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STATUTO DI

SINISTRA E LIBERTA’

“UNITA’ TERRITORIALE CELIO ESQUILINO MONTI”

Articolo 1 - I principi fondamentali


1. L’unità Territoriale Celio Esquilino Monti del costituendo partito Sinistra e Libertà assume come
propri principi fondamentali valori e principi delle forze politiche costituenti la formazione politica
Sinistra e Libertà, così come questa si è presentata alle elezione europee 2009 con la presenza cioè
della Federazione dei Verdi, del Partito Socialista, del Movimento di Sinistra Democratica.
2. Principi della Federazione dei Verdi. (TITOLO I – I PRINCIPI –Art.1) Tratto dallo Statuto della
FEDERAZIONE DEI VERDI. Art.1 Dichiarazione sui principi ispiratori

L’ambiente è il mondo vitale del nostro pianeta, il sistema di relazioni fisiche e sociali che lega tra loro gli
umani; le altre specie animali, la natura, le cose.

Verde è chi assume la tutela dell’ecosistema come ragione della propria identità, fondamentale del proprio
programma e della propria elaborazione culturale, e ispira la propria azione anche istituzionale ai principi
dell’ecologia della politica, della trasparenza e della legalità.

Verde è chi vede nella crescita economica, imperniata sullo sfruttamento più intenso ed esteso della natura e
del lavoro umano, la causa originaria dello stato di degrado del nostro pianeta, della condizione alienata ed
inquinata in cui versano i paesi industrializzati e i loro abitanti, del sottosviluppo crudele e desolante in cui si
trovano i tre quarti dell’umanità. Questa crescita cieca, squilibrata ed iniqua è la radice dell’oppressione
sociale di milioni di persone, spossessate del controllo sul proprio lavoro e sul proprio destino, ed è uno dei
fondamenti della subordinazione di chi è più debole, del diverso, dello straniero.

Verde è chi ritiene che le grandi migrazioni e il riprodursi di conflitti locali e di guerre regionali abbiano la
loro radice nel crescente divario tra Nord sviluppato e Sud depresso, tra aree ricche e aree povere, tra mondi
dell’opulenza e mondi della miseria.

Verde è chi rifiuta ogni forma di razzismo e discriminazione. La complessità, il pluralismo, la differenza -
non meno che la relazione, l’unita, la solidarietà tra specie e le persone - sono la fonte della ricchezza e
dell’evoluzione naturali e sociali, cioè della vita stessa.

Verde è chi ispira l’azione politica a questi principi e l’affida a forme organizzative che valorizzino la
cooperazione e la mutua solidarietà, l’impegno ad operare a favore del rafforzamento dell’ONU e la scelta
della nonviolenza, la critica della gerarchia e della divisione burocratica dei ruoli, la piena coerenza tra i
mezzi e i metodi utilizzati e le finalità e gli obiettivi perseguiti; verde è chi rifiuta la guerra e la sua
preparazione come scelta strategica, morale e politica.

Verde è chi valorizza questa ricchezza animata da un insopprimibile bisogno di libertà e di giustizia e crede
nei principi fondamentali della democrazia e di tutte le libertà civili, politiche e religiose.

Verde è chi si adopera per la salvaguardia e in difesa dei diritti degli altri animali e fa propria la
dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall’UNESCO il 15/10/78.

Verde è chi riconosce il valore e la ricchezza di genere e promuove l’effettiva rappresentanza di donne e
uomini ad ogni livello organizzativo ed elettivo, riconoscendo il valore e la ricchezza della differenza di

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orientamento sessuale e di identità di genere all’interno della Federazione come nella società, e ritenendo
cardine dello sviluppo di una piena coscienza ecologista la valorizzazione della differenza in ogni sede di
elaborazione e decisione.

Verde è chi si impegna per l’unità politica dell’Europa sulla base del federalismo democratico e del principio
di sussidiarietà.

