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Univcr^U"^ oFCbica^o
Kiibraries
ARNALDO MOMIGLIANO
PRIME LINEE
DI
STORIA
TOEINO
Casa Editrice
Successore
GiovAisrjsri
Chiantore
Ermanno
-
Loesolier
1981
A]S;ro
ix
SI
PROPRIET LETTKRiJKIA
PRINTED
IN
ITALY
Citt di Castello
Tip.
Unione Arti
Grafiehe
1931-IX.
969719
BEEATA-OOEBIGE
pag.
17,
1.
11,
attenuarne
attennare
pag.
144,
1.
14,
uno
degli Sparciati
uno
identificati,
solito,
secondo
il
con
gli Sparziati
PREFAZIONE
Queste
Prime
baica sono un lavoro preparatorio alla Storia dei Maccabei a cui attendo. Il loro scopo
di
determinare
le
ca-
da
della
Come ognuno
le
imgiu-
esaminare
caratteristiche di
il
valore storico
questa ricerca
pia pos-
una
fonte sto-
prima di
tutto
scendere anche ad
una
tiocbos
e dei
II
Mac-
ma
6
certe
opinioni,
per oui ad
es.
la
Meghillath An-
tioclios
Maccabei
ebraico e i vari
sone di Cirene.
Su
questi testi
ma
sarebbe necessario
publicasse criticamente
zioni,
i testi
come
il
II Maccabei arabo
uni
peculia/nt linguistiche,
quali
nostro con-
Appunto
'perch il
della realt e
il
non
vorrei che
intenzione
Ho
terio
il
cri-
per
me
mi
di citazioni
esso si
fonda
su pochi autori,
VArtom
Mese,
e
il
il
e special-
mente
sen,
il il
Motso, tra
stranieri
il
il
WellhauWillrich,
Meyer,
il
Kolbe,
Kahrstedt
ma
(1)
vulgato
VI
eto.),
creando cos un inedito generale siriaco Telioe invece del notissimo Filippo,
PREFAZIONE
7
risultati delle
il
Memi.
Ho
non allungare
;
artificiosamente
lavoro,
che
non
di
divulgazione
proMemi gi messi in
nomi
di
da
altri.
Mi
E.
8.
Arcul-
M.
prezioso
mi
fu
Boma, per
l'in-
Boma, maggio
N. B.
dello
delle
1930.
Il testo di J, li e IV Maccabei, sempre citato dall'ed. SWETE, The Old Testament in Ch'eek v. Ili (Cambridge, 1 912). Il testo Antichit Giudaiche di Giuseppe Flavio citato dall'ed. del Nibse,
I.
Il I
Maccabei e
le tradizioni affini
La
Se-
ma
aveva trovato
suoi
mo-
Dio e che quindi non ci poteva essere in Israele altro governo se non quello della Legge stessa. Questa convinzione aveva potuto permettere che si sopportasse una supremazia straniera, quale era la tolemaica, che si faceva sentire da lontano senza intervenire nella vita interna del Giudaismo non poteva pi tollerare un do-
Legge
di
minio,
come
il
siriaco,
ri-
durre a
d'altra
jtXsig
quante
citt potesse
ma
delle
jtA,8i5
medesime.
destinata a
mandare
alla
rovina l'Impero
seleucidico
10
(ercava
il
greciz-
le quali,
di
erano
le
autono-
mie comunali. Quando gii Ebrei si videro imporre questa politica, non poterono non trovarla ripugnante a ci
elle nelle loro
almeno insorse quella parte del popolo, die non solo conservava, ma rinnovava in continuo slancio di fede
la tradizione.
La
vittoria degli
condizione nuova,
che doveva
sviluppo religioso di
Fino
per la Leg-
ge
e per quanto,
come
la intonazione
norma per
l'
Legge prendeva il sopravvento. Con la vittoria degli Asmonei e il loro continuo sforzo verso l' indipendenza
pi piena, la vita statale torna in primo piano,
stesso
ma nello
divina,
tempo
si
rivela
non sottomessa
alla
Legge
Tutte
le
incombenze e
che impone
esallo
l'amministrazione di
sere sprezzati
uno
Stato,
di-
sdegno che
Sommo
IL
11
non tanto
rienza di
il
servizio divino
Stato,
quanto
la politica.
L'espe-
uno
e riteneva la Legge del Signore come norma suprema, dimostrava dunque che la vita statale allontanava dalla
obbedienza pura e sola a Dio. Tutti coloro che di questa obbedienza erano convinti assertori e consideravano
Legge,
8)
ogni atto della vita quotidiana adempimento di quella clie perfetta e ristora l'anima (Psal. XIX,
dovevano sentire nella partecipazione alla politica un ostacolo e dovevano specialmente ritenere sacrilega la
contaminazione del sacro e del profano nel
cerdozio. Pare quindi legittimo ritenere
Sommo
uno
Sa-
clie
degli
il
disinteresse per la
non
Farisei,
il
l'
Asmoneo
abbandonasse
avere
il
Sommo
(2).
Sacerdozio e
si
accontentasse di
potere civile
naturalmente
il
(1)
risei.
Non
il
Si ricordi
classico
studio del
Wellhausbn, Die
Pharisaer
u.
die
Saddmaer^ (Hannover, 1924). Anche: Hbbpord, The Fharisees (Londra, 1924). Tra gli studi non specifici clie si ooonpano ampiamente dei Farisei cfr. Bousset^ Die Beligion d. Judentums im s^pathellenistisch. Zeitalter^ (Tubinga,
1926)
Moorb, Judaism
I-II
(Cambridge, 1927).
e la
Ma
vita
V. soprattutto il
sociale
nella cosciensa
hanno per
il
difetto di presentare
(2) Cfr. Joseph. Ant. Jud., XIII, 288 segg. Il fatto ricordato anche nella tradizione rabbinica {KiddusMn 66 a). V. Dbrenbourg, Essai sur l'histoire et la gograpJiie de la Palestine,
pag. 80, n.
entre
Si cfr. inoltre
cens
Montet, Le premier
orientaux
eonflit
Fharisiens
S.
et Sadi-
Journ. Asiat.
VIII, T.
IX
XXXV
Lvi^ La rupture de Janne aveo les Fhar., Rev. (1897), pagg. 218 segg., dove riferita la interes-
12
La
per
i
(e
valutare da
un unico punto
in cui
il
di vista.
di Alessandra,
Farisaismo riprese
(1),
soprav-
non
si
sarebbe
legame tra Asmonei e Farisei naturale e perpetuo. Da Giovanni Ircano in poi la restaurazione religiosa dei Maccabei doveva apparire diversa
alla luce della
tendenza che
al
momento prevaleva
come era
e ora
sembrare complessivamente
farisaica, ora
sadducea. Doinevitabile,
po che
le
un modo momento
opere principali, le
il
JJ Maccabei,
menti
possibili,
dato che,
come
universalmente risagii
essere posteriori al 63
0., in cui
il
truppe di
:
Pompeo
i)rofanarono
Tempio
(2).
la
li
qnale
sostituisce
Alessandro Janneo a
Non
e
credo
perci
sia
accettabile
la tesi del
MOTZO
{Saggi di
Storia
Letteratura
Giudeo-Ellenistica, pagg.
gnare
del
sto
porcile
II MacG., la data del 50 a. C. Questa data va respinta a priori, non c' nel libro nessuna traccia di una seconda profanazione Tempio e non c' nessun intento di rialzarne il prestigio dopo quedisastro c' invece, come vedremo, l' intento di mantenere gli Ebrei
al
:
IL.
13
vero clie lo scrittore poteva scindere l'opera dei Maccabei da quella dei loro discendenti; ma anche in
Ed
questa stessa separazione degli uni dagli altri s dovrebbe rivelare la tendenza dell'autore, la quale infatti evidentissima,
cisare
come
da tutti notato e
si
cercher di pre-
lei]
meglio nel corso di questo studio, nel II Maccamanca invece o meglio non si lascia definire facilmente nell'altra opera, che, giungendo appunto a Giovanni Ircano, dovrebbe svelarsi senz'altro come sadducea
farisaica nel
modo
di valutarne la personalit in
:
xal t
xal tcov
jtoXjJicov
xy\c,
QaYa^iwv
xcov
jttai
aiiTOv
fivQaYa^iloe, xal
oiKoSonrig tv tei-
wv
8JtL
wxofXTioe, xai
j3i|3X(.ov
twv
"^[xeQCov
dQX''9(J'i<yi5vTi5
avrov
dq)'o'u
gysvT'&T]
dQxisQS'c; f-istd
tv otateQa avto).
un argomento
si
fondamentale im-
sua opera,
essere
un Sadduceo.
Tempio
stesso.
E
il
infatti
la
base
rifacimento greco
48-47
a.
C.
(ofr.
MOTZO,
'Oondo
i
op.
dt.,
pag.
294).
se-
II Muco.
ha una tendenza recisa di contro a quella della sua fonte, Giasone di Cirene, che manca affatto al rifacimento greco di Ester in confronto all'originale ebraico. Questa analogia non potrebbe del resto permettere
nessuna conclusione, sia sull'autore sia sulla data del II Maco., essendo certo ohe due autori a non molta distanza di tempo l'uu dall'altro, legati alla
di
i
medesima tradizione
e rivolti
allo
una
loro scritti.
Come
il
si
medesima tecnica nel comporre vedr da tutto il e. II, non credo si possa da-
II Macc.
14
Ma
altri indizi si
il
affretci
pu avviare
gli 'AaiSaXoi.
Come
nerale,
non sono
tali,
altro
e,
in
quanto
nei Salmi
termine adottato
una
ben distinta, del Giudaismo. Da I Mace. II, 42 si vede, come not giustamente il Wellhausen (1), che gli 'AaiSaToi non costituivano il partito dei Maccabei perch si unirono tardi a Mattatia:
'AaiSaioov
t(p
ucuoia^jAevog
gli 'AoiSaoi ri-
v|A(p.
Una
della schiatta
di
:
Aronne,
xal jtpcoJtap
sommo
sacerdozio
e7tel^r\xovv
aittcov eLQTJvTiv.
'Aaprv
'K<xky]GE
f]'kdev
8v
talg
8'uvdfxeoi,
jcal
Ovn
ex^riTTJaotxsv u^iTv
>cal
cpiXoig
'U|ji(tv.
%a\ vejtio-
xevaav avxm
axJvWpsv ^
xtEivev avto'g v "nM-pa \iia %ax xovq XyoD? ovg sy^aips (VII,
13-16).
la posizione del
I Macc.
di
II Macc. Qui
si
(1)
Makkabderhmhs
Naohr,.
Gesell.
Gottingen, 1905, pagg. 154-55. (2) Qualche ood. seguito da aloxmi edd. d erroneamente
'lovSatcov..
IL
parla in
una forma molto diversa delle rivendicazioni di Alcimo, clie si suppone gi privato del sacerdozio (1), e si riferisce una sua lamentela al re Demetrio I: Ot
tcov 'loijSaLCDV
8y6[X8VOi
""AoiSaToi
&v
dqprYsitai
lovSa?
ecovte? tT|v
om
il
6).
Mentre
I
il
Maccabei
II Macil
ritiene invece
suoi
veri seguaci;
mentre
un
qualche
modo
vit-
con
time
il
mostrare la loro
buona fede e
al
farli
;
vedere
il
pretendente
Sacerdozio
II Macavver-
furono
gli
timo
c'
il
dimo-
strare
sta tendenziosit
l'autore del
non si spiega se non supponendo che II Maccabei si sentisse legato con gli AoiSaloi. Ora non c' dubbio che il II Maccabei di piena ispirazione farisaica. Dunque non solo gli AdiSaToi erano
precursori dei Farisei,
ma
anche
la loro
connessione
Se
gli
come quasi
Farisei
(1) ''AMi^ioi;
x\c,
jcQOYevfJievo? dQxieQElJS
(XIV,
3),
(2)
Swete
invece di 'AiSaoi)
V. tra l'altro
Wellhausen,
Phariser
u.
Sadducaer,
pagg.
78
sgg.
Lehmann
XXX
PEIME
TRADIZIONE MaOOABAIO
clie egli
mento
alla causa
di
Giuda, dimostra
era al-
meno
simpatizzante
i
non
clie
ma
an-
che con
Farisei.
Il
non
si
c'
mai una
9)
dotri-
trova per la
j
tonazione pietistica,
ma
il
l'in-
spinto fino
a pensare
clie
suo
Tutte
figli
le
ai
suoi
v\5v,
xal
Txva,
8t8 t^
"^'My.c,
v^Sv
VK&Q
SQyci
8ia'9ii>tT|^
ci
jtat8Qcov qjAcov
83totT](Tav
tal?
y^'veciT? a'utcav,
p,EY(?t'nv
xal 8|av
aiciaviov.
aiito
'A^paix
eig
ow
ev
;
8'uq8'&t]
jtiotg
Hai sXoyiodT]
Sixaioaijviv
xaiQ^ otevo-
svtoT)v
xal
Oiveg
jtatTjQ
%cov
e,
ev
ela^e
Siadri'Ki'rv
(II, 50-54).
notevole specialmente
leQcooiJvris alcoviag
su cui
si
Non
diflacile
nuovo
il
zelota.
In
ogni caso
si
tratta senza
primo tra
(II, 26-27):
pu
ritenersi l'erede
pensiero gi
PMnehas in
Jewish Enoyol.
IL
MACCABEI E LE TRADIZIONI
vjxcp
AFFITI
it
xal
'C,r\kmoEV
.
xm
t^ Za^ppl
|i8-
VICO 2ac[x
jtXei {pcovrj
YdXri Xycov
'
mi
lax&v SiadTJHTiv
IleX-
Mt(
ojticrco
La
appunto in Finea il modello del zelante osservatore della Legge, cio in fondo il padre spirituale di tutti gii "A0i8aToi. Anclie nell'accenno a Finca c' pertanto una riprova cbe nel I Macc, mentre questi sono distinti dai
partigiani dei Maccabei, d'altra parte
si
cerca in ogiai
modo
suoi
figli
come pii
sia
pen-
come un
Aoi8aTo?,
il
tendenza e
Asmonei un incidente
di cui
ma ancbe la costruttiva opera politica. Ed anzi due cose si fondono nel suo pensiero e lo riportano tempi pi o meno mitici della storia d'Israele, in cui capo religioso era anche il capo politico e procurava
il
insieme
Siamo per molti aspetti nel I Maccabei in un'atmosfera da Libro di Giosu o da lbro dei
del suo popolo.
popoli circostanti,
83,
che par
non
(v. soprattutto I Macc. V): Congiurarono insieme contro di te, un patto statuirono le tende di Edom e gli Ismaeliti, Moab e gli Agbe-
alle lotte di
Giuda Maccabeo
riti
Gbebal e
Ammon
tanti di Tiro.
Anche Assur
aggiunse a
loro,
fu aiuto
(1)
Leggo
Swete.
8
IS
ai figli di Lofc.
ra,
Ea a loro come a Midian, come a Sisecome a Javn sul fiume Ohison; furono distrutti in
(vv. 6-11)
(1). il
I Maccabei opera
di
un
"AaiSaio? vi-
posizione di
un autore sadduceo (2), diventa ben comnon abbia potuto scrivere le ultime
dopoch quest'ultimo era passato clamorosamente al Sadduceismo e aveva perseguitato i Farisei, suscitando, a
quel che
ci
dice
gli si
pu
xai i^riuev
OOTODg DOTE
rciv
^apiaaioov
811^.(0
djtooTccvta, Tio
[iXofo?
ovv evxev{Ant.
^sv avrcp te
?tal toig
1)10X5
jtap
xov
jtXrj-Q'Oi)?
eyveTO
si
sono
I Macc. non
:
un
dopo
il
(1)
oh.e si
Salmo, per quanto siano ben note le reazioni recenti alla teoria dei Salmi
Maccabaioi. Si
soprattutto
il
stiania, 1921-24),
cbe giudica
ale
etc. (VI,
Mowinokel faccia
del
non so a quale situazione storica si possa riferire il nostro salmo, se non a quella del tempo di Giuda Maccabeo. Ubersetsungen dei' Miei (Bre(2) la tesi del Geiger, UrsoTirift u. slavia, 1857) a me non accessibile. La si ritrova poi spesso ad es. in NoLDEKE, Histoire litirare de Vaneien Testament, trad. fr. (Parigi, 1873),
tempo
preesilico,
:
men
pag. 96.
tL
l9
Farisei, clie
da un Sadduceo.
Ma
al-
navamo,
tra
il
Potrebbe
famosa teoria del Destinon, che ha avuto tanta fortuna, secondo cui gii ultimi tre capitoli del I Maccabei a partire dal
Simone,
Tuttavia,
nemmeno
modo davvero
sconcertante: infatti
il
il
capi-
XIV, 27
segg. contiene
passaggio del
Sommo
Asmonei. Inoltre
assai acuta,
quanto
sia
come parecchie
non regge.
di-
negando
unitaria. Essa,
come
noto,
seppe Flavio
e,
daiehe segue in
modo
pedissequo
J Maccabei
fino alla
morte di Jonathan e poi (XIII, 213 segg.) lo abbandona bruscamente, ne deduce che egli non doveva conoscere gli
ultimi capitoli deir odierno
Die Quellen
Il
Maccabei.
certo
non baXII-XVII,
ci)
d.
Flavina Joaephus in d.
jiidisoli.
Ardi. Buoh
pagg. 80 segg.
d. Et. Juiv. ,
XXXIV
Kautzsch, Die Ajpolcryphen u. Pseudepigraphen d. A. T., I, pag. 29, a XIII, 30 dallo HoLSCHEB, Die Quellen d. Josej^lms fur die Zeit vom Exil Us zwm jUd, Krege, pag. 9. S cfr. anche "Willrich, Juden u. Griechen,
pagg< 69 segg.
20
sta a confutare
Destinon
Mese
al
(1)
53 la rinno-
Maccabei,
XV,
artifi-
ma non
non
si
governo
di
Simone
la sua
prima
fonte.
Una
il
Motzo
direttamente al
Maccabei,
ma
I Mac-
sarebbe eliminata la
suscitata
dal Destinon,
fin
I Maccabei
dove
lo
Ma
gi
vale di
risolta.
I Maccabei I La
si
difiScolt spostata,
non
E
il
questa osservazione
pu applicare
in fondo a tutto
ragionamento del Motzo. Al quale va l'indubbio meaver determinato la natura unitaria delle aggiunte
rito di
I Mac-
ma
egli supera le
I Maccabei attraverso la fonte che gli fornisce queste aggiunte. Prima di scendere all'analisi delle prove particolari che il Motzo
che dunque Giuseppe ha conosciuto
adduce in favore della sua tesi, si pu osservare che essa costringe ad ammettere che la fonte sacerdotale
(1) (2)
Kntih
d.
Saggi di Storia
IL
21
racconto del I Maccadipendere, non doveva dal quale indubbiamente lei lasciando alcun dubbio le somiglianze tra Giuseppe Flacon alcuni particolari tratti da vio e il i Maccabei altra fonte. Questa fonte avrebbe pertanto operato precisamente come, nell'opinione comune, avrebbe operato Giuseppe Flavio (1). Il problema viene di nuovo spostato,
non
risolto, e
contaminazione
quale,
con questo svantaggio cbe il processo di si spiega assai meglio in un tardo comGiuseppe Flavio che non in un autoforse avere
documenti
a sua disposizione e in ogni caso aveva una tesi propria da difendere, siccb
non poteva
I Maccabei
le
cosicch,
non
fa
abbia contaminate
la
sua storia
se-
condo
lo
lo sprito di queste
scopo della sua opera. In Ardi., XII, 434 la narraes. si chiude con una frase inaspetnon ha riscontro nel I Maccabei e che non non una delle tante falsificazioni sui pontificati degli
zione su Giuda ad
tata che
se
ci
intratterremo posteriormente
%axaaimv
djt'&avsv.
La
fal-
sificazione
cos
mente
la personalit di
trovarsi
(1)
Trascuro la teoria
dell' Anonimo
del Destinon,
che sarebbe
quelle
teorie
una
di
ohe risolTono
22
un
il
inciso.
Il
quale caratte-
un
si
Maccabei.
il
Motzo
clie la
maccabaico
il
ci sia
narrata in Ar-
Avremmo, sempre
nel-
bondanza
modo
affine,
ma
del tutto
(1).
indipendente dai
condo caso
stessi
di quale
gli
II Maccabei,
sono,
come avremo
oc-
venendo infine alle argomentazioni singole del Motzo, non si pu dire che confermino la sua tesi. Gi abbiamo osservato che se vero che nei paragrafi 414,
419, 434 del libro
XII
delle Antichit
ci
sono aggiunte
non ne segue affatto che ne derivi (2) se mai consegue il contrario, che non ne deriva. Il Motzo rileva inoltre un intero gruppo di differenze fra il I Maccabei e Giuattinte alla fonte sacerdotale
tutto
il
tratto 408-34
questo
(1)
d. leiden
Mkkabderludher
Motzo, Saggi
cit.,
pagg. 187-88.
IL
23
una volta
lia
raggiunto la
prova
il
elle
secondo
Per entrare nella questione si debbono qui anticipare necessariamente alcuni problemi cbe saranno discussi nel capitolo sulla leggenda della parentela tra Ebrei e Spartani (0. IV); perch appunto di uno dei documenti cbe la concernono si tratta. Le Ancui fu conseguito.
tichit
due popoli e
testo della
si
medesima
:
.
I MacccppaYi?
Arifxot^irig
t^ miaxoXdc,
'y\
Indubbiamente
del
;
la lettera
riportata da
sto
si
I Maccabei ma
que-
Antichit dal
secondo inserita
nella storia di
Se
la fonte di
Giuseppe ha posto
il
documento in una
potr anche
collocazione discordante
dal I Maccabei
averlo tratto da questa opera ( un problema che esamineremo subito), ma lo avr tratto occasionalmente, mentre non seguiva di regola il I Maccabei, che in questo caso
doveva
La
lettera spartana
I Maccabei, a
patto che
si
con-
uso sporadico e informato a criteri diversi da quelli con cui condotto il libro biblico. Ma il rap-
24
porto fra
riflcato
prima vista
partire
confermare
qui
si
ma
pu
In
falsit.
conseguenza non si pu dire clie l'aggiunta che troviamo nelle AnticMt corrisponda o no all'originale: pu costituire soltanto o la redazione prima oppure un suo completamento per renderla pi verosimile. Tutte le due ipotesi sono sostenibili; nel primo caso la fonte sacerdotale e il J MacGobei avrebbero attinto a una medesima
sorgente, clie sarebbe stata ridotta dal
Maccabei', nel
al
I Maccabei
il
documento,
del
come
(1).
Tuttavia non
di questo si
pu escludere in modo
;
reciso
un
per-
deve
Ad
nella
ogni
modo non
costituisce
nessuna
difficolt
che
ci
lettera di
risposta
dei
mancano
dente di
(1)
questa ipotesi
si
pu opporre soltanto
il
ohe, se
Demotele fosse
ri-
stato
un personaggio
si
originario della
falsificazione,
sposta di Jonathan
sarebbe fatto
vagamente tv avQa tv dmeotaTt^ivov (XII, 8). Ma a suo luogo (e. IV) dimostreremo che la lettera di Jonathan d'altra mano in questa discrepanza c' gi una conferma anticipata della tesi.
:
IL
25
Giuseppe Flavio,
aggiunte sono affatto flaviane, appunto percli costituiscono piccole modificazioni, atte a presentare meglio
spiegazione.
i
Le
altre
i
il
parallelismo tra
nomi
mandano
il
la lettera
1 Maccabei
8f]|>i05
Griu-
Qxiepei)5
Icovd^?
f|
toXc,
che
il
vanno giudicati gli altri esempi Motzo apporta per dimostrare la sua tesi. Tutti si
La
lettera di
corrispondente di
popolo. Il
del
il
che
l'
indirizzo
I Macc.
doveva laettere
disaccordo tra
si
Giudei e
il
Pontefice.
Ma
l'unica con-
pu trarre che la maldestra correzione, fatta da chi non poteva capire il silenzio intorno al capo del popolo, va riferita a Giuseppe Flavio. Non mi induger sulle differenze che ci sono fra i due testi nell' elencare le toparcMe concesse da Demetrio I
clusione che
a Gionata
(v.
ad
es.
X, 30 e Ant. XIII,
49),
avendo
al-
pag. 208.
26
trove
cercato
di
dimostrare
clie
vanno
attribuite a
di-
errori di
AnticMt riducono
il
Maccabei. In
c'
non
eie,
si
xal
ttjv
jtqoaKVQOvaav
x\)v
toT$ Iv ''l8QOD0aA,T|ix Il
nQOG'Ka&r\%ovGav
il
bajtd\r\v
&yioi<;.
Motzo
documento
sia
falso
o questo brano
una
due ipotesi del Motzo portano a conclusioni molto differenti Funa dall'altra, giacch se tutto il documento falso, la riduzione ha dovuto necessariamente avvenire
Nell'ipotesi dell'aggiunta del singolo paragrafo,
si
pu
sia
I Maccahei.
il
Ma
neo,
Motzo
(2),
fu scritta fra
aspirando la
l'in-
Giudea
al possesso di
Tolemaide,
si
pu collocare
terpolazione. Perch
dunque fu
fatta nel
? il
I MacGobei
da
E a prescindere
sif-
argomenti di convenienza,
punto fondamentale
delle tante concessioni
I,
questo.
La promessa
si
di
gi data,
spiega bene
come una
quando aveva
bi-
ci)
(2)
LVIII
Saggi
oit.,
pag. 206.
IL
27
sogno dei Giudei per lottare contro Alessandro Baia, tanto pi che, come fu giustamente osservato dall'Ar-
tom
Tolemaide era allora in mano appunto di Alessandro Baia {I Maec. X, 1). Poich, come avremo anche ulteriore occasione di insistere, il documento non offre
(1),
seri appigli
in Flavio.
si
in
un
Si cfr.
due
testi:
I MacG. X,
XOVC, XQSlc, VO^Ol)?
ejti-
JtQO-
jtaTpioig
to'uto'ug
ateMvtag
xr\(;
tfj
'lovaiq
ano
tiqoo-
xtQOtS
Tfj
2a|i.aQiag,
xe^xca
'lovbaia
jtQg t
jtQoaxeijAVoi?
\ioi<;
xf\
'lovSaiavo.
uatotaTT8a'9'ai
T(p
PoTjXofxai
xov
[XT]
vnayiovaai
'k'hf](;
xai
vai,
iva
eig 'Iov8atog
r\
nroXefiata xal
QGvaav
avrfj
r-^v jiQoaxv-
oxa
fxa
^VOV T
8i8o)[xi
8V
'IspOOoXvjXOl?.
8"x
ngoxa'&rjtiovaav
aTtdvfjv
8aJtavr]v tcov
xat'etog
[XDQid8a5 3t8vt8xai88xa.
t'sviaDtv 88>cajt8Vt8
'/^ikidbac,
7(ov xov
|3aaiX8co?
jt
tcv
Demetrio
I a Qionata
Riv. Israelitica ,
Vili
28
ha
tralasciato
membro
ITTosfiaiSa
tolg dyioi?,
che
immeditto-
diatamente segue
grafa
8v ''l8QO'U0aX'r|[A
toT? ayioig.
