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Osservazione del pensare e la concentrazione Aver cognizione e aver conoscenza Avere cognizione su una cosa pensare in modo riflesso,

, ordinario: significa associare, comparare varie informazioni studiate o apprese a scuola e nella vita e usarle per rivestire o riempire di significato loggetto osservato. Non veniamo noi informati direttamente dalloggetto a sapere qualcosa riguardo la sua essenza, ma sono i nostri ricordi che lo riempiano di nozioni derivate da altri osservatori che lo hanno studiato prima di noi. Altra cosa sarebbe ed se loggetto potesse consegnarci informazioni sulla sua natura. Ma per realizzare questo occorre compiere un operazione straordinaria: smettere di costruire, associare, confrontare o ricordare pensieri, ma usare la forza del pensare come strumento di osservazione. Il pensare rafforzato: osservazione del pensare Occorre porsi attivamente di fronte al pensare cercando di ritrarsi dallatto stesso del fare pensieri. Spesso in antroposofia, si parla di pensare rafforzato. Tale attivit non significa meditare, ma arrivare a praticare un osservazione dellattivit di pensiero, cessando ogni elucubrazione razionale. Si tratta di smettere di identificarsi con lordinaria capacit di formare immagini e concetti, per volgersi ad usarla come occasione di potenziamento della forza animica interiore. Si tratta di sollevare il pensare ad un livello superiore. Non si tratta di meditare, svuotando la coscienza: questa una fase che deve succedere allatto dellosservazione del pensiero. Il punto di partenza di ogni indagine esoterica moderna, per avere qualit di scientificit deve venire sempre introdotta da un osservazione compiuta dal ricercatore sul proprio pensare: che si pu anche qualificare come il raggiungimento del lesperienza interiore della reale natura del pensare. Essa consente lelevazione della coscienza dalla fase ordinaria a quella veggente. Questo tipo di pratica ben distante da un rilassarsi, o un riposarsi: si tratta invece di impegnarsi a generare uno sforzo enorme dellanima a mezzo di un eccezionale e sorprendente atto di concentrazione della capacit di pensiero. Deve essere impiegata una smisurata forza animica per analizzare minuziosamente e in modo tassativamente conseguente, la concatenazione di pensieri, la sequenza di immagini costituenti un determinato tema o oggetto prescelto. Questultimo, non il fine della concentrazione, ma il mezzo. Ovvero: non ci si concentra per conoscere loggetto ma per suscitare a suo tramite una spropositata forza animica interiore. Lossessivo lavoro di sforzo, nel seguire univocamente la costruzione dei pensieri durante concentrazione attiva il pensare stesso, lo riscalda, lo sviluppa, sollevandolo dalla sua momentanea natura riflessa. E un espediente, scoperto da R. Steiner, per commutare la coscienza riflessa in quella spirituale.

In altri termini si pu dire che la concentrazione altro non che un introduzione scientifica alla reale esperienza spirituale: come la vestizione dello scienziato dello spirito, che indossa prima il camice e i guanti, prima di operare sul tavolo del laboratorio. La concentrazione del pensiero La concentrazione (osservazione attiva) un incessante lavoro di produzione di pensieri e immagini costituenti un oggetto o un tema: ma tale lavoro in realt gi contemporaneamente una pratica di osservazione degli elementi auto costruiti da noi stessi entro il nostro pensare. Per questo essa pu essere anche definita osservazione del pensare. O meglio: la si potrebbe chiamare autosservazione cosciente della produzione dei propri pensieri. E ovvio che tale osservazione deve essere realizzata tramite un atto di sforzo creativo della nostra anima, altrimenti si ricadrebbe nellordinaria tendenza di pensare i pensieri, non di osservarli. Vi infatti una precisa differenza fra pensare e osservare: pensare assistere passivi allo scorrere di pensieri che fluiscono nella mente in modo associativo, automatico; osservare guardare la propria produzione di pensieri, proiettare nella propria visuale interiore nuovi pensieri tratti non dalla memoria, ma dalla propria capacit creativa secondo una logica di concatenazione e di conformit al succedersi dei fatti. Osservare la produzione della propria sostanza mentale. E come dire: si sperimenta ci che esiste nei pensieri quando sono lasciati a se stessi. Ci si accorge cos che piano piano si smette di usare