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Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Assemblea Generale

Adunanza del 12 maggio N. 16/2006 del Protocollo

Oggetto: Linee guida per la redazione di capitolati per limpiego di rete metallica a doppia torsione

LASSEMBLEA VISTA la nota n. 434 in data 20.12.2005 con la quale il Servizio Tecnico Centrale ha trasmesso la proposta di cui alloggetto per esame e parere; ESAMINATI gli atti; UDITI i Relatori (CIALDINI, SANTARIGA, LUCCHESE, DI CERBO, GRISOLIA, GUERCIO, MAUGERI)

PREMESSE

Il Servizio Tecnico Centrale, a seguito dei voti n. 453 del 25.2.2003 e n. 43 del 11.03.04 delle Sezioni 1a e 2a, ha elaborato una proposta di documento denominato Linee guida per la redazione di capitolati per limpiego di rete metallica a doppia torsione, riguardante la modifica della precedente Circolare n. 2078 del 1962, relativa alle specifiche tecniche per capitolati inerenti strutture di sostegno e protezione in rete metallica a doppia torsione. Lo stesso Servizio ha quindi trasmesso a questo Consesso in data 20.12.2005 il documento di cui trattasi per esame e parere. Si riporta, integralmente, nel seguito, la relazione illustrativa di accompagnamento del Servizio Tecnico Centrale sullargomento.

Con Circolare 2078 del 27.8.62 a firma del Presidente pro-tempore della 3a Sezione del Consiglio Superiore LL.PP., furono pubblicate le Norme da inserire nei Capitolati di lavori idraulici per la zincatura dei gabbioni di filo di ferro per difese fluviali e sistemazioni montane relative alle opere realizzate con manufatti in rete metallica a doppia torsione utilizzate per la costruzione di opere di sostegno a gravit (gabbioni), per la protezione di argini e rilevati (materassi) e per la stabilizzazione di scarpate e pareti rocciose (rete paramassi). Essendo la suddetta Circolare da ritenersi superata in quanto prevedeva quale unico materiale di ricoprimento lo zinco, peraltro con notevoli grammature, indipendentemente dalle diverse condizioni ambientali alle quali lopera pu risultare esposta, questo STC predispose una lettera circolare sottoposta allesame del Consiglio Superiore. La lettera Circolare veniva quindi portata allattenzione delle Sezioni I e II del Consiglio Superire dei LL.PP. che si esprimevano con il voto n.453 del 25.2.2003, invitando il STC ad elaborare una specifica Circolare, sulla base delle osservazioni contenute nei Considerato. Successivamente il Servizio elaborava e trasmetteva al Consesso con nota n. 50/AAGG del

17.2.2004 una prima bozza di Circolare-Linea Guida, sottoposta allesame delle Sezioni Riunite Prima e Seconda il 11/03/2004. Il parere n.43 espresso conteneva una serie di osservazioni, di cui si tenuto conto nella redazione della nuova proposta di Linea Guida.

Il nuovo documento redatto, come anche espressamente suggerito nel Parere, nella forma e nei contenuti, come Linea Guida per la redazione di capitolati per limpiego di rete metallica a doppia torsione. Il documento stato sviluppato tenendo conto dellattuale stato delle conoscenze sul comportamento dei fili in acciaio in opera e sulla base delle presenti e reali disponibilit sul mercato italiano di fili in acciaio adottati nella fabbricazione di reti a doppia torsione. In tal senso, il richiamo che viene effettuato nel testo a diverse tipologie di filo deve intendersi come un necessario indirizzo al progettista che si appresta a scegliere fra diversi prodotti disponibili in Italia per limpiego in opere di qualsivoglia importanza. Le linee guida cercano di adottare, per quanto possibile, un criterio prestazionale che sia di aiuto al progettista nellindividuare le soluzioni possibili per limpiego della rete metallica a doppia torsione nelle diverse condizioni possibili. Esse, comunque, non sono state redatte con lo scopo di fornire soluzioni preconfezionate, ma si propongono di fornire a tutti i progettisti degli elementi base su cui fondare le proprie consapevoli scelte progettuali. I richiami alla vita utile dellopera ed ai possibili ambienti di impiego in relazione al loro grado di aggressivit, sono stati adottati conformemente alle indicazioni contenute nelle Norme Tecniche per le Costruzioni approvate con DM 14.9.05. Questo approccio esalta il ruolo del progettista che, di volta in volta, dovr valutare in modo del tutto autonomo e soggettivo, sia la vita utile dellopera che le condizioni di impiego. La scala di resistenza allaggressione che viene suggerita, peraltro in via qualitativa, nel testo delle Linee Guida, deriva dallesperienza ormai pluriennale sui fili zincati ed a forte zincatura e sulla risposta di questi e dei fili con zincatura in lega di Zn e Al piuttosto che con ricopertura con materiali organici polimerici (ad esempio PVC) a test di aggressivit (ad esempio il test in nebbia salina) piuttosto che a prove in laboratorio di lunga durata. D'altronde, come noto anche nel campo dei geosintetici, le caratteristiche di un materiale a lungo termine possono essere ricavate anche per estrapolazione di dati di test in condizioni controllate. Si sottolinea, inoltre, che le leghe in Zn e Al con terre rare al 5%, che attualmente vengono impiegate in Italia, sono da molto tempo non pi coperte da brevetto ed in tal senso liberamente utilizzabili ed utilizzate a livello industriale non solo nella protezione dei fili di acciaio dalla corrosione. Infine, le indicazioni sui materiali e le modalit della corretta messa in opera delle reti metalliche nelle diverse opere si ritiene che siano utili, se non indispensabili, in un documento che riguarda la redazione di capitolati per limpiego di rete metallica a doppia torsione in quanto la resistenza alla
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corrosione e, pi in generale, il danneggiamento di una rete sicuramente legato anche alla fase di messa in opera e ai materiali impiegati. Il documento proposto, quindi, si prefigge lo scopo di fornire degli elementi prestazionali di valutazione al progettista nella scelta del tipo di rivestimento in funzione del tipo di opera e delle sue condizioni di impiego. Ovviamente sul tema della corrosione dei fili in acciaio potrebbero essere affrontati numerosi altri aspetti, non ultimo le cause di degrado e/o di danneggiamento della rete, tuttavia si ritiene che qualsiasi indicazione non possa mai essere esaustiva delle infinite situazioni in cui un opera reale pu trovarsi e quindi si ricadrebbe necessariamente in un schematizzazione con il rischio di indirizzare oltremodo le scelte del progettista. Si ritiene, quindi, che il documento presentato, allo stato attuale delle conoscenze, sia completo ed esaustivo rispetto alle finalit per cui stato redatto. Infine, proprio per rispettare il ruolo che deve svolgere il progettista, sono contenuti nelle Linee Guida tutti gli elementi necessari alla redazione di un capitolato di impiego della rete metallica a doppia torsione nelle diverse opere, senza voler indicare direttamente lapplicabilit o meno delle diverse tecniche in situazioni specifiche (ad esempio in torrenti o in opera a mare) in quanto questa , e deve rimanere, una esclusiva responsabilit del singolo progettista. Questo STC pertanto, a seguito di una ampia ricerca bibliografica effettuata presso Istituti italiani, europei e Statunitensi, tenuto conto della pubblicazione delle nuove Norme Tecniche, pervenuto alla redazione della proposta di Linea Guida, ritenendo di aver ottemperato, per quanto possibile, a tutte le osservazioni elaborate dalle Sezioni.

