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il fatto
Vaste e immediate le adesioni allinvito lanciato domenica da Francesco per una giornata di gesti dedicati alla drammatica situazione della Siria La preoccupazione della Santa Sede: Nessuno uscirebbe indenne da una guerra o da unesperienza di violenza
La pace in gioco
Si rischia un conflitto di dimensioni mondiali
LE PROPOSTE CEI
DIGIUNO E PREGHIERA
DA ROMA
MIMMO MUOLO
utti con il Papa. Il suo grido di pace, la sua ferma opposizione alla guerra (mai pi), ripetuta anche ieri in ben tre tweet, la sua condanna delluso delle armi (quelle chimiche in particolare) hanno colto nel segno. E lo si rileva non solo dalla pioggia di adesioni (anche in ambito laico e interreligioso) alliniziativa di indire una giornata di preghiera e di digiuno per la Siria sabato prossimo 7 settembre. Ma anche e soprattutto dallanalisi delle possibili, gravissime conseguenze di un intervento armato nel Paese mediorientale. Analisi che ieri emersa in molti autorevoli commenti. Estremamente esplicito in questo senso monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il quale mette in guardia da una escalation mondiale del conflitto. La via di soluzione dei problemi della Siria ha detto larcivescovo in una intervista alla Radio Vaticana non pu essere quella dellintervento armato. La situazione di violenza non ne verrebbe diminuita. C, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali e, in ogni caso, nessuno uscirebbe indenne da un conflitto o da unesperienza di violenza. Lalternativa non pu essere che quella della ragionevolezza, delle iniziative basate sul dialogo e sul negoziato. Insomma ribadisce il presule occorre cambiare strada. Al monito del segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, si aggiunge anche quello del nunzio a Damasco, monsignor Mario Zenari, secondo cui quelle del Papa sono parole che senzaltro scuotono le coscienze di tutti e soprattutto di chi ha in mano i destini del mondo e di questo conflitto. Proprio a questi ultimi fa riferimento anche Giovanni Maria Vian nel suo editoriale in edicola oggi: I responsabili delle nazioni hanno il dovere di riflettere sulle parole gravi pronunciate da Papa Francesco. Anche il direttore de LOsservatore Romano mette in guardia sulle conseguenze imprevedibili di un eventuale intervento militare. indispensabile e urgente aggiunge Vian abbandonare la cultura dello scontro e del conflitto per puntare sulla cultura dellincontro, la cultura del dialogo; questa afferma lunica strada per la pace, che la Santa Sede indica e per la quale la sua diplomazia sta operando con ogni strumento possibile. Il direttore de LOsservatore Romano conferma cos che liniziativa del Papa fa parte di una vera e propria "offensiva" di pace a pi livelli. Proprio sabato scorso si svolta in Vaticano una riunione tra Francesco e i vertici della Segreteria di Stato per parlare della Siria. Domenica c stato lintervento del Pontefice allAngelus (che Avvenire pubblica in questa pagina) e ieri, quasi a ribadirlo nei suoi tratti essenziali, tre tweet. Nel primo, infatti, Fran-
LE GIORNATE SPECIALI
LAngelus di domenica in piazza San Pietro, durante il quale il Papa ha lanciato liniziativa di una giornata di preghiera e di digiuno
cesco sottolinea: Mai pi la guerra! Mai pi la guerra!. Nel secondo, del primo pomeriggio, afferma: Vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace. Nel terzo, infine, pubblicato poco dopo le 18.30, ricorda: Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta luso delle armi. Naturalmente liniziativa di Francesco stata accolta con grande favore in Medio Oriente e anche in Egitto dai copti cattolici. Il suo appello ha fatto breccia nei cuori a tutti i livelli, dicono i capi delle Chiese orientali, dal patriarca maronita di Beirut, cardinale Bechara Rai, a quello greco-cattolico di Antiochia, Gregorio III Laham, fino al suo omologo greco-orto-
dosso, Youhanna Yazigi. Questi ultimi, in una dichiarazione congiunta, si sono detti profondamente confortati dallappello del Papa, perch vogliamo sempre parlare la lingua del dialogo e della pace. Inoltre sono gi in preghiera anche le Carmelitane scalze di Haifa, mentre lislamologo libanese padre Samir parla di appello ragionevole. Ma il Papa ha raccolto adesioni anche nel mondo islamico. Il gran muft di Siria, Ahmad Badreddin, ha espresso il desiderio di essere presente in piazza San Pietro sabato prossimo. E se ci non fosse possibile, comunque si unir alla preghiera con la sua comunit.
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Sulla home page del sito di Avvenire da oggi attivo uno spazio riservato agli utenti, che potranno dire la loro, in maniera molto semplice e diretta, sullinvito del Papa al digiuno e alla preghiera per la pace in Siria e nel mondo.
La proposta di una giornata di preghiera e digiuno per invocare il dono della pace un gesto che ha alcuni importanti precedenti in epoca recente. Il pi celebre la Giornata mondiale di preghiera per la pace convocata ad Assisi da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986 con delegazioni di Chiese cristiane e di altre religioni. A 25 anni di distanza, Benedetto XVI volle rinnovare linvito ad Assisi per una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo. Fu ancora papa Wojtyla a indire per domenica 23 gennaio 1994 una Giornata di preghiera per la pace nei Balcani, dilaniati dalla guerra, iniziativa preceduta dal digiuno venerd 21. Infine ancora Giovanni Paolo II propose il 5 marzo 2003 Mercoled delle Ceneri un Giorno di preghiera e di digiuno per implorare la pace nel mondo di fronte allimminente guerra nel Golfo.
lAngelus
Ecco il testo pronunciato domenica dal Papa allAngelus. ari fratelli e sorelle, buongiorno! Questoggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dallunica grande famiglia che lumanit, con angoscia crescente: il grido della pace! il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra societ, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai pi la guerra! Mai pi la guerra! La pace un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato. Vivo con particolare sofferenza e
in Italia
DA ROMA
na vera e propria mobilitazione si sta delineando in risposta alliniziativa del Papa per la pace in Siria. Adesioni al digiuno e alla preghiera di sabato sono giunte, infatti, da diocesi, associazioni, movimenti ecclesiali e anche da voci laiche. Gi domenica il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, da Siracusa invitava ad unire la nostra preghiera a quella del Papa, ponendola nelle mani di Maria Regina della pace. Ieri poi le adesioni di Roma, che tramite una lettera del cardinale vicario Agostino Vallini invita i fedeli a recarsi in piazza San Pietro; di Genova, dove larcivescovo e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco (che in questi giorni in Terra Santa con un gruppo di fedeli) presieder sabato nella cattedrale di San Lorenzo una veglia di preghiera a partire dalle 19; e di Venezia, do-
Francesco
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