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Jurassic Park a Dunarobba

Foresta fossile di Dunarobba una foresta costituita da alberi fossili appartenenti ad una specie di sequoia gigante presente in Italia oltre un milione di amni fa. La storia delle prime scoperte, dopo gli iniziali ritrovamenti nel territorio di Todi da parte del principe Federico Cesi, comincia in realt nel '600 quando alcuni scienziati si occuparono di questi reperti che chiamarono metallofiti, cio a met tra le piante e i incarico dello stesso Federico Cesi, cominci a studiare con metodo scientifico questo

metalli. In particolare, tra il 1620 e il 1637, il linceo Francesco Stelluti da Fabriano, per legno fossile, informando dei ritrovamenti anche Galileo Galilei. Nel 1637 dai suoi studi una descrizione geografica del sito e una minuziosa ricostruzione del materiale ligneo.

nacque il Trattato sul legno fossile minerale nuovamente scoperto , in cui l'autore riport Gli abitanti del luogo non diedero mai grande importanza a quei tronchi; il loro atteggiamento cambi solo agli inizi del Novecento e, in particolare, dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale quando si avvi la ricerca sistematica e quindi l'estrazione di torbe e ligniti.

La produzione di lignite
Nel 1929 un'azienda di Spoleto fece aprire tre gallerie nell'area dell'attuale foresta fossile, impiegando 50 minatori. Nel 1933 la miniera venne spostata pi a est e vennero aperti nuovi pozzi. Si venne cos a creare la "Societ Anonima Ligniti Dunarobba", una Umbro furono sondate da pozzi, dai quali uscivano torba e lignite. Le attivit di scavo nella miniera venivano a volte ostacolate proprio dal ritrovamento dei grandi tronchi fossili, soprattutto da quelli in posizione verticale. Solo agli inizi degli anni cinquanta del Novecento, in seguito all'introduzione sul mercato di nuovi combustibili a miglior prezzo, si ebbe una progressiva riduzione della produzione industriale di lignite e, nel 1952, alla definitiva chiusura dell'azienda e della miniera. L'interesse del mondo scientifico per lo studio geologico e paleontologico della foresta cominciato, quindi, molto tardi. Solamente nel 1987 il Ministero per i Beni culturali ha vera e propria industria con oltre 600 dipendenti. Tutte le campagne intorno ad Avigliano

posto il vincolo come bene paleontologico e la Regione dell'Umbria come bene ambientale.

La foresta fossile
Il diametro dei tronchi fossili varia da 1m a 4m e le altezze possono arrivare fino a 8m. Tuttavia recenti sondaggi hanno dimostrato la presenza di lembi di legno fino a 25 metri moderne metodiche scientifiche si pu affermare con certezza che si tratta di un bosco

di profondit rispetto all'attuale piano di scavo. Grazie agli esami condotti utilizzando le di conifere del genere Taxodion, probabilmente una forma estinta di sequoia, molto simile all'attuale Sequoia sempervirens, che pu raggiungere i 100m di altezza, esistente solo in una ristretta zona della California. La posizione eretta dei giganteschi alberi ha permesso ai geologi di studiare il terreno che si trova alla base dei tronchi, come se fosse il suolo su cui attecchirono milioni di anni fa, consentendo cos conoscenza di trarre del importanti paleoambiente conclusioni e per per la la

comprensione della storia geologica dell'Umbria meridionale. Tali studi fanno supporre che la foresta fossile di Dunarobba sia esistita gi tre milioni di anni fa, nel Pliocene medio-superiore, ovvero alla fine del Cenozoico sulla sponda dell'immenso lago Tiberino, un lago a forma di "y" rovesciata, che si estendeva un milione di anni fa, un violentissimo tifone spazz via gran parte degli alberi, riducendo quelli rimasti a nudi tronchi smembrati dai rami; a questo avvenimento si dovrebbe anche la posizione dei tronchi stessi, che presentano un'inclinazione verso Sud-Ovest. da nord a sud per gran parte dell'Umbria, a partire all'incirca da Citt di Castello. Circa

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