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La Commissione Relatrice incaricata ha esaminato il documento da un lato evidenziando lopportunit e la validit delliniziativa, dallaltro formulando una serie di osservazioni. In particolare la Commissione ha riscontrato come il documento, probabilmente a causa del fatto che la sua revisione era iniziata in un momento antecedente lelaborazione del nuovo Testo Unitario di cui al DM 14.9.05, non ne cogliesse pienamente il nuovo indirizzo normativo. Per altri aspetti, poi, la bozza proposta conteneva ridondanze non sempre perfettamente congruenti con i principi gi contenuti nel citato Testo unitario, ad esempio gli aspetti connessi con la definizione della vita utile
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di unopera. Inoltre, circa la diretta applicazione del documento come linea guida per la stesura dei capitolati tecnici, pur apprezzandone lo spirito, la Commissione relatrice ha ritenuto che lo stesso dovesse essere pi adeguato agli indirizzi del vigente Regolamento sui lavori pubblici di cui al DPR n. 554/1999, con particolare riferimento a quanto previsto per gli interventi di tipo particolare in relazione alla criticit di impiego ed ai riflessi che tale situazione ha sulla qualificazione del materiale e sulla valutazione della conformit. La Commissione unitamente al Servizio Tecnico Centrale ha proceduto, pertanto, ad una revisione dellintero documento, ripercorrendone le linee essenziali ed aggiornandone i contenuti. Il risultato di tale lavoro una bozza di Linee guida (Rev. 5 maggio 2006) per la redazione di capitolati per limpiego di rete metallica a doppia torsione, riportato integralmente nel seguito, che, pur mantenendo limpostazione generale della precedente, ne ha adeguato i contenuti ai pi recenti indirizzi normativi del settore.

Presidenza del Consiglio Superiore dei LL.PP. Servizio Tecnico Centrale

Linee guida per la redazione di capitolati per limpiego di rete metallica a doppia torsione
Commissione Relatrice Affare 16/2006 Maggio 2006

REVISIONE 5 Maggio 2006

INDICE 1. 2. Premesse Campi dapplicazione.........................................................................8 Caratteristiche dei prodotti ....................................................................................8 2.1 - Caratteristiche del filo di acciaio ...............................................................................8 2.2 - Caratteristiche del rivestimento protettivo.................................................................9 2.3 - Caratteristiche geometriche della rete metallica a doppia torsione.........................10 2.4 - Resistenza a trazione della rete metallica a doppia torsione .................................11 3. Indicazioni sulla vita utile dei prodotti e delle opere .............................................12

4. Controlli di qualit ....................................................................................................13 4.1 Documentazione di accompagnamento..................................................................14 4.2 Etichettatura...........................................................................................................14 5. 5.1 5.2 5.3 6. 7. Accettazione - Prove di laboratorio sui materiali ...............................................15 Prove sul filo metallico.........................................................................................15 Prove sui rivestimenti protettivi del filo.................................................................15 Prove sulla rete metallica ....................................................................................16 Prescrizioni per il collaudo ..................................................................................16 Indicazioni specifiche di Capitolato ....................................................................17

Riferimenti Normativi.......................................................................................................19

1.

