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Modulo 3 – Networking Media

3.1 Copper Media (cavi in rame)


3.1.1 Atomi ed elettroni
Tutta la materia è composta di atomi, a sua volta composti da:
• nucleo, parte centrale dell'atomo, formato da protoni e neutroni
• protoni: cariche positive che stanno nel nucleo
• neutroni: non hanno carica e stanno nel nucleo
• elettroni: hanno carica negativa e orbitano attorno al nucleo.
L'elio ha numero atomico due, cioè ha due protoni e due elettroni. Ha un peso atomico di quattro,
sottraendo dal peso atomico il numero atomico ottieni due che è il numero di neutroni presenti. Il
fisico danese Bohr ha sviluppato un modello per illustrare gli atomi. Da notare che l'elettrone ha
dimensioni molto più piccole degli altri ed è il solo che può muoversi.

La Forza di Coulomb è una legge fisica che afferma che cariche opposte si attirano, mentre cariche
uguali si respingono. Perché nell'atomo gli elettroni non cadono sul nucleo? Perché ruotano a forte
velocità per cui la forza attrattiva si bilancia con quella centrifuga. Perché i protoni restano vicini? A
causa della forza nucleare molto forte che lega protoni e neutroni. Il legame degli elettroni è debole,
ed in alcuni casi scappano, questo forma l'elettricità che è un flusso di elettroni liberi.
La Carica Elettrostatica (ESD) si ha quando gli elettroni abbandonano il loro atomo, ad esempio
per strofinio, è innocua per le persone ma può causare invece seri problemi alle apparecchiature
elettroniche.

3.1.2 Tensione (Voltage)


La tensione è chiamata anche forza elettromagnetica (EMF). E’ una forza che si ha quando protoni
ed elettroni sono separati, è la loro forza di attrazione.
Si ha in una batteria dove l’azione chimica causa la liberazione di elettroni dal polo negativo. Gli
elettroni viaggiano poi verso il polo positivo attraverso un circuito esterno.
La tensione può anche essere creata dallo sfregamento (elettricità statica), dal magnetismo
(generatore elettrico) o dalla luce (celle solari).
Si rappresenta con la lettera V o E e si misura in volt, è definita come l'ammontare di lavoro per
unità di carica necessaria per separare le cariche.
3.1.3 Resistenza e impedenza
I materiali attraverso i quali passa la corrente offrono differenti valori di opposizione, o resistenza,
al movimento di elettricità. I materiali con resistenza molto bassa sono detti conduttori (rame,
argento, oro, acqua con ioni), quelli con resistenza molto alta isolanti (insulator) (plastica, vetro,
legno secco, carta, …).
La resistenza si rappresenta con la lettera R e si misura in ohm (Ω).
I materiali hanno anche altri effetti associati al flusso di elettroni chiamati capacità ed induttanza.
Le 3 caratteristiche sono conglobate in un valore chiamato impedenza.
Nelle reti è importante il concetto di attenuazione, che si riferisce alla resistenza che incontra il
segnale viaggiando lungo i fili e spiega perché un segnale si degrada.
I semiconduttori sono materiali in cui si può controllare con precisione la quantità di corrente che
lasciano passare (silicio, germanio, arseniuro di gallio, carbone). Il silicio è il più importante ed è
molto comune, si trova nella sabbia e in molti tipi di rocce.
La regione attorno a San Jose in California è nota come Silicon Valley perché l’industria del
computer, che dipende dai circuiti integrati che usano il silicio, iniziò in quell’area.

3.1.4 Corrente
La corrente è il flusso di cariche che si crea quando gli elettroni si muovono nei circuiti elettrici.
Quando si applica tensione e c'è un percorso elettrico, gli elettroni vanno dal terminale - al +. Si
rappresenta con la lettera I e si misura in ampere (A), l’ampere è definito come il numero di cariche
al secondo che passano in un filo.
La potenza che un dispositivo consuma si misura in watt ed è data dal prodotto della tensione e
della corrente ( P = V ∙ I ).