3. Manifesto dei valori del Partito Socialista


Il Partito Socialista è una novità nel panorama politico italiano, una speranza per il rinnovamento e
la modernizzazione del Paese, contro ogni forma di conservazione politica, economica e culturale.
Una forza politica rivolta a valorizzare i meriti e a rispondere ai bisogni individuali e collettivi. Per
queste ragioni il socialismo democratico è oggi di attualità per saldare le attese delle vecchie e delle
nuove generazioni, per dare un contributo a una moderna società della conoscenza, per riaffermare,
insieme alla battaglia per nuovi diritti, l’etica dei doveri e della responsabilità. Il Partito socialista,
in Italia come nel resto d’Europa, intende riunire uomini e donne che, partendo da esperienze,
culture e sensibilità diverse, si riconoscono in politiche riformiste, democratiche e liberali; si rivolge
a tutti i cittadini senza distinzioni di genere e di orientamento sessuale, di etnia, di nazionalità e di
religione e vuole dare voce a tutti coloro a cui vengono negati diritti ed interessi fondamentali.
Il Partito Socialista si propone di realizzare, con forme nuove e adeguate ai tempi e per via
democratica nella partecipazione dei cittadini, una società che sia retta da valori di libertà, di
uguaglianza, di giustizia, di responsabilità, di solidarietà e di progresso.
Il Partito Socialista crede nella libertà e nelle libertà intese come possibilità di scegliere sulla base
della propria responsabilità: contrasta i ricorrenti tentativi di invadenza delle burocrazie statali, delle
religioni e delle ideologie nella sfera della libertà individuale; fonda la sua azione sul rispetto dei
diritti civili ed umani in Italia come nel mondo.
Il Partito Socialista crede nel valore dell’uguaglianza che si realizza attraverso l’allargamento delle
libertà; opera concretamente affinché sia garantito a tutti il massimo delle opportunità; promuove le
condizioni perché ciascun individuo possa decidere il proprio destino. L’uguaglianza e la libertà
delle persone sono indivisibili.
Il Partito Socialista difende il principio di laicità, che garantisce la convivenza tra culture e idee
diverse; crede nella libertà di pensiero e nel valore della diversità delle opinioni e delle fedi.
Contrasta ogni forma di fondamentalismo che vuole trasformare i propri precetti in leggi dello
Stato.
Il Socialismo considera il lavoro come l’espressione più alta della persona e persegue politiche della
piena occupazione, secondo principi di flessibilità e sicurezza, promuovendo l’istruzione e la
formazione durante l’arco di tutta la vita. Il Partito Socialista vuole che il lavoro sia adeguatamente
retribuito e riconosciuto, e sostiene la necessità per tutti coloro che non siano in condizioni di
lavorare di ricevere un reddito di base adeguato ai loro meriti e alla loro condizione.
Il Partito Socialista continua la sua battaglia secolare per una maggiore giustizia sociale lottando
contro le diverse forme di povertà e di emarginazione, fin da quelle che riguardano i primi anni di
vita. I sistemi di sicurezza sociale, a cominciare da quelli della casa, della sanità, dell’istruzione e
della previdenza devono contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, devono
prevenire i rischi di impoverimento e di esclusione e devono essere completati abolendo privilegi e
garanzie corporative che danneggiano gli interessi dei più bisognosi.
Le politiche per la giustizia sociale comprendono la lotta contro il crimine e contro le cause che lo
producono, per rimuovere le condizioni che incentivano i comportamenti violenti e comunque
illegali. La difesa della sicurezza non ammette acquiescenza nei confronti della grande criminalità,
della violenza razzista e xenofoba, dei fenomeni diffusi di violenza, con particolare riferimento alle

