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AKAKIJ AKAKIEVIC

Akakij akakievic lavorava in un dipartimento come funzionario di scrittura. Il grado che ricopriva era quello di consigliere titolare e il suo lavoro consisteva nel ricopiare lettere. Nel dipartimento i suoi colleghi non gli mostravano alcun rispetto e i suoi superiori si mostravano freddi nei suoi riguardi. I giovani impiegati si prendevano gioco di lui, facendogli degli scherzi e raccontando storielle e barzellette su di lui in sua presenza. Tuttavia Akakij era completamente immerso nel suo mondo statico, in cui esistevano soltanto lui e le sue lettere da ricopiare, quindi soltanto in rare occasioni, quando era davvero infastidito, si ribellava. Era un gran lavoratore ed era appassionato al suo lavoro, sembrava che nella sua vita non esistesse altro. La sua dedizione non rimase indifferente, tuttavia quando un giorno gli venne commissionato un altro lavoro, egli rinunci e volle tornare a quello solito. Non prestava la minima attenzione a ci che succedeva attorno a lui tanto che andava in giro con bucce di melone e di anguria nel cappello senza rendersene conto. Era oltre che distratto e goffo anche trasandato; infatti non pensava minimamente al suo abbigliamento, ma anzi cercava sempre di risparmiare su di esso. Akakij svolgeva una vita alquanto spenta e monotona, le sue giornate erano ripetitive e non si abbandonava mai a nessun tipo di distrazione. Per questo nessuno dei suoi colleghi laveva mai visto a una qualche serata. Nel suo tempo libero, egli ricopiava le lettere che si portava a casa dal lavoro e quando non ne aveva ne ricopiava alcune copie per s, da tenere come ricordo. Akakij non aveva una famiglia, era un uomo solitario, che tuttavia inconsciamente era felice della vita che conduceva. La svolta nella sua vita data dal confezionamento di un nuovo giubbotto necessario a rimpiazzare quello vecchio ormai troppo consumato. Allidea di un cappotto nuovo, da titubante, dubbioso, preoccupato egli divenne pi vivace, pi completo come se nella sua vita fosse arrivato qualcuno a tenergli compagnia. Era diventato anche pi sicuro e deciso negli atteggiamenti. Divenne subito geloso del suo capotto, trattandolo con molta cura si assicurava di non sciuparlo in nessun modo. I suoi colleghi per festeggiare il suo nuovo cappotto vollero organizzare una festa in onore di Akakij per congratularsi con lui, e fu proprio il vicecapoufficio a mettere a disposizione casa sua per lavvenimento. Tornando a casa dopo la festa per quelle vie deserte a buie da lui sconosciute, incontr delle persone che lo malmenarono e gli rubarono il cappotto. Privato del suo bene pi caro, gridando si mise a correre per la piazza verso una guardia che stava l vicino, rimproverandolo del fatto di non aver saputo intervenire. Dopodich corse a casa sconvolto e su consiglio della sua padrona si rec al commissariato di zona. Ma nessuno fu in grado di aiutarlo, si ammal e mor.

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