. 3 FORZE MATERIALI E RAPPORTI SOCIALI ..................................................................................................................................... 4 WEBER ........................................................................................................................................................................ 5 RUOLO DELLO STATO ........................................................................................................................................................... 6 SCHUMPETER ............................................................................................................................................................. 7 MINSKY ............................................................................................................................................................................. 8 KEYNES ....................................................................................................................................................................... 9 LA FINANZA E IL MERCATO DEI CAPITALI .................................................................................................................................... 9 IL MERCATO DEL LAVORO E LA DOMANDA EFFETTIVA................................................................................................................. 10 GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEL CAPITALISMO ....................................................................................................13 LO STATO ......................................................................................................................................................................... 14 LA CULTURA ..................................................................................................................................................................... 14 IL DENARO .................................................................................................................................................................15 COS IL DENARO? ............................................................................................................................................................. 15 IL CREDITO MONETARIO CAPITALISTA ..................................................................................................................................... 16 IL MERCATO DEL DENARO E LA PRODUZIONE DI CREDITO ............................................................................................................ 17 INFLAZIONE ...................................................................................................................................................................... 18 DEFLAZIONE ..................................................................................................................................................................... 19 GLI SCAMBI DI MERCATO...........................................................................................................................................19 MODELLO DELLA CONCORRENZA PERFETTA ............................................................................................................................. 19 MODELLO DELLECONOMIA AUSTRIACA .............................................................................................................................. 20 LIMITI DEL MERCATO .......................................................................................................................................................... 20 LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA E IL CONSUMO DI MASSA ..................................................................................................... 20 CONFLITTI ........................................................................................................................................................................ 21
Adam Smith
La ricchezza delle nazioni (1776)
Prima dellepoca il potere economico era diretta conseguenza del potere militare. Smith analizza lo sviluppo degli scambi commerciali (era ancora presto per il capitalismo industriale).
3 Fattori di produzione
Propriet terriera Capitale Lavoro
I 3 fattori di produzione della societ commerciale: la propriet terriera, il capitale e il lavoro da cui scaturiscono i 3 grandi ordini costituenti: i proprietari terrieri, i capitalisti e i lavoratori. Il meccanismo fondamentale del sistema commerciale la divisione del lavoro: questo crea una reciproca dipendenza delle diverse parti del sistema che porta alla necessit di scambiare prodotti.
reciproca dipendenza
Il coordinamento di questo sistema affidato allinterazione tra offerta e domanda che Smith chiama la mano invisibile.
Secondo Smith, il mercato non rappresenta soltanto un meccanismo economico in grado di autoregolarsi, ma anche uno strumento di integrazione sociale. Smith e gli economisti classici cercarono di individuare nella divisione del lavoro il meccanismo responsabile della distribuzione del reddito sia fra i fattori di produzione (terra, capitale e lavoro) e sia tra le diverse forme di lavoro specializzato. Le diseguaglianze emergevano dal meccanismo impersonale e implicitamente neutrale della mano invisibile.
Se vero che i due prezzi Prezzo Prezzo divergono frequentemente nel determinato dalla di naturale breve periodo, sul lungo di un bene mercato scarsit esattamente e dagli equilibri tra periodo il mercato competitivo corrispondente ai domanda e offerta costi di produzione assicura la loro convergenza. in ogni momento dato Esempio: se i prezzi di mercato superassero abbondantemente i costi di produzione, allora altre imprese sarebbero attratte da quel settore produttivo con un conseguente aumento della competizione e dellofferta ed un corrispondente abbassamento dei prezzi.
Alla lunga, rendite, salari e profitti sono destinate a corrispondere perfettamente al loro specifico contributo allammontare delle ricchezze: la mano invisibile efficiente, giusta ed equa.
Sul denaro
dal suo punto di vista risulta del tutto irrazionale tenere per s il denaro quando possibile spenderlo per soddisfare bisogni e desideri, oppure impiegarlo per ottenere capitale di investimento che possa contribuire a creare nuovi profitti.
Stato e politica
Smith attribu alla politica e allo stato un ruolo minimale rispetto alleconomia. Nella sua visione i governi dovrebbero lasciare tutte le decisioni economiche agli individui in perfetta libert del mercato competitivo. Lo stato importante nelle svolgimento di funzioni quali: 1. proteggere il territorio nazionale entro il quale deve essere possibile esercitare la perfetta libert economica 2. instaurare uno stato di diritto 3. fornire alcuni beni pubblici che nessun individuo produrrebbe privatamente per profitto.
