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20DANGELO06
Fondatore Giacomo Lodetti / Direttore Giorgio Lodetti / Direttore Artistico Roberto Plevano / Progetto Grafico Franco Colnaghi
Anno VI, N. 21 • Aprile-Giugno 2007 • Galleria Vittorio Emanuele II, 12 - 20121 Milano • e-mail: giorgio.lodetti @ libreriabocca.com
Il sentimento
PAOLO SCHMIDLIN del contrario
tutti unti non si sa di quale orribile manteca,
goffamente imbellettata e parata di abiti gio-
vanili», che agghindata «così come un pap-
pagallo pietosamente s’inganna» di riuscire,
grande conoscitore. Da Joan Crawford a Bet-
te Davis lo scultore sceglie di ritrarre le star
del cinema hollywoodiano nel
momento del declino, quan-
Reduce dal succes- è tirata, le borse sotto gli occhi accentuano nascondendo «rughe e canizie, a trattenere a do la freschezza della gio-
so-scandalo della sua lo sguardo spento, di chi, per la paura di in- sé l’amore del marito molto più giovane di ventù ha già abbandonato i
Porno queen, versio- vecchiare ed abbandonare definitiva- lei» e guarda con aria sprezzante, co- loro visi. La Davis viene im-
ne erotica della regi- mente i giochi dell’infanzia ha preferi- me nel caso dell’Invidia, le donne an- mortalata nei panni dell’ex
na Elisabetta, appar- to farla finita, o almeno provarci, fi- cora giovani e belle, pericolose ri- bambina prodigio di Che fine
sa con grande cla- nendo così in una cella di un ospe- vali in quella competizione, tipica- ha fatto Baby Jane? con il vol-
more su tutti i gior- dale psichiatrico. L’inesorabile scorre- mente femminile, che vede ogni to rugoso dal trucco pesan-
nali europei, dopo la re del tempo ed il timore di vedere donna lottare strenuamente, an- te, e le mani dalle pelle rag-
sua esposizione alla sul corpo i segni indelebili del suo che a costo di apparire ridicola, grinzita, che stringono una
Fiera di Madrid, Pao- passaggio è uno dei temi chia- per non perdere il proprio po- vecchia bambola, retag-
lo Schmidlin continua ve dell’opera dello scultore mi- sto sulla scena. gio dei lontani momen-
a stupirci ed inquie- lanese, da sempre attratto dal- Questo è ancora più evi- ti di gloria. Lo sguardo
tarci con le sue sor- la vecchiaia, rappresentata in dente per le attrici del gran- è fiero, altezzoso, nel
prendenti creazioni tutta la sua veridicità e cru- de schermo, non tanto quel- quale si palesa la di-
di bronzo e terra- dezza, quasi in un disperato le odierne, che sembrano mensione folle e
cotta. L’ultima uscita tentativo di esorcizzare l’an- risolvere qualsiasi proble- disperata di chi
Roipnol Pippi, 2007
dal suo laboratorio è sia del suo arrivo. Guardan- ma, con un intervento chi- continua ad in-
Roipnol Pippi, vale a dire una versione adul- do le sue sculture, realiz- rurgico che permetta lo- seguire un
ta e psicotica della nota bambina giramon- zate con grande maestria ro di conservare la pro- tempo or-
do Pippi Calzelunghe. Le trecce rosse in- e perizia tecnica, sem- pria bellezza, quanto al- mai passato.
corniciano ancora il suo volto, che però non bra di vedere la «vec- le dive del passato, del-
ha più nulla della gioia e della spensieratez- chia signora» pirandel- le quali Schmidlin è un Barbara
za della bimba svedese, al contrario la pelle liana, «coi capelli ritinti, Baby Jane, 2002 Frigerio Invidia, 2003
MARZIO TAMER Inspiegabile gione d’origine che spesso non ce l’ha, è nato
a Schio, in Veneto.
«Quanti anni ha? ne dimostra 19!» mi risponde
38. «Come si sente non appena ha terminato
Bisogna riconoscere il merito di Tamer di sa-
per ottenere questi risultati attraverso l’uso
meticoloso di questo procedimento. Come
Wyeth, anche Tamer usa l’acquarello, che con-
Ho ordinato la prima opera di Marzio Tamer, ché lui ha l’abilità di trovare un equilibrio fra la un’opera?» La soddisfazione dura circa 10 o 15 sidero un’altra tecnica impossibile, per quanto
via posta, nel maggio del 2000 quando rice- ricerca di credibilità delle cose unitamente al- minuti, poi è già nell’opera successiva. La visio- è sfuggevole. Spesso il pigmento seccandosi vi-
vetti il catalogo della sua mostra presso la la percezione di come le sentiamo, infonden- ne artistica non smette, m’informa. ra di colore, rispetto a come appare da ba-
Matthisensen Fine Arts, di Londra.Allora con- do loro una sorta di poesia. In altre parole,Ta- Abbiamo coperto gran parte del nostro per- gnato. Si spande e sbava in tutte le direzioni,
tattai la galleria e solo pochi lavori, nella fascia mer è molto di più che un pittore del realismo, corso, siamo arrivati al ristorante e sta par-
di prezzo a me accessibile, erano ancora di- e a questo riguardo, palesa l’eredità di Ruskin cheggiando sul marciapiede, nel tipico stile mi- Continua a pagina 18
sponibili, e per la verità, penso che non sia mai che ci ha insegnato che il miglior paesaggio di- lanese, penso. La nostra conversa-
stato tanto desideroso di possedere un’opera pinto è quello in cui i problemi costituiti dal zione continua per tutto il pranzo e
né tantomeno in maniera così urgente ed ir- prodotto dipinto finale sono i medesimi pro- poi ancora al rientro verso il mio al-
razionale. In ogni caso selezionai Ombra Cre- blemi che la natura stessa ci presenta. Artisti bergo. Pensai che avevo allacciato un
scente, una tempera su carta, di piccole di- che non devono inventarsi falsi problemi arti- rapporto con un artista vivente, di
mensioni. Ora è montata in una cornice in me- stici da risolvere: perché i reali problemi arti- solito tratto con artisti morti, come
tallo in stile Whistler, in casa nostra e posso os- stici sono quelli che ci stanno di fronte se sap- mi rammenta sempre la mia famiglia
servarla quotidianamente. Alla maggior parte piamo come osservarli e questo è quello che e questo mi ha dato l’opportunità di
delle persone che la guardano l’opera sembra Tamer fa nei suoi piccoli bozzetti e facendolo, avere una chiave verbale a conferma
confusamente astratta, mentre ai miei occhi comunicando la sostanza di qualcosa che al- di alcuni pensieri ai quali aveva ri-
appare come un incredibile sforzo esecutivo trimenti sarebbe congedato o trascurato. sposto attraverso la sua pittura.
