Sei sulla pagina 1di 4

Assessorato Regionale alla Sanità

Alla cortese attenzione dello

Spett. Assessore Regionale Massimo Russo

90145 Palermo

Egregio Assessore Regionale Russo, chi scrive è un gruppo di dipendenti che per motivi di sicurezza e
per evitare ripercussioni nell’ambito lavorativo preferisce mantenere l’anonimato, ma che stanchi di
essere sfruttati vuole denunciare pubblicamente quanto avviene presso le strutture sanitarie per cui
lavorano.
Nello specifico Le vogliamo descrivere cosa avviene presso i Centri di Riabilitazione AIAS (e anche
nelle similari o consorelle, come preferiscono chiamarsi).
La questione che vogliamo esporle riguarda quindi la gestione dei Servizi affidati a questi Enti Privati
che si fregiano del titolo di ONLUS (No Profit), ma che di fatto non hanno nulla a che vedere con
questo tipo di Organizzazioni, e va pure detto che pur essendo Enti che lavorano su tutto il territorio
nazionale, la situazione risulta molto grave qui da noi in Sicilia dove il malaffare sembra sempre
trovare strada facile.

Per tutte queste ragioni e per evitare la trasformazione di un servizio socialmente essenziale in una
semplice industria di denaro, abbiamo deciso di esporle in maniera breve ma esaustiva le situazioni che
rendono queste prestazioni lavorative solamente fonte di guadagno per chi le gestisce, a discapito
dell’utenza e dei lavoratori.

Incominciamo ricordando che questi Enti nascono alle origini con il seguente fine: “promuovere
iniziative ed attività tese a soddisfare i bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, a
rimuovere gli ostacoli di ordine materiale, politico, economico, sociale e culturale che, di fatto,
limitano il pieno rispetto della dignità umana ed i diritti di autonomie delle persone con disabilità
ed impediscono il pieno sviluppo della loro personalità e la loro partecipazione alle attività
culturali, politiche, economiche e sociali”, e che proprio in quanto promotrici di attività meritevoli
di tutela vengono riconosciute come ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale).

Va ricordato inoltre la quantità enorme di denaro pubblico che gira attorno a questi Enti, e che nei
loro statuti sta scritto che: ”dovrebbero svolgere le loro attività senza fini di lucro, con assoluto
divieto di distribuire, anche in modo indiretto utili ed avanza di gestione, nonché fondi,
riserve o capitale, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge
o siano effettuate per legge, per Statuto o per Regolamento; gli utili e gli avanzi di gestione
vanno impiegati per la realizzazione della attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente
connesse, o eventualmente ridistribuiti in egual misura fra tutti i dipendenti”.
Fatte le premesse eccole un elenco delle gravi inadempienze da noi riscontrate:

1. Queste strutture in quanto convenzionate, devono attenersi al Decreto sugli standard del 15
Febbraio 1992, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 19 dell'11 aprile 1992,
e confermato dal Decreto dell’Assessorato alla Sanità del 29 Aprile 2005. Il non rispetto per questo
decreto è completo: i carichi di lavoro (per prassi) sono sempre superiori al previsto, e gli standard di
personale non sono quasi mai rispettati. Questo và detto anche in relazione al fatto che gli standard
sono uno dei parametri per cui vengono decise le rette pagate dalla Regione Sicilia, e sono un
prerequisito per ricevere tali rette. Inoltre in molte strutture si utilizza personale Fisioterapista a
Rapporto Libero Professionale con consulenze mal pagate che possono durare anche degli anni;

2. Le condizioni di sicurezza e igiene sul lavoro sono assenti (ad esempio non vengono forniti guanti
e mascherine). Quasi mai vengono rispettate le regole che la legge 626 e il testo unico sulla sicurezza
del lavoro e successive modificazioni prevedono;

3. Le gestioni economiche sono totalmente fuorilegge, con nessun rispetto degli statuti e delle leggi
che regolamentano le associazioni a denominazione ONLUS (che gli permette di avere molti privilegi
Fiscali). Questi Enti inoltre usando diversi stratagemmi, riescono a ridistribuirsi internamente (solo agli
amici e agli amici degli amici) i soldi Pubblici che guadagnano;

4. Nelle voci di bilancio risultano rimborsi spesa smisurati, premi Ad Personam ingiustificati,
straordinari inspiegabili, voci di bilancio ripetute e apparentemente esagerate, consulenze esterne inutili
e strapagate, commissariamenti dei centri di riabilitazione inspiegabili e pagati con i soldi degli utenti,
ecc;

