LA CLIMATOLOGIA:
UNA PREMESSA
La climatologia lo studio del comportamento degli elementi meteorologici in una regione, valutati in unottica di lungo periodo, in genere un trentennio. Lanalisi di queste condizioni pu avere risvolti applicativi molto vasti e interessare numerosi campi delle attivit umane, come la gestione del territorio nei suoi vari aspetti, la salvaguardia dellambiente e tutte le attivit di programmazione, sia a livello politico che tecnico. La conoscenza dettagliata del clima in tutte le sue manifestazioni consente di guardare i fenomeni atmosferici pi come risorsa utile, che come avversit. Tra i settori maggiormente interessati alla climatologia ricordiamo: - lagricoltura, sia a livello di programmazione in generale, sia per la scelta della destinazione colturale nei diversi comprensori; la protezione dalle avversit atmosferiche, attraverso lindividuazione dei migliori mezzi necessari a limitarne i danni; - lidrologia, in relazione alla problematica dei dissesti e della conservazione del suolo e alla gestione delle risorse idriche; - la protezione dellambiente, sia agricolo che urbano, anche in relazione alla diffusione di sostanze inquinanti. In agricoltura, disporre di studi climatici dettagliati consente di definire specificamente e con precisione la vocazionalit dellambiente nei confronti di una determinata coltura. E noto, infatti, che aree anche geograficamente vicine possono presentare differenze climatiche talvolta consistenti, soprattutto in dipendenza di una differente situazione orografica o topografica. Non tenere conto di questi elementi pu comportare scelte sbagliate, con notevoli ripercussioni economiche e ambientali. Utilizzare la climatologia in agricoltura serve quindi ad effettuare scelte ottimali, alla luce della naturale predisposizione di ciascun ambiente nel soddisfare le esigenze delle diverse colture, esaltandone le caratteristiche produttive e limitando, al contempo, i rischi di avversit atmosferiche e i danni causati dalle avversit biotiche (malattie crittogamiche, insetti, ecc.). I mercati agricoli chiedono sempre pi produzioni di qualit, dalle caratteristiche organolettiche e nutrizionali elevate, ma anche prodotti fuori stagione (precoci, tardivi, ecc.) capaci di reggere la concorrenza de i mercati esteri. Occorre quindi coniugare bene il potenziale genetico delle
specie con le risorse che lambiente pu offrire. Per questo, ad esempio, la coltivazione di cultivar precoci o lintroduzione di specie tropicali e subtropicali possibile, negli ambienti meridionali, solo in quelle aree in cui le temperature dei mesi autunno-invernali non comportino rischi di gelate e non si verifichino repentini abbassamenti termici, e dove le temperature non si innalzino eccessivamente durante il periodo fiori turamaturazione. Anche le caratteristiche organolettiche e merceologiche del prodotto sono influenzate dallandamento meteorologico. Le arance pigmentate, ad esempio, raggiungono la loro colorazione caratteristica in seguito alle elevate escursioni termiche giornaliere, nel periodo della maturazione, mentre laccumulo degli zuccheri, nello stesso periodo, favorito da temperature sufficientemente alte. Al contrario, la qualit dei mosti delle uve risulta peggiorata da temperature elevate durante la fase di maturazione dei grappoli. La conoscenza approfondita dellandamento di alcuni elementi meteorologici (radiazione solare, vento, ecc.) pu essere di grande aiuto, inoltre, per la definizione dei criteri costruttivi degli apprestamenti protettivi (serre, tunnels, ecc.). Un altro settore, assai caro soprattutto allagricoltura del Meridione, in quanto legato ai problemi della cronica e crescente carenza dacqua, quello dellidrologia. Lacqua una risorsa insostituibile e preziosa, anche perch, purtroppo, limitata e sempre pi contesa tra i diversi ambiti delle attivit umane. Per questo motivo necessario gestirla in modo ottimale. Nel settore agricolo, un corretto uso dellacqua deve perci partire dalla conoscenza delle aree interessate da apporti meteorici mediamente consistenti e di quelle caratterizzate, invece, da apporti scarsi; deve prevedere lo studio dellandamento stagionale delle precipitazioni, della durata del periodo in cui esse sono assenti (periodo secco) e delle probabilit con cui certi eventi estremi, in eccesso o in difetto, si manifestano. Inoltre, conoscere la frequenza con cui certi eventi estremi si verificano di grande utilit per le fasi progettuali relative alla costruzione di dighe, invasi ed altre opere di carattere ingegne ristico, legate alla conservazione delle risorse idriche e alla tutela del territorio. ***
Con questo lavoro si intende fornire un primo quadro di riferimento per la caratterizzazione climatologica della Sicilia. A tale scopo, sono stati utilizzati i dati di serie storiche trentennali, relativi ai parametri meteorologici temperatura e precipitazioni, la cui elaborazione e lanalisi hanno consentito di definire il clima di moltissimi siti delle varie aree della nostra regione; sono stati oggetto di studio anche alcuni eventi estremi, quelli cio che assumono carattere di eccezionalit, sia in eccesso che in difetto, la cui conoscenza permette una completa e corretta interpretazione della situazione del presente, inquadrandola nella giusta prospettiva storica. Troppo spesso, infatti, sono state affrontate con grande superficialit le tematiche del clima, indicando come eventi eccezionali, alcune situazioni normali nellambito del trentennio climatico di riferimento. Finora, non era disponibile per la Sicilia nessun lavoro dettagliato e globale di caratterizzazione climatologica. Questi volumi, ricchi di dati elaborati su base mensile per 182 punti di osservazione meteorologica, vogliono essere un primo passo per la definizione del clima della nostra regione . E doveroso richiamare lattenzione sul lungo e prezioso lavoro di raccolta dei dati termopluviometrici svolto dal Servizio Idrografico del Genio Civile della Regione Siciliana, senza il quale sarebbe stato impossibile affrontare un approccio oggettivo di studio climatico.
Gli Autori
METODOLOGIA
Gli studi sul clima richiedono la disponibilit di serie storiche sufficientemente lunghe di dati meteorologici. Per questo lavoro sono stati utilizzati i dati del Servizio Idrografico del Genio Civile, che custodisce larchivio di dati pi ricco e pi antico esistente in Sicilia, con rilevazioni che partono in qualche caso anche dalla fine del secolo scorso. In accordo con lOrganizzazione Meteorologica Mondiale, secondo cui il clima costituito dallinsieme delle osservazioni meteorologiche relative ad un trentennio, stato preso in considerazione il trentennio disponibile a noi pi vicino, che va dal 1965 al 1994, sulla base dei dati gi pubblicati dal Servizio Idrografico. Delle numerose stazioni presenti in Sicilia, ne sono state scelte 55 termopluviometriche e 127 pluviometriche. Questa selezione stata fatta preferendo quelle stazioni che consentissero la maggiore copertura possibile del territorio regionale, individuate possibilmente tra quelle che presentavano lintero trentennio climatico. Scelte le stazioni, stato quindi costituito larchivio informatico, utilizzando un programma di foglio elettronico di calcolo, opportunamente organizzato per la successiva elaborazione. Sono stati quindi inseriti i valori mensili medi ed estremi delle temperature massima e minima, i valori totali mensili delle precipitazioni e i valori di intensit massima di precipitazioni ad unora e a ventiquattro ore; questi ultimi, su base annuale, associati ai mesi in cui si sono verificati. Sullarchivio provvisorio stata quindi avviata una procedura automatizzata di controllo di qualit dei dati, per verificarne lattendibilit. Tramite apposite funzioni del foglio elettronico e con istruzioni opportunamente implementate , sono state condotte due tipologie di controllo di qualit dei dati meteorologici. La prima, consistente nel cosiddetto controllo climatico, si basa sul confronto tra il dato in esame e alcune soglie climatiche, considerate come i limiti al di l dei quali aumenta la probabilit che esso sia errato; ad esempio, la media delle temperature massime del mese di gennaio, presso la stazione di Caltanissetta, non dovrebbe andare al di sopra di 25C e al di sotto di 7C; se si riscontrano valori al di fuori di tale range, lecito sospettare che si tratti di dati errati, per cui, in questi casi, si procede ad un secondo tipo di controllo e cio al controllo spaziale. Il controllo spaziale mette in relazione i dati rilevati nello stesso momento in diverse stazioni, ubicate su siti vicini e confrontabili e aventi
quindi caratteristiche climatiche simili, determinandone il grado di correlazione. Se il grado di correlazione tra le due stazioni limitrofe basso, si pu ritenere, con buona probabilit, che il dato sospetto sia errato. Una ulteriore verifica con una terza stazione, vicina ad entrambe, consentir di stabilire definitivamente se il dato si pu considerare corretto o errato. Attraverso questi controlli stato possibile scartare i dati non attendibili e passare cos alla fase di ricostruzione statistica dei dati . Per unanalisi climatologica fedele sono infatti indispensabili, per ciascuna stazione in esame, delle serie storiche continuative. Si impone quindi la necessit, nei casi in cui una stazione presenti delle lacune di dati, di provvedere alla ricostruzione di quelli mancanti. Se, ad esempio, si escludesse un anno in cui la piovosit fosse stata bassissima, dalle elaborazioni risulterebbe, erroneamente, che quella stazione interessata da valori pluviom etrici pi alti di quelli reali. Di conseguenza, pur con i limiti che porta con s un dato ricostruito, esso senzaltro preferibile ad un dato mancante, il quale andrebbe ad inficiare in modo assai pi evidente lelaborazione statistica. Nei casi presi in esame in questo studio, la ricostruzione ha riguardato sia i dati mancanti gi allorigine (perch non pubblicati) che quelli ritenuti poco attendibili e quindi scartati, in base ai controlli prima detti (casi assai pi rari). Per il procedimento di ricostruzione, che, a seconda della stazione considerata, ha riguardato i dati medi mensili di temperatura massima e minima e/o i totali mensili di precipitazioni, stato preliminarmente effettuato il calcolo delle correlazioni tra tutte le possibili coppie di stazioni limitrofe, i cui valori fossero effettivamente disponibili e validi. Il coefficiente di correlazione lineare, impiegato per stabilire il grado di correlazione, ha permesso di verificare se lo stesso parametro in due stazioni limitrofe, si muoveva nella stessa direzione, presentava cio un andamento analogo. Nei casi in cui si riscontrato un elevato grado di correlazione tra una stazione e almeno altre due vicine, stata calcolata la regressione lineare tra le coppie di valori, che ha permesso di ricostruire i pochi dati mancanti. Una volta ricostruiti, questi sono stati inseriti, insieme agli altri gi controllati, a formare larchivio completo e definitivo, su cui sono state effettuate le elaborazioni climatologiche.