La
costituita eyidentemente
dalla
ripetizione
di
tot? ayioie.
righe, e
Giuseppe
I Macperch
cabei precede
gli
il
brano IlTok^iaiSa
il
toT?
ayCoig,
veniva a mancare
e inoltre, per necessaria conseguenza, le parole successive che nel testo del
I Maccabei suonano
hanno dovuto
xovaav anvi^v
alla frase
tov
xoXc,
ayioig
essere riattaccate
ri}v
seguente:
daTidvrjv
dDoiwv.
Pure un
al
solito,
altro
argomento
del
medesime con-
clusioni,
Tra
che non
Demetrio compare in XIII, 49 una I Maccabei. Alludo alla famosa esenzione dal testatico la quale ha sollevato moltissime
le concessioni di
si
discussioni: al ujisq
tc5v 8v
vi3v 81?
TT)
xecpaXfjc;
hidaxric,
. , .
o ebei
(xoi
v[jiXv
8i8oo^ai
djt toij
'lovaia xatoixowTCOv
naga^ogm
tv aatavta %q6vov.
si
un vero
testatico
non
ci
fosse
(1).
L'aggiunta
non
solo
testo originale,
pag. 229,
pag. 73 segg.
IL
29
tempo
sotto
il
governo romano.
E veniamo ad un altro punto in cui Giuseppe Flavio, avendo il racconto pi preciso, dovrebbe risalire a una fonte antica e degna di fede. Confronto senz'altro i
testi
:
I MacG. XI,
^aaikBvc,
18.
xal
jtttQa-
riToXefxaioq ajts^atfj
Paodsiav
Ai^-
vev
8v
'HM'Qa
tf]
tpitri,
-j(VQ(a-
Nixdtcop
jtovT]Qiag
nikeyig^ato
Ka 01 OVT85 8V ToTs
[xaaiv djtcXovTO
'Sjt
vk
tcov
ev
8iaq)t^8LQSiv
xov
IlroXeTv^g
tot? xDQCjiacjiv.
piaiov
jtQg
otQatiooTixv,
te
avrv
GV\i\iaYac,
exXa-
^v
awotj xai 8 l tv
jtdtQtts
|xv
Tfjg
Keo.
yd\JiOv
avyyevr\<;
oi
ovv otQanctTai
cpevyovet?
otovripiav
il
ma
sibillina del
I MacI
il
non da
fonte sacerdotale,
ma
da fonte
proporre
ellenistica e
il
si
nome
26
tro ve
cercato
di
dimostrare
clie
vanno
attribuite a
di-
errori di
AnticMt riducono
il
Maccabei. In
c'
non
ei^
si
ual
xx\\
UQOO'uvQovGav
X'X)v
8|ia
toig
ayioig
xdic,
ev "IsQODaa.Tm
otQooxa'&Tiwuaav Sartdwiv
tolg ayCoi^. Il
il documento sia una interpolazione, perch Tolemaide non appartenne mai allo stato giudaico. Intanto le due ipotesi del Motzo portano a conclusioni molto differenti l'una dall'altra, giacch se tutto il documento falso, la riduzione ha dovuto necessariamente avvenire
Motzo
falso o questo
brano
paragrafo,
si
pu
AnticMt^ solo se
si
avvenuta dopo che la fonte si era valsa del I Maceahei. Ma questa fonte, secondo il Motzo (2), fu scritta fra il
tempo
neo,
di
tempo in cui, aspirando la Giudea al possesso di Tolemaide, si pu collocare l'interpolazione. Perch dunque fu fatta nel I Maceahei e non in questa fonte sacerdotale I E a prescindere da sifcio
fatti
argomenti di convenienza,
il
punto fondamentale
delle tante concessioni
I,
questo.
La promessa
si
di
gi data,
spiega bene
come una
quando aveva
bi-
ci)
(2)
Riv.
Saggi
Fil. Class.
oit.,
LVIII
pag. 206.
IL
27
sogno dei Giudei per lottare contro Alessandro Baia, tanto pi clie, come fu giustamente osservato dall'Ar-
tom
(1),
Tolemaide era allora in mano appunto di Ales1). Poicli, come avremo anche
il
documento non
offre
in Flavio.
si
questo
c' nessun motivo intrinseco perch Giuseppe Flavio debba aver tralasciato questo paragTafo. Resta quindi solo da presupporre una causa materiale
che non
si
in
un
due
testi:
I MacG. X,
xovc, tpeis vofioi)^
Ijti-
otQO-
v.aX
toX?
Ttal
otatQioig
toiJTO'ug
ote'&vTa?
tfj5
tYJ
'lovSaia
ano
XO'no'9'ai.
vjxoig
x^Qct?
TT)
SajAapiag, jcqoo-
teOiitco
"lovSaia
JiQg x
jtQoax8i[xsvoi5
|i,oTg
tfj
'Io'u8aiavo.
Xoyio^fjvai
'UJtoTcttTead^ai
|3oijXo(xai
xal
vai,
Tcp
iva
8XX1
eig
'IoD8aXo(;
]
JlTolefiata
ttal
ttjv
uqoohvdjua
oXko
18QV jtQoaxweTv
8v
QGvaav
avrfj
dcoHa
[xvov
6i8cDiA,i
'lepoaoXijfxoi?.
TiQoxa'&i^xovaav
anvriv
tog yioiQ.
ay
8i8co[i,i
xa-
ycov xov
Paoriscog
djt
tc5v
TjtCOV TV dvr]>tVT{OV.
(1) Sulle,
cowcessiom di Demetrio
I a Gionata
Riv. Israelitica ,
Vili
28
ha
tralasciato
membro
IlTosjxaiSa
T0I5 ayioic,
che
immeditto-
diatamente segue
grafia
8v "IsQODcra.Tjix
tot? ayCoig.
La
costituita evidentemente
dalla
ripetizione
di
T015 ayioie.
righe, e
Giuseppe salt
I Macperch
cabei precede
gli
il
brano
il
tolg
ayioi?,
veniva a mancare
e inoltre, per necessaria conseguenza, le parole successive che nel testo del
I Maccabei suonano
hanno dovuto
essere riattaccate
rrjv
seguente
altro
sjacov et?
dandvrjv
Tcov dvcricov.
Pure un
al
solito,
argomento del Motzo, bench, come esattissimo in s, porta alle medesime conalla tesi
clusioni,
che contraddicono
ritrova nel
Tra
le
una
che non
MacGobei.
Alludo
alla
famosa
noi uotp
ueqpaXfjg
hidoxif\c,
. . .
'Sei
^01 SCSoadai
xatoiuoiJVTOOv
atapaxcoQco v[iXv
ano xov
Ma, per quanto sul sistema tributario dei Seleucidi si sappia poco, sembra ormai accertato che un vero testatico non ci fosse (1). L'aggiunta non solo dunque non pu essere ritenuta pertinente al testo originale, ma non pu nemmeno essere considerata
vvv
elg
Tv ajtavta xQvov.
v.
Schtrer GesoMchte
d,
WlLLRiCH
pag. 73 segg.
IL
MACCABEI LE TRADIZIONI
AB'FINl
29
tempo
sotto
il
governo romano.
veniamo ad un altro punto in cui Giusesppe Flavio, avendo il racconto pi preciso, dovrebbe risalire a ima fonte antica e degna di fede. Confronto senz'altro i
testi
:
I MacG. XI,
^aailevc,
18,
xai
Uroleiiaioc, djt'daxr\
V8V
8V
f\\iSQa
tfj
tQitr],
NixdrcoQ
atovT]9ia$
gjtdsyT^Q^aTO
xal 01
'vtei;
ev
toig
^vqiv
[xevog,
'UJt
8ia(p-&8LQ8lV
TO
IltoXEtfjg
ToTg xvQcfxaatv.
[xaiou
jtQg
oTQaticotixv,
te
avxv
av\i\iaxioi<;
hikaf\v
&6[i6vo<;,
a'utO'O
xal ri otev&eQ?
xai 8i tv
tfjg K,80.
jtdtQa?
[xv
yd\iov ovyyevr\<;
ot
ovv (TtpancTai
cpevyoveie,
jtovTjQiav
'Ale^dvQEmv,
tcov 8'8?ie<pdv-
vetai.
Giuseppe non ha qui niente a cbe fare con il I Maccabei^ ma evidentemente perch la frase sibillina del I
Maccabei (posto che egli lo abbia conosciuto in questa
forma) o almeno la sua estrema brevit lo hanno spinto
il
ma
sua
da fonte
proporre
ellenistica e
il
si
nome
di Polibio,
30
PRIME LINEE
)I
Co-
munque
se
si
lia
qui
una
delle
solite aggiunte.
sibillino, solo
testo
del 1
perch corrotto.
sia
'vte? v toQ
'uit
twv
h rog
una
cor-
xvQiJiaai.
Poich
la
dittografa
ha provocato
forse
possibile tentare
una
Ad
ci
riporta infne
Motzo
si
fermato.
I Maecabei
esagef\nQq
XI, 45 segg.
razione
ci
Con enorme
xr\
nXei v
T'r)v
tyj
exeiVTj EL5
j3o(Tav
nal veacupioav
onvla TcdKk v
(v. 47-48).
davvero differenza
Sxa
(X'UQidSeg
si
invece di
I Giudei
[x-upidSse; 2)
sjti ti^
donde epaXXov
aiiTO'ug {xovq
AvtioxElg).
Ora
Ma
sono
nella
si
I Maccabei
affatto
medesima esagerazione.
Deme-
conto
ai soli
l'altra va-
IL
che
si
pu sup-
otXefxos ^v
eorl
t&v
meno
abbondavano e potevano
costituire pressoch
un luogo
comune
Motzo, per
su molti passi notevoli delle AnticMt, non regga e costringa a ritornare a tentativi pi semplici per confutare
la teoria del Destinon, la quale
d'altro,
il
indubbiamente, a tacer
urta contro
l'
Maccabei.
Si
pu spiegare
in
un modo
I Maccabei
una pi
il I Maccabei come fonte delle sue AnticMtcb non si rifaceva gi a una nuova versione, ma ridiceva semplicemente in forma di-
versa, ci che
notammo.
sia
Ebbene
in
I,
se
si si
31 segg.
povero
il
primo personaggio
fonte
(1)
di cui
aveva
dunque per
tempo
di
(1)
Cfr.
Holscher,
in Panly-Wissowa E. E.
v. los&plma,
IX
coli.
1944 segg.
32
PRIME
dal
LlljiEK
mere
Maccahei.
Dopo Simone
egli
avrebbe dovuto
non
c'era
il
cbe per
nessuna ragione perch egli non la usasse antempo di Simone, risparmiandosi una fatica.
qualclie ritocco
il
quale
Ma c'
non erriamo, una ragione pi specifica. La redazione del I Maccabei include un documento romano (Xy, 16 segg.), cbe si ritrova, come noto, in forma diversa nelle Antichit di Giuseppe (XIY, 145 segg.),
attribuito al
ma
tempo
di Ircano II.
lettera a
un
senatusconsulto.
Non
qui
ma
neces-
cbe
essi
si
rassomigliano in particolari
uno scudo,
la
quale
;
si
trova in entrambi
documenti
(I Macc.
riferisce
figlio di
XV,
(XIV,
18-20
22)
Ant.
gli
XIV,
148). Inoltre
che
ambasciatori
figlio di
Antioco e Antipatro
Giasone, due
nome
sandro
di
Numenio
di
figlio di
coincide esattamente
non
cos Ales-
figlio
Antipatro
Giasone
ma
probabilmente errore
un
copista pro-
vocato dall'Alessandro
figlio di
Flavio doveva quindi aver letto i due nomi del suo documento uguali con quelli del I Maccabei ed egli del
IL,
MACCABEI LE TRADIZIONI
citati
AFS^INI
33
resto
li
aveva gi
nella
il
lettera di
Jonathan agli
mente
il
I Maccabei enumera
stata inviata
una lettera uguale a quella riferita. Questi due documenti hanno dunque rassomiglianze indubitabili,
sono assai sconcertanti nelle loro differenze, sicch
filologi
ma
i
ciare
moderni hanno dovuto faticare prima di comina vedere con qualche chiarezza le relazioni tra il
storico
non era
ma non
i
somiglianze tra
valutarli.
docu-
Ci tanto
Mese
Eoma
Simone
sia stata
Giuseppe
al
I Maccabei:
offriva
un docu-
difficile
intendimento
Romani
confondeva per
un
altro
documento
da
lui o
(1)
attribuito al periodo
cesariano, cio a
(.1)
La
oit.;
un
sehung
pagg. 4 segg.
Holscher,
art. cit.
in
RE,
col.
1976
Laqueuk,
Der judisohe Historker Flavius Jose^hus (Giessen, 1920), pagg. 221 segg.
MoMioiiiANo, Prime linee di storia della tradizione maccabaica
Si
a cuore a Giuseppe, servendogli in certo modo di contrapposto alla politica romana posteriore, soprattutto dei
Flavi, l^on c' quindi ragione di mutilare
il
I Maccabei
e,
se
ben
ripensa,
apparir
trasportare nel
problema che riguarda soltanto Giuseppe Flavio e i suoi criteri nel seguire diverse fonti. Detto questo, non sar
per ora necessario soffermarsi su alcune
difficolt minori,
del Destiil
:
non
contesto del
I Maccabei
dimostrare che
il
da un grave ostacolo, che impediva o almeno turbava un esame unitario del I Maccabei^ e possiamo tornare a quel problema, che, per quanto non mai considerato, a giudizio di chi scrive fondamentale per la comprensione del libro. Eravamo
Ci siamo in questo
liberati
modo
giunti,
come
si
ricorder, a trovare
il
una contraddizione
il
insanabile tra
accettasse
il
giudizio di tutti
stato necessa-
critici,
secondo
il
quale
I Maccabei
I Maccabei
sia
Giovanni Ircano, e anzi in quel periodo del suo trentennale regno in cui egli non era ancora passato al Sad-
duceismo.
N"on sussistono, per quel che vedo, obiezioni davvero
il
I Maccabei termina
rcor-
MACCABEI E
LI
TRADIZIONI AFB*INI
35
si
dando
si
Giovanni Ircano
pu
non
la
cronaca
ufficiale,
come si pu vedere nel Libro di Ester, dove si parla di un libro dei ricordi delle cose giornaliere (VI 1) (1). E meno ancora si pu
susseguirsi degli avvenimenti,
Mese (2)
che implicM la
II, 60:
djttrjTi
avxov
zqQvo%r\
ex OTjxatog evtcov.
cbe
(mentre tutti
sanno
finitiva
Or.),
come dimostra
fatto
il
Giobbe e Daniele
da
Ezechiele
scrittore
XIX,
si
14,
valesse della
fama
di lui
il
Si
pu
buona ragione
finire la
Maccabei per
contemporaneo.
avvenimento,
la istituzione la
Il
II Maccabei ad esempio
del
finisce
con un
Il
della festa
Mcanore .
I Maccabei invece non termina con alcun fatto, che concluda davvero la narrazione, facendola tendere a un risultato,
il
significato.
La
(1)
(cfr. I,
E' superfluo
il
formula
Maccabei.
9.
MaMabaerbUoher, pag.
tra
recenti soprattutto E.
Meyer, Uraprung
u.
Anfange
d.
36
suo compito termina appunto la giustificazione che egli d di concludere a questo punto.
Simone
il
fatto
con cui
il
O aspetteremmo
sione sul trionfo
un
elogio di
Simone e
:
dell'opera tutta
popolo eletto
troviamo invece
Simone era scritta in un libro medesimo motivo l'autore avrebbe potuto dispensarsi dallo scriverla. Se le parole debbon avere un senso ragionevole possono significare soltanto
Anche
la storia di
il
simile
e quindi per
non ha bisogno
teri,
ficiale.
dei po-
non tendeva a
la quale
una
storia
della
restaurazione
ma una
storia dinastica,
asmonea
al
per-
tempo
di
Giovanni Ircano (135-104 a. 0.) ma si capisce che esso appartenga a un periodo piuttosto avanzato, quando ormai si poteva parlare, sia pure con un po' d enfasi come fa l'Autore, di un regno in cui grandi cose si erano compiute. Considerando d'altra parte che
il
conflitto
con
Farisei
non
dobbiamo
quelli
collocare
composizione del
I Maccabei sono
che imme-
come tenderebbe
ma
IL
37
crisi.
Ebbene
mento
stia
il
I Maccabei
acquista
lo
una riccbezza
di signifi-
consideriamo un docue
fedeli alla dina-
asmonea dovevano abbondare. Tanto pi poi in quelcerchia di zeloti che noi abbiamo convenuto di chiamare Aoi8aToi, in cui alla minore rigidezza di convinzioni dover anche corrispondere una minore intransigenza.
agli
costoro
il
passaggio
del
sommo
sacerdozio
avevano compiuto. Il I Maccabei la alla Legge, ma nello stesso tempo consci che la Legge era stata salvata dagli Asmo(1).
il
I Maccabei
non
riferisce
narratici dal
II
Ma
si
mente che
l'autore
com-
plesso costituivano
Macca-
pi o
meno
fatti
i
erano passati
vano originato
Asmonei
Ma
attraverso
vari tendenziosi
ri-
(1) Si ofr.
una conferma
IV
di que-
sto studio.
38
di
31-33, cbe
attribuisce al
sommo
citt
sacer-
figli
Tobia
;
all'inizio
Tolemeo VI e An-
tioco
IV ma
questi
marciando su Gerusalemme e profanando il Tempio, avrebbe costretto alla fuga Onia. La tradizione qui
molto generica;
fuggito
il
ma
asserisce
:
sommo
3toA.ixv'V]v
sacerdote
"HXio-
vonc,
te toi?
vav sHTiaev
eie,
o[Jioiov
(si cfr.
VII,423
'Oviag Sificovog
. ,
.
vlt;,
fi>i8V
8ie
tradizione sta
Sommo
chiama
di Leontopoli
Onia
figlio di
Simone
si
quantit di deformazioni,
che
denunciano appunto
si
fa
abitualmente
si
(1)
Talm,
ier.
Joma
VI, 3
(ofr.
il
Schwab, Le
Talmud, de Jerusalem
tempio di Onia (Neh onia) supposto fondato ad Alessandria. Lo stesso racconto si ritrova in Talmud hai. Menahoth 109 b (cfr. Goldschmidt, Der Bbyl. Talmud Vili (Lipsia, 1909)
pagg. 196-97).
IL
39
Simone
ma
il
invece
che fonda
tempio
lia
osservato giustamente
il
Motzo
(1),
da parte di Jonathan, perch ogni pretesa legittimistica del tempio di Leontipoli cada. A sua volta il II Maccabei fa morire Onia per ordine di
sacerdozio
sommo
segg.),
il
sommo
sacerdote
giudeo
al figlio di
testimo(fr.
niano Diodoro
58 Millee).
(XXX,
7, 2)
e Giovanni Antiocheno
se gi in
Giuseppe Flavio
si
ritrova
{Ait.
Sommo
Sacerdote
con
il
legittimare
tal
punto
il
sacerdozio degli
Asmonei da considerare
(III, 7),
senz'altro Mattatia
sommo
in
una
pre-
Giovanni,
sommo
sa-
le altre fonti
modificano dunque
I Maccabei
tace.
ch scritto in un tempo ancora tanto prossimo agli avvenimenti, che le falsificazioni erano impossibili.
sto silenzio diventa ancora pi significativo,
quesi
quando
(1) (2)
Saggi
oit.,
pag. 185 n.
V. specialmente
Wellhausen
Cfr.
Non
soddisfacente invece
3.
40
approfondiscano
aver avnto
i
nn poco
le reali intenzioni
die possano
Farisei pretendendo da
Gioyanni Ircano
che abbandonasse il sommo sacerdozio. Gli storici si limitano ad accettare e a commentare questa notizia, senza cercar di sapere a vantaggio di cbi dovevano andare le pretese dei Farisei. Postasi la domanda, la
sposta sarebbe stata
ri-
una
i
sola:
Farisei, contestando la
dovevano
cio gli
pensare
di
sostituirgli
legittimi
Il
sacerdoti,
pi di mezzo secolo dalla sua foiidazione fioriva e acquistava proseliti e minacciava di creare
peiisasse a
li-
modo
il
loro di-
sommo sacerdozio
allontanati per
Giudaismo coloro cbe se ne erano una semplice questione dinastica. Se, come
accertato,
il
mi pare abbastanza
gli
I Maccabei
fu scritto ne-
al conflitto tra
Gio-
vanni Ircano e
dozio asmonaico.
Di contro
i
che cominciavano a
I Macealei
protesta
con la sua
Legge quanto
Se
si
Maccabei pu acquistare
il
IL
41
loro
sommo
il
precisato in questo
modo
lo
anche
la data
I Maccabei non
ditare,
una
lotta aperta, di
:
storia,
del
Asmonei dalla stessa volont di Dio. Il I Maccabei un ammonimento di un "Aaialo^ agli altri 'Aoi8aToi, quando ancora Giovanni Ircano non era passato al Sadduceismo e non li aveva perseguitati, perch essi non
abbandonino la dinastia degli Asmonei. Il primo punto significativo del 1 Maccabei dunque
un suo
silenzio, silenzio
un
il
Sommo
Sacerdozio
che
le-
essere
La
il
Mattatia,
narrazione mette invece in primo piano padre dei Maccabei. Si negato realt storica
(1),
a questa figura
Gabe%
ma
l'esistenza di Onia,
una questione interna di questo libro, che noi affronteremo a suo luogo, e allora potemo vedere che essa si spiega con la tendenza e lo scopo dell'opera. Tuttavia
I Maccabei
e nella tradizione
detraggano
fatti concreti
che
gli
(1)
NiESE, KriUh
oit.
pag. 45-46.
42
atti
simili
compiuti insieme
la
con
i figli
vera
del
governo
siriaco
la
Giuda Mac-
Ma
tradizione
I Maccabei ha
cabei
il
sentito,
valore
sommo
quale
non sar storico nei termini precisi in cui ci non pu non essere storico nel senso clie in Mattatia si riconosceva colui clie per primo aveva getsar o
riferito,
tato
il
tanto pi sentito
po-
il
I Maccaei
si
sonare lo spirito
sicch esaltandolo
ribellione,
pi rigido piepresen-
medesimo punto
di vista.
Maccabei
vtol jtapdvojxoi,
11),
a quegli
alla imposizione
di
ellenizzarsi.
La contrapposizione
(II, 1)
lsqstjc,
si
noti
puto
resistere.
collettivamente (Onia insieme con Giasone e Menelao) nell'unica accusa, la quale poteva colpire
essi
resistere
IL
43
Sommi
Sacerdoti.
Ohe
la rappresentazione del
$iv86c,
La promessa
:
'lovaloi xal
oi
lepel?
jtQoqprjtTiv Jtiotv
(XIY,
41).
si
sommo
sacerdozio
ma
la
promessa fatta
a Finea, che era nipote di Aronne, non pu non alludere velatamente a qualcosa di pi di
cerdozio
i
:
un semplice
sa-
miglie sacerdotali.
La
confermata dagli
altri
Giuseppe,
trono
sa-
il
etc.
non
parl esplicitamente di
sommo
sacerdozio
solo perch
5
avrebbe falsato troppo evidentemente la tradizione ma ogni lettore, che udiva Mattatia alludere a Einea come
a
un suo antenato
di
un-
sacerdozio eterno,
ai
Maccabei
(1) Si noti
(ofr.
ohe
si
trova usato
nel
I Muco
iBQevq
per QxieQeijg
XV,
1).
44
serve a dare
il
ai Libri dei
esprime
il
ma nell'interno
stesso,
secondo
sem-
malvagi
fortuna.
finisce
Ma
c'
appena bisogno
storici
di avvertire
che la pros-
narrati
non permette
essere preai
La morte
attribuendone la colpa
5 segg).
Anche
il cri-
Ad
al sacerdozio degli
Asmonei
si
capp. VII e IX, che narrano il tentativo che l'Aaronide Alcimo comp per conquistare il sommo sacerdozio, fremono pi che tutti gli altri di passione e si avventano con ferocia contro questo sacerdote, che aveva osato unirsi
con
nemici d'Israele.
nella forma
il
hanno un valore
un monito. un monito
che colpirono
13),
racconto dalle
tristi disillusioni
gli 'Aai-
YII,
di
mente credettero
alle
promesse
dopo l'assunzione
twv
al sacerdozio
sTts-
xr\g av'kf[(;
x&v dyicov
tfig saco-
jtQoqpriTov,
t ovn
igya
aiito'u
atape^i^-fti, >tai
IL
45
sSiJvaTo 8TI 'kakr[aoLi yov xal evxsikao^ai itepl xov oYxo'u uto'O
tc xaiQC sxeivcp
il
^et [iacdvov
jXEyci-
(IX, 54-57)
(1).
I Maccabei
egli
tratta
non tentava
Asmonei per
la semplice ragione
che,
come
ci
nomina
di
Jonathan a
sommo
al
pi presto
Ma
il
I Maccabei
considera
il
;
sommo
e
sa-
Asmonei
non pu
di ridare
diffe-
quindi fare a
rola precisa
meno
VII,
di considerare
9)
un'empiet
la pai
(cfr.
il
tentativo di
Alcimo
alla cattedra
suoi fra-
di Alcimo,
disconoscerla,
mentre
questi vede
posteriore sacerdozio
asmoneo e quasi
tentativo
ai
atterrisce al pen-
di
Alcimo avrebbe
Maccabei.
La
con-
ferma pi caratteristica del suo modo di pensare sta nel nessun rilievo che egli d alla nomina di Jonathan. Potr
sembrare a prima vista paradossale che egli non accentui
ed
esalti
il
mano
agli
Asmo-
(1)
il
ci ohe dice
Motzo,
pag.
Giuil
un muro
di
del tempio di
Gerusalemme
cerdote
(2)
olle
ritrova soltanto la
nomina
Giuda a sommo
sa-
seleucidioa del
o. II.
I Macc.
la
ma
v.
4:6
nei.
Dopo
aver riferito
ere
il
vvv na&eax&naiiiv
lo scrittore
X,
20),
non
pontificare,
ma
Ma
l'apparente paradosso
si
dissolve subito.
Se
il
un
re straniero la
nomina
sommo
sacerdote.
An-
modo
il
sacerdozio degli
ad avere
inizio preciso. Il
si
Ma
una considerazione
allo
storica
genere estranea
tivit sacerdotale di
non avendo
preciso inizio,
non viene
;
per-
e a sua volta
poteva essere
al decreto in
non apparendo nella sua vera luce, detta una tremenda empiet. Per la mecaso
uno
stato di fatto
dalla vo-
d'Israele.
(o
Dopo
questo de-
doveva
fedeli.
come
il
I Maccabei accenni
in questo caso
ben
Si-
diversamente alle
il.
47
suo sacerdozio
(XIY,
47).
Ma
non naturalmente un
inizio
l'autore lo sapeva
la consacrazione
bene.
un
popolare.
e magari
sofismi di
un
giurista
Ma egli poteva
lui,
come
cerdozio
dovevano sorgere vedendo il saAronne, solo perch egli sentiva in ogni pagina della storia maccabaica la giustificazione del nuovo stato di cose. L'atteggiamento dell'autore di fronte a questa storia cbe gli quasi contemporanea paragonabile a quello degli Italiani della generazione cbe immediatamente segu al Bisorgimento: anche questi, ancora stupiti del miracolo che si era compiuto pressoch sotto i loro occhi, pote-
non pi
Il
J
ri-
sommo
tempo di Giovanni Ircano, ma a patto non vi si ricerchi un libello polemico. La difesa del sacerdozio degli Asmonei assorbita nella esaltazione di tutto il loro operato. Il libro dunque una visione storica, la
cui tesi data dalla linea dei fatti
della storiografia ebraica classica.
ristica essenziale
:
La quale ha per
gi
sopranna-
turale. Il
Maccabei
si
lineare della storia, in cui essa di per se, nei suoi stessi
effetti,
Il
I Maccabei voleva
appunto essere un ricMamo a quella volont clie, secondo il pensiero dell'autore, avrebbe dovuto far tacere ogni
opposizione contro gii Asmonei.