5. Quando qualcuno dei dipendenti reclama i propri diritti si parla subito di esubero e di
licenziamento del personale (tagli non meglio specificati non sapendo a chi o a che cosa), mentre se sei
amico o amico degli amici degli amici possono verificarsi assunzioni anche non necessarie, con
incarichi assolutamente inventati (soprattutto nel campo amministrativo), o aumenti di livello
ingiustificati anche per personale che non ne possiede i requisiti;

6. Pochi o nulli sono gli investimenti economici per i disabili (sono anche stati chiusi molti dei
laboratori dove i ragazzi passavo le giornate ad eseguire lavori artistici), mentre nessun capitolo di
spesa riguarda la formazione professionale del personale. Va specificato che quando si chiede qualcosa
su questi argomenti ci si sente rispondere che la struttura è in grave deficit e che bisogna fare tutti dei
sacrifici (tranne loro naturalmente);

7. In molte strutture lo stipendio è diventato un optional e diventa sacrilegio chiederlo (i ritardi di


diversi mesi sulla erogazione delle retribuzioni sono di fatto ormai una regola);
8. Gli atteggiamenti intimidatori e a volte minacciosi nei riguardi del personale che prova a lamentarsi
sono all’ordine del giorno, per non parlare dello scarso rispetto delle normative di legge e di quelle
contrattuali. A tal proposito alcune delle regole più elementari che regolamentano il mondo del lavoro
vengono giornalmente ignorate: ordini di servizio non dati, programmazione del lavoro fatta spesso
abusando dello straordinario, relazioni sindacali totalmente non prese in considerazione anche se
esplicitamente previste dal contratto,ecc;

9. La retribuzione di tutto il personale AIAS risulta essere la più bassa fra tutte quelle dei vari
contratti di sanità privata e pubblica esistenti in Italia. Il contratto AIAS rimane ad oggi un CCNL
ancora a sé stante, contrariamente alle direttive nazionali che vogliono una unificazione fra i contratti di
Sanità Privata, con una componente economica e normativa quasi offensiva rispetto al valore del lavoro
svolto;

10. Utilizzo frequente dello straordinario come mezzo di programmazione lavorativa, e gestione delle
Ferie di tipo assolutistico e dispotico.

Considerando che per l’Assessorato alla Sanità Regionale questo genere di capitoli di spesa
rappresentano fardelli molto pesanti, a nostro avviso tutto ciò che è stato detto raffigura un’enorme
quantità di denaro pubblico speso male.

Sicuramente se ci fossero gestioni più accurate si potrebbero veramente perseguire quei nobili fini
umanitari che le associazioni No Profit vantano, e indiscutibilmente per l’entità delle rette pagate si
potrebbero curare un maggior numero di assistiti fornendogli inoltre un servizio migliore.

La cosa che ci lascia sconcertati è che i controlli verso questi enti sono veramente scarsi o nulli, e che
addirittura anche la Guardia di Finanza quando ha eseguito delle verifiche sotto segnalazione, pur
certificando le irregolarità, le ha giustificate in quanto trattasi di “Enti Privati”. Noi personalmente non
ci troviamo d’accordo con questa conclusione in quanto si tratta di denaro pubblico e si tratta di Enti
che praticamente hanno uno sgravio fiscale non indifferente.

Considerando che altre segnalazioni a figure politiche di riferimento non hanno determinato nessun
interessamento, noi dipendenti AIAS chiediamo a Lei Egregio Assessore di attivarsi affinché questa
grave situazione in cui versano centinaia di lavoratori della riabilitazione in Sicilia abbia una soluzione.

A tal proposito la invitiamo a inviare numerose e continue ispezioni presso queste strutture.

Come considerazione finale va detto che una riorganizzazione di questi servizi è più che mai
necessaria in un momento così difficile, e Noi tutti crediamo vivamente che lei possa essere
l’intermediario giusto affinché la Neuro Riabilitazione ottenga l’interessamento che merita per la
funzione socio-sanitaria che svolge.

Sicuramente questo è il primo passo del nostro cammino di protesta, e sicuramente è nostra
intenzione perseverare nel far sentire la voce di tutti gli operatori dei centri privati della riabilitazione
Siciliana anche a livello nazionale, interessando tutte le istituzioni possibili ed eventualmente i Mass-
Media.
Mettere a conoscenza di tutti la brutta realtà che la Sanità Siciliana vive giornalmente, potrà forse
riuscire a rendere migliore il servizio fornito ai diversamente abili allontanando gli squali che girano
intorno a questo mondo di reale sofferenza.

Ringraziandola anticipatamente per l’interessamento, cogliamo l’occasione per porgere

Distinti saluti.

Nel caso voglia contattarci personalmente per avere maggiori chiarimenti, una nostra delegazione sarebbe disponibile ad
organizzare un incontro privato con lei. Eventuali comunicazioni potranno esserci inviate all’indirizzo E-mail:
tzaxxon@gmail.com.

Potrebbero piacerti anche