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DIASIS

I Perdonate questo uomo derelitto Che vaga senza pari . Ogni volta perdo e rivinco Ogni volta. La ragione si richiude su di se E a seguirla si resta cos Ma non tutto. Come lo schiavo della piantagione Non sai se restare o andare. Restare a tutto, cos. Cos stanno le cose Ma le cose cosa sono? Sono tutto quello che mi si oppone Sono tutto quello che mi si oppone La necessit che vola, che vola La libert. La libert che viola Ogni vitale impulso di vita. Vita, vita,vita, vita, vita.

II Estraneo a tutto, ma questo Tutto cosa mai? lui lestraneo o lo sono io Io che non dico E non dico nulla che pesi. Allora le parole cosa sono Se non ombre vaghe Come viandanti che tranquillizzano I deserti urbani che si specchiano Iridi verdi. Ma la cosa che non si vuole quella di non poter parlar di se. Di se, di se medesimi. Alle parole cosa aggiungere se non altre parole. Parole che diventano fantasmi di antenati Che ancora parlano, e parlano.

III Anche nella nostra societ tutto si trasforma Che cosa questo dolore allora. Gli antenati mi chiamano Dannati a scrivere parole morte Canti, proclamano incesture Nati, ma morti, morti prima di nascere. Come giustificarli, come poter riscattarli. Il tempo un illusione reale. Che mi opprime Mi opprime alla gola Male alle guance che, eppure, Non hanno riso. Il gioco deve terminare Io ve lo dico e ve lo ripeto: il gioco deve terminare. paura, lo so. la stessa per tutti. Dovete andare via, lasciate che i morti seppelliscano i morti... Eppure costui che lo disse non va preso Desempio. Prendete voi. Per esempio: Che fate non dite nulla? Il nulla ci persegue, ci annienta. Ch non ricorda costui, la sua natura eterna.

IV Dico che la cosa che bisogna perseguire la resa a s, a s. Assenti i cuori, assenti gli affetti Che non sono. Che sono solo per borghesi, piccini piccini, come gialli in piume Piccoli che vanno, che vanno in cerca Per bocche da sfamare. Resa, o, rosa rossa che dovr perire. Lo sapete che dovr perire? Allora perch tutti questi delitti? Io ve lo dico e ve lo ripeto: la resa alla fame, arrendetevi alla fame cos sarete liberi ma liberi dalla libert. inevitabile, ma linevitabile evitabile Come un sogno.

V Lo stregone mi ha detto il segreto Che ci tiene vinti. Il segreto dello stregone sognare: svegliarsi.

VI Mi ha aperto la bocca E mi ha detto che non si pu, non si pu stare in questo, in questo mondo: noi siamo il mondo noi siamo il mondo che si piega su di se, come un cane, come un serpente. Che vibra insieme al tutto Come corde tese, che brillano, mosse da lunghe ditta di una donna da mettere insieme a letto. Una donna, che sta dormendo, che guardi respirare placida, come il mare Come il mare Che vuoi che ti tocchi. Ma noi dimentichiamo la risacca, dimentichiamo londa. Non c onda senza risacca.

VII Il negativo che nega il positivo E lo accoglie e lo culla in se. Il parto seguito da un abbraccio Caldo, umido, ruvido. Alito alito alito Respiro, fuori, fuori e fino a dentro. Alto e ancora in viso lo sento. E tutto lo sforzo che seguto Sempre dal resto che placido. Pianto, di tutti, un solo pianto. Ali, che mi portano. Ali secche e bianche. Mandla, mndala a me. Che aspetto alla gola un dolore, che fa male alle guance che non hanno ancora riso.

VIII Ecco, che torna sotto, sotto. Ma che cosa vuoi da me, non vedi che soffro. Comprendi, comprendi il figlio delluomo. Io sono il figlio delluomo Io sono il figlio delluomo. Che nasce e muore, ma cos ? cos o forse no. Il No S, uniti in un bacio. La bocca mi stringe e mi soffoca Le labbra mi amano. Ma mi lasciano. qui che bisogna desistere o resistere, che si baciano, ammantati di bianco insieme in uno. Mossi, di serpenti al tallone Di un tale che non muore. Muore invece ma non come tutti. Il limite un impostore.

Una diasis come dovrebbe essere la vita: che si sviluppa in se stessa. Che divori il razionale , lestrinseco, per poi risputarlo come se nulla fosse. La dialettica dello Spirito una vibrazione. Lorigine di questa vibrazione la Natura. Lo Spirito negazione della dialettica della Natura. Questo accade in un unico istante: ma cos si produce il tempo. Ovvero il gioco di S e di No che si susseguono luno, nellaltro. Da qui il ricordare, cos si ha lintelletto. A questo punto il dramma della Coscienza che non si riconosce in esso, e cerca ogni volta di superarlo. Ecco la ragione. Lurbano accoglie la massa. La massa oggettivazione dello Spirito. Ma la massa tiene fermo il ritmo della Natura. Ecco il razionale. Cos si produce la Cultura. Pi questo ritmo rallentato, pi si fanno progressi, si ha levoluzione. Linconscio anticipa sempre le nostre azioni. Linconscio lamento. Il lamento la storia fatta da una lunga catena di madri, che generano altre madri. Cos la parola farmaco che acquieta il delirio. Dal silenzio si odono tante voci, millenarie, che piangono. I popoli senza scrittura ci chiedono aiuto, riscatto. Loro non conoscono il tempo, allora chiedono che il figlio salvi il padre. Lumano, la finitezza, appunto diventare padri. Leternit lestinzione.

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