Malgrado questi procedimenti, per alcune stazioni non stato comunque possibile ricomporre lintero trentennio di riferimento, in quanto, per le serie che presentavano molti anni di dati mancanti, soprattutto se consecutivi, non stato possibile ricostruirli. Nella tabella seguente sono stati riportate le stazioni per le quali, pur in presenza di serie storiche limitate, si comunque preferito effettuare le elaborazioni, adottando come detto prima il criterio della massima copertura del territorio regionale.
Stazioni pluviometriche Adrano Alia Barcellona Bivona Castelluccio Cerami Fattoria Gioia Francavilla di S. Gangi Marineo
Periodo
Stazioni pluviometriche
Periodo
1969-1994 1966-1994 1965-1993 1965-1990 1972-1994 1965-1984 1965-1990 1965-1986 1969-1994 1965-1990
Melilli Monumentale Niscemi Pantelleria Raccuia Rod Milici S.Lucia del Mela S.Piero Patti Tindari
Stazioni termometriche Cefal Fattoria Gioia Gela Piano del Leone Petralia Sottana
Periodo
Stazioni termometriche
Periodo
***
Lo studio del clima non pu fare a meno dello strumento statistico. La statistica quella tecnica che ha come scopo la conoscenza quantitativa dei fenomeni collettivi (G.Leti), ossia di tutti quei fenomeni che, essendo frutto di un elevato numero di osservazioni singole, non riescono ad essere sintetizzati numericamente dalla mente umana. Sarebbe impossibile, infatti, definire la temperatura di una determinata localit, partendo dalle temperature giornaliere di un periodo di trentanni, senza fare ricorso al conteggio e al calcolo statistico. Come gi detto, secondo lOrganizzazione Meteorologica Mondiale, il clima costituito dalla totalit delle osservazioni meteorologiche registrate nellultimo trentennio (clima attuale); esso in realt solo un campione del clima vigente, cio delluniverso climatico, costituita da vari trentenni. Lanalisi statistica effettuata nel presente lavoro stata eseguita ricavando dai dati di temperatura e precipitazioni una serie di indici statistici (media aritmetica, mediana, quantili, coefficiente di variazione), di cui si dar breve cenno, in grado di rendere ricca di informazioni e notizie lanalisi stessa. Una serie di osservazioni relative ad un determinato elemento meteorologico (es. temperatura), effettuate ad intervalli regolari di tempo,
costituisce quella che viene chiamata serie temporale e rappresenta il punto di partenza dellanalisi statistica. Alla serie temporale vengono solitamente applicati degli indici, alcuni analitici, altri sintetici, che forniscono informazioni pi o meno dettagliate sulle caratteristiche di questa. Il primo, ed anche il pi comune indice sintetico, la media aritmetica. Essa la somma degli n valori assunti da ogni dato osservato, da cui composta la popolazione, divisa per il numero complessivo delle osservazioni. La media racchiude quindi in un unico valore linformazione riguardante una popolazione di dati. Un altro indice sintetico rappresentato dalla mediana; essa quel valore che allinterno di una distribuzione ordinata di dati in ordine crescente occupa il posto centrale; in altre parole, il valore che suddivide una distribuzione ordinata in due distribuzioni, che raccolgono ciascuna il 50% della distribuzione totale. Va da s che la capacit di informazione che possiede una media, sia essa media aritmetica, sia essa mediana, piuttosto limitata. Nulla dicono riguardo ai vari elementi che compongono la distribuzione, n permettono di giungere ad una conoscenza completa della stessa. La mediana un indice pi statico, pi robusto rispetto alla media aritmetica, in quanto essa non risente dei valori estremi di una distribuzione (ossia il valore pi basso e quello pi elevato). La media aritmetica, o comunque tutte le medie di potenze (aritmetica, geometrica e armonica), al contrario, influenzata dai valori dei diversi termini della distribuzione: ha quindi una capacit di informazione pi alta rispetto alla mediana, ma esprime in ogni caso un dato che estremamente aggregato e quindi non in grado di caratterizzare bene una distribuzione. Vi sono, infatti, infinite distribuzioni, tutte diverse tra loro, per le quali la media pu assumere il medesimo valore. Per potere scegliere quale il miglior indice, la media o la mediana, da adottare per rappresentare sinteticamente una distribuzione, bisogna conoscere bene la popolazione di dati che si vuole analizzare e il tipo di informazione che se ne intende ricavare. Per lanalisi delle temperature, ad esempio, luso della media aritmetica serve bene a fornire un valore che sia la vera sintesi dellintera popolazione di dati. Al contrario, per lanalisi delle precipitazioni, preferibile utilizzare la mediana; questa, pur essendo un indice con una minore capacit informativa rispetto alla media, tuttavia
pi adatta a rappresentare una distribuzione di valori di questo tipo, poich, come gi detto, non risulta influenzata dagli eventi estremi (precipitazioni troppo abbondanti o troppo scarse), che verificandosi assai raramente, andrebbero a pesare troppo sul reale andamento del fenomeno, falsando il valore finale dellindice. Le informazioni ricavate dalluso degli indici sintetici, possono non essere sufficienti a caratterizzare una distribuzione di dati: occorre, quindi, adottare degli altri indici che siano in grado di esprimere la variabilit della distribuzione, cio quanto i diversi elementi che la compongono si discostano dalla media e fra loro.
Tra i diversi indici di variabilit, il pi usato, e anche quello adottato nel presente lavoro, il coefficiente di variazione. Esso il rapporto, espresso in percentuale , tra lo scarto quadratico medio (o deviazione standard) e la media, e si utilizza quando si vogliono mettere a confronto le misure di variabilit di popolazioni di dati che hanno medie differenti. Il coefficiente di variazione (c.v.) viene calcolato nel m odo seguente
c.v. =
in cui:
=
e
x2
N
X=
X
j=1
X = media aritmetica N = numero di osservazioni x = scarti (o deviazioni) di ciascuno dei valori Xj dalla media, ovvero: x = Xj X
Oltre agli indici sintetici e agli indici di dispersione o variabilit, per fornire ulteriori indicazioni che servissero a caratterizzare meglio il clima stata utilizzata lanalisi probabilistica, attraverso luso dei quantili. Pu rivelarsi utile, per uno studio pi approfondito di una distribuzione ordinata di dati, suddividere questa in un determinato numero di distribuzioni parziali, ciascuna delle quali pu essere genericamente detta quantile. Il 1quantile segna il limite tra la prima e la seconda
distribuzione parziale, il 2quantile segna il limite tra la seconda e la terza, e cos via. Tra i pi usati vi sono i quartili, che dividono la distribuzione in quattro parti uguali, aventi ciascuna il 25% della popolazione totale. Nel presente lavoro sono stati utilizzati invece i centili, che suddividono la distribuzione in cento parti uguali, in particolare il 5, il 25, il 50, il 75 e il 95 percentile. Il 5 percentile rappresenta il limite superiore di quella parte della distribuzione totale di dati che ne racchiude il 5%, mentre la distribuzione rimanente ne contiene il 95%. Analogamente, il 50 percentile il limite superiore di quella parte della distribuzione che contiene met della distribuzione totale, e coincide con la mediana. Luso dei percentili nella statistica applicata alla climatologia serve ad individuare con quale probabilit si possa verificare un determinato evento. Ad esempio, con quale probabilit una determinata soglia termica possa essere superata, o che probabilit ci sia riguardo al verificarsi di determinati eventi piovosi. Dire che il valore di temperatura del 5 percentile del mese di gennaio 1,2C, equivale a dire che vi il 5% di probabilit di avere nel mese di gennaio una temperatura inferiore o uguale a 1,2C, o, allo stesso modo, di avere il 95% di probabilit che questo valore venga superato. Alcuni eventuali approfondimenti sulla metodologia adottata saranno trattati nelle varie sezioni della pubblicazione.
IL TERRITORIO E IL CLIMA
La Sicilia, la pi grande isola del Mediterraneo, con una superficie complessiva di circa 25.000 km2, si estende in latitudine fra 36 e 38 nord e in longitudine fra 12 e 15 est. Pur in presenza di una situazione orografica molto articolata, con aspetti morfologici singolari, possibile suddividere sommariamente il territorio in tre distinti versanti: il versante settentrionale, che si estende da Capo Peloro a Capo Lilibeo; il versante meridionale, che va da Capo Lilibeo a Capo Passero; ed infine il versante orientale, che si estende da Capo Passero a Capo Peloro. Lorografia mostra complessivamente dei contrasti netti tra la porzione settentrionale, prevalentemente montuosa, quella centromeridionale e sud-occidentale, essenzialmente collinare; quella tipica di altopiano, presente nella zona sud-orientale, e quella vulcanica nella Sicilia orientale. La zona orograficamente pi aspra si concentra soprattutto nel versante tirrenico, dove si sviluppa la catena settentrionale, considerata la prosecuzione dellAppennino calabro; lestremit orientale della catena comprende i Monti Peloritani, costituiti in prevalenza da rocce metamorfiche, con versanti ripidi che danno origine a valli strette e profonde. Procedendo verso ovest, segue il complesso montuoso dei Nebrodi, sviluppato principalmente su substrati di arenarie, con cime pi dolci e pendii meno ripidi, rispetto alla precedente area; le valli sono ancora strette, soprattutto nella parte pi alta della catena, mentre si allargano progressivamente, scendendo verso il mare Tirreno. Nel settore centrale e occidentale si sviluppano i gruppi montuosi delle Madonie, i Monti di Trabia, di Palermo, di Trapani e, verso linterno, il gruppo dei Monti Sicani. Questi gruppi montuosi, di natura prevalentemente carbonatica, appaiono erosi ed irregolarmente distribuiti, talora con rilievi isolati, e risultano spesso molto scoscesi, con valli strette e acclivi. A sud della catena settentrionale il paesaggio appare nettamente diverso, in generale caratterizzato da blandi rilievi collinari, animati soltanto dalle incisioni dei corsi dacqua, che, in alcuni casi, mostrano evidenti segni di dissesto idrogeologico. Il settore orientale della Sicilia caratterizzato soprattutto dal complesso vulcanico dellEtna, che sorge isolato nella piana di Catania,
mentre nellestremit sudorientale laltopiano ibleo a determinare i principali aspetti dellorografia. Le aree pianeggianti dellIsola, complessivamente appena il 7% dellintero territorio, sono rappresentate dalla piana alluvionale di Catania, dalla piana costiera di Licata e Gela, dalla zona costiera del Trapanese e da quella compresa fra Siracusa e Scicli, ai piedi dei Monti Iblei. Anche la rete idrografica risulta complessa, con reticoli fluviali di forma dendritica e, generalmente, con bacini di modeste dimensioni; queste caratteristiche sono da attribuire all struttura compartimentata della morfologia dellIsola, che favorisce la formazione di un elevato numero di elementi fluviali indipendenti, ma di sviluppo limitato. I corsi dacqua a regime torrentizio sono numerosi e molti di essi risultano a corso breve e rapido. Le valli fluviali sono per lo pi strette e approfondite nella zona montuosa, sensibilmente pi aperte nella zona collinare. Fra i corsi dacqua che rivestono particolare importanza ricordiamo le numerose fiumare del Messinese, che traendo origine dai versanti pi acclivi dei Monti Peloritani e dei Nebrodi, presentano portate notevoli e impetuose durante e subito dopo le piogge, mentre sono quasi asciutti nel resto dellanno. Proseguendo verso ovest, lungo il versante settentrionale, si trovano ancora il Pollina, lImera Settentrionale e il Torto, che prendono origine dalle Madonie; seguono poi il S.Leonardo, lOreto e lo Iato. Nellarea meridionale il fiume Belice, che si origina dai rilievi dei monti di Palermo, a caratterizzare principa lmente questo versante; muovendosi quindi verso est, fino ad arrivare allaltopiano ibleo, si incontrano il Verdura, il Platani, il Salso o Imera Meridionale, il Gela, lIppari e lIrminio. Nel versante orientale scorrono i fiumi pi importanti, per abbondanza di acque perenni: il Simeto, principalmente, che durante le piene trasporta imponenti torbide fluviali, il Dittaino che nella parte terminale alimenta il Simeto, il Gornalunga e lAlcantara. Tra la foce dellAlcantara e Capo Peloro i corsi dacqua assumono le medesime caratteristiche delle fiumare del versante settentrionale.