il cervello, per cominciare ad usare il corpo eterico. Lo sforzarsi ad arrivare ad osservare, a considerare le proprie forze di coscienza in atto tramite un atto di estrema concentrazione e dedicazione, causa una rafforzamento del pensare che cessa di essere astratto, e diventa vivente. Prende un movimento e una vita sua propria: cessa di essere rappresentazione, elucubrazione per diventare una forza viva impersonale, prima di connotazioni egoiche. Avere lesperienza di vivere lessenza del proprio corpo eterico significa sperimentare questo particolare pensare: un pensare come forza vivente. Energia eterica: lesperienza di un qualcosa che tesse oltre i pensieri: qualcosa che pi del solito pensare. Si comincia solo allora a saggiare cosa significhi usare consapevolmente il proprio corpo eterico, cosa rappresenti pensare usando un organo eterico e non fisico: che equivale a vivere il pensare non come pensiero o facolt di pensare, ma come esperienza di percezione degli esseri spirituali agenti nelle cose. Si scopre solo allora che pensare vivere nelle cose, avere un atto di comunione intima con le cose. Ci si accorge che sinora non si aveva mai pensato veramente, ma solo connesso insieme ricordi e nozioni tratte dalla memoria. Si aveva associato e confrontato, non pensato. Pensando davvero, si pu dire che si cessa di pensare in modo ordinario, trasformando ci che si chiamava prima pensiero in organo di percezione animico purissimo, in grado di consegnare allio percezioni pure: percezioni che lio traduce in intuizioni coscienti. In altri termini si diviene consapevoli che sinora si aveva usato impropriamente un occhio (il corpo eterico) a guisa di associatore di pensieri, di memoria. Riportando il pensare al suo ruolo universale, lo si riporta alla sua dignit di strumento di percezione della vita universale. Il pensare occhio di Rha egizio, risorge nellanima. Al contempo ci si accorge che il pensare non legato alla materia. Esso di natura sovrasensibile. Il pensare, se viene rafforzato, sviluppato da divenire ricco, mobile e denso interiormente tramite la concentrazione, esso si solleva dalla sua apparente ordinaria natura, e ci trasporta direttamente entro una nuova condizione della nostra coscienza. In quello stato, sperimentiamo come se il valore e la qualit della nostra coscienza si fosse eccezionalmente accresciuta. Lo sforzo concentrativo ci ha spostati allinterno del corpo eterico, facendo si che la coscienza non si immedesimi pi con il cervello e il corpo fisico, ma con il corpo eterico. In altri termini il nostro reale essere spirituale si presenta direttamente ora entro il nostro corpo eterico, senza la mediazione della riflessit conferita dal corpo fisico. Diveniamo ora davvero lio, assaggiando una natura qualitativa diversa di noi stessi. Di fatto viviamo sempre nellesclusione di questa esperienza: la natura reale del nostro essere spirituale ci sempre celata. Durante levento del pensare vivente lIo vive nel corpo eterico e noi ci ritroviamo allora cambiati, perch ci sperimentiamo come esseri non pi dentro al corpo fisico sottomessi alle sue espressioni, ai suoi istinti: ma fuori di esso. Questa nuova condizione realizza un esperienza particolarissima. Ci che eravamo prima, ci a cui dicevamo io diventa ora un essere esterno a noi, un oggetto indipendente a noi. Questo perch il nostro essere spirituale viene strappato fuori dalla vita del corpo tramite gli esercizi animici, contenuti nella Scienza occulta o LIniziazione di R. Steiner. Immedesimandosi nel pensare vivente, puro, libero dal sistema nervoso, ci si scopre quindi estranei a ci che ordinariamente dicevamo io. La somma di attibuti, istinti, passioni che prima costituivano il nostro essere io diventa un tu. Non ci si sente pi legati alle proprie ambizioni e determinazioni usuali, ma le si vedono come qualcosa che non ci appartiene. Questo accade perch si vive nel vero io che non ha bisogno di nulla oltre a se stesso per essere. Il rafforzamento, fa cessare la dipendenza dellanima dal sistema neurosensoriale: si realizza il cosidetto pensiero libero dai sensi. Il pensare ordinario troppo limitato dallinfluenza dellanima legata al corpo: non in grado di entrare nel mondo spirituale. Il corpo impronta e predispone il pensare ordinario secondo una caratteristica che lo lega ad elementi che esprimono soggettivit, quindi separazione, personalismo, egoismo. I sensi rapportano il pensiero agli oggetti materiali, e lanima apprende a desiderarli e a usufruirne per suo vantaggio: questo determina una legame dellanima con il mondo dei sensi e le sue manifestazioni. Sino a che lanima legata ai sensi, non in grado di penetrare nel mondo spirituale, perch le manca la forza dellimpersonalit, impregnata nella convenienza utilitaristica egoica. Solo attraverso una pratica esoterica lanima diviene capace di svincolare il pensare dal proprio essere abituale, egoico,