Valore d'uso
Valore di scambio
Vs
I valori duso vengono subordinati allinteresse per il valore di scambio e il profitto. Per di pi, il mercato solo apparentemente riconducibile a liberi scambi fra individui legalmente uguali; nella realt esso maschera crescenti DISUGUAGLIANZE e processi di SFRUTTAMENTO . Tutti gli oggetti utili possono essere considerati in termini qualitativi e quantitativi. Quindi possiedono qualit e propriet che li rendono utili e che determinano il loro valore duso; il valore di scambio misura il loro valore rispetto ad altri oggetti ed invece determinato dalla quantit di lavoro coinvolta nella loro produzione. Nel modo di produzione capitalista, la natura e la quantit delle merci prodotte non sono innanzitutto determinate dalla considerazione della loro utilit. Alessandro Bozzo 2012 3
Forme di scambio: merce denaro merce (MDM) e denaro merce denaro (DMD). Nello schema MDM si producono e vendono oggetti perch il venditore possa ottenere del denaro che servir ad acquisire altra merce, come daltronde sosteneva Smith. Secondo Marx, per, questo schema maschera la natura pi profonda dello scambio economico nella societ capitalista, la quale incentrata sullo schema DMD, ovvero sullinvestimento di denaro nella produzione di merci con lobiettivo di acquisire altro denaro!
Secondo la teoria del valore di Marx, il valore della forza lavoro determinato, come per ogni altra merce, dalla quantit di tempo di lavoro concreto richiesto per la sua riproduzione. Il valore della forza lavoro quindi uguale al valore delle altre merci necessarie al lavoratore per mantenere s e la sua famiglia. Ma nel capitalismo il lavoratore si sottomette al potere del capitale in un regime e per unestensione della giornata lavorativa tali che permettono limpiego di astratta forza lavoro per la creazione dei valori di cambio in misura BEN SUPERIORE a quella delle necessit di sopravvivenza del lavoratore e della sua famiglia. Questo plusvalore rappresenta forza lavoro non pagata di cui il capitalista si appropria.
pi plusvalore attraverso lallungamento della giornata lavorativa. Tutto questo oltre a debilitare i lavoratori, alimenta ulteriormente la sovrapproduzione per effetto del miglioramento dei mezzi di produzione e dellaumento della produttivit del lavoro. Cos le crisi cicliche. Sebbene lanalisi di Marx della decrescita dei tassi di profitto si stata generalmente respinta, lasserzione che il capitalismo produce conflitti di classe e cicli di sovrapproduzione seguiti da recessione ha trovato il favore di molti.
Competizione
Sovrapproduzione
Contraddizioni:
Aumento produttivit e plusvalore
Riduzione di plusvalore
La concezione marxiana dellinstabilit del capitalismo SOTTOVALUTA il ruolo del denaro. Egli identifica correttamente il modo di produzione caratteristico del capitalismo denaro merce denaro. Ma a Marx, cos come a Smith, sembra sfuggire unaltra caratteristica unica del capitalismo: un sistema bancario in grado di offrire credito pressoch illimitato che alimenta le crisi attraverso il finanziamento della sovrapproduzione e/o della speculazione.
Weber
Storia Economica (1923)
Weber defin il capitalismo come il soddisfacimento dei bisogni e dei desideri umani attraverso la produzione industriale condotta da imprese burocratizzate nelle quali il profitto netto oggetto di calcolo razionale. Quali sono le caratteristiche dellEuropa occidentale che rendono possibile il calcolo razionale del capitale allinterno dellimpresa? 1. Lappropriazione di tutti i mezzi fisici di produzione come propriet a disposizione di imprese private autonome 2. Lassenza di limitazioni normative negli scambi di mercato di beni e di lavoro, cio mercati liberi per le merci e il lavoro 3. La meccanizzazione dei processi tecnologici che rende possibile risultati calcolabili 4. Un sistema giuridico prevedibile Alessandro Bozzo 2012 5
5. La diseguaglianza dei poteri allinterno dellimpresa 6. Lesistenza di mercati in cui propriet e capitali sono rappresentati da documenti cartacei soggetti a libera negoziazione 7. La creazione e diffusione del credito bancario 8. Lascesa del protestantesimo Condivide con Marx lidea che allinizio del XX sec la religione contava come ideologia pacificatrice che promette ai lavoratori la felicit ultraterrena a compensazione della durezza delle loro vite nel regime economico capitalista.