nonostante Tamer abbia deliberatamente scel- Nel 2004 incontrai Tamer alla galleria Salamon, Guardando la pittura di Tamer i pen-
to di illustrare una ordinaria composizione del- ci stringemmo la mano e andammo, con la sua sieri vanno a Wyeth, ai pittori olan-
la natura. La sua sfida, riuscita, è stata quella di auto, per conto nostro, fino al ristorante ai Bi- desi e ai seguaci di van Eyck. Infatti
mettere in risalto l’ombra (di qualcosa che sta nari per il pranzo: «pensai, parla l’italiano tanto ,sono stati i suoi lavori eseguiti a tem-
al di fuori della composizione del dipinto) che in fretta quanto la velocità con cui guida, ma suv- pera che mi hanno attratto così for-
copra gran parte dell’area in basso, fino ad ar- via, abbiamo un sacco di cose da dirci».Vi rias- temente. È importante sapere i limiti
rivare all’angolo inferiore delle pietre del mu- sumo brevemente parte della mia intervista: tecnici della tempera, per farci capi-
retto, attraversando tutto il primo piano, man- «Perché ha un approccio alla pittura di tipo re le sfide che deve affrontare quan-
tenendo credibile la veridicità della strada che Wyethiano?», mi rispose che aveva visto la mo- do dipinge. Come ogni pittore che
si sviluppa fino all’angolo superiore sinistro. Egli stra delle opere degli americani nel 1988 a Mi- usa la tempera egli è costretto a mi-
ha colto la luminosità, l’atmosfera, i fili d’erba, lano e venne abbagliato dalla potenza del lo- schiare il pigmento in acqua distilla-
il tutto in una piccola veduta orizzontale man- ro fascino. ta e tuorlo d’uovo. La sua applica-
tenendo equilibrio nella composizione. «Percorso artistico? Non posso credere che sia zione è molto impegnativa. Potreste
Nelle passeggiate in campagna sono usuali le un autodidatta!». diventare matti se foste costretti a
composizioni scelte da Tamer, ma non le regi- «Carriera? Oh, mi stupii quando mi disse che ini- tali minuscoli e infiniti colpi di pen-
striamo fino a quando non cerchiamo di re- ziò come illustratore per letteratura per bambini, nello. La spessa viscosità della pittu-
plicarle attraverso la sua visione del mondo, e poi vinse un premio per il dipinto di un ritratto ra, prevede innumerevoli applicazio-
facendolo, lentamente ci caliamo iniziando a d’animale nel 1988 e da quel momento non pre- ni e generalmente l’effetto finale ri-
vederle diversamente. Sono pochi gli artisti che se un pennello fino a diversi anni dopo». Per un sulta come una miriade di segni, sia
come lui sviluppano una composizione ripre- nord-americano curioso, (che si sente italiano disegnati sia dipinti, con un pennello
sa da un punto di vista così rasoterra. Dal pen- e mia moglie lo dice a tutti), gli chiesi: «perché molto fine e dalla punta appuntita.
nello di Tamer questo succede facendolo ap- manca la vocale alla fine del cognome?» Non
parire senza sforzo e forse questo accade per- suona italiano! mi disse, che è a causa della re- Die Baum, 2004
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Segrete MARZO 2007 05-04-2007 14:54 Pagina 18
Rospo, 2004
MARZIO TAMER muni mortali non è dato avere. Qualche vol- punto di vista e come ritaglia la
ta mi immagino Tamer come quegli artigiani natura. In qualità di osservatori
non si può mischiare in maniera appropriata, medioevali che appesantiti dai loro strumenti prendiamo parte alle sue vedu-
deposita gore sulla carta e se l’applicate su un di lavoro, pennelli, palette, pigmenti, vaga in so- te, ma non possiamo capire co-
foglio bagnato finite con l’aver uno strano ef- litudine attraverso la valle del Po a negli spazi me ci sia arrivato, perché non
fetto ottico anziché il soggetto che vi eravate della Capraia a dipingere, concentrandosi e cat- pensiamo come lui. L’abilità di Ta-
prefissi di ottenere. Inoltre, come reagisce la turando l’essenza di ciò che egli intende tra- mer è quella di saper cogliere e
carta alla sua stesura? In quale modo la sua su- durre in opera d’arte. Gli abili segni, linee, ta- fermare misteriosi frammenti e
perficie assorbe il pigmento? gli, o come volete chiamarli, di Tamer sono la visioni che la natura offre al no-
Molti di noi hanno provato almeno una volta funzione di una quiescenza. Ha dato origine stro sguardo. In conclusione,Ta-
a dipingere all’acquarello e sanno quale incu- De Chirico e la scuola metafisica a una profon- mer è l’artista dell’artista, uno che
bo sia cercare di controllare l’applicazione sul- da influenza, sebbene anche rudimentale, co- è così incredibilmente in simbio-
la superficie del foglio. Menziono questo per sì Tamer non include effetti bizzarri e incon- si con il virtuosismo tecnico, ma
sottolineare il virtuosismo e il controllo che Ta- gruenti per instillare un impeto di inquietudi- non a tutti i costi. A dispetto del
mer dimostra e ci stupisce con ciò che ottie- ne sull’osservatore? mio pensiero, non credo si sia vi-
ne con i suoi acquarelli. Che cos’è, infatti ciò che delle opere di Tamer sta tutta la sua capacità . Sarà in-
A causa del suo consumato controllo del mez- attira il nostro sguardo? Cosa ci stupisce? Per teressante scoprire cosa ci pro-
zo egli riesce a darci continuamente nuove la maggior parte potrebbero essere le sue in- porrà nei suoi futuri lavori.
