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esser ben lavati prima di entrare nel letto nuziale dove si compie il mysterium

conjunctionis (45).
Madi questi complessi rituali avremo da occuparci in seguito. Per ora, con-
cluderemo indicando il tratto specifico che viene in risalto in epifanie delIa
Grande Dea, quale la Varunfuzi. E, questa, una divinita indu che ebbe suceessiva-
mente il nome di Varonl 0 di Sura, presentandosi come una divinita del cielo,
delle acque e delle bevande inebrianti. II termine Varuni in pali designa effettiva-
mente sia un liquore inebriante, sia una donna ebbra 0 posseduta, e Varonl 0 Sura
nell'epopea ~ la «figlia» di Varona, del dio uranico maschile, la quale da agli dei
la gioia e l'ebrezza. In India la connessione fra Varunf e Ie bevande inebrianti ~
eerta (tanto che in alcuni testi bere devi varunl- la manifestazione delIa dea, la
dea «in forma liquida» - ~ sinonimo di bere tali bevande); mentre Sura, nome
dato alia stessa divinita nell'epopea, nell'Iran ~ anche uno dei nomi delIa Grande
Dea (46). Negli stessi inni delI'austero Shankara la dea ~ associata aIle bevande
inebrianti, regge la coppa 0 ~ essa stessa ebbra (47). In questo archetipo divino si
fissa dunque I' aspetto del feminile come principio e causa di ebrezza. E questa
ebrezza puo avere sia la forma inferiore e elementare, dionisiaca, selvaggia e
menadica, sia la forma superiore di ebrezza trasfigurante e luminosa.
II cristianesimo ha oscuramente fissato questo secondo aspetto nella figura
delIa Vergine Madre che sovrasta, che ha sotto i piedi, la falee lunare 0 anche la
serpe, la quale, come Nahash, nell'esoterismo ebraico ha simboleggiato il princi-
pio elementare, cosmico, del desiderio. Con il che potrebbe aver relazione anche
la divisione esistente negli stessi antichi Misteri delIa Madre, in essi i piccoli
Misteri essendo quelli delIa Persefone infera, connessa anche a Afrodite, che si ~
eelebravano in primavera, piu 0 meno nello stesso periodo di varie feste orgiasti-
co-telluriche, in opposto alle Grandi Eleusine, che si celebravano in autunno. E
potrebbe venire anche ricordata la dea egea, Nostra Signora delle Onde e Stella
Maris, nel suo doppio aspetto di dea che scende dai cieli e di dea che affiora dalle
regioni infemali, di «dea dalIe colombe» da un lato, di «dea dalle serpi» e dalle
pantere dalI'altro (48).
Come ultimo punto, considerando la sostanza 0 potenza cosmica nelI'aspet-
to, 0 situazione, in cui viene fissata ad una data forma, in cui essa, sotto un certo
riguardo, resta frenata nel suo carattere fluido, fuggente, incoercibile, abbiamo il
principio demetrico nella forma delle figure feminili quali «spose» legate ad un
dio dal vincolo monogamico 0 monoandrico: la sostanza, alIora, non ~ piu la
«Vergine» e la «Prostituta» ma ~ la sposa divina come «fonte suggellata» che,

(45) Cfr. A. J. Pernety, Dictionnaire mytho-hermetique, Paris, 1758, p. 266 (tr. it.:
Dizionario mito-ermetico, Phoenix, Genova, 1984). Di passata, accenniamo all'aspetto magico
dell a nudita rituale. E quando viene ripristinato 10 stato elementare, «nudo», disciolto dalla
forma, del principio che si incarna, e che corrisponde alIa propria vera natura - e allora che
esso manifesta la sua potenza superfisica, Da qui, come controparte analogico-rituale appunto
la prescrizione di essere nudi nel compiere determinate operazioni. ,
(46) Cfr. J. Przyluski, La Grande Deesse, p. 139; Mahanirvana-tanira, X, 110. E interes-
sante che fra gli Incas la regina traeva il suo nome - Mama luca - da quello di una so stanza
datrice di ebrezza, la cola, la quale secondo la tradizione aveva una origine divina (L. Lewin).
(47) Cfr. A.e E. Avalon, Hymns to the Goddess, cit., pp. 26-28,58-59.
(48) Cfr. G. Glotz, La civilta egea, cit., pp. 290-291.

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