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VI I BARI PRIMO PIANO

Gioved 5 settembre 2013

Gioved 5 settembre 2013

BARI PRIMO PIANO I VII


Lincontro nella casa che era del boss Capriati. LArci intende trasformarla in un centro di gastronomia sociale. Altri immobili recuperati Cobianchi (Libera Puglia): c' stata negli ultimi anni una rivoluzione copernicana, ma chiediamo una programmazione comunitaria

TOUR DELLA LEGALIT


LA CAMPAGNA

La ricetta del vice-presidente del Sfruttare i fondi europei per riattivare Parlamento europeo, Gianni Pittella, per aziende sottratte ai clan e incentivi per rilanciare il Sud e combattere le mafie delocalizzare la produzione al Sud

Creativit e finanziamenti Ue per rivitalizzare i beni confiscati


Le associazioni: non passi il messaggio che lantimafia fa perdere occupazione
ISABELLA MASELLI
l Non passi il messaggio che lantimafia fa perdere il posto di lavoro mentre la mafia d lavoro. Lappello delle associazioni baresi che si occupano di legalit sul territorio chiaro. In un incontro con leuroparlamentare Gianni Pittella i referenti di Libera Puglia, Libera Bari, Radio Kreattiva, Arci Bari, Uil Puglia, Cisl Puglia, Lab, Gep e Rete della Conoscenza, hanno rappresentato i disagi e le esigenze legate alla gestione dellantimafia sociale, dalleducazione alla legalit nelle scuole e nelle attivit di quartiere al riutilizzo dei beni confiscati alla criminalit organizzata. Lincontro stato organizzato al terzo piano di un palazzo in piazza San Pietro, nel cuore di Bari Vecchia, al numero civico 22. L dove un tempo viveva il boss Tonino Capriati e dove adesso si svolgono attivit dedicate ai giovani del rione. La gestione dellimmobile confiscato affidata allArci. Soprattutto tirocini formativi destinati ai ragazzi a rischio del quartiere, per lo pi segnalati dai servizi sociali. Ma lidea di farne uno spazio culturale aperto con vocazione turistica. LArci intende ristrutturare limmobile e realizzare un centro di gastronomia sociale. Ma beni confiscati a Bari ce ne sono tanti altri. In alcuni casi restituti alla citt e utilizzati per attivit di animazione dedicate ai pi piccoli o percorsi di imprenditoria tessile per le donne. In altri casi quasi abbandonati. Il problema, come emerso anche dallincontro con Pittella, ancora una volta quello dei fondi. Manca il denaro per realizzare attivit durature, laboratori a lungo termine, progetti che aiutino la legalit a radicarsi come abitudine e stile di vita e non gi solo come una bella esperienza a tempo determinato. E' necessario supportare questi percorsi - ha detto Livia Cantore, presidente Arci - sostenerli e finanziarli. Come del resto indispensabile mantenere in vita lattivit delle aziende confiscate alla criminalit organizzata. Chiudere unazienda confiscata - ha aggiunto significa far passare il messaggio che lantimafia perdita del posto di lavoro mentre la mafia d lavoro. E' emersa con forza lesigenza che sui beni confiscati ci sia pi attenzione - ha sostenuto Alessandro Cobianchi, presidente Libera Puglia facendo convogliare pi risorse umane ed economiche. Su questi temi c' stata negli ultimi anni una rivoluzione copernicana ma si pu fare di pi. Quello che chiediamo allEuropa una programmazione comunitaria per progetti a lungo termine di educazione alla legalit. Sulla gestione dei beni confiscati Cobianchi ritiene che siano purtroppo legati al finanziamento pubblico. Quando i soldi poi finiscono - ha spiegato - finiscono con loro le belle iniziative portate avanti dalle associazioni. E con i tagli ai bilanci delle amministrazioni di riflesso rischia di pagarne le conseguenze chi si occupa di questi progetti e il danno, cos, doppio. Un ragionamento che ha suscitato una riflessione: Chiedere alle associazioni di gestire i beni confiscati con le proprie risorse equivale a credere nella finanza creativa. Queste strutture necessiterebbero di un sostegno. Per esempio di quote per lo start up di attivit imprenditoriali da avviare allinterno degli immobili confiscati. Unidea gi sperimentata dalla Regione Puglia che ha destinato fondi europei a 13 progetti con liniziativa Libera il bene. Progetti avviati ormai anni fa e che vanno dalla creazioni di centri per anziani e disabili a quella di comunit educative per minori e centri di ascolto per le famiglie. La formazione , dunque, una delle parole chiave dellantimafia sociale. Perch la legalit, e con essa liIlegalit, sono diffuse nei piccoli gesti quotidiani - ha detto ancora Cantore - dalla ricevuta non rilasciata alla collaboratrice domestica non contrattualizzata. Passa il messaggio che il problema sia solo la mafia, ma lillegalit viene dal basso. Lincontro, che ha concluso la giornata barese del Tour della Legalit dellonorevole Pittella, stato una chiacchierata tra associazioni, sindacati e istituzioni, utile a focalizzre le questioni su cui intervenire al pi presto. Prima fra tutte quella dei fondi europei. I soldi ci sono, ha rivelato Pittella, che si impegnato a portare questi temi allattenzione del Parlamento Europeo. Esiste gi una direttiva europea - ha detto Pittella - per armonizzare la gestione dei beni confiscati alla malavita e confermo il forte impegno per realizzare la Procura europea e rafforzare la lotta alle frodi comunitarie. Raccordo tra le istituzioni, coordinamento tra la rete delle associazioni che si occupano di antimafia sociale. E questo il punto di partenza.