***
Considerando le condizioni medie dellintero territorio, la Sicilia, secondo la classificazione macroclimatica di Kppen, pu essere definita una regione a clima temperato-umido (di tipo C) (media del mese pi freddo inferiore a 18C ma superiore a -3C) o, meglio, mesotermico umido sub-tropicale, con estate asciutta (tipo Csa), cio il tipico clima mediterraneo, caratterizzato da una temperatura media del mese pi caldo superiore ai 22C e da un regime delle precipitazioni contraddistinto da una concentrazione delle precipitazioni nel periodo freddo (autunnoinvernale). Tuttavia, questa definizione ha appunto un valore solamente macroclimatico, cio serve a distinguere, ad e sempio, il clima siciliano da quello del Medioriente o dellEuropa centrale. Secondo Pinna, se si passa infatti allanalisi di quanto pu trovarsi allinterno del clima temperato del tipo C di Kppen, si possono gi distinguere diversi sottotipi: clima temperato subtropicale, temperato caldo, temperato sublitoraneo, temperato subcontinentale, temperato fresco, ognuno dei quali riscontrabile nelle diverse aree del territorio della nostra regione. Daltronde, se guardiamo un po pi dettagliatamente i diversi regimi termo-pluviometrici delle stazioni considerate in questo studio, possiamo notare che la temperatura media annua varia dagli 11C di Floresta fino ai 20C di Gela, mentre le precipitazioni totali annue oscillano da un valore medio annuo (mediana) di 385 mm a Gela (CL) fino ai 1192 mm a Zafferana Etnea (CT). Occorre inoltre precisare che tali differenze sono spesso riscontrabili non solo tra zone molto distanti e con altitudine e distanza dal mare profondamente diverse, quali appunto Gela e Zafferana E. Infatti, se confrontiamo questultima localit, situata sul versante orientale delle pendici dellEtna, con unaltra posta invece sul versante occidentale, Bronte, non molto diversa per altitudine e latitudine, notiamo che le precipitazioni medie annue in questultima sono di appena 548 mm: poco pi della met, rispetto alla precedente localit. Partendo da queste considerazioni, pertanto, occorre sottolineare come lo studio climatico del territorio siciliano non risulta affatto semplice; e il grado d i complessit va aumentando, se dai valori medi annui passiamo a quelli mensili, oppure se analizziamo gli eventi estremi delle temperature massime e minime, o gli eventi piovosi eccezionali. In questultimo caso, infatti, la variabilit spaziale e temporale diventa molto elevata, principalmente a causa della complessit morfologica del territorio regionale, di cui prima si fatto cenno.
TEMPERATURE E CLIMOGRAMMI
SEZIONE 1
TEMPERATURA E CLIMOGRAMMI
Per ciascuna stazione, i dati sono presentati innanzitutto in una tabella riassuntiva di valori medi mensili di temperatura massima, minima e media, a cui sono stati affiancati i dati di precipitazioni medie mensili (media aritmetica semplice dei 30 valori mensili), necessari per lelaborazione dei climogrammi di Peguy, riportati sotto la tabella stessa. I climogrammi di Peguy riassumono sinteticamente le condizioni termo-pluviometriche delle diverse localit considerate. Essi sono costruiti a partire dai dati medi mensili di temperatura media e precipitazioni cumulate. Sulle ascisse riportata la scala delle temperature (C), mentre sulle ordinate quella delle precipitazioni (mm). Dallunione dei 12 punti relativi a ciascun mese, si ottiene un poligono racchiudente unarea, la cui forma e dimensione rappresentano bene le caratteristiche climatiche di ciascuna stazione. Sul climogramma anche riportata unarea triangolare di riferimento che, secondo Peguy, distingue una situazione di clima temperato (allinterno dellarea stessa), freddo, arido, caldo (allesterno del triangolo, ad iniziare dalla parte in alto a sinistra del grafico, in senso antiorario). Il triangolo costruito sulla base delle seguenti coordinate dei vertici: (0C, 0 mm); (23,4C, 40 mm); (15C, 200 mm). La posizione dellarea poligonale, rispetto a quella triangolare di riferi mento fornisce una rappresentazione immediata delle condizioni climatiche della stazione. Inoltre, dal confronto grafico delle aree poligonali delle varie stazioni risulta agevole e intuitivo lo studio comparato delle zone in cui sono ubicate le stazioni stesse. Solo qualche esempio, per guidare la lettura dei climogrammi. Unarea poligonale sviluppata lungo lasse delle ordinate rappresenta una stazione caratterizzata da evidenti differenze di precipitazioni totali mensili, fra i mesi autunno-invernali e quelli primaverili -estivi. Viceversa, unarea molto allungata nella direzione dellasse delle x rappresenta una condizione climatica caratterizzata da elevate escursioni termiche annuali. In altre cinque distinte tabelle sono presentati i dati relativi allo studio probabilistico dei valori medi e assoluti mensili di temperatura massima, minima e media. In tal caso, oltre ai valori minimi e massimi, sono stati considerati i seguenti percentili: quinto (5), venticinquesimo (25), cinquantesimo (mediana) (50), settantacinquesimo (75) e novantacinquesimo (95). In tal modo, come gi detto nella parte generale, possibile trarre maggiori informazioni dai dati elaborati, rispetto a
quanto interpretabile attraverso i soli dati medi. Circa il significato dellelaborazione probabilistica con il metodo dei quantili si rimanda alla parte metodologica generale e alla legenda della presente sezione. Per ciascun mese, sono stati anche calcolati i coefficienti di variazione (c.v.), tra tutti i valori delle serie storiche considerate. Tale coefficiente d una misura della loro variabilit relativa, espressa in termini percentuali. La modalit di calcolo del c.v. riportata in legenda. Va precisato che il c.v. perde qualsiasi significato statistico quando la media prossima a zero. In tali circostanze infatti, trovandosi questultima al denominatore dellespressione di calcolo, il c.v. tende a infinito. Pertanto, nei casi in cui nelle tabelle di presentazione dei dati si notano dei valori di c.v. molto alti, positivi o negativi (ad esempio, superiori a 100%), essi non rappresentano pi la reale situazione fisica. Questo tipo di presentazione delle elaborazioni climatologiche relative alla temperatura corrisponde al differente significato che ogni aspetto del parametro considerato (media delle massime, valori assoluti, ecc.) pu avere sullestrinsecazione dei caratteri fenologici, produttivi e qualitativi delle diverse specie e variet coltivate. Infatti, mentre la media delle massime, delle medie e delle minime definiscono il potenziale termico di un ambiente, i valori assoluti definiscono alcune soglie critiche, al di l delle quali, in determinati periodi, si pu compromettere lesito produttivo della coltura, per eccessi termici in difetto o in eccesso, gelate, stress da caldo, ecc. Alcune considerazioni di carattere generale si possono qui affrontare subito, ancor prima dellanalisi delle singole aree territoriali, in quanto, oltre a riguardare linsieme delle stazioni meteorologiche della Sicilia, possono fornire anche unindicazione di lettura dei dati. Dallanalisi dei coefficienti di variazione per i valori medi nei diversi mesi, possibile evidenziare, per esempio, una maggiore variabilit delle temperature nei mesi invernali rispetto a quelli estivi, verosimilmente i n seguito a fenomeni radiativi legati alla presenza o meno di corpi nuvolosi: in inverno molto pi probabile, ma dinamico, il verificarsi delleffetto schermante delle nuvole. Inoltre, sempre in merito a questo aspetto, va evidenziata una netta maggiore variabilit delle temperature minime rispetto alle massime, in tutti i mesi. Anche in tal caso, ci dipende dagli effetti della radiazione solare, elemento dominante del clima, legato principalmente a fattori geografici e topografici (latitudine ed esposizione dei versanti), che esercita unazione pi marcata sullestrinsecazione della temperatura massima. Per la temperatura minima, invece, altri
fattori caratterizzati da maggiore dinamismo temporale, quali ad esempio lavvezione di area fredda e linversione termica, associati comunque ad alcune particolari caratteristiche della localit, quali la posizione (fondovalle o crinale) e le condizioni topografiche, finiscono per esercitare un ruolo pari o addirittura superiore rispetto allenergia radiante che arriva sulla Terra. Ci ancora pi evidente analizzando i coefficienti di variazione per i valori assoluti. Pertanto, mentre la problematica delle temperature massime pu essere affrontata a livello mesoclimatico (aree territoriali sub-regionali), quella che riguarda le temperature minime va affrontata a livello topoclimatico o microclimatico (aree territoriali comunali o singoli appezzamenti aziendali).
LEGENDA
S IGLA O
SIMBOLO
DESCRIZIONE
UNITA DI
MISURA
MODALIT
DI CALCOLO
C C C
T max+ T min 2
Tmedc-Tmedf Vedi testo Vedi testo Vedi testo Vedi testo Vedi testo Vedi testo
Escursione termica media annua Temperatura massima nel mese pi caldo Temperatura minima nel mese pi freddo Temperatura m edia nel mese pi caldo Temperatura media nel mese pi freddo Precipitazioni Valore minimo raggiunto nellintero periodo di osservazioni Quinto percentile: valore non superato nel 5% degli anni Venticinquesimo percentile: valore non superato nel 25% degli anni Cinquantesimo percentile (mediana): valore non superato nel 50% degli anni Settantacinquesimo percentile: valore non superato nel 75% degli anni Novantacinquesimo percentile: valore non superato nel 95% degli anni Valore massimo raggiunto nellintero periodo di osservazioni Coefficiente di variazione
C C C C C mm C C C C C C C %
Castelluccio
m 208 s.l.m.
