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un nuovo percorso da affrontare insieme; questo il messaggio scaturito dallincontro avvenuto mercoled a Sarajevo, a margine del congresso regionale sulla sicurezza informatica, tra i primi ministri dei due Paesi: rispettivamente Vjekoslav Bevanda e Ivica Davic. Entrambi hanno assicurato che Bosnia e Serbia rinnoveranno le loro relazioni concentrandosi sul futuro e dimenticando gli orrori dei conflitti armati degli anni 90: Basta pensare a cosa accaduto anni fa tra i due Paesi. Iniziamo da capo, partiamo da questione concrete per costruire un rapporto solido e concreto. Mi sono reso conto che possiamo fare molto per risolvere i problemi passati e prevenire quelli futuri, ha detto cos il premier bosniaco a Dnevni Avaz. Concorde su tutta la linea sembrato anche il primo ministro serbo sostenendo che le due ex repubbliche jugoslave dovrebbero esaminare gli interessi reciproci e stabilire un programma di cooperazione relativo alle varie questioni da affrontare: Bosnia e Serbia sono uniti tra loro profondamente, sfido a trovare due Paesi che hanno un legame con il nostro. Dacic ha concluso le sue dichiarazioni alla stampa garantendo che la vicinanza tra i due Paesi non assolutamente stata rilanciata in seguito alle pressioni di Bruxelles. DACIC: BALCANI UNITI CONTRO I CRIMINI INFORMATICI Il premier serbo Ivica Dacic ha annunciato gioved a Sarajevo che il ministero degli Affari interni ha scoperto 4.570 episodi di crimini informatici negli ultimi 5 anni; di questi 59 hanno attentato alla sicurezza dei dati presenti nei computer degli utenti serbi. Si svolto ieri a Sarajevo il congresso regionale sulla sicurezza informatica al quale intervenuto anche il premier serbo proponendo una cooperazione internazionale e regionale pi forte ed efficace nella lotta contro questo genere di reati che si sviluppano e si raffinano in pochissimo tempo e per questo necessario un costante scambio di informazioni tra le forze di
polizia postale dei vari Paesi dei Balcani: Dobbiamo capire che le comunicazioni online vengono utilizzate anche per negoziare traffici di droga, armi, umani. Internet anche un arma per abusare di minori e un veicolo per organizzare rapimenti. Dobbiamo creare delle squadre istruite apposta per perseguire apposta questo genere di crimini. Al congresso erano presenti anche i ministri degli interni di Macedonia, Montenegro, Croazia e Turchia oltre ovviamente alle principali autorit bosniache; tutti i partecipanti si sono dichiarati concordi nellaffrontare questi problemi con il massimo grado di collaborazioni. Ne parla lagenzia Tanjug precisando che Dacic ha citato anche due importanti operazioni condotte in Serbia da unit di polizia specializzate: loperazione Armaggedon per rintracciare comunicazioni online mirate allabuso dei minori e loperazione Esperanto per combattere il furto online dei codici delle carte di credito. SARAJEVO, UOMINI DI STATO ARRESTATI NELLA RETATA Durante la maxi retata di mercoled, considerata dalle autorit bosniache loperazione pi complessa e importante contro la criminalit organizzata dalla fine della guerra del 1992-95, sono stati arrestati anche dei membri delle forze dellordine bosniache. Loperazione, nome in codice Bambola, ha portato a 25 arresti di persone sospettate di far parte delle pi potenti organizzazioni criminali dei Balcani. Allindagine che ha prodotto la maxi retata di mercoled partecipano tutte le principali forze di polizia bosniache e dei Paesi vicini ma la conduzione delle operazioni affidata allAgenzia di protezione e investigazione di Stato (Sipa). Il direttore generale della Sipa aveva da subito rivelato che tra gli arrestati figuravano anche uomini di stato, pur non facendo alcun nome delle persone finite in custodia cautelare carceraria in seguito alloperazione. Secondo Balkan Insight per il Centro per il giornalismo investigativo in Bosnia ha assicurato che durante la maxi retata sono stati arrestati Bojan Cvijan, ex capo della Narcotici, e Ljubisa
Lalovic, ex agente della Polizia di frontiera e altri importanti componenti interni alla sicurezza del Paese risultano indagati. MONTENEGRO, SI ALLA COALIZIONE LIBERALI-DPS Il Partito democratico dei socialisti, facente della coalizione di maggioranza in Montenegro, e il Partito liberale, attualmente fuori dal Parlamento, hanno firmato gioved a Podgorica unaccordo sulla coalizione pre-elettorale in vista delle prossime elezioni generali del 14 ottobre. Lo riferisce Vijesti ricordando che laccordo era stato fortemente voluto dal presidente del Partito democratico dei socialisti Milo Djukanovic.