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MARTED 3 SETTEMBRE 2013

il fatto
Vaste e immediate le adesioni allinvito lanciato domenica da Francesco per una giornata di gesti dedicati alla drammatica situazione della Siria La preoccupazione della Santa Sede: Nessuno uscirebbe indenne da una guerra o da unesperienza di violenza

La pace in gioco
Si rischia un conflitto di dimensioni mondiali

LE PROPOSTE CEI

Liturgie, veglie, adorazioni: suggerimenti dal Lezionario


cco alcuni suggerimenti e proposte per la preghiera e E il digiuno di sabato prossimo, elaborati dallUfficio liturgico nazionale (Uln) della Cei e inviati ieri a tutte le diocesi italiane, insieme con una lettera del segretario generale, monsignor Mariano Crociata. LUln nel caso di una Veglia di preghiera strutturata come Liturgia della Parola suggerisce il seguente schema di massima: lettura biblica - Salmo responsoriale - orazione, eventualmente ripetuto pi volte. Per le letture bibliche si pu attingere al Lezionario per le Messe "ad diversa" nella sezione: Per la pace e la giustizia (pp. 409-431). Come orazioni si possono utilizzare le collette del formulario "Per la pace e la giustizia", Messale Romano (pp. 806-807). Nel caso di celebrazione dei Primi Vespri c la possibilit di sostituire la lettura breve con altra lettura biblica (non evangelica) attinta dal Lezionario. Soprattutto ai Santuari mariani si consiglia la Preghiera del Santo Rosario. In mattinata possibile celebrare una Messa utilizzando il formulario "Maria Vergine Regina della Pace" (Messe della Beata Vergine Maria, p. 145-147). Se si sceglie di proporre ai fedeli unAdorazione eucaristica prolungata lindicazione quella di attingere al Rito della Comunione fuori della Messa e Culto eucaristico (cap. III). Per uno schema di Liturgia penitenziale, il riferimento al Rito della Penitenza (Appendice II, Celebrazioni penitenziali, nel capitolo Celebrazioni penitenziali comuni, III. Le beatitudini evangeliche, pp. 136-140). Inoltre, consiglia lUfficio liturgico Cei, nelle Sante Messe festive di domenica 8 settembre bene inserire una particolare intenzione nella Preghiera universale o dei fedeli. Infine, per presentare il valore del digiuno si pu ricorrere alla Nota pastorale della Cei ll senso cristiano del digiuno e dellastinenza (4 ottobre 1994).
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DIGIUNO E PREGHIERA
DA ROMA

MIMMO MUOLO

utti con il Papa. Il suo grido di pace, la sua ferma opposizione alla guerra (mai pi), ripetuta anche ieri in ben tre tweet, la sua condanna delluso delle armi (quelle chimiche in particolare) hanno colto nel segno. E lo si rileva non solo dalla pioggia di adesioni (anche in ambito laico e interreligioso) alliniziativa di indire una giornata di preghiera e di digiuno per la Siria sabato prossimo 7 settembre. Ma anche e soprattutto dallanalisi delle possibili, gravissime conseguenze di un intervento armato nel Paese mediorientale. Analisi che ieri emersa in molti autorevoli commenti. Estremamente esplicito in questo senso monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il quale mette in guardia da una escalation mondiale del conflitto. La via di soluzione dei problemi della Siria ha detto larcivescovo in una intervista alla Radio Vaticana non pu essere quella dellintervento armato. La situazione di violenza non ne verrebbe diminuita. C, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali e, in ogni caso, nessuno uscirebbe indenne da un conflitto o da unesperienza di violenza. Lalternativa non pu essere che quella della ragionevolezza, delle iniziative basate sul dialogo e sul negoziato. Insomma ribadisce il presule occorre cambiare strada. Al monito del segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, si aggiunge anche quello del nunzio a Damasco, monsignor Mario Zenari, secondo cui quelle del Papa sono parole che senzaltro scuotono le coscienze di tutti e soprattutto di chi ha in mano i destini del mondo e di questo conflitto. Proprio a questi ultimi fa riferimento anche Giovanni Maria Vian nel suo editoriale in edicola oggi: I responsabili delle nazioni hanno il dovere di riflettere sulle parole gravi pronunciate da Papa Francesco. Anche il direttore de LOsservatore Romano mette in guardia sulle conseguenze imprevedibili di un eventuale intervento militare. indispensabile e urgente aggiunge Vian abbandonare la cultura dello scontro e del conflitto per puntare sulla cultura dellincontro, la cultura del dialogo; questa afferma lunica strada per la pace, che la Santa Sede indica e per la quale la sua diplomazia sta operando con ogni strumento possibile. Il direttore de LOsservatore Romano conferma cos che liniziativa del Papa fa parte di una vera e propria "offensiva" di pace a pi livelli. Proprio sabato scorso si svolta in Vaticano una riunione tra Francesco e i vertici della Segreteria di Stato per parlare della Siria. Domenica c stato lintervento del Pontefice allAngelus (che Avvenire pubblica in questa pagina) e ieri, quasi a ribadirlo nei suoi tratti essenziali, tre tweet. Nel primo, infatti, Fran-