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donne ed ai minori, e nei confronti della piccola criminalità che colpisce soprattutto gli strati deboli
della società.
I socialisti e le socialiste lavorano per ampliare i diritti e le libertà che le donne hanno conquistato e
continuano a lottare per eliminare le gravi discriminazioni ancora esistenti. Il Partito Socialista
garantisce nelle sue strutture e nella pratica politica le pari opportunità tra uomini e donne.
Il Partito Socialista s’impegna per lo sviluppo della democrazia economica, politica e culturale;
opera per un rafforzamento continuo della democrazia rappresentativa, per dare più credibilità delle
istituzioni e per consentire al cittadini attraverso il voto libero e segreto di scegliere una politica, un
partito e i propri rappresentanti.
4. Principi fondamentali del Movimento SINISTRA DEMOCRATIVA
“1. “Sinistra democratica per il socialismo europeo” è un movimento politico organizzato che si
richiama alle tradizioni ideali della sinistra che hanno contribuito alla fondazione della Repubblica
democratica italiana, all’antifascismo e ai valori della Resistenza che hanno trovato espressione
nella Costituzione italiana, alle culture espresse dai movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici,
femministi, pacifisti e nonviolenti, antirazzisti, ambientalisti e dei diritti civili e per la laicità dello
Stato e delle istituzioni. L’obiettivo di avviare un ampio processo unitario, che coinvolga la sinistra
italiana nella costruzione di una nuova più grande forza politica, costituisce la ragion d’essere del
movimento.
“2. “Sinistra democratica per il socialismo europeo” è una autonomo movimento di donne e di
uomini sorto per concorrere a determinare la politica europea, nazionale, regionale e locale, secondo
il principio della partecipazione libera e continua dei cittadini alla vita pubblica.
“3. Il movimento organizza la sua vita interna coniugando partecipazione deliberativa e
rappresentanza, in vista di una riforma della politica da attuare strutturando anche i partiti secondo i
valori e le regole del metodo democratico sancito dalla Costituzione.

Articolo 2 - Il simbolo
Il simbolo, allegato al presente Statuto, è costituito da “Un tondo a fondo rosso e rosso. Tutti gli
elementi grafici sono contenuti da un sottile bordo scuro circolare, concentrico rispetto al tondo.
Nella parte centrale si sviluppa la scritta “SINISTRA e LIBERTA’”, di colore bianco su fondo
rosso e di colore rosso su fondo bianco a carattere stampatello maiuscolo. Al di sotto della scritta,
nella parte inferiore del cerchio, sono presenti i simboli dei tre partiti costituenti la formazione
politica: da sinistra verso destra per chi guarda la rosa del partito socialista, il sole che ride della
Federazione dei Verdi, il segno grafico del simbolo del movimento Sinistra Democratica.
Fuori dal simbolo la scritta U.T. Celio Esquilino Monti

Articolo 3- Lo Statuto
1. La vita interna della unità territoriale, le regole di funzionamento degli organismi, le modalità di
iscrizione, i diritti e i doveri degli iscritti, le garanzie nello svolgimento della azione politica sono
ispirate ai principi generali enunciati nell’articolo 49 della Costituzione.
2. La violazione dello Statuto da parte di iscritti o di organi della unità territoriale può essere
impugnata davanti al Giudice, nello spirito nell’articolo 24 della Costituzione.

Articolo 4- Modifiche allo Statuto


1. Lo Statuto, il simbolo, il programma della unità territoriale, possono essere modificati in tutto o
in parte.
2. Le modifiche parziali dello Statuto sono deliberate a maggioranza dei due terzi del Consiglio di
unità.

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3. La modifica del nome e del simbolo, deliberata ai sensi del comma 2 può essere assoggettata a
referendum tra gli iscritti ai sensi del successivo articolo 14.
Articolo 5 - L’iscrizione

