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I MIEI SERVI

Isaia 65:1, 9-10, 13-16

1 Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano; ho detto: "Eccomi, eccomi", a una nazione che non portava il mio nome. 9-10 Io far uscire da Giacobbe una discendenza e da Giuda un erede dei miei monti; i miei eletti possederanno il paese, i miei servi vi abiteranno. Saron sar un recinto di greggi, la valle d'Acor, un luogo di riposo alle mandrie, per il mio popolo che mi avr cercato. 13-16 Perci, cos parla il Signore, DIO: Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno, ma voi sarete delusi; ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l'angoscia del cuor vostro e urlerete perch avrete lo spirito affranto. Lascerete il vostro nome come una imprecazione fra i miei eletti: "Il Signore, DIO, ti faccia morire!" Ma egli dar ai suoi servi un altro nome, in modo che chi si augurer di essere benedetto nel paese, lo far per il Dio di verit, e colui che giurer nel paese, lo far per il Dio di verit; perch le afflizioni di prima saranno dimenticate, saranno nascoste ai miei occhi. Il Signore in questo capitolo, annuncia secoli prima, che un altro popolo godr le sue benedizioni, un popolo che prima non chiedeva di lui e che neanche Lo cercava e che non portava il suo nome (v.1). Questo popolo sar il nuovo erede e coerede di Cristo dei possedimenti di Dio, questo avverr per il solo merito di aver cercato il Signore. Noi siamo quel popolo, in virt del sangue di Ges. Sono veramente meravigliose le promesse che Dio ci elargisce nei versetti che vanno dal 13al16. 1) I MIEI SERVI MANGERANNO Dio ci promette cibo, e quando Dio garantisce, mantiene. Ricordiamoci che il popolo dIsraele per quarantanni stato sfamato, senza che una sola volta dovettero seminare qualcosa, avevano solo il pensiero di alzarsi la mattina e andare a raccogliere la manna che era al di fuori del campo. Io sono il pane della vita Giovanni 6:48. Ges disse loro: Il mio cibo far la volont di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera sua Giovanni 4:34. Da questi versetti traiamo una grande verit, se vero che nelle nostre tavole non mancher mai il pane, anche vero che un altro cibo non mancher mai, il nutrimento spirituale. Ges afferma che lui il pane di vita, prima grande verit, infatti, di Lui dobbiamo cibare la nostra anima. Nel verso seguente Lui afferma che il suo cibo era fare la volont del Padre, pertanto per simbiosi, anche noi dobbiamo dire che il nostro cibo adempiere la volont e i comandamenti Che Ges ci ha lasciato, e portare avanti lopera sua con il suo aiuto. Non cosi per quellaltro popolo, per tutti quelli che non sono servi di Dio perch non lhanno cercato, per tutti quelli che rifiutano la salvezza in Cristo, essi patiranno la fame spirituale perch non si sfamer dellunico cibo che pu saziare lanima delluomo. 2) I MIEI SERVI BERRANNO Dio promette che ci disseter e ci avviene puntualmente per il suo popolo. Facendo riferimento sempre al popolo dIsraele nel deserto, non possiamo non ricordare che Dio ha provveduto lacqua per quarantanni nel deserto, infatti, scritto mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perch bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo1Corinzi 10:34. Ma tornando a noi, c un altro passo che parla di acqua, ed Ges che ne parla con una donna, Ges le rispose: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva.La donna gli disse: Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo profondo; da dove avresti dunque quest'acqua viva?Sei tu pi grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?Ges le rispose: Chiunque beve di quest'acqua avr sete di nuovo;ma chi beve dell'acqua che io gli dar, non avr mai pi sete; anzi, l'acqua che io gli dar diventer in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna Giovanni 4:10-14. Ges accenna a unacqua spirituale che toglie definitivamente la sete dellanima, unacqua che solo Lui pu dare. Ancora altrove, Ges afferma, Ges disse loro: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avr pi fame e chi crede in me non avr mai pi sete Giovanni 6:35. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perch Ges non era ancora glorificato Giovanni 7:38-39.

Alla luce dei versetti letti ci rendiamo conto che credere in Ges vuol dire non avere pi sete spirituale, ma ancor di pi che lo spirito Santo mandato da Ges lacqua viva che toglie la sete e in noi diventa una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna. 3) I MIEI SERVI GIOIRANNO. Ancora Dio aggiunge promesse per il suo popolo, ci promette gioia. In questo caso il termine gioia contrapposto allespressione delusione. Domandiamoci, chi deluso? Colui le cui attese e speranze sono disattese. Noi abbiamo di che gioire, perch se vero che le sue promesse sono s e amen, disponiamo dei mezzi per dire che Dio grande e possiamo fidarci di Lui, solo Dio ha la capacit di mantenere ci che promette. Egli asciugher ogni lacrima dai loro occhi e non ci sar pi la morte, n cordoglio, n grido, n dolore, perch le cose di prima sono passate Apocalisse 21:4. Popolo di Dio, ricordati sempre di Gioire nel Tuo Signore, perch Egli non ti deluder mai. 4) I MIEI SERVI CANTERANNO Unaltra bella promessa fatta a nostro riguardo canteranno per la gioia del loro cuore. Anche qui troviamo una contrapposizione, la parola canto contrapposta al grido dangoscia, o per meglio dire allurlo per lo spirito affranto. Sia il canto sia lurlo ha una stessa origine, anche se dettati da stimoli interiori diversi. Il canto, anche se in molti casi pu essere stonato, comunica uno stato interiore sereno e gioioso, mentre lurlo non pu che esprimere paura, dolore e angoscia. Celebrer il nome di Dio con un canto, lo esalter con le mie lodi, Salmi 69:30 Poich tu m'hai rallegrato con le tue meraviglie, o SIGNORE; io canto di gioia per le opere delle tue mani Salmi 92:4. Canto e lode sono due cose imprescindibili per il popolo di Dio, poich con esse si esprime la gioia che Dio ha messo nel proprio cuore. 5) DARA AI SUOI SERVI UN ALTRO NOME Al v. quindici dice Lascerete il vostro nome come unimprecazione fra i miei eletti: "Il Signore, DIO, ti faccia morire!", si comprende che sta parlando di chi non fa parte del popolo di Dio, ma dei suoi servi dice Ma egli dar ai suoi servi un altro nome. Anche qui la scrittura fa una contrapposizione, nome come unimprecazione, nome di augurio e benedizione. Il nome di Dio non sar pi legato a maledizioni a causa del peccato, ma a benedizioni per via di ubbidienza, disciplina che trova la massima espressione in Ges Cristo e poi via via in tutti quelli che decidono di ubbidirGli. A tutti costoro Dio ha promesso qualcosa di particolare , un nome nuovo, Chi ha orecchi ascolti ci che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io dar della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceveApocalisse 2:17 Io non vi chiamo pi servi, perch il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perch vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio Giovanni 15:15. CONCLUSIONE. Siamo certamente servi dellIddio altissimo, ma ancor di pi Lui ci chiama amici, ma la sua benevol enza nei nostri riguardi non ha limiti, ora ci chiama suoi figlioli, ora siamo figli di Dio. Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui Romani 8:16-17. Sono tutte belle le promesse di Dio, ma questultima batte in grandezza tutte le altre, essere figli di Dio un dono inestimabile. Rendiamoci conto che questa realt gi presente nelle nostre vite da subito, infatti la scrittura dice: Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perch non ha conosciuto lui1Giovanni 3:1. A Dio sia la lode. ACETO GIACOMO

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