Premesse Campi dapplicazione Dispositivi e manufatti basati sullimpiego di rete metallica a doppia torsione adottati per la

protezione di argini e rilevati (materassi), per opere di sostegno a gravit (gabbioni), per il contenimento di scarpate instabili (reti paramassi), per la costruzione di opere di sostegno speciali (terra rinforzata) hanno sostanziale valenza strutturale e, come tali, devono presentare i requisiti specificatamente richiesti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14 Settembre 2005. La rete metallica, costituendo componente strutturale essenziale, deve essere pertanto soggetta alle procedure di identificazione, certificazione ed accettazione finalizzate alla verifica delle sua idoneit statica ed al mantenimento delle prestazioni nel tempo commisurate alla classe dellopera ed alla vita utile, cos come previsto nello stesso Decreto. Scopo delle presenti Linee Guida quello di fornire indirizzi e criteri di riferimento nella definizione e nellottenimento dei caratteri prestazionali specifici della rete metallica e dalle sue applicazioni nel rispetto del Decreto sulle Norme Tecniche per le costruzioni ed in coerenza con altre Normative europee ed internazionali riguardanti la produzione e limpiego di questo materiale. Le presenti Linee Guida comprendono e sostituiscono i contenuti della Circolare del Consiglio Superiore dei lavori Pubblici n. 2078 del 27/8/1962, relativa alle Norme da inserire nei Capitolati di lavori idraulici per la zincatura dei gabbioni di filo di ferro per difese e sistemazioni montane. 2. Caratteristiche dei prodotti Le caratteristiche tecniche dei prodotti finiti che comportano impiego di rete metallica a doppia torsione debbono in generale fare riferimento a quelle del materiale di base (filo metallico), a quelle della rete che ne deriva ed a quelle dei materiali ad essa associati (pietrame e terra di interposizione e rinfianco; elementi di cucitura e collegamento; chiodature ed ancoraggi, ecc.) nonch a quelle al manufatto nel suo insieme. Per le specifiche tecniche del filo dacciaio impiegato per la costruzioni delle reti metalliche si pu fare riferimento ad una ampia Normativa UNI ed EN riportata in Appendice e richiamata, ove rilevante, negli specifici paragrafi del presente testo.

2.1 - Caratteristiche del filo di acciaio Il filo di acciaio impiegato per la costruzioni delle reti deve essere del tipo a basso tenore di carbonio costituito da vergella utilizzata nei processi di trafilatura a freddo di cui alla UNI-EN 10016-2. Il filo deve avere al momento della produzione una resistenza a trazione compresa fra i 350 ed i 550 N/mm2 ed un allungamento minimo a rottura superiore o uguale al 10%.

Per le tolleranza ammesse sui valori del diametro del filo, per i limiti di ovalizzazione ed altre caratteristiche tecniche si pu fare riferimento alle indicazioni della UNI-EN 10218-2. A titolo di riferimento, vengono di seguito riportati i diametri nominali standard del filo attualmente disponibili insieme ai valori delle tolleranze ammesse su ciascun diametro nel caso che il filo sia stato sottoposto unicamente ad un trattamento di protezione galvanica.

Diametro (*) (mm) 2,2 2,4 2,7 3,0 3,4 3,9

Tolleranza (mm) 0,06 0,06 0,06 0,07 0,07 0,07

Tab. 1 (*) Valori riferiti alla classe T1 della norma UNI-EN 10218-2 2.2 - Caratteristiche del rivestimento protettivo La protezione del filo dalla corrosione, non potendo essere di fatto associato ad un sovraspessore di tipo sacrificale a causa del suo piccolo spessore iniziale, deve essere affidato ad un rivestimento appartenente alle seguenti consolidate tipologie: - Rivestimenti con forte zincatura; - Rivestimento con leghe di Zinco-Alluminio 5% terre rare; - Rivestimenti in materiali organici polimerici. Ad ogni tipo di rivestimento compete in generale una diversa vita operativa in relazione ai caratteri di impiego ed alle diverse condizioni ambientali cos come descritte nel Cap.5 del DM 14/09/2005.. Per le caratteristiche dei diversi tipi di rivestimento protettivo con zinco o leghe di zinco, pu essere fatto riferimento a quanto previsto dalla norma UNI EN 10223-3 ed a quelli prescritti per la Classe A della norma UNI EN 10244-2. Lo spessore minimo di entrambi i tipi di rivestimento deve essere rapportato al diametro nominale del filo secondo quanto indicato dalla stessa norma UNI EN 10224-2 e riportato nelle seguente Tabella 2.

Diametro (mm) 2.0 2.2 2.4 2.7 3.0 3,4 3.9

Ricoprimento minimo (gr/m2)

215 230 230 245 255 265 275 Tab. 2

Il rivestimento in materiale organico costituito da polimeri di diverso tipo costituisce una protezione aggiuntiva ed integrativa da adottare in ambienti fortemente aggressivi e/o per opere di elevata vita utile. I rivestimenti organici polimerici devono essere conformi alle prescrizioni delle norme UNI EN 10245-2, per i rivestimenti in PVC, e UNI EN 10245-3 per i rivestimenti in polietilene. Possono essere costituiti anche da polimeri di diversa composizione, purch ne venga garantita e certificata unaderenza ottimale sul filo ed una valida resistenza agli agenti atmosferici (raggi U.V. e temperatura) e comunque rispettino, per quanto applicabili, i requisiti di base indicati da UNI EN 10245. Il rivestimento in materiale organico deve essere comunque associato a rivestimenti galvanici altamente prestazionali quali ad esempio quelli costituiti da leghe di zinco, zinco-alluminio. 2.3 - Caratteristiche geometriche della rete metallica a doppia torsione Per la denominazione della maglia tipo, le dimensioni e le relative tolleranze, pu essere fatto riferimento alle specifiche della norma UNI EN 10223-3 e rappresentate nella seguente tabella che si riferisce alle reti standard disponibili in commercio. Tolleranze % Denominazione Tipo 6x8 8x10 Diametro D nominale (mm) 60 80 Tab. 3 . Le combinazioni-tipo tra le dimensioni D della maglia e il diametro del filo d con cui questa costituita generalmente impiegate sono di seguito riportate: Da -4% a +16%
D