*
Dal / Maccabei non deriva direttamente nessuna altra opera, se si eccettui il riassunto di Giuseppe Flavio in
Anticliit
XII-XIII.
gli
possono
co-
caratteristiclie
muni
ritrova nel
li
nemmeno nominato
nel II
II Maccabei
solo
Mattatia
un personaggio
storico,
biamo avuto occasione di affermare, pu costituire solo meraviglia che egli non sia considerato nel II Maccabei. Pi incerti lascia in un primo momento Bacchide; tuttavia, se si
il
va cercato di porre sulla cattedra sacerdotale Alcuno e aveva ucciso Giuda, diventa chiaro il motivo per cui
egli
nella
memoria
La prima
daica
I,
Guerra giu-
IL
49
li-
la
sommo
fatto
Appunto percb
;
un
ben
ma quando
poi la
venimenti
politici riduce
fa-
BaccMde
la ribel-
delle
re.
Per conseguenza
lento
il
36).
Il
Giuda e
di
nome
di generale,
nemmeno
di I^icanore,
il
II Mace. XV,
31).
un
singolo atto
a tutti noti
ma
c'
La mentalit
tutto
fatti
giunge a vedere nella insurrezione maccabaica sopratuna lotta ad personam. Una diversa tradizione incon analogo carattere nel Talmud palestinese.
si
conclude con
13 Adar
il
giorno commemorativo di
Un
MoMioi>)AT<o,
Prime
maccahaica
50
presentava
Temfa-
Quando
miglia dei Maccabei, cbe disperse l'esercito straniero, arriv al carro di Mcanore, gli tagli testa e mani, le
incMod su un palo e vi scrisse sopra: La bocca che ha parlato di Dio con disprezzo e la mano che si stesa con tracotanza contro Gerusalemme sono sospese su questa pertica (II, 8). curioso come Mcanore sia confuso con Antioco
IV
Egitto
ma
come
tutti
sanno,
un
An-
un
parallelo alil
Megliillali,
Libro
e aramaica pi
comune suona
i
Fu
;
ai
tempi
di
Antioco
dominio e
tutti
re lo obbedivano
:
maica pi breve
E
il
An-
quale usc da
Eoma
e regn dal-
domin su tutto
mare
l'inizio
Fu
ai
tempi di Assuero,
127 Provincie
Se
il li-
bro
di Ester, la versione
Perch,
come
si
diremo
Ili
51
cosi, uf&ciale,
dall'
Abrahams, valendosi
un
manoscritto parigino
(1).
Prima
di riprendere la discus-
due
un confronto schematico
Testo Vulgato.
Testo aramaico.
Antioco re di Grecia
domina su molte Provincie. Costituisce una grande provincia sulla riva del
venuto a
Roma, regna
su 127 Provincie
dia air JStiopia.
daW In-
mare
dal
nome
Antiochia.
sua provincia
gris.
il
nome Ba-
ascendere a Gerusalemme
il
patto tra
XI
(2)
Et. Juiv. ,
XLV
(1902),
52
salemme, profana
il
Tem-
Gerusalemme
sero
distrusi
da Gerusalemme
tim-
pani
e le cetre e portanrono
i sacrifici,
U>aisioni.
Giovanni
tatia
figlio di
Matsi ar-
gran sacerdote
una spanna.
una spanna
da Mca-
si
fa condurre
Mcanore
di sollevare
gli
propone
calice di
un
maiale percb
Ee.
vino
sull'altare.
Astuzia di
Giovanni, uccisore di
canore.
M-
Giovanni
cide Mcanore.
Giovanni uccide
nemici.
r esercito
greco
Sono
mini complessivamente.
Fa una colonna
chiama dal suo nome
cabi.
la
Cambia
mekannai
il
suo nome in
onac-
{selota).
IL I
58
impiccato.
aver
[si
Episodio della
trova per
spostato
donna
pi in
figlio si getta
A Modein Mattalia,
dendo
fica
ve-
un Ebreo
die sacri-
all'altare dei
Pagani,
il
Sabato.
Ba-
un Ebreo,
sco-
invita
ad
uscire,
il
ma
pre
ricordano
comangior-
si
perare al comandamento
divino. Circa mille gli uccisi.
lasciano
grotta.
sofibcare
nella
I
tatia
cinque
figli
di
Mat-
scendono a combatdebellano
Bagris,
tere e
Maccabei a Mizp.
54
Mattatia benedice
gli
i fi-
Mattatia benedice
gli.
i fi-
prima della
lotta.
Giuda muore.
Mattatia sostituisce
figlio.
il
Eleazaro
compie pro-
Antioco
fugge
alle
Tem-
Miracolo
dell'olio. Isti-
Sono
state
compiute
le Tosefotli in
Ta/rgum di
Tisbri
dell'anno 4035
mondo
Quale relazione sussiste adunque tra le due versioni ! bene prescindere dalla data finale della versione ara-
come pure
La versione
(1)
Qnesta versione
ai
Enoenie {Zachar.
II,
14 segg.).
IL
55
aramaica
lari che,
differisce dalla
vulgata per
seguenti partico-
editore,
1)
cfr.
come in gran parte gi stato visto dal primo dipendono tutti dal I Macc. Antioco figlio di Antioco viene da Roma: si
:
I Macc,
I,
10,
xai
e^fjX^ev
8| avtcv
pi^a diiaptco^s
riv ojATipa
'Avtio/os 'Eaticpavris,
vlc,
'Avtixou Paadscog, 65
2)
liti i
Sono
.
distrutti
;
timpani e
le cetre
e sono abo-
sacrifci
.
si cfr.
.
I Macc,
TaataTO'u^Aevov
3)
Episodio di Modein.
il
in
suggerimento di I
. .
Macc
31
oti xatpt]-
oav
av8Qc,
XOVQ liQVCpOVg 8V
che
ci
a cui torneremo per trovarvi una c<mferma della cbe sar tosto enunciata.
etimologica sul
dei discorsi di
Pi
maica in confronto alla vulgata. Cominciamo intanto oon l'escludere che possano ritenersi completamento e aggiunte alla versione aramaica, che sarebbe l'originale,
perch non
si
bia trascurato
I Mac-
oppure tanto
la vulgata
56
cresciute indipendentemente da
ristretto.
un
testo originario pi
Le lacune
imponevano
scritto.
prima
ipotesi^
le quali
una
tratte dal
La prima possibilit esclusa dalle stesse aggiunte I Maccabei. La seconda possibilit non si spiega
modo. Se si volesse credere che per
il
in alcun
l'influenza del
MaccaJbei
certe enormit,
come
la
fondazione della
provincia
di
/ Maccabei
il
racconto
Maccabei.
ad autori di questo genere. Con entrambe le supposizioni non dunque spiegabile che la nostra versione aramaica dipenda dalla vulgata. S pu aggiungere che due varianti non si spiegano nemmeno con questa ipotesi:
per la vulgata
tre
gli
uccisi
e per la
nelParamaica
si
vagamente
di strage
grande
come
(1)
dall'ed.
pagg. 3 segg.
uomini.
IL
57
un
testo che
per lo meno, se
una
sostituzione,
deve
testo
pu essere in nessun caso nel complesso il testo originario, dovremo concludere che l'aramaica conserva qui la versione originaria, cio deriva da un testo difterente. La soluzione va dunque cercata nella seconda alternativa sopraenunciata. I nostri due testi fondamentali sono
cresciuti su
un
testo
meno
Ohe
aggiunte
ci
siano state
ri-
sulta indipendentemente dalla nostra ipotesi perch basta esaminare l'apparato critico del Gaster alla vulgata
come
una famiglia
un episodio su
il
un
ius
In famiglie isolate di codici noi possiamo quindi continuare ad osservare quel processo, che ha portato alla
scissione fondamentale della vulgata e dell'aramaica.
in tale
modo
si
spiega puife
il
XXX
Bono tradotti
testi (glossa
cfr. e.
a Meghillath Ta'anith
Mitlrash di
Ha-
nucoah). Su ci
IV.
58
la quale copia
il
clie
cosa.
di Assuero e quello di Antioco siano la medesima Anche qui probabile si debba partire da un testo, che non desse ad Antioco il titolo di re di Grecia, altrimenti la confusione con il re di Media e di Persia , non sarebbe stata possibile o almeno agevole. perci da ritenere cbe il testo aramaico, in quanto non d ad
regno
Antioco questo
sti
titolo,
si
conclusione credo
possa affermare
si
provenga da dimenticanza. Le aggiunte della versione aramaica derivano dal I Maccabei, che, come avremo ocsto
La
critica era
il
si
sapesse sce-
gliere fra
ghillah,
pi sacra del
pletata con
I Maccabei
si
(1).
un processo armonistico ben noto. Le aggiunte della vulgata hanno anch'esse prevalentemente lo scopo di integrare il racconto, ma sono attinte da una diversa tradizione, che vorremmo dire rabbinica, se potessimo giungere a determinare sempre la fonte delle notizie.
Mentre
la versione
aramaica attinge
al
I Maccabei,
le
la
Lasciamo andare
due notizie che Antioco fond Antiochia e Bagris Bagris. La prima era una banale induzione, quasi necesVedili
cit.
(1)
in
Hopfl Biblica VI
(1925), pag. 53 n. 3.
IL
59
saria
la sein chi appena sapeva di altri Antiochi conda era trascinata dalla prima. E come Bagris era in tutto e per tutto nella leggenda l' anima gemella del re
di Siria, cos si
la
immagin che anch'egli avesse fondato , come la chiama il testo. Il Levi (1) ha anche dimostrato, se non con certezza, con molta probabilit che il nome geografico Bagris non una chimera, come prima si credeva (2), ma ha il fondamento in una localit della Siria che porta oggi il nome di Kalat Bagras e si trova citata in Strabene (XVT, 2, 8) come
sua
provincia
UdyQai.
Megiillai
Pi interessanti sono le notazioni cronologiche. La pone il tentativo di Antioco nell'anno 213 dopo la ricostruzione del secondo Tempio e l'inizio del Governo asmonaico nell'anno 206 prima della distruzione del Tempio medesimo. Si hanno dunque 419 anni, se non considerato un rilevante intervallo di tempo fra il tentativo di Antioco e la vittoria degli
si
Asmonei, e allora messo in conto l'anno della ricostruzione del Tempio, che da tutta la tradizione rabdeve ritenere che non
sia
due
conforme
alla tra-
Tempio in questo modo per 34 anni dominio persiano (3), per 180 dominio greco (cio nel complesso 214 an(1)
(2)
(3)
XLV
Krauss, Rev. Et. Juiv. XXX (1895), pag. 218, n. 5. Questo strano numero, in confronto ai 205 anni della realt
a.
(537-332
C.) stato spiegato dall' Artom, Giorn. della Soc, Asiat. It.
N.
S. I.
60
ni);
per 103
206 anni)
un
altro
Asmonei, per altri 103 gli Erodiadi (insieme (1). invece estremamente difficile a spiegarsi dato che, per quanto io so, non ha riscontro
gli
i
nelle fonti:
penso per questo dato ad accettare una congettura comunicatami privatamente e solo in via ipotetica da E. il quale riconoscendo nei 23 anni la somma S. Artom
:
da Seleuco IV
da Antioco IV (2) suppone che la Megliillah fondasse su un computo, che vedeva in Antioco IV
Antioco
III.
diretto successore di
Questa supposizione,
cronologia do-
modo
si
tanto esatto
la
Ma
ci
di
pendentemente la tesi dell' Artom. La versione aramaica sa che Antioco era Aglio di Antioco. Si conosceva dunque un fatto che doveva portare pressoch inevitabilmente
a considerare Antioco
co III. Anzi qui forse
singolarissimo errore.
Infine la vulgata riporta narrato in
il
IV
,
miracolo
del
dell'olio,
quale
un famoso passo
Talmud babilonese
(e.
{Shabiatlij 21 b),
II) -.-tale
aggiun-
ta
di ricordare pi diffusasi
mente
era venuta
(1)
cles,
o.
XXX. In Nbubaxjer,
sono
I,
247,
Schone.
IL
61
sempre pi trasformando in commemorazione specifica del miracolo da celebrazione generica, quale era alle origini, della riconsacrazione del Tempio.
stata
necessario
scritta la nostra
ori-
non
abbiamo
certo
il
la possibilit di
ha conosciuto
Jiagdlui
che
figli di
cadde loro in un libro nel linguaggio dei Caldei identico a quello del libro di Daniele. stato assai acu-
tamente sospettato
la
dall' Abrahams
morte di Giuda, perch altrimenti non avrebbe potuto ritenere che anche Giuda avesse collaborato all'opera.
Ma
come del reAbrahams stesso riconosceva. noto che parecchi critici non credono che il libro qui ricordato da Sa'adia sia la nostra MegMllali e pensano a una mistein realt la questione pi complicata,
l'
sto gi
ma
Sa'adia
si
incarica di smen-
gMllah{3) e precisamente
di Giovanni,
un
versetto
della preghiera
si
prima
si
di uccidere
Mcanore, che
ritrova
Ga-
ma non
(1) Cfr.
Gaster, The
scroll of the
ninth.
(Londra 1893)
pag,
6.
zione ebraica dell' Hakkawy (Pietroburgo, 1891), pag. 150, secondo il testo (irreperibile in Italia) fornitomi dalla cortesia del prof. S. Luria
di LeningTado.
(2)
(3)
KBAUes,
Op.
oi.,
XXX
in n.
pag. 180.
62
conto
la leggenda, o forse
gli autori fossero i
che
un
il
pare necessaria.
(IX
sec.)
Urim
Tummim, non
entrer nel
figlio
Canone
(2).
Hanania
quando salivano a trovarlo. Ma in questo passo si ha evidentemente una cervellotica attribuzione della Meghillah alla scuola dei due pi celebri dottori, attribuzione che non dovrebbe meravigliare nessuno quando si pensi che Sa'adia poteva pen^sare autori gli stessi Maccabei. Che si tratti del resto di una fantasia, graziosa fin che si vuole, provato da un particolare, che non vedo sia stato messo in luce. Le Halahoth non fanno che trasportare alla composizione
di Hizchija, figlio di Garon,
un brano della Mishna, Tr. Shabbath I, dove appunto si immaginano le discussioni delle due scuole nella soffitta di Hanania. N pu fare difficolt che si parli di Meghillah degli Asmonei, invece
della Meghillah
(3),
due termini
si
un
e che,
come
gi ricordammo,
ritrovato nell'interno
:
(1)
(2) (3)
f.
d.
eli.,
Segno l'interpretazione del Gastbr, op, Ed. NowACK (Giessen, 1924), pag. 32.
pag.
5.
IL
63
gono che
stesso.
sia stato
composto dopo
ci
la
La
nel
nostra Megliillali
sec. Il
IX
Levi
(1)
nome
della
citt Bagris,
una
trasfor-
non nemmeno
p di ndyQai corrisponda esattamente al suono originario. In ogni caso tuttavia conclusione sicura
detto che
il
che nel
IX
sec. la
:
vista la
Qui potrebbe aiutarci a prima curiosissima data che alla MegMllah attribuita
:
0.).
Ma
non
in ebraico, mentre
d. 0.
usata,
almeno a quel
(2).
che
si
s sa, l'era
mondo
N, come
tra-
capisce, si
pu parlare
dizione.
Gh non
poi la data
compare solo in questo testo aramaico e doveva certamente essere ignota alle Haalioti e a Sa'adia. Eesta, vero, il problema, da che cosa sia stata suggerita questa
data.
Ma problema, alla cui soluzione non sono giunto. Ad ogni modo la MegMllah in entrambe le redazioni
al centro del
mette
suo ^racconto
il
meno noto
tra
i figli
(1)
XLV
(2) Cfr.
GiNZBL, Zeitrechnung
pagg. 79-88. Solo una traccia isolata nel Seder 'Olam indicata dal Bhi. Deutsolie Zeitsohx. f, Geschiohtswissensohaft N. S. II (1897), pagg. 185
segg. e 242 segg.
64
come
il
risaputo, lo con-
gran sacerdote
(1).
Per
una
facile
si
induzione Giovanni, appunto perch gran saritiene successore del padre, anch'egl
si
cerdote,
imma-
ginato pontefice e
il
sia stato
pi insigne dei
figli di
lui
viene pertanto
il
Talmud, come
vedemmo,
terminato
stante
membro
un indeNonoconnette
I Mac-
non gi per
ma
:
Weghillali
asmonea,
la Meghillali
La
I Maccabei a
si
questo rac-
conto letto ogni anno fedelmente da generazioni e generazioni di Ebrei fino ad oggi e che
perpetua quindi
Mentre
l'altra tradizione,
cristiana, sentir
sempre
la
non tanto
il
(1) Cfr. ad 68. Beraohoth 29 a. A Giovanni Iroano data la medesima preminenza nella ribellione anche in Massechet Soferim, XX, 8.
IL
MACCABEI K LH TRADIZIONI
AFFINTI
66
ricompense ultramondane e sente quindi il bisogno assoluto del trionfo di ci che ritiene giustizia in questo
mondo.
IS
I Maccabei
tale esigenza si
univa con
gli
l'in-
avevano operato
Asmonei,
I Maccabei
e sospirata con nostalgia. L'autore del I Maccabei sentiva fervere in s e intorno di s il rinnovamento religioso e politico ;
lettori della
MegMUah, a
cui
non
solo
la costrizione esterna,
ma anche
il
e forse soprattutto
l'irri-
ri-
Iddio,
Il trapasso dal
I Maccabei
un periodo
Cristianesimo, a
ma infeconde
di progresso.
II.
Il
II Maccabei si conclude, come a tutti noto, con la morte di Mcanore e l'istituzione della festa in suo ricordo. Sembrerebbe dunque cbe il libro sia festale, come il
Il
libro di Ester, e
di questa festa.
Ma se noi invece
mo i
capitoli iniziali,
nemmeno, bens
la festa
raccomandano
\iux\voc,
Tov Xaa8A.ev
(I,
ma
gli
anche
la prefazione dell'epi-
tomatore nell'enunciare
t 8s xat
al
d88^q)oi)g
tepoC ToC
[i,8Y<i^o'u
xa'Q'apianv
xal
tv toC
Poojxo'O
Y>taiviff{xv etc.
(II, 19).
si
consideri
il
posto cbe
purificazione del
j
Tempio
dubbio
perch non
Il capitolo
c'
che
il
brano che
la concerne
(1).
precedente,
naerito del
Laqueur,
Krt.
JJntersuh. e.
zweiten Mkkabaerb.
68
il
IX, narra
la
morte
di
s'inizia
prima detto
clie
Gerusalemme era
Il
stata rioccupata da
Giuda Maccabeo.
'AvtixoD
8LX8.
versetto 9 del
medesimo
:
capitolo
\ikv xy\q
%al t
%QoaayoQevMvxo<;
si
'EjtKpavo'Oi;
xekevxriq
ovxag
Questo versetto
del capitolo
setti 1-9
IX
verri-
sposta sola:
bito
in
Ma
una grave
scurare
ognuno che il racconto originario non poteva traun avvenimento cos importante, anche se il suo
se
una
pu dare
su-
testo originario
doveva avere in
all'epi-
quando
perch manchi nel nostro testo la narrazione della rioccupazione di Gerusalemme. Eppure, l'indagine seguente
il
rac-
connetteva una coatrnzione di cui non posso accettare nulla. Il L. riteneva che nel luogo dell'aggiunta stessero in origine i quattro famosi documenti del e. XI e poicli questi documenti presuppongono una campagna di Lisia, egli era indotto a postulare una campagna di Lisia sotto l'Epifane anche nel II Maccabei. Su tutto ci vedi il testo. Per
;
documenti del
e.
XI seguo
l'interpretazione del
il
Per tutte
fondo
al
volume.
IL
II
69
I Maccabei
i
tere con
Ammon,
il
e finisce con
lasciarsi
occupare
'laX,r\Q,
un
piccolo luogo
fortificato al di l del
Giordano
(v. 8).
Timoteo ricompare
(v.
34 segg.),
sempre al di l del Giordano, che termina nuovamente con una sua sconfitta. N^essuno pu dubitare dai brevi accenni del / Maccabei per quanto confusi essi siano, che il Ti-
moteo della prima e della seconda campagna non siano una persona sola. Ma il II Maccabei presenta le cose diversamente. Trascuro
il
nostri sforzi, e
mi
limito agli
due brani X, 24 segg. e XII, 2 e 10 segg. Il primo brano racconta pi diffusamente una guerra che corrisponde alla prima delle due campagne del I Maccabei l'unica
:
non
pi
''lat,r\Q,
ma
Tdt,aQa
critici si
secondo
nome
(si
mentre nel
la sconfitta
:
Timoteo
vive, nel
II
moteo in questo modo, per rendere pi piena e trionfale la vittoria, il Timoteo della seconda campagna non pu non essere un altro ... e infatti ci viene nominato come uno Tc5v xat tjtov aTQaTTiyv (XII, 2). Basta, credo, esporre oggettivamente i testi perch ognuno possa convincersi
;
70
II
quindi inesatto
che se
si
il ragionamento almeno se non si vuole credere al miracolo di due Timotei, tutti e due nemici di Giuda, tutti e due nella Transgiordania, tutti e due vinti nel medesimo periodo di tempo. Superata questa prima difS colta, veniamo al punto
;
deve essere
affatto
il
fondamentale.
tra
Il
un'al-
campagna
il
:
di questo
de
queste parole
Tal?
X'HQ*^''?
'^'^^^
Se
od(3|3aTov
tot?
tawa
bk 8iajtQa|dji,8voi, xal
xowYiv
xkoc,
iHsxsiav
Jioi'r]od[x&voi,
tv
Dopo
di ci
si
dice di loro
xal
Tolg atspl
\ivQovc,
dveXXov xal
x'UQco[xdtcov
6i1;t]Xc5v
ev \LaXa ey-
xQatsTg
iysvovro
xal
avrei)? xal toTg f|xia[i8VOi5 xal QqjavoIg xal x^pcm;, eri 8 xal
JtQeoP'UTQOig Koir[Gavxe<;. 07d.o'koyr\oa'vxE<; 8 a'UToijg sjtifieXco? Jtdv-
ta
avv&'x\v.av
et?
xovc,
nwaiQovc, xkovz,
t 8 Xoiat twv
oxvXcov Tvsyxav slg "IsQoaA.vfxa. tv 8 cpvXdQi(r\v ttv Jiepl Ti{x^eov dvBiXov, dvooiTaTov civSQa xal jtoXX xovg 'lo^Saiouc
sjtdeXvjrqxta
(vv.
30-32).
Bacchide
si riferisce
soltanto,
(1) Beitr&ge,
IL
II
71
po-
precedenti.
E
:
infine
il
con Nicnore
Dunque
una zeppa.
semplicistico
della
inter-
Ma
il
rimedio piuttosto
non spiegherebbe
3,
nulla,
non
si
pu usare perch
la vittoria su
Timoteo presupposta
parlando della spe-
gno, affermato
%ax NiHotvoQa
'Ex^atava ^Qoajteaev x
yEyovta.
jtal
xovz
jtspl Tifx'&Eov
Ancora pi
gna
Tcv
di
Timoteo precisato: T.
{X, 24).
(1).
'lovSaicov
Anche
la soluzione del
Kolbe
i
solo apparente
brevi
i
(20.000 sono
i
;
l'uno corrisponde
l'6xiJecDp,a
di TdCaga)
ma quando
il
si sia
brano Vili,
della prima
30-32 costituisce
campagna
perch
di Timoteo, resta
la reduplicazione sia
Non vedo
di
altra soluzione se
che poneva
(1) Beitrge
etc.,
e,
pag.
v.
Kyrene,
pagg. 23 eegg.
per un'altra soluzione, Ktjgler, Von Moses Ms Faulua, pag. 373, che nel I Macc. vedeva solo uno dei due Timotei del Macc.
72
clie esse
costituivano
una
una reduplicazione di Giasone di Cirene. E la confusione si spiega bene quando si pensi clie la narrazione di
Vili, 30-32 coinvolta nel rimaneggiamento che
ripresa di Gerusalemme.
Infatti
15
l'epi-
quando
si
gv.v'Kov
Tveyxav
che
Gerusalemme
racconto
prima
di questo
punto
v.
occupazione di Gerusalemme.
allora
comprendiamo
33
:
vcpfjiljav
elg evoixiov
jt8(p8UYT^ >tai
tv a|iov
Ohe
le
gli jtivUia
vittorie su
Timoteo e Mcanore
modo
gli
non possono
il
verso
che qui restano tracce di quel racconto sulla rioccupazione di Gerusalemme, che cercavamo invano.
Ma restano
anche tracce di quell'episodio di Alcimo, in cui nel I Maccabei Bacchide ha parte preponderante.
Il
c'
un
indizio
/ Maccabei,
innalzato al sa-
IL
II
73
cerdozio d Bacchide
5).
^ovX\iEvoq lepate-ueiv
VII,
:
Nel II Maccabei
lo
troviamo gi
sommo
^)'
sacerdote
(^I^?
^^^ ^ detto
come
egli
un
nome di Bacchide al v. 30 va appunto considerato ultimo resto di questo episodio. Il Kolbe(l), badando a questo solo episodio, ha sostenuto che Fepitomatore abbia trascurato di registrarlo,
Ma
la spiegazione
pi spe-
ipotesi,
ad Alcimo qualche cosa che si rassomigli a 01 Xby\ievoi Tcv 'Io\)8aict)v ''AaiSaoi, v (pr\yElxai "lovSa? MaxxapaXog (XIV, 6). La frase con quel che segue sarebbe dunque un'invenzione dell' epitomatore; ma allora ci si domanda perch uno scrittore, che rielaborava con tanta licenza il testo a cui attingeva, non avrebbe modificato in ugual misura l'aiuto apportato ad Alcimo dagli 'Aai8aIoi.
motivo per cui l'epitomatore ha trascurato l'episodio di Bacchide va cercato insieme col moil
In verit
ha trascurato
gli altri
episodi, riducendoli
Vili
II Maccabei
(1) Seitrge etc,
si
occupazione
Wellhausbn,
Naohriolit.
Gottingen
74
di
Gerusalemme da parte di Giuda 2) una lotta con Timoteo inesistente, ma dallo scrittore ritenuta reale 3) la spedizione o missione di Bacchide per imporre Alcimo dobbiamo domandarci in quale ordine e in quale con;
;
La questione
/ e
il
ci
che concerne
il
periodo che
(1).
:
qui
uno specchietto
delle
due
serie cronologiche
I Maccahei
Tolomeo,
(III-VII).
II Maccalei (VIII-XIV).
Missione di Nicnore
e Gorgia.
Dorimene,
[Timoteo e Bacchide;
uccisione di Oallistene].
Prima spedizione
sia.
di Li-
Mcanore
Antiochia.
ritorna
ad
Morte
fane (148
di
Antioco Epi-
Sei.).
Tempio (25Kislewl48Sel.).
Lotte con Timateo.
