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Leconomia civile. Una scelta associativa Uneconomia che ha una visione.

Leconomia non vive solo di mercati finanziari e di attori globali e non pu permettersi di dimenticare la societ civile, che forma il sostrato sul quale le istituzioni economiche possono operare. Lillusione di uneconomia senza norme sociali e morali sta fallendo, mettendo in seria crisi i governi che hanno permessa o perseguita laffermazione di un capitalismo senza regole. Perch leconomia di mercato possa funzionare serve un adeguato quadro istituzionale e ladesione convinta ai principi di solidariet, fiducia e giustizia, generati e praticati nella societ civile. Allo stesso modo senza il senso di responsabilit dei cittadini, che sostenuto dalla societ civile, nessuno Stato pu essere forte e ben funzionante. Aprire alla complessit dellumano. Lindividuo e gli individui non hanno una sola dimensione e sono guidati da sentimenti morali e da incentivi materiali. Fondare una societ sulla visione razionale dellhomo oeconomicus significa ridurre la ricchezza antropologica di ogni persona. Non sufficiente indignarsi per contrastare misure sterili sul contenimento dei vari debiti pubblici che finiscono per ricadere sui cittadini. Occorre il coraggio di superare il riduzionismo utilitarista che governa il nostro pensiero. essenziale per il bene comune aprire la logica economica alla complessit dellumano che relazione, affetti, emozioni, valori oltre che calcolo razionale. Vivere relazioni ha ricadute concrete nella vita del mondo della produzione e del lavoro. Infatti, estende il ventaglio della responsabilit: a quella economica si aggiunge quella sociale e quella comunitaria. Al fianco della dimensione economicocontrattuale, legata a diritti e doveri, a rispettivi compiti e mansioni, occorre investire sulla dimensione fiduciaria che si basa sulla qualit delle relazioni, sul rispetto della persona, sullinterazione delle professionalit. Costruire un modello economico inclusivo. Sostenere un modello di economia civile significa promuovere una societ attiva che include le persone attraverso un lavoro a misura di cittadino, che coinvolge tutte le realt sociali attribuendo pari dignit alle realt profit e a quelle di Terzo settore, che guarda alla gestione dei tempi come condizione essenziale per la qualit della vita. Si tratta di un cambio di paradigma che mette al centro le persone e non i capitali, a partire dalle riflessioni sul cittadino che partecipa al benessere della societ attraverso il lavoro, attraverso la pratica democratica, attraverso lattivit civica ed il volontariato, attraverso la cura della famiglia Abbandonare lidea neoliberista di uno Stato leggero. Per sostenere uneconomia civile occorre ragionare su uno Stato abilitante che promuove e incoraggia tutte quelle forme di azione collettiva che hanno effetti pubblici attraverso la promozione di assetti istituzionali che facilitano la fioritura dei corpi intermedi. Uno Stato che interviene anche in maniera forte, ma soltanto in alcuni ambiti circoscritti, mentre riconosce la libera articolazione della societ civile. Per attivare una nuova economia

importante integrare solidariet e sussidiariet: come scrive Alberto Quadrio Curzio lo sviluppo, che ben di pi della crescita, combina sussidiariet e solidariet per la promozione delle persone e delle comunit per portare a un vero incivilimento e, a livelli pi alti, a un umanesimo integrale. Da questa tradizione sono nati i valori della mutualit, della cooperazione e della solidariet, che da sempre si collegano al movimento dei lavoratori, in aperto contrasto con la tendenza individualistica e la spinta alla competitivit sfrenata del tardo capitalismo e della sua finanziarizzazione planetaria che hanno portato allattuale deriva. Il nostro movimento si impegna non solo per la costruzione di un umanesimo planetario ma, ancor pi, per edificare sulle rovine di un modello economicistico ormai esaurito un inedito umanesimo della fraternit. Programma di pedagogia sociale e strategia di azione politica, il passaggio innovativo proprio quello che conduce a questo umanesimo grazie alla logica del dono, messa allorigine e non a valle delleconomia di mercato. La fraternit posta dentro un orizzonte di economia e declinata come questione sociale apre ad una svolta politico-economica: proprio la fraternit il criterio decisivo affinch anche la sussidiariet, la solidariet e la reciprocit possano dare i loro frutti sul piano della giustizia e del bene comune.

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