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Maglia tipo

(D = mm)

Diametro minimo d del filo (*)( mm) 2,7 2,7(**) 3,0 2,7 2,7(**) 3,0 2,2 (**)

6x8 Rete per opere parasassi 8x10 8x10 6x8 Gabbioni 8x10 8x10 Materassi metallici 6x8

60 80 80 60 80 80 60

Opere in terra rinforzata

8x10

80

2,2 (**) 2,7 (**)

Tab. 4 (*) Escluso leventuale rivestimento polimerico esterno (**) Diametri standard per fili con rivestimento polimerico

Per ciascuna applicazione la combinazione tra diametro delle maglia De quello del filo d deve essere comunque univocamente individuata e il diametro del filo non pu essere indicato come superiore a o non inferiore a o messo in alternativa tra due o pi valori. Il filo di bordatura laterale di tratti di rete e di quello dei singoli elementi di strutture scatolari (gabbioni e materassi metallici) deve avere un diametro maggiore di quello costituente la rete stessa, secondo quanto riportato dalla norma UNI EN 10223-3 e di seguito richiamato.

Diametro del filo della rete (mm) 2,2 2,7 3,0

Diametro minimo del filo di bordatura (mm) 2,7 3,4 3,9

Tab. 5 2.4 - Resistenza a trazione della rete metallica a doppia torsione Il valore della resistenza a trazione della rete metallica assume valori differenti in funzione delle diverse combinazioni tra dimensioni della maglia e diametro del filo.

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Il valore indicativo della resistenza caratteristica nominale da adottare nelle diverse applicazioni rappresentato nella seguente tabella.

Tipo di opera

Resistenza caratteristica a trazione nominale (kN/m)

Opere di sostegno e difesa idraulica Materassi metallici Opere in terra rinforzata Opere paramassi Tab. 6

50 37 35 50

Valori diversi possono essere comunque assunti per applicazioni speciali, purch giustificate in funzione delle condizioni di installazione e del livello di sicurezza specificatamente richiesta. Ai valori di resistenza caratteristica a trazione devono essere associati valori di rigidezza per le applicazioni in cui le prestazioni dipendono dalla deformabilit delle rete, quali in particolare reti paramassi e per i rinforzi di rilevati strutturali in terra armata.

3.

Indicazioni sulla vita utile dei prodotti e delle opere A ciascuna applicazione deve essere associato un tempo di vita utile, inteso, in accordo

con la definizione data nel Cp.2 del D.M. 14.9.2005, come il periodo di tempo durante il quale l'opera mantiene, con interventi di manutenzione programmata, prestazioni compatibili con i requisiti essenziali richiesti. Alla vita utile cos definita devono essere adattati i criteri di progetto con particolare riferimento a quelli della rete e dei sistemi di protezione dalla corrosione dei fili metallici. In generale la vita utile di unopera dovr essere riferita anche alla possibilit che per essa siano consentiti o meno sostituzioni di componenti o ripristini con operazioni di manutenzione ordinaria, nonch alle condizioni di aggressivit ambientali. Uno schema di riferimento per il rispetto della prima condizione pu essere ricavato dal seguente prospetto.

Tipo di opera 1 Opere caratterizzate da media difficolt di manutenzione ( es. reti paramassi)

vita utile (minima)

25 anni

Opere caratterizzate da componenti difficilmente sostituibili senza rifacimento totale(es.opere di sostegno, idrauliche),

50 anni

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Elementi non ispezionabili n sostituibili (es. muri in terra rinforzata) 50 anni

Per opere temporanee la durata di vita utile e indicativamente fissata in 10 anni. La scelta del materiale da adottare e della sua protezione dovr derivare dalla combinazione tra i requisiti di vita utile richiesti dal tipo di opera come indicato nel precedente prospetto e dalle condizione di aggressivit (bassa, media, alta) degli ambienti nella quale lopera verr inserita cos come definiti nel Cap. 5 del D.M. 14.9.2005, secondo i criteri di seguito indicati:

Aggressivit ambientale bassa media alta

tipo di opera 1 1e2 1e2

tipo di rivestimento Forte zincatura Forte lega ZN al 5% Forte lega ZN al 5% e rivestimento plastico

qualsiasi

Forte lega ZN al 5% e rivestimento plastico

Valutazioni diverse potranno eventualmente essere fatte in relazione alla specifica applicazione della rete, purch si ottengano prestazioni e durabilit equivalenti. In ambienti dove potenzialmente prevista la presenza di correnti vaganti, ad esempio in prossimit di impianti, linee ferroviarie e/o di campi di dispersione elettrica, e opportuno adottare un livello di protezione massima, anche mediante uso di rivestimento polimerico, a meno di specifiche verifiche di dettaglio della particolare situazione in esame. Per la definizione della vita utile di opere di difesa idraulica si dovr tener specificatamente conto del possibile danneggiamento della rete per abrasione da parte del trasporto solido e della maggiore o minore facilit di eseguire eventuali ripristini e quindi prevedere in fase di progetto accorgimenti tecnici opportuni (ad esempio scelta della fondazione pi idonea per opere longitudinali o della protezione della gaveta per briglie).

4.

