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Economia del Lavoro 2010

Capitolo 9 - 1 La discriminazione del mercato del lavoro


-Introduzione -Il

coefficiente di discriminazione
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La discriminazione del mercato del lavoro

Introduzione
Nei capitoli precedenti abbiamo studiato come le differenze nei posti di lavoro (salari compensativi) o nelle qualifiche dei lavoratori (rendimento dellistruzione) => dispersione salariale sui mkt del lavoro competitivi. Dimostreremo ora che lavoratori ugualmente qualificati possono avere guadagni e opportunit di occupazione diverse per lo stesso posto di lavoro per la loro razza, genere, origine nazionale, orientamento sessuale, o altre analoghe caratteristiche (Hamermash e Biddle, 1994: i vantaggi della bellezza) => discriminazione del mkt del lavoro emerge quando i

partecipanti al mkt tengono conto di fattori come sesso o colore della pelle nelleffettuare scambi economici.
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La discriminazione del mercato del lavoro

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Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libert e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
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La discriminazione del mercato del lavoro

Introduzione
Gli economisti hanno poco da dire sulle radici psicologiche del pregiudizio, ma possono tradurre questo tipo di comportamento nei termini del linguaggio economico: i costi e i benefici di uno scambio economico dipendono dal colore e dal genere degli individui coinvolti nello scambio. Tali differenze influenzano il mkt del lavoro, anche se i partecipanti non sono influenzati da pregiudizi (discriminazione statistica). Spesso il background socioeconomico di un individuo serve per conoscere di pi la sua produttivit e le sue qualifiche. (I giovani non sanno guidare?)

La discriminazione del mercato del lavoro

Introduzione
Il capitolo illustra come gli economisti misurano la discriminazione sul mercato del lavoro e studia gli andamenti di lungo periodo nei differenziali salariali tra maschi e femmine (per esempio).

Importante economiche

per comprendere come politiche governative controverse, come laffirmative action o discriminazione positiva, influenzino il benessere economico relativo delle minoranze e delle donne (e di tutto il sistema economico?).
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La discriminazione del mercato del lavoro Il coefficiente di discriminazione

La moderna analisi economica della discriminazione inizia nel 1947 con la pubblicazione della tesi di dottorato del Premio Nobel Gary Becker intitolata The Economics of Discrimination. La teoria di Becker della discriminazione sul mkt del lavoro si basa sul concetto di discriminazione da pregiudizio (traduzione di nozione di pregiudizio nel linguaggio delleconomia). Consideriamo il pregiudizio di genere (possibile considerare anche razza o religione).

La discriminazione del mercato del lavoro Il coefficiente di discriminazione Hip.: 2 tipi sul mkt del lavoro: maschi e femmine.
Un datore di lavoro competitivo ha prezzi costanti per questi input: wW = w per la donna e wM = w per luomo. Pregiudizio del datore di lavoro contro le donne = disutilit dallassumere lavoratrici invece di lavoratori: i.e. anche se costa solamente wW euro assumere una donna per unora, il datore di lavoro si comporter come se costasse wW (1 + d) euro, dove d un numero positivo ed chiamato coefficiente di discriminazione. il pregiudizio rende cieco il datore di lavoro sul reale costo monetario della transazione e costo percepito di assumere donne > costo reale. (Ma se la maternit non la pagasse lINPS ma il

datore di lavoro?)

La discriminazione del mercato del lavoro Il coefficiente di discriminazione

Esempio: wW = 10; d = 0,5 costo percepito dal datore di lavoro = 10(1+0,5) = 15

lora i.e. un aumento del 50% del costo! Quindi: d = mark-up % del costo di assumere un lavoratore, che provoca disutilit al datore di lavoro. > il pregiudizio > la disutilit dellassumere donne > d. Facile applicare la definizione di Becker della discriminazione da pregiudizio (del datore di lavoro) per altri tipi di interazioni economiche:
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La discriminazione del mercato del lavoro Il coefficiente di discriminazione Discriminazione dei colleghi: i lavoratori maschi potrebbero preferire lavorare accanto a colleghi maschi: salario percepito = wM (1 - d), d >0 => salario percepito < salario reale. Discriminazione dei consumatori: i consumatori potrebbero preferire acquistare beni e servizi da venditori maschi (consulenza finanziaria, oppure meccanici: i maschi sono ritenuti tradizionalmente pi affidabili): il prezzo percepito non p euro, ma p(1 + d) => prezzo percepito > prezzo reale

La discriminazione del mercato del lavoro Il coefficiente di discriminazione

Concl.: d monetizza il pregiudizio, sia del datore di lavoro (discriminazione del datore di lavoro), sia delloccupato (discriminazione delloccupato) o del cliente (discriminazione del consumatore).

E possibile interpretare la definizione di Becker della discriminazione nei termini dei differenziali compensativi: gli individui considerano linsieme dei vantaggi e degli svantaggi dello scambio economico e il pregiudizio (di genere/razza) parte di essi => il

mkt del lavoro dovr generare differenziali compensativi per compensare gli individui con pregiudizio per la loro perdita/guadagno di utilit.
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