(1) Si
Purificazione del
pio.
Tem-
veda
il
la questione stata
semplificata
Antioco messa nel 148 Sei. dal II Maco. per un errore che non coinvolge tutto
il
abitualmente
mi
riservo di
dell'era
prendere
dei la teoria
bri
piti
dibattuto
problema
mia
Kolbe
il
li-
cominci con
Cr.
ma mi
riservo di controllare
IL
II
76
Morte
fane (149
di
Antioco Epidi
Guerra con
teo.
il
Timod Li-
Sei.).
Seconda spedizione
Lisia.
Prima spedizione
Guerra con
moteo.
il
II
Ti-
con
gii Ebrei.
Eitorno di Demetrio I
(151
Sei.).
Seconda spedizione
Lisia e seconda pace.
di
Missione di Bacchide e
di
Eitorno di Demetrio.
Missione di Mcanore.
Mcanore.
Ci
clie tra
giormente
diJ0Bcolt ai critici
razzarci troppo.
Alludo
allo
An-
IV secondo
il
secondo
setto
il I Maccabei, sarebbe avvenuta dopo, II Maccabei. Noi abbiamo visto che il verVili, 33 del li Maccabei, alludente alla punizione
Tempio, pre-
sione in
Abbiamo visto infatti che non esiste connesnessun modo con i versetti che precedono su
ci
In
rificazione sia
mentre il I Maccabei ritiene che la puavvenuta dopo una vittoria di Giuda su Lisia nella sua prima spedizione, Giasone pensava invece
altre parole,
morte di An-
76
tioco.
Qualunque tentativo
e
di eliminare la discrepanza
tra
II Maccabei
fallire.
destinato
dunque a
il
si
prima spedizione
di
Lisia
dell' Bpifane.
come
ciullo.
Y fan-
Era naturale che si pensasse che tutte le sue imprese seguissero la morte di Antioco IV. Ohe infatti il
l'operosit di Lisia prima morte ancora confermato dal raffronto tra la missione di Mcanore e Gorgia nel I e nel li Maccabei. Nel / inviata da Lisia nel II sembra autonoma.
essendo posta la
la
morte Macc,
di
Antioco nel
I
di
la spedizione
morte nel
vale, per-
primo
secondo
di
(2)
non
i
premendo
pi
fatti.
primo
la
Ma noi
che
il
brano X,
trovano gi in Vili,
33.
La ragione
(1)
Come voleva
ad
68. il
il
(2) Cos
IL
ir
77
cidere l'ordine cronologico del libro con quello delle lettere iniziali, in cui
si
nal elnaSi
'Ufxlv
Tv xa^aQiff|xv
(I,
8ov
f\yii]ad\ied^a
biaaa(pf{oai
etc.
18).
Ora
dalla
l'or-
iniziali
provocato
morte un falso allarme. La letcomincia con il v. 10 del capitolo primo tera iniziale che o almeno si d scritta precisamente nel 148 Sei. (vedremo poi quale delle due possibilit da scegliersi), giacch alla data
Uxovc,
maxooxov
la data
(1)
Op.
fiit,,
appena bisogno di ricordare ohe la data del / Macc. confermata da fonti indipendenti, come Eusbb., Ghron., I, 253 Schone e Granius Licinianus, p. 5 Flemisch. Alcuni indizi indiretti v. inoltre presso KoLBE, Beitrage, oit., pagg. 50 segg. il quale ha definitivamente dimostrato che il dato di 149 Sei, di Eusebio esatto, concordando con
(2)
Ch
Laqtjbuk,
gina 114,
Beiirdgt
op. cit,
cit.,
pagg. 78 segg.
(3) Cosi
Bruston, Zeit. f. Alt. Wiss. , X (1890) paseguito dal Motzo, op. oit., pag. 68 e passim. Ora anche Kolbe,
per primo
pag. 118 senza conoscere l'opera del Motzo.
oit.,
vero ohe
il
.
Kahrstbdt
kann
keine Einleitung zu einem Gesohichtswerk sein, das drei Jahre iiber 164
hinaus reioht {Syrische Territorien etc, pag. 134) ; ma l'obiezione oolpsoe soltanto il Kolbe, che ritiene esserci una sola lettera nella ntrod.
del
II
Maccabei.
Tutta la
tesi del
:
Kolbe,
op.
oit.,
non
si
vede affatto
il
motivo.
78
sTovg
55 e
il 62).
La
lettera
annuncia appunto
la
di Antioco.
La data
(vedi
i
si
XI
come ha
trettanta giustezza
il Motzo, non sono clie una serie di documenti autentici provocati dalla notizia falsa, ma
uflSciali,
della
morte di
Sei.
(1).
Le date
si
li Maccabei
la data del
La semplice analogia
le lettere
ci
dovrebbe gi
il
ma
la
rimanegeffet-
anche
diventer certezza.
ebbe tra le mani a considerare il 148 Sei. la vera data della morte di Antioco e a ordinare in conformit di questa il suo racconto. Mentre Giasone almeno implicitamente considerava il
guenza dai documenti che
149 come l'anno di morte di Antioco,
la trasporta al 148.
il
suo epitomatore
dunque constatato che Giasone poneva la purificazione del Tempio nel 148 e la morte di Antioco nel 149. Possiamo ora domandarci se egli inserisse nell'intervallo la pseudo-lotta con Timoteo e la missione di Bacchide, ci che spiegherebbe molto bene come mai
(1)
Op.
ci*.,
pag. 146.
IL
II
79
questi
La risposta non pu
dei vv. Vili, 30-32, se ci pu accertare clie gli avvenimenti a cui viene alluso erano raccontati nelle vicinanze, non ci permette di fissarne il posto. infatti ancora
il
riassunto su Ti-
moteo e Bacchide ha
si
il
distribuito
(v.
xhgaiq
xal
Qqpavot^
analogamente i vv, 30-31 ci dicono che il bottino di Timoteo e di Bacchide fu distribuito toTg f|xia28):
[xvoig
e'^i
La connessione
possono soc-
La
appunto perch falsa, non aveva collocazione reale j e l'autore ha dovuto darle una collocazione pur che sia,
approssimativa. Per la missione di Bacchide poi
l'
incer-
I Maccabei a
sicurare
il
il
primo
ci
tentativo di Bacchide e
successivo di
sommo
sacerdozio ad Alcimo.
il
Mcanore Ma non
per as-
pu
I Maccabei
racconta, che
Alcimo fu dapprima accolto favorevolmente da molta parte dei Giudei. Il I Maccabei ha quindi unito immediatamente i due episodi solo per dare unit al racconto e attenuare,
al solito,
il
momentaneo
trionfo del
sacerdozio anti-asmonaico.
Giasone anticipasse
cure determinazioni.
la
narrazione su Bacchide,
ma
si-
come
si
vede, giungere a
Importa ad ogni modo il fatto che lo spostamento di questi due episodi sia stato provocato dallo spostamento
80
Tempio.
in via ipotetica si
:
pu
pu-
rappresentare a questo
rificazione del
;
modo
2)
l'ordine originario
1)
Tempio;
morte di Antioco;
3)
guerra
con Timoteo 4) impresa di Bacchide. In questo ordinamento gli episodi 3 e 4 venivano ad occupare pi o meno l'attuale posto della purificazione del Tempio sicch, quando fu compiuta la manipolazione, si sarebbe avuto uno scambio tra l'episodio 1 e quest'altri due. In questo s cambio si capisce molto bene che l'epitomatore, per non rompere eccessivamente la continuit dell'episodio di
;
Mcanore
due episodi a breve parentesi inserita nel contesto. Questa complicata analisi ci ha potuto persuadere che nell'epitome attuale avvenuto un ampio rivolgimento
della parte centrale del racconto.
la
Ma
e non
tare
si
una contraddizione
si
del
II
Maccabei,
che
ne del
Le prime mettono
fin d'ora
Ognuno
pu gi intravvedere
potremmo cominciare a
per mag-
all'analisi delle
vedendo poi come i risultati di questa analisi vengano a convergere con quelli dell'altra analisi ora compiuta e le forniscano maggiore luce, tentia-
Il
II
81
mo
Le
lettere
iniziali
del
costituito
uno degli indovinelli prediletti dai filologi, i hanno trovato ora tre lettere diverse, ora due, ora una sola con una variet di combinazioni straordiquali vi
naria.
il
Mi guarder
da
s,
tre,
si
pu
notare lo sforzo
di cercare d'intendere
metodo
di
indagine che
si
quando
non
lario iniziale
Il
n MacGdbei
ai
Al primo versetto di saluto seguono altri cinque che contengono invocazioni a Dio che protegga questi Giudei
d'Egitto e apra
il
Improvvisamente
Ar)|A'r]tQiov
Etoug EHatooTov
8|>cooto')
E solo dopo
que-
(1)
Ad una
il
tesi
almeno per
in parte
il
risultato materiale di
parole:
v,rX)
Mofeatt in CHARLES, Aphoorypha, pagg. 129-30 con le seguenti At the same time, the language of I, 18, a (ji^^ovreg d^eiv
II,
and of
16
f nTiOVTeg
is
a watermark of interpola-
82
ot
tf)
dXiipei xal v
^cuoia
'^|xtv
ot
Het'avTOi)
dito
dyiag
y'HS
*cil
tfig
Paodeia?.
Dopo una
giunge a quella
iva
ayTte
il
xc,
clie
o pare la concluaKr\V07ir\yia(;
sione
Hai \vv
[ivg.
'f\[iQac,
tfjg
xov
xaoekv
Qui per
momento possiamo
fermarci.
un mes-
Con
ci
detto che
Ma
se noi troviamo
il
tavamo
V. 7 e
all'inizio,
7,
s,
un
diverso
di
un
libro,
il
testo originale.
Ohe scopo
v.
iva
In genere
si
messe
stituirebbe
sarebbe giusta se la lettera non si riferisce esplicitamente a lettere precedenti, che dovevano riguardare il medesimo argomento e che da questa lettera sono soltanto richiamate alla memoria: yeyQa(fr\'KaiiBv v\nv sv
TT)
^XCipei xal Iv
tfj
dxixf)
tfj
Eotet^oiSori
f\\iilv.
Si molto
IL
II
83
dx^ifi
tfi
^^iipei
xai ev
(1).
tfi
Ma
il
con-
testo
sibile.
medesimo suggerisce
Infatti
esso
indica
due momenti
della lotta
evejruQiaav
il
evidente
clie il
secondo
l'd)t[XT.
costituisce la Mlapig,
gerosolimitani ricor-
Sei. agli
dopo
l purificazione
del
Tempio e che
perci essi
si
noti
essi
non
debbono ancora aver l'abitudine di celebrare. La lettera ha tutte le caratteristiche di essere autentica e non offre in s nessuna difB.colt. Tanto pi grande ci appare la sua credibilit, quando subito dopo nel li MacGcbei noi troviamo ancora una delle lettere inviate dagli Ebrei palestinesi ev tfj K\ir\, cio dopo la purificazione. Ohi scriveva la lettera del 169 aggiunge come esempio una tra le lettere scritte, e precisamente
quella che riguardava pi da vicino la purificazione del
Tempio
lettera nell'archivio
la copia di
questa
lettera del
169?
Le due
s;
ma
si
l'altra lettera
molto pi
(1) Cfr. le
osservazioni ad
loc.
dei
Comm.
oit.
in Bibliogr. in fondo
allo studio
op.
6it.,
pag. 17 segg.;
Hbrkbnne, Die
MOTZO,
il
qp.
cit.,
tempo
medio tra
tesi.
la
'O'A.Tij/ig
Vtiiiii,
non
84
t)ELLA. 'TRADIZINE
MGOABAlCA
il
La
quale,
v.
10
Tempio e della supposta morte di Antioco. La lettera ha in s il marcMo sicuro dell'autenticit o per lo meno non pu essere stata composta n dall'epitozione del
come
morte di Antioco IV diversa da quella che raccontata nel testo al cap. IX. Secondo la lettera^ Antioco
sarebbe morto ucciso nel Tempio di E^anaia, in cui sa-
delle
due ver-
studio del
che la
della
Motzo (1), il quale ha dimostrato giustamente prima versione rispecchia la falsa notizia del 148
seconda nel suo nucleo rende la notizia esatta
Sei. e la
morte di Antioco nel 149 Sei. Di conseguenza la lettera si comprende solo se scritto sotto l'impressione immediata delle notizie pervenute nel 148 Sei. e va perci ritenuta autentica.
lettera, V.
V.
Ma
una grave
difficolt
offre la
quando
si
vogliano determinare
ficazione del
Tempio
{xXJiovte^
toi leQO'O,
ayeiv ev
t(p
xaaekBv
uts\inxr\
Ka EixdSi Tv xa'&aQiafiv
ov f\y(\adiie&a Siaoacpfioi
(1)
cit.
pagg. 55 segg.; Bevan, The house of Selemos (Londra, 1902) II pagg. 161 segg. ; ScHuRER, Gesch. d. jud. Volkes, F, pagg. 166 segg. e 204 segg.
Wellhausen, Naohrichten
cit.
IV I^i-
fwne re di Siria (Sassari, 1907), pagg. 90 segg. ; Bouch-Leclercq, Sistoire dea Seleucides (Parigi 1912-13) I, pagg. 223 segg., 300 segg. 378 segg., II,
IL
li
86
^{liv 'va
a'Kr\vo:t\yiaz
%a\
evidentemente corrotta.
Ma
da que-
punto segue una digressione, die va sino a II, 15 sostanza insomma clie al tempo di Ijfeemia il faoco del Tempio fu ottenuto miracolosamente versando
cui
certa acqua
(1)
tempo
di
Mos
e di
Salomone
ts vx
il
2aA,conc5v
si ri-
xwjiQac, iy^Y^'v
Al
versetto II, 16
prende
parole
il filo
interrotto a
si
[xslXovTE?
ovv
jtoirjoste
ayovtEg
xc,
f\\iQa(;.
d^eq
aaaq tv
La
la
con-
ci
rendiamo conto
suo
Qui
infatti
Maccabei
non
la
conosce
r\
ot
dSsXcpol avxov
Kal jcoa
hathiGia
xov dvaiaax'Y\Qov sv
ano
xr[<;
at8[JiJttT]i;
senta gi le cose in
si insiste
modo
alquanto pi complicato.
ISTon
veramente ancora sul fuoco, ma si accenna a una accensione delle lampade del Tempio xa nvQoavxeg
:
(l) Si tratta
op.
cit.
pag. 90 e
bibl. citata.
86
,i^ovs,
fiietfj
tcutcov a^vreg,
dvTiveYxav
^uaiav
[xet
xQvov (X,
Pi
:
c.nriosa la spiegazione
data degli
nt
tt|v
rog jcq
toTi;
[xixqoj
xqvod
twv
0>tT|V(5v soQTTjv
ajxTiXatois
dripicov
TQJtov
fjaav
vs[Ap,evoi
facile
riconoscervi
una
il
25 Kislew.
Ma la spiestesso di
nome
Sei. sotto la
forma completa di aw[\vonK]yia xov ^adekEv \if\v<;. Questo nome, singolare per indicare una festa cbe
la festa dei
non aveva niente a cbe fare con coli, non si comprende pensando
riori
Taberna-
x^Scu? &Qaiovg
II Macc. X,
7),
II Maccabei
bernacoli
non
solo
ma era
Tempio
un nome che
f\
la esprimesse
Pasqua
delle
Eo-
(1)
il
Tempio
cfr. I
si
accendevano
IL
II
87
Come
sta
si
vede,
II Maccabei
nel contesto
non d
ai lumi, al
fuoco
la festa re-
sempre caratterizzata come solennit gioiosa per la purificazione del Tempio. Tuttavia gi si vede anche nel medesimo contesto come un elemento nuovo s'introduca, ancora incerto di se stesso. Per apprezzare questo
invece di consi-
come espressione
(Mishna, Tr.
i
in relazione con
Come
si
lio
occasione
introduce tardi
in terreno islamico, a
La festa
del
V (1929)
pagg. 83 segg.
fuochi
sacri
Zoroastrismo ib.
pagg. 237 segg. Sul fuoco della festa delle Encenie e in genere sulla festa
a lungo discusso, anolie per sostenere la sua origine per ora
affatto indimostrata
sole
invernale. Cfr.
;
Benzinger,
alte Te-
Jeremias, Das
hellenist.
Mysterienreligion u. d. Alte
Testament (Stoc-
come credo
della festa, evidente obe la festa stessa indipendente nelle sue or-
pu discutere
siffatta
festa.
d. Judentums LIX (1895J pagg. 582 segg. ; Krauss, La fte de Sanoucca Rev. d. Et. Juiv. XXX (1895) pagg. 24 segg. Lesczynsky, Das Laiibhiittenfest Chanuka Monatschrift f. Gesch. u, Wiss. d, Jud. LV (1911) pagg. 48 segg. ; Libbr, Sanoucca et Souocot Rev. d. Et. Juiv. LXIII (1912) pagg. 20 segg. Hopel, Das Chanukafest, Bblica III (1922) pagg. 165 segg.; Gudemann, s. v. ChanuMa in En-
oycl.
Judaica.
Cfr. inoltre la n.
seguente.
88
XII,
nome da
ayo^ev
questi lumi
%al | IxeCvoi)
evQo
xr\v 80QtT)v
Eppure
Giuseppe Elavio non sembra ancora sapere o tener conto dei miracoli, clie la fantasia andava cominciando
a formulare. La prima documentazione
noto, nel trattato Slibbatli del
si trova, come Talmud Babiloniese
(1)
Eabbini insegnavano
quali
i
al
25 di Kislev cominciano
otto,
du-
rante
non
si
pu
quando
tutto
profanarono
l'olio,
cbe vi
era.
Dopoch
li
Asmotrova-
nei se ne impadron e
vinse, cercarono e
non
sigillo del
Sommo
dere
Sacerdote, e
solo.
non
un giorno
(f.
otto giorni
21 b
Talmud,
I,
p. 365).
La
tiochos e
per
il
Il cos
detto II Maccabei
(ofr.
Meghillath
Pesihta Bdbiati
II
etc.)
narra ohe
gli
le
Scolio a Asmonei
piantarono
lumi.
il
strano
il
numero
numero
numero
dei lumi
accesi
nella festa.
d.
HanukJcafestes
Zeitschr.
f.
Alt. Wiss.
IL
II
89
arabo, in
una testimonianza
il
non mai
considerata,
motivo dell'autentico // Maccabei, asserendo, in modo ben pi preciso, che il fuoco sprizz miracolosamente dalle pietre Oraverunt quoque ad Detmi Optimum Maximum ad educendum ignem sanetum, qui maneret in altari et egressus est ignis de quibusdam lapidibus altaris et combussit Ugna ac sacrifieia et ex eo remanriprende
:
sit
ad tertiam transmigrationem
(1).
Motzo
(2)
ba poi addotto
menti in arabo, secondo cui sarebbe avvenuta una vera discesa del fuoco sacro dal Cielo, leggenda cbe si trova ancbe nel Giosefo arabo
al
e.
35
ma
credo, contrariamente
Motzo
OMesa
del S. Sepolcro a
Gerusalemme
una eredit
di
Lumi vada
il
Ad
ogni
si
modo
il
punto
miracolo
insinua lenta-
mente nella
affatto
estraneo
si
durata
Eende
un
che
dell'esilio,
(1)
(e.
glotta di
silio
Londra
cit.,
(v. bibl.).
La
il
tertia
transmigratio
Saggi
pag. 88 n,
Ghronioon Orientale (Sc'iptores arabici, Series III, 2-3, 1903), pag. 37.
90
tutta la
disgessione
risalire al
sul
non pu
festa.
148
Sei.,
In questa digressione
di rendersi
ha un
tentativo, artificioso
e lambiccato,
Lo
scrittore
non
capisce pi
che cosa
lumi abbiano a fare con la festa, non ha una tradizione davanti che gli parli qualche miracolo, e allora tenta una connessione ari
bitraria
con la figura
di
Neemia, quale
dagli apocrifi
(II, 13).
"Yjtoixvi^jxatiafxoi,
di
impressioni
imX
Sei.,
,
l'
ricordasse
badia-
mo
ancora
senza
nemmeno
festa
quelli.
Ed
ancora pi as-
surdo pensare che chi scriveva prima della festa per dare
l'annuncio ai fratelli lontani che essa era stata stabilita
si
esprimeva cono:
Sov
f\yi]-
v\nv
iva
>tal
avto ayr\xe
Tf)g OKY\vonr\-
di chi
IL II
91
di
fuoco e pi
si lia
netta la sen-
fare
con
la let-
lY
una
lettera successiva.
xal
tot) nvQc,
ancora
un
indizio del
rimaneggiamento che
lunga digressione.
Il testo originario
fjxsQai;,
la lettera sub
per accogliere la
tg
che ha
il
suo parallelo in
ccYOvtes xq r\\iQaq di
II,
18.
L'aggiunta di
pu
tra
in vari
modi
il
un
e finiva con e 8
-O-eg
punto in cui
si
l'ag-
testo e
trovasse tanto
il
brano
il filo
prima
di rag ^[xsQag,
In ogni
modo
I,
certo che
II,
18 in
16 con termini
del
comprovano
la faticosa sutura
92
va da
18 a
II, 15,
il
non pu
perch la
II
Maccabei,
non
si
capisce se
non
scritta
18-11,
15 sia stata
sia l'interpolatore,
le
abbiamo potuto considerare opera sua? Prima di tutto un rimaneggiamento nell'interno, che aveva un duplice
scopo
:
con rilievo
Tempio. Poi
come dimostra, a
dall' epi-
il
tomatore
lo stesso
stesso.
lettere iniziali
hanno
Ma
Lo scopo
non pu
valesse
ma
Abbiamo
giunta dell'epitomatore
l'esortazione iniziale.
Credo pos-
IL
II
93
fuoco aveva
domander perch in questa aggiunta, mentre c' un tentativo di spiega,zione intorno al hvq, si d come nota la am[\yo7ir\yia. Ma il motivo chiaro per due ragioni. In primo luogo G%r[voKr\yia. era un nome (dato alla festa
gi da tempo) cos famoso che nella lettera del 169 Sei.,
il
nome
di
aii'r\yo%'Y\yia
come
si
pu
d nel
cap.
X:
non
nome poteva
essere
il tivq
aveva per
La
Non
una semplice spiegazione di una cerimonia. I miracoli che la faccenda del fuoco suggeriva erano, come gi accennammo, una delle migliori prove per dimostrare la santit del Tempio Gerosolimitano. Ora l'autore scriveva, lo sappiamo, agli Ebrei egiziani, i quali erano, anche se non scismatici, sottoposti all'influenza del Tempio di Leontopoli. Ogni occasione
si
trattava inoltre di
Tempio
di
Tanto pi
lo zelo
parlando della storia dei Maccabei, nella quale era inevitabile sfiorare l'arduo
argomento
Tempio
94
di Leontopoli
l'esal-
Tempio va
in-
cazione del
la glorifi-
egiziani.
II MoGGobei diventano pi chiare. Il I Maccabei, , come vedemmo, una apologia dell'opera degli Asmonei, ha in conseguenza una rettilinea visione dedel
che
gli
Il
es-
Asmonei per
la loro
tendenza, se
il
non
costante, prevalente
Sadduceismo,
se voleva
ma
di
non potere
il
mantenere
no (2). Indifferenza quindi forzata da questo punto divista verso gli Asmonei in complesso, eccetto che per Giuda
Maccabeo,
tore.
al
quale
un
Tempio non poteva negare il merito di esserne stato l'auGiuda veniva gi a prendere anche per questa sola
(1) C'
teoria del
(tve
quindi, a mio modo di vedere, txr fondo di verit nella Kahrstebt, ojp. cit, pagg. 132 segg., per cui le lettere iniziali
l'A.)
secondo
come credo,
Farisei pensarono
un momento a restaurare
il
l'approfon-
venir
il
meno. Se dapprima
gerosolimitano.
essi
esigliati,
con
pro-
cedere del tempo erano divenuti dei veri eretici, avversari del primato
ili
il
96
Ma ad allonta-
scopo del
libro. Il
un
episodio, quale
divina per
il
un momento
sul
mina
creti
dunque per
frantumata
Indicheremo a
suo tempo
essa,
il
ma
intanto
da considerare che
immediati
II
Maccabei,
come
abbiamo avuto pi volte occasione di notare, ha tendenza non politica, come il 1 Macc. Perci dovevano avere da questo punto di vista molto pi importanza gli esempi di eroica resistenza per la Legge che non il movimento religioso s, ma anche politico, di Mattatia. In secondo luogo all'edificazione degli Ebrei egiziani, per i quali naturalmente non esisteva un problema di
religiosa,
96
conseguentemente ogni rilievo e significato. Gi parlando deirimportanza che ha Mattatia nel I Maccabei fu osservato che essa del tutto ideale, dipende cio dall'averlo considerato
come
non quando fu
raccolta
dai
figli.
Il
II
di
Maccaiei,
spostando
Eleazaro e
veniva precisamente a togliere ogni grandezza a Mattatia. Si aggiunga a questa considerazione la tendenza gi notata di non mettere in rilievo
la famiglia degli
Asmonei
si
non
troppo male
il
Domina
segg.) Giuda;
ma
il
II Maccabei
confronto del
chiarifi-
assistere
al
c',
perch esso
si
cludere nella purificazione del Tempio e tutto il resto non pu essere che contorno esornativo. Giuda ha dunque un vero significato in quanto il restauratore del culto; ma non ne ha pi come guerriero nelle imprese che non si riferiscono direttamente alla lotta per
il
la sua figura si
perde nelle
Maccabei.
Con quedall'inizio
sta osservazione
siamo giunti
al
stione che
del capitolo. Il
II Maccabei
Tempio
IL
II
97
di Gerusalemme inculcando in loro la celebrazione di una festa, che era per eccellenza a gloria del Santuario gerosolimitano. Questa tendenza domina un modo abbastanza rettilineo la prima parte del II Maccabei ma si
;
attenderemmo che si concludesse con Tempio. La irrazionalit profonda nella composizione dell'opera non pu essere che una conseguenza del carattere del II Maccaiei^ epitome di un'opera in cinque libri di Giasone da Cirene. La conclusione del libro con la morte di Mcanore e la festa
del libro, noi ci
la purificazione del
relativa
come
ressi dell'attuale
essere
comune che spiega la riduII Maccaristretto il campo che l'epitomatore abbia supponendo
possibile,
come
ovvio,
pensare che anche il J Maccabei, nonostante la sua estensione cronologica maggiore, potesse avere quale fonte
con maggiore minuzia questa ipotesi ripresa di recente, perch non si pu escludere a priori che Giasone abbia
potuto essere fonte del I Maccabei anche solo per
il
pe-
libri:
un non
a tracopiare con qualche variazione un paio, supponiamo, di essi. Le parole sono esplicite t vn 'Idocovog xov
:
KvQT]vaiov SeTiXcojxeva 8i
a questa dicMarazione, ma occorreranno motivi; e invece la tesi clie stiamo svolgendo viene inaspettatamente
a confermare le parole dell'epitomatore, mostrando ap-
punto
ideale.
elle il
termine
Noi quindi dobbiamo ritenere che l'opera di Giasone si concludesse veramente con la morte di Nicnore. E poich abbiamo constatato che tutto quanto serve a
mettere in luce la festa del 25 Kislew risale all'epitomafcore,
il
termine dell'opera di
cinque suoi
libri
come
come
nel fondo
II Maccabei,
il
ma
modo
comprende nello
stesso
tempo
il
carattere dell'opera
di
come
non avrebbe avuto nessuna ragione per concludere la sua opera con questo avvenimento, che non poteva affatto essere considerato in alcun
modo
definitivo per la
bito
dopo da Bacchide.
lo
ma
mente
IL
99
dell'opera, invertendo
due
feste in Giasone,
del
25 Kislew. Il giorno di
ticolare, tanto
Mcanore
finali
solo pi del
libro
un parnon si
ma
t^v
tcv
assai notevole e
conferma
:
ovx(,
xai
jc'sxsivcov
uaiQcov HQatTT&eiOTg
vn
tc6v 'E(3Qatcov,
xal avr^
(XV,
37).
campagna
di Baccbide,
ci
mano
il
siriaca,
secondo quanto
rezza
cbide,
Maccahei. AUMnizio
8QT)[xov 08X008,
Jonathan e Simone fuggono (ual ecpvyov si? ttiv IX, 33) e lasciano quindi evideatemente
Giudea, tanto vero che, descrivendo
il
un
dopo avere narrato un attacco in fondo Jonathan a Bacchide, che questi e i suoi ma"lepovaa^H xal
a)xo8{xiriaav
jtXei?
tpeipav eie
x^Q? Iv
;
xr\
50)
xai
sXaPov
Tog
8v
Tfi
-uLO-^
L'affermazione
del
II Maccabei
a questo
della
coii=^-"""'^
punto.