T med
10,4 11,0 12,2 15,0 19,3 23,1 25,2 25,6 22,5 18,7 14,5 11,6
di t max (med)
mese
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre
T max
13,9 14,7 16,2 19,4 24,2 28,3 30,3 30,6 26,8 22,4 18,0 15,0
T min
7,0 7,3 8,3 10,5 14,4 18,0 20,0 20,7 18,2 15,1 11,0 8,2
P
94 59 49 31 17 4 5 13 45 106 66 93
0
15 23,4 0
0
200 40 0
di t min (med)
dicembre
150
Precipitazioni (mm)
Caldo
100
Freddo
50 Temperato
F M A S
di t med (med)
0 0 2 4
Arido 6 8 10 12 14 16 18
A M G L
20
22
24
26
T media (C)
Castelluccio
m 208 s.l.m.
Valori medi
T max
mese gen
min 5 25 50 75 95 max c.v.
T min
feb
11,9 12,4 13,3 14,6 15,6 17,9 19,0 12,5
mar
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T med
feb
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mar
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mese gen
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feb
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mar
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dic
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Castelluccio
m 208 s.l.m.
Valori assoluti
T max
mese gen
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feb
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mar
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Cozzo Spadaro
m 50 s.l.m.
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mese
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0
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dicembre
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150
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50 Temperato
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18
20
22
24
26
T media (C)
Cozzo Spadaro
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Cozzo Spadaro
m 50 s.l.m.
Valori assoluti
T max
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mese
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200 40 0
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dicembre
150
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Caldo
100
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G
50
F
S M A
di t med (med)
0 0 2 4
Temperato
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20
22
24
26
28
T media (C)
Lentini m 43 s.l.m.
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feb
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feb
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apr
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Lentini m 43 s.l.m.
Valori assoluti
T max
mese gen
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T min
feb
16,3 17,4 19,5 20,6 22,5 24,1 25,5 11,1
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23,6 25,7 27,6 29,7 31,8 35,0 35,5 10,4
nov
21,2 21,7 23,1 24,0 27,1 28,4 30,6 9,9
dic
18,0 18,6 19,9 20,5 22,7 24,1 26,9 9,6
mese gen
min 5 25 50 75 95 max c.v. -0,5 0,9 2,4 3,5 4,3 5,3 6,6 47
feb
-0,9 1,1 2,3 4,0 4,6 6,2 6,8 50
mar
-1,1 0,3 3,5 4,8 6,4 7,4 9,6 53,4
apr
4,0 4,3 5,5 7,1 7,9 9,5 10,8 25,1
mag
6,9 7,1 8,6 9,6 11,0 12,5 14,3 19,3
giu
10,8 11,2 12,9 14,2 15,3 17,4 18,1 13,1
lug
7,0 15,1 16,7 17,4 18,3 19,2 19,7 13,1
ago
13,6 16,1 17,1 18,3 19,3 21,0 22,1 9,7
set
12,3 12,9 13,9 15,1 16,5 18,6 19,7 12,6
ott
8,2 8,3 9,7 11,2 13,0 14,7 15,3 18,7
nov
1,9 4,5 5,8 6,5 7,4 9,9 11,7 28,7
dic
0,0 0,8 3,3 4,5 6,0 8,2 8,2 48,3
Siracusa
m 23 s.l.m.
T min
8,9 8,7 9,9 11,4 14,9 18,5 21,3 21,6 20,0 16,9 12,9 9,8
di t max (med)
mese
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre
T max
15,2 15,6 17,0 19,4 23,8 28,2 31,0 30,4 27,0 23,4 19,4 16,5
T med
12,1 12,1 13,4 15,4 19,4 23,4 26,2 26,0 23,5 20,2 16,2 13,2
P
53 41 30 22 14 4 5 13 41 91 58 78
0
15 23,4 0
0
200 40 0
di t min (med)
dicembre
15,24997
200
8,9276 12,09878
53,4947
150
Precipitazioni (mm)
50 Temperato
G S F M M A L
di t med (med)
0 0 2 4
Arido 6 8 10 12 14
16
18
20
22
24
26
T media (C)
Siracusa
m 23 s.l.m.
Valori medi
T max
mese gen
min 5 25 50 75 95 max c.v.
T min
feb
12,9 13,8 14,9 15,4 16,3 17,7 18,0 7,8
mar
15,0 15,2 16,3 16,8 17,3 18,3 21,4 6,9
apr
17,2 17,6 18,6 19,3 20,1 21,0 24,8 7,5
mag
19,2 20,2 21,9 24,4 25,2 27,2 28,9 9,6
giu
23,6 24,1 25,7 28,8 30,3 31,3 31,5 9,1
lug
25,2 26,9 28,6 31,7 32,9 33,9 34,6 8,2
ago
27,4 27,7 29,0 30,3 31,9 33,2 33,8 6,1
set
25,2 25,4 26,0 26,8 27,9 28,9 31,6 5,0
ott
20,8 21,9 22,6 23,0 24,4 25,7 26,4 5,5
nov
17,7 17,9 18,8 19,5 20,1 20,6 20,8 4,5
dic
13,3 14,5 15,8 16,6 17,3 18,3 20,0 7,9
mese gen
min 5 25 50 75 95 max c.v.
T med
feb
5,8 6,4 7,3 8,8 9,7 11,3 12,3 19,4
mar
7,0 7,1 8,6 9,8 11,1 13,0 13,7 18,3
apr
8,6 9,2 10,0 10,8 13,0 14,5 15,4 15,7
mag
12,0 12,3 13,4 14,8 16,3 17,8 18,5 12,5
giu
15,6 16,2 17,5 18,5 19,6 20,7 21,5 8,2
lug
18,7 19,2 20,0 21,4 22,3 23,5 26,2 7,7
ago
10,8 18,8 20,9 21,5 22,8 25,2 25,9 12,4
set
17,4 17,6 18,9 19,5 21,6 22,6 22,8 8,2
ott
14,1 14,1 15,3 16,8 18,4 19,6 20,9 11,4
nov
9,5 9,9 10,9 12,7 15,1 16,0 16,2 17,3
dic
6,6 7,4 8,2 9,6 10,8 13,1 14,2 19,7
mese gen
min 5 25 50 75 95 max c.v. 9,5 10,6 11,5 12,1 12,7 13,5 14,2 8,3
feb
9,4 10,3 11,3 12,3 13,0 13,5 14,5 9,7
mar
11,0 11,5 12,7 13,4 14,0 15,4 15,9 8,9
apr
13,7 13,8 14,8 15,2 15,9 17,5 19,2 7,7
mag
17,0 17,3 18,5 19,2 19,7 21,8 23,5 7,1
giu
21,5 21,8 22,4 23,0 24,4 25,2 26,0 5,1
lug
23,8 24,1 25,2 26,2 27,0 28,0 30,2 5,3
ago
19,9 24,7 25,5 26,0 26,7 27,7 29,8 6,1
set
21,3 21,7 22,9 23,5 24,0 25,0 26,6 4,6
ott
18,2 18,6 19,2 20,2 20,9 22,4 22,4 5,8
nov
13,8 14,1 15,3 16,6 17,1 18,0 18,4 8,2
dic
10,9 11,4 12,5 13,2 13,9 14,9 15,6 9,0
Siracusa
m 23 s.l.m.
Valori assoluti
T max
mese gen
min 5 25 50 75 95 max c.v.
T min
feb
16,5 16,6 17,3 18,5 20,0 21,7 23,0 9,5
mar
17,3 18,5 19,5 20,9 22,4 23,3 24,3 8,3
apr
19,4 20,3 22,0 23,2 24,9 26,9 28,8 9,9
mag
20,9 23,5 26,5 28,5 30,1 32,0 32,5 10,2
giu
25,3 27,8 31,2 33,5 34,5 38,2 42,9 10,9
lug
29,6 30,2 32,7 35,2 37,4 41,1 41,6 9,5
ago
29,5 30,1 32,9 34,8 37,3 39,2 41,5 8,9
set
26,5 27,5 29,0 30,7 31,5 34,4 38,4 7,7
ott
24,2 25,1 26,2 26,8 27,7 30,0 31,4 6,0
nov
20,6 20,9 22,0 22,5 22,9 24,7 25,5 4,9
dic
15,4 16,9 18,8 19,4 20,2 22,0 23,0 8,7
mese gen
min 5 25 50 75 95 max c.v. 1,8 2,8 3,5 5,4 6,3 9,8 10,4 41
feb
2,0 2,1 3,7 5,2 7,1 8,3 9,3 39
mar
1,3 2,5 4,7 5,5 7,7 10,9 11,3 41,2
apr
5,2 5,6 6,9 8,2 9,5 12,4 18,1 31,0
mag
6,0 7,4 9,4 10,8 12,2 14,4 15,5 20,3
giu
11,2 12,6 14,0 14,9 16,3 17,7 18,1 11,5
lug
8,2 13,5 16,6 18,4 19,6 21,5 23,0 15,7
ago
2,4 17,2 18,1 19,0 20,3 22,4 23,9 18,8
set
13,9 14,3 16,0 16,9 18,4 20,3 21,5 11,2
ott
9,5 9,8 11,6 12,8 15,2 16,3 16,7 16,1
nov
5,6 6,2 7,6 8,5 10,3 12,5 13,0 22,2
dic
3,0 3,3 5,0 6,1 7,4 10,0 10,2 31,1
Tmed
17 18 19 18
Tmax c
31 30 34 31
Tmin f
7 9 7 9
E
15 14 16 14
SEZIONE 2 PRECIPITAZIONI
PRECIPITAZIONI
2.1 PROBABILIT DI PRECIPITAZIONI MENSILI
Per ogni stazione pluviometrica che presentava una serie trentennale completa, o ricostruibile come gi detto nella parte metodologica generale, sono stati determinati i valori mensili di precipitazioni che non vengono superati a predeterminati livelli di probabilit, utilizzando anche in questo caso, il metodo dei centili. Oltre ai valori minimi e massimi, le soglie considerate sono quelle del 5%, 25%, 50%, 75% e 95%. I dati sono presentati in ununica tabella riassuntiva, che comprende anche i valori del coefficiente di variazione. Esso, come gi detto nella Sezione 1, consente di valutare il grado di dispersione relativa dei dati della serie intorno alla media, anche in tal caso espressa in valori percentuali. Sotto la tabella, i dati sono stati anche presentati in forma grafica. Lanalisi dei diagrammi consente di ottenere agevolmente delle informazioni sulla variabilit delle precipitazioni nellambito di ogni mese: se infatti i punti relativi ai diversi livelli di probabilit, e quindi le relative spezzate che li congiungono, sono fra loro molto distanziati, significa che vi una maggiore variabilit che non nel caso in cui essi siano ravvicinati. Dalla lettura dellultimo livello di probabilit di non superamento inoltre, quello del 95%, si possono trarre indicazioni anche sui valori estremi verificatisi nelle varie stazioni e nei vari mesi.