Stato
fino a che lo stato nazionale non far posto a un impero mondiale, durer anche il capitalismo Per Weber il mercato anche terreno di una lotta per la sopravvivenza economica e luogo di conflitti ben pi diffusi di quelli previsti dal modello marxiano basato esclusivamente sulla dicotomia fra classe capitalista e classe operaia. A questa contrapposizione Weber affianc quelle tra chi fornisce e chi riceve credito, tra chi vende e chi consuma merci, ecc.. Egli sottoline anche che ciascuna delle diverse classi economiche mira a monopolizzare i possibili vantaggi della sua posizione di mercato piuttosto che a rovesciare il sistema. Alessandro Bozzo 2012 6
Schumpeter
Mentre per Smith il capitale era inteso soprattutto in riferimento ai mezzi di produzione, relegando il denaro come semplice ruota degli scambi, Schumpeter rivolse la sua attenzione al ruolo centrale che gli aspetti monetari e finanziari svolgevano nel sistema capitalista. Schumpeter concluse che il modello del flusso circolare di Smith, alla base delle teorie dellequilibrio economico, non poteva spiegare le caratteristiche essenziali del capitalismo che Marx aveva correttamente identificato, ovvero il conseguimento di profitti monetari e la continua espansione dinamica dei mezzi di produzione. La seconda critica alla teoria economica classica riguardava il ruolo del denaro: la funzione che gli veniva attribuita nel modello del flusso circolare precludeva la comprensione del peculiare aspetto finanziario del capitalismo. Il modello statico del flusso circolare non poteva spiegare la capacit del capitalismo di produrre una crescita dinamica e la costante trasformazione dei mezzi di produzione; non comprendeva i profitti, n teneva conto di un ulteriore elemento distintivo del capitalismo che era gi comparso in Weber: la creazione di credito monetario attraverso il sistema bancario. Schumpeter vede limprenditore come figura centrale, al contrario di Smith che gli attribuiva un ruolo passivo. Infatti, nel perseguire il profitto, egli riorganizza i fattori di produzione in forme nuove che rendano possibile lincremento della produttivit o la commercializzazione di nuovi tipi di beni. Le strutture e i metodi produttivi superati vengono continuamente spazzati via in un processo di distruzione creatrice. Diversamente da quanto prevede la teoria marxiana di un catastrofico collasso del capitalismo, la riduzione dei profitti fino alla successiva fase distruttiva non fatale al sistema nel suo complesso perch gli imprenditori continuano la loro ricerca creativa di innovazioni economicamente pi vantaggiose. Schumpeter rivel che limprenditore era lunico agente economico del sistema capitalista che, per la natura stessa della sua funzione, era portato a contrarre debiti. La sua analisi del modo in cui il capitalismo si sviluppava attraverso denaro preso a prestito richiedeva un ulteriore allontanamento dal modello del flusso circolare. Per Schumpeter le origini del capitalismo vanno collocate nello sviluppo della legislazione e della pratica del debito trasferibile e della creazione di depositi nel nascente sistema bancario del XVI e XVII sec, non nellindustrializzazione del XIX sec. I mercati monetari erano il quartier generale del capitalismo: era laccesso al credito, e quindi la creazione dal nulla di credito bancario, a far muovere lintero sistema capitalista. Schumpeter individua nel capitalismo due componenti relativamente autonome: i fattori materiali e le strutture monetarie e finanziarie. A differenza di quanto avveniva nei sistemi economici precedenti, nei quali il denaro era vincolato alla naturale scarsit dei metalli preziosi, le banche e il capitalismo erano in grado di promuovere una continua espansione delle quote del capitale consistenti in denaro. Questa espansione era una fonte indipendente di dinamismo, ma allo stesso tempo era allorigine delle crisi del sistema capitalista.
Minsky
Questultima considerazione fu sviluppata ulteriormente dallallievo di Schumpeter Hyman Minsky con lelaborazione della sua ipotesi dellinstabilit finanziaria. Secondo Minsky, fintanto che uneconomia capitalista, sar finanziariamente instabile. Minsky recep la concezione di Schumpeter del capitalismo moderno come unimpresa condotta con denaro a prestito e fece eco allinsistenza di Weber sullimportanza del calcolo del capitale sottolineando che nel bilancio contabile di unazienda, il presente, il passato e il futuro coesistono. Minsky identific tre possibili schemi di relazione fra ricavi e debiti, che descrivono condizioni di crescente fragilit: la finanza protetta, la finanza speculativa e la finanza alla Ponzi. Nellimpresa a finanza protetta, il totale dei ricavi attesi supera le spese di gestione, e il pagamento di debiti e interessi rispetta le scadenze contabili convenzionalmente accettate. Unimpresa a finanza speculativa in grado di coprire il pagamento di debiti e interessi soltanto ricorrendo alla vendita di parte del patrimonio aziendale oppure a ulteriori prestiti In unimpresa a finanza alla Ponzi, i guadagni correnti e quelli prevedibili non sono in grado di coprire gli impegni di pagamento se non in riferimento a un qualche punto distante dellorizzonte temporale. La finanza alla Ponzi, inoltre, tipica di aziende dedite alla speculazione, che contraggono debiti per acquistare prodotti finanziari da rivendere successivamente. Essa risulta particolarmente vulnerabile a seguito di Espansione di Disponibilit delle cambiamenti delle produzione e ricavi banche ad offrire prestiti maggiori condizioni del mercato o dei tassi di interesse.