CANTORE (ARCI)

Lavoro buono e profitti puliti dalle imprese tolte alla mafia


NINNI PERCHIAZZI
l Creare profitto pulito e occupazione buona da imprese, attivit produttive e beni confiscati alla criminalit organizzata, grazie allutilizzo dei fondi europei. Senza tralasciare la lotta alla subcultura criminale e le politiche volte a portare nuova occupazione al Sud, attraverso lintroduzione di incentivi alla delocalizzazione. Ecco i principali ingredienti della ricetta del vice-presidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella per riportare la questione meridionale al centro dellazione della politica nazionale e rilanciare il Sud, in quanto potenziale inespresso di sviluppo, anche a causa della criminalit. questo il senso del tour per la legalit - iniziativa promossa in collaborazione con lAgenzia per la lotta non repressiva alla criminalit del Comune - che ripercorre le rotte del crimine organizzato: da Palermo a Napoli, dalla Calabria alla Puglia fino a Milano, cuore della finanza nazionale. La tappa barese stata caratterizzata da alcuni incontri con gli amministratori e i rappresentanti degli enti locali, vittime di minacce e intimidazioni, e con gli operatori del terzo settore impegnati nelle attivit di antimafia sociale e tutela dei migranti (ne riferiamo in altri articoli). Cultura della legalit e istruzione, lavoro e strumenti adeguati a reprimere la criminalit organizzata i temi affrontati. Va bene rafforzare i presidi e i mezzi delle forze dellordine, ma occorre creare humus contrario alla malavita, che si fa attraverso le politiche del lavoro. Proprio per non fare attecchire la criminalit, dobbiamo sapere che linfiltrazione malavitosa un cancro che colpisce tutti noi, ha detto Pittella nellauspicare un nuovo civismo, un nuovo spirito pubblico. La vera grande sfida nel contrasto alle mafie - ha affermato - di natura culturale e civica. Se i giovani capiscono che amare la propria citt, il proprio territorio, la propria gente significa anche rispettarlo avremo gi disinnescato parte del potenziale criminale. Serve pi educazione civica, un deficit che al Sud scontiamo rispetto al senso di rispetto del Nord. Due le leve da azionare per innescare quella che Pittella definisce la rivoluzione della normalit: legalit e sviluppo. Alla fondamentale lotta alla criminalit organizzata portata avanti da magistratura e forze dellordine si affianca lattivit dei tanti soggetti istituzionali, laici o religiosi che sul territorio quotidianamente combattono la subcultura mafiosa. Come vice presidente del Parlamento europeo voglio dare uno sbocco operativo di sistema alle esperienze sorte in questi anni puntando alla valorizzazione della produttivit, ha sostenuto, puntando lobiettivo sui beni confiscati alle mafie, utilizzati solo per il 10% del totale. Il prossimo passo deve essere la produttivit delle aziende un tempo legate alla malavita, da rendere operative tramite facilitazioni finanziarie, immobiliari e burocratiche. Tali imprese devono fare profitto e possono cos mantenere o formare nuovi posti di lavoro sul territorio. Troppe volte aziende confiscate che facevano utili e occupavano centinaia di lavoratori hanno chiuso dopo il commissariamento, facendo rimpiangere ai dipendenti la criminale, ma sicura gestione mafiosa. Non deve accadere pi. A tal proposito ci sono fondi europei per finanziare progetti che si formano sul binomio cultura e legalit. Stiamo facendo una battaglia per approvare una direttiva europea ai fini dellutilizzo dei beni confiscati alla criminalit e sulla Procura antimafia europea. quindi il lavoro larma per disinnescare la cultura mafiosa. Occorre rendere lopzione mafiosa non pi conveniente per i giovani - ha detto ancora -. Sto lavorando ad un piano che istituisca nel Sud zone economiche speciali che garantiscano a chi investe condizioni fiscali, burocratiche e immobiliari fortemente concorrenziali rispetto ai paradisi dellEst Europa. Il Sud per rilanciarsi e rilanciare leconomia italiana deve saper attrarre capitali nazionali ed esteri. La parola dordine deve essere: delocalizza al Sud. un piano gi sviluppato con grande successo in Polonia. Si creano cos infrastrutture, distretti industriali e di ricerca a catena capaci di creare lavoro e sviluppo. Il capitale umano meridionale non manca. Serve come al solito un piano pluriennale che dallalto identifichi la direzione di marcia.