opere. Le sue immagini sembrano essere pro- spiegabili composizioni — come l’ombra del
dotti con sforzi minimi, ma di fatto sono il ri- muro a cui accennavo sopra — e soprattutto Timothy J. Standring
sultato di una concentrazione che a noi co- come lui organizza la scena, come incornicia il Denver, 17th July, 2005
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Segrete MARZO 2007 05-04-2007 15:01 Pagina 19
All’origine della
SERGIO BATTAROLA luce le tenebre XANTE BATTAGLIA
Sergio Battarola offre la sua dichiarazione spon- senza porvi rimedio.Apprendere la presenza dei Scrivere qualcosa su Xante Battaglia non è
tanea alla guerra umana. Rimpiange, forse, le ar- propri stimoli primordiali, trovare i segni sui vol- un compito facile. Critici d’ arte del calibro
mi; quelle stesse che da autentici martiri l’uomo ti che ci rimandano ai luoghi più remoti in cui di Pierre Restany, Gregory Battcock, Michel
ha sempre modificato nella forma ma non ne- abbiamo imparato a respirare, a vivere (soprav- Tapiè, Thomas M. Messer, Carlo Franza,
gli effetti. Il ritorno al mito, inteso come origine vivere), guardare e trovare i confini. Non ci toc- Giulio Carlo Argan, Luigi Carluccio, Franco
di ogni cosa, vive nella pittura figurativa di Bat- chino i costrutti sociali in cui nell’ambiente più Passoni, Rossana Bossaglia, Caterina Coluccio,
tarola che dall’atmosfera della sua terra, mai ci- vicino vive il rispetto, lo stesso ossequio che a Bruno Zevi, Genevieve Olivier, William
vilizzata, ritrova gli splendori di un istinto puro, distanza diviene odio,ostilità,accanimento e ran- Zimmer, Gabriele Mandel hanno scritto
reale, plasmabile attraverso le visioni sincere di core. La scelta dei Titani e quella di rimediare al- libri e recensioni sulla sua opera.
animali trasformati, nell’esigenza, in enormi be- la coscienza di un popolo che non pensa alla sua Comunque accetto la sfida e cercherò di
stie:l’uomo.Tutto parte dall’origine,dal moto del- fede e nemmeno coglie la radice dell’esistenza. leggere il lavoro del maestro, titolare della
la sua esistenza in cui tutto sembra rivelarsi at- Affronta la morte con il giusto coraggio.Lo scon- prima cattedra di pittura all’ Accademia di
traverso il sigillo della pura specie.Oggi gli schie- tro è ampio e pronto ad eludere ogni falsa iden- Belle Arti di Brera a Milano, in una manie-
rati battaroliani attendono l’inizio, la loro fede è tificazione. Sergio Battarola avvia la sua indagine ra un po’ diversa. La mia formazione psico-
l’origine, il loro supporto è la vittoria che ad es- in un mondo che mai ha conosciuto ma, certo, logica mi spinge sempre a cercare di coglie-
si natura concede.Alieni incontrano la storia an- sempre sentito.Chi deciso è a rivedersi nella sua re il vissuto di ogni artista, soprattutto pen-
cestrale dell’uomo rimanen- origine matura con l’ambiente e in quello non sando alla pittura come ad una catarsi del-
done affascinati; estranei che soggiace perchè stanche educazioni lo costrin- l’anima di chi dipinge. Capisco che alle volte
scrutano i segni religiosi, i gono a vivere senza la capacità di sopravvivere? cercare di capire perché un pittore crei un
simboli di antiche civiltà S’inizia con la riconquista degli angeli, esseri so- quadro piuttosto che un altro sia un eser-
senza linguaggio, senza vrumani,sull’uomo.Il racconto di Battarola esor- cizio inutile, ma nel caso di Xante Battaglia
concessioni oltre quel- disce subito dopo il peccato dell’origine. Sguar- mi sembra che si possa dare alla sua opera
la più vera dell’esi- di fissi, increduli, lotte tra demoni e spiriti celesti una valenza sociologica, se non addirittura La grande madre, 2000
stenza. Ciò che la vi- per la conquista della landa. Poi all’uomo la scel- politica. Ho sempre pensato che in alcuni
sione di Battarola of- ta di schierarsi. Quindi l’ideologia dei Titani, non artisti si possano ravvisare delle Cassandra,
fre trova la conferma certo uomini; creature lontane nell’immaginario grazie alla loro formidabile capacità di intui-
nel gesto barbaro collettivo, figure antropologiche che ignorano i re quello che nella società esploderà di lì a
che meglio è cono- diletti dell’estetismo per ricercare l’imperfezio- qualche tempo. Battaglia è sempre riuscito
scere piuttosto che ne della specie. Queste le educazioni. Formarci con i suoi lavori a precorrere i tempi e non
seppellire; quel gesto all’immagine di Battarola rievocherebbe l’istinto, solo nell’arte, ma anche nella politica.