Finanza Protetta
Finanza Speculativa
Minsky ha sostenuto che le crisi sono episodi di normale funzionamento del Deflazione Finanza alla capitalismo, proprio da debito Ponzi perch limpresa capitalista si finanzia Tagli alla produzione Aumento debito attraverso il debito. Il e all'impiego scoperto e rischio ciclo tipico comincia insolvenza Calo della domanda Vendita forzata di con lespansione di quote di patrimonio produzione e ricavi da parte di imprese prudentemente basate sulla finanza protetta. La crescente disponibilit di contanti sui loro depositi permette alle banche di estendere lofferta di prestiti e mutui che i mercanti di debito alla ricerca di profitto mettono a disposizione di imprese che rientrano nello schema della finanza speculativa o alla Ponzi. A questo punto, al crescere del livello del debito scoperto aumenta anche la probabilit che lincapacit di unimpresa nel far fronte ai suoi pagamenti inneschi una reazione a catena di insolvenze. Dal momento che i ricavi correnti delle aziende finanziate in modo speculativo o alla Ponzi sono insufficienti a coprire i pagamenti dovuti, quote di patrimonio vengono vendute per fare cassa, con la conseguenza di una caduta dei relativi prezzi che aggrava ulteriormente la situazione. Quando poi le aziende tentano di ridurre Alessandro Bozzo 2012 8
le perdite con tagli alla produzione e allimpiego, anche la domanda cala, causando una deflazione da debito o una vera e propria depressione economica. Fu proprio la pi terribile deflazione da debito del capitalismo moderno seguita al crollo di Wall Street del 1929 a ispirare la fondamentale analisi di Keynes del sistema capitalista.
Keynes
Teoria generale dellimpiego, dellinteresse e della moneta (1936)
La combinazione della prima guerra mondiale, del crollo di Wall Street del 29, del collasso del sistema della parit aurea del 1931, della depressione economica globale e della crescente disoccupazione degli anni 30 rappresent FINO AD OGGI probabilmente la pi seria minaccia che le democrazie capitaliste si fossero mai trovate ad affrontare. Quando allinizio del XX secolo gli economisti classici seguivano Smith nella convinzione che, sul lungo periodo, la mano invisibile avrebbe assicurato il pieno utilizzo di tutti i fattori di produzione, Keynes fece candidamente notare che sul lungo periodo saremo tutti morti. Keynes riteneva la teoria economica classica di Smith, dove il denaro in s non comporta n utilit n interesse, appropriata per lo scambio basato sul baratto. Condivideva, invece, con Marx e Schumpeter lessenzialit di un aspetto del capitalismo: la sua natura di economia che produce denaro con lobiettivo della realizzazione di profitti. Il denaro, in questo senso, svolgeva un ruolo cruciale ma anche paradossale. Da una parte, poteva essere impiegato per espandere produzione e occupazione; dallaltra, era possibile vendere i beni e rimuovere il denaro dal sistema facendone una riserva di ricchezza (preferenza di liquidit). Da un punto di vista puramente logico, Keynes conveniva con lanalisi classica che questo tipo di comportamento non fosse economicamente razionale. Di fatto, per, una preferenza per la conservazione del denaro riemergeva periodicamente ostacolando il raggiungimento del pieno impiego delle risorse. Questo perch laccantonamento di denaro, cos sottratto al potere dacquisto, danneggia la produzione e il consumo, ma offre una rassicurazione psicologica di fronte allincertezza. Era la preferenza di liquidit a spiegare la peculiare caratteristica del capitalismo moderno: il perdurare di una condizione cronica di attivit economica subottimale senza che si sviluppassero n un pieno recupero (Smith) n un vero e proprio crollo (Marx). In un mondo d incertezze, la scelta fra conservare il denaro come una protezione per il nostro senso di inquietudine, investirlo nella produzione o spenderlo nel consumo governata da spiriti animali, cio da puri e semplici sentimenti di fiducia di ottimismo. Secondo Keynes, non si tratta per di una questione di pura psicologia individuale: la struttura istituzionale del mercato capitalista che mette a disposizione degli individui la scelta tra liquidit (conservazione del denaro) e investimento.
diritto sui profitti a lungo termine Azioni prodotti speculativi relativi alle prospettive di profitto a breve termine
Un aspetto centrale del mercato azionario la precariet delle conoscenze in base alle quali vengono stimate le prospettive di lungo periodo dei titoli. I rischi che lincertezza impone agli azionisti sono compensati dalla liquidit dei titoli sul mercato, cio dal fatto che questi ultimi possono essere prontamente convertiti in denaro. come se un agricoltore, avendo consultato il barometro dopo colazione, decidesse di disinvestire il suo denaro vendendo la fattoria, per poi tornare alla stessa attivit qualche giorno dopo, quando le condizioni atmosferiche sono migliorate. Keynes ammon che il capitalismo non era in grado di garantire il benessere della societ nel caso in cui le strategie di investimento finissero per diventare prevalentemente speculative, con i mercati azionari assimilati a casin. Sul breve periodo, le opportunit di speculazione rendono volatili i prezzi dei titoli e instabile leconomia. La speculazione, inoltre, ostacola investimenti duraturi in imprese realmente produttive.