Nelle colonne sono rappresentati i valori massimi e medi degli eventi estremi a 1 ora e 24 ore e i mesi in cui tali eventi si sono verificati. Nelle righe sono state invece riportate le stazioni presenti nellarea di studio. Dallanalisi dei valori medi, possibile effettuare un confronto territoriale e risalire alle caratteristiche climatiche riguardanti gli eventi temporaleschi, per le diverse aree in cui sono ubicate le stazioni. Si tratta pertanto di unelaborazione tendente a visualizzare soprattutto un confronto spaziale. Oltre a ci, si ha la possibilit di conoscere qual il valore massimo raggiunto nellintero periodo di osservazioni e quale il mese in cui si hanno maggiori probabilit che si verifichino eventi di precipitazioni molto intense. In questultimo caso la statistica adottata stata la moda: il valore che si presenta con maggiore frequenza.
LEGENDA
S IGLA O
SIMBOLO
DESCRIZIONE
UNITA DI
MISURA
MODALIT
DI CALCOLO
min 5 25 50
75 95 max c.v.
Valore minimo raggiunto nelli ntero periodo di osservazioni Quinto percentile: valore non superato nel 5% degli anni Venticinquesimo percentile: valore non superato nel 25% degli anni Cinquantesimo percentile (mediana): valore non superato nel 50% degli anni Settantacinquesimo percentile: valore non superato nel 75% degli anni Novantacinquesimo percentile: valore non superato nel 95% degli anni Valore massimo raggiunto nellintero periodo di osservazioni Coefficiente di variazione
mm mm mm mm
mm mm mm %
Augusta m 15 s.l.m.
min
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 1 3 0 0 0 0 0 0 1 1 1 13
5
5 7 1 2 1 0 0 0 2 4 3 18
25
22 20 21 8 3 0 0 0 16 38 16 36
50
45 41 34 19 12 1 0 2 32 96 41 64
75
96 70 52 38 20 3 4 13 52 131 88 95
95
209 97 102 60 69 16 18 39 153 321 186 205
max
256 128 109 77 89 20 25 145 278 369 266 293
c.v.
98 69 77 83 129 176 182 237 118 87 100 80
25 50 75 95
5
12 12 2 7 0 0 0 0 5 13 6 18
25
37 33 29 17 7 0 0 1 20 50 29 40
50
72 70 46 28 11 2 2 13 45 118 62 112
75
198 108 83 47 31 10 13 31 87 204 124 180
95
281 221 156 109 83 44 34 69 164 298 312 332
max
509 327 196 120 123 58 43 163 208 634 380 546
c.v.
95 86 82 81 120 188 148 153 91 92 104 93
25 50 75 95
5
8 23 2 2 0 0 0 0 5 11 1 17
25
37 29 21 15 3 0 0 3 17 43 27 34
50
80 40 36 24 10 0 1 7 30 70 66 90
75
138 83 60 42 22 3 5 24 58 132 104 130
95
240 120 96 81 55 15 15 48 97 194 174 182
max
279 146 115 104 58 38 50 52 107 291 194 279
c.v.
82 64 74 82 112 217 200 110 73 77 77 69
25 50 75 95
5
12 7 2 1 0 0 0 0 2 8 4 15
25
26 15 18 9 2 0 0 0 7 34 18 36
50
51 42 30 14 6 0 0 0 29 93 40 77
75
89 57 44 27 16 1 1 3 46 117 83 96
95
180 108 68 47 50 6 8 17 64 168 152 248
max
241 128 70 68 70 37 23 64 95 180 185 322
c.v.
85 78 63 84 136 299 238 272 79 66 92 85
25 50 75 95
5
7 5 5 4 0 0 0 0 3 10 4 13
25
23 26 14 12 2 0 0 2 18 25 22 24
50
49 45 32 20 7 0 0 8 42 103 54 72
75
132 85 49 36 19 5 5 15 71 164 102 170
95
206 132 120 69 96 24 25 79 164 293 211 307
max
232 164 171 100 101 28 37 119 188 353 278 395
c.v.
87 76 95 85 159 170 176 165 95 85 96 91
25 50 75 95
5
8 8 1 0 0 0 0 0 10 8 0 8
25
43 20 18 9 3 0 0 0 16 45 25 43
50
60 51 35 32 17 0 0 12 40 94 58 84
75
110 95 74 52 27 5 3 33 74 121 105 138
95
277 128 134 106 96 38 31 93 126 287 258 267
max
422 154 160 135 297 50 100 121 601 427 435 317
c.v.
99 73 89 93 198 203 270 138 162 90 109 79
25 50 75 95
Lentini m 43 s.l.m.
min
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 2 4 1 1 0 0 0 0 0 10 0 5
5
12 5 4 7 2 0 0 0 2 14 3 13
25
28 18 17 11 8 0 0 1 9 52 13 39
50
53 35 29 27 15 1 0 3 26 79 48 75
75
114 88 62 40 23 4 4 16 44 146 96 123
95
237 116 123 79 69 34 34 71 110 322 199 284
max
312 152 173 110 154 47 37 102 402 425 272 345
c.v.
96 80 93 82 131 184 193 165 173 91 101 93
25 50 75 95
5
10 3 5 6 1 0 0 0 6 12 3 15
25
26 24 21 15 6 0 0 0 15 33 18 55
50
51 68 42 27 12 1 0 5 33 101 48 103
75
111 100 85 45 23 4 7 14 50 201 122 141
95
296 142 157 91 139 20 36 51 152 223 213 265
max
334 178 159 105 196 63 55 111 415 342 237 291
c.v.
102 72 83 80 169 217 191 183 144 77 92 69
25 50 75 95
5
7 12 2 4 1 0 0 0 7 15 5 13
25
38 31 24 15 3 0 0 1 19 56 29 51
50
84 53 40 29 13 0 0 5 35 89 64 94
75
144 102 71 45 27 1 4 16 66 145 115 139
95
237 153 152 75 51 29 16 59 120 283 178 267
max
268 177 179 103 54 49 27 92 201 422 188 402
c.v.
78 70 85 75 96 254 182 155 90 84 74 80
25 50 75 95
5
14 12 3 2 1 0 0 0 8 10 5 19
25
43 31 30 16 7 0 0 7 17 46 28 57
50
66 57 38 29 19 3 1 14 38 85 66 91
75
100 85 80 42 33 9 7 32 57 132 94 148
95
251 135 131 89 93 26 18 70 100 217 160 258
max
285 197 155 91 175 40 94 88 348 438 210 303
c.v.
84 64 78 78 134 152 252 105 126 89 74 71
25 50 75 95
5
18 8 3 6 0 0 0 0 8 7 2 13
25
43 30 33 15 7 0 0 1 16 52 26 51
50
69 69 40 34 12 2 1 9 29 90 71 116
75
146 125 84 67 26 6 8 29 54 168 135 224
95
356 205 162 107 130 29 55 84 125 279 309 371
max
494 246 200 143 190 62 61 114 412 492 373 453
c.v.
103 80 83 83 156 189 205 135 145 88 102 84
25 50 75 95
5
14 11 2 0 0 0 0 0 4 12 6 11
25
41 22 15 5 0 0 0 0 17 44 27 43
50
74 54 32 18 7 0 0 2 37 74 60 79
75
167 80 61 36 17 5 8 11 60 122 128 155
95
243 116 92 55 56 14 23 45 86 235 209 279
max
369 166 108 95 82 30 51 54 163 411 230 289
c.v.
84 68 76 96 138 185 200 159 80 93 85 81
25 50 75 95
Siracusa m 23 s.l.m.
min
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1
5
3 3 4 0 0 0 0 0 3 10 6 13
25
10 14 9 4 1 0 0 0 10 25 16 30
50
46 33 19 14 4 1 0 3 29 81 43 57
75
77 69 55 36 17 2 3 8 51 106 73 102
95
150 103 73 65 76 21 33 78 120 234 209 225
max
169 115 88 81 90 44 46 134 176 331 226 234
c.v.
92 82 86 103 165 222 221 235 103 86 103 86
25 50 75 95
5
6 11 2 7 2 0 0 0 10 9 2 18
25
34 30 27 17 5 0 0 2 15 47 20 52
50
76 62 50 29 15 1 0 6 31 131 59 127
75
161 114 91 57 32 3 4 18 53 220 129 173
95
382 178 159 120 133 21 40 81 99 315 293 312
max
532 253 210 185 231 53 62 99 391 579 322 515
c.v.
107 79 84 97 163 205 210 149 141 85 102 82
25 50 75 95
min
241 287 335 145 149 315 221 270 251 261 318 223 162 268
5
251 351 356 206 282 321 260 286 336 290 358 304 217 329
25
406 571 481 317 473 471 426 468 518 493 611 419 315 664
50
535 739 537 400 608 696 568 673 615 619 792 587 453 784
75
633
95
754
max
850
c.v.
32 38 29 42 35 37 40 36 33 33 37 31 37 33
1071 1295 1314 616 526 792 795 698 828 787 757 878 794 929 989 851 980
1096 1226 1027 1176 1055 1164 1023 1051 987 1085
1066 1239 1271 703 570 956 858 731 869 791
1251 1252
max
61 75 59 43 48 81 77
INDICI CLIMATICI
PREMESSA
Gli indici climatici sono delle particolari elaborazioni con cui si cercano di riassumere, in uno o pochi numeri e/o simboli, le condizioni climatiche di una localit, utilizzando soltanto alcuni principali parametri meteorologici (in genere, temperatura e precipitazioni). Tra le numerose possibili classificazioni climatiche mediante luso di indici sintetici, proposte dagli studiosi di climatologia e geografia nel corso degli anni, in questo studio ne vengono considerate quattro, caratterizzate da un crescente livello di complessit: Pluviofattore di Lang, Indice di aridit di De Martonne, Quoziente pluviometrico di Emberger, Indice globale di umidit di Thornthwaite.