scollegandosi dal corpo fisico. Proprio perch lanima diviene capace di smettere momentaneamente i sensi e il corpo, elevandosi alla coscienza immaginativa, vivendo entro il corpo eterico, riesce ad accedere alla soglia del mondo spirituale. Occorre superarlo, tramite diversi esercizi di pensiero che aiutino a svincolare il pensare usuale dai sensi. Si tratta di un pensare troppo debole per percepire lo spirituale. Gli esercizi atti a conseguire un distacco dal pensare ordinario, si attuano a mezzo dellanalisi di pensante di rappresentazioni simboliche. Sono pratiche tramite cui, con energica concentrazione, portiamo lattenzione preferenzialmente verso pensieri con carattere di immagine. Si deve aver cura di considerare pensieri che si possano dominare con lo sguardo interiore, e che dei quali si possa ben essere certi che siano stati formati da noi, che siano nostre produzioni. Non deve trattarsi di ricordi o reminescenze: devono essere pensieri creati a nuovo per loccasione. Cosa fondamentale a questo punto, fatto lesercizio la ripetizione. Siccome il ripetere il lavoro varie volte su uno stesso simbolo pu portare ad automatismi, bene cambiare volutamente sempre i concetti e i pensieri di cui egli formato per timore di ricadere in un ripetere automatico. La forza animica non deve svilupparsi tramite un ricordare ma un creare ex nuovo. E importante ripetere lo stesso simbolo: proprio perch si ritorna sempre allo stesso concetto simbolico, lo si separa dalla vita consueta del pensare ordinario e lo si affida al mondo spirituale che lo elabora senza di noi. Con il tempo, accadr che dopo anni si reincontrer quel lavoro di pensiero che si aveva consegnato al mondo spirituale: si acceder allora ad una fra la pi importanti esperienze interiori che introduce al gradino successivo nella conoscenza spirituale: la conoscenza/esperienza del proprio corpo eterico. Per poter accogliere e registrare le esperienze che si fanno tramite il proprio corpo eterico, durante lindagine del mondo spirituale tramite il proprio corpo eterico, occorre sviluppare una particolare facolt: il colpo docchio, la presenza di spirito. Le visioni spirituali si manifestano con carattere di fulmineit sono attimi velocissimi, immagini immediate. Se non si sviluppa questo, pu accadere che non si veda nulla, non perch nulla si manifestato, ma perch non si stati in grado di registrarlo. Questo gradino della chiaroveggenza non penetra ancora nel reale mondo spirituale, ma nei suoi avamposti. Si osserva il contenuto del proprio corpo eterico. Solitamente ci si ricorda di un sogno perch nellattimo del risveglio, essendovi un legame fra lastrale e leterico le esperienze fatte nel mondo spirituale si rispecchiano nel corpo eterico, rimanendo presenti in esso. Il rispecchiamento avviene quando il sonno non abbastanza profondo e il corpo astrale sta per rientrare nel corpo: quando esiste una connessione fra leterico e lastrale. Lessenza del pensare qualcosa a cui noi partecipiamo, tramite il nostro corpo eterico. Il pensare universale la potenza di vita che intesse e organizza ogni cosa del mondo: vive nei corpi eterici di vegetali, animali e umani. Nella pianta sola vitalit, nellanima istinto, nelluomo pensiero consapevole. I pensieri ordinari, sono prodotti dallazione dellio umano che si appoggia sul cervello. Il pensare reale di natura sovrasensibile: esiste fuori dal corpo, prima del corpo. Esiste senza il corpo, ma pu apparire in essere solo in virt dellincontro, del cozzare con il corpo fisico. E come se passeggiando su un terreno fangoso, osservando le orme di un uomo si credesse che quelle orme sono realizzate dalle forze del terreno, non dal fatto che qualcuno vi sia appoggiato sopra. Cos come orme sono le tracce dellattivit del camminare, i pensieri sono tracce dellattivit del pensare. Le immagini rappresentative sono le impronte del passaggio del pensare cosmico entro luomo. Tiziano Bellucci

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