Controlli di qualit Le reti metalliche a doppia torsione devono essere prodotte con un sistema di gestione

della qualit del prodotto, che sovrintende al processo di fabbricazione del produttore, predisposto in coerenza con le norme UNI EN 9001.2000 (controllo permanente della produzione in fabbrica) che deve assicurare il mantenimento della costanza e la affidabilit delle prestazioni indipendentemente dal processo di produzione, cos come specificatamente richiamato nel citato
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DM 14/9/2005. Per impieghi con alti requisiti di sicurezza (ad esempio opere di sostegno, in terra rinforzata, opere paramassi) il sistema di gestione della qualit del prodotto, che sovrintende al processo di fabbricazione del produttore deve essere certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con le norme UNI EN 45012. Ciascuna fornitura deve essere accompagnata dal predetto certificato.

Per gli altri impieghi strutturali il produttore deve presentare rapporti di prova relativi a tutte le caratteristiche sopramenzionate, effettuati da laboratori di cui allart.59 del D.P.R. n.380/01 e con data di esecuzione non antecedente a 1 anno dalla consegna dei materiali. 4.1 Documentazione di accompagnamento Ogni fornitura di materiale deve essere accompagnata dal certificato di origine rilasciato in originale, nel quale vengono specificati: il tipo e nome commerciale del prodotto descrizione del prodotto (identificazione, impiego previsto, ecc);

- condizioni particolari applicabili all'uso del prodotto (per esempio disposizioni per l'impiego del prodotto in determinate condizioni, ecc.); le sue caratteristiche dimensionali e tecniche ( dimensioni, maglia tipo, caratteristiche

meccaniche e diametro del filo, tipo e quantita del rivestimento in zinco e/o lega di zinco, resistenza nominale della rete e riferimenti normativi inclusa questa Linea Guida ) il nome della Ditta produttrice la Ditta a cui viene consegnato il prodotto la localit del cantiere e le quantit fornite

Quando prevista la certificazione del controllo di produzione in fabbrica (usi critici): nome e indirizzo dell'ente autorizzato; numero del certificato di controllo della produzione di fabbrica; condizioni e periodo di validit del certificato, se necessario.

4.2 Etichettatura Ciascun prodotto, nella confezione fornita dal produttore, deve chiaramente e costantemente essere riconoscibile attraverso idonea etichettatura dalle quale risultino, in modo inequivocabile, il riferimento all'Azienda produttrice, allo stabilimento di produzione ed al lotto di produzione, alle caratteristiche tecniche tipologiche e prestazionali del materiale e quanto altro previsto dal Cap. 11.2 del DM 14/9/2005 .

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5.

Accettazione - Prove di laboratorio sui materiali La accettazione dei materiali, oltre che alla verifica della completezza della

documentazione di accompagnamento, pu essere subordinata allesito di prove specifiche su campioni di filo ed elementi di rete, secondo quanto previsto dal DM 14/9/2005 relativamente ai materiali da costruzione. Le prove debbono essere eseguite in laboratori abilitati. Ai fini dellaccettazione i valori delle caratteristiche tecniche riscontrate nelle prove dovranno essere confrontati con quelli dichiarati dai produttori accompagnamento di cui al punto 4.1 5.1 Prove sul filo metallico La prova di resistenza a trazione dei fili metallici prima della tessitura della rete deve essere eseguita secondo le indicazioni contenute nel paragrafo 3 della norma UNI EN 10218-1. 5.2 Prove sui rivestimenti protettivi del filo I diversi tipi di rivestimento protettivo possono essere soggetti a prove di laboratorio sia per la verifica delle entit del trattamento eseguito (pesi, omogeneit della ricopertura e aderenza), sia per le prestazioni raggiunte (test di invecchiamento accelerato). In particolare per i rivestimenti con zinco e sue leghe possono essere eseguite le seguenti prove secondo le prescrizioni delle norme UNI EN 10244-2 : a) Verifica sulla quantit di ricoprimento. La verifica basata sullimpiego del metodo volumetrico, con procedure riportate nel par 5 della citata norma UNI EN 10244-2. Nel caso in cui i campioni soggetti a prova siano prelevati dalla rete finita prima della installazione, le prescrizioni riguardanti la massa del rivestimento minima vengono ridotte del 5%, in base a quanto specificamente indicato nel paragrafo 6.4 della UNI EN 10223-3. b) Verifica sulladerenza del rivestimento Il controllo delladerenza del rivestimento deve essere eseguito avvolgendo il filo su un mandrino avente diametro pari a 4 volte il diametro del filo, con procedure conformi a quanto previsto dal paragrafo 4.2.5 della UNI EN 10244-2. Ad avvolgimento avvenuto non si debbono verificare screpolature del rivestimento. c) Uniformit del rivestimento La verifica della uniformit del rivestimento, ovvero della sua centratura sul filo sono condotte mediante immersione dei campioni in una soluzione di solfato di rame, secondo le procedure previste dalle norme UNI EN 10244-2 ed UNI EN 10223-3. La determinazione delluniformit del rivestimento viene valutata in funzione dellapparire evidente di tracce di rame, provenienti dalla soluzione tampone che si sostituiscono allo zinco sullacciaio del filo.
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nella documentazione

di

Ciascuna tipologia di prova sopracitata dovr essere eseguita almeno su n. 5 campioni di filo. d) Test di invecchiamento accelerato I fili devono essere sottoposti allorigine ad un test di invecchiamento accelerato in ambiente contenente anidride solforosa SO2 (0,2 l/ciclo) su campioni di rete sottoposti preliminarmente a prova di trazione secondo il punto 5.3 effettuata al 50% del carico di rottura nominale in conformit alle norme UNI-EN-ISO 6988. Si deve eseguire un numero minimo di 28 cicli

