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Quando si misura con la realt lo scrittore riesce a dire quello che lo storico non pu dire

Dal Pasolini di Petrolio a Saviano: il romanzo cerca una verit pi radicale della cronaca

C TANTA FANTASIA ANCHE DENTRO LA NON-FICTION

STORIE
P
PREMIATO
Walter Siti ha vinto lultima edizione dello Strega con il romanzo Resistere non serve a niente (Rizzoli)

LAFINE DELLE

WALTER SITI
erch molti romanzi attualmente si appoggiano a fatti realmente accaduti e ci tengono a sottolinearlo? Non unabdicazione della fantasia e della stessa autonomia letteraria? Di fronte allo sterminato campo aperto dellinvenzione, perch restringersi nellangusto orizzonte dei fatti, perch dipendere da una valutazione empirica, documentaria? Nel conoscere ci che stato davvero, c un interesse vivo, potente e speciale: cos scriveva Alessandro Manzoni nel suo saggio sul romanzo storico e sui componimenti misti di storia e dinvenzione. Ogni interesse culturale si bilancia col salire e crescere di altri interessi nel borsino dellattualit: non so se linteresse per la storia valga oggi quel che valeva negli anni Trenta dellOttocento, ma di sicuro il diluvio di fiction ha reotipi cinematografici e telesvalutato assai linteresse per visivi, esseri fantastici travestile narrazioni totalmente in- ti da gente reale e quotidiana. ventate. Il campo della fantasia Linvenzione sottoposta a pi che aperto spalancato a usura e rischia lentropia; la ogni spiffero: siamo inondati bella menzogna letteraria indi vampiri, guerrieri medieva- ficiata dalle troppe menzogne li, cybernauti e di quei lemuri che vediamo intorno. Ma la tepi insidiosi che sono gli ste- naglia manzoniana, che lo Un uomo onesto come Roberto Saviano rischia di farsi schiacciare da questa tenaglia e confessa lui stesso che dal ruolo di scrittore si sente sempre pi spostato verso il ruolo di testimone. Molti, nonostante tutto, insistono a rimanere sul discrimine spurio, esposti agli equivoci e alle contestazioni. Leggendo il recente La thorie de linformation di Aurlien Bellanger un non-francese pu benissimo cascarci e credere che il protagonista esista davvero (almeno fin che, nelle ultime cinquanta pagine, non comincia a fare cose pazzesche e visionarie); e inversamente, se non conosciamo la storia serba, potremmo sospettare che

port a rinnegare il romanzo storico e a decretarne la morte, sempre l: se vogliamo raccontare le cose come stanno, allora non possiamo inventare. Non c per lerrore nessun posto pi incomodo, scriveva, e dove possa meno fermarsi, che vicino alla verit.

Come insegnavano i classici la storiografia racconta ci che accaduto, la narrativa ci che pu accadere
Clara Usn ne La figlia abbia inventato appunto una figlia al generale Mldic, come Antonio Scurati ha inventato un fratello a Emilio Morosini in Una storia romantica. Qualunque storico, antico o contemporaneo, ha il diritto di rimproverare un romanziere che invada il territorio di sua pertinenza, facendogli notare le imprecisioni, le esagerazioni, o semplicemente le semplificazioni che attengono a qualunque stilizzazione e messa in forma. Dal canto suo, qualunque lettore pu accusare il narratore spurio di pigrizia e impotenza creativa. Ma allora perch gli storici, sempre pi spesso, si avvicinano al romanzo? La voga per la microstoria ha fatto cadere la distinzione manzoniana tra carta geografica (dello storico) e topografica (del romanziere): il mugnaio Menocchio di Carlo Ginzburg o il Martin Guerre della Zemon Davis non sono meno interessanti dei personaggi inventati; lammutina-