Possono iscriversi alla unità territoriale tutti coloro che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età e si
riconoscano nei principi ideali e nelle finalità politiche del costituendo partito Sinistra e Libertà. L’iscrizione
conferisce diritti, doveri e responsabilità secondo le regole stabilite in questo Statuto.
Articolo 6- L’anagrafe degli iscritti
1. L’anagrafe degli iscritti certifica i dati del tesseramento, ed è strumento di verifica della regolarità
formale delle iscrizioni. In caso di irregolarità, gli organi di garanzia adottano gli opportuni provvedimenti,
ai sensi del presente Statuto.
2. L’anagrafe degli iscritti è aggiornata con i dati del tesseramento entro il 31 dicembre di ogni anno, ed è
sottoposta a verifiche periodiche con cadenza almeno annuale.
3. Ogni iscritto ha il diritto di consultare l’elenco dei tesserati nel rispetto delle norme di legge.
4. L’anagrafe è unica, viene organizzata utilizzando tecnologie e standard che né consentono la gestione e
la consultazione via rete, nel rispetto tassativo dei diritti garantiti ai cittadini dalla legge.
Articolo 7- Elettorato attivo e passivo
1. L’iscritto ha il diritto di partecipare alle attività della Unità Territoriale, di contribuire alla
determinazione della linea politica, di far parte di delegazioni e di concorrere, esercitando
l’elettorato attivo e passivo, alla elezione degli organi collegiali.

Articolo 8- Diritto all’accesso telematico


1. Ogni iscritto è inserito nell’anagrafe all’atto dell’iscrizione e riceve contestualmente al pagamento della
quota annuale una chiave per l’accesso telematico ai servizi offerti dalla Unità territoriale per l’esercizio in
via telematica dei diritti nei casi previsti dal presente Statuto.

Articolo 9- Diritto all’informazione e di accesso


1. La vita democratica dell’unità territoriale suppone la centralità dell’iscritto nelle deliberazioni collettive.
Per partecipare con efficacia e in maniera consapevole alla vita del costituendo partito e per determinare le
sue scelte politiche, l’iscritto ha il diritto essere informato sulle discussioni che si verificano negli organismi
dirigenti e di avere piena cognizione delle alternative di volta in volta prospettate.
2. L’iscritto ha diritto a una tempestiva e adeguata informazione sulle determinazioni assunte dagli organi
dirigenti e sulle iniziative politiche assunte o da assumere. Può chiedere altresì di accedere alla
documentazione eventualmente posta alla base di determinazioni e iniziative. L’accesso deve essere
consentito entro il minor tempo possibile e nella massima misura possibili.
3. L’unità territoriale organizza un sistema di comunicazione che si avvalga anche delle risorse della rete per
arricchire il dibattito interno, per agevolare la circolazione delle idee e per fornire l’accesso alle
informazioni.
4. In ogni caso vengono assicurati, nell’ambito delle comunicazioni e delle votazione telematiche, il rispetto
del principio di neutralità della rete, l’uso di formati e tecnologie standard, accessibili, liberi e aperti e il
rispetto delle normative e degli standard di accessibilità
Articolo 10- Diritto alla regolare convocazione
Per determinare la linea politica e per contribuire alla sua concreta attuazione, ciascuno iscritto ha il diritto di
essere regolarmente convocato e di essere messo nella condizione di partecipare alle assemblee di base e alle
riunioni degli organismi.
Articolo 11- Diritto di parola e di proposta
1. La Vita interna dell’unità territoriale è strutturata in modo da assicurare la più ampia partecipazione di tutti
gli iscritti e dei componenti degli organismi ai vari livelli, alle scelte politiche ed organizzative, alla proposta
delle candidature, alla nomina degli organi dirigenti.