consecutivi al termine dei quali il rivestimento non deve presentare tracce evidenti di corrosione. Per quanto riguarda i rivestimenti organico polimerici, le caratteristiche fisico meccaniche del polimero base con cui costituito il rivestimento , dopo unesposizione continua ai U.V. di 4000 ore, non potranno variare pi del 25%. Per la rete plasticata costituente i vari prodotti finiti dovr essere verificato che durante le prove di trazione, fino al un carico corrispondente al 50% di quello di rottura nominale, non si verifichino rotture localizzate del rivestimento polimerico nelle torsioni della rete stessa. 5.3 Prove sulla rete metallica Per la misura della resistenza a trazione della rete metallica si possono usare campioni aventi una larghezza minima pari a 8 volte la larghezza D della singola maglia ed una lunghezza minima tra le attrezzature di immorsatura della rete pari ad una lunghezza di maglia intera (definendo come lunghezza di maglia intera una porzione di rete contenente due doppie torsioni successive complete).

6.

Prescrizioni per il collaudo

Il collaudo di manufatti o dispositivi basati sullimpiego di reti metalliche, in aggiunta a quanto specificatamente previsto dal Regolamento di cui al DPR 554/1999 e dal DM 14/09/2005, deve in tutti i casi comprendere la verifica della conformit e delle completezza della documentazione e delle certificazioni previste nella presente linea guida. Queste potranno essere verificate sulla base anche di eventuali prove di controllo sul filo e sulla rete sopra richiamate. Per quanto riguarda il collaudo di materassi a rete metallica, di opere di sostegno in gabbioni o in terra rinforzata, il collaudo dovr riferirsi anche alla rispondenza alle indicazioni di progetto in merito al pietrame di riempimento e della terra interposta, delle loro modalit di posa in opera e di compattazione nonch dei collegamenti tra elementi diversi. A tale scopo pertanto da considerare buona norma quella di prevedere che il Collaudo venga svolto in corso dopera. Il collaudo di reti paramassi, deve essere esteso a quello delle funi di rinforzo e collegamento e dei chiodi e dei tiranti di ancoraggio per i quali dovr essere acquisita, analogamente a quanto fatto per la rete, la documentazione di accompagnamento. Per il collaudo
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dei chiodi e degli ancoraggi si dovr fare riferimento alle procedure previste dal Cap 7 del DM 14/9/2005. 7. Indicazioni specifiche di Capitolato Qualora non specificatamente comprese negli elaborati grafici di progetto o nella descrizione dei prezzi per la stima delle opere, opportuno che vengano inseriti in Capitolato tutte quelle indicazioni relative ai materiali ed alla loro messa in opera, ed in particolare le seguenti specifiche indicazioni:

a)

Pietrame di riempimento per gabbioni e materassi metallici - Deve essere costituito da

materiale litoide proveniente da cava o da materiale dalveo, non friabile n gelivo e quindi non deteriorabile dagli agenti atmosferici, di elevato peso specifico (non inferiore a 22 kN/m3) e di pezzatura superiore alla dimensione della maglia (minimo 1,5 D) in modo da non permettere alcuna fuoriuscita del riempimento n in fase di posa in opera n in esercizio. Il materiale di riempimento dovr essere messo in opera con operazioni meccanizzate e/o manuali in modo da raggiungere sempre una porosit del 30-40% in modo da ottenere un idoneo peso di volume, nel rispetto delle ipotesi di progetto.

b) Terreno di rinfianco per opere in terra rinforzata - Il materiale interposto tra gli elementi di rinforzo in rete metallica a doppia torsione deve essere costituito da terreno di buona qualit, di elevato potere drenante ed alto angolo di attrito interno e, soprattutto, deve mantenere inalterate le proprie caratteristiche nel tempo. Il materiale deve appartenere ai gruppi A-2-4, A-2-5, o a gruppi di caratteristiche migliori, secondo la classificazione delle UNI 10006. I valori di granulometria

consigliata vanno dai materiali pi fini con granulometria minore o uguale a 0,02 mm (con percentuale non superiore al 10 %), ai ciottoli di maggiori dimensioni fino a 200 mm: limpiego di ciottolame superiore a 100 mm deve comunque essere limitato (non oltre il 10-15 %) in quanto rende pi laboriose le operazioni di compattazione. La compattazione deve comunque raggiungere il 95 % della prova Proctor modificata. Eventuali diverse composizioni possono essere impiegate purch precedute da una accurata sperimentazione preliminare. La accettazione del materiale di riempimento dovr essere comunque subordinata allesito di prove di laboratorio al fine di verificarne la idoneit delle caratteristiche geotecniche del rilevato strutturale ed in particolare la loro rispondenza alle ipotesi di progetto. In caso di difformit, anche parziale, tra dati misurati e quelli adottati in progetto, tulle le verifiche geotecniche dovranno essere adeguatamente aggiornate. c) Collocazione in opera di reti paramassi in aderenza - Le opere paramassi in aderenza per i rafforzamenti corticali, costituite da reti metalliche a doppia torsione abbinate a funi o pannelli in funi metalliche, devono prevedere la stesa continua dei rotoli di rete metallica mediante luso dei mezzi opportuni (autogr, verricelli, elicottero, ecc.), seguendo le indicazioni di massima contenute
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nel manuale La protezione del corpo stradale contro la caduta massi Ente Nazionale per le Strade- 2001, Allegato 3 Norme tecniche. I teli devono essere accuratamente legati tra di loro lungo i rinforzi longitudinali esistenti nella rete e realizzati con filo di diametro maggiore rispetto a quello della rete secondo quanto previsto dalle presenti Linee Guida, con spaziatura tra i diversi punti di legatura non maggiore di 20 cm. I rotoli di rete devono essere ancorati in sommit mediante una fune metallica collegata ad ancoraggi adatti, per tipologia e spaziatura, alle caratteristiche geotecniche del terreno ed alla entit dei carichi. Specifiche indicazioni devono riguardare la possibilit che il rivestimento possa essere in stretta aderenza alla pendice o possa consentire laccumulo al piede e la successiva rimozione di materiale detritico. Qualora le caratteristiche locali lo richiedano, per la rete di contenimento potr essere richiesta una integrazione con funi e panelli da distribuire lungo la pendice in funzione delle accertate caratteristiche geotecniche locali dei terreni.