DISEGNO DI TUTTLIO PERICOLI

mento del Bounty pi dettagliato e complesso in Mr Blighs Bad Language di Greg Dening che nel film con Marlon Brando. C chi, avvertendo il problema, scrive due testi pi o meno sulle stesse vicende ma una volta da storico e laltra da romanziere ( il caso di Alessandro Barbero e del suo Gli occhi di Venezia, storia inventata su uno schema che risale al romanzo ellenistico ma scritta a pendant con un austero volume su Lepanto, La battaglia dei tre imperi). Un testo integra e corregge laltro, ma anche accusa laltro di manchevolezza. La mia idea che il ricorso del romanzo alla non-fiction non dipenda da una fame di realt pi intensa ora che nel passato, ma sia piuttosto il sintomo di ci che manca alla realt; per non dire addirittura una critica della realt, che ostinata si sottrae a ogni forma bella e ragionevole. Emmanuel Carrre in Limonov ci tiene a distinguere tra quel che ha saputo direttamente, quel che ha letto e quel che costretto a immaginare; sa che congettura e suggestione hanno un diverso statuto. Ma lo scrupolo nel dichiarare le fonti anche una tecnica per entrare nel libro in prima persona (gi durante la gestazione di Lavversario si era convinto di dover evitare lipocrisia di Capote, che aveva nascosto il coinvolgimento personale con uno dei due assassini di A sangue freddo). Limonov per Carrre la sua ombra nera, il fratello sbagliato ma anche quello che lui non ha saputo essere. Ogni romanzo storico degno di questo nome unallegoria metastorica, parla del presente e del proprio autore. Point Lenana, di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara, racconta latto gratuito di tre prigionieri italiani in Africa che nel 1943 evadono dal campo di prigionia per scalare il Monte Kenia a 5000 metri, poi ne scendono e si riconsegnano agli inglesi; ma parla anche dellimmobilismo di oggi in Italia e del disperato bisogno di rimettere in moto il tem-

po. Una splendida scena di Zero zero zero, quella della cagna che porta in salvo tutti i suoi cuccioli durante lincendio di un campo, non sappiamo se vera o inventata ma certo ci parla di una delle ossessioni di Roberto Saviano, il coraggio. Lo stesso Manzoni si sottovalutava: il suo racconto di alcuni popolani oppressi da un nobile, che alla fine vincono attraversando una rivolta e una strage collettiva, sar forse manchevole rispetto alla Storia della Colonna Infame ma ci dice moltissimo sullimpossibilit in Italia di un analogo della Rivoluzione Francese. Come ci insegnavano i classici, mentre la storia racconta ci che accaduto, il romanzo

ci racconta quel che avrebbe potuto accadere; o che potrebbe accadere nel presente, o che potr. Il modo di conoscere della narrativa olistico, ambiguo, emotivo, ma non per questo del tutto irrazionale: conosce, o cerca di conoscere, una verit pi radicale e profonda di quella che ci fornisce la cronaca; quando si impiccia con la storia per dire quel che la storia o la politica non possono dire perch non hanno le prove (su questa ambizione rest interrotto il Petrolio di Pasolini). Ogni bisogno di confrontarsi col vero devessere contestualizzato: negli anni Settanta il romanzo-verit e i franchi narratori reagivano allo sperimentalismo e alla-

I casi
PASOLINI
In Petrolio, racconta intrighi economici intorno alla politica energetica

Si oscilla tra cose successe e inventate perch si va incontro alla voglia di cullarci nellincertezza
vanguardia; negli anni Novanta si disseppellivano asce di guerra per smascherare le rimozioni del potere; ora reagiamo al mare di storie insulse e inutili ma insieme riveliamo il ventre molle della nostra contemporaneit. Le narrazioni spurie pi recenti sono quasi tutte biografie romanzate: come se lindividuo, che ha sempre formato lossatura dei romanzi, non fosse pi sicuro di esistere davvero. Lintrattenimento si riempie di fatti perch i fatti sono diventati intrattenimento; loscillazione tra vero e inventato va incontro alla nostra voglia di cullarci nellincertezza. Pretendendo di irrobustirci con le cose, rischiamo che le cose ci annebbino la vista. Manzoni nel suo saggio ricordava quellavaro che, volendo far durare di pi le sue lampade ad olio, mescolava allolio un po dacqua; ma il risultato era poca luce e moltissimo fumo.
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SAVIANO
In Gomorra e ora in Zero Zero Zero il racconto della droga e dei traffici criminali

CARRRE
Nel libro Limonov narra le vicende dello scrittore e avventuriero russo

Gli atti del convegno su Eco e Calvino


Il volume Tra Eco e Calvino pubblicato da Encyclomedia Publishers (pagg. 448, euro 25)

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