LE GIORNATE SPECIALI

LAngelus di domenica in piazza San Pietro, durante il quale il Papa ha lanciato liniziativa di una giornata di preghiera e di digiuno

cesco sottolinea: Mai pi la guerra! Mai pi la guerra!. Nel secondo, del primo pomeriggio, afferma: Vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace. Nel terzo, infine, pubblicato poco dopo le 18.30, ricorda: Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta luso delle armi. Naturalmente liniziativa di Francesco stata accolta con grande favore in Medio Oriente e anche in Egitto dai copti cattolici. Il suo appello ha fatto breccia nei cuori a tutti i livelli, dicono i capi delle Chiese orientali, dal patriarca maronita di Beirut, cardinale Bechara Rai, a quello greco-cattolico di Antiochia, Gregorio III Laham, fino al suo omologo greco-orto-

dosso, Youhanna Yazigi. Questi ultimi, in una dichiarazione congiunta, si sono detti profondamente confortati dallappello del Papa, perch vogliamo sempre parlare la lingua del dialogo e della pace. Inoltre sono gi in preghiera anche le Carmelitane scalze di Haifa, mentre lislamologo libanese padre Samir parla di appello ragionevole. Ma il Papa ha raccolto adesioni anche nel mondo islamico. Il gran muft di Siria, Ahmad Badreddin, ha espresso il desiderio di essere presente in piazza San Pietro sabato prossimo. E se ci non fosse possibile, comunque si unir alla preghiera con la sua comunit.
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UN GESTO NEL SOLCO DI WOJTYLA E RATZINGER

Sulla home page del sito di Avvenire da oggi attivo uno spazio riservato agli utenti, che potranno dire la loro, in maniera molto semplice e diretta, sullinvito del Papa al digiuno e alla preghiera per la pace in Siria e nel mondo.

La proposta di una giornata di preghiera e digiuno per invocare il dono della pace un gesto che ha alcuni importanti precedenti in epoca recente. Il pi celebre la Giornata mondiale di preghiera per la pace convocata ad Assisi da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986 con delegazioni di Chiese cristiane e di altre religioni. A 25 anni di distanza, Benedetto XVI volle rinnovare linvito ad Assisi per una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo. Fu ancora papa Wojtyla a indire per domenica 23 gennaio 1994 una Giornata di preghiera per la pace nei Balcani, dilaniati dalla guerra, iniziativa preceduta dal digiuno venerd 21. Infine ancora Giovanni Paolo II propose il 5 marzo 2003 Mercoled delle Ceneri un Giorno di preghiera e di digiuno per implorare la pace nel mondo di fronte allimminente guerra nel Golfo.