d) Interventi di rinaturalizzazione Nel caso in cui le opere prevedano un intervento complementare di rinaturalizzazione questo deve essere specificatamente previsto e computato in progetto ed essere basato sullabbinamento con piante vive in conformit alle indicazioni contenute nelle Linee guida per capitolati speciali per opere di ingegneria naturalistica ed opere a verde individuando per ogni localizzazione il tipo e la quantit di piante da utilizzare.

e) Manutenzione Per ogni applicazione dovranno essere specificatamente previste le modalit operative di interventi di ripristini e di sostituzioni parziali a seguito di danneggiamenti locali. In generale la riparazione dovr essere estesa ad una porzione maggiore di quella direttamente danneggiata e commisurata alla causa del danno in modo da non costituire elemento di debolezza. .

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Riferimenti Normativi (1) Norme tecniche per le costruzioni- DM 14 settembre 2005 (2) Circolare del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici n. 2078 del 27/8/1962 Norme da inserire nei Capitolati di lavori idraulici per la zincatura dei gabbioni di filo di ferro per difese e sistemazioni montane (3) UNI EN 10223-3 Fili e prodotti trafilati di acciaio per recinzioni Reti di acciaio a maglie esagonali per impieghi industriali luglio 1999 (4) UNI EN 10016-2 Vergella di acciaio non legato destinata alla trafilatura e/o aqlla laminazione a freddo Prescrizioni specifiche per vergella per impieghi generali (5) UNI EN 10218-2 Filo di acciaio e relativi prodotti Generalit Dimensioni e tolleranze dei fili luglio 1997 (6) UNI EN 10244-2 Fili e prodotti trafilati di acciaio Rivestimenti metallici non ferrosi sui fili di acciaio Rivestimenti di zinco o leghe di zinco marzo 2003-09-11 (7) UNI EN 10218-1 Filo di acciaio e relativi prodotti Generalit Metodi di prova (8) UNI EN 10245-2 Fili e prodotti trafilati di acciaio Rivestimenti organici sui fili di acciaio Fili rivestiti in PVC (9) EN 10245 Steel wire and wire products Organic coatings on steel wire Part 3: PE coated wire (10) UNI EN ISO 6988 Rivestimenti metallici ed altri rivestimenti non organici Prova con anidride solforosa con condensazione generale di umidit (11) Commissione Europea Linea Guida F Durability and the construction productive directive ( Revisione agosto 2002 ) (12) Ground investigation and earthworks procedures for geotechnical certification Department of the Environment Transport and the Regions, Highways Agency UK (13) British Standard BS 8006:1995 Code of practice for strengthened/reinforced soils and other fills (14) UNI 10006/2002 Costruzione e manutenzione delle strade. Tecniche di impiego delle terre Ground investigation and earthworks procedures for geotechnical certification Department of the Environment Transport and the Regions, Highways Agency UK (15) Linee guida per i capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde Ministero dellambiente Servizio valutazione impatto ambientale, informazioni ai cittadini e per la relazione sullo stato dellambiente 1997 (16) Ente Nazionale per le Strade La protezione del corpo stradale contro la caduta massi Gruppo Tecnico per la sicurezza stradale Aprile 2001.

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CONSIDERATO Preliminarmente lAssemblea osserva che per le opere di sostegno e quelle in terra rinforzata, esistono specifiche indicazioni contenute nel D.M 14.9.2005 Norme Tecniche per le Costruzioni dove, al Capitolo 7 - Opere interagenti con i terreni e le rocce, paragrafo 7.3.2, tra le opere di sostegno sono comprese le strutture miste, che esplicano la funzione di sostegno anche per effetto di trattamenti di miglioramento e per la presenza di particolari elementi di rinforzo e collegamento (terra armata; terra rinforzata; muri cellulari; ecc) e (paragrafo 7.3.5.2) la stabilit globale dellinsieme manufatto-terreno di fondazione deve essere studiata nelle condizioni corrispondenti alle diverse fasi costruttive, al termine della costruzione e in esercizio. Le verifiche locali devono essere estese agli elementi artificiali di rinforzo, eventualmente presenti allinterno ed alla base del manufatto, con riferimento anche ai problemi di durabilit. Rileva inoltre che al Capitolo 11 Materiali e prodotti strutturali specificato che questi devono essere: identificati mediante la descrizione, a cura del fabbricante, del materiale stesso e dei suoi componenti elementari; certificati mediante la documentazione di attestazione che preveda prove sperimentali per misurarne le caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche, effettuate da un ente terzo indipendente ovvero, ove previsto, autocertificate dal produttore secondo procedure stabilite dalle specifiche tecniche europee richiamate nelle citate Norme Tecniche; accettati dal Direttore dei lavori mediante controllo delle certificazioni di cui al punto precedente e mediante le prove sperimentali di accettazione previste nelle norme stesse per misurarne le caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche. Costituisce regola generale che le prove siano eseguite dai laboratori di cui allart.59 del DPR n.380/2001. La norma stabilisce inoltre che, tutti i produttori di materiali, prodotti o componenti da usarsi a fini strutturali devono dotarsi di un sistema di controllo della produzione allo scopo di assicurare che il prodotto abbia i requisiti previsti e che tali requisiti siano costantemente mantenuti fino alla posa in opera; per tali prodotti il sistema di gestione della qualit del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione del produttore, deve essere certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione. Il Direttore dei Lavori ha lobbligo di acquisire copia della certificazione del controllo in fabbrica e verificare che la documentazione di accompagnamento della fornitura riporti gli estremi di detta certificazione, nonch di effettuare le prove di accettazione. Ove opportuno, il D.L. potr richiedere