1 Incertezza
Alessandro Bozzo 2012
tra interessi Natura del denaro 2 Tensioni 3 individuali e nel sistema benessere collettivo capitalista
10
Keynes ha presentato unanalisi penetrante della struttura sociale del sistema capitalista, che per comprendeva due punti deboli. Innanzi tutto, egli tendeva a sopravvalutare lefficacia delle idee dellargomentazione teorica in confronto alle lotte sociali per la distribuzione del reddito (un po come Monti). In secondo luogo, non si sofferm a sufficienza sulle conseguenze del pieno impiego dal punto di vista delle aspettative dei lavoratori e delle forze di cui essi disponevano per perseguirne la realizzazione: secondo il polacco Kalecki, la piena occupazione avrebbe portato i governi a contrastare il potere crescente dei lavoratori e le loro richieste di continui aumenti salariali inflazionari, fino al punto di perseguire deliberatamente la deflazione.
Smith Mezzi di produzione Denaro come ruota degli scambi Il capitalismo nasce grazie all'industrializzazione Equilibrio sul lungo periodo Attenzione alle forze materiali Ruolo minimalw dello Stato
Marx Lotta di classe Contraddizioni del capitalismo Collasso del capitalismo Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici Limite della domanda effettiva per la continua espansione Impesa come luogo dove il potere del capitale opera attraverso il controllo dei mezzi di produzione e del lavoro Attenzione ai rapporti sociali
Weber Calcolo razionale Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici Memorabile alleanza tra stato e borghesia Importanza del credito ai privati Impresa come luogo dove il potere del capitale opera attraverso il controllo dei mezzi di produzione e del lavoro Etica protestante Stato burocratico Gabbia d'acciaio
Schumpeter/Minsky Ruolo centrale degli aspetti monetari e finanziari Profitto Distruzione creatrice Il capitalismo nasce insieme al sistema bancario Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici Importanza del credito ai privati Ipotesi instabilit finanziaria
Keynes Sul lungo periodo saremo tutti morti Profitto Spiriti animali Duplice natura delle azioni mano visibile dei governi Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici Limite della domanda effettiva per la continua espansione Preferenza di liquidit
Castells Lo stato pu impedire, permettere o promuovere l'innovazione tecnologica modi di produzione (capitalismo e statalismo) modi di sviluppo (industrialismo e informazionalismo) Distruzione creatrice accelerata alla velocit delle ICT Etica hacker
Piuttosto, i mercato libero e le altre istituzioni del sistema capitalista sono tutte prodotte e conservate da leggi dello stato, norme sociali e credenze culturali.
Lo stato
Il capitalismo caratterizzato da due fonti di potere interdipendenti: da un lato luso legittimo della forza da parte dello stato; dallaltro, la propriet ed il controllo privato delle risorse economiche. I moderni stati capitalisti forniscono: 1. Un livello dordine sociale entro cui le attivit economiche possono svolgersi pacificamente 2. Una struttura istituzionale e legale che stabilisce i diritti dei diversi agenti economici 3. Un insieme di servizi e beni pubblici che risultano necessari per unefficace economia capitalista, ma che le imprese non vogliono o non possono fornire 4. Misure correttive dei fallimenti del mercato nel raggiungere risultati soddisfacenti In cambio queste attivit sono finanziate attraverso imposte e prestiti col benestare degli interessi economici della societ civile.
La cultura
Se la cultura capitalista non in grado di generare unespansione e proliferazione dei desideri dei consumatori, leconomia barcolla e subentrano fasi di stagnazione.
Il denaro
Il denaro unistituzione alquanto fragile che richiede una costruzione sociale e politica. Il denaro fornisce due condizioni fondamentali per le economie capitaliste. In primo luogo, una misura stabile del valore consente di coordinare domanda e offerta in mercati impersonali di grandi dimensioni attraverso il meccanismo dei prezzi. In secondo luogo, una moneta stabile indispensabile per i contratti di debito a lungo termine che finanziano produzione, consumo e speculazione.
Cos il de naro?
Il denaro una tecnologia sociale. Il denaro svolge un certo numero di funzioni fondamentali:
Mezzo di scambio
Mezzo di pagamento
Riserva di valore
Moneta di conto
Esistono due teorie distinte e contrastanti sulle origini, lo sviluppo e la natura del denaro. Secondo la prima teoria, il denaro sarebbe comparso spontaneamente nel contesto del baratto, sotto forma di mezzi o oggetti per lo scambio. Dalla semplice esistenza di una merce ampiamente scambiata e accettata deriverebbero le altre caratteristiche e funzioni del denaro vedi un metallo prezioso o il sale. Una seconda scuola di pensiero considera il denaro un astratto diritto di acquisizione, o credito, misurato in una moneta di conto. In questa prospettiva la natura del denaro ha due aspetti: da una parte, esso misura e accumula il valore astratto di un potere dacquisto del tutto generale; dallaltra, trasporta o trasmette tale potere dacquisto attraverso lo spazio e il tempo (Simmel). Questa qualit astratta del denaro, come credito o diritto per lacquisizione di beni o per il saldo dei debiti, risulta decisamente pi evidente negli odierni sistemi monetari che allepoca del conio con metalli preziosi. Il denaro una costruzione sociale e politica nel senso che effettivamente costituito da una relazione sociale di credito-debito, espressa astrattamente in una moneta di conto. Quindi il denaro non pu essere creato senza che si crei un debito. La teoria della moneta di stato (cartalista) di Knapp individua le origini storiche del denaro nelle relazioni di debito tra gli stati e i loro membri. Come forma di pagamento per i beni e servizi che acquistavano gli stati emettevano dei buoni di credito (charta) denominati in base alla moneta di conto dichiarata, che promettevano di accettare a loro volta in pagamento di debiti fiscali, monopolizzando, cos, la produzione monetaria. Il sistema monetario capitalista si sviluppato dallintegrazione di reti commerciali private di credito con la valuta pubblica. Il credito capitalista era lelemento pi importante della memorabile alleanza tra stato e borghesia che Weber considerava fondamentale per la nascita del capitalismo.