che esce nell’istinto riguarderebbe quel luogo lontano della nostra La figura delle sue opere che più rimane
più truce e che memoria: le non paure, le sopravvivenze, le be- impressa nell’immaginario è La grande ma-
deforma la realtà stie feroci che l’uomo ha saputo domare con le dre, archetipo del femminile che ha dato
armi,con la musica e la sottomissione.Ogni vit- origine all’Universo, caratterizzata da un’
toria Battarola la racconta con il silenzio.Al- arcaica immobilità. A partire dalla metà
tre truppe nel suo studio attendono d’u- degli anni sessanta inizia le sue cancellazioni
scire. Nella memoria il primo esercito è che assumono un significato demistificato-
quello del feto.Nella memoria il primo tem- rio ben diverso dai tagli sulla tela di
pio è quello in cui il sangue ha donato la so- Fontana, perché Battaglia compie lo sfregio
pravvivenza. In quel eco si cela nell’attesa di dei miti della nostra società riprodotti sui
scoperta il fondo monocromo di una verità suoi quadri e quindi l’intento di comunica-
assoluta.Cerchio dell’inganno:vita e morte,te- re un forte dissenso è evidente.
Stele con testa nebre e luce.Tenebre.
di animane, 2005 Marcello Riccioni Contratto con gli italiani, 2001 Monica Costa
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Segrete MARZO 2007 5-04-2007 18:49 Pagina 32
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FAUSTA DOSSI Seduta d’Autore alla fine, complici gli avventati studiosi occi-
dentali, il significato della parola e i concetti
tenuti nelle due consonanti e la vocale, si
sono confusi in una, da tempo,TANTA con-
gami senza neve, tutto concorre in questo
viaggio esimio a che il sogno fiorisca come
loto, questo in tramonti sopra laghi accesi e
l’altra veglia appesa ad un sorriso. Ronin signi-
In ambito di arti applicate, l’o- tista, ha varcato le frontiere dello stereotipo fusione a detrimento del più semplice segre- fica uomo-onda e sta a rappresentare quel-
riginalità delle idee che un arti- abituale. La Dossi, usa originalità e inventiva, to che narra il più corto termine tra le ter- l’anelito che, goccia dopo goccia alla battigia,
sta mette a fuoco, sfociano, a non snaturando il suo stile, sempre coerente minologie categoriche conosciute. Artefice vorremmo ci trasformasse in pensatori,
volte, nell’interrogativo della nelle sue creazioni pittoriche e scultoree, tor- di modi tra ironici e aniconici Lanfranco si depositari solo dell’istante nella grazia incan-
funzionalità che l’oggetto ha in nando a progettare e realizzare con rara ma- presenta con un percorso che definirei tra i tata del mutei. Esiste un nulla di diecimila voci,
relazione al suo fruitore. Nella nualità, suscitando stupore sempre nuovo... e più liberi se questa parola, libertà, non celas- tante quante le volte in universo, e da Sengai
società odierna regna sovrano di sedia in sedia! E se l’arte serve a farci ri- se, usurata, in arte e altrove, le più disastran- sappiamo le dottrine essere più utili se, a
l’industrial designer, la cui fervi- flettere, lei ci invita a guardare, con occhi aper- ti nefandezze. Per fortuna l’inventore volte, tralasciate. Il viaggio di Lanfranco dice
da radice è il Bauhaus e per chi ti, al fascino della vita e ai suoi giochi con- Lanfranco non necessita, ZEN incarnato e questo: guardate l’apparenza delle cose, non
ha il desiderio di sperimentare centrici, incostanti e inattesi. riproposto singolo, di più della menzione credete ad una pigra verità, transitate tra il
un pezzo unico e creativo Fausta Dossi dal 16 al 24 giugno terrà una benefatto per i suoi manufatti plusmaterici. In concreto e l’astrazione, gradino dopo gradi-
di alto artigianato... personale a Bergamo nella Sala ex Ateneo. questa mostra si allineano percorsi che, man- no, sorridenti, verso l’alto più alto di ogni via.
non rimane altro tenendo il rispetto ai materiali, si allungano, Nel deserto sta la macchina del vento ma il
che sedersi e pen- Antonio D’Amico giardini di più acque, di sabbie umide, di ponente è seminato di torii, al nuovo porto
sare! Fausta Dossi, essenza di volatili, albarelli dei maghi accarez- Rakù abbraccia Tori.
con le sue sedie d’ar- In esposizione alla zati, mutei trasfusi in luci di albe nuove. E il
viaggio vi è proposto, luna nuova, con le pen- Sergio Dangelo
La sedia, 2006
Libreria Bocca tole classiche ALBASOLIS, con i fuochi del- Albissola Marina (Garden) marzo 2003
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DOMANDA SURREALE
di Stefano Soddu
JOSEPH BEUYS - DIFESA DELLA NATURA
Un’artista strapazzata
può vincere la lotteria?
THE LIVING SCULPTURE
Risponde Marilù Cattaneo
A volte mi sento strapazzata ma non
Kassel 1977-Venezia 2007
dalla lotteria, che ignoro. Non ignoro
la fortuna che mi assiste, alla quale vado
incontro volentieri e… se non mi viene
OMAGGIO A HARALD SZEEMANN
incontro la cerco e di conseguenza Spazio Thetis,Venezia, giugno-settembre 2007
la trovo. Sono un’artista fortunata.
