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LASTAMPA

MERCOLED 6 MAGGIO 2009

TuttoScienze 25

Perch senza larte non si vive


Neuroscienze. Crollano i tradizionali confini tra libert dellimmaginazione e materialit organica dellocchio Il Bello un semplice automatismo o un adattamento? Ecco le risposte con le indagini sul cervello trasparente
CHIARA CAPPELLETTO UNIVERSITA DI MILANO

Che cosa succede quando guardiamo la Gioconda, il Cavaliere azzurro, un mobile rosso? Come possibile che Leonardo, Kandinsky, Calder abbiano immaginato queste opere, le abbiano dipinte e create per noi? Molte sono le risposte che scienziati e filosofi hanno dato nei secoli a queste domande, avanzando ipotesi divergenti, convinti come erano che la libert dell'immaginazione e la materialit organica dell' occhio fossero antitetiche l'una all'altra. Oggi qualcosa sta cambiando grazie alla

Chi Cappelletto Filosofo della scienza


RUOLO: E RICERCATRICE DI ESTETICA ALLUNIVERSITA DI MILANO RICERCHE: TEORIA DELIMMAGINE E DELLA RAPPRESENTAZIONE IL LIBRO: NEUROESTETICA EDITORI LATERZA

collaborazione di filosofia e neuroscienze. Il prefisso neuro scandisce molto del sapere contemporaneo e, se si deve riscontrare una tendenza neuro fatta anche di ingenuit interpretative, di pigrizia critica, perfino di un certo magismo scientista, va detto per che questa offre la possibilit di ricomporre la frattura tra scienze della natura e dello spirito con soluzioni proficue per la conoscenza. Alcune sono proposte dalla neuroestetica, un recente ambito di studi per indagare i correlati neurofisiologici di chi produce e fruisce un'opera d'arte, in particolare visiva. Due sono le linee-guida principali della neuroestetica. La prima indaga le preferenze percettive che ordinano il mondo visivo, assunto come un fenomeno autosufficiente, per il quale un quadro e un panorama sono meri fatti ottici, cose da vedere tra loro equivalenti. La seconda si rivolge invece allo scambio tra chi osserva e il mondo osservato. E uno scambio rispetto al quale l'arte detiene una posizione privilegiata: ci fa vedere di pi e, vedendo di pi, vediamo cose nuove. La visione, qui, creativa, unisce suoni a colori, figure a parole, mostra la metaforicit del reale e la capacit che il corpo sensibile ha di plasmare il mondo.
Colore e movimento

vi sarebbero infatti neurologi inconsapevoli, che stimolano il nostro cervello visivo con le loro opere. Zeki svilupper tale posizione in La visione dall' interno, aprendo a una specializzazione della neuroestetica che chiamerei neurocritica d'arte, condotta esclusivamente da neurologi che considerano maldestramente l'opera alla stregua di un sintomo organico. La neuroestetica inaugurata da Zeki propone dunque un progetto teorico a base neurobiologica, il cui medium l'arte e prelude cos a una concezione iperestesiologica dell'arte stessa: arte=estetica. L'estetico diventa un attributo cerebrale. Molti sono per gli studiosi che prestano la dovuta attenzione allo statuto artistico del prodotto figurativo, tanto che la stessa storia dell'arte si vale delle scoperte neuroscientifiche per indagare, ad esempio, le risposte emotive all'immagine, in una prospettiva di ricerca ormai ventennale inaugurata negli Usa da David Freedberg. La seconda linea di sviluppo della neuroestetica portata avanti dal neuroscienziato indiano Vilayanur S. Ramachandran. Assume l'arte come un enigma da risolvere e rinviene 10 leggi dell'esperienza artistica, tra cui l'iperbole e la metafora, che possiamo leggere come un avanzamento delle leggi percettive della teoria della Gestalt, da interpretare per in senso evolutivo: l'arte allena alla vi-

La neuroestetica
UNA NUOVA DISCIPLINA NEL PUNTO DI INCONTRO TRA CORPO E ANIMA

ta, aiutando a generare simulazioni interne e immagini mentali, come se ci si esercitasse nella parte che stiamo osservando sulla tela, stupendoci con figure inconsuete che ci soddisfano pi di quanto non faccia la realt. Potremmo intendere l'approccio di Ramachandran come una teoria estetica della reazione fruitiva.
Lo stato delle emozioni

1
Si indagano i meccanismi percettivi che ordinano il mondo visivo Gli artisti
sono neurologi inconsapevoli che stimolano il cervello visivo

2
DUE LINEE GUIDA
Si analizzano
gli scambi creativi tra chi osserva e il mondo osservato

Certo, se la neuroestetica volesse spiegare che cosa l'esperienza estetica, l'impresa sarebbe meramente riduzionistica e mancherebbe l'obiettivo. Tuttavia, l'indagi-

La neuroestetica mette sottosopra lenigma di sempre: come si crea e si vive unopera


ne dei correlati neurofisiologici delle emozioni e degli stati cerebrali che accompagnano la creazione e la fruizione di un'opera pu aiutare a considerare l'identit dell'uomo come plastica e metaforica, facendo comprendere che immaginiamo con il corpo e che le opere sono espressione di pensieri incorporati. A questo proposito si pu, forse, prevedere che da simili studi guadagneranno di importanza l'antropologia filosofica e l'archeologia: scavo nei corpi umani e artistici del passato ed esplorazione del cervello vivente si potranno arricchire fruttuosamente l'un l'altra.