3.1.5 Circuiti
La corrente scorre in percorsi chiusi chiamati circuiti. I circuiti devono essere composti da materiali
conduttori e avere sorgenti di tensione. La tensione permette alla corrente di scorrere mentre la
resistenza e l’impedenza si oppongono al suo passaggio.
La corrente tende a passare dove c’è meno resistenza. Nelle prese di tensione degli impianti civili si
hanno 3 fori, quello centrale è la terra (che ha 0 volt), a tale terminale vanno collegate le parti
metalliche esterne degli apparecchi, questo crea un percorso preferenziale per la corrente che evita
in caso di dispersioni che una persona prenda la scossa.
L'analogia dell'acqua aiuta a spiegare i concetti di elettricità. Più alto è il livello dell’acqua,
maggiore è la pressione, e più acqua scorre. Il flusso d'acqua dipende da quanto una valvola è
aperta. Allo stesso modo, maggiore è la tensione, più corrente viene prodotta. Se si incontra
resistenza, la corrente si riduce. Una pompa è come una batteria.
La corrente può scorrere in 2 modi:
1. corrente alternata (AC): che varia nel tempo e cambia la sua polarità continuamente
(tipicamente è un segnale sinusoidale)
2. corrente continua (DC): fluisce sempre nella stessa direzione ed ha sempre la stessa polarità
AC e DC possono essere visualizzate graficamente su un oscilloscopio, l’asse X rappresenta il
tempo e l’asse Y la tensione. In genere ci sono 2 assi Y per vedere 2 tensioni contemporaneamente.

L’elettricità arriva nelle case sotto forma di AC sinusoidale. La DC si trova nelle batterie e
nell’alimentazione dei circuiti elettronici.

3.1.6 Specifiche dei cavi


I cavi hanno diverse specifiche e pongono diverse aspettative sulle performance che si ottengono.
A seconda dei cavi cambiano le velocità di trasmissione raggiungibili.
La trasmissione può essere digitale (baseband) o analogica (broadband).
La degradazione di un segnale dipende dalla distanza che il segnale deve percorrere e dal tipo di
cavo usato.
Alcuni cavi usati per le reti Ethernet sono:
• 10 BASE T: usa una velocità di 10Mbps, il tipo di trasmissione è baseband o digitale, la T
sta per twisted pairs cioè cavi con coppie di fili attorcigliati
• 10 BASE 5: usa una velocità di 10Mbps, il tipo di trasmissione è baseband o digitale, il 5
indica che il segnale può viaggiare per circa 500m. Questo cavo è anche detto Thicknet, è un
cavo coassiale spesso.
• 10 BASE 2: usa una velocità di 10Mbps, il tipo di trasmissione è baseband o digitale, il 2
indica che il segnale può viaggiare per circa 200m. Questo cavo è anche detto Thinnet, è un
cavo coassiale sottile.
3.1.7 Cavo coassiale

Il cavo coassiale ha diversi vantaggi: può arrivare a distanze maggiori di STP e UTP, è meno
costoso delle fibre ottiche, è una tecnologia ben nota.
I cavi coassiali possono avere vari diametri, il diametro maggiore è stato specificato per essere usato
nei backbone Ethernet (detto thicknet).
I cavi coassiali più piccoli (detti thinnet) e meno costosi furono usati nelle reti Ethernet in passato.
La calza deve essere collegata a massa.