Lillegalit diffusa nel quotidiano, a partire dalla ricevuta non rilasciata

IL CONSIGLIERE PROVINCIALE ATTACCA LAMMINISTRAZIONE LONGO

Anomalie Bcc denunciate nel 2011


Lex sindaco De Luca: mandai una nota a BankItalia esprimendo le mie preoccupazioni
l Divampa ancora la polemica ad Alberobello per il caso della Banca di credito cooperativo. Perch nessuno dice che Consoli (il presidente del Cda) e i suoi uomini hanno sostenuto Longo (lattuale sindaco alle elezioni? Perch nessuno ricorda le battaglie del centrosinistra contro la dirigenza della banca?. Parole e accuse sono di Bruno De Luca, consigliere provinciale e per 10 anni sindaco di Alberobello. Gi nel 2011 scrissi a Bankitalia per denunciare la situazione del Bcc, dice. Nel 2003 - afferma - ribadi tutto il mio dissenso sullo stravolgimento da poco operato in assemblea, con il quale si instaurava il famigerato sistema elettorale bulgaro nelle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, neutralizzando, anzi eliminando in tal modo ogni possibilit di dissenso democratico nella gestione della Banca. Poi nel 2011 la nota alla Banca dItalia, al fine di comunicare le mie preoccupazioni di socio e di sindaco. Ora la banca commissariata, i soci sono preoccupati, la cittadinanza stordita di fronte al battage mediatico giornalistico, si parla di riciclaggio e di mafia. Quindi, De Luca, chiana in causa la politica cittadina. C una verit incontrovertibile: i vertici della Bcc nel 2012 hanno appoggiato elettoralmente la coalizione Longo di centrodestra. Mio nipote Francesco Giuliani, fu licenziato dal Cda qualche tempo dopo il mio intervento polemico. Infine il consiglio comunale per deliberare limpegno del Comune a costituirsi parte civile nei procedimenti commessi nel territorio comunale da associazioni di stampo mafioso. Roboante direi non c dubbio! Non vorrei pensare a male, ma Excusatio non petita, accusatio manifesta.