Ma
sta frase
storia
non aveva certamente riflettuto sul corso giudaica di questo tempo per giungere alla
Voglio dire
clie chi
poteva com-
mettere
non doveva aver considerato questo problema e quindi non poteva essersi proposto di
errore simile
un
gli
pareva cruciale
una
si
constatazione confermata
da tutta
l'opera,
che non
tonomia
solo
conto dei
era
un in mano
lettore attento
fatto,
modo
speciale
l'autore.
Anche esaminando questo particolare si giunge persempre alla medesima conclusione che la fine attuale del li Maccabei estranea ai diretti interessi delci
l'epitomatore; e allora
si
capisce molto
bene che
egli,
non volendo dare importanza eccessiva alla festa del giorno di Mcanore, trovi una ragione alla meglio per
giustificare di essere arrivato fino
a quel punto.
la
non per scelta a caso, in quanto interpreta il giorno di Mcanore come se fosse commemorativo della liberazione definitiva di Gerusalemme in conformit della tendenza di tutto il libro, che, come ormai si ripetuto anche troppo, non pensa che al primato gerosolimitano. Anche nella forma di rapida osservazione non svolta, questa frase, che dovrebbe rivelare la meta del libro, si dimostra una trovata dell'ultimo momento per poter mettere con tranquillit il fine all'epitome. Tuttavia essa ha per noi importanza
anche per un'altro motivo, potendoci confermare che Giasone di Cirene non andava oltre la morte di Mcanore. Se infatti l'epitomatore avesse potuto leggere nell'opera completa la
campagna successiva
di
Bacchide
IL
II
101
non avrebbe mai compiuto questo svarione finale, il quale si pu comprendere solo supponendo che l'estensore dell'attuale II Maccabei fosse erudito fino al punto in cui
lo
si
stava
clie costituisce
II Maccabei. Essa
si
pu
definire
immeegli
il
pu credere che questa fosse diffusa e accettata in tutto il Giudaismo di quelle regioni, forse anche perch, essendo celebrata il giorno prima della festa di Purim (14 Adar; cfr. II Macc. XV, 36) (1), veniva ad essere collegata con questa e a costituire una unica celebrazione gioiosa. Del resto il giorno di Nigiorno di Mcanore,
si
Giudaismo della diaspora, in quanto gloil popolo, mentre l'altra festa era legata al Tempio e pot dapprima parere una cerimonia locale di Gerusalemme. Sta di fatto che le lettere iniziali del II Maccabei ci documentano esplicitamente che,
diffondersi nel
un
trionfo di tutto
della festa,
ancora essa
non era
celebrata in Egitto e ci fanno ritenere implicitamente che la trascuranza degli Ebrei egiziani permanesse, quando scriveva l'epitomatore. Egli voleva preci-
(1)
noto ohe
si
anolie tentato
arbitrariamente
Cfr.
di
identificare
la festa
di
Purim
ool
giorno di Nicnore.
samente destare
non
inefficace,
ma
doveva godere. Come Giasone era stato il panegirista del giorno di Mcanore, egli voleva essere panegirista del
25 Kislew. Pare infatti che presupponga tale notoriet
di Giasone
il
laconico
programma
dell'epitome: x
^jt
Sorge ora
la ricostruzione
Ai
critici
che ritenevano la
costituire
una
dif&colt la
d'altra parte
ma
non era
facile
noi invece la questione si presenta molto aspra, perch crediamo di aver acquistato il limite inferiore del-
dobbiamo anche dichiarare subito che essa non pare risolvibile interamente per mancanza di dati che bastino. Il problema si pone infatti precisamente in questi termini: l'epitomatore ha trascelto dalla sua fonte alcuni episodi oppure ha ridotto tutti gli episodi riasl'opera; e
sumendoli
siamo
Almeno fondandosi
sugli elementi
che noi
riusciti
Un
Abbiamo
pu spiegare
il
suo
La
IL
II
103
(lo
non ve l'avesse trovata. Perci non si pu dire supponendo il silenzio nella fonte, si spieghi automaticamente anche quello dell'epitome, e quindi in tale ipotesi si costretti ad ammettere che tutte e due le opere abbiano a ragione veduta trascurato Mattatia, ci che abbastanza inverosimile. Si pu dunque ritenere probabile che nella storia di Giasone Mattatia non mancasse e fosse oggetto forse anche di un'ampia narrazione
caso che
che,
elaborazioni
Vili,
dove due
Ma
diflcile
una frase, non sufiScientemente sottolineata dai critici, che pu mostrarci come l'epitomatore disponesse di un materiale storico assai superiore a quello che egli ci ha tramanl'uno e dell'altro procedimento. Tuttavia c'
suoi ritagli in
modo
la-
xat tv
8r|Xo>(yo[i,8v,
daejSovg yzv^&vov
(1)
tc5v
koK^ov
naud.
L'epitomatore
guerre
non possono
regno
di
An-
tioco
quindi in-
(1)
Lo SwETB
ma non
si
saprebbe a
riodo
una narrazione molto pi ampia, per quanto lo II Maccabei non ci lasci riconoscere dove e come sia avvenuto l'aco io mi inganno
corciamento.
Ma
poicli lo scrittore
stesso
confessa di
aver ritagliato, noi non abbiamo da fare altro che prendere atto di questa dicMarazione e ammettere in conse-
il
racconto
pi ampia.
i
Ma nemmeno
con
ci si potr
due
metodi di riduzione, il riassunto e la scelta degli episodi, il primo abbia prevalso. Ci si pu domandare infatti se
nell'opera di Giasone
non
si
riconnet-
ad esempio
le spedizioni
al
Antioco
IV
contro l'Egitto
oppure l'assunzione
un pub-
tessero
della
non palestinesi, credibile che non pomancare informazioni sulla storia contemporanea Siria, le sue relazioni con l'Egitto e cos via. Uno
doveva avere una ampiezza di sguardo
diretto per ci
scrittore di Cirene
assai superiore a
uno
scrittore paellenistica.
dalla
vita
Certo
non
pu concludere che
poich questi cinque
in Giasone
doveva ne-
non
ma
libri
contenere
un
dovevano pure si pu
ampie
IL
li
105
mlhGxa,
avvx-Y\QOV\iv(i)v
ttjv
'Oviov
tv tjcov,
y.a
x legv datootoXaXg
tal?
XQatiotaig
ioQr\yelv
"^^"^
8o^d^eiv,
W0T8 xal
2,8'Uxov
tv
tfic;
"Aaiag
tg
PaaiXa
ex
tcov
t otQg
Xsito'UQy^'C'?
flojaitv
qui
Ma
e
fare
ammuccMare
e molte se ne potrebbero
di Cirene in pi del
fatto vedere cbe,
la storia di
po-
La
anche
,
in certo
modo
il
fato
del
giorno
di
Mcanore
poi
il
specialmente
un simbolo
mente
solimitano, mentre
nell'oblio
(1).
giorno di
Mcanore
Da
//
Mac-
(1)
bah. Ta'anith
18 b e
La
Derenboukg,
talistes
(PM-
ladelphia 1922),
ieioish
con glosse in Neubauer, Medioeval Ghromolea, (Oxford, 1895) II, pagg. 3 segg.
senza glosse;
ma
originale
Giudaismo palestinese per impedire elle la diaspora perdesse il contatto con il Tempio di Gerusalemme: lavorio clie ha certo contribuito fortedel lavorio compiuto dal
mente a mantenere
si
sone da Cirene potrebbero forse gi escludere senz'altro che egli possa essere stato la fonte del I Maccabei oltre che del li MaGcabei. La
tesi
stata
sostenuta per la
prima volta dallo Schlatter (1) e ripresa di recente con maggiore avvedutezza dal Kolbe(2). Entrambi si sono
fondati sulla rassomiglianza indiscutibile trai due
libri.
Ma
lare
una
una
sone di Cirene,
il
a uno scrittore in ebraico, quale era l'autore del I MaGcabei. D'altra parte, se
Giasone,
come abbiamo
la
cercato
morte di Mcanore, dovremmo poter riconoscere che il I Maccabei cambia fonte a questo punto: ci che non . Il problema andrebbe dunque, se mai, spostato all'eventuale fonte di Giasone medesimo, il quale del resto avr dovuto valersi
di dimostrare,
non oltrepassava
sone di Cirene
agli
sia vissuto
avvenimenti da
lui
non merita
(1)
discussione: soltanto
rapporto con
il
IL
II
107
Maccabei pu
determinare
l'et
di
Giasone.
il
Occorre
dunque
libri
liberarsi
ziale
comune visione circoscritta pel problema, secondo cui questo non pu avere cbe due soluzioni, una positiva e l'altra negativa: o Giasone la fonte comune o non lo . Il problema ammette altre soluzioni, che
dalla
di affrontare
al
solito,
si
limiter all'essen-
soluzione
positiva,
la
meno
come si diceva^ aver attinto alla fonte del J Maccatei o pu anche aver adoperato il I Maccabei stesso. Non ci pu esprobabile di tutte: Giasone pu infatti,
sere in ogni caso
dubbio che
altre
narrazioni,
oltre a
quelle pervenute a noi, circolavano sulla storia maccabaica, delle quali solo
ma
tuttavia diversa
un esempio la fonte sacerdotale Motzo (1), la quale d movimento una narrazione affine, da quella del II Maccabei, come si
pu vedere da Giuseppe Flavio. Oi equivale a dire che non occorre concludere affrettatamente dalla rassomiglianza alla derivazione unica, perch se questa rassomi-
non verte su elementi specifici pu spiegarsi con una fonte di carattere afl&ne, precisamente come nell'esempio ora citato in cui, prima del Motzo, si credeva di poter dedurre da una rassomiglianza generica accompaglianza
gnato da differenze specifiche un'unit di fonte, che cadde alla prima analisi accurata.
Il
confronto tra
il
che noi
il
medesimi episodi
Due
il
se-
condo
epi-
ma
siano narrati
clie
una mancanza di un
conclusioni
re-
episodio
cise.
non pu
di regola autorizzare
Ma
hanno ben diverso valore le lacune del I Maecabei in confronto al II che -non quelle contrarie. Noi sappiamo infatti che il II Maccabei ha una tendenza quasi di polemica rispetto alla sua fonte e abbiamo anche visto che essa pu spiegare come sia stato trascurato Mattatia, senza che da ci si debba indurre che Giasone di Cirene lo abbia ugualmente lasciato da parte. Invece le lacune pi notevoli del J Macc. in confronto al II Macc. non hanno una spiegazione nell'economia e negli scopi del
libro.
Se
il
il
pure
cos
non
si
spiega bene
il
silenzio sulla
(1)
(Wellhausen,
martirio dei
Naohr.
cit.,
pag. 132
MoTZO,
si
op.
pag. 105)
olle il
sette
fratelli
anche
il
sono preceduti
rassicurare
elevazione,
i
I due episodi da una prefazione dell'epitomatore stesso, che vuole fedeli mostrando ohe i martiri dei buoni servono alla loro
non
lemme
da Gerusamandato Apollonio (V, 21 segg.) e poi un gerente antiocheno (VI, 1 segg.). tuttavia da osservare che la conclusione supera le premesse. Tutto l'ordine del racconto in questi capitoli pessimo. Dal II Maco, parrebbe ohe la vera persecuzione religiosa sia cominciata solo con l'arrivo del gerente; e perci in questa parte sono inseriti i due episodi. Ma noi non siamo affatto autorizzati a credere che anche Giasone seguisse quest'ordine stranissimo, per cui a un lettore, ohe non
vi aveva
IL
II
19
preistoria del
moto maccabaieo, se s presuppone una fonte noi abbiamo visto che l'autore
come una
il
suo oppressore
ed perci com-
tuttavia,
quando
come
quello della
cacciata
di
ragione di ripudiarli.
Obe
il
l'autore del
mano
suo
libro, lo delimitasse in
modo da
ma
un racconto
gi elaborato da
altri,
come appunto
era
l'episodio di Eliodoro.
conosoesse
il
nemmeno
a imporre
il
geronte antioolieno non pot fare altro se non completare l'ordinadi citt greca a cui
Gerusalemme doveva essere ridotta. Un altro Giuda Maccabeo in V, 27 Giuda spunta l improvvisamente per un versetto e poi non ricompare piii sino all'inizio del cap. Vili. Non ci pu essere dubbio elie Giasone dava un ben maggiore sviluppo al primo accenno a Giuda e lo collegava meglio con il contesto. Credo sia dunque da ritenere assai probabile ebe i due episodi martirologici siano stati spostati dall'epitomatore, il quale, come
mento
punto
due episodi cbe in Giasone dovevano essere nel racconto della piii necessario in quanto l'epitomail
tore sentiva
tempo evitava
Giuda.
Non
c'
si
pensa
Basta supporre
cbe l'epitomatore
per una maggiore efficacia nella sua opera d edificazione abbia cercato
di mettere in evidenza tutta la parte cbe concerneva la persecuzione religiosa spostandola.
PRIME
LliJEE D STORIA
come ognuno sa, le discreun piccolo gruppo di differenze minori. Una discrepanza non prova nulla, ed anche questa del II Maccabei del quale serve a meglio determinare
Oltre a queste che sono,
esste
panze maggiori
la tendenziosit
il
II MacGobei
(cfr.
I Mac-
come del II non possono invece spiegarsi, nel caso di una comunanza diretta o indiretta di fonte, se non quali dimenticanze, ci che non impossibile dato il loro numero abbastanza esiguo. Cos il II Macc. ignora la spedizione di Simone in Galilea (J Macc. Y, 21 segg.),
l'assedio della guarnigione siriaca nell'anca (J
Macc. YI,
Mcanore
di Oafarsalama (J
il
I Maccabei a sua
volta ignora
Egemonide {II Macc. XIII, 24) e XIY, 37 segg.). Ma sono, come si diceva, differenze non conclusive. Nell'interno stesso degli episodi andr dunque cercato il criterio pi
sicuro.
infatti
sono parecchie
il
le
discrepanze
che
vie-
I Maccabei a
Giasone. I rac-
salemme non si possono ricondurre a una medesima fonte. Per il I Macc. I, 20 segg., Antioco sale a Gerusalemme nel 143 Sei. e spoglia il Tempio, due anni dopo
vi
manda un
aQx^v
che saccheggia la
citt,
(1) Il
il
medesimo episodio,
ma
ad
da altra
fonte, se
Eleazaro.
IL
li
li
Per il II Macc. Antioco va una prima volta pacificamente a Gerusalemme ^VI, 21-22), vi torna in armi dopo la seconda spedizione in Egitto (v. 1 segg.), quando si era diffusa la falsa, voce della sua mrte e il sommo sacerdote Giasone era riapparso: allora egli fa strage
etc.
il
Tempio e
(2).
si
allontana,
invece
il
mandando un geronte
si
morte di Antioco
anche se
libri,
come
1 Macc. VI, 1 segg. Antioco, respinto dall' Elimaide, dove sperava di trovare grandi tesori, va a Babilonia e
vi
muore per
la tristezza
che
gli
danno
le notizie delle
In II Macc. IX, 1 segg. Antioco respinto da Persepoli e presso Ecbatana conosce la vittovittorie giudaiche.
ria degli Ebrei, sicch, per affrettare
il
viaggio,
fa an-
dare
il
dolori,
da cui era
stato gi
prima
assalito, si
dissolvendosi atrocemente.
abbiamo
prima spedi-
mentre nel I Macc. IV, 26 segg. notoriamente prima di questa morte. Un'altra differenza picdi Antioco,
cola,
ma
di
cam-
pagna
ToT?
Mcanore.
Il
II Macc. pone
;
le
operazioni iv
la lotta s'inizia in
mentre nel I Macc. tjtoi? (XV, 1) Bet-Horon (sv Ba^copcv, VII, 39) e si conclude a Gazara (Vili, 45), cio sempre in Giudea.
Hata SajActQEiav
(1)
osservazione
il
del
Wellhaxjsen
Naohr. Ges.
Gott.
eit.,
il
yqovxa 'AOt]-
valov
il
MOTZO;
op. dt.,
pagg. 123-24,
12
Ma
altri dati,
che
seconda spedizione di
32 elefanti
fanti sono pres-
in confronto del
ma
si
approssimano troppo
noti specialmente
numeri de-
un
altro indizio.
invoca con
medesimi termini
41.
I Macc. VII,
01
II Macc. XV,
ore
22.
jcap
roti
PaadsoD?
Gv
Seffjtota
TtBGxeikag
rv
aii-
^aGikecc,
TTjg
'louSaXa?
uai
veXkev
su
tf)?
jtaQ8[xPoXfjg
xdictSag.
SevvaxriQslfA
etg
xatv
y-
Non
stupisca la concordanza
esatta nel
30).
numero
XIX,
Ma
resta sem-
i libri per la medesima occasione una medesima preghiera del medesimo Giuda. Qui una dipendenza qualsiasi mi pare innegabile. E non credo ci siano altri brani dove la si ritrovi cos precisa. In tutto il resto del II Macc. c' parallelismo con il I Macc. senza per che l'accordo vada sino al
particolare.
]^oi
dizi
ci
in-
specifici,
IL
II
Il3
stretta fra
due
c'
nega questa parentela. Questa serie di prove basta ad escludere cbe Giasone sia la fonte comune dei due libri; ma gli altri indizi pretendono alla loro volta che si cercM un diverso legame tra le due opere. Il quale non pu quindi essere che una relazione tra Giasone e
il
diversamente dal
Per comporre
la
orali. Si
pu
il
I Maccabei
si
fonte
ma
ferenze, le quali si
sone
si sia
le affinit tra
II Maccabei
si
derivino
da aggiunte
la pre-
dell' epitomatore.
ghiera di Giuda, la
aggiunta dell'epitomatore
tale notizia che
care.
l'
ma
si
il
numero
se essi
mai pensato
si sia
all'ipotesi
pi semplice
che non
Macc.
ma
il / Giasone o
una sua
fonte.
ebbe
la storia di
Giasone
8
ili
non
hanno
il
da Giasone:
IV
Maccabei e
si
il
II Maccabei
toto coelo
arabo, che,
differenzia
dal
Ili)
perch
l'ipotesi del
l'unico
il
Non pu
essere
dubbio
infatti,
come
che
il
il
lY
Macca-
bei (2), la
studiosi(3). Tuttavia
un esame
non
de-
solo
rivi
non permette
da Giasone,
di concludere che
IV Maccabei
ma
zione.
Il
IV
Maccabei
opinione
come
tutti
sanno,
un
trattato
di morale, che
predica:
(4).
Improntato
il
fortemente di Stoicismo
esso prende
ad esempio
(1)
Urkwndenfhehung in
d. hellen.-^ud. JAteratur,
pagg. 50 segg.
(2)
Die Flaviua Joaephua leigelegte Schrift uber die Serrsohaft der Vermmft
pagg. 72 segg.
(3) L'accetta
anche
il
MOTZO,
(4)
Freudenthal,
op. cit,
pagg, 12 segg.
I,
803 segg. e
sostenuta dal
Freudekthal credo
ih
II
ll6
delle
passioni ed
adopera quindi
come
Betlemme, spinse ad andarla a prendere attraversando il campo dei Filistei in armi contro Israele, ma poi non volle berla, per non godere del sacrifcio dei suoi soldati, e la offerse al Signore (II Samuel. XXIII, 13 segg., I Glwon.,
de, che, desiderando l'acqua del pozzo di tre suoi soldati
IT
Maccabei
(III,
segg.)
un esempio
si
eccellente
di
ma
una quantit
quali
arti-
che lo scrittore
valso di
ricordi
piuttosto lontani
che
soldati
pozzo
Betlemme n
Ho
ferenze,
fatto
le
difil
IV
Maccahei e
II MacG. vadano concepite allo stesso modo. L'autore conosce il II Maccabei o per averlo letto o per averne udito riferire il contenuto, come capita assai spesso per
A
17
tre interpolazioni
ma
per XIII,
in
ci ohe
testo
(cfr.
Townshend
Charles
resto
non riconosceva
di cristiano si ritrova
nello stesso
116
conoil
lette.
Ma
le relazioni tra
IV
II Maccabei paiono cos strette clie da ritenersi pi probabile una conoscenza diretta del secondo da parte
dell'autore del primo.
dalla
La
si
:
IV
tr)v
jteiT]
yg Pa'&eTav
8iQTvr|v
8i
^[xav
Tv
TfJ5
Nixdvopa xal
yiQr\\iaxa
815 tr)v
jtoXittav
avx&v
aTiobiead-ai
La
xr\c,
frase ricalca
II Macc.
'^^'^
Ili,
3;
Siate %a\
SeXevxov tv
oiavi^^aTa.
La confusione
del
IV
non
M-
nemmeno una
II Maccabei. Non
Eliodoro
clie
cerca di asportare
4),
il
il
ma
Apollonio (IV,
li Macc,
somme
mandare Eliodoro (III, 8) di qui si origina l'errore. Segue la sostituzione di Giasone ad Onia, in conformit dello schema del racconto offrto dal II Maccabei
;
somma
offerta
fusione
IV
IV Macha letto male o ricorda inesattamente II Maccabei (IV, 8). Per un'altra conMacc, Eleazaro soffre il martirio da(V, 1
segg.), giacch
vanti ad Antioco
esteso
a lui
quanto
il
II Macc.
IL
II
117
Se non
erro, si
le
si
vere di-
due
testi;
al
che non
pu na-
modo
sono descritti
giustificazioni
dei ribelli
differenze
si
imposizioni
tesi
di
Antioco,
dipendendo
le
dalla
sostenuta dal
IV
pu dunque pensare a Giasone come fonte, non solo perch tutto quanto contenuto nel liMaccabei. sTon
bro
si
ritrova nel
II Maccabei, ma perch
la disposizione
contengono
si
(1).
Un
colt:
figli
solo
il
brano del
IT
Maccabei fa speciale
dei sette fratelli
i critici
diffi-
discorso della
cap.
madre
ai
suoi
in
sono cone
vien
dopo
la
morte
dopo
l'epitaflo
Solo
si
debba essere ritenuto autentico o no. Anche a prescindere dal nuovo indizio, che credo si possa apportare, metodicamente non si pu non propendere per l'interpolazione. Il brano fuori dell'economia del libro ed fuori posto dunque aggiunto, cio interpolato. L'indizio che vogliamo addurre, mentre conferma l'interpolazione, serve anche entro certi limiti a spiegarla, indicando lo stimolo, che pu aver spinto ad aggiungere
:
questo discorso.
impossibile non
riconoscere la profon-
(3.)
Si osservi la
si
dice
della
madre
:
ovTcog ^(pr\a^
x'q
ataTQ(j>a cp(ov|i e
qpcovfj.^
'^
IV Macc,
XVI, 15
14
non
da Giasone:
il
IV
Maccabei e
si
il
II Maccabei
toto eoelo
arabo, che,
differenzia
dal
capitoletto
(1),
Ili)
perch
l'unico
il
Fon pu
essere
dubbio
infatti,
come
che
il
il
IT
Macca-
bei {2\ la
studiosi
solo
rivi
(3).
non permette
da Giasone,
IT Maccabei de-
ma
zione.
Il
IT
:
Maccabei
opinione
come
tutti
sanno,
un
trattato
di morale, che
predica
(4).
Improntato
il
fortemente di Stoicismo
esso prende
ad esempio
pagg. 50 segg.
Serrsohaft der Vernunft
(2)
pagg. 72 segg.
(3) (4)
il
Motzo,
cit,
op.
cit,,
pag. 103,
;
Frbudenthal,
oj.
pagg, 12 segg.
I,
803 segg. e
sostenuta dal
La teoria delle interpolazioni cristiane Frbudbnthal credo si possa ormai considerare sorpassata.
bibl. ivi citata.
ih
II
ll6
passioni ed
adopera quindi
come
pozzo di Betlemme, spinse ad andarla a prendere attraversando il campo dei Filistei in armi contro Israele, ma poi non volle berla, per non godere del sacrificio dei suoi soldati, e la offerse al Signore (II Samuel. XXIII, 13 segg., I Gliron., XI, 15 segg.). Questo aneddoto diventa naturalmente nel IT Maccabei (III, 7 segg.) un esempio eccellente di signoria delle passioni; ma si distacca anche dalle sue
de, che, desiderando l'acqua del
fonti per
una quantit
di piccoli particolari,
per
quali
arti-
che lo scrittore
valso di
ricordi
che
soldati
pozzo
Betlemme n
sono do-
Ho
ferenze,
fatto
le
difil
IV
Maccabei e
II Macc. vadano concepite allo stesso modo. L'autore conosce il II Maccabei o per averlo letto o per averne udito riferire il contenuto, come capita assai spesso per
A
17
tre interpolazioni
s.
v. Macobees,
il
Books
of, II,
ma
per XIII,
in
testo
(ofr.
Townshend
Charles
resto
non riconosceva
ci clie
di cristiano si ritrova
nello stesso
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16
PRIME LINEE
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cono-
lette.
Ma
le relazioni tra il
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II Maccabei paiono
da ritenersi
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si
:
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II Macc.
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La confusione
del
IV
non
M-
nemmeno una
II Maccabei. Fon
il
ma
Apollonio (IV,
4),
il
di
mandare Eliodoro Segue la sostituzione Giasone ad Onla, in conformit dello schema del racdi qui si origina l'errore.
somma
offerta
IV
Mac-
fusione
IV
Macc, Eleazaro
(V, 1
soffre
martirio daesteso
vanti ad Antioco
segg.), giacch
lui
quanto
il
II Macc.
IL
II
117
Se non
erro, si
le
si
vere di-
due
testi;
che non
pu na-
modo
sono descritti
giustificazioni
dei ribelli
differenze
si
imposizioni
tesi
di
Antioco,
dipendendo
le
dalla
sostenuta dal
IT
pu dunque pensare a Giasone come fonte, non solo perch tutto quanto contenuto nel liMaccabei, l^on
bro
si
ritrova nel
II
Maecabei,
ma
perch la disposizione
contengono
si
(1).