3.1.8 Cavo STP

STP (Shielded twisted-pair) è un cavo con coppie di fili schermate e attorcigliate, per unire le
tecniche di schermatura e cancellazione. Ci sono quattro coppie di cavi con impedenza in genere di
150 Ω. STP riduce il rumore, sia cross talk, sia EMI/RFI (elettromagnetico/radio frequenza). E' più
costoso e difficile da installare dell'UTP.
Un nuovo ibrido tra UTP e STP è il Screened UTP (ScTP), detto anche Foil Twisted Pair (FTP). E'
un UTP avvolto in un foglio metallico, ha un’impedenza tra 100-120 Ω.
La schermatura metallica di STP e SctP deve essere messa a massa a entrambe le estremità,
altrimenti si hanno problemi di rumore, perché la schermatura agisce da antenna.
3.1.9 Cavo UTP

UTP (Unshielded twisted-pair) ha quattro coppie di fili attorcigliati e non è schermato. Produce solo
la cancellazione, ma è sensibile a EMI/RFI. Ha un'impedenza di 100 Ω, è in genere il più usato e
raggiunge al massimo 100 m.
Vantaggi: è' facile da installare, meno costoso di altri media e di dimensioni piccole, diametro circa
0,43 cm. E' considerato il più veloce cavo in rame. Come connettori vengono usati gli RJ45.
Le specifiche TIA/EIA-568-A riguardano 2 tipi di cavi: uno per la voce e uno per i dati, quello più
frequentemente raccomandato è il CAT5 UTP (categoria 5 UTP).
I cavi possono essere di 3 tipi:
• Straight-through o dritto: permette il collegamento tra la porta di un hub o uno switch ed un
PC (in figura il colore dei fili nello standard TIA/EIA 568B

• Cross-over o incrociato: permette il collegamento tra le porta di hub o switch


• Rollover: è il cavo che collega l’adattatore RJ45 sulla porta seriale del computer alla porta
console di un router o uno switch

Il tipo di cavo si riconosce osservando i 2 connettori RJ45 alle estremità:


nel straight-through la sequenza dei fili è identica
nel cross-over cambiano i pin 1 – 2 – 3 – 6 (perché i fili di ricezione e trasmissione sono invertiti)
nel rollover i colori sono esattamente in senso opposto.

3.2 Fibre Ottiche


3.2.1 Lo spettro elettromagnetico
La luce è una forma di energia elettromagnetica. Quando una carica elettrica muove avanti e
indietro o accelera, è prodotta l’energia elettromagnetica che può viaggiare attraverso il vuoto, l’aria
e alcuni materiali come il vetro. Una proprietà importante è la lunghezza d’onda .

Lo spettro elettromagnetico ordina le varie onde: radio, microonde, raggi X, raggi γ (gamma). Tutte
le onde elettromagnetiche viaggiano a 300.000 Km/s nel vuoto. La luce visibile va da 0,4 a 0,7 μm.
La luce infrarossa usata nelle fibre ottiche è da 0.85, 1.35, 1.55 μm.
3.2.2 Modello a raggi della luce
I raggi viaggiano come linee dritte. Se un raggio (raggio incidente) passa da un materiale ad un
altro, un po’ d’energia sarà riflessa (raggio riflesso), l’altra entra nel materiale con un angolo
diverso da quello di ingresso (raggio rifratto).
La quantità di raggio rifratto dipende dall’angolo del raggio incidente e dalle differenti velocità
della luce nei 2 materiali. Si definisce come indice di rifrazione:

Il materiale con n alto è otticamente più denso e rallenta di più la luce.

3.2.3 Riflessione

L’angolo di riflessione è uguale a quello incidente.


La linea perpendicolare è detta normale.
3.2.4 Rifrazione

3.2.5 Riflessione totale interna


Per trasmettere i dati (1 e 0), la luce viene accesa e spenta. La luce non deve uscire dalla fibra, se no
si perde energia. Affinché la luce non esca dal core si deve avere:
1. ncore > ncladding
2. angolo di incidenza > angolo critico

Se l’angolo di incidenza è > di quello critico non si ha rifrazione, il raggio è totalmente riflesso.
L’apertura numerica (NA) di una fibra è il range di angoli di luce incidente che saranno
completamente riflessi.
I modi sono i percorsi che un raggio di luce segue quando attraversa una fibra.