3.1 CLASSIFICAZIONE
DI
La classificazione di Lang la pi semplice. Essa si basa sul rapporto fra il valore delle precipitazioni medie annue (mm) e quello della temperatura media annua (C). La formula pertanto la seguente:
R=
P T
dove: P = precipitazioni medie annue (mm); T = temperatura media annua (C). Sono state definite 5 classi climatiche, di seguito presentate nella tabella 3.1:
CLIMA
Umido Temperato umido Temperato caldo Semiarido Steppa
R
>160 160100 10060 6040 <40
3.2 CLASSIFICAZIONE
DI
Anche per quanto riguarda la classificazione di De Martonne, i parametri climatici considerati sono le precipitazioni medie annue (mm) e la temperatura media annua (C). La formula proposta dallAutore tende per a ridurre alcuni inconvenienti che si verificavano applicando la formula di Lang nelle localit caratterizzate da clima freddo. Infatti, in tali situazioni, con temperature medie annue prossime a 0C si hanno valori troppo elevati, mentre per valori inferiori a 0C si ottengono dei valori negativi del pluviofattore di Lang. Pertanto, la formula proposta da De Martonne la seguente:
Ia =
P T + 10
dove: P = precipitazioni medie annue (mm); T = temperatura media annua (C). Anche in tal caso, lAutore ha definito 5 classi climatiche, come in tabella 3.2:
CLIMA
Umido Temperato umido Temperato caldo Semiarido Steppa
Ia
>40 4030 3020 2010 105
3.3 CLASSIFICAZIONE
DI
I parametri climatici considerati in questa classificazione, oltre alle precipitazioni medie annue (mm), sono: la media mensile delle temperature massime nel mese pi caldo e la media mensile delle temperature minime nel mese pi freddo; entrambi i valori sono espressi in gradi Celsius (C). La formula proposta dallAutore la seguente:
Q=
M 2 m2
100
dove: P = precipitazioni medie annue (mm); M = media mensile delle temperature massime nel mese pi caldo; m = media mensile delle temperature minime nel mese pi freddo. Sono state definite 4 classi climatiche, qui presentate nella tabella 3.3:
CLIMA
Umido Subumido Semiarido Arido
Q
>90 9050 5030 <30
3.4
DI
THORNTHWAITE:
INDICE
GLOBALE
DI
La classificazione di Thornthwaite un po pi complessa e parte da presupposti pi ampi, legati al concetto di evapotraspirazione I parametri necessari sono: temperatura media mensile e precipitazioni annue. Lequazione che conduce al calcolo dellindice la seguente:
Im =
dove: P = precipitazioni medie a nnue (mm) ETP = evapotraspirazione potenziale media annua (mm), derivante dalla somma dei 12 valori dellETP media mensile. Per il calcolo dellETP media mensile si rimanda alla successiva sezione 4, relativa alle elaborazioni del bilancio idrico dei suoli, secondo il metodo Thornthwaite-Mather. Sono state definite 6 classi climatiche, come riportato in tabella 3.4:
CLIMA
Iperumido Umido Subumido-umido Asciutto-subumido Semiarido Arido
Im
>100 10020 200 0-33 -33-67 -67-100
Indici climatici
Stazione
Castelluccio Cozzo Spadaro Lentini Siracusa
R
33 24 31 25
Ia
21 16 20 16
Q
66 53 53 51
Im
-34 -52 -40 -51
R = Pluviofattore di Lang Ia = Indice di aridit di De Martonne Q = Quoziente pluviometrico di Emberger Im = Indice globale di umidit di Thornthwaite
Per ovviare a questo problema, in questo studio stato considerato un suolo-tipo con caratteristiche fisiche medie (vedi tabella 4.1), caratterizzato da una capacit di riserva idrica utile di 100 mm, puntando piuttosto la nostra attenzione sulla domanda evaporativa dellatmosfera. Occorre dunque tenere presente che i suoli pi profondi e/o dotati di frazioni tessiturali pi fini (limo, argilla) presentano valori di deficit idrico meno accentuati e possono nel contempo assicurare una riserva idrica maggiore nei riguardi dei vegetali (vedi tabella 4.1), per cui i1 decorso del deficit idrico durante lanno varia, in particolare, in relazione al valore della riserva idrica utile del suolo (ST), allintensit della evapotraspirazione potenziale (PE) ed alla consistenza delle precipitazioni.
Tab. 4.1 - Valori (mm) della riserva idrica utile del suolo (ST), per diverse classi di tessitura e diverse profondit (da Ciavatta - Vianello, mod.).
CLASSI DI TESSITURA
CLASSI DI PROFONDITA DEL SUOLO Poco profondo (fino a 40 cm) Mediamente profondo (fino a 60 cm) Profondo (fino a 80 cm) Molto profondo (fino a 100 cm)
SF
FS
AL FA AS FSA
FLA FSL
FL
40
50
60
70
70
80
90
60
80
100
100
110
130
140
90
100
130
140
150
170
180
110
130
160
170
180
210
220
11
13
16
17
18
21
23
A = argilloso
AL = argillo-limoso
AS = argillo-sabbioso FL = franco-limoso
FA = franco-argilloso
SF = sabbioso-franco
Di seguito, saranno indicate le metodologie attraverso le quali possibile giungere alla formulazione di un bilancio idrico semplificato.
BILANCIO
IDRICO
DEL
SUOLO ,
Nello studio dellevoluzione del suolo e per la sua corretta classificazione, risulterebbe necessario considerare le condizioni locali del clima, in funzione dellesposizione, della copertura vegetale, della morfologia e della profondit del terreno; il vario intrecciarsi di questi fattori influenza la quota attiva della radiazione solare incidente e quindi levapotraspirazione, in maniera tale che i valori della temperature e dellumidit del suolo possono, talvolta, essere molto diversi da quelli dellaria. La carenza nel nostro Paese di studi sistematici sul rapporto fra clima e suoli obbliga a ricercare informazioni indirette, utilizzando i dati termopluviometrici delle stazioni meteorologiche esistenti, e alcuni appropriati coefficienti empirici, da inserire di volta in volta nelle procedure di calcolo. Lo studio del bilancio idrico dei suoli di un ambito territoriale, specie se questo vasto ed eterogeneo, comporta comunque, necessariamente, delle semplificazioni di tutti i fenomeni fisici e i processi fisiologici che interagiscono nel sistema terreno-pianta-bassa atmosfera. Tali considerazioni conducono alla scelta di una metodologia che utilizzi delle relazioni empiriche per il calcolo del bilancio idrico, in particolare per quanto riguarda levapotraspirazione potenziale (ETP). Numerose sono le formule empiriche (equazioni), note sotto il nome degli studiosi che le hanno proposte, per il calcolo della ETP, mediante la correlazione con alcuni parametri meteorologici (radiazione solare, umidit dellaria, vento, temperatura dellaria, ecc.). Disponendo tuttavia, come accade per la maggior parte del territorio regionale, di serie storiche complete di dati relativi ad una rete di stazioni di densit accettabile, solo per la temperatura dellaria e le precipitazioni, la scelta ricade su quelle equazioni che utilizzano soltanto questi due parametri, quale ad esempio quella di Thornthwaite (1957). Il bilancio idrico del suolo secondo Thornthwaite stato indicato come il metodo standard per il calcolo del regime idrico dei suoli a livello tassonomico, dalla Soil Taxonomy, del Dipartimento dellAgricoltura degli Stati Uniti dAmerica, (U.S.D.A.) (1975).
La vasta raccolta di dati ottenuti dallAutore a livello mondiale, ha permesso inoltre di addivenire alla stesura di un vero e proprio sistema climatico noto con il suo nome. Di seguito, verranno forniti alcuni elementi fondamentali sulla metodologia utilizzata da Thornthwaite, per giungere alla definizione del bilancio idrico. Lo schema di calcolo costituito da una matrice (vedi tab. 4.2), in cui nelle colonne sono riportati i mesi dellanno e alcuni totali annui, mentre nelle righe, in sequenza, una serie di parametri che saranno descritti in dettaglio nelle pagine successive.
Tab. 4.2 - Schema di calcolo del bilancio idrico, con il metodo Thornthwaite -Mather (da Ciavatta, Vianello, mod.). PARAMETRO T I P PE P-PE AWL ST CST AE D S G F M A M G L A S O N D ANNO
I (Index of heat) = Indice di calore annuale. Questo indice viene calcolato come sommatoria dei dodici indici di calore mensili i, in funzione di ciascun valore della temperatura media mensile:
I=
i
1
12
T i = 5
1,514
PE
(mm). Il calcolo della PE mensile si effettua in tre fasi successive: 1) Calcolo dellindice globale di calore I, prima descritto; 2) Calcolo preliminare della evapotraspirazione potenziale provvisoria (PEP), in funzione dellindice I
10T PE P = 16 I
dove:
Tale valore, secondo lo stesso Autore, rappresenta levapotraspirazione potenziale mensile provvisoria (PEP), perch calcolato per una giornata con 12 ore di illuminazione; PE invece tanto maggiore, a parit di temperatura, quanto pi lunghi sono i giorni. Essa va quindi corretta,
introducendo un coefficiente (pi) che tiene conto della latitudine in cui si trova la stazione e del mese, considerando quindi leffetto dellinsolazione teorica nella localit considerata e nei diversi periodi dellanno; in tal modo avremo: 3) Calcolo dellevapotraspirazione potenziale finale (PE): PE = (PEP)pi
I valori di pi si possono calcolare, per le diverse latitudini e per ciascun mese, attraverso il rapporto fra le ore teoriche di insolazione (eliofania assoluta) e la met delle ore giornaliere (12). Nella tabella 4.3 sono stati riportati i 12 valori di pi, per alcuni valori di latitudine nord.
Tab. 4.3. Valori del coefficiente di correzione pi, per latitudine e per mese. Latitudine nord Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 36 0,85 0,92 1,02 1,12 1,19 1,23 1,21 1,14 1,04 0,94 0,86 0,83 36,5 0,85 0,92 1,01 1,12 1,20 1,23 1,21 1,14 1,04 0,94 0,86 0,83 37 0,85 0,92 1,01 1,12 1,20 1,23 1,21 1,14 1,04 0,93 0,85 0,82 37,5 0,84 0,91 1,01 1,12 1,20 1,24 1,22 1,14 1,04 0,93 0,85 0,82 38 0,84 0,91 1,01 1,12 1,21 1,24 1,22 1,15 1,04 0,93 0,85 0,81
P (Precipitation) = Precipitazioni medie mensili (mm). Sono riportati i valori delle precipitazioni mensili. P-PE Differenza fra precipitazioni mensili ed evapotraspirazione potenziale. Mette in rilievo i mesi in cui le precipitazioni sono in eccesso e quelli in cui, invece, vi un difetto.
AWL (Accumulated Water Loss) = Perdita dacqua cumulata. Al fine di valutare meglio gli effetti sulla riserva idrica del terreno, occorre sommare le perdite periodiche di acqua dovute allevapotraspirazione. ST (Storage) = Riserva idrica utile del suolo. Rimane immutata fino a quando le precipitazioni superano levapotraspirazione potenziale, poi comincia a diminuire in modo esponenziale. A inizio autunno, quando le precipitazioni tornano a superare PE, ricomincia la fase di ricarica della riserva (R). CST (Changes in Storage) = Variazioni della riserva idrica utile del suolo. Attraverso alcuni calcoli, possibile stabilire la percentuale di acqua da togliere alla ST, in funzione del valore di AWL mensile. AE (Actual Evapotranspiration) = Evapotraspirazione reale o effettiva (ETE). Il calcolo dellAE si effettua seguendo alcuni semplici principi: a) quando P maggiore di PE e ST integra, AE uguale a PE; b) nei mesi in cui P inferiore a PE, le piante attingono anche dal terreno per cui AE sar uguale alla somma delle precipitazioni e della variazione di riserva (P+CST). D (Deficit) = Deficit idrico. Rappresenta la carenza idrica ed calcolato effettuando la differenza fra levapotraspirazione potenziale e quella reale (PE-AE). S (Surplus) = Eccedenza idrica. Se la ST integra, leccesso di precipitazioni computato come eccedenza e soggetto a defluire, come riportato in alcuni esempi: a) se P superiore a PE e ST integra: S = (P-PE); b) se P superiore a PE e ST non ancora integra: S = 0, finch ST non sia ricostituita integralmente. c) se P inferiore a PE: S = 0.