Un
colt:
figli
solo
il
brano del
IV
Maccabei fa speciale
diffi-
discorso della
cap.
in
madre dei sette fratelli ai suoi XVIII, 6 segg. Tutti i critici sono conconclusione del libro
e
vien
dopo
la
morte
dopo
l'epitafio
Solo
si
Anche a
prescin-
che credo
si
possa apportare,
l'inter-
metodicamente non
fuori posto
dizio che
si
L'in-
vogliamo addurre, mentre conferma l'interpolazione, serve anche entro certi limiti a spiegarla, indi-
cando
lo stimolo,
questo discorso.
(1)
Si osservi la
27,
dove
e
si
dice
della
madre
:
qjojvfj
IV Maoc,
XVI, 15
^\
V^^^V'^"'?i*^f^*"V>'*V-^
"^
118
madre
si
estremo discorso
i
ri-
XYI,
discorsi
elle la
figli.
sette
Sono in fondo
il
che
di-
un luogo comune
primo
del
il
nomi
primo discorso (Abramo, Isacco, Daniele, Anania, Azaria e Misaele) si ritrovano nel secondo discorso, eccetto il
nome
di
A bramo, che
un
do
al
padre di sacrificare
il figlio.
Gi da questo
si
vede
che
il
doveva
il
sostituirlo.
La seconda
ipotesi
mi sem-
mente
di
secondo discorso,
si
vari
nomi
in-
Abramo, Isacco
etc.
In quello
padre gi morto,
la legge e
i
figli
enumera
erano
stati
da
lui fatti
conoscere ai
personaggi tutti
modo
i
al
sacrifizio.
fa risalire al padre
figli
IL
II
119
non conosce
se
non
madre.
non voleva
lasciare a
una donna
il
inerito esclu-
i figli.
Pu
essere
quale
si
sar
domandato perch
il
padre non
compariva nella storia e avr cercato di giustificarne l'assenza. Ma il motivo religioso deve essere il principale. E'
notevole specialmente uno tra
i
nomi
di personaggi biblici
nominati Finca
:
^rj^cotrj?
il
(v.
12),
stato considerato
nizzato
come
l'autore del
IV Maccabei,
si
dizionale piet.
ancora un indizio
la
minutamente
Bibbia e compiacersi di
parti.
Cinque
citazioni sono appunto riferite, di Mos, Davide, Salomone, Isaia ed Ezechiele (vv. 14-18). Mi sembra in conclusione assai probabile che il secondo discorso fosse stato scritto per sostituire il primo e introdurre nella storia il padre. Eesta solo da spiegare perch il secondo
discorso
si
un testo dove si trovavano le due versioni, messe l'una accanto all'altra, sia perch l'autore della seconda versione si era limitato ad aggiungere al testo
bio davanti
originario
il
suo,
come
riferito
accanto
al-
Con pi
120
meno
difficolt di collocare
di aggiungerlo
immediatamente prima
fratelli.
cos
vcov TijQavvos
%VQ
cpM^ac,
(3r)0iv
&\i.oXc,
etc.
(XYIII
20).
Le ultime parole del discorso della madre immediatamente precedenti sono Avxy] f] ^oot) ufxcov %aX -q ^axaQitrii; Tiv fjfxeQav, elle sono un commento alle parole di Mos
:
riferite
prima
39).
'Eyco djtoxtevco,
Deiter.
XXXII,
La
frase Av^y]
il
-y]
etc.
non
quindi stata
;
ma
il
adat-
Per
il
la storia della
lY Maccabei
accentui ancora
II Maccabei.
Il
una storia
An-
siderava sempre
il
(1)
Non
Favaloro
in
un
libro
critico
:
sui
IV
Vi nn
IV
minore importanza,
il
II Maccabei
arabo
IL
II
MACCABEI
ffl
LE TRADIZIONI DERIVANTI
121
Dio un'unit. Nel I Maccabei ia resistenza collettiva e Mattatia ne solo la guida e l'anima, simbolo quasi della resistenza di tutto il popolo. Mattatia pensa sem;
di tutto
il
popolo,
non
ai
suoi
Nel II Maccabei la visione dei doveri religiosi abbandonando decisamente la poDio, che
si
sente
sacrificio dell'individuo,
ma
la
sua personale.
Un
il
valore
nuovo
valore dell'indivi-
duo singolo
di fronte a Dio.
ma non
dal
da quella dei
figli
responsabilit individuale.
dividuale,
La responsabilit era
sempre nell'adempimento del patto di quanto serviva a mantenere questo patto, la religiosit del singolo aveva valore. Nel
il
ma
marti-
il
valore dell'in-
infatti evidente
il
individuale, portando
al
di
cio in fondo
domina.
Non
prima
di morire, dice al
Ee
ot [iv
ye vvv
^}a8-
122
t8Q0i d88A,cpol
8iadri>tT]v deo)
atvov
tf)
evvdov
t,(of\q
Sit
nentnaai
av 8s
xov d'eov
'ngiaei
Sixaia
signifi-
t nQati|xa
tfjg vmQ-r\cpaviac,
noior\
c'
(VII,
36).
Il
Ma
sto-
questo mutamento
:
giudaica
ed
guidaica,
gli
non vivevano pi la vita statale sentivano naturalmente uno stretto legame con
ma
cepire la religione
come im problema
religione
^on
di Ci-
ancbe trasmettere
gli episodi di
di, cos
non
c'
Questi episo-
come
il
ispecie
ma includono
in se
una verit pi importante dei fatti stessi, perch quando Antioco impose agii Ebrei di paganizzarsi, doil
ai
sette fratelli
gli Ebrei, e
nuova per
per tutti
po-
incremento la visione
si
po determinando.
Ma
Maccahei.
La
conto,
statare leggende
la Meghillath AntioclioSj
la
ma non come
come
IL
II
123
rio
(1).
Le condizioni
dopo
la
rovina
ad alimentare, seppure
colletti-
in diverso senso,
vistica dei doveri
l'attesa
sventure di tutto
po-
ne anim
dividuale.
affatto detto
che
il
martirio
non
ma esso
i
Israele, e
il
dovere di
(2)).
di solito
di salvezza
indi-
ma
la volont di salvaguardare la
Legge, di evitare di
si
violarla
una
volta,
perpetui.
II e
del
IV Maccabei
i
:
II Macc. YII
yq
'
'^[i^lc,
Si'sauro'g
tv eauttov -^ev
a|ia ^av-
Ed
Eleazaro nel
IV Macc.
ys-
avx&v
inr^.
a-
(1)
fratelli,
Una
Juden (Ber
124 n.
a.
V. l'interessante
.
.
art.
Mariyrdom,
Bestriction
of in
Jewish
Encycl.
124
t'CiQOiov
ual
dvtixjj'uxov
avrcv
M^E
TTiv
Ma
intorno ad Eleazaro
e ai sette fratelli
non era
tale
da
in-
come
il il
martire per
il
il
suo popolo,
il
sangue
la fede che
fondamente
gli Ebrei.
sette fratelli
hanno avuto
nella
addirittura
un
molto contribuito
si
parlava affatto,
fratelli
IV MaeGobei, in cui di Maccabei non ma solo dei sette fratelli, che infatti
libro,
come
(3),
la
Bibbia
offrisse di
il
un
vano perci
tali
come
il
mo-
potevano
affisare
Gristiani.
(1) Si ofr.
d.
pagg. 26 segg. e Moore, Judaism, I (Cambridge, 1927), pagg. 548-49. (2) Si veda l'ampio art. del Bornstein s. v. Akiba in Bno. Jv,-
(3)
Non
si
II'
Apo-
IL
II
12&
cristiani,
anticM martirologi
il
siriaco (an-
Agosto (1).
Ma
l'efficacia prati-
clie si riflette
sempre mantenuta l'oggettivit, almeno apparente, del verbale. Trovo nella Passio SS. Mariani et lacoM XIII His peractis Macliabaico gaudio Mariani mater exultans et passione perfecta iam secura de filio, non iUi tantum coepemartiri, perfino in quelli autentici in cui quasi
:
(2).
Montani et Ludi XVI, 4 o matrem rematrem inter vetera exempla numerando/ni ! Maclialaeicam matrem (3). Sono soltanto esempi, perch la ricerca, ai nostri fini, non aveva bisogno di essere completa. Pi larga ancora potrebbe essere la messe di
nella Passio SS.
ligiose
piam !
atti
apocrifi pi tardi,
cbe
si
Una
e della loro
madre
caratteristicamente la Passio
:
sette (4), dove la situazione uguale vengono condotti davanti al giudice col la loro madre e ad uno ad uno interrogati e martirizzati. Questo atto in fondo una riduzione cristiana del martidio dei sette fratelli Maccabei (5). E la Musa non troppo
Sanctae Felicitatis
fratelli
S.
Vincentii Martyris
di confronto mi-
un termine
(1) V-.
(2)
(3)
LiETZMANN, Die drei Ueaten Martyrologien (Bonn., 1903). Gebhabdt, Ausgewdlitte Mdrtyrenacten (Berlin, 1902), pag. 145
oit.,
.
Gebhabdt
pag. 155-56.
. .
(4)
RxjiNART, Aota
(5) All'autenticit
crede ancora ad
sioles (Parigi,
Allabb
Hiatoire d, jperacuiiona
pendant
lea
deux ^premiers
PKIME
LINE DI STORIA
DELLA
TRAt)lZIONfe MACCABAlt
gliore per
fratelli
:
Nunc
Maccliabaei martyris
Ila
Romani del medesimo autore (Goronae X) un episodio del lungo racconto, il martirio di un bimbo (vv. 661 segg.), torna ad imitare il racconto biblico in un modo assai curioso, perch la madre del piccolo tormentato non solo rieclieggia nel suo corag-
La Passio
S.
anclie di pi
gio estremo
il
ma racconta
serva
Sono
questi, torno
a ripetere,
soltanto esempi, che potrebbero facilmente essere accresciuti se si volesse trascegliere nelle omelie o nelle opere
affini (1).
noi ci
chia-
rito
si
come
Maccabei che
nel martiro-
inizia
con Giasone
logio cristiano.
La vicenda
il
il
suo epito-
martirio
come valore a
devozione
s.
Ma
essi
martirio,
provando in mosi
do definitivo
sentito
(1)
e del se-
jpolcro dei
IL
II
12'f
come a
pochi
altri del
solo ci che di pi
il
nuovo era
essi
in questi.
Ed
il
fatto che
Cristianesimo
si sia
non ha
solo
ma ha un
valore in
s,
modelche ha
si
Il significato
avuto per
Cristiani
il
pu
scritto,
v-r\Q,
y'i^'vi^,
xi<;
jtpsaPiJtT]?, otoTog
vo;
ouYYVcfxrjc;
Teijlstai
XoiJtv,
r\
nokoyiav
s^ei
SeSoi^tg
8t
tv Xpiotv nayo\ivovc, awcp xivSiJVOvg, otav yvvr\f na Ysyr)Qaxvia, xal tocoiJTCov jtaiSoov
[ir[xr\Q,
Ka tq
tfjs y^dgiroi;
jt'uXcv,
dyco-
tov davdto'u
ovirco tfie
jtQo^fxiag te xal
dvpsiag
;
xoaa.vxa,<;
cpaivqxai
TV 0EV vno\ivovaa
xi[i(Qa<;
III.
La contaminazione
Le due
come
bri
cedere parallele
si potrebbe credere a tutta prima, dove i due liavevano diffasione pressoch obbligatoria, essendo canonici, ma in campo ebraico. In realt la contaminai
due
con scrupolosa esattezza e cura della loro integrit. La contaminazione dei due libri maccabaici perci un
documento
avuto
i
libri
si
minazione
hanno non canonici nel Giudaismo. Tale contapu studiare sopratutto in quel testo comche
la
plicatissimo,
elaborazione
medioevale delle
Flavio, tramandataci,
che porta
il
come noto, in una versione ebraica, nome di Giuseppe ben Gorion (1), in un'alil
minuto riassunto
(1)
Per
le edd.
vedi bibl.
il
CMamo
st'opera, lasciando
nome
di Egesippo
rifacimento
della
Guerra
130
dato
(1),
nel
cos
detto
II Maccabei
(2).
arabo
Il
II Macc.
citato dagli
storia di Eliodoro,
di
Mcanore
e continua invece
le dif-
non superano
Asmonei
Maccabei
figli di
il
quale
si
La sua
teoria evidente-
mente infondata.
La
un
si
libro
com-
(3).
Inoltre se
parte dal
non viceversa. Il nostro II Maccabei arabo vuole essere un libro dei Maccabei non sembri priva di significato la frase. Il libro si presenta cio come un completamento
:
modo
del
(2)
V. le edd. in
Abh. Ges. Wiss. Gottingen N. S. I., 4 (1897). bibl., dove il Gios. etiop. oit. sulla fede dello
SCHURER.
(3)
pu soltanto disontere
se la parte correlativa
LA CONTAMINAZIONE DEL
E DEL
II
MACCABEI
si
131
Il Maccabei.
davanti al
ristrettezza
Un
trovasse
II Maccabei non poteva che deplorare la del suo ambito e le sue lacune. Donde l'idea
il
di trarre
da Giosefo
confermata da una
XVI in
il
XVI
esaurito
il
morte
est
di Nicnore.
al
Riproduco
la
testo arabo:
secundus ex translatione
non pu, a mio parere, signifinon che a questo punto finisce il II Macnoto. Ma perch ex translatione Hebraeorum f
che
si
La nota
tatezza del
porla
servirebbe dunque a far avvertire II Maccabei originario, quasi per a questo nuovo libro dei Maccabei, in
la limi-
contrapcui era
compresa tutta la storia dei Maccabei, perch come abbiamo visto tutti gli Asmonei hanno qui il nome di Maccabei. Perci il II Maccabei arabo va messo accanta ai due Giosefi arabo ed ebraico quale redazione di un
unico testo. Ohi conosce le complicatissime questioni a
cui d luogo la storia di Giosefo
come
quella di Ege-
sato
un grosso volume per non ancora mai seriamente esacomplesso. Questo studio non pu essere
132
di ri-
cM
scrive.
il
d'altra
non siano
resi accessibili
testo arabo di
impossibile
donde la deficienza di coloro cbe hanno metodo comparativo. Poich questa ricerca per ora almeno preclusa, evidente che occorre rinunciare a determinare quando e dove si sia venuta facendo la contaminazione dei due libri Maccabaici. Gli
e l'etiopico
:
trascurato questo
stanza vaghi
stabiliscono solo
topografici
non sono
il
perplessi l'unico,
Ihausen,
quale ritiene
il
suono sk
Scipio
o simili
Va
del
II Maccabei
un
pro-
blema
(1) V. per tutta la questione Wellhausen op, cit. pagg. 42 segg. Lo Zeitlin Jew. Quart. Eev. XX (1929) pagg. 32 segg. lia cercato di spostare la data riportandola al V o al VI eec, e osservando che la letteratura talmudica adoperata appartiene al periodo dei Tannaim: ma
non
si
al III o
IV
sec.
gola constatazione di questo genere senza tenere conto di tutti gii altri
elementi.
LA CONTAMINAZIONE DEL
E DEL
II
MACCABEI
133
fondava sul
Mac1 Mac-
Oi equivale a do-
mandarci se
le
una mano
tificazione.
il
una lenta
stra-
Ancbe questa
si
ricerca
va
lasciata
da parte,
quali
superano
limiti di
una
le
cbe
storia critica
compiti cbe
ci
restano sono
IsToi
vogliamo semplicemente
dall'altro,
provare
1)
cbe
tre testi
dono per
originale
la storia
maccabaica l'uno
ma vanno
ad unico
2)
(la
quale pu non
essere l'originale
il
primo
di Giosefo)
contaminava quindi
i e il II Maccabei nella misura e nei limiti cbe determineremo 3) cbe l'opinione comune, secondo cui
5
falsa.
La prima
tesi
pu
facile
vedere
irrego-
cbe
lare
i
:
tre testi
modo
il
alle volte il
Giosefo
il
Ho
riportato pocbi
esempi, perch,
avendo
fatto
pi ampi confronti, ho
134
arabo
Gap.
II.
Un nomo
Gap.
III.
[Tolemeo
Gap.
detto senz'altro
re d'Egitto].
Gap. HI.
cerdoti
Tre
sar
:
Gap. XXVII.
malvagi
uomini
eto.
Tre malvagi
Menelao, Simone,
Aloimo.
Gap. V.
Anna ma-r-
Gap. XXIX.
Sa-
Gap. VII.
generale
tioco.
Seton
Gap. IX.
Seron.
di
Anfuoco
Gap. IX.
esce
Il
Gap.
XXIII.
Il
Gap.
XXXV.
Il
dalle
pietre
fuoco
cielo.
viene
dal
dell'altare.
Il testo da cui dipendono le tre versioni a noi note doveva dnnqne gi avere i brani del II Maccabei ag-
II Maccabei sono
(3)
il
tentativo
morte di Antioco
il
almeno
sapsibillina
indirettamente,
quale,
come
piamo,
si
forma
(e.
ma
si
XXXIII)
(1) Io8.
eh:
III, 1
II Mach. o. I los. ar. I, 2. II Mach. e. IV-V ; log. ar. II, 12 II Mach. Vili Ica. ar. 32.
; ; ; ; ;
28-2P.
LA OONTAMINAZIOlN'E DEL
e nelFebraico (III, 19)
E DEL
II
MACCABEI
135
il particolare che i Giudei morti combattendo contro Gorgia erano muniti di amuleti pagani la fonte, come notissimo, il II Macc. XII,
;
40.
pu derivare dal 1 Y Maccabei, il madre dei sette fratelli, clie nel Giosefo arabo Salomuna (1). Ma poich il Giosefo ebraico ha il nome di Anna e il Maccabei arabo non ha alcun nome, devesi congetturare che il testo originario non avesse del pari
particolare poi
Un
nome
della
nome
altro
al Giosefo arabo sia pervenuto il assegnatogli dalla tradizione che fa capo al 17"
il
Maccabei, mentre
un
nome, attinto
midrashica
(2).
(1) Si
IV
Macc.
ma
Credo infatti
figlia
questo
presunta
di
Mattatia,
nome non sia altro clie quello d una Anna precisamente, di cui ci narra il
ebraico pubblicato in Jellinek, Beth
1 sgg. Trad. tedesca in
Midrash
di Hanuccah. Il testo
VI pagg.
Wunsche,
Au8 Israele Lhrhallen II (Lipsia, 1908) pagg. 193 segg. Questa Anna immaginata fidanzata di un Eleazaro Asmoneo il che prova come si finisse con il distinguere la famiglia di Mattatia da quella di Asmoneo (Hasmunai) appunto per la difficolt di capire il nome Asmonei. (Su questo argomento ritorner di proposito in altra sede studiando il nome Asmonei). Ora in altre tradizioni noi troviamo che l'Eleazaro martire del II MaO' cabei fatto padre dei sette fratelli. Cosi ad es. pare gi in Gregorio Nazianzeno {Or. XV, 3, in Maohabaeorum laudem, Fair. Ch'aeca XXXV
:
coli.
Eampolla
il
formemente
altri testi,
al
IV
il
modello e
maestro
Ma
ad
MTjvaa
MaHua^aiovq 'lE,X^{^t,QOv Twv "Ayicov di S. Andrea contenuto nella VI (Roma 1901) pagg. 292 non si trova nel:
Andrea curata dal Combefs (Parigi 1644) e eonsegnentemente nemmeno nella Patr. GraeGo). Per quanto tali testi siano cristiani, e io non conosca paralleli ebraici, pu essere obe un procedimento simile sia avvenuto anche in camp giudaico e si sia perci identificato l'Eleal'ed. di S.
186
comune due
altre ag-
del
Maccabei,
zione dei
VexGUTsu&
che lo stesso redattore del Giosefo originario, ispirandosi al noto capitolo del
I Maccalei
in Africa a
combattere e vincere
la testa
fratello
ad Annibale. La
vittoria di Scipione su
Asdrudi
l'altro
Asdrubale
figlio
corrispondente del
sia liberissima,
fratelli.
Ma pu
anche essere pi
madre
un padre a
una
prova riconoscendo un'interpolazione del lY Muco. Si pu ora aggiur ngere che l'interpolatore presupponeva evidentemente una tradizione^ in cui Eleazaro o qualche altro era supposto padre. Dico qualche altro,
perch un'aggiunta alla fine del IF Muco, data in un ma, attribuisce al padre il nome di 'A.Q%brat(K, e soggiunge EA,ed^aQ leQejg totjtcov 6i8da%(JOC,.
telli
Un accenno al padre anche nelle lamine sepolcrali dei fraMaccabei trovate in S. Pietro in Vincoli In his septem Iogu :
condita aimt os
aa
et
dnere aoor
op.
et
ambor
pa-
Rampolla,
cit,
Bona 2
(1)
Db
e.
e.
Rqssi
S. Ili, A. I (1876),
pagg. 73-75,
2; II Mach.
15
;
I,
25.
II,
Il Mach.
XII
los.
arai).,
37.
LA CONTAMINAZIONE DEL
E DEL
II
MACCABEI
il
137
Maecabei, senza
tramite di
ci clie del resto ovvio, non potendosi conuna conoscenza del II Maccabei, senza quella del I. Non manca una precisa conferma. Il I Maccabei commette l'errore ben noto di considerare il senato di 320 membri (Vili, 15), evidentemente perch il senatus-consulto del patto con Giuda contava presenti 320 senatori
(1).
L'errore
si
ritrova in Giosefo
(2).
La narrazione
Debbo
che
gli episodi di
non pos-
IV
II Maccabei, Fuori
let-
da uno
scrittore lontano,
come
non
Gia-
sone di Cirene, che dovette essere prestissimo dimenticato per la concorrenza della sua epitome,
svelta
solo pi
Il
e
(3)
maneggievole,
ma
anche pi ortodossa.
Trieber
per trovarci
potessero risalire a
ho trovato
altro che
(1)
I,
17; II Mach.,
Gorionides,
o,
XIII;
Zur Kriiik
Naohricliten
Gesoli.
Wiss.
Gottin-
138
non presuppone recondite derivazioni Eliodoro avrebbe assediato per una notte intera il Tempio (III, 1). In terreno solo in apparenza pi solido si pone il Willricli(l).
Eomani
di
gere alleanza.
lettera
tutti
una
documento
autentico cbe
trattato di alleanza
con
Eomani per
falsifi-
Roma
il
con la Giudea
cazione anzi
i fatti
modo con
cui
I Maccabei
con il documento autentico anche questa lettera nove decimi degli stessi critici, che ora credono
sospetto provocato dal
all'auil
documento parassitario. Ma il Willricb, il quale ritiene tutti i documenti falsificati e pensa a Giasone di Cirene come alla miniera da cui tutti
andavano ad
estrarre falsificazioni, giunge a credere che
la lettera del Senato fosse in
il
trattato di alleanza. Trascuriamo pure tutto quanto di fantastico in questa teoria sulle relazioni tra Giasone e
1 Maccabei un documento e trascusi rasse l'altro, tanto pi soddisfacente per un Ebreo I La domanda forse inutile; ed forse anche inutile tratil
;
I Maccabei ma pu
il
accontentasse di tracopiare
ma
certa-
(1)
Vrkundenflsohung
17
;
oit.,
pagg. 50 segg.
e.
II Mach.,
XIII
los.
LA CONTAMINAZIONE DEL
E DEL
II
MACCABEI
139
mente
errate, in cui si
non
si
sa spiegare
(1).
(1)
dal
Chwolson
In un testo ebraico del I Maoo. pubblicato per la prima volta Sohrift. d. Vereins Mekise Nirdamim , VII, (1896-97),
sono state notate
mente
casi,
Cfr.
Un
di
specialmente Levi Eev. d. Et. Juiv., XLIII (1901) pagg. 215 segg. tipo ben diverso di contaminazione, sul quale non posso insistere
dei Maccabei etiopico di recente composizione
mss. sono
un Libro
f.
(i
4el XVIII
sohr.
seo.) pubblicati
a cura dello Hokovitz con trad. in Zeit(1905-6) pagg. 194 segg. L'editore
i
Assyriologie
XIX
non sem-
cinque fra-
Maccabei hanno finito per diventare essi stessi i martiri. Mentre dunque nella tradizione cristiana solita i sefcte fratelli martiri diventano
i
non
come
martirio
note-
figli tre
primi ohe
si
nome
ma
congettura ohe
andrebbe verificata da uno specialista, che questi tre nomi siano stati
introdotti nel cerchio dei Maccabei, per quanto in origine appartenessero a differente tradizione
modo ohe
la tradizione
non saprei infatti come spiegare in non abbia dato a tutti cinque un nome
:
altro
ne
IV.
La leggenda
e Spartani e
i
doeumenti del
Maccabei
ci
parlano
una parentela tra Ebrei e Spartani. In XII, 6 segg. riportata una lettera di Jonathan agli Spartani in cui si presuppone una lettera inviata ngg 'Oviav tv dpxieQa Ttag 'Agsiov xov
f\[iiS)v,
ayq
Questa lettera di
(v. 8),
offerto Gv\i,\iaiia
v^a cpikia
che
di accettare,
per quanto
gli
Ebrei,
avendo
cose
Libri
Sacri,
di queste
i
(v. 9)
manda
in conseguenza a Sparta
due amri-
Eoma
(v. 16).
mgi
te
oti
APpadjx
Saputo
jcsq
questo,
Tfi5
Areo non
solo
si affretta
a chieder notizie
23);
ma
offre senz'altro
comunanza
vyi.m
ko
x\
%x'f\yr{
f\\i(v
v\dy ativ
cap.
XIY, 20
142
il
popolo giudaico di
due ambasciatori, Numenio e Antipatro. La lettera semplicissima non reca che un accenno alla parentela
tra Ebrei e Spartani nell'intitolazione
teg xai
r\
:
SjtaQtiatcv apxov-
n'kv;
Sifxcovi
lepeT
oiJtcp
[ABycccp
wal
ToTc;
lEpeJoi >tal
Si^^tp
tv "lovaicov
XaiQEiv.
Anche da questo
le
riassunto
due prime
(1).
lettere
tica
La
lettera di
Jonathan certamente
i
limiti di ci
Ebrei
In secondo luogo
tesi
la lettera
il
non
che un in-
fine la lettera
non
i
degli Spartani,
quali
non dicono
i
affatto
documenti che
otQeaPevtal
le
avevano
djcoSvtsg
..
(Dittenber&ee, IP, n. 552). E tutti i decreti sull'asilia dei Magneti sul Meandro ricordano lo ajjiiq3i0fxa dei Magneti che li ha provocati (Ditt., IF, n. 558-562). Si confronti anche il decreto di Delfo in onore dei legati di Ohersoneso sul Ponto (Ditt., IP n. 604), che ci conduce a una situazione molto simile a
SieXynaav
(1)
in
BiCKBRMANN RE XIV,
col. 786,
Ma
pressione dell'autenticit.
143
Numenio e Antipatro: non manca nemmeno qui l'abituale accenno '\^r\<fiG\ia vrjveyxav. La seconda lettera, quella di Areo, lia in s due
cMari argomenti per provarne l'inverosimiglianza nell'offerta della
comunanza
bv yq^^P
1^,
La
non
ba in
nostre
conoscenze
ammettono e ricordano
(1).