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la relazione preliminare di qualifica ed i relativi allegati (es. certificazione della marcatura CE degli aggregati, e di altri componenti). La definizione di materiale o prodotto usato a fini strutturali inoltre esplicitata nella Direttiva europea 89/106 e nel relativo decreto di attuazione, il DPR n. 246/93, laddove specificato che un prodotto strutturale quello che consente allopera ove questo incorporato, di soddisfare il requisito essenziale n.1 Resistenza meccanica e stabilit. Tale requisito essenziale soddisfatto se, a seguito dellinstallazione del prodotto nellopera questa adeguatamente progettata e costruita consente di evitare pericoli per la pubblica incolumit, nonche: Collasso dellopera o di una sua parte Deformazioni inammissibili Danni ad altre parti od impianti Danni sproporzionati alla causa che li ha innescati

In base a quanto previsto dal Regolamento sui Lavori Pubblici, DPR 554/99, il capitolato speciale d'appalto suddiviso in due parti, luna contenente la descrizione delle lavorazioni e laltra la specificazione delle prescrizioni tecniche. Nella seconda parte, in particolare, devono essere indicate le modalit di esecuzione e le norme di misurazione di ogni lavorazione, i requisiti di accettazione di materiali e componenti, le specifiche di prestazione e le modalit di prove nonch, ove necessario, in relazione alle caratteristiche dell'intervento, l'ordine da tenersi nello svolgimento di specifiche lavorazioni; nel caso specifico in cui il progetto prevede l'impiego di componenti prefabbricati, ne vanno precisate le caratteristiche principali, descrittive e prestazionali, la documentazione da presentare in ordine all'omologazione e all'esito di prove di laboratorio nonch le modalit di approvazione da parte del direttore dei lavori, sentito il progettista, per assicurarne la rispondenza alle scelte progettuali.

Avuto riguardo a quanto sopra, lAssemblea ritiene che la rete metallica a doppia torsione, per le applicazioni di che trattasi, possa essere in generale compresa tra i materiali utilizzati a fini strutturali in relazione alluso previsto ed alla sua criticit anche nei riguardi della pubblica incolumit. In tal senso le presenti Linee Guida forniscono compiutamente quei riferimenti normativi e procedurali relativi a tutte le fasi di produzione, fornitura, posa in opera e di controllo utili allottenimento dei requisiti di stabilit, funzionalit e durata richiesti nei diversi tipi di applicazione.

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In particolare, dopo le premesse contenute nel Capitolo 1, nel successivo Capitolo 2 le Linee Guida definiscono con chiarezza sia le caratteristiche meccaniche della rete che le caratteristiche geometriche, con le relative tolleranze. Al Capitolo 3 vengono fornite indicazioni circa la vita utile del prodotto e delle opere. Le indicazioni sulla vita utile delle opere e la relativa scala qualitativa della resistenza alla corrosione dei fili commerciali sono derivate dalla pratica utilizzazione nelle opere civili delle reti a doppia torsione, anche in accordo con le esperienze disponibili in letteratura. Al Capitolo 4 vengono trattati i controlli di qualit ed i conseguenti criteri di accettazione del materiale; i predetti criteri vengono evidentemente legati ai controlli di laboratorio, trattati al successivo Capitolo 5; le valutazioni che possibile trarre dalla prove di laboratorio, sia sul filo semplice che sulla rete, consentono al Progettista o al DL di qualificare il prodotti in relazione alluso. La documentazione minima di accompagnamento e accettazione dei prodotti a doppia torsione deriva da un analisi critica di quanto attualmente in essere a livello di produttori certificati in grado di fornire una reale tracciabilit della filiera produttiva. La classificazione delle reti a doppia torsione nellambito dei prodotti da rinforzo suggerisce la necessit di procedure di collaudo delle opere realizzate con un approccio simile ai manufatti in calcestruzzo e/o muratura. Le Linee Guida forniscono quindi al progettista e/o al Direttore dei Lavori alcune prescrizioni minime da rispettare in questa fase delle attivit di collaudo e/o progettazione nella convinzione che la reale affidabilit e durabilit dellopere sia fortemente condizionata sia dalle modalit che da materiali da costruzione impiegati (Capitolo 6).

In conclusione, le Linee Guida per la redazione di capitolati per limpiego di rete metallica a doppia torsione predisposte dal Servizio Tecnico Centrale costituiscono un attuale ed utile strumento verso la corretta realizzazione di manufatti speciali con limpiego della rete predetta.

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