lAngelus

Guerra chiama guerra, c un giudizio di Dio


preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano. Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dallintimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta luso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno luso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si pu sfuggire! Non mai luso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza! Con tutta la mia forza, chiedo alcon coraggio e con decisione la via dellincontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunit Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dellintera popolazione siriana. Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilit di prestare il necessario aiuto. Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nellamore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]: AAS 55 [1963], 301-302). Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volont! un forte e pressante invito che rivolgo allintera Chiesa cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace un bene che supera ogni barriera, perch un bene di tutta lumanit. Ripeto a voce alta: non la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dellincontro, la cultura del dialogo; questa lunica strada per la pace. Il grido della pace si levi alto perch giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dallanelito di pace. Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Nativit di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno pi opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volont. Il 7 settembre in Piazza San Pietro qui dalle ore 19 alle ore 24, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per lamata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. Lumanit ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione. A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dellamore. Lei madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente unautentica cultura dellincontro e della pace. Maria, Regina della pace, prega per noi! dopo lAngelus Maria, Regina della Pace, prega per noi! Maria, Regina della Pace, prega per noi!

Ecco il testo pronunciato domenica dal Papa allAngelus. ari fratelli e sorelle, buongiorno! Questoggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dallunica grande famiglia che lumanit, con angoscia crescente: il grido della pace! il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra societ, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai pi la guerra! Mai pi la guerra! La pace un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato. Vivo con particolare sofferenza e

Il mio cuore ferito e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano


le parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare allaltro come ad un fratello e di intraprendere

in Italia
DA ROMA

Diocesi e movimenti, mobilitazione


ve il patriarca, Francesco Moraglia, ha chiesto che sabato si preghi per la pace in tutte le chiese della diocesi. A Cremona, dalle 21 alle 24, i fedeli sono invitati nella cattedrale per una veglia presieduta dal vescovo Dante Lafranconi. E analogamente avverr a Pavia per iniziativa di monsignor Giovanni Giudici, a Monreale su invito di monsignor Antonino Dolce, a Nola come ha detto monsignor Beniamino Depalma, a Bergamo nella Chiesa delle Grazie, come ha annunciato monsignor Francesco Beschi e a Padova dove monsignor Antonio Mattiazzo ha convocato i fedeli nella Chiesa della Pace Convinte adesioni arrivano anche dai francescani di Assisi, che insieme con la diocesi locale accoglieranno il Papa a ottobre (preghiera e digiuno permettono di sminare il cuore delluomo) e dalla Caritas italiana (luso delle armi avr come risultato solo una spirale di violenza), mentre il rettore dellUniversit Lateranense, monsignor Enrico Dal Covolo ha un sogno: Vorrei Papa Francesco e Obama insieme per la pace, come Papa Giovanni XXIII e John Knnedy 50 anni fa. E don Luigi Ciotti aggiunge: La politica riscopra la sua forza, che non pu essere quella delle bombe. LAzione Cattolica offre la concreta disponibilit a contribuire allorganizzazione in tutte le parrocchie e le diocesi del Paese di questo momento di preghiera e di incontro. Accogliamo questo pressante invito del Papa e sosteniamo il suo grido: "Mai pi la guerra", dice don Julian Carrn, presidente della Fraternit di Cl. Cos come fanno la Comunit di SantEgidio e i Neocatecumenali. Emma Bonino, ministro degli Esteri, reputa probabile la sua adesione al digiuno. (M.Mu.)
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na vera e propria mobilitazione si sta delineando in risposta alliniziativa del Papa per la pace in Siria. Adesioni al digiuno e alla preghiera di sabato sono giunte, infatti, da diocesi, associazioni, movimenti ecclesiali e anche da voci laiche. Gi domenica il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, da Siracusa invitava ad unire la nostra preghiera a quella del Papa, ponendola nelle mani di Maria Regina della pace. Ieri poi le adesioni di Roma, che tramite una lettera del cardinale vicario Agostino Vallini invita i fedeli a recarsi in piazza San Pietro; di Genova, dove larcivescovo e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco (che in questi giorni in Terra Santa con un gruppo di fedeli) presieder sabato nella cattedrale di San Lorenzo una veglia di preghiera a partire dalle 19; e di Venezia, do-

Francesco
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