Ideatrice e curatrice responsabile dell’Evento: Lucrezia De Domizio Durini
PS: grazie dei numeri che la cicogna
mi ha confidato: 90-60-80 Si svolgerà all'interno della Biennale d'Arte di do dinamico e costruttivo i temi e l'opera av- inconfutabile.
Venezia, dal 10 giugno per 100 giorni, presso viata da Beuys. Molteplici gli argomenti che po- - le aziende, le industrie, le banche, le univer-
GIOCATELI VOI! lo Spazio Thetis, l'evento Joseph Beuys. Difesa tranno attivare la comunicazione interdiscipli- sità, i massmedia.
della Natura.The Living Sculpture. Kassel 1977- nare: problematiche economiche, umanitarie, Video in ciclo continuo e conferenze temati-
Venezia 2007. Il progetto, ideato e curato da ambientali, creative e culturali in tutti i campi, che saranno le modalità di espressione dell’e-
Lucrezia De Domizio Durini, intende ripro- dal sistema pedagogico alle ricerche scientifi- vento, non solo per artisti post beuysiani e as-
porre a Venezia, a trent'anni di distanza e con che, dalle problematiche mondiali della povertà sociazioni, ma anche per chi intende sponso-
gli sviluppi attuali, gli argomenti culturali, am- al degrado ambientale, dalle realtà politiche al- rizzare il progetto.
bientali, sociali, economici, umanitari e politici le situazioni economiche, dalle posizioni religiose
discussi e analizzati da Beuys per 100 giorni a al dibattito multietnico, dal problema delle ac- Sarà inoltre presentata un’importante colle-
Documenta 6 a Kassel. que all’inquinamento, dalla moda alla cucina. zione Archivio di Luigi Bonotto: video proie-
100 giorni in cui come allora, durante la pre- Mi avvarrò inoltre di prestigiosi personaggi del- zione di tutti i Poster del Maestro tedesco dal
sentazione della Free International University, la cultura che negli anni hanno studiato profon- 1956 al 1986, una preziosa raccolta in cui il lin-
in discussioni aperte saranno coinvolti: econo- damente, seguito e proposto il pensiero beuy- guaggio delle immagini decodifica la comuni-
misti, intellettuali, avvocati, educatori, scienzia- siano». cazione del messaggio beuysiano.
ti, stilisti, filosofi, artisti, studenti, musicisti, fon-
dazioni umanitarie, religiose e ambientali con Sono coinvolti nel progetto: Una preziosa pubblicazione dal titolo omoni-
lo scopo primario di discutere le varie possi- - le Associazioni Umanitarie italiane ed estere, mo a quello dell’evento, edito dalla Silvana Edi-
bilità di un miglioramento della vita umana. le Associazioni Ambientaliste e Agrarie, le As- toriale (MI), sarà realizzata nelle due lingue ita-
Una Plastica Sociale, la famosa Living Sculpture, sociazioni per la protezione delle acque e de- liano e inglese. Oltre a Lucrezia De Domizio
il più grande capolavoro artistico umanitario gli animali, le Associazioni che promuovono Durini, parteciperanno gli intellettuali che han-
del XX secolo di Joseph Beuys, uno tra i più progetti di beneficenza per aiuti umanitari, le no collaborato culturalmente e scientificamente
emblematici e significativi personaggi della sto- Fondazioni religiose.Tra le invitate:Amnesty In- negli anni del Post Beuys.
ria dell’arte mondiale del secondo dopoguer- ternational, Banco Alimentare, Caritas Italia,
ra. La Living Sculpture è, nella filosofia beuysia- Croce Rossa Italiana, Emergency, FAI, FAO, For- Ogni intervento e tutti gli allestimenti verranno
na, che si basa sulla protezione dell’ambiente planet, Greenpeace, Legambiente, Medici Sen- fotografati, registrati e video filmati da esperti
e dell’uomo che in esso vive, la solidale e libe- za Frontiere, Terres des Hommes, UNHCR, per produrre documenti che saranno in segui-
ra collaborazione e comunicazione tra uomi- Unicef,WWF Italia. to pubblicati, nella lingua italiana e inglese, per
ni di differenti culture, origini, religioni, stati so- Avranno un proprio spazio allestito per pro- un'analisi comparata dei due periodi storici
ciali, economici e politici. muovere le loro attività e un'area comune per 1977-2007:un documento-appello al mondo per
poter esporre il proprio operato in discussio- un tentativo di rinascita culturale e sociale.
«Ho collaborato in linea diretta con Joseph Beuys ni pubbliche organizzate.
negli ultimi 15 anni della sua vita nella famosa - intellettuali, operatori culturali, gallerie, musei, Direttore culturale: Prof. Antonio d’Avossa
Operazione Difesa della Natura — ha dichia- giornalisti, scrittori, collezionisti, artisti che han- Coordinamento:Arch. Antonietta Grandesso
rato Lucrezia De Domizio Durini — L'evento no partecipato all’espansione del pensiero Collaboratori scientifici: Prof. Massimo Donà
progettato per Venezia è un nuovo capitolo di beuysiano con qualsiasi mezzo dal 1986 al 2007 Prof. Vitantonio Russo, Dr. Pierparide Tedeschi
questo itinerario e sarà, durante i 100 giorni di del Post Beuys.
