anticipazione precedente. La legge prevede che gli aderenti alle forme pensionistiche complementari possono richiedere un'anticipazione della posizione individuale maturata: a) in qualsiasi momento, per un importo non superiore al 75%, per spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni relative a s, al coniuge e ai figli

6. Un iscritto al Fondo pensione pu cambiarlo con unaltra forma pensionistica complementare senza penalizzazioni?

Il soggetto iscritto a una qualsiasi forma pensionistica complementare ha diritto, decorsi due anni dalla data dadesione, a trasferire l'intera propria posizione individuale ad altra forma pensionistica individuale o collettiva. Il diritto alla piena portabilit della posizione assoluto, nel senso che non pu essere in alcun modo limitato o condizionato da clausole vessatorie. ottobre dicembre 2012

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MACROFINANZA PREVIDENZA
8. Cosa il Tfr?
Esempio: se nell'anno l'aumento dell'indice dei prezzi accertato dall'Istat del 2%, il tasso di rivalutazione per quell'anno sar: (1,5 + 2% x 0,75) = 3% meno le tasse (11%) si ha 3% x 89% = 2,67% che rappresenta la rivalutazione netta.

7. Liscrizione a una forma pensionistica individuale d diritto al contributo del datore di lavoro?

Si ha diritto al contributo del datore di lavoro solo in caso di adesione a una forma negoziale e collettiva di previdenza complementare e solo a condizione che si decida di versare il contributo minimo stabilito a carico del lavoratore nel contratto o accordo collettivo di lavoro. Non si ha diritto al contributo del datore di lavoro in caso dadesione a una forma pensionistica individuale.

Il Trattamento di Fine rapporto (Tfr) la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore al termine del rapporto di lavoro subordinato. L'articolo 2120 del codice civile disciplina il trattamento di fine rapporto specificando che tale importo viene determinato accantonando per ciascun anno una quota pari al 6,91% della retribuzione lorda. Gli importi accantonati si rivalutano, al 31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,5 % in misura fissa e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo Istat, rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente.

9. Il regime fiscale riservato alla previdenza complementare uguale a quello imposto nel caso in cui si destinasse il Tfr in azienda?

Il regime fiscale della previdenza complementare senzaltro pi favorevole, infatti, si applica unaliquota del 15% con una riduzione dello 0,30% per ciascun anno discrizione al fondo oltre il quindicesimo. Invece, il Tfr rimasto in azienda allatto della liquidazione, sulla parte imponibile, sconta unaliquota minima del 23 per cento.

10. La scelta di conferire il Tfr a una forma pensionistica complementare pu essere modificata?
La scelta di conferire il Tfr alle forme pensionistiche complementari irrevocabile: una volta fatta non pi possibile chiedere di tornare ad accantonare il Tfr in azienda. Mentre la scelta di mantenere il Tfr in azienda revocabile, pu essere rivista in qualsiasi momento con effetto, ovviamente, solo per il periodo successivo.

Bibliografia 1. Una pensione per te, Andrea Enrico Milesio & Alberto Cauzzi, editore Sperling & Kupfer 2. In pensione senza problemi (ebook), AICP, Sperling & Kupfer 3. I fondi pensione in Italia, Nicoletta Marinelli, Franco Angeli 4. La previdenza complementare per i lavoratori pubblici e privati, Francesco Vallaqua, Egea 5. Fondi pensione perch e per chi, Paolo Fumagalli, Vita e Pensiero

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