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FONDAMENTI DI CHINESIOLOGIA KINESIOMETRIA

Raeljka Bateli Dragi, dipl.ft., specialista in neurofisioterapia, ippoterapista

VALUTAZIONE DELLO STATO FUNZIONALE DEL PAZIENTE


Scheda di valutazione del fisioterapista 2001. OMS (Organizzazione mondiale della salute- WHO)ha rilasciato il documento ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) in cambio del ICD (International Classification of Disease) e ICDH che ha presto rivelato i suoi limiti di applicazione. L`ICD si focalizzava sull`aspetto eziologico delle patologie L`ICF prende in considerazione l`importanza e l`influenza del contesto ambientale e personale esercitato sullo stato di salute della popolazione, non si parte pi dal concetto di malattia inteso come danno di una struttura anatomica o fisiologica, ma dal concetto di salute inteso come benessere fisico, mentale, relazionale e sociale che riguarda l`individuo, la sua globalit e l`interazione con l`ambiente.

ICF
Con tale classificazione e stata chiarita l`importante distinzione fra: 1. menomazione impairment(perdita o anormalit a carico di una struttura/funzione psicologica, fisiologica o anatomica) 2. disabilit disability(limitazione/perdita della capacit di compiere un`attivit, in seguito a una menomazione, nel modo considerato normale per unessere umano) 3. handicap la condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o disabilit che in un certo soggetto limita/impedisce l`adempiamento del suo ruolo sociale.

ICF obiettivi principali


Lo strumento concepito per fornire un`ampia analisi dello stato di salute degli individui che tiene in considerazione la correlazione fra salute e ambiente e che cerca di definire disabilit come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Il linguaggio proposto, in genere neutro, stato oggetto di un vasto studio standardizzato e unificazione in modo tale da facilitare la comunicazione fra i vari utenti in tutto il mondo ed evitare possibili fraintendimenti Fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute, delle condizioni, conseguenze e cause determinanti ad essa correlate Stabilire un linguaggio standard e univoco per la descrizione per la descrizione della salute delle popolazioni allo scopo di migliorare la comunicazione fra i diversi utenti, tra cui operatori sanitari, ricercatori, esponenti polotici e popolazione, incluse le persone con disabilit Rendere possibile il confronto fra i dati relativi allo stato di salute delle popolazioni raccolti in Paesi diversi in momenti differenti Fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari

ICF
In questo sistema di classificazione la disabilit viene considerata come conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute dell`individuo e i fattori personali e ambientali che rapresentano le circostanze in cui vive Ne consegue che ogni soggetto, date le proprie condizioni di salute, pu, in un determinato momentodella sua esistenza, trovarsi in un ambiente con caratteristiche che possono limitare o restringere le proprie capacit funzionali e di partecipazione sociale, sia in quanto portatore di una limitazione funzionale visibile (costretto sulla sedia a rotelle), sia in quanto incapace di partecipare alla vita lavorativa e sociale di tutti i giorni In sintesi, le modalit con le quali l`individuo si rapporta al suo ambiente di vit e reagisce alle situazioni ambientali in cui e calato prendono il nome di funzionamento le limitazioni che l`individuo incontra nel corso del suo funzionamento rappresentano la disabilit Con questa concezione l`ICF cerca di superare il tradizionale modello medico e propone un modello cosidetto biopsicosociale della disabilit

ICF stato funzionale


L`ICF comprende 4 dimensioni, ciascuna suddivisa in capitoli I capitoli comprendono i codici che rapresentano gli strumenti attraverso i quali possibile classificare la persona in osservazione possibile inoltre suddividere l`ICF in 2 parti: 1. La prima comprende le dimensioni ( e i codici) che consentono di valutare la disabilit

2. La seconda comprende le dimensioni che consentono di valutare i fattori ambientali

a.)Dimensioni (e codici) per la valutazione della disabilit


STRUTTURE CORPOREE: sono i componenti anatomici del corpo umano (le articolazioni, i muscoli, gli organi interni, ecc.) FUNZIONI CORPOREE: sono le funzioni fisiologiche consentite dalle strutture (la contrazione muscolare, la digestione, ecc.) ATTIVIT E PARTECIPAZIONE: 1.) L`attivit comprende i compiti e le azioni compiute da un individuo(camminare, correre) 2.) La partecipazione descrive il possibile coinvolgimento dell`individuo in particolari situazioni di vita (guidare un`automobile o condurre una bicicletta) - Attivit e partecipazione richiedono di specificare la capacit che un soggetto ha di compiere una determinata azione e l`effettiva esecuzione della stessa(prestazione)

a.) Dimensioni- disabilit


Le dimensioni sopra elencate vengono influenzate da fattori ambientali (ambiente fisico, sociale) Questi fattori possono agire in modo positivo o negativo sulla partecipazione dell`individuo come membro della societ, sulle capacit dello stesso di eseguire compiti, sul funzionamento di strutture corporee

b.) Dimensioni strumentali per la valutazione dei fattori contestuali


Fattori ambientali: possono essere individuali(casa, luogo di lavoro, familiari) e sociali (l`accesso ai trasporti pubblici, il contesto legislativo, ecc.) Fattori personali: rappresentano lo sfondo dell`esistenza di un individuo (l`eta, sesso, etnia) e, non dipendono dallo stato di salute, sono considerati ma non classificati

