La discriminazione del mercato del lavoro La discriminazione del consumatore Se i consumatori hanno pregiudizi: le loro decisioni dacquisto non sono basate sul prezzo reale del bene, p, ma sul prezzo aggiustato per la disutilit: p(1+d), d = coefficiente di discriminazione. domanda di beni e servizi venduti dal gruppo che provoca disutilit (e.g. uomini si fidano di pi di uomini per fare aggiustare la loro auto, o per avere consigli finanziari o medici) Se limpresa pu collocare un particolare gruppo in una delle diverse posizioni allinterno dellimpresa: la discriminazione del consumatore non ha conseguenze. (?)
La discriminazione del mercato del lavoro La discriminazione del consumatore e.g. limpresa pu collocare le donne in posti di lavoro che hanno un contatto ridotto con il consumatore (come posti di lavoro nella produzione) e gli uomini negli uffici (dove sono molto pi visibili). Se le lavoratrici fossero pi convenienti dei lavoratori, le imprese le assumerebbero => alla fine donne e uomini di pari qualifica riceverebbero lo stesso salario (ma non farebbero lo stesso lavoro???). Provvedere a soddisfare i gusti del consumatore non riduce il profitto dellimpresa. E vero????? Analisi empirica di questo tipo di discriminazione ha riguardato soprattutto la discriminazione di razza.
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La discriminazione del mercato del lavoro La discriminazione del consumatore vero che la discriminazione del consumatore non ha grosse conseguenze e non riduce il profitto dellimpresa? Abbiamo visto che la discriminazione dei datori di lavoro segrega la forza lavoro e crea differenziali salariali, ma riduce i profitti. Secondo alcuni economisti (Mankiw) questa situazione non pu durare in un mercato competitivo. Hip.: i datori di lavoro discriminano le bionde a favore delle brune: la domanda di bionde bassa e il loro salario pi basso
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che voglia battere la concorrenza ha una via molto semplice da seguire: assumere le bionde ad un basso salario Le imprese bionde riducono i costi di produzione e le imprese brune entrano in crisi e escono dal mercato Se le imprese bionde entrano nel mercato e le imprese brune escono: aumenta la domanda di bionde e si riduce la domanda di brune: i differenziali salariali si annullano
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imprese che non discriminano tendono a sostituire quelle che discriminano: il mercato fornisce un antidoto alla discriminazione dei datori di lavoro Ma se sono i consumatori che discriminano?
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Nellassumere cameriere, alcuni proprietari dei ristoranti discriminano le bionde => le cameriere bionde hanno w pi bassi => i ristoranti biondi (che non discriminano) possono praticare prezzi pi bassi: SE i clienti si preoccupano solo della qualit del cibo e del prezzo che pagano, le imprese che discriminano vanno fuori dal mercato e i differenziali salariali si annullano Ma se i clienti preferiscono essere serviti da cameriere brune, lentrata nel mercato di ristoranti biondi non riesce a far scomparire il differenziale retributivo:
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I clienti che non discriminano frequenteranno i ristoranti biondi, attratti dalla convenienza; I clienti che discriminano frequenteranno i ristoranti bruni, scontando le proprie preferenze discriminatorie con un prezzo pi elevato. Se tutti i clienti discriminano esisteranno ristoranti 7 biondi?
La discriminazione del mercato del lavoro La discriminazione del consumatore E se, per assecondare le preferenze dei consumatori, lo Stato che discrimina? Caso emblematico: la segregazione sui mezzi pubblici (USA, 60): Roback, 1986 Le imprese di trasporto pubblico si opponevano alla segregazione, perch garantire posti separati per razza faceva aumentare i costi e diminuire i profitti: a causa delle leggi segregazioniste i mezzi viaggiavano con molti posti vuoti
La discriminazione del mercato del lavoro La discriminazione del consumatore: Roback, 1986
La discriminazione del mercato del lavoro La discriminazione del consumatore Conclusione: I datori di lavoro sono di solito pi interessati al