credibilit del governo in questione nel sostenere la finzione operativa di una misura monetaria stabile, cio una bassa inflazione. Nel tentativo di attrarre prestiti per finanziare le loro spese, i governi sono quindi spinti dalle richieste dei mercati monetari a mantenere un regime di inflazione bassa e un accettabile tasso di interesse reale (tasso nominale meno tasso dinflazione). Daltro canto, le aspettativa relative a servizi pubblici, istruzione e sanit gravano sulla spesa pubblica in misura tale che non possibile finanziarle attraverso le sole imposte senza perdere il favore dellelettorato. 4. Una lotta economica con tre protagonisti: lo stato, il mercato del denaro e il contribuente Se la creazione del credito monetario smette di offrire possibilit di profitto, il capitalismo pu rischiare la paralisi. Inflazione e deflazione sono minacce cui il capitalismo continuamente esposto a causa dellinterazione tra i due settori relativamente autonomi di denaro e produzione.
Inflazione
Unelevata inflazione rappresenta un grave pericolo perch attacca il fondamentale processo capitalista di creazione del credito monetario: pu infatti accadere che lo stato non sia pi in grado di offrire tassi di interesse tali da mantenere un livello di tasso reale positivo. Prezzi stabili riflettono la stabilit di un equilibrio di potere in cui gli interessi economici che costituiscono domanda e offerta nellambito della produzione e del consumo hanno raggiunto nel mercato posizioni accettabili. Questo equilibrio pu essere alterato dallesterno da ci che gli economisti chiamano gli shock dal lato dellofferta, di solito relativi a materie prime e fonti di energia che innescano una reazione a catena di incremento dei prezzi in tutta leconomia. Linflazione pu anche essere innescata da ci che si pu considerare un shock dal lato della domanda, ovvero forti aumenti di spesa, specialmente in tempo di guerra. Resta il fatto che i casi pi spettacolari di iperinflazione di solito seguono una profonda crisi dello stato, dove viene meno la fiducia nella valuta sovrana come riserva di valore, che viene spesa il prima possibile nel vano tentativo di evitare ulteriori perdite di ricchezza. Nel corso del XX sec si verificarono fondamentali spostamenti negli equilibri di potere tra i gruppi e le classi pi importanti degli stati capitalisti avanzati, che portarono a livelli di inflazione considerati problematici. Non vi furono rivoluzioni proletarie, ma il conflitto tra capitale e lavoro fu una forza trainante per il compimento della democrazia rappresentativa e la realizzazione degli accordi socialdemocratici guidati dallimpegno per la piena occupazione e il benessere sociale. La piena occupazione diede ai lavoratori la forza di chiedere salari sempre pi alti, che furono prontamente concessi da grandi produttori monopolisti in gradi di assorbire i maggiori costi attraverso aumenti di prezzi e nuovi prestiti alle banche, esacerbando cos la spirale di crescita costi-salari. Pur non essendo lunico fattore in gioco, la costruzione dello stato sociale ha contribuito allaumento della spesa e del debito pubblico, fornendo la base per la creazione del credito monetario nel sistema bancario e in tal modo un potenziale stimolo allinflazione. Allinizio degli anni 70, linflazione cominci ad accelerare rapidamente nelle democrazie occidentali. Le esigenze e le aspettative del dopoguerra avrebbero ora dovuto essere frenate con un ritorno alle teorie economiche liberiste con la reagonomics in USA e il tatcherismo in UK. Linflazione doveva essere fermata Alessandro Bozzo 2012 18
con un ritorno ai principi della moneta reale caratteristica del monetarismo e da misure per indebolire il potere delle organizzazioni dei lavoratori. La decisione di Reagan di bloccare lo sciopero dei controllori del traffico aereo nel 1981 mand un messaggio chiaro al movimento dei lavoratori, come la battaglia della Tatcher contro i minatori nel 1984-1985 sostenuta da iniziative legislative volte ad indebolire i sindacati. Prese lentamente piede una redistribuzione della ricchezza in favore degli interessi di creditori e finanziatori. Negli anni 90, leconomia statunitense registrava nel settore produttivo tassi di interesse reale in crescita a fronte di stipendi e utili reali in diminuzione. Sicuramente, la fiducia che la politica monetaria possa fermare linflazione e il controllo della domanda con tempestivi aumenti dei tassi dinteresse possono avere qualche effetto nel sostenere la finzione operativa della stabilit monetaria. Tuttavia, in assenza di shock inflazionistici e/o di un improbabile nuovo spostamento verso il lavoro nellequilibrio di poteri del mercato, le rivendicazioni di efficacia della politica monetaria non sono ancora state messe alla prova in modo rigoroso.