I risultati del bilancio idrico del suolo, elaborati con il metodo Thornthwaite -Mather, per ciascuna stazione termo-pluviometrica che presentava una serie storica idonea, sono presentati in due tipologie di tabelle, riferibili distintamente allanalisi a livello annuale e mensile.
Anche in tal caso stata scelta unelaborazione di tipo probabilistico, utilizzando il metodo dei quantili, come gi visto nelle precedenti sezioni. Le tabelle comprendono anche il coefficiente di variazione. Nella parte sottostante alla tabella dei valori annui, viene presentata unelaborazione grafica sullevoluzione mensile dei principali parametri del bilancio, in modo da rendere pi intuitiva linterpretazione dei dati.
LEGENDA
S IGLA O
SIMBOLO
DESCRIZIONE
UNITA DI
MISURA
MODALIT
DI CALCOLO
Precipitazioni Evapotraspirazione potenziale (PE) Deficit idrico Surplus (eccedenza idrica) Numero di mesi di deficit idrico Primo mese di deficit idrico Valore minimo raggiunto nellintero periodo di osservazioni Quinto percentile: valore non superato nel 5% degli anni Venticinquesimo percentile: valore non superato nel 25% degli anni Cinquantesimo percentile (mediana): valore non superato nel 50% degli anni Settantacinquesimo percentile: valore non superato nel 75% degli anni Novantacinquesimo percentile: valore non superato nel 95% degli anni Valore massimo raggiunto nellintero periodo di osservazioni Coefficiente di variazione
mm mm mm mm mm mm mm
Vedi testo Vedi testo Vedi testo Vedi testo Vedi testo
50
mm
Vedi testo
75
mm
Vedi testo
95
mm
Vedi testo
max c.v.
mm %
Vedi testo
Castelluccio
m 220 s.l.m.
Valori annuali P
min 5 25 50 75 95 max c.v. 335 366 495 556 641 871 989 28
ETP
801 843 875 884 910 949 1015 4
D
392 402 446 485 553 601 616 13
S
11 52 133 191 312 597 612 69
n mesi D 1 mese D
5 6 7 7 8 10 10 17 1 1 2 3 4 4 5 33
Castelluccio
m 220 s.l.m.
Valori mensili
gennaio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 10 37 79 126 234 279 80
ETP P-ETP
14 15 19 21 22 28 30 18 -17 -7 18 55 108 208 260 -
D
0 0 0 0 0 7 17 -
S
0 0 18 55 108 208 260 -
febbraio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
9 14 27 42 85 135 159 70
ETP P-ETP
15 20 25 28 33 38 44 22 -23 -19 -1 14 61 109 133 -
D
0 0 0 0 0 2 2 -
S
0 0 0 9 56 91 133 -
marzo
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 3 23 39 60 125 161 80
ETP P-ETP
18 24 30 33 37 46 48 20 -43 -35 -15 8 31 95 124 -
D
0 0 0 0 1 7 13 -
S
0 0 0 0 25 76 124 -
aprile
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 3 14 22 39 78 104 83
ETP P-ETP
39 42 45 50 54 83 87 24 -70 -53 -41 -29 -16 34 59 -
D
0 0 1 6 10 23 34 -
S
0 0 0 0 0 0 59 -
maggio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 4 11 25 54 58 102
ETP P-ETP
69 71 82 84 99 128 133 19 -120 -109 -90 -77 -59 -31 -18 -
D
6 7 23 32 56 76 86 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
giugno
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 0 3 28 44 235
ETP P-ETP
100 107 120 127 137 165 171 13 -168 -159 -136 -126 -118 -87 -66 -
D
36 71 87 100 107 147 155 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
Castelluccio
m 220 s.l.m.
Valori mensili
luglio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 1 6 20 50 190
ETP P-ETP
29 122 146 153 163 175 198 18 -185 -171 -161 -148 -143 -110 -29 -
D
27 95 131 142 155 167 182 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
agosto
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 1 5 18 45 52 126
ETP P-ETP
125 127 137 145 153 168 169 9 -169 -165 -150 -135 -117 -97 -74 -
D
74 96 112 133 148 162 167 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
settembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
5 5 17 35 64 103 181 85
ETP P-ETP
68 80 102 105 111 120 133 12 -117 -102 -88 -68 -41 -4 70 -
D
0 7 40 68 87 101 116 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
ottobre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
9 14 58 86 142 250 380 78
ETP P-ETP
44 47 64 68 75 81 85 15 -72 -59 -13 22 68 187 315 -
D
0 0 0 0 13 59 72 -
S
0 0 0 0 0 187 315 -
novembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 4 27 52 97 170 194 77
ETP P-ETP
16 23 35 41 44 49 51 21 -42 -31 -14 8 58 136 152 -
D
0 0 0 0 7 26 31 -
S
0 0 0 0 20 136 152 -
dicembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
5 19 39 89 126 178 279 66
ETP P-ETP
18 19 22 25 27 30 32 14 -19 -9 15 67 104 152 251 -
D
0 0 0 0 0 0 9 -
S
0 0 0 32 104 152 251 -
Cozzo Spadaro
m 50 s.l.m.
Valori annuali P
min 5 25 50 75 95 max c.v. 145 206 317 400 526 794 851 42
ETP
869 875 907 922 940 996 1028 4
D
442 447 488 560 603 688 758 15
S
19 29 57 85 231 403 505 88
n mesi D 1 mese D
5 6 8 8 10 10 11 17 1 1 2 2 3 4 5 44
Cozzo Spadaro
m 50 s.l.m.
Valori mensili
gennaio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 12 26 51 89 180 241 85
ETP P-ETP
18 20 24 26 27 30 37 14 -23 -13 1 24 68 154 217 -
D
0 0 0 0 0 13 23 -
S
0 0 1 24 68 154 217 -
febbraio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
5 7 15 42 57 108 128 78
ETP P-ETP
18 26 29 31 33 38 41 15 -33 -32 -20 10 25 82 96 -
D
0 0 0 0 2 5 8 -
S
0 0 0 0 24 75 96 -
marzo
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 2 18 30 44 68 70 63
ETP P-ETP
22 30 33 36 39 42 45 13 -40 -38 -17 -4 8 32 34 -
D
0 0 0 0 3 10 16 -
S
0 0 0 0 0 19 34 -
aprile
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 1 9 14 27 47 68 84
ETP P-ETP
40 44 47 50 55 59 60 10 -57 -52 -44 -36 -24 1 20 -
D
0 0 3 9 13 24 28 -
S
0 0 0 0 0 0 20 -
maggio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 2 6 16 50 70 136
ETP P-ETP
67 69 78 82 86 92 97 9 -92 -90 -82 -76 -60 -34 -7 -
D
2 15 32 43 53 59 65 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
giugno
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 0 1 6 37 299
ETP P-ETP
100 106 116 120 127 136 147 8 -147 -135 -126 -120 -116 -101 -71 -
D
62 70 91 100 106 115 133 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
Cozzo Spadaro
m 50 s.l.m.
Valori mensili
luglio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 0 1 8 23 238
ETP P-ETP
131 137 144 156 162 178 193 9 -193 -178 -161 -153 -143 -132 -120 -
D
111 121 138 145 154 172 187 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
agosto
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 0 3 17 64 272
ETP P-ETP
128 134 143 152 161 177 186 9 -186 -177 -161 -151 -140 -120 -74 -
D
73 118 139 148 159 176 184 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
settembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 2 7 29 46 64 95 79
ETP P-ETP
104 106 113 118 123 130 152 8 -145 -121 -105 -91 -71 -54 -12 -
D
12 54 70 90 105 120 145 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
ottobre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
2 8 34 93 117 168 180 66
ETP P-ETP
63 67 74 79 84 90 98 10 -90 -73 -42 15 52 88 99 -
D
0 0 0 0 42 73 90 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
novembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 4 18 40 83 152 185 92
ETP P-ETP
38 40 43 50 51 55 57 11 -50 -47 -29 -11 41 108 135 -
D
0 0 0 0 23 41 50 -
S
0 0 0 0 0 108 135 -
dicembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
5 15 36 77 96 248 322 85
ETP P-ETP
19 23 27 31 33 36 37 15 -24 -13 5 47 69 224 288 -
D
0 0 0 0 0 3 7 -
S
0 0 0 0 61 224 288 -
Lentini
m 43 s.l.m.
Valori annuali P
min 5 25 50 75 95 max c.v. 221 260 426 568 698 973 1176 39
ETP
876 899 945 965 1006 1043 1068 5
D
335 436 516 575 633 741 772 17
S
7 23 91 211 362 595 822 77
n mesi D 1 mese D
5 5 7 8 9 10 10 19 1 1 2 3 4 5 5 42
Lentini
m 43 s.l.m.
Valori mensili
gennaio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
2 12 28 53 114 237 312 96
ETP P-ETP
16 18 20 21 24 26 29 13 -22 -14 8 29 94 213 293 -
D
0 0 0 0 0 14 22 -
S
0 0 8 29 94 213 293 -
febbraio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
4 5 18 35 88 116 152 80
ETP P-ETP
15 20 26 29 32 39 43 22 -37 -33 -11 9 55 90 125 -
D
0 0 0 0 1 5 6 -
S
0 0 0 2 45 90 125 -
marzo
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 4 17 29 62 123 173 93
ETP P-ETP
22 25 33 36 38 43 45 15 -39 -37 -20 -2 27 94 128 -
D
0 0 0 0 4 11 13 -
S
0 0 0 0 10 82 128 -
aprile
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 7 11 27 40 79 110 82
ETP P-ETP
43 45 50 52 56 63 65 10 -56 -55 -42 -26 -10 28 51 -
D
0 0 1 5 13 26 28 -
S
0 0 0 0 0 2 27 -
maggio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 2 8 15 23 69 154 131
ETP P-ETP
70 77 84 91 97 105 124 12 -108 -99 -89 -77 -61 -15 71 -
D
0 4 23 40 44 71 78 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
giugno
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 1 4 34 47 184
ETP P-ETP
112 114 130 138 145 156 157 9 -157 -153 -143 -135 -125 -89 -82 -
D
48 69 94 109 121 129 142 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
Lentini
m 43 s.l.m.