Gli artisti
provocano una reazione a pi livelli che mostra la metaforicit del reale

Retroscena
MARCO PIVATO

Sorprese e paradossi

Io non centro E la mia mente


Limaging cambia tutto, dalla politica al marketing
un leader efficace ed efficiente. mente, ma insieme fanno emergere Fantascienza? Chi non scommette questa propriet. Bench quindi la sulle neuroscienze gli attribuisce un mente appaia pi che una spremuta di eccesso di meccanicismo. La caricatu- neuroni, il suo funzionamento non pu ra del neuroscienziato, per il suo de- prescindere da ci che fanno i neuroni. trattore, si sintetizza nello slogan E la relazione tra neuroni e pensieri non l'ho fatto io, ma il mio cervello!. il terreno delle neuroscienze. Potr suonare paradossale la scissioE emblematica la storia di J.S., un ne tra mente e corpo, ma il fatto che, insegnante americano arrestato per secondo Damasio, la scissione non c' pedofilia. Prima del processo gli venne affatto. Il neuroscienziato non vede la diagnosticato un tumore che gli commente e il corpo coprimeva il lobo fronme entit separate, I DUBBI DEI CRITICI tale destro, zona alla maniera dei car- La neuromania emergente coinvolta nel controltesiani: al contrario lo degli impulsi e delbanalizzer la complessit la cognizione sociale vede in reciproco della nostra personalit? le. Con l'asportazioe distinto rapporto. Secondo lui, il cervelne della neoplasia lo produce la mente come il fegato la scomparvero le tendenze violente. Ma bile: La mente alla portata della qualche tempo dopo la malattia si riscienza. Dato che un prodotto del present e J.S. torn a manifestare i cervello, possiamo vederla in azione e sintomi della pedofilia. Infine le cure quindi studiarla. prevalsero e l'eradicazione del male Similmente, nella visione del fisico tolse al paziente, per sempre, la dee genetista Edoardo Boncinelli, la vianza. Il caso segn un punto a favore mente una propriet emergente dei delle neuroscienze e dell'idea che la neuroni. Proprio come la vita che persona sia (anche) un prodotto del emerge da molecole e cellule: L'ac- suo supporto organico, il cervello. qua bagnata ed trasparente, ma le Le neuroscienze - conclude Damamolecole, da sole, non sarebbero n ba- sio - sono giovani: per questo destano gnate n trasparenti. Analogamente i diffidenza, ma sono la frontiera pi neuroni da soli non costituiscono la avanzata della scienza.

La prima linea inaugurata nel 1994 dal neuroscienziato inglese Semir Zeki, che scrive con l'artista visivo Mathew Lamb l'articolo The neurology of kinetic art. Vi delinea un manifesto dei fatti fisiologici e spiega l'organizzazione modulare del cervello visivo, per la quale colore, forma, movimento, direzione e, forse, profondit dei corpi sono processati distintamente e in sequenza da diverse aree cerebrali. In particolare, l'area V5 del cervello visivo processa il movimento: Calder avrebbe creato i suoi mobiles per la nostra V5!? Gli artisti figurati-

o studio del cervello ha sconfinato oltre la clinica, verso tante altre applicazioni: motivare le basi della morale (neuroetica), delle decisioni politiche (neuropolitica), miglio- prie applicazioni. E fa diversi esempi. rare la comunicazione (neurolinguisti- Il brain imaging - dice - potrebbe coca), sedurre i clienti (neuromarke- adiuvare i metodi di valutazione delle ting), studiare come la percezione del capacit di intendere e volere di un imrischio influenzi la finanza (neuroeco- putato. Ha fatto storia la sentenza del nomia), fino alla neuroestetica. 2005 della Corte suprema Usa nel caC' chi indaga anche come le capa- so Roper vs Simmons: al banco un cit del cervello si siano evolute. Si giovane omicida, difeso da una risochiama neuroantropologia e i pionieri nanza magnetica funzionale - fMri sono i ricercatori del Centro di ricerca che mostrava come il cervello di un sesull'evoluzione umana - Cenieh - di dicenne funzioni diversamente da Burgos, in Spagna. quello di un adulto. Emiliano Bruner la RAPPORTO RECIPROCO Una prova forse definisce la disciplihi-tech per i I neuroni generano troppo na che grazie alla figiudici, che non se la la mente cos come sentirono di sostituilogenetica, all'osseril fegato produce la bile re secoli di filosofia vazione dei fossili e alle trasformazioni del diritto con una ladella scatola cranica cerca di stabilire stra. Ma, colpiti dalle potenzialit delle quando e perch si siano affermate neuroscienze, tramutarono la sentennuove capacit cognitive nell'uomo. za di morte in ergastolo. Dalle neuroscienze alla neuromaNel 2004, dalla rivista Perspective nia. Gli psicologi Paolo Legrenzi e on Politics, Rose McDermott, studioCarlo Umilt, autori di Neuromania, sa di psicologia politica dell'Universit il cervello non spiega chi siamo (Il di Stanford, aveva invitato i futuri PreMulino), sono invece pi scettici e criti- sidenti Usa a rendere pubblici i risultacano il neuroessenzialismo, la ten- ti di una fMri eseguita sotto simulaziodenza a ridurre la persona alla mate- ne di una crisi internazionale: In base ria grigia. Eppure secondo Antonio Da- a tali esami - scriveva - saremmo in masio, celebre neuroscienziato, le grado di comprendere se vi la massineuroscienze sembrano destinate a ma efficienza di elaborazione cognititrovare sempre pi ragioni delle pro- va, ovvero ci che serve per rendere

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