LA VISITA ANTIMAFIA Leurodeputato Gianni Pittella [foto Luca Turi]

Michele Emiliano Il sostegno ai sindaci indispensabile


Abbiamo vissuto una giornata importante perch abbiamo ricevuto al Comune di Bari tutti gli amministratori locali, tutti i sindaci minacciati e messi in pericolo dalla criminalit organizzata, dal disagio, dalla povert, dalla malattia mentale, afferma il sindaco Michele Emiliano, a margine del Tour della legalit. Molti sono i primi cittadini che ogni giorno, andando al lavoro, rischiano la vita. giusto incontrarli, ascoltarli e cercare di condividere questo grande dolore del Paese che nei Comuni impossibile dimenticare. impossibile non considerare quello che sta accadendo in Italia in termini di lotta alla criminalit, di lotta per il principio di legalit e soprattutto per leguaglianza e la dignit di tutti, perch senza eguaglianza e senza dignit, quando c fame, pi difficile per un sindaco svolgere le sue funzioni, ha concluso.

LAPPELLO LA DIFFICILE POLITICA DI ACCOGLIENZA. IL SINDACO EMILIANO: QUI CONVIVONO TANTE ETNIE DIVERSE

Al Centro richiedenti asilo servono pi Commissioni


l Gli eroi incompresi del Cara, il Centro accoglienza per richiedenti asilo di Bari, chiedono allEuropa aiuto. E lo fanno per il tramite di Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo, che ieri ha incontrato le associazioni le associazioni impegnate in materia di immigrazione Arci Bari, Etnie, Cooperativa Auxilium e Rete anti-razzista. Non passa giorno che non mi si accusi di aver portato i neri a Bari - ha detto durante lincontro con Pittella il sindaco Michele Emiliano - ma il Cara in questa citt stata una sfida che abbiamo voluto accettare, una risposta rischiosa agli incontrollati flussi migratori che transitavano da Bari. Oggi nella nostra citt ci sono 10mila musulmani che lavorano regolarmente e la particolare diversit dei colori, delle tradizioni e degli odori non pi vista con sospetto. Eppure la situazione dei centri di accoglienza drammatica. L'unico modo per gestire un Centro di accoglienza che oggi ospita circa 1200 migranti di 30 doverse nazionalit - ha detto Michele Di Lorenzo, direttore del Cara - lavorare come se dallaltro lato ci fossimo noi stessi, ma gli ospiti sono portati al disagio a causa dei lunghi tempi di attesa. la procedura per i richiedenti asilo - ha detto - a volte richiede pi di un anno. Il dramma, dunque, tutto nei tempi. La causa? Una sola Commissione territoriale, insufficiente a gestire e smaltire tante richieste. Le strutture sono piene - ha detto Erminia Rizzi, dellassociazione gruppo Lavoro Rifugiati che gestisce uno sportello territoriale dedicato ai richiedenti asilo - perch non esiste una fase due dellaccoglienza. Ha ascoltato, ha preso appunti, ha fatto domande, e infine Pittella ha preso la parola: Dobbiamo gestire meglio il flusso migratorio. Quello che emerge - ha detto leuroparlamentare - che c' bisogno di maggiore snellezza, di pi commissioni per le richieste dasilo, di strutture pi spalmate sul territorio perch Bari da sola non ce la fa. C' bisogno di organi ministeriali pi efficienti su questi temi. Ma soprattutto servono idee chiare. [Is. Mas.]

Al Dottor Ferruccio Alo, Presidente dellAssociaz. Butterlfy, con ammirazione per linossidabilit morale e professionale, noi la ringraziamo per la sua opera umana e medica prestata senza risparmio di forze e capacit, regalandoci un magnificio esempio di forza e coraggio nel vincere le battaglie della umana quotidianit. Per Pietro Eleonora Tosoni e Ninni Andriani.

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BARI: 080/5485111 - BARLETTA: 0883/531303 MONOPOLI: 080/9303177 - FOGGIA: 0881/772500 LECCE: 0832/314185 TARANTO: 099/4532982 - POTENZA: 0971/418536

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