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cos cos
sin
a b t h t
h
. t
e quindi
a b cost
w
> sin .
Torniamo allora al moto armonico: se la posizione del punto materiale all'istante t
) t t, a b sin
la velocit :
t ) t t a b a b
w
cos
e l'accelerazione :
c t t t a b a b a b
w w
cos > sin
Si ottiene l'interessante risultato: l'accelerazione in ogni istante uguale e contraria alla
posizione. Questa una caratteristica tipica di fenomeni di tipo vibratorio. Si parla in questo
caso di oscillazioni armoniche.
Esempio 4. Leggi esponenziali. Sia
) t c . a b
>
Il rapporto incrementale di : )
) t h ) t c c c 1
h h h
c
a b a b
>2 > 2
>
ossia il prodotto della funzione stessa per una funzione di (indipendente da ), ) t h t a b
precisamente
M. Bramanti: La derivata e l'integrale per le prime lezioni di fisica
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5
c h
c 1
h
a b
2
.
Il limite per tendente a zero di rappresenta geometricamente il coefficiente angolare h c h a b
della retta tangente al grafico della funzione nel punto ; intuitivamente, chiaro che c . 0
B
questa quantit esiste (finita), e dipende solo dal numero . Dunque c
) t c ) t .
w >
+ +
a b a b
Otteniamo quindi l'interessante risultato: se una grandezza varia nel tempo con legge
esponenziale , la sua velocit di variazione proporzionale alla grandezza stessa. Il ) t a b
coefficiente di proporzionalit il numero , che si dimostra essere pari a (logaritmo in c
+
log
base costante di Nepero ). Poich , questo significa che, tra tutte le c 2.71... c 1 log
funzioni esponenziali, la funzione l'unica la cui derivata coincide esattamente con la c
>
funzione stessa: grandezza e velocit di variazione coincidono. Anzi, si pu dimostrare che tra
tutte le sufficientemente regolari (e non solo tra le funzioni esponenziali) la funzione funzioni
cc c
>
(con costante qualunque) quella con questa propriet.
Osservazione. Un paio di utili regole di derivazione. Gli esempi precedenti contengono i
prototipi dei pi semplici ma significativi modelli fisici. Per adattare queste formule a
situazioni leggermente pi generali, utile sapere anche che:
c d a b a b c) t c) t :
w w
(6)
c d a b a b ) ct c) ct .
w w
(7)
Dimostrazione. Proviamo la (6). Il rapporto incrementale di uguale a: c) t a b
c) t h c) t ) t h ) t
h h
c
a b a b a b a b
,
che ha per limite proprio . Per provare (7), scriviamo il rapporto incrementale di : c) t ) ct
w
a b a b
) c t h ) ct ) ct ch ) ct
h ch
c
a b a b a b a b a b
(ponendo e pensando ora a come all'intervallo di tempo che diviene sempre pi ch / /
breve)
c
) ct / ) ct
/
a b a b
e questo ha per limite proprio . c) ct
w
a b
Esempio 5. Ancora sul moto armonico. Se
) t t a b a b sin =
in base alle relazioni (6) e (7) si ha:
t ) t t : a b a b a b
w
= = cos
M. Bramanti: La derivata e l'integrale per le prime lezioni di fisica
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6
c t ) t t a b a b a b
ww #
= = sin
da cui si vede che l' . La accelerazione proporzionale ma di segno opposto alla posizione
funzione di questo esempio rappresenta un tipico fenomeno vibratorio: la funzione ) t a b
periodica, di , il numero detto , il numero periodo pulsazione 1
# "
X #
1 =
= 1
= /
frequenza ampiezza . Il numero l' dell'oscillazione. Notare che a pulsazione maggiore
corrisponde velocit di variazione maggiore.
Integrale definito come limite di somme
e sua interpretazione fisica
Mettiamoci ora da un punto di vista in un certo senso inverso rispetto al paragrafo precedente:
supponiamo di conoscere la funzione velocit istantanea di un punto materiale in moto su una
retta, e proponiamoci di calcolare lo spazio totale percorso in un intervallo di tempo c d 0, 1
(inteso come spostamento netto, cio differenza tra posizione finale ed iniziale, e non come
cammino totale percorso negli eventuali "avanti e indietro" del punto).
Ragioniamo allora cos: suddividiamo l'intervallo temporale in intervallini di c d 0, 1 :
ugual durata che indichiamo con , con Sia lo spazio percorso 1: t , t / 1, 2, ., :. o c d
5" 5 5
nell'intervallo ed lo spazio totale percorso: c d t , t o
5" 5
o o
"
5"
8
5
.
Lo spazio il prodotto della nell'intervallo per la durata o t , t
5 5" 5
velocit media c d
dell'intervallino, ; se questo abbastanza breve, la velocit media in quasi 1: t , t c d
5" 5
uguale alla velocit istantanea nell'istante ; otteniamo quindi: t
5"
o . t
1
:
5 5"
a b
e
o . t t
1 1
: :
" "
a b a b
5" 5"
8 8
5" 5"
.
La valutazione esatta (e non approssimata) dello spazio totale percorso si ottiene passando al
limite per tendente a infinito, ossia quando la suddivisione dell'intervallo temporale si : 0, 1 c d
infittisce sempre pi. Otteniamo dunque
o t
1
:
lim
8_
5"
8
5"
"
a b.
Tale limite di somme si indica col simbolo
(
a b
!
