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CITTA’ DI VENEZIA

Municipalità di Mestre - Carpenedo

EMENDAMENTO (il PAT e l’impermeabilizzazione dei suoli) AL PARERE EX ART. 23


STATUTO COMUNALE SU PROPOSTA DI DELIBERA DELLA GIUNTA
N. 1775 DEL 13.05.2009

 premesso che nella Relazione di Progetto del PAT (pag. 17) si afferma, in merito al tema
della residenza e del suo dimensionamento, che “resta prioritario l’obiettivo del
contenimento degli interventi di nuova urbanizzazione del territorio, privilegiando quelle di
recupero e riqualificazione di aree già urbanizzate”;
 premesso che sul tema della impermeabilizzazione dei suoli (pag. 25) si dice che “la
pressione antropica sulle risorse naturali ha comportato spesso ipotesi di sviluppo
urbanistico anche in aree a forte rischio idrogeologico, costringendo dunque ad assumere
rischi sempre più elevati” (rischi assunti, forse, inizialmente da progettisti, tecnici comunali,
assessori all’Urbanistica e Regione Veneto per non aver redatto il PAI “Piano di assetto
idrogeologico” ma prontamente scaricati sui cittadini in occasione dei frequenti allagamenti
che hanno colpito la terraferma veneziana);
 premesso che a proposito de “gli usi sostenibili del suolo” (pag. 30) si dichiara
solennemente che “il suolo è una risorsa sostanzialmente non rinnovabile in considerazione
dei tempi lunghi di formazione nelle sue componenti minerali, organiche…Esso fornisce
cibo, biomassa e materie prime...è un elemento del paesaggio e del patrimonio culturale,
svolge un ruolo fondamentale come habitat e riserva genetica. I fenomeni di degrado o
viceversa di miglioramento hanno un’incidenza significativa su altri settori come la tutela
delle acque di superficie e sotterranee, la salute umana, i cambiamenti climatici, la tutela
della natura, della biodiversità”
 premesso che l’art. 16 delle N.T. del PAT è dedicato alle “Aree soggette a dissesto
idrogeologico” ove si prevede, giustamente, l’applicazione del “principio di mitigazione
idraulica” e non meramente quello della “invarianza idraulica” e quindi “non mantenere lo
stato di fatto laddove questo risulti caratterizzato da situazioni di sofferenza, bensì di
tendere ad annullare le criticità mediante l’aumento di volumi di invaso ed eventuale
diversione delle acque in recapiti diversi”;
 considerato che le misure di natura prettamente idraulica, individuate per la riduzione del
rischio idrogeologico (invasi, vasche di laminazione, allargamento delle tubature), possono
considerarsi efficaci per lo scarico delle acque meteoriche ma comportano, nel medio-lungo
termine, un peggioramento nel ciclo naturale dell’acqua (la pioggia, in pratica, finisce
direttamente nelle fognature e scaricata a mare senza il passaggio nel terreno e l’accumulo
nelle falde acquifere se presenti);

IL CONSIGLIO DELLA MUNICIPALITA’ DI MESTRE – CARPENEDO

chiede, per tutti i motivi sopraesposti, di aggiungere tra le prescrizioni generali, di cui all’art. 16
N.T. del PAT, per tutti i nuovi insediamenti ed in quelli soggetti ad abbattimento e ricostruzione
(qualunque sia la destinazione urbanistica) i seguenti obblighi:
• realizzazione degli scoperti privati e standard pubblici (marciapiedi, parcheggi) con
materiali permeabili durevoli (le griglie di plastica carrabili, ad esempio, si deteriorano
facilmente) al fine di incentivare il più possibile l’espletamento del ciclo naturale dell’acqua;
• inserimento di impianti finalizzati al recupero dell’acqua piovana e suo riutilizzo (lavatrici,
toilette, irrigazione giardini);
• inserimento di tetti-giardino, compatibilmente con le caratteristiche tecniche della
costruzione, i quali svolgono anche una funzione di termoregolazione nei confronti
dell’immobile con indubbi benefici legati al risparmio energetico.

Venezia, 13.07.2009
Relatore del parere:
Davide Scano
Gruppo consiliare Verdi – Città Nuova

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