Deflazione
La deflazione la riduzione del livello assoluto dei prezzi. La deflazione a sua volta pu essere buona, quando la diminuzione dei prezzi dovuta ad abbondanza di offerta: generoso raccolto agricolo o progressi tecnologici o salto di qualit nella concorrenza. Basti pensare alle riduzioni dei prezzi dei Pc o agli effetti della liberalizzazione delle telecomunicazioni. Oppure pu essere cattiva, quando dovuta a bassa domanda: basti pensare alla stagnazione dell'economia giapponese negli anni Novanta. La deflazione "cattiva" una specie di anoressia dell'economia e complica la politica monetaria, perch per stimolare l'economia bisognerebbe spingere i tassi d'interesse sotto lo zero, cosa che non possibile. Ma c' anche chi contento della deflazione: per esempio, i pensionati con un reddito fisso. Rimane comunque il peggior pericolo che minaccia leconomia capitalista perch si sottrae ancora di pi a soluzione puramente monetarie. Nonostante tutto, pi semplice generare deflazione in uneconomia attraverso una decisa riduzione della spesa pubblica e tassi dinteresse molto alti di quanto non sia invece stimolare la sua uscita dalla depressione. Fondamentalmente, le economie capitaliste escono dalla stagnazione e dalla depressione quando imprenditori e consumatori sono disposti a sobbarcarsi nuovi debiti per finanziare la produzione e il consumo. In alcuni casi lunico modo per superare lo stallo delleconomia nel suo complesso stornare i debiti dai bilanci delle banche.
alla societ. Il raggiungimento di questo risultato ottimale dipende dalladozione di un modello altamente astratto delleconomia di mercato. Questo modello della concorrenza perfetta stato ampiamente criticato per la natura irrealistica dei suoi presupposti e la scarsa coerenza logica interna. Paradossalmente, in esso, non prevista in realt alcuna concorrenza; inoltre il modello si limita a descrivere lipotetico stato finale di perfezione che emergerebbe soltanto DOPO che linterazione tra domanda e offerta ha avuto luogo. Il modello non spiega come le forze della domanda e dellofferta si vengano a creare e come esse effettivamente interagiscano per produrre i prezzi.
diventato un processo mentale, nel quale gli individui sono invitati ad identificarsi con gli scenari nei quali i prodotti vengono collocati dai mezzi di comunicazione e dallindustria pubblicitaria. Durante il XX secolo, i mercati del consumo di massa si sono diversificati per qualit e prestigio simbolico, cos che si pass da un processo di rivalit di status sociale ad una democratizzazione del lusso. Il desiderio che si traduce in queste forme di consumo intrinsecamente insaziabile, in quanto linsieme dei bisogni che pu essere creato ricombinando di continuo le necessit umane in nuove forme culturali senza limiti. Di pari passo con questo fenomeno, i mercanti di debito si sono spinti sempre pi verso la promozione di una finanza in deficit a livello personale, che oggi rappresenta un importante contributo che si aggiunge alla spesa pubblica nel sostenere la domanda aggregata, facendo crescere il debito dei consumatori a livelli senza precedenti. Gli sforzi dei produttori per creare un oligopolio stabile sono comunque costantemente minacciati dal processo dinamico di distruzione creatrice che rovescia la relativa stabilit della concorrenza monopolistica allorquando una delle aziende esistenti, o pi raramente una new entry, ottiene un vantaggio competitivo applicando uninnovazione che sostituisce efficacemente i prodotti esistenti o crea un mercato completamente nuovo. Come indicato da Schumpeter, sono proprio gli utili derivanti dal monopolio a fornire la sicurezza e la stabilit necessarie per assumersi il rischio di introdurre innovazioni in grado di rivoluzionare il mercato.
Conflitti
Diversamente dal modello del mercato concorrenziale, che presuppone unequa distribuzione del potere di negoziazione, linterpretazione sociologica classica identifica il capitalismo come un sistema basato su disuguaglianze istituzionali che creano una continua lotta fra interessi economici. Conflitto tra capitale e lavoro I lavoratori utilizzano due strategie per controllare lofferta e, di conseguenza, il prezzo della forza lavoro. 1. Si sforzano di mantenere scarsa lofferta delle abilit e della tecniche di produzione, stabilendo barriere per laccesso a una particolare occupazione (vedi le associazioni di categoria e gli albi professionali) 2. La contrattazione collettiva condotta dai diversi gruppi professionali organizzati in sindacati allinterno di unindustria o di un settore delleconomia Non bisognerebbe dare per scontato, come invece avviene nella maggior parte delle analisi economiche neoliberiste, che dalla contrattazione collettiva derivi necessariamente una rigidit del mercato del lavoro, per la quale lelevato costo della manodopera finisce per indebolire lefficienza economica (vd Germania). Anche se i lavoratori possono ottenere un certo grado di controllo sullofferta, lintrinseca disparit della relazione con il capitale risulta evidente dal fatto che la domanda di lavoro rimane fondamentalmente prerogativa dei proprietari e controllori del capitale dimpresa. In sostanza, linterrogativo di fondo riguarda lesistenza stessa di un diritto al lavoro nelleconomia capitalista. Se il pieno impiego dovesse diventare un diritto sociale istituzionalizzato, allora si potrebbe sostenere che il capitalismo sia stato almeno in parte superato!