Conferenza Permanente previsti, una grande ope- Sono invitati ad intervenire con proiezioni vi- Presidente dell’Evento: Ing. Antonio Paruzzolo
ra metaforica finalizzata a rappresentare in mo- deo e con il loro prezioso contributo di verità
CAROSELLO ITALIANO
Rassegna itinerante
di Arte Contemporanea
a cura di Gabriella Brembati
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Segrete MARZO 2007 05-04-2007 15:35 Pagina 23
Quando il legno
ARON DEMETZ ha un’anima
tima lettera a chi rimarrà,
continuando a ricevere testi-
monianze di nascite, matri-
moni, insomma dell’anonimo
sapevole di un sacrificio fluire del tempo, come de-
imminente, di un rito da triti che si accumulano a
consumarsi secondo i ca- soffocare un urlo, quello che
noni di una scontata li- le figure del Nostro sembra-
turgia.Si avvertiva un sen- no suggerire a destarci dal
so profondo di antimo- nostro torpore. Ma ecco
numentalità della scultu- scorgere tra le altre immagi- Maren, 2005
ra, di abbandono di re- ni Bianco e Nero, la statuaria
torica celebrativa per of- figura di una donna dal volto candido che si vivente che annovera innumerevoli perso-
ficiare invece una con- stacca da un abito nero e avvolgente le cui naggi, ciascuno un piccolo Cristo, inteso nel
suetudine affettiva, la nar- braccia si stringono conserte in un gesto di sfi- senso ebraico originario di unto, prescelto per
razione di un quotidiano da, una dark lady uscita dal buio della rasse- la testimonianza di un passaggio, del nostro
confronto, preventiva su- gnazione per comunicarci il coraggio di un ri- calvario di affetti e sogni, la ciclicità di una esi-
tura di una ferita ancora scatto, additarci una via di orgogliosa reazione: stenza che ha la stupefacente continuità di un
non aperta. Nelle suc- non è l’atteggiamento mortificato de Il colle- rosone gotico, simbolo di ininterrotto rinno-
cessive opere che ebbi zionapeccati, figura frastornata di un prete pie- vo. È così che ogni volta che lascio Selva os-
modo di ammirare risul- gato dal peso di una noiosa catalogazione del- servo commosso le sagome ammassate dei
tava evidente l’isolamen- le umane debolezze, preciso quanto inutile si- larici, autentica selva di una umanità tumul-
to quasi metafisico dei smografo di una cronica inattività, è al contra- tuosa e in continuo affanno e dentro ognu-
personaggi, un’immobi- rio la vitalità di chi ci invita alla trasgressione di no di essi riconosco una statua di Demetz,
lità pensosa che li chiu- una spenta staticità emotiva. una presenza di vita e di purificazione… pro-
deva in un guscio di vir- Riscopro così lo spirito di queste valli stu- prio come le recenti magiche creature di
ginale incomunicabilità: pende, lo slancio composto di queste figure Aron, levigate da una luce che sembra an-
altra particolarità è pro- che si protendono con una spiritualità degna nunciarne la terrena beatificazione e il pre-
Ogni anno trascorro le mie ferie a Selva di Val Iniziazione, 2003 prio la giovane età dei delle Madonne lignee umbre e toscane del miato riscatto…
Gardena e in ciascuna occasione scopro in que- protagonisti, adolescenti che sembrano ascol- Quattrocento, ne portano una sorta di fran-
sta terra una spiritualità e modernità di senti- tare l’eco del proprio futuro, temendone il di- cescane stimmate: sono statue di un presepe Metamorfosi, 2006 Aldo Benedetti
re che mi allontanano dal clichè stereotipato sagio e l’inconsistenza. Non siamo di fronte al-
del paese dei canederli, delle sfilate in costu- le artificiose pose della scultura classica, al ten-
me, dei mondani rifugi di presunti vip, delle sta- tativo di riscattare la fragilità umana ricompo-
tuette in legno da esibire come souvenir di viag- nendone i frammenti dispersi, cementando la
gio, testimoni di presenza in luoghi di tenden- certezza di una grandezza: Il pensatore di Ro-
za.Tutto accadde quando mi trovai per caso din mostra tutta la sua nudità, non è simbolo
di fronte alla vecchia stazione dei Carabinieri, di romantica esaltazione, diventa umile ripen-
divenuta casa-atelier di Aron Demetz (Vipite- satore del suo ruolo, messaggero di un futuro
no, 1972): nel vecchio ingresso era stata rica- di reiterata disgregazione. Così i protagonisti
vata una vetrina espositiva delle opere dell’ar- sono persone comuni, che fanno parte del
tista e all’interno era ambientata una insolita mondo quotidiano di Demetz, i cui occhi si ve-
cerimonia di carattere quasi surreale. Quattro dono già vecchi, accecati dal lampo breve e in-
sculture lignee di giovinette a grandezza natu- consistente della vita: è come se si specchias-
rale sorreggevano un basamento in legno su sero nelle opere di un altro grande artista con-
cui appoggiava una piccola statua, sempre in temporaneo,Andrea Martinelli di Prato, come
legno, di un’altra fanciulla: era quasi una pro- se accarezzassero con mano le rughe dei suoi
cessione, ma improntata ad un gusto laico, una anziani, solchi di una insostenibile corrosione
sorta di iniziazione alla vita, con gli sguardi del- del tempo, e ne avvertissero l’incombente so-
le ragazze assorti nel vuoto, fissi verso un oriz- litudine, simile a quella della Eleanor Rigby del-
zonte incerto e lontano. Sembrava la materia- la famosa canzone dei Beatles, dove la prota-
lizzazione di un quadro di Casorati, lo stesso gonista passa il proprio tempo a raccogliere il