ICF valutazione
I capitoli che fanno parte di varie dimensioni possono essere ulteriormente suddivisi in categorie o sottocategorie, ciascuna delle quali caratterizzata da qualificatori quantitativi( espressi su una scala normalizzata) o qualificativi ( ad esempio, di posizione: destra, sinistra, ecc.) Ogni categoria viene quindi codificata facendo riferimento a codici alfanumerici e qualificatori che denotano l`estensione o la gravit delle menomazioni a carico delle funzioni/strutture corporee e delle capacit del soggetto nell`eseguire determinati compiti

ICF risultato
Il risultato finale pu essere rappresentato con quello che in termini matematici si chiama graffo ad albero, cio una struttura ramificata con una radice comune, diversi fusti, rami principali, rami secondari fino alle foglie

Lo scopo finale e ottenere una fotografia di un individuo in un particolare momento, in modo di determinare allo stesso tempo sia lo stato di salute (e disabilit), che la sua partecipazione e l`ambiente che lo circonda

SCHEDA DEL FISIOTERAPISTA


La Camera dei fisioterapisti in Croazia ha prescritto cosa deve contenere la scheda del fisioterapista tenendo in considerszione la classificazione dell`OMS ICF

DINAMOMETRO E TEST MUSCOLARE


Dinamometria- metodo oggettivo Test muscolare oggettivo, per in confronto ai metodi della chinesiologia di oggi abbastanza soggettivo

CENNI STORICI
I primi test vengono dagli Stati Uniti d`America 1912. Lowet valuta la capacit del muscolo secondo il mantenimento dell`arto contro gravitazione 1936. Kendall definisce la forza normale del muscolo e valuta i muscoli con percentuali 1946. grazie alla Fondazione per la paralisi cerebrale e stato pubblicato il test muscolare con livelli da 0 5, e da allora il test viene frequentemente coretto nella tentazione di obbiettivarlo al massimo

TECNICHE DI VALUTAZIONE DELLA FORZA DEI MUSCOLI


Tecniche soggettive Tecniche oggettive

ANALISI DEI MOVIMENTI DEL CORPO UMANO


Movimenti Muscoli agonistici Inervazione Inserzioni Sinergisti Fissatori Azioni

ANALISI DEI MOVIMENTI DEL CAPO E COLLO


Flessione cervicale Estensione cervicale Flessione laterale

Rotazione

FLESSIONE CERVICALE
M. sternocleidomasteoideus Inervazione: n. accesorius (C1,C2) Inserzioni: O: Capo sternale:parte superiore del manubrio I: parte laterale del processo masteoideo dell`osso temporale O: capo clavicolare:terzo mediale(clavicola) I: met laterale della linea nuce superiore dell`osso occipitale

FLESSIONE CERVICALE
Sinergisti: m. scalenus anterior, medius e posterior, m. rectus capitis anterior, m. infrahioidei Fissatori: addominali Azioni: 1. estende il capo e il tratto cervicale superiore(azione bilaterale) 2. Flette il collo (azione bilaterale) 3. Flette lateralmente il capo e collo(azione unilaterale 4. Ruota il capo e il collo verso il lato opposto(azione unilaterale) -leva di 3. genere

FLESSIONE CERVICALE
FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: 1.Tensione degli estensori e legamenti posteriori 2.Compressione dei dischi intervertebrali 3. Contatto del mento con lo sterno

ESTENSIONE CERVICALE
Agonisti: m. trapezius,semispinalis,splenius,sacrospinalis,longissimus,spinalis Inervazione: n. pettorale mediale e laterale(C5-T1) Inserzioni: O:occipite, legamento nucale e processi spinosi di C7-T12 O:fibre superiori:protuberanza occipitale esterna, legamento nucale e processo spinoso di C7 O:fibre medie:processi spinosi di T1-T5 O:fibre inferiori:processi spinosi di T6-T12 I: terzo laterale della clavicola,acromion e spina della scapola

ESTENSIONE COLLO
Sinergisti: mm. Multifidi, m. obliquus capitis superior e inferior, m. rectus capitis posterior minor e maior, m. levator scapulae

Fissatori: estensori del tronco, depresori della scapola e clavicola Azioni: 1. estende, flette lateralmente e ruota contralateralmente capo e collo 2. Eleva e ruota superiormente la scapola(fibre superiori) 3. Adduce la scapola(muscolo in toto) 4. Deprime e ruota superiormente la scapola(fibre inferiori) -leva di 3. genere

ESTENSIONE CERVICALE

FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: 1.Tensione dei flessori 2.Scontro dei processi spinosi