Piuttosto
si
sono
gii
difficolt
natura di questi documenti e la possibilit nelle condizioni politiche d'allora cbe gli Ebrei volessero entrare
Numenio
primi anni
dopo che la riduzione a provincia romana poche indipendenti. In quel momento rivolgersi a Sparta
(2)
il
greco
UrcundenflscMmg oit., pagg. 25-26 e Bic(1) Vedi es. Willrich, KERMANsr RE oit., col. 786, dove si ricordano casi analoghi. (2) Si veda piti sotto per la discussione sulla data.
144
non
si
plomaticamente
Spartani,
tanto meglio
quando
si
ammetta che
la
un momento
loro utile.
che altrove.
s.
V. 'lovSaia
'AXs|av8Qo? noXviaxoyg,
ano
t5v
utaiScov
6ri(3Tig jiet
Aiovuao'u oxQaxevV'xoQ.
8i9^vi>tv
'lovbaiovc;,
Tivg
Se 'I8ov[xaiOD5 (paaiv.
identi-
ficato OvaXoi;,
uno
un
pre-
Una identificazione
di quegli
non pu
essere
Ebrei
si
ele-
conoscendone intimamente
a dimostrare la loro
af-
con quelle
il
Cirene deve essersi elaborata dunque in origine la leggenda della parentela tra Ebrei e Spartani; e a Ci-
rene infatti
ci riporta un'altra
un
misterioso Cleodemo
xa-d'b^
o Malco
latOQCov
ite^l
'lo'uSaicov
xal
Moovafj?
Ait
AaauQiav
Ta^epou,
Tov-
(1)
di
tre
nomi
'AqjQtv.
145
ACcoQOV,
TOTJTO'U
to)?
PaQPdQovs
Scpana? ^veadai.
in Libia
e vi affermata
il
degli Ebrei e
An-
ma
di
essa si
rivela
per un indizio
abbastanza
'I()t(pQa
molto tarda formazione, perch poteva dare origine alla denominazione dell' Africerto
Africa
Perci
si
nome
deve ritenere che la leggenda raccolta da Alessandro Polistore non sia anteriore alla seconda met del II sec. av. Or. Questa leggenda non pu quindi aver
con
gli
Ebrei
tempo dell'ambasciata di Numenio e Antipatro; ma pu anche difficilmente aver influito sulla elaborazione che si trova nelle due lettere falsificate del I Maccabei e specialmente in quella di Areo, dove Sparziati e Giudei sono detti fratelli perch della schiatta di
Abramo
es-
leggenda dovrebbe
(1).
Ci che invece
si
pu
maggiore
si-
la identffica-
I Maco.
10
146
elle la
da bramo
che a sua
ed abbia ojBferto lo spunto all'altra leggenda raccolta da Alessandro Polistore. Ma sono possibilit, perch il breve
accenno della lettera di Areo pu anche sottintendere
specificata,
in cui la pa-
E
il
centro di irradiazione
la
possibilit
ai rapporti tra la
a.
Giudea e Sparta
L'Areo che
Or.
Eitorniamo ora
vi
si
alle
due
lettere falsificate.
ritrova
non pu
Areo
I,
sommo
sacer-
tore,
gli
(1), Onia I. E Areo I fosse scelto da un falsificache voleva documentare in modo lusinghiero per
gli
Spartani, giacch
Areo fu
cia.
primo secolo ellenistico noto a tutti faori della GreEbbene Areo I, come si ricorder, govern dal 309 circa al 265 a. Or. Jonathan avrebbe dunque risposto pi
di cento anni
dopo;
e,
ovv TtaQsvoyXeXv
-^[xcv
toT?
7,oi3toT?
Gvn,\idxoic,
xa
cpiXon;
ev
Tots
3toX8[xoi5 tcuToi?.
La scusa potrebbe
F, pag. 237,
n...
(1)
GesoMohte
oit.,
147
al
Onia I ponessimo la lettera poco prima del 170 a. 0. senza Cos dubbio deve aver giudicato cbi ba composto
di
tempo
III,
tempo
di
Onia
cio
la lettera di Jonathan,
il
Areo appunto con Onia III. Si pu sostenere cbe le due lettere siano state scritte da un identico autore male informato della cronologia di Areo I; il cbe poi in un falsificatore non farebbe stupire troppo. Ma a questo indizio si aggiunge l'altro cbe abbiamo gi
della lettera di
rilevato
mettere in comune
si
limita ad accettare
Giudea
tela.
all'inizio del
Dopo cbe gli ambasciatori ebrei andarono a Sparta, prima lettera pot servire per base a un'ulteriore falsificazione, la quale volle dare una risposta alla comunicazione di Areo. Ya ancbe notato, a conferma della
la
tesi
cbe
si
falsificatori siano
due: cbe
un
solo falsificatore
ri-
non
invece senza
dere che
cabei
il
secondo
non
solo perch,
i
vedere in seguito,
lito autentici
e perci
documenti che egli cita sono di sonon gli si possono attribuire inperch ritengo
si
tenzioni disoneste,
ma soprattutto
possa
dimostrare che
il
non conobbe
giungere
alla
Maccabei.
La
via per
148
cata;
ma
in
compenso
ci offre
La
lettera di
XIV, 16
hc
detto che
fixoija^T
>tal
'Icovd^dv,
eco?
2jtdQTT]e (1),
acpga
e scrissero a
amicizia e l'alleanza,
Jonathan
naxeike
XQvcffjv
xovc,
(v. 17).
lj[el
24
et?
infatti
detto che
Sifxcov
tv
NovjAiiviov
'Pc^xtiv
eig t
e'xovta ajtia
otfjaai
ngg av-
x^v
Ora noi abbiamo anche pi precisamente in un senatus-consulto riportato da Giuseppe Flavio (Antiq.,
XIY, 145 segg.), su cui torneremo in seguito a discutere, i nomi degli ambasciatori di questa seconda legazione: Alessandro figlio di Giasone, Mimenio figlio di Antioco
e Alessandro figlio di Doroteo.
figlio
nome
si
fu provocato dal-
(v. p. 22).
Quindi
due am-
prima ambascieria
conda.
:
Il fatto insospettisce e
l'ambasciata inviata
da Jonathan se essa non ci testimoniata che da un documento falso? La risposta che questa ambasciata non ha nessun fondamento. L'autore del I Maccabei non ne sa se non quanto ha potuto dedurre dalla pseudoL'espressione ai eoog SjcdQTTjg sembra un'aggiunta
ci per
(1)
non
ha importanza.
(2)
Cos tutti
codd.
ma
il
cfr.
con XV, 18
(v.
risce jtevTaxidxi^ttov.
149
traddirsi
ed costretto a parzialmente conquando almeno implicitamente deve supporre clie l'ambasciata inviata da Jonathan anche a Sparta torni indietro con una lettera per Simone, senza che gli Spartani mostrino di accorgersi che mutato il capo dei Giudei. Il I Maccabei sa da una fonte che avvenuta un'amhascieria con a capo Numenio e Antipatro sotto Jonathan sa da un'altra fonte che avvenuta un amhascieria con a capo N^umenio sotto Simone e contamina le due fonti. In realt, come dimostra la reduplica; ;
zione del
si
nome
riferiscono a
dal fal-
sificatore attribuita ai
di
Onia
III.
La ragione
falsificatore
aveva fatto un patto con Eoma e sapeva pure che lo aveva fatto Simone e, parendogli inverosimile che non
l'avesse stipulato
lui l'ambasceria
Tanto pi
gli
doveva parergli impossibile che non fosse stato risposto a questa lettera almeno sotto Jonathan. Jonathan era il primo sommo sacerdote regolare che fosse succeduto a Onia: a lui toccava rispondere. Qui la prova che il falsificatore non ha potuto conoscere la lettera autentica degli Spartani a Simone, perch altrimenti avrebbe attribuito la sua lettera a lui. Resta da domandarsi dove il falsificatore pu avere trovato i nomi autentici dei due ambasciatori. A questo scopo
150
in
Giuseppe Flavio
due:
quelli
nomi
degli
ambasciatori
sono
degli Spartani a
clie
come
ve-
dremo
tosto,
il
senatus-consulto inserito in
clie
Giuseppe
ambascieria a
nere
tre
nomi
di ambasciatori.
erano sandro
stati
un motivo
qualsiasi Ales-
Doroteo non pot o non dovette parteciparvi. Pu essere che egli fosse stato inviato in anfiglio di
ticipo
conto dell'ambascieria a
Eoma,
sificatore
rettamente
che
si
Mente
di pi probabile che a
cizia stretta
Gerusalemme, a ricordo dell'amicon Sparta, fosse stato fatto ad esempio un decreto in onore dei due ambasciatori, a somiglianza di quello conservatoci nel I Maccabei in onore di Simone.
I
modi con
cui
due nomi
loro.
Un'unica cosa si pu alBfermare, mento non doveva ricordare Simone. Trascurata perche questo docutanto la testimonianza del
struito tutto
il
falsario,
due ambascierie e delle due alleanze succedutesi a grande velocit, come se fosse verosimile che l'ambascieria di Jonathan fosse inviata proprio negli ultimi tempi della sua vita, tanto che l'aicastello
delle
151
leanza con
della sua
fatti
Eoma sarebbe stata stipulata appena prima morte e l'amicizia con Sparta gi lui morto, i
ci
pu
lui.
Questa ambascieria, comprendendo due degli amba sciatori che andarono a Eoma, fu certo compiuta nel
tus-consulto citato quanto da
medesimo viaggio; e poicb sappiamo tanto dal senaun altro curioso documento del I Maccabei (XV, 16 segg.) cbe gli ambasciatori giued ebbero commendatizie per molte romano, l'ambascieria a Sparta sar da porsi nel ritorno in patria. L'alleanza tra i Eomani e Jonathan, clie si fonda soltanto su una lettera falsa, non mai esistita. Le unicbe alleanze autentiche sono quelle di Giuda e di Simone. Torneremo a riaffermare presto l'autenticit del tratdaici
ricMesero
tato di
Giuda con
la trat-
sandro esamineremo
riscono.
le si rife-
daiche
Giuseppe Flavio nel citato passo delle Antichit giu(XIV, 146 segg.) riporta come appartenente al
di Ircano
tempo
II
un
senatus-consulto, che
altri
egli do-
vette certo
documenti di
Non
(1).
ci
pu
alla
documento
si riferisce
Lo dimo-
il confronto con l'altro documento del I Maccabei (XV, 16 segg.) e meglio di ogni faticosa dimostrazione pu giovare l'avere uno accanto all'altro i due testi.
;
(1)
152
Maccabei.
OvaKgiog Aeu-
PacdEi
xctiQsiv
Izvaaxo
ty)
avyikrycc^ 81801?
01 atpeoPsvtal
xmv 'Iov8aicov
voiag
va^.
Ypci(po[X8V(p
tcp
xal
Gv^iyiaxoi,
dvavEO'U[X8Voi
xal
ov(ji-
AevuCov
vlc,
KoKKiva
neg
2i-
riartiQiog
KvQvva.
v 'A^|av8Qo?
^av8Qo?
'laaoovog Hai
fjveY-
xav 8s dajtiSa
xQ'UOffjv
SiEX/dr^oav, dva-
Xetiaiv
[IT)
veotifievoi
xg jtQovm(]Qy\ivag
x^T^tiiocoaiv
jxTi
xa-
ngg
tTjv
'Pcoyiaiovc,
Ydqixaz %al
%d, xal
toi)?
ato.ejXTiocooiv
av-
xal
rag
itXeig
aiitcov
Yevofxvriv avi^veYxav
<ic5v
ano xqvxal
[xvQictScov
otsvte,
aiv
e8o|ev
f\\iXv
S^aadai
Tc5v
.
tg avtovoiAOV-
e'i
fivag
;rtXei5
xal JtQg
|3a-
Xi|Ava? d8eia?
t^
dQxisQet,
ojtcog IxSixTJaEi
aiitog
xat
Tv v[iov avxbv.
Jtapaoxetv,
xal
ttjv
HOiAiod^etoav dojtiSa
atgoaS-
laaOai.
153-
Non
ci
pu
senatus-consulto
Tolemeo,
ci
conservata nel
Maccabei,
il
quale
subito dopo
un
Le
difficolt ver-
ma non
offre
trascurabili. Infatti se
il
senatus-consulto
non
modo con
Tolemeo.
Ma
qualunque giu-
un
ugualmente
falsi
due
testi
senatus-consulto
come dicevamo,
a. Or.;
ma
se-
si
nanza nei
Il
fasti pretori
(1),
non da
nome
di Lucio
una prova
(2). Il
tempo
rotto,
nome
Haaripioc K-upiva
il
evidentemente coril
perch mancano
il
prenome e
patronimico tut;
tavia
vi?.
KoUiva fa vedere che in origine anche quest'altro nome^ doveva essere completo. La richiesta degli ambasciatori
Mem.
2'-
V. Pauly-Wissowa
re
8.
T. Goponius.
154
giudaici normale:
La unica vera
scudo.
Il
difficolt nel
I Maccabei
lo dice di
il
senatus-
La
diffe-
ma
quella tra
valori in
mine e in
aurei.
Un
re-
(1)
Eoma
soltanto
una corona
3),-
di 50
ma non
i
impossibile che
riaci,
Si-
e quindi
il
una
certa dif-
fidenza,
non pu
Da
modo
pi assoluto
il
dato di
conduce a una
fatti tutti
somma enorme,
(2).
computi erano
si
dato di Flavio
si
potrebbe
mati in
comuni denari
di
argento, che
i
i
sicli
giu-
due volte
denari ro-
(3).
Si avrebbe nel
primo
di
di gr. 3,90
mine
(1)
ma
errore evidente,
(v.
come dimo-
stra
il
pag. 148).
(21 Cfr.
Segk, Metrologia
25
e.
e 14, 50
o.
siol
esatta-
Segr,
op. cit.,
pa-
155
436
circa.
Nel secondo
clie
caso,
come
evidente, avrem-
mo una somma
non
un
due
atto
romano
che
si
Tra
dati,
cifra,
quindi da
Maccabei.
prova della
documento qui inserito, non nemmeno una falsit del documento di Giuseppe Flavio; giacch cifre e monete, passando da lingua a lingua, si modificano, anche se non interviene, come qui pensabile, un fattore volontario. Dicevo che la bont del dato offerto a questo proposito dal I Maccalei non pu ritenersi garanzia di autenticit, perch veramente la lettera a Tolemeo suscita dabbi da ogni aspetto. Il ripetuto accenno dell'offerta dello scudo in una lettera
cit del
dei
stile
Eomani
Eomani tale dono doveva sembrare abituale e dovuto e non tale da essere quasi vantato al re Tolemeo come una cosa fuori
diplomatico, sia perch ai
dell'ordinario. Falso
si
pu
dire
i
senz'altro
l'ordine
di
formula vaghissima
XoQa?
Tcov
jtQi;
v\ig)
ma
gnante
cui
si
alla realt, se si
pensa che
le
senatus-consulto, in
decretava di concedere
tori ebrei,
non accenna
affatto
n a una
richiesta su
romana. Questa clausola inserita nella lettera la trasforma totalmente, togliendole il carattere di semplice
156
come
JtoA,8[xriacoaiv aiitcs
ai)Tc5v, elle
una commendatizia. Un'altra grave difficolt nell'appendice, dove si danno i nomi dei sovrani, delle citt e
degli altri Stati a cui la lettera fa indirizzata.
bile,
possi-
ma non
probabile,
libera;
giunta a
mano
il
cbe questa lista sia stata aged invece pi probabile cbe acsi
compagnasse
sta dei
documento. Ora
i
trovano in questa
si
li-
ragioni diverse
vorrebbero esclusi
Eomani consideravano fuori del mondo civile, o Sampsame, una citt di pi che dubbia ubicazione (1), che i Eomani probabilmente non sapevano nemmeno che esistesse. Poi, questa lista non un semplice itinerario del viaggio (Arsace era assolutamente fuori di strada) e non nemmeno una commendatizia (singolarissima del resto)
per
Atene.
le
La
lettera
Ma
lettere
indubbiamente
il
esistere,
come dimostra
si
confronto con
andate ognuna a
dovevano conoscere. La lettera che noi abbiamo dunque una costruzione immaginaria fatta sul senatus-consulto da chi credeva poter indovinare il contenuto della missiva. La ricostruzione fatta naturalmente secondo
1
desideri e le
un documento
politico,
il
vedo ricordata in Derenbourg, Essai sur VMstoire et la, n da Nbubaueb, La gographie du Talmud (Parigi, 1868) n da FoRBiGER, JSandbuoh d. alien GeograpMe (Ambnrgo, 1877).
(1)
Non
la
gographie
etc.
157
ma
anche in particolare
il
stione
come quella dei fuorusciti. La lettera diretta a Tolemeo fa pensare specialmente agli adepti del Tem
nemici degli
Asmonei
pi sicuri
si
amstati
fuorusciti
non sarebbero
nemmeno
falsificazione
Anche
il
AsiJHiog -uitatog
il
spiegarsi con
chit giudaiclie,
pensando che
con un termine generico, che poi nella versione greca diventato uatatog. In ogni caso
tradotto in ebraico
falsifi-
Maccabei.
La
falsificazione dipende,
come abbiamo
autentico
del
senatus-consulto,
e perci
l'autore
del
mento
opera.
I Maccabei avrebbe dovuto possedere questo docue non avrebbe mancato di introdurlo nella sua
Questa prima indagine su alcuni documenti ci ha dunque condotto al risultato che documenti falsi e autentici si ritrovano ftammisti nel
I Maccabei
e che solo
pu permet-
perch sarebbe arbitrario supporre che l'autore attingesse a una sola fonte. Documenti autentici non potevano non
esistere;
di
questi venissero
158
nelle
mani
di
nno
scrittore,
sia
una continua
falsificazione
in tutti
documenti vanno
na
fede,
come
l'autore del
Maccabei,
non
fosse di-
sponibile alcun
documento autentico.
i
Ma
d'altra parte
come giusta
reazione,
va incontro
un
da sapersi
si
veda ad esempio la corrispondenza di Salomone nei frammenti di Alessandro Polistore (1). quindi naturale che questi documenti inventati con tanta facilit, appunto perch non esisteva ancora una critica metodica
per scoprire
di ritornare
il
falso,
potr permettere
difficolt
altri
che
si
sono
ele-
documenti, sicuri
su ciascuno di
sioni tratte sui
sioni ancora
non potr
documenti gi esaminati n
trarsi.
da
Poich
i
il
falsit di tutti
ammuc-
come
si sa, il
Willrich,
(1)
Fragm, Eist.
Graee., IV,
(fr.
18).
159
clie
si
pu
il
argomenti
lia
tesi.
per
difetto
gli
originario di essere
di cui la criritor-
violentemente a
tica pi
Anche
argomenti
temperata
da un pezzo
i
nano.
Una
ricMamare
motivi
lettore italiano
ha negli
(2)j
accessibili dell'Artom
un resoconto
Uno
meno
lascia
autenticit
Giuda e
Eomani
le
corrispondente allo
stile
(3),
ra-
anche se veramente
il
daica verso
Eoma
giore profondit.
Argomenti spesso
concludere
controbattuti
:
come
quelli
che
un
trattato
con un ri-
belle,
Eoma
tempo
di
Demetrio I
XXXI,
al
27,
Eoma
ci
tempo
di
fosse noto,
condizioni in cui
Eoma;
si
ma
di valersene.
Tutte
le
(1)
1924).
(2) (3)
I,
160
difficolt
che pu
ojBfrire
trattato
sia
au-
e elle
quindi le
difficolt
siano
apparenti
o vadano risolte senza ledere il valore storico del tratin verit soltanto metato. Sembrer dogmatismo
:
todo, che,
vuole
ria.
lasciarsi sfuggire le
si
Perch, se
hanno avuto
e la Giutra gli ele-
Eoma
primo
va messo appunto
menti
la
Ora che cosa sono queste difficolt ? Prima di tutto famosa frase contenuta in un documento di Giulio
djt'dcQX'n's
oC
'lovaioi
jcoiijjxevoi
jtQc-
eivai,
na^cbs %oX xh
primo che ahMa acutane ha dedotto che, essendo stata occupata Giaffa per la prima volta da Simone, il primo accordo tra Eoma e la Giudea non ha
Willrich,
frase
il
(1),
lui.
L'illazione esagerata,
perch tra
il
contestare l'esistenza di
un
trattato e
il
mettere in dubbio
un
particolare di
il
un
:
altro, il partito
i
pi savio certamente
quisto riportandola a
particolare
ciali.
secondo
tanto pi che
il
ricerche speil
Ma
in questo caso
poi fondatissimo
dubbio
stato
,
interpretato
leanza con
Eoma
(1) Judaioa,
161
pi vago (1). Pi interessante, se metodo di ragionamento clie rivela, un'altra obiezione. Era stato da un pezzo riconosciuto che una conferma del trattato di Giuda era in Giustino A Demetrio cum
:
desGvissent {ludaei),
amicitia
Bomanorum
petita,
primi
omnium
Bomanis de alieno largientihus (XXXVI, 3, 9). Il Demetrio, come si vede anche da una frase precedente {sub Demetrio patre), certo Demetrio I. Il Willrich obietta che sotto Demetrio I gli Ebrei non ebbero riconosciuta l'autonomia e anzi subirono la sconftta che condusse alla morte di Giuda e alle repressioni susseguenti perci o Giustino ba fatto una delle sue solite confusioni o Demetrio il secondo e il patre va considerato una interpolazione (2), Il ragionamento va capovolto la fonte di Giustino ba creduto che sotto Demetrio I gli Ebrei
: :
il
trattato di
si
XIV,
233, in cui
il
Mese
ha riconosciuto il console del 161 a. Or., l'anno del trattato di Giuda con Eoma {^. La lettera era dunque una
(1) (2)
Taubleb,
ojp.
cit, I,
251 segg.
UrhundenfdUchung
eto,,
pagg. 48 segg.
(3)
NiESE, Orimi. Studien, pex Noldeke (Griessen 1906) pagg. 817 segg.
11
62
fum
commendatizia per
il
trattato.
Una
Demetrio I e Alessandro Baia a Jonathan (X 18 segg. e 23 segg.). Ohe tanto Demetrio I quanto il nuovo pretendente cercassero in ogni modo di
avere dalla parte loro
il
va da s e
cos
pure
quando sono in pericolo, fanno, salvo poi a riprendersele, quando il pericolo sia passato. N potr far meraviglia che Demetrio I, scrivendo agli Ebrei, possa dire ssiel auvsTTi9riaat8 xg jtpg %as ovvHiyiaq noi evejxeivate tfi qpdia '^[xcov etc. mentre il contesto del I Maccabei dichiara che Jonathan si
concessioni, che molti governi,
:
21).
La condello
Demetrio,
roso
:
il
nemico implacabile
Ti
totito
ygd-
xar
8o|j,atcov,
ognuno capisce che se l'autore del I Maccabei ha interpretato male la situazione in cui si deve collocare la lettera di Demetrio, non per questo la dovremo sospettare di falsit.
ojtcog
waiv ovv
Ma
La
lettera di
ferte,
come
dono
Tolemaide
(v.
30)
(1),
presuppone natuJona-
le trattative di
ma
(1) V.
16B
Jonathaii
di Demetrio.
La sua
sommo
sacerdozio a
Jonathan e lo nomina cpi?.og pacdco? (v. 20): segno clie ormai l'accordo tra loro era concluso e Jonathan era passato pubblicamente dalla parte di Alessandro. E poich il I MacG. X, 21 ci attesta che Jonathan vest
le
medesima data
e la lettera di
Demetrio un po'
pri-
ma. L'unica cosa che pu fare difficolt in quest'ultima lettera l'eccessiva abbondanza delle promesse in confronto alla secca nudit della lettera di Alessandro,
quale, per quanto
il
mettersi in concorrenza
di generosit.
Ma
si
sua lettera in condizioni disperate e fosse pronto perci a concedere tutto, mentre Alessandro, che
si
sentiva
con
il
piedi,
non
volesse compro-
mettersi.
le
due
lettere co-
ch un
falsificatore le
come
trarre a loro
Giudei.
si
pi notevole, mi pare
invece trovare
le
il
debba vedere l dove si voluto massimo indizio di falsificazione. Tra tante promesse del re una delle maggiori sembra
:
v>oX jtpoYQatpii^tcDoav
twv 'lovaicov
eig
xg vvdyiEic,
tot)
Pacri-
|e-
via
Qdc,
Tutti
i critici si
torneremo subito
ma non
PRIME LINEE
)I
hanno
con la maggiore abilit possibile, ma clie insomma doveva poi essere quanto importava a Demetrio di ottenere e gli avrebbe certamente permesso di affrontare Alessandro Baia con assai maggiore probabilit di vittoria.
Lo scopo
della
anche la sua
(1),
giustificazione.
Ora
sol-
come
di
un
altro notevole
punto
I MaoG. X,
37.
Arisi.
XXXVII.
ko Jtepl
neg x^v av-
xa hi tO'utcDv %axaaxar\oetal
ijil
xovc, bk bvva[ivovc,
'^[xa? eivai tf}?
XQemv
tfjg
Paodeia^
rov %aXEOxr\GanEV.
Ma, sponde
visto
I Maccabei
corri-
alla realt
mentre
stea favola,
non
come aveva
di
gi sostenuto l'Artom
riecheggi
il
Maccabei. Tra
un
falsificatore
profes-
non
l.
pu Dal confronto
\V) Judaioa,
lasciare esitanti.
pi.
in
del
I Maccabei con
la lettera di
Aristea
ete.,
pagg. 39 segg.
Vili (1911)
fase.
2; pag. 11 dell'estratto.
165
proponemmo
del
Maccabei.
di
ni 107-105 a 0.
di assai
ma (1). Il I Maccabei dunque anteriore poco perch risonanze in minuti particolari si spie;
gano soltanto con l'impressione che dovette fare il liIl nostro ragionamento, che poneva
Maccabei in quegli
Si
voluto
tcp
vedere contraddizione
edog so
fra
Baade^
'AXlavQoe
e %oX ni-
otedev
Yevai
aiito
jtQjtriv xQ'uofjv
tcov
Paodoov
(v. 89)
frase dimostrerebbe
come
titolo di
si
avy'^&vx\c,
sia
venuto
scoperto
una con-
djt8aT8iA,8v
una
frase in terza
persona stranamente
xal
racconto successivo
Suaav 'Icovct^av t
Qttv,
>tal
jtpoastalev
PaaiXeii?
el-
adtv
i
jtoQtpiJ-
In entrambi
che
casi la pri-
ma
obiezione metodica
da
farsi
racconto.
Ma
il
si
pu anche
meno
non
esistono
nel primo
caso
Non
166
nel secondo
non
ci
pu
es-
una
glossa, un'interpolazione.
l'au-
Occorreva un
il
falsificatore
sopraffino
per imle
maginare che
re
sue
fa-
ma
una copia dei suoi ordini a Laun personaggio piuttosto mal noto, che Diodoro
4,
XXXIII,
difficolt
1 chiama
Tfjs
paoiXeiac 3tQ08otT]xce e
che po-
momento
I.