mistero silenzioso, la medesima sorprendente riso dei matrimoni celebrati in chiesa, aspet-
linearità prospettica in cui il protagonista ri- tando invano il suo, fino al giorno della mor-
mane imprigionato in una specie di rete esi- te, quando nessuno verrà ad assistere alla sua
Muse di ieri
stenziale a cui sa di non potersi sottrarre: men-
tre però nel pittore novarese i personaggi so-
no rassegnati, consci e partecipi di un proces-
so di impotente e geometrica assuefazione ad
sepoltura. È curiosa questa circostanza, l’ansia
dell’adolescente che rifiuta la serenità dell’an-
ziano e si interroga sul significato di un per-
corso sofferente che conduce all’impietosa
GIANLUCA CHIODI e di oggi
un enigmatico e insondabile destino, nello scul- contaminazione degli anni. Così Divano è la fi- Pittura, fotografia, cinema. Muse di ieri e di og-
tore gardenese prevale un senso di inquieta gura di una bimba che affonda in una poltro- gi riunite insieme in opere che, nella realtà, su-
tragicità, costretta in una immobilità che ricor- na in cui in realtà sembra sprofondare e da cui perano i limiti dei singoli linguaggi per diven-
da le scenografie di un Piero della Francesca non tocca i piedi a terra, come ancora delica- tare qualcosa di concettualmente nuovo ed
e il misurato orgoglio plastico delle figure giot- tamente avvolta nella sua innocenza e sospe- inedito. Così è possibile che Caravaggio e Rem-
tesche. Ritrovai su quei volti acerbi la forza sa dalla vita: non sembra guardare un’ipoteti- brandt si ritrovino accostati a Witkin, Map-
espressiva de La piccola ballerina di 14 anni di ca televisione di fronte a lei, ma cercare un ca- plethorpe o Serrano, tutti ammiccanti ad Al-
Degas, vi lessi lo stesso spirito di sfida già con- nale di vita, scorrere la sequenza di immagini modovar e, soprattutto, Greenaway, quasi a vo-
che definirà la sua esistenza, cancellandone ler significare che c’è un ordine possibile nel
Bianco nero, 2005
un’assurda programmazione. La stessa delica- caos che regna sovrano sotto i cieli del mon-
ta esitazione si nota in Maren (Ciao zio Willy), do dell’arte d’oggi. È questa l’impresa che ten-
dove una dubbiosa fanciulla sta per varcare le ta, con risultati insieme affascinanti e sorpren-
soglie della maturità e un timore virginale le fa denti, Gianluca Chiodi. Che, infatti, per auto-ri-
coprire con le mani congiunte il grembo di trarsi ricorre nuovamente alla straordinaria in-
quella vita di cui si sente strumento inconsa- venzione del Merisi, inondandoci di magia e
pevole e involontario di trasmissione: è l’avve- ambiguità, gli stessi che da quattro secoli ren- Caduta libera di G. Chiodi, 2006
nuta iniziazione ad un protagonismo incerto e dono il Caravaggio un irresistibile mistero. Un
forzato. La stessa paura di affrontare la verità, autoritratto che è insieme un omaggio all’an- digitale e del virtuale può così accadere che
di infrangere un sogno che si teme di mate- tico maestro e un manifesto programmatico un fotografo si pieghi davanti all’onnipotente
rializzare, si legge in Altrimenti ti bacio, dove delle proprie scelte artistiche. Nell’epoca del potere evocativo della pittura (encausto per
un’altra adolescente trattiene tra le sue mani la precisione), nascondendo la verità oggetti-
un rospo pronto a trasformarsi, a violentare la va della macchina dietro il mistero fascinoso e
sua innocente purezza, minacciandolo di do- mai uguale a se stesso dell’unico linguaggio
nargli sembianze umane baciandolo, proprio umano in grado di rappresentare l’invisibile. Ed
come nella favola. D’altro canto una stupenda il Barocco trionfa ancora sovrano, prova evi-
immagine di realismo affettivo si ha ne Il ricor- dente di una modernità mai tramontata, di un
do della madre dove un fanciullo piega il capo modo di rappresentare lo spirito del proprio
a fissare quell’ombelico che era un legame di tempo cogliendone, con ironia estrema, le con-
vita e ora è denuncia di una lacerazione, di una traddizioni e le nevrosi.
desolante solitudine che sembra l’unica ere-
dità di un’amara riflessione. Simbolo di questa Gerolamo, particolare, 2005 Alberto Agazzani
corrosione di identità è Perché oggi non arriva
la posta?, immagine allucinata di un postino che
nella mano stringe una pistola con cui sta per SpazioBoccainGalleria
porre termine ai suoi giorni, quasi un messag- Giovedì 19 Aprile - ore 18,30
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Segrete MARZO 2007 05-04-2007 15:26 Pagina 22
All’alba, 1997
Tra l’archetipo
GRAZIA LAVIA Virginia era bella OCTAVIA MONACO e il mito
Per le misteriose per sempre le pareti di un passato che sono Se è vero, secondo quanto afferma
leggi della sorte, ora il presente, liquido, brillante fondale di te- Amleto nell’omonimo dramma di
si arriva tardi, sori sommersi, cui l’arte di Grazia Lavia dona Shakespeare che il pittore deve reg-
spesso troppo vita con ogni sua opera. Ma chi sono le sue Vir- gere lo specchio alla Natura, nel
tardi, ad afferrare ginie? Virginia Woolf rimane nei silenti e rivolu- Novecento, gli artisti hanno deciso,
il motivo, il tra- zionari retroterra di donne che, dall’inizio del come Alice, di andare al di là di quel-
sparente ma in- secolo scorso, e ancor prima di lei, furono co- l’illusoria superficie speculare, per
gombrante per- ralmente risvegliate dall’intimo,disperato e com- trovare dei nuovi paesaggi e delle