X
t dt
che si dice "integrale definito della velocit per da a ". t t 0 1 a b
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7
Questa costruzione si pu ripetere per una qualsiasi funzione definita nell'intervallo ) t a b
c d c d 0, 1 c, / (o in un qualsiasi intervallo ): si pone
(
a b a b
"
!
X
8_
5"
8
5"
) t dt ) t
1
:
lim .
L'integrale di una funzione in un intervallo in ogni caso un limite di somme, che pu avere
vari altri significati fisici. Ad esempio, se la densit lineare di una sbarra nel punto , 3a b . .
l'integrale
(
a b
+
,
3 . d.
fornisce la massa totale contenuta nel segmento della sbarra. c d c, /
Osservazione. Significato geometrico dell'integrale. Se rappresentiamo il grafico di ) t a b
nell'intervallo , e innalziamo segmenti verticali dai punti , vediamo che ogni numero c d 0, 1 t
5
o t , t ) t
5 5" 5 5"
rappresenta l'area del rettangolino la cui base l'intervallo e l'altezza ; la c d a b
somma delle aree di questi rettangolini approssima l'area sotto il grafico di . L'integrale di ) t a b
) 0, 1 in , che il limite di queste somme di piccole aree, d il valore esatto dell'area sotto il c d
grafico. L'integrale di una funzione in un intervallo ha quindi il significato geometrico di area
sottesa al grafico.
t
0
t
1
t
n t
2
S
1
S
2 S
n
Il significato geometrico dell'integrale un'utile supporto all'intuizione. Si rifletta comunque
sul fatto che il ragionamento che porta a identificare l'integrale della velocit con lo spazio
totale percorso (o l'integrale della densit con la massa totale) dipende essenzialmente dal
concetto di , e non dal suo significato geometrico. integrale come limite di somme
Il calcolo effettivo degli integrali mediante una primitiva
La definizione di integrale come limite di somme non si presta molto al calcolo effettivo, o
per lo meno non si presta al calcolo esatto effettivo . Il modo pi semplice per calcolare un
2
2
In realt si presta molto bene al calcolo : basta calcolare la somma per un abbastanza approssimato 8
grande, senza pretendere di calcolare il limite della somma per tendente a infinito. 8
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8
integrale sfrutta invece un altro fatto, ossia la , relazione esistente tra integrale e derivata
espressa dal Teorema Fondamentale del Calcolo Integrale. Questa relazione non cos
evidente dalla definizione di integrale come limite di somme, ma suggerita, ad esempio,
dalla relazione tra spazio e velocit. Riprendiamo la definizione di integrale per la funzione
velocit:
(
a b a b
"
!
X
8_
5"
8
5"
t dt t .
1
:
lim
Dimentichiamoci ora del fatto che -lo sappiamo gi- questo integrale rappresenta lo spazio
totale percorso, e ricordiamoci invece che la velocit la derivata della funzione posizione:
t t . a b a b s
w
Il risultato che troveremo varr per il calcolo dell'integrale di una funzione di cui qualsiasi )
si sappia gi che la derivata di una seconda funzione . Ricordando che G
: t . h
: t h : t
h
w
a b
a b a b
per piccolo
possiamo scrivere:
t : t .
: t : t : t : t
t t 1:
a b a b
a b a b a b a b
5" 5"
w
5 5" 5 5"
5 5"
.
Quindi:
" " "
a b c d
a b a b
a b a b
5" 5" 5"
8 8 8
5" 5 5"
5 5"
1 1 : t : t
: : 1:
t . : t : t .
Ora, nell'ultima somma scritta si cancellano tutti i termini tranne il primo e l'ultimo:
"
c d a b a b
5"
8
5 5"
: t : t
: t : t : t : t . : t : t c d c d c d a b a b a b a b a b a b
8 8" 8" 8# " !
: t : t : 1 : 0 a b a b a b a b
8 !
.
Passando al limite per tendente a la relazione approssimata diventa esatta, e si ha: :
(
a b a b a b a b
"
!
X
8_
5"
8
5"
t dt t : 1 : 0
1
:
lim
che riscriviamo nella forma:
(
a b a b a b
!
X
w
: t dt : 1 : 0 . (8)
E' importante ora rendersi conto che, nei passaggi precedenti, l'unica propriet di che t a b
abbiamo utilizzato il fatto di essere la derivata di . In altre parole, la relazione (8) ha un : t a b
significato generale: l'integrale della derivata di una funzione (non importa che qualsiasi : t a b
sia la funzione posizione) si calcola valutando la differenza tra i valori di negli estremi : t a b
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9
dell'intervallo. E' questo il contenuto del Teorema Fondamentale sopra citato. In pratica, data
una funzione di cui vogliamo calcolare l'integrale, dobbiamo cercare una seconda ) t a b
funzione di cui sia la derivata: . Una tale si dice di , e sotto G t ) G t ) t G ) a b a b a b
w
primitiva
quest'ipotesi si ha:
(
a b a b a b
+
,
) t dt G / G c .
Esempio 6. Calcoliamo:
(
!
X
>
c dt
!
per fissato. Sappiamo che (Esempio 4) le (6), (7) dicono allora che ! 0 c c : a b
> >
w
a b c c
! ! > >
w
! e
1
c c .
!
! ! > >
w
Dunque una primitiva di . Perci: ) t c G t c a b a b
! !
!
> > "
(
!
X
> X !
X
c dt c c
1 1 c 1
! ! !
!
! ! !