3.2.6 Fibre multimodali


I raggi di luce devono avere un angolo che è dentro l’apertura numerica della fibra. Se il diametro
del core è largo abbastanza per avere più percorsi di luce, la fibra è detta multimode. Quelle single
mode hanno il core molto più piccolo e la luce può avere solo un modo (core single mode = 5 ÷ 9
μm , core multimode = 50 o 62.5 μm, cladding = 125 μm).
Le single mode usano come sorgente i raggi laser e arrivano a 3 Km, le multimode usano i diodi
LED e arrivano a 2 Km.

Ogni cavo in fibra ottica è composto da 2 fibre, 1 per il trasmettitore (Tx) e 1 per il ricevitore (Rx)
per cui la trasmissione è full duplex. Le 2 fibre sono messe in un singolo contenitore fino ad
arrivare ai connettori. Per le multimode si usa un connettore tipo SC.
Le fibre non hanno crosstalk. Un cavo può avere da 2 a 48 fibre o più.

Il core è tipicamente di vetro fatto con una combinazione di silica (silicon dioxide).
Le fibre multimode usano il core di tipo graded index (che ha n più basso verso l’esterno, quindi lì
la luce va più veloce, è utile per limitare la dispersione.
Attorno al core vi è il cladding, con n più basso rispetto al core, per cui i raggi vengono riflessi
quando cercano di passare dal core al cladding.
Attorno al cladding vi è un materiale buffer, in genere in plastica, che serve a proteggere core e
cladding. Ci sono 2 tipi di cavi:
1. Loose – tube: la fibra si può muovere nel cavo, si ha minore attenuazione
2. Tight – buffer: la fibra è fissa, si ha alta forza contro gli impatti, piccole dimensioni

Per le LAN in genere si usano le Tight – buffer, le Loose – tube si usano in genere per installazioni
esterne fuori dagli edifici, mentre le Tight – buffer all’interno degli edifici.
Il materiale forte fuori dal buffer in genere è kevlar.
Jacket è la guaina esterna contro le abrasioni, i solventi e altri contaminanti. Il colore per le fibre
multimode in genere è l’arancione, per le single mode il giallo.
Si usano LED (Infrared Light Emitting Diode) o VCSEL (Vertical Cavità Surface Emitting Laser). I
LED sono meno costosi ma trasmettono meno lontano.

3.2.7 Fibre single – mode


Le single mode, in genere di colore giallo, più comuni sono 9/125. Usano un laser infrarosso che fa
entrare la luce a 90°, per cui il percorso è in linea retta e più veloce. Si usano in genere per
connettere edifici diversi.

3.2.8 Altri componenti ottici


Per convertire i segnali elettrici in luce e viceversa serve un trasmettitore ed un ricevitore.
Il trasmettitore riceve i dati digitali elettrici da trasmettere e li converte in segnali ottici. I sono 2 tipi
di sorgenti di luce usate per codificare e trasmettere i dati nella fibra:
1. I LED, che producono una luce infrarossa di lunghezza d’onda o di 850 nm o di 1310 nm,
usati nelle fibre multimode
2. I LASER, che producono un sottilissimo e intenso raggio di luce infrarossa con lunghezza
d’onda o di 1310 nm o di 1550 nm, usati nelle fibre single mode
Il ricevitore in genere è un fotodiodo PIN.
Il connettore più comune per le fibre multimode è SC (Subscriber Connector), per le single mode
ST (Straight Tip).

Servono anche repeater e patch panel per fibre ottiche. Il repeater è un amplificatore ottico in questo
caso.