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2. Tale partecipazione è assicurata mediante la consultazione preliminare degli iscritti o dei componenti gli
organi dirigenti, ovvero prima siano definite le proposte da sottoporre ai competenti organi decisionali. La
consultazione è organizzata in modo da assicurare in ogni caso la libera ed individuale espressione della
volontà dei singoli.
3. Ogni iscritto o componente degli organi dirigenti partecipa alle consultazioni e fornisce le proprie
indicazioni in piena libertà e secondo le proprie personali convinzioni.
4. Negli organi collegiali di cui fa parte ciascun iscritto ha il diritto di parola, di proposta e di voto e ha la
facoltà di presentare mozioni, documenti, ordini del giorno, sui quali va garantita una adeguata discussione.
A tal fine, ove possibile, ne va assicurata la diffusione anche per via telematica.
Articolo 12- Diritto al voto
1. Il voto dell’iscritto è personale, libero, eguale e segreto nei casi previsti dal comma 2. Può in ogni caso
essere espresso per via telematica secondo un regolamento adottato dall’organo rappresentativo del livello
territoriale cui il voto si riferisce e garantendo la segretezza qualora prescritta.
2. Il voto è segreto per la scelta dei titolari di cariche monocratiche e dei candidati nelle competizioni
elettorali.
3. Voti o opinioni in dissenso non possono mai essere assunti a fondamento di sanzioni disciplinari o di
marginalizzazione politica.
Articolo 13- Pluralismo
1. La formazione degli organi collegiali, nonché la selezione delle candidature per le consultazioni
elettorali avviene nel rispetto del pluralismo, secondo il criterio della proporzionalità fatto salvo il
principio della rappresentanza di genere.
2. Le decisioni degli organi collegiali vengono adottate secondo il principio di maggioranza e nel
rispetto del pluralismo interno.
Articolo 14- Diritto al referendum
1. Su questioni di particolare rilievo che attengono all’azione politica del costituendo partito può
essere indetto un referendum.
2. Il referendum è indetto dalla Direzione territoriale competente quando viene richiesto da almeno
il 25% degli iscritti o dalla maggioranza dello stesso organismo dirigente, quando il Consiglio di
garanzia del livello territoriale competente né dovesse valutare i requisiti di ammissibilità
3. Il referendum è valido, quando votano almeno il 30% degli aventi diritto al voto. E’ comunque
consentito il voto telematico garantendo la segretezza ove prevista.
4. Tutti gli organi dell’ unità territoriale hanno l’obbligo di osservare l’esito del voto referendario e
di attuarlo con coerenza.
Articolo 15 – Democrazia di uomini e di donne
1. Gli organi dirigenti e le organizzazioni dell’unità territoriale promuovono, le azioni volte a raggiungere l’
equilibrio dei sessi nella rappresentanza ( 50% e 50% ). In ogni caso il mancato rispetto, nella composizione
degli organi dirigenti, nelle delegazioni ai congressi, nelle candidature per le elezioni, in cui donne e uomini
devono essere presenti in una misura non inferiore al 40 per cento, costituisce grave violazione statutaria per
la quale gli organi di garanzia possono deliberare l’annullamento delle deliberazioni.
Articolo 16 – Partecipazione e promozione delle nuove generazioni
L’unità Territoriale riconosce l’importanza, la ricchezza e l’originalità del contributo dei giovani
alla vita del costituendo partito. Gli organismi dirigenti e le organizzazioni dello stesso a tutti i
livelli territoriali promuovono la partecipazione e la formazione dei giovani e delle giovani iscritte
in seno al costituendo partito. Primo strumento per la crescita politica e la formazione di una nuova
classe dirigente deve essere il coinvolgimento attivo degli iscritti e delle iscritte, espressione delle
nuove generazioni, all’interno degli organismi direttivi.

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Articolo 17 - Domanda di iscrizione

