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Kirghizistan sullorlo della guerra civile Il ribollente scenario centroasiatico desta parecchia preoccupazione, in particolare per la recentissima ondata

di violenze a sfondo etnico nel sud del Kirghizistan, da qualche mese teatro di un cambio di regime con annessa instabilit politica. Gli scontri interetnici in corso nelle citt meridionali di Osh e Jalalabad tra kirghisi e uzbeki avrebbero prodotto pi di 200 morti, secondo stime locali, costringendo gli uzbechi costituenti circa il 15% della popolazione totale a cercare di varcare i confini come profughi. Il numero di esuli rifugiatisi nel vicino Uzbekistan ammonterebbe gi a 100mila. La premier ad interim Roza Otunbaieva, nei giorni scorsi, aveva lanciato un appello al presidente russo Medvedev volto ad ottenere lintervento delle forze armate del Cremlino, ufficialmente per sorvegliare le centrali elettriche, i ponti, gli acquedotti e gli altri impianti strategici di grande importanza. Mosca al momento si limitata a fornire ausilio umanitario tre aerei della protezione civile e un battaglione di paramilitari per proteggere le proprie installazioni nel Paese, osservando con occhio vigile levolversi della situazione. Sebbene i motivi del feroce conflitto tra etnie diverse siano ignoti, lex repubblica sovietica da un ventennio arena di ostilit tra kirghisi e uzbechi. Il Kirghizistan, unico Stato al mondo ad ospitare contemporaneamente una base militare russa ed una statunitense, costituisce un perno strategico per la campagna militare afghano-pakistana e la sua stabilit dovrebbe interessare entrambe le potenze in gioco. Secondo fonti asiatiche, il niet di Mosca circa linvio di truppe a Bishkek sarebbe vincolato alla chiusura della base a stelle e strisce di Manas. Tale avamposto, situato nellaeroporto di Bishkek, la base aerea principale degli Stati Uniti nella regione ed stata inaugurata nel 2001 per dare sostegno logistico e rifornimenti alla campagna militare in Afghanistan. La base doveva essere chiusa in un primo momento dal deposto Bakiyev che poi era stato convinto a cambiare idea da Washington. Il cambio di posizione di Bakiyev aveva irritato non poco la Russia: quando il governo dellex presidente stato rovesciato, il Cremlino non ha condannato il cambio di regime avvenuto a seguito della rivolta popolare. Proprio il detronizzato Bakiyev stato additato quale fomentatore degli scontri etnici, malgrado costui abbia negato, dallesilio bielorusso, qualsiasi coinvolgimento; tuttavia un nugolo di testimoni giura di aver riconosciuto, tra i pi facinorosi, fedeli e ben armati uomini dellex presidente. La complessa quanto mutevole situazione della Kirghisia questo il nome dellallora repubblica sovietica pu essere interpretata a partire dallacquisizione dellindipendenza (1991), susseguente al crollo dellURSS. Da allora Bishkek boccheggia in condizioni di permanente crisi economica, con il 35% della popolazione che vive al di sotto del limite di povert. I problemi-chiave a livello strutturale non sono stati risolti durante questi ventanni a causa di leader abili a promuovere i loro interessi egoistici o dei vari clan. Come insegnano i Balcani negli anni 90, in un mosaico di culture ed etnie, con tensioni che da sempre ribollono e sono pronte a tracimare, un vuoto - o una transizione - di potere rischia di lasciare libero il campo alla violenza. Secondo un censimento del 99 (fonte Apcom), il 65% della popolazione kirghisa, il 14% uzbeka, il 13% russa, l1% Dungan (cio cinese-islamica), con

piccole aliquote di uiguri, tatari e uno 0,4% di tedeschi, deportati da Stalin durante la seconda guerra mondiale, ma oggi in via desaurimento perch stanno emigrando proprio a causa dei conflitti etnici. La zona meridionale del Kirghizistan compresa nella Valle di Ferghana, considerata dagli osservatori la regione pi pericolosa dellAsia centrale, nella quale il mix tra povert, differenze etnico-culturali e fondamentalismi religiosi crea una miscela altamente esplosiva, con il rischio di destabilizzare larea finitima e mettere a rischio gli interessi di Mosca e Washington. Alessio Stilo (pubblicato il 16 giugno 2010)

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