3.2.9 Segnali e rumore nelle fibre ottiche


Le fibre non sono affette da rumore esterno e crosstalk. La maggiore causa dell’attenuazione è lo
scattering, causato da microscopiche non uniformità della fibra (distortions), che causano
riflessioni. Un’altra causa di perdita di energia è l’absorption, dove ci sono impurità chimiche viene
assorbita parte di energia che va in calore.
Altra causa dell’attenuazione sono le irregolarità tra core e cladding, che causano delle piccole
rifrazioni e quindi perdite.
La lunghezza massima di una fibra è limitata dalle dispersioni, che sono compensate nelle fibre
multimode di tipo graded index. Le single mode non hanno dispersioni dovute ai diversi percorsi,
ma hanno la dispersione cromatica (a seconda del colore cambia la velocità della luce nella fibra), è
per questo che bisognerebbe avere luce monocromatica (cosa ottenuta nei raggi laser).

3.2.10 Installazione, attenzioni e test delle fibre ottiche


Una causa comune della troppa attenuazione è la non corretta installazione. La fibra non va tirata o
messa con curve troppo strette, o piegata o schiacciata. Per questo la fibra è messa in una guida
(interducting). Dove la fibra termina va tagliata e smussata. Si possono giuntare cavi con diametri
diversi. La fine della fibra va pulita con alcool. Per misurare la potenza persa si usano i decibel.
Prima di usarla, una fibra va testata, i 2 strumenti più importanti sono: optical loss meter e optical
time domain reflectometer (OTDR).
La quantità di perdita di potenza accettabile è detta optical link loss budget.

3.3 Collegamenti wireless


3.3.1 Wireless LAN: organizzazioni e standard
IEEE creò degli standard per le reti wireless con la sigla 802.11. Una tecnologia chiave dello
standard IEEE 802.11 è la DSSS (Direct Sequenze Spread Spectrum), si applica per dispositivi
wireless con velocità da 1 a 2 Mbps (si può arrivare a 11 Mbps ma non è standard).
Lo standard successivo è 802.11b che arriva a 11 Mbps, è anche chiamato Wi-Fi o wireless ad alta
velocità e si riferisce a sistemi che DSSS a 1, 2, 5.5, 11 Mbps, è compatibile con 802.11 a 1 e 2
Mbps. 802.11b raggiunge velocità elevate usando una diversa tecnica di codifica, permettendo a più
dati di essere inviati nello stesso frame. La maggior parte delle apparecchiature 802.11b non arriva a
11 Mbps e funziona a 2 o a 4.
Lo standard 802.11a copre i dispositivi wireless che operano a 5 GHz, mentre 802.11b lavora a 2.4
GHz, per cui i 2 standard non sono compatibili. 802.11a arriva a 54 Mbps e con tecnologie
proprietarie (note come rate doubling) a 108 Mbps (lo standard è 20 – 26 Mbps).
Lo standard 802.11g ha le stesse velocià di 802.11a ma è compaibile con 802.11b usando una
tecnica di modulazione OFDM. Cisco ha sviluppato un access point che permette a dispositivi
802.11a di coesistere sulla stessa WLAN. L’access point funziona da gateway permettendo a queste
apparecchiature incompatibili di comunicare.

3.3.2 Dispositivi wireless e topologie


Una rete wireless consiste di 2 dispositivi wireless NIC. Non tutte le WNIC sono tra loro
compatibili, per risolvere il problema della compatibilità si installa un Access Point (AP) che agisce
come un hub. L’AP si collega alla LAN cablata ed alla rete wireless. Gli AP hanno una antenna e
forniscono le connessioni entro un’area detta cella (range 300 ÷ 500 feet cioè 91 ÷ 152 m). Per aree
più grandi occorrono AP multipli che si sovrappongono parzialmente e permettono il roaming
(girovagare) tra le celle. Un 20 – 30 % di sovrapposizione è desiderabile. Quando un client è
attivato nella WLAN inizia ad ascoltare (listening) per trovare un dispositivo compatibile col quale
associarsi (associate) (questo è detto scanning, e può essere attivo o passivo).
L’active scanning lancia una richiesta per unirsi alla rete wireless (probe request). La richiesta
contiene SSID (Service Set Identifier) della rete a cui unirsi. Quando un AP con lo stesso SSID è
trovato, l’AP invia un probe response. Lo scanning passivo ascolta i beacons (frames trasmessi
dall’AP). Se riceve un beacon con l’SSID della rete a cui vuole unirsi, cerca di unirsi.