1. Con la domanda di iscrizione o di rinnovo, e con il pagamento della corrispondente quota


annuale, ogni iscritto manifesta l’espressa adesione allo Statuto ed al progetto del costituendo
partito Sinistra e Libertà
2. La domanda può non essere accolta con atto motivato per gravi e comprovate ragioni
dall’organismo dirigente dell’organizzazione territoriale. Il rigetto può essere in ogni caso
impugnato davanti agli organi di garanzia provinciali.
Articolo 18 - Doveri degli iscritti
1. Aderendo al costituendo partito ciascun iscritto si impegna alla osservanza dello Statuto e dei
deliberati degli organi statutari ed assume diritti e doveri. In particolare:
a) non può contemporaneamente aderire ad altri partiti nazionali che non siano quelli presenti
nella lista Sinistra e Libertà presentata alle elezione europee, in caso contrario si applicano le
sanzioni di cui all’articolo 19;
b) non può iscriversi o partecipare ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza e
forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il pieno rispetto dei principi di uguaglianza di
fronte alla legge e di imparzialità della Pubblica amministrazione sanciti dalla Costituzione;
c) concorre alla attuazione del programma e della linea politica democraticamente adottata;
d) partecipa attivamente alla vita democratica del costituendo partito concorrendo al suo sostegno
economico;
e) rispetta le norme di correttezza, trasparenza e convivenza democratica e riconosce i diritti delle
minoranze.
Articolo 19 - Sanzioni
1. Nel caso di violazione delle norme statutarie o delle norme di vita interna di cui all’art. 17,
l’iscritto può essere assoggettato a sanzioni disciplinari.
2. Sono sanzioni disciplinari: il richiamo scritto, la sospensione per tempo determinato,
l’espulsione.
3. Le sanzioni sono comminate con atto motivato dagli organi di garanzia territorialmente
competenti, secondo un principio di proporzionalità e di adeguatezza rispetto alla violazione
accertata, ed assicurando in ogni caso la possibilità del contraddittorio e della difesa da parte
dell’iscritto.
4.L’iscritto ha la facoltà di opporsi alla sanzione presentando ricorso agli organi di garanzia
territoriali di livello superiore.
5. In nessun caso la sanzione disciplinare può essere utilizzata per reprimere opinioni e posizioni di
dissenso.
6. Nel caso di dimissioni, l’iscritto può richiedere che le motivazioni della sua decisione siano rese
note in una riunione appositamente convocata, o per via telematica.

Articolo 20 - Garanzie degli iscritti


1.Nella unità territoriale saranno istituiti gli organi collegiali di garanzia, a cui sono affidate le
verifiche del rispetto dello Statuto nelle deliberazioni adottate nell’ambito delle proprie competenze
dagli organi del costituendo partito.

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2. Nel caso di violazioni acclarate l’organo collegiale può annullare gli atti ed irrogare, nei confronti
degli iscritti, le sanzioni di cui all’art. 19.

Articolo 21 - Congresso
1. Il congresso ordinario della unità è convocato di norma ogni 2 anni dal Consiglio di unità che
fissa la data, il luogo, l’ordine del giorno e il regolamento che garantisce la rappresentanza delle
diverse posizioni politiche. Al congresso partecipano delegati eletti dagli iscritti secondo le
modalità stabilite dal regolamento e i parlamentari nazionali ed europei.
2. Il congresso è convocato per definire la linea politica generale del costituendo partito, eleggere i
componenti del Consiglio direttivo e degli organi di garanzia e provvedere al rinnovo degli organi
dirigenti.
3. Con il voto della maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio direttivo, l’indizione del
congresso può essere anticipata o rinviata, per una sola volta e per un periodo non superiore a 12
mesi, rispetto alla sua scadenza naturale per stringenti ragioni collegate a consultazioni politiche o
a circostanze di particolare rilievo. Il congresso straordinario può inoltre essere indetto su richiesta
del 30 per cento degli iscritti.
4. Il congresso è validamente costituito con la presenza della metà più uno degli aventi diritto. Le
deliberazioni dell’assemblea sono adottate a maggioranza dei votanti. Le deliberazioni adottate
sono vincolanti per tutti gli organi del movimento.

Articolo 22 - Il Consiglio direttivo


1. Il Consiglio direttivo è l’organo che definisce gli orientamenti politici e programmatici dell’unità
territoriale del costituendo partito ed è eletto dall’assemblea congressuale.
2. Il Consiglio direttivo è formato da un minimo di 3 membri a un massimo di 9 membri, eletti nel
rispetto della norma delle democrazia di genere, del pluralismo interno e della rappresentanza
territoriale.
3. Il Consiglio direttivo è eletto dall’assemblea congressuale e si riunisce almeno due volte l’anno.
4. Il Consiglio direttivo elegge il Coordinatore a maggioranza assoluta dei votanti.
5. Il Consiglio direttivo, può nominare un Presidente fra i suoi componenti che ne convoca e
presiede le sedute; Nel caso non si proceda alla nomina del Presidente, sarà il Coordinatore a
convocare e presiedere le sedute del Consiglio.
6. Il Consiglio direttivo è validamente costituito con la presenza e la partecipazione, anche in via
telematica, dalla metà più uno degli aventi diritto. Le deliberazioni del Consiglio direttivo sono
adottate a maggioranza dei votanti.
Articolo 23 - Il Coordinamento
1. Il Coordinamento è l’organo di coordinamento organizzativo delle attività dell’unità territoriale
Movimento ed è eletto dal consiglio direttivo rispettando il pluralismo interno. Il Coordinamento
collabora all'attuazione della linea politica precisata dagli organi del movimento.
2. Fanno parte di diritto del Coordinamento: gli eletti sul terrritorio di riferimento ed il Tesoriere.