Valori mensili
luglio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 0 4 34 37 193
ETP P-ETP
134 149 167 172 184 201 207 9 -205 -201 -180 -169 -157 -127 -120 -
D
107 115 151 162 173 192 201 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
agosto
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 1 3 16 71 102 165
ETP P-ETP
137 140 155 167 174 201 223 11 -207 -197 -172 -163 -136 -78 -43 -
D
43 76 135 162 170 196 204 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
settembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 2 9 26 44 110 402 173
ETP P-ETP
96 101 107 119 127 142 156 12 -146 -129 -112 -90 -73 -5 283 -
D
0 13 72 90 112 128 146 -
S
0 0 0 0 0 0 283 -
ottobre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
10 14 52 79 146 322 425 91
ETP P-ETP
57 63 69 75 81 92 106 14 -90 -69 -33 8 70 250 358 -
D
0 0 0 0 33 69 90 -
S
0 0 0 0 0 250 358 -
novembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 3 13 48 96 199 272 101
ETP P-ETP
30 33 37 41 48 51 53 16 -51 -40 -34 9 53 156 233 -
D
0 0 0 0 7 40 51 -
S
0 0 0 0 35 156 233 -
dicembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
5 13 39 75 123 284 345 93
ETP P-ETP
15 18 23 26 29 33 35 19 -19 -14 12 51 95 250 316 -
D
0 0 0 0 0 9 11 -
S
0 0 0 20 95 250 316 -
Siracusa
m 23 s.l.m.
Valori annuali P
min 5 25 50 75 95 max c.v. 162 217 315 453 570 731 791 37
ETP
872 882 914 924 957 980 1085 4
D
332 449 505 552 608 693 877 18
S
25 59 95 151 330 394 465 65
n mesi D 1 mese D
5 6 7 9 9 11 11 19 1 1 1 2 3 4 4 47
Siracusa
m 23 s.l.m.
Valori mensili
gennaio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 3 10 46 77 150 169 92
ETP P-ETP
16 21 23 25 27 28 30 12 -27 -23 -15 20 53 127 143 -
D
0 0 0 0 15 23 27 -
S
0 0 0 20 53 127 143 -
febbraio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 3 14 33 69 103 115 82
ETP P-ETP
16 22 28 32 35 37 41 17 -37 -35 -20 2 41 74 87 -
D
0 0 0 0 2 6 7 -
S
0 0 0 0 9 58 87 -
marzo
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 4 9 19 55 73 88 86
ETP P-ETP
24 28 33 37 39 46 47 15 -40 -39 -29 -16 16 42 50 -
D
0 0 0 2 7 14 17 -
S
0 0 0 0 0 24 35 -
aprile
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 4 14 36 65 81 103
ETP P-ETP
43 45 48 52 55 63 77 13 -75 -57 -48 -38 -15 17 34 -
D
0 0 4 10 19 34 39 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
maggio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 1 4 17 76 90 165
ETP P-ETP
69 71 83 86 92 107 126 14 -111 -100 -87 -80 -65 -25 12 -
D
0 9 34 49 58 65 86 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
giugno
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 1 2 21 44 222
ETP P-ETP
112 113 120 127 142 150 160 10 -160 -150 -139 -126 -118 -95 -87 -
D
49 79 94 111 118 135 141 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
Siracusa
m 23 s.l.m.
Valori mensili
luglio
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 0 3 33 46 221
ETP P-ETP
133 137 149 160 170 183 221 11 -220 -183 -168 -160 -144 -117 -108 -
D
101 110 139 152 163 178 217 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
agosto
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 0 0 3 8 78 134 235
ETP P-ETP
85 136 143 150 158 170 202 12 -202 -169 -157 -143 -132 -54 -4 -
D
4 54 131 142 157 168 202 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
settembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 3 10 29 51 120 176 103
ETP P-ETP
95 97 107 111 117 125 143 9 -118 -114 -101 -87 -50 12 69 -
D
0 0 50 86 100 113 118 -
S
0 0 0 0 0 0 0 -
ottobre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
0 10 25 81 106 234 331 86
ETP P-ETP
64 64 69 75 80 88 90 10 -81 -75 -51 7 32 166 260 -
D
0 0 0 0 51 75 81 -
S
0 0 0 0 0 166 260 -
novembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
2 6 16 43 73 209 226 103
ETP P-ETP
35 35 38 47 49 53 56 14 -50 -43 -29 -2 33 163 177 -
D
0 0 0 0 15 37 50 -
S
0 0 0 0 2 163 177 -
dicembre
min 5 25 50 75 95 max c.v.
P
1 13 30 57 102 225 234 86
ETP P-ETP
22 22 25 28 31 36 39 16 -24 -21 3 29 75 192 212 -
D
0 0 0 0 0 6 24 -
S
0 0 0 0 63 192 212 -
ETP
884 922 965 924
D
485 560 575 552
S
191 85 211 151
n mesi D 1 mese D
7 8 8 9 3 2 3 2
Da unanalisi pi dettagliata delle temperature, attraverso le tabelle relative allo studio probabilistico delle medie delle massime, si evince che i valori pi elevati del periodo estivo si raggiungono nelle aree di pianura e di bassa collina interna (Lentini). In tal caso i valori normali (50 percentile) possono anche superare i 34C, nel mese pi caldo (luglio), con punte massime assolute che normalmente sfiorano i 40C. Nelle aree costiere, invece, per quanto pi a sud, grazie alleffetto di mitigazione del mare, nel 50% degli anni non si supera la soglia di 30-31C. Le medie delle minime dei mesi pi freddi (gennaio e febbraio) normalmente non scendono al di sotto di 8-9C nelle zone costiere, mentre sono pi basse di circa 1C nelle zone interne. Passando infine allanalisi delle temperature minime assolute, vediamo che nelle quattro localit considerate le gelate sono degli eventi eccezionali. Infatti, in qualche anno soltanto esse hanno interessato la stazione di Lentini, a conferma delle elevate escursioni termiche annue delle localit interne di pianura e bassa collina. Per quanto riguarda le precipitazioni, sulla base dei valori medi annui (mediana), possibile distinguere tre aggregazioni territoriali: - larea interna di colle -monte degli Iblei, che presenta i valori pi elevati della provincia (in media circa 720 mm), che vanno da un minimo di 619 mm a Palazzolo Acreide ad un massimo di 792 mm a Presa S.Nicola (Cassaro); - la zona a est e nord-est degli Iblei, che presenta valori annui intermedi (in media circa 654 mm), che vanno da un minimo di 535 mm ad Augusta a un massimo di 784 mm a Sortino; - larea a sud e sud-est degli Iblei, che si attesta su valori pi bassi (circa 520 mm), che oscillano da 400 mm (Cozzo Spadaro) a 615 mm (Noto). Complessivamente, le precipitazioni medie annue della provincia di Siracusa (615 mm) sono leggermente inferiori (-3%) alla media regionale, pari a 633 mm. La distribuzione mensile delle precipitazioni nelle singole stazioni tipicamente mediterranea, con concentrazione degli eventi piovosi nel periodo autunno invernale e scarsa presenza degli stessi nella primavera e in estate. Dallanalisi dei diagrammi delle precipitazioni si evince che: - vi una buona simmetria tra la piovosit mensile dei mesi invernali (gennaio, febbraio, marzo) e quella dei mesi autunnali (dicembre, novembre, e ottobre);
- la variabilit temporale delle precipitazioni bassa nei mesi autunnali e invernali (con un c.v. di 60-80), mediamente pi alta nei mesi primaverili e altissima in quelli estivi (c.v. fino a 200-300); - i valori massimi e quelli del 95 percentile, che individuano le piogge abbondanti ed eccezionali, sono di gran lunga pi elevati dei valori mediani (50 percentile); tuttavia, essi hanno ampia variabilit territoriale. Cos, per le punte massime mensili, si passa da un valore minimo di 291 mm a Castelluccio, fino ad uno massimo di 634 mm, a Canicattini Bagni. Dallanalisi delle precipitazioni di massima intensit, che evidenziano gli eventi estremi relativamente a questo parametro meteorologico, importante notare che i valori orari variano da un massimo di 81 mm a Siracusa fino a un minimo di 43 mm a Palazzolo Acreide; mentre, nellarco delle 24 ore, si sono registrati eventi eccezionali fino a 315 mm (Sortino). Passando ora ad analizzare i risultati delle elaborazioni relative alle classificazioni climatiche mediante luso di indici sintetici, possiamo notare la segente situazione: - secondo Lang, le quattro localit considerate presentano un clima di tipo steppico; - secondo De Martonne, le stazioni di Castelluccio e Lentini sono caratterizzate da clima temperato-caldo, mentre le stazioni di Cozzo Spadaro e Siracusa da clima semiarido; - secondo la classificazione di Emberger, nelle quattro localit vi un clima subumido; - infine, secondo Thornthwaite, le quattro localit presentano un clima semiarido. Da quanto detto sopra, appare ragionevole esprimere delle perplessit circa la validit degli indici di Lang ed Emberger, per le localit considerate. Infatti mentre il primo tende a raggruppare indistantamente le stazioni verso i climi aridi (steppici, nella fattispecie), il secondo eccessivamente spostato verso i climi umidi . Buona rappresentativit sembrano invece esprimere gli indici di De Martonne e Thormthwaite. Dallanalisi condotta sul bilancio idrico dei suoli, possibile mettere in evidenza che i valori normali (50 percentile) di evapotraspirazione potenziale annua oscillano dagli 884 mm di Castelluccio ai 965 mm di Lentini, con punte massime di 1085 mm a Siracusa. E evidente, da quanto detto prima, che i valori delle zone interne tendono ad eguagliare quelli della pianura costiera perch i mesi primaverili ed estivi, dal cui
andamento della temperatura dipende in maniera prevalente levapotraspirazione potenziale annua, non presentano differenze termiche marcate. Nella zona costiera (Siracusa e Cozzo Spadaro), il primo mese dellanno in cui normalmente si presenta i l deficit idrico febbraio, mentre nella parte pi interna (Castelluccio e Lentini) marzo; il numero di mesi di deficit, nel 50% degli anni considerati, oscilla da un minimo di 7 a Castelluccio, fino a un massimo di 9 a Siracusa. Lanalisi dei valori annuali del deficit idrico mette in evidenza che esso pu variare da minimi di 485 mm (Castelluccio) fino a massimi di 575 mm (Lentini), con un coefficiente di variazione, nel tempo, intorno a 15; invece, il surplus ha una maggiore variabilit (c.v. fino a 88). Questa differenza , probabilmente, da mettere in relazione con laleatoriet dei temporali che, di solito, sono caratterizzati anche da elevate intensit. Lacqua di un temporale, quindi, finisce spesso per tradursi in surplus che, a seconda della pendenza, della natura e del grado di copertura vegetale del terreno, pu provocare ristagno idrico o erosione.
BIBLIOGRAFIA
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