3.3.3 Come le WLAN comunicano


Le WLAN non usano i frame standard 802.3. Ci sono 3 tipi di frames: control, management e data.
Solo un frame data è simile a 802.3, la larghezza è 1500 bytes però quello wireless può arrivare a
2346 bytes (in genere 1518 come il 802.3). La radio frequenza (RF) è un mezzo condiviso, per cui
ci possono essere collisioni. La sorgente non si accorge delle collisioni, per cui le WLAN usano
CSMA/CA (Carrier Sense Multiple Access/Collision Avoidance). Chi riceve un frame invia un
segnale ACK, ciò riduce la banda a circa 5 Mbps per 802.11b (circa il 50%). Se ci sono troppi
disturbi si invoca ARS (Adaptive Rate Selection) che abbassa la velocità.
Il Control Frame si usa per: RTS, CTS, ACK, il resto per Management.

3.3.4 Autenticazione ed associazione


L’autenticazione WLAN è a livello 2, autentica il dispositivo, non l’utente. Il client fa una richiesta
di autenticazione all’AP e sarà accettata o rifiutata. L’AP può essere configurato per inviare la
richiesta ad un server di autenticazione. L’associazione viene dopo l’autenticazione e permette ad
un client di usare l’AP per trasferire i dati.
Tipi di autenticazioni e associazioni:
• Non autenticato e non associato
• Autenticato e non ancora associato: aspetta l’associazione all’AP
• Autenticato e associato: si è connessi alla rete
Metodi di autenticazione:
IEEE 802.11 specifica 2 tipi di processi di autenticazione:
1. Sistema aperto: solo l’SSID deve coincidere
2. Chiave condivisa: richiede la crittografia WEP (Wireless Equivalent Protocol) a 64 o 128
bit. L’AP ha una chiave e i nodi per accedere devono avere la stessa chiave. La chiave è
assegnata staticamente

3.3.5 Lo spettro delle onde radio e microonde


In una WLAN a 10 m dall’antenna il segnale ha solo 1/100 della sua forza originale. Le onde radio
passano o meno a seconda del materiale, oppure possono essere riflesse o rifratte.
La valutazione di dove fare l’installazione di una WLAN è detta Site Survey.
I bit trasmessi vanno a modulare una portante. Le WLAN usano la modulazione di fase
differenziale (1 = sfasamento di 180°).

3.3.6 Segnali e rumori un una WLAN


Se l’interferenza ha una banda stretta (narrowband) basta cambiare il canale dell’AP. Per trovare la
sorgente del disturbo serve un analizzatore di spettro. La tecnologia Bluetooth usa l’intero spetro a
2.4 GHz e disturba le reti 802.11b. Altre cause di disturbi: il forno a microonde o i telefoni wireless,
un po’ anche la nebbia e le condizioni meteo avverse.
3.3.7 Sicurezza wireless
E’ difficile da avere. Stanno nascendo soluzioni: VPN (Virtual Private Networking) e EAP
(Extensible Authentication Protocol). Con EAP l’AP fa fare l’autenticazione da un server. Un server
VPN è di livello 3, mentre tra AP e nodo di livello 2.
• EAP-MD5 challenge: è il tipo più vecchio, simile a CHAP
• LEAP (Cisco): è quello usato su WLAN Cisco, usa chiave crittografata e supporta la mutua
autenticazione
• User authentication: permette la connessione solo a utenti autorizzati
• Encryption: fornisce servizi di crittografia
• Data authentication: assicura l’integrità dei dati, autenticando sorgente e destinazione.

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