ché, che ha risie- battivo appello ad una libertà intellettuale, da nuove forme, magari invisibili e di
duto per un lun- sempre negata al sesso femminile, e leggerla, ambigua percezione, da rendere pa-
go tratto di stra- equivale ad essere assorbite in una voragine lesi al mondo. Alcuni di questi arti-
da, se non per mentale da cui è quasi impossibile non uscirne sti avventurosi, hanno proposto di
una vita intera, al- stregate. Il moto ondoso, trasparente e vibran- risalire all’alba della pittura, a quella
l’origine del no- te di tensioni ora scure, ora chiare, che avvol- macchia di colore elementare che
stro essere al gono la sua scrittura in una magica nebulosa di ha dato l’innesco a tutta la peripe-
mondo in quella impercettibili e luminosi coriandoli emotivi, ha zia estetica del rappresentare, altri
precisa manie- trascinato con sé il sempre più definito per- hanno portato alla luce la geome-
ra… non un pas- corso artistico-di vita di Lavia, scrosciando nel- tria segreta delle cose, altri ancora,
so in avanti, non le sue intense elaborazioni fotografiche,in strug- ed è una tendenza che, obsoleta, è
uno indietro. E genti installazioni, e in una poesia visiva in cui ritornata attuale sotto la generica
Virginia ed io, 2006
per chi o che co- affiorano in superficie i riflessi abbaglianti di definizione di post moderno, han-
sa ci abbia guidati in questa solitaria danza di quell’instancabile marea. Orlando, Mrs. Dalloway, no optato per la figura o il paesag- La primavera, 2006
passi, a volte nemmeno un grazie; se va bene la signora Ramsey, i ritratti di Virginia e i semi gio, riconoscibili, sì, ma sempre attraverso la la gran madre mediterranea, per esempio e
qualche sonante arrivederci. Grazia Lavia, per ta- della sua follia, si mescolano nei ricordi in bian- lente di una rivisitazione onirica, spesso spae- che, d’altro lato, si configurano come metafo-
lento e per destino, ha incrociato in tempo i co e nero di Lavia, della sua famiglia, fino a una sata e bizzarra. Octavia Monaco è un’illustra- re: la primavera è una donna con una chioma
personaggi che con gesto invisibile, hanno scrit- morbida stretta di mano fra l’artista, bambina, trice che è giunta alla pittura attraverso una d’albero fiorito. Octavia Monaco passa così dal-
to a due, quattro, sei mani, le pagine della sua e un’altra, sino ad ora non focalizzata,Virginia: sorta di sublimazione estetica, di intensifica- la favola al mito, e dal mito all’archetipo, con
storia. E una volta trovato il segno, le è bastato la nonna Gina, ora riscoperta come inconsa- zione empatica, offrendoci un universo fatato una bravura pittorica che riecheggia, come ci-
sfogliarle, in silenzio e col respiro sospeso, fino pevole maestra di danza, fatalmente sovrappo- sospeso nell’equinozio delle metamorfosi, do- tazione e rivisitazione, certe immagini svagate
a che le parole si trasformassero in immagini, i sta alle dita che con la loro scrittura, hanno ac- ve i vegetali, gli animali, e gli esseri umani, dive- e leggere dell’Art Nouveau, se non addirittu-
pensieri si fluidifi- compagnato Grazia Lavia all’incontro con la sua nuti alberi sapienti e vibranti libellule, mettono ra dei preraffaelliti. Le sue opere presentano
Vestito di Virginia, 2006
cassero in coscien- arte: ed ecco le sue due Virginie. Presenze che in discussione la loro identità visiva, mutando- uno sfondo simile a un affresco parietale pro-
za e le voci delle si sdoppiano nel loro inconscio, nel negativo, si in altri da sé, in una confusione ontologica, vato dal tempo e dalle intemperie, superfici sa-
sue Virginie, come nella Medusa che soggiace in ognuno di noi; nei che sfuma, da un lato, in quegli archetipi di sa- pientemente materiche, che suggeriscono qual-
giunte alla comu- personaggi che volano nei secoli sui fili sottili di pore vagamente junghiano, di Demetra o del- cosa di remoto, di archeologico, come il re-
ne foce dei loro un romanzo e sulle correnti che soffiano pa- perto che un pittore del nostro tempo ha in-
fiumi, sciogliesse- role, infrangendosi a volte, in rumorosi schian- travisto sul muro di una chiesa arcaica, o di un
ro le onde di sto- ti di luce, su specchi e vestiti. I vestiti immaginari tempio pagano, e che lei riporta alla luce con
rie e generazioni dell’artista raccolgono queste memorie in lun- tutta la visionaria densità di un restauro vir-
nel mare di un’i- ghe stoffe sospese, in quello spazio di immagi- tuale, inventato di sana pianta. Una pittrice che
dentità scoperta, ne, all’altezza del vento, che filtra silenzioso il ci conduce per mano in quella foresta di sim-
proprio a partire passaggio del tempo. boli di cui parlava Baudelaire, in quell’eterno
da loro.A finestre Grazia Lavia ha recentemente dedicato una presente che vive, universo parallelo e ineffa-
ormai spalancate mostra personale alla sua ricerca sulla Woolf, bile, in ciascuno di noi.
su quell’oceano di presso la Galleria Satura di Genova lo scorso
ricordi, rimandi e giugno.A ottobre è stata ospite della rassegna L’estate, 2006 Giorgio Celli
segrete concor- Virginia Woolf: una stanza tutta per te…, all’in-
danze, è bastato terno degli eventi della Settimana Letteraria nel
un unico, sottile e Castello di Vigevano. SpazioBoccainGalleria
rivelatore raggio Mercoledì 4 Aprile - ore 18,30
di luce, a solcare Viola Lilith Russi
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Segrete MARZO 2007 5-04-2007 18:51 Pagina 21