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Articolo 24 - Il Coordinatore
1. Il Coordinatore rappresenta la linea politica determinata dal congresso, dirige la vita del
costituendo partito rispettando gli orientamenti degli organi collegiali
2. Il Coordinatore in particolare:
a) ha la titolarità della denominazione e del simbolo del movimento, autorizza il deposito del
contrassegno e la presentazione dei candidati alle competizioni elettorali;
b) convoca e presiede il Coordinamento;
3. In caso di impedimento, dimissioni e decadenza del Coordinatore, il Consiglio direttivo è
convocato per eleggere il nuovo Coordinatore. Qualora almeno il 10% dei componenti del
Consiglio direttivo avanza formale richiesta di revoca del Coordinatore, tale richiesta è inserita
all’ordine del giorno della seduta del Consiglio direttivo da convocare entro i 30 giorni successivi. Il
Coordinatore può essere revocato dal voto espresso dalla maggioranza dei votanti.

Articolo 25 – Gli eletti


1. Gli eletti del costituendo partito, a qualsiasi livello e carica , si impegnano al rispetto
dell’indirizzo politico e programmatico generale emerso dai congressi e deciso dagli organi di
direzione.

Articolo 26 - Le funzioni di garanzia


1. Ai diversi livelli territoriali dell’organizzazione è istituito il Consiglio di garanzia che vigila sulla
piena applicazione delle norme statutarie.
2. La elezioni dei Consigli di garanzia ai vari livelli avviene in analogia con le procedure stabilite
per le elezioni del consiglio.

Articolo 27 - Il Consiglio di garanzia


1. Il Consiglio di garanzia è costituito da 3 componenti eletti a scrutinio segreto, nel corso del
congresso, ed opera in condizioni di piena indipendenza ed imparzialità.
2. Per tutta la durata dell’incarico, i componenti del Consiglio di garanzia non possono rivestire
ruoli di direzione politica e ricoprire cariche pubbliche elettive.
3. Il consiglio procede alla elezione del proprio Presidente a scrutinio segreto e con la maggioranza
dei voti validamente espressi.
4. Il Consiglio di garanzia deve essere investito obbligatoriamente per esprimere pareri di legittimità
statutaria nei casi di revisione dello Statuto approvata nei congressi; per pronunciarsi sulla adozione
di regolamenti congressuali e di norme relative alla selezione delle candidature del costituendo
partito in consultazioni elettorali; per definire i regolamenti finanziari, ai vari livelli.
5. I componenti del Consiglio di garanzia sono invitati permanenti, senza diritto di voto, al
Consiglio direttivo.

Articolo 28 – Il Tesoriere
1. Il Tesoriere è eletto, con la maggioranza dei votanti, dal Consiglio direttivo su proposta del
Coordinatore.

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2. Il Tesoriere è responsabile delle attività economiche, patrimoniali e amministrative. Egli ha la
rappresentanza legale e giudiziale attiva e passiva dell’unità territoriale. La deliberazione del
Consiglio direttivo che lo elegge ne disciplina i poteri. .
3. Il Tesoriere, su richiesta del Coordinatore, può essere revocato dal Consiglio direttivo con un
voto a maggioranza dei votanti.