Demetrio
in-
Jonathan era andato a trattare ad Antiochia personalsi detto mente {I MacG. XI, 24) perch Deme; trio avrebbe dovuto scrivergli ? Credo si possa fare a
meno
ToiJTCOv
vuv ovv
sm\iXeo&e xov
atoifjaai
ev
t^
0Q81
T^
Iv
TJtcp
si
come
al
Donde per
da parte di chi doveva spiegare, sostenendo l'autenticit, perch il re avesse ordinato l'invio di questa se-
167
buon gioco rifiutando queste spiegazioni, ma alla loro volta non sapevano come interpretare una tale stranezza del falsario, al quale, perch falsario, non detto si debba rinunciare a cbiedere un po' di coerenza. La soluzione forse abbastanza semplice
agli
:
sjtiixXeade
detto
i
una copia
ha
della lettera
non
si
poteva
ri-
una bisogna
cos umile,
yi(,
monte
posto anche
il
mone (XIY,
Demetrio
27).
quindi
evidente che
discorso d
punto e
si
rivolge per
Per
il
decreto
mentre
si
due
lettere di
De-
un suo omaggio
cessioni, e di
medesimo (XV, 1 segg.), quando dall'isola di Cipro intraprese la conquista del regno contro l'usurpatore Trifone e si dovette rivolgere naturalmente all'aiuto degli Ebrei. Le due lettere sono cos verosimili che hanno potuto sfidare i critici pi radicali, i quali le hanno condannate solo per analogia (1). Tornando al decreto per Simone (XIV, 27 segg.), uno degli errori principali, che hanno impedito anche a uomini misurati come il Wellhausen (2) di riconoscerne la
Antioco Sidete
autenticit, stato
il
preconcetto d cercarvi
un
decreto
(1)
xQ
vii,
pag. 7
La frase di XV, 9 rooTe q)av8Qv yevo'&ai ttiv 8|av vyiiav v jtdox) come ha Tisto in sostanza l'Artom (Biv. Isr., Vili, (1912) n. 5-6, dell'estr.) un flosoulo retorico dalF autore del I Maccabei forse.
:
GescUehte
168
di
al
terzo
anno
Simone
il
racconto del
come
si
avuto
il
traddizione con
tr'o
un documento.
il
un esempio,
l'unico
importante, dove
documento viene a confermare la giusta visione dei fatti contro lo stesso testo del I Maccahei. Nei vv. 38-40 si esalta Simone, perch Demetrio lo nomino suo (piXog, avendo udito che aveva stretto un
patto con
i
Romani
il
etc.
K"ell'
I Maccabei
Eoma
di
Simone (XIV, 24
segg.).
sarebbe partita nel 172 Sei. poco prima della data del decreto onorario e sarebbe ritornata soltanto nel 174 Sei. al
pi presto (XV, 15
cfr.
XV,
10).
Ma noi
sappiamo ormai
guente a quella
bile.
di... ]!!5"umenio
il
170
prima della morte di Jonathan) e il 172 calcolando la durata del viaggio intorno ai due anni e
poco accade per la seconda ambasciata che viene posta nel biennio successivo. Trascurando questa
cos press'a
costruzione artificiosa,
il
invece
sticare,
il
decreto stesso,
quale, a
meno
di
voler
sofi-
presuppone che
169
Simone e Eoma
il
che da
ambaDemetrio
il
con Eoma.
Non
che
si
debba prendere
il
alla lettera
de-
trattato
Eoma concluso ma
con
:
ha per
lo
meno messo
in luce
la relativa
Eoma
con Demetrio.
Il
decreto
si
Maccabei.
Minore im-
Iou8aia5, na
. . .
X'\v
BedaoijQav
trjv
liti
xr[C,
xcav
qlcov
tf)5
'louSaia?
Mal
triv
'Ijt3tT]v
^a^daoT]?
Hai trjv
rd^apa
sm
tc5v
oqicov
"A^tou.
In un docu-
mento
giustamente
la terza inesatta,
si
Ma
mazione poteva dire Gazara sui confini di Asdod. molto probabile che le tre specificazioni, inutili
il
per
veniamo
all'ultima
titolo
Al
v.
47 Simone chiamato
certo per
il
g^vdQxil?
che non
proprio,
non
gli
im-
Willrich, perch
ne
AnPro-
che segue
2i[iovos QiieQmc,
(v. 23).
pendo bourg
infatti
(l),
il
ad accettare l'interpretazione del Derenquale vi vede un sor 'am El, capo del popag. 451.
170
non insuperabile
come una denominazione di luogo. Si pu pensare a un errore del testo ebraico tenuto davanti dal traduttore, il quale non riusc pi a capreso questi tre termini
pire
il
il
sa/r
'am
JEl
porterebbe a
cos
tenuti nel
I Maccabei
1 Maccabei lascia
s,
Mese.
Alla sto-
impressione e adoperare
documenti.
CONCLUSIONE
Le
ricerclie filologiche
precedenti impediranno forse di afferrare nel suo complesso la storia della tradizione
diando,
sono
affollano in-
Ma
una linea
in diverso
come
la tradizione
sui
Maccabei
si rifletta
modo
nel
cristiano,
accen-
opere che
ci
delle quali
legata alla
due prime hanno tramandato la storia dei Maccabei, l'una, improntata a maggiore tradizionalismo, famiglia degli Asmonei, poteva essere diretl'altra
da
religiosa,
aveva germi,
che,
come
tanti altri
germi
fari-
saici, fiorirono
non
certo esclusivamente,
o,
ma soprattutto
fiorirono,
in terreno cristiano
se
si preferisce,
quando
divennero
cristiani.
172
nella storia
ed ebraismo, anche
si
la sto-
un
tati
appresso
zione storica;
ma
ed erudito, bens per intimo consentimento, era un forza operante, un esempio a cui riferirsi, una realt da cui
trarre speranza: in ogni
caso
una testimonianza
posto.
della
abbiamo cercato
ci
di studiare
hanno trovato
se
avuto rigogliosa
perch accolte da
spiriti,
che
po'
maccabaica
si
deve dire
opposto,
che essa
cio
si
affermati
avuto inizio
a rinnovare
tempi
il
di Mattatia;
il
Cristiano, che
udiva ricordare
fratelli,
era spinto
un
prima
volta. Si
che la storia dei Maccabei, in quanto storia di vita religiosa e morale, si continua nella storia della tradizione
intorno di loro. Sempre del resto,
riografa
come
ovvio, la sto-
non
si
sovrappone
alla realt,
ma la
continua.
anche
della tradizione
forza
spirituale,
questa storia.
BIBLIOGRAFIA
(Libri consaltati)
NB.
i
Si trascurano inoltre
come
le storie ebraiche, se
gli
inci-
denza (ad
testo.
Edizioni di
Per
il
I,
II e
IV
llaccaliel.
Fkitzche, lhri Apocryphi Veteris TestaVetus
il
solo testo si
;
vedano
Tischendohf-Nestle,
LXX interpretes,
SwETE,
(Lipsia, 1896).
// Macc.]; Baeclay
1912).
(Cambridge,
Del
IV
VI
voi.
Handhuch zu den ApoKeil, Commentar Uher die BUcher der MaKkaler (Lipsia, 1875) [solo i due primi libri] ZocKLEB, Die Apokrpphen des Alteri Testaments (Monaco, 1891) Kamphauben in Kautszch, Apokryphen u. Pseudepigraphen, I (Friburgo, 1900) [1 e II Macc] e Deissmann, th., II [IV Maec.] Kjstabenbauer, Commentarius in duo libros Machbaeorum {Parigi, 1907) [poco critico] Oesterlbt, Moffatt e TowNSHBND in Charles, The apocrypha and paeudepigrapha of the Old Testament, I-II (Oxford, 1913) GrUTBBKi.ET, Das erste Buck der Machbder, (Altestam. Abh. VIII, Mnster, 1920); id., Das evoeite B. d. M. (Altestam. Abh, X, Miinster, 1927) [entrambi senza valore critico contengono anche Paibweather e Sutherland Black, The first hook il testo]. Si cfi". anche of Maccahees (Cambridge, 1908). Molte altre indicazioni soprattutto in
Kurzgefasstes exegetisches
Commenti: Grimm, in
kryphen,
IH
IV
Charles, op.
cit.
174
PRIME LliTEE
)I
La
testo, si
1861). Il
vet. test,
il
(1628; T.
IX)
Londra
(1657; T. IV).
Una traduzione
Pescitto
Gr.
f,
in parte indipen-
Veteris
Testam
MoGcabaerh.,
Zeitsohr.
Wissenschaft
XVII
(1). Il
testo del
etc.
IV
Macc. ripubblicato da
1895).
(Cambridge,
Una
Una
importante versione del II Maccabei in Oeriani, Monum. sacra et profana, I, fase. 3 s. d. Questa ed. rende inutile la precedente del Peyron, M. T.
Ciceronis Orationum...
'
Frammenti
Nation.
VA,
T.,
XXXIV
Hevue Biblique XI
Molsdorf,
riduzione
Un
frammento
Zeitschrift
f.
d. alt.
Wiss.
XXIV
Una
del
IV
Macc. in TmELMANN,
Sitz.-Ber. Miinohen.
Ak.
238 segg.
IV
De
Opera Josephi
Machbaeorum marty-
il
libri dei
Maccabei.
Una
acuta
1899, pag. 72
segg.) e del
canone
f.
Atanasio
in Eahlfs, Zeit.
storia etiopica dei
XXX, Migne XXVI, 1535 segg.), XXVIII (1908), pag. 63-64. recente la
{epist.
Zeitschr.
f.
Ass.
XIX
Dell'originale del
I
:
Maccabei,
ebraico
(cfr.
Machbaeorum prmum librum hebraioum repperi), soltanto un'enigmatica intitolazione conservata da Origene ap. Euseb., Hist. eccl. VI, 25, 2 SaePri-Q' 2apavai3\, (o Sag^aveX la prima lettura
;
confermata dalla soprascritta della trad. siriaca). Ma il titolo tratto probabilmente da trad. aramaica cfr. Dalman, Grammatik d, jud. pai.
:
armn.^, pag. 7.
Numerose
(1)
Non
credo sia una diversa opera la diss. di Gottinga (1896) del il med. titolo citata da Schbbr, IH*, pag. 195.
felSLIOQRAFA
qualcuna stramba, in Gkimm, Uxeg. Hcmdb,
mentar,
oit.
176
oit.
pag.
XYII;
Ejin:,,
Com-
pag. 22; Cuktiss, The nane Machabee (Lipsia, 1876) pag. 30;
l'hist. et
; ;
Hopfmann, Magaz.
d.
Wiss.
d.
Jud.
XV
Sachs,
f.
Revue
Wiss.
d. Et.
Juiv.
XXVI
(1893),
Schmidt,
il
Zeitscli.
alt.
XVII
(1897),
si-
riaco).
in
Una ricostruzione del testo ebraico annunciata da Schwab e Melamed Zum Text der Seronepisode in I Macc. und hei Josephus, > Monataohr. f. Gesch. u. Wiss. d. Jud. LXXII (1928) pag. 202 segg. Una trad. ebraica
da trad. latina pubblicata da Ohwolson, AuszUge aus einem hebrdischen Textes des I MakJc, herausg., Sohrift. d. Vereins Mekiee Nirdcunim', VII
(1896-97).
Credeva
Textes
vom
da Vetter, ^Theol. Quartalsohr. . LXXIII (1901) pag. 600 segg. La vera natura del testo dimostrata da Noldbke, Litt. Centralblatt LII (1901) coli. 521 segg. Nestle, Theol. Literaturz. . XXVI (1901) coli. 544-45 Levi, Eevue d. tud. Juives XLIII (1901) pag. 215 segg. (1). Per
;
gli
si
veda sopratutto
il
citato
commento
le
del
l.er Livre
Biblica
Vede permanenze
del
Eev.
tud. Juiv..,
LXXIII
(Studi complessivi.
Oltre alle intr.
dei
commenti
i
cit.
Charles)
tazione
si
possono vedere
un poco ampia
sul nostro
leitung in d.
A. T. (Bonn, 1886)
Danno una tratargomento Vatke, Hist.-Krit. Binpag. 715 segg. Hoberq, Mnl. in d. Heil.
; ;
118 segg.
Salvatorelm,
La
Ma
di solito i
manuali o hanno brevi notizie o tacciono, seguendo il canone ebraico. Non si considerano i riassunti, per quanto estesi, come Viqouroux-Bacuez, Manuel Biblique II ^* (Parigi, 1906) pag. 217 segg. V. inoltre Andr, Les
:
Per la
(Strasburgo, 1863)
(Parigi, 1890)
Etle, The
(1)
Non mi
di
Herder
consta che sia stata pubblicata l'ed. di questo testo presso Friburgo annunciata dal Vette, ori. cit,, pag. 604.
1*76
Canon of
d.
A. T.
(Griessen, 1900);
A.
(Stoccarda, 1906). Storie del canone anche in molti manuali biblici. Ofr.
tra gli altri Knig, Einl. in d. A. T. (Bonn, 1893) pag. 437 segg.
;
Goet-
TSBEBGBR, FAnl, in d. A. T. (Friburgo, 1928) pag. 851 segg. Utile per molte
informazioni Swete,
bridge, 1914).
An
Introdution to ih Old
Testament in
Cfreek
(Cam-
Per
jild.
tutte le questioni
Q-eschichte d.
Volkes
im
voi. (da pag. 210 a pag. 255 passim) specialmente le questioni sui
documenti
nel III voi. a pag. 192 segg., 482 segg. e 524 segg. analisi dei tre
libri.
PocM
I
e
sono
gli studi
inutili.
Eiconnette
Separa
Niese,
al
II Macc. Niese,
il
pur separando
Gesellsch.
d.
le
Nacbr. Gott.
Wiss.
Ha
Yierteljahrsschr.
f.
Bibelkunde
tesi dello
judischen Geschichte
Bene informato (personale sulla cronol. e sui doeum.) BicKEEMANN, EE di Pauly-Wissowa s. v. Makkaberbucher. Sul I Macc. solo il quasi inutile Ecenthal, Das erste Makkabaerbuch
(Stoccarda, 1926).
(Lipsia, 1867).
Del II Macc. ha cercato di rintracciare con una complicata indagine immediate sarebbero due, di cui una samaritana) il Bchler nel libro acuto, ma non persuasivo Die Tohiaden u. de Oniaden in II
le fonti (le
Makkaherhuche
1899),
u. in der
Lo
Kritische
zum
zweiten
fonti,
Oriechische
Urkunden in
si
Hiri-
storische Zeitsohrift
OXXXVI
dove, oltre a
il
I Macc. stato
Sul
IV Macc.
il
C, per spngere all'alleanza con i Eomani. fondamentale Fbeudenthal, Die Flavina Josephus heigelegte
ete.
Schrift Uber
(Breslavia, 1869),
che vuol
testo
riportare
libro
a Giasone direttamente.
Ad
elaborazioni del
crede Wolscht,
X.OYiO[)i5 (diss.
De Ps.-Josephi
Marburgo,
1881).
un mito
pensa
(seriamente) "Wincklbr,
Daa
vierte
BIBLIOGRAFIA
(Lipsia, 1901) pag. 79 segg,)- -Buono l'art, oompless. di
s.
17?
Hbihbmann ia
EE
V. Makkahaerbilcher,
Kra
dei
lilbirl
del Maccabei.
Si trascurano gli studi antiquati (v. in Kolbe, Beitrage, oit. pag. 19).
Unger, Sitz. Ber. Miinch. Ak. 1895 pag. 244 segg.; Niesk, Kritik, cit. pag. 93 segg. Schrer, Gesch. * cit. I pag. 32 segg. Wincklbr, Alt. For;
;
schungen,
cit. Ili,
XXIV
Laqueur, Krit.
Handhuch d. Ohronologe (Lipsia, 1911) pag. 60 seg. Mahleb, Eandbuch d. jildisch. Chronologie (Lipsia, 1916) pag. 140 segg. Hontheim,
(JiNZBL,
;
Zeitschr.
f.
Kath. Theol.
XLIII
(1919) pag.
1 segg.
S.
Zeitlin, Megillat
(1918-19) pag. 76
IX
del
Meyeb, Ursprung
Beitrage,
cit,
Kolbe,
pag. 5 segg.
Kahhstedt,
hall, Zeit,
;
Grott. Gel.
Anz.
>
N.
Kolbe, . Hermes LXII (1927) pag. 225 Pauly-Wissowa XIV, 1 s. y. Makkaberbiicher coli. 781 segg. [Come schematico accenno avverto che pongono l'inizio dell'era usata dal IMacc. nell'autunno del 312 a, 0. Mese, Procksoh, Laqueur, Meyer; nella primavera del 311, Unger, Wilcken,
S.
XIX,
pri-
mavera
Kahrstedt
Bickermann: per K.
le
due ere
si
succedono;
per B. la prima propria delle date seleucidiche, la seconda delle giudaiche. Sostengono diversit di era del II Macc.
Mahler (autunno
311),
Hontheim, Kugler
Bickermann (autunno
312)].
Documenti
del I llacoabel.
Sull'alleanza di
Giuda con
;
Homa
Gbimm,
XVII
Mbndellssohn,
Acta
Willbich, Juden
;
u.
Makk. Erhe-
hung (Gottinga, 1895) pag. 73 segg. del med. Judaica (Gottinga, 1900) pag. 62 segg. Niese, Kritik, oit. pag. 88 seg. V^inckleb, Alt. Porsch.
; ;
.
cit.,
Ser. III, V.
I,
cit.
Roma
Eiv. Israel.
(1909) [estr.];
Eoth,
Rom
u. die
Hasmoner
TauBLBB, Imperium
sprung. u. Anf&nge,
Tiell,
Romanum
cit.
Ur-
II pag. 246-47
Literatur (Gottinga,
1924) pag.
inoltre: Niebe,
Mne
12
178
PRIME LINEE
t)I
MAOOABAICi
a Gionata,
Eiv. Isr.
Vili
(1911) [Eatr.J
La
lettera di
Vili
(1911)
;
[Bstr.];
Le
lettere
del re
di Siria
cit. Il,
a Simone,
252 segg,
;
ib.
Vili
(1912) [Estr,]
Meyer, Ursprung
cit.
u,
Anfnge,
Willeich, Urkundenflachung,
:
pag. 36 segg.
Hitzig,
Zeitscb.
d.
IX
!]
; ;
(1855)
con Spartani
segg.
Ctr.
di
Asia minore
!]
Bchlbb, Tobiaden u.
pag.
Willeich, Urkundenfalschung,
Eellenistische
oit.
pag. 23
l,
anche Wilamowitz,
1.
pag. 43 n.
Tolomeo
cit.
e sul
senatusconsulto di
;
Giuseppe Flavio
SOHN,
Mendell<
Senaticonsulta
Homanorum quae
Acta
Museum XXVIII
f.
segg.
XXIX
(1874) pag.
u.
337 segg.
Geimm,
Uber I MaTck. 8
16-21
nach Mommsen's
Wiss. Theol.
XVII,
8, 5
Mommsen, Der
XIV,
Hermes
il
>
IX
che
Ehein. Mus.
XXX
(1875)
;
TJngee,
Sitz. Ber.
Mnch. Ak.
cit.
Willeich, Juden
u. Griechen, cit.
pag. 71 segg.
Aetom,
;
Simone
Soma,
cit.
Eiv. Israel.
;
VII
(1910) [Estratto]
Eoth,
Bom u.
die
Haet
smoner,
pag. 18 segg.
Willeich, Urhundenfillschung,
:
cit.
pag. 58 segg.
l'histoire
Wbllhausen,
Nach.
cit.
pag. 163
Artom,
Eiv. Isr.
VI
(1909) [Estr.];
Meteb, Ursprung, II
i
documenti
l'art,
i
soliti
commenti
di
in
EE.
Si cfc. inoltre
Eome
et la
valore
si
II llaccabei.
d.
Qemeinden
etc,
Monatschr.
f.
Gesch. u. Wiss.
Judenth.
XXVI
(1877)
pag. 1 segg. e 49 segg. Cfr. del med. Gesch. d, Jud, (Lipsia, 1906)1115,2
BIBLIOGRAFIA
peg. 673 segg. [Una lettera sola del 188 Sei.
lettres
179
autentica]
Bruston,
Troia
f.
d.
altestamentl. Wissenschaft*
X
la
Sei.,
Sei., la
WiLLBicH, Juden
Btchler,
I,
Das
- II,
Sendschretben der
18,
11
Monatsch.
Gesch. u. Wiss.
d.
Judenth.
XLI
(1897)
due secondo la
tesi del
ampiamente
interpolata].
Makkab&erhilcher,
oit.
La morte
narrata nella
I,
seconda parte
lettere,
di
Antioco Sidete]
f.
d. Alt.
Wiss.
XX
(1900)
una
Epistolographie,
Sitz.-Ber.
di quelle del
Maccabei']
d. Et.
Levi,
La
date de la rdaction
(1901)
Machabes,
Eev.
Juves
XLIII
lett.
iniziali
Forsch. Ser. Ili, v. II, 1 (Lipsia, 1902) pag. 97 segg. Die Juden u. Mom.,
[Una
da alcuni
miss.),
secondo
l'era di
Simone
iniziata
si
(?)
a cui la lettera
riferirebbe]
zweiten Makkabaeriuches,
Contributi specialmente
Kritische
Unters.,
cit.
Laqueur,
;
pag.
52
geachicTit.
Wert
etc,
Mese] Knabenbauer,
;
una
cit.
e Letteratura Oiudeo-ellenstica
-
96
18-11, 18]
Kolbe, Beitr&ge,
Kahrstbdt, Syrische
autentiche del 168 Sei. e del 188 Sei,, una terza falsa attribuita a Giuda,
all'
Docniuentl del
e.
pag. 74 segg,
cit.
180
falsij
ScHLATTEB, Josott
V.
Kyrene,
d.
cit.
Unger,
Sitz.-Ber.
;
Bayer. Ak.
Wiss.
[autentici]
Makk,,
Laqtje-cjb, Krit.
con interpolazioni]
Wellhattsen,
autentici]
Nadir.
cit.
Ahtom,
Riv. Israelitica
ib.
VI
La lettera di
Vili
;
unico]
f.
ScHUBABT, Bemerkuhgen eum Stile hellenisticher KSnigsbriefe, Archiv Papyrusf VI (1920) pag. 324 segg. [documenti falsi per ragioni stilistiche] Meybe, TJrsprung und Anfnge d. Ohristentums, II, pag. 211 segg. [lettere autentiolie ma con interpolazioni] "WiILrich, JJrkundenfdlschung
; : ;
in d. hellenist.-j&d.
Literatur,
cit,
pag. 30 segg.
[lettere
false];
Motzo,
Saggi,
della
cit.
morte
Antioco IV]
Kolbe, Beitrge,
cit.
apocrife].
C^laseppe Flavio e
lilbrl del
Maccabei.
d. FI. Jos.
in Jild.
Arch. Buch
XII-XVII
Q-inseppe
un I Maccabei pi hreve
cit.
dell'attuale. Sulla
;
pag. 29
vom Exil
bis
zum
jild.
EE s.
V.
Josephus IX, 2
col. 1951 n.
dove
le
mitigate.
tra Griuseppe e
segg.).
Per tutt'altra via Motzo, op. cit., pag. 207 segg. supponendo intermedia I Macc. una fonte antisamaritana (cfr. op. cit., pag, 180
Contro la tesi del Destinon Niese, Kritik, cit. pag. 97 segg. Cfr. anche Bloch, Die Quellen d. F. J. (Lipsia, 1879). A rapporti tra Giuseppe e Griasone pensa Willrich, Urkundenf&lschung, cit. pag. 14 segg. Cfr. inoltre Btchi-er, < Les sources de FI. Jos. Eev. d. Et. Juiv. XXXIV
,
dove conclusioni
affini al
Destinon.
il
La
Maccabei
il
non
stata
con
LXXIII
pag. 189, n.
1,
che fa risalire
Giuseppe.
BIBLIOGRAFIA
S^Ioaefo ebraico e arabo.
Il testo
181
Josephus Hebraicus
illw
Btratua
Un
desideratissimus (Basilea,
1541).
da 8. Mnsteb, Josephus Hebraicus diu Del testo arabo non conosco edizione.
Schker, Gesch., cit. I* pag. 161 cita un'edizione uscita a Beirut nell872 :
TariJt.
un ms. parigino
in WelIHAUsen,
S.
I,
4,
Abh. G-ott. Gesch. Wiss. , N. li Maccabei arabo nelle due Bibbie poliglotte di Parigi Londra (1657) v. IV, che riproduzione della prima.
arabische Josippus,
Der
1897. 11
(1628) v.
IX
e di
Una
furt a.
I*,
pag. 161
Stadtbibliotek u
Frank-
M.
(1897)
pag. 5 segg.
Giosefo,
Mancano
Sohukbb I* pag. 161 e si cfr. i seguenti studi, ohe hanno connessione con gli argomenti trattati nel testo: Ztnz, Die
critica. Si v. la bibl. in
gottesdientliche
Nachr. Gott.
;
Gesch. Wiss.
specialmente le fonti]
Neu(1899)
XI
A relazioni
cit.
Urkundenfalschung,
il
pag. 50 segg. Al
ZeitIIN,
al
VI
seo.
vorrebbe riportare
its
Giosefo ebraico
relation to Josippon
and Segessippus,
XX
(1929)
si
trova in tutti
I, f.
Mahatorim, Nel
70 segg. Si v. anche
I,
Hasmonaecms in Transactions of the Ninth Int. Congress of Orientalists (Londra, 1893) II pag. 3 segg., dove amplissime indicaz. di mss. e di edd.
Il testo
An
aramaic
of Antiochus,
XI
(1899)
La
Mebrew
Cha/racter
(Londra, 1892) pag. 1 segg. Cfr. Kbauss, Le Livre des AsTnonens, Eev. d. tud. Juives > (1895) pag. 214 segg. che vorrebbe distinguere la
XXX
nostra Meghillath da quella citata da Sa'adia. Sull'episodio della figlia di Mattatia tratto dal Midrash e aggiunto in qualche ms. oir. Kbauss, * ib.
pag. 37 segg. e Levi,
ib.
182
Una
nome
Bagras in Levi,
Rev.
d.
Et. Juiv.
XLV
VI
Crede a
Maklca-
un rapporto
tra
il
I Maccabei ebraico
e la Meghillath
Hopfl, Das
erate
Suonigli
v. Antiochus, Serali of in
Jewish Enoyclop.
e di
GrUTTMANN
s.
il
V. Antiochusvolle in
Encyclopaedia Judaica
notevole spe-
cialmente
Aus
eit.
VI
pag.
segg.
Trad.
tedesca in "Wunsche,
Kkauss e Levi su cit. [Credo opportuno indicare, per quanto introvabile anche in Germania Josephsohn, Die Sagen Uber die Kmpfe der Makhaber gegen die
II,
Syrer
(1889)].
SOMMABIO
Prefazione
Pag.
II I
5
9
Gap.
I.
Data
Flavio
e significato del
/ Maco.
'
Il
Maco, e Giuseppe
La
La
Meghillath Aritiochos
due redazioni
il
suo" significato.
le tradizioni derivanti.
. . .
Gap. II.
Il II
Maccabei e
>
67
La tendenza
di Girene
Le aggiunte
dell'epitomatore
tra
II Macc.
Confronto tra
il
Un'interpolazione nel
e
il
IV
Macc.
La
tradizione cristiana
71 Maco.
Gap. III.
Il
La contaminazione
il il
>
129
Giosefo ebraico,
loro relazioni e
Giosefo arabo e
II Macc. arabo
Le
modo
della contaminazione.
1
Gap. IY.
La leggenda
I
docnmenti del
Maccabei
>
141
E.oma
La pretesa
Boma
senatusconsulto di
Giuseppe Flavio e la lettera romana a Tolomeo del IMacc. L'autenticit degli altri documenti La lettera di Aristea
e la data di
Conclnsione
Bibliografia
171
.173
88J 03