FLESSIONE LATERALE
Agonisti:mm.scaleni,trapezius, sternocleidomasteoideus Inervazine scaleni:n. spinali cervicali C6-C8 Inserzioni: m. scalenus anterior: 0: processi transversi dal C3-C6 I: 1. costa, margine superiore interno m. Scalenus medius: O: processi transversi C2-C7 I: 1. costa margine superiore esterno m. Scalenus posterior: O: processi transversi C5-C7 I: 2. costa, superficie laterale

FLESSIONE LATERALE
1. 2. 3. Sinergisti: sternocleidomasteoideus, trapezius, longus cervicis et capitis Fissatori: estensori del capo e collo Azioni: Flette il capo e il collo(azione bilaterale) Flette lateralmente il capo e il collo(azione unilaterale) Ruota il capo e il collo verso lo stesso lato(azione unilaterale)

FLESSIONE LATERALE
1. 2. 3. FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: Tensione dei muscoli del lato opposto Blocco articolare Compressione dei dischi

ROTAZIONE
Agonisti: m. sternocleido masteoideus della parte opposta e scaleni dello stesso lato

1. 2. 3.

Sinergisti: estensori dello stesso lato Fissatori: estensori dell`lato opposto e flessori dello stesso lato FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: Tensione dei muscoli del lato opposto Blocco delle articolazioni Compressione dei dischi

ANALISI DEI MOVIMENTI DEL TRONCO


Flessione Estensione Flessione laterale Rotazione

FLESSIONE TRONCO
Agonisti: m. rectus abdominis Inervazione: T5-T12, rami ventrali Inserzioni: O: pube, cresta e simfisi I: coste 5-7, cartilagine costale e processo xifoideo dello sterno

FLESSIONE TRONCO
Sinergisti:m. obliquus abdominis internus et externus, m. transversus abdominis e flessori del collo Fissatori: m. iliopsoas Azioni: 1. Flette la colonna vertebrale(azione bilaterale) 2. Flette lateralmente la colonna(azione unilaterale) -leva di 3. genere

FLESSIONE TRONCO
FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: 1.Compressione dei dischi 2. Tensione degli estensori del tronco e legamenti posteriori della colonna vertebrale 3. Contatto delle costole e addome o tessuto adiposo in eccesso.

ESTENSIONE TRONCO
Agonisti: m. sacrospinalis che anatomicamente si divide in 3 parti: 1.m.iliocostalis O: aponeurosi toracolombare del sacro e parte posteriore delle costole I: processi transversi cervicali

2. m. longissimus dorsi O: processi transversi di tutte le vertebre lombari I: processi transversi delle vertebre toracali 3. m. spinalis dorsi O:legamento nuce e processi spinosi cervicali e toracali I: osso occipitale

ESTENSIONE TRONCO
Inervazione:C2-C4 Sinergisti: m.trapezius, m.longissimus capitis et cervicis Fissatori: estensori della gamba, peso del bacino e gambe Azioni: 1.Estensione del tronco(azione bilaterale) 2.Deviazione e rotazione verso un lato(azione unilaterale) 3.Sinergisti della respirazione - Leva di 3. genere

ESTENSIONE TRONCO
FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: 1.Tensione dei addominali 2.Contatto dei processi spinosi 3.Tensione del legamento longitudinale anteriore

ROTAZIONE DEL TRONCO


Agonisti: 1. m. obliquus abdominis externus O: fascia esterna delle ultime 8 costole I: met anteriore della cresta iliaca 2. m.obliquus abdominis internus O: met superiore del legamento inguinale e 2/3 della cresta iliaca I: cartilagini costali dalla 8-10 costola

ROTAZIONE TRONCO
Inervazione: n. intercostales T8-T12 Sinergisti: m.rectus abdominis,m. latissimus dorsi,mm. multifidi, Fissatori: flessori e peso della gamba Azioni: 1. Ruotano il tronco(azine unilaterale) 2. Flettono il tronco(azione bilaterale) -s si contragono l`esterno destro ed il interno sinistro, il tronco si ruota a sinistra -s si contragono l`esterno sinistro ed il interno destro, il tronco ruota a destra

- Leva di 3. genere

ROTAZIONE TRONCO
FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: 1.Tensione dei muscoli sul lato opposto 2. Compressione dei dischi o blocchi articolari

FLESSIONE LATERALE
Agonisti: m.obliquus abdominis externus et internus,m. quadratus lumborum, m. latissimus dorsi

ELEVAZIONE DEL BACINO


Agonisti: m.quadratus lumborum O: parte mediale della 12. costola e proccessi trasversi delle prime 4 vertebre lombari I: parte posteriore della cresta iliaca Inervazione: n. intercostales(T12 e plexus lumbalis) Sinergisti:m. obliquus abdominis externus et internus Fissatori: estensori del capo e tronco

ELEVAZIONE DEL BACINO


1. 2. 3. 4. Azione: Eleva il bacino s la cassa toracica e stabilizzata(azione unilaterale) Estende il tronco s stabilizzato il bacino(azione bilaterale) Deviazione laterale(unilaterale) Tira gi le ultime costole-esalazione

FATTORI CHE LIMITANO IL MOVIMENTO: 1.Contatto del bacino con il torace 2. Tensione dei legamenti spinali

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