Articolo 29 – Gestione patrimoniale e finanziaria


1. La struttura organizzativa, ha una propria autonomia patrimoniale e risponde esclusivamente
degli atti e dei rapporti giuridici, economici e patrimoniali da essa posta in essere.
2. Il consiglio direttivo approva un regolamento finanziario che regolamenta gli aspetti economici e
finanziari dell’unità territoriale.
3. In conformità alle normative vigenti per le attività degli Enti non commerciali viene
espressamente stabilito che:
a) la struttura organizzativa ed ogni altra articolazione territoriale o tematica, non possono
distribuire agli iscritti, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, risorse o capitale, per tutta
la durata della Associazione, salvo diverse disposizioni di legge;
b) in caso di scioglimento della struttura organizzativa il suo patrimonio, salvo diversa
destinazione imposta per legge, sarà devoluto in conformità a quanto previsto dall’art. 5 del Decreto
legislativo 4 dicembre 1997, n. 460. In caso di scioglimento di una articolazione territoriale o
tematica il patrimonio sarà devoluto ad altra articolazione territoriale o tematica del costituendo
partito o in caso di scioglimento dello stesso ad altra Associazione o Ente, con finalità analoghe o ai
fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, comma 190, della legge
23 dicembre 1996, n. 662 e salvo diversa destinazione imposta dalla legge;
c) la struttura organizzativa e le altre articolazioni territoriali e tematiche previste dallo Statuto
redigeranno ed approveranno annualmente un rendiconto economico e finanziario nei tempi e con le
modalità previste dalle disposizioni di legge e/o dai Regolamenti finanziari.
d) La quota associativa è intrasmissibile e non dà luogo ad alcuna rivalutazione.

Articolo 30 - Procedure democratiche per le candidature


1. Le candidature alle elezioni politiche nazionali ed europee vengono proposte e/o ratificate, dopo
un ampio e trasparente confronto tra gli iscritti ai sensi dell’art. 12 comma 2 dello Statuto, dalla
Direzione , che a maggioranza dei due terzi e con voto segreto, si esprime sulle istanze degli iscritti
assicurando il pluralismo interno.
2. In tutte le elezioni dove non è previsto il voto di preferenza le candidature e eventualmente il loro
ordine viene deciso con voto segreto da parte degli iscritti nelle modalità più opportune.
3. Tutti gli eletti devono contribuire al sostegno economico dell’unità territoriale secondo il
regolamento finanziario approvato dalla direzione.
4. Salvo deroga straordinaria decisa a maggioranza di 2/3 dei componenti l’organismo dirigente
competente non si può essere candidati per più di due mandati pieni consecutivi alla medesima
carica elettiva.
Articolo 31 - Durata delle cariche
1. Le cariche di direzione politica non possono durare oltre tre congressi

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Articolo 32 – Cause ostative alla candidatura – Sospensione e decadenza di
diritto
1.Non possono essere candidati ad ogni tipo di elezione, anche di carattere interno al costituendo
partito, coloro nei cui confronti:
a) sia stato emesso decreto che dispone giudizio od ordinanza di rinvio a giudizio o decreto che
dispone il giudizio immediato o citazione per la comparizione nel giudizio direttissimo o avviso di
fissazione del giudizio direttissimo;
b) sia stata emessa misura cautelare personale non annullata in sede di riesame o di ricorso per
cassazione;
c) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, anche a seguito di procedimento
ai sensi degli artt. 444 e ss. c.p.p (cosiddetto patteggiamento); per i reati di cui all’articolo 58 del
Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali (D. Lgs. 267/2000 ) o per i reati di cui
all’art. 407 n. 2 c.p.p
2. Ove sopravvengano le condizioni di cui al comma precedente, i titolari di incarichi all’interno
dell’unità territoriale sono sospesi dagli stessi. La sospensione cessa nel caso in cui nei confronti
dell’interessato venga annullata la misura coercitiva, ovvero venga emessa sentenza, anche non
definitiva, di proscioglimento o provvedimento di revoca della misura di prevenzione o sentenza di
annullamento ancorché con rinvio della sentenza di condanna.

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