Limpegno politico per la piena occupazione che si registrato nelle democrazie capitaliste mature dopo il 1945 ha consentito ai lavoratori, in quanto elettori, di esercitare per un certo periodo un qualche controllo sulla richiesta di manodopera. In seguito ci fu lo spostamento dalla piena occupazione al controllo dellinflazione come obiettivo primario delle politiche macroeconomiche, che si risolto nella riaffermazione delle prerogative del capitale e nel declino della possibilit di controllare sia lofferta che la domanda di manodopera da parte dei lavoratori. La concorrenza globale delle economie a bassi salari spiega solo in parte lattuale stagnazione degli stipendi delle economie pi mature. Inoltre, non pu spiegare laumento della parte di utili assorbita dal capitale.
Contraddizioni
Sia Marx che Keynes convengono che il capitalismo affetto da disfunzioni endogene o auto-prodotte. Premesso che numerose analisi NON sono giunte al fatto che queste disfunzioni portino alla scomparsa del capitalismo (come sostenuto da Marx), il maggior punto di controversia se le fluttuazioni dellattivit economica i cicli, le espansioni e i crolli siano autoregolate, come implicato dalle dottrine economiche di Smith, o se invece leconomia necessiti di costanti interventi correttivi da parte dei governi e delle banche centrali. Avendo osservato gli sforzi profusi dai governi per rimediare ai danni causati dalle crisi tra le due guerre mondiali, Polanyi rifiut la visione apocalittica di Marx. Elabor piuttosto una teoria secondo la quale, nel capitalismo, le tendenze distruttive del mercato producono uno doppio movimento dialettico tra, da una parte lincessante espansione dei mercati socialmente e politicamente svincolati e, dallaltra, gli sforzi per regolamentare le loro conseguenze distruttive. Il capitalismo incline a due ricorrenti tipi di crisi economiche sistemiche:
Come diversamente sostenuto da Marx e Keynes, il vincolo fondamentale per la continua espansione della produzione di merci, senza la quale il capitalismo tornerebbe ad affondare nella stagnazione, rimane il limite della domanda effettiva, strettamente connesso alla contraddittoria relazione tra salari e profitti. Per stimolare la domanda si fatto ricorso al credito per il consumo che ha portato ad un indebitamento privato senza precedenti. Lintero sistema capitalista si regge su unenorme rete creditizia che pu velocemente sfasciarsi per il mancato risarcimento del debito. Questo processo pu avere origine ovunque nelleconomia fra consumatori, produttori, banche o altrove. Con i debiti insoluti, le aziende fanno bancarotta e i lavoratori vengono licenziati, i consumatori tagliano le spese, finanzieri e consumatori diventano riluttanti a chiedere prestiti e le banche sempre meno disponibili a concederne, creando una spirale economica negativa.
le aziende non riescono a ripagare i debiti le aziende falliscono e licenziano i lavoratori i lavoratori/consumatori tagliano le spese i consumatori diventano riluttanti a chiedere prestiti le banche sono meno disponibili ad erogare prestiti
DEFLAZIONE DA DEBITO
Costituendo la fonte ultima del credito, i governi e le banche centrali possono, come risorsa estrema, fare prestiti alle banche minacciate dalle insolvenze. Ma queste misure non sempre hanno successo, specialmente se la fiducia nel sistema bancario stata seriamente compromessa e le istituzioni finanziarie sono diventate diffidenti e avverse a scambiarsi prestiti. Inoltre queste genere di prestiti dalla banca centrale rischia di creare ci che gli economisti chiamano azzardo morale.
Considerazioni
MERCATO Il mercato solamente UNA componente del sistema capitalista; non sinonimo dell'intero sistema economico SCAMBI COMMERCIALI Il sistema degli scambi commerciali non rappresenta soltanto un meccanismo funzionale ed efficiente per distribuire risorse, ma anche un terreno di conflitti INTERESSE INDIVIDUALE Il perseguimento dell'interesse egoistico da parte di agenti economici in competizione produce un'ampia gamma di conseguenze involontarie negative ORGANIZZZIONE Gli scambi commerciali che connettono le diverse parti delle economie capitaliste moderne non sono il risultato diretto e spontaneo di una innata capacit umana per la contrattazione cooperativa, come sostengono alunce versioni del liberismo economico. Fanno parte, piuttosto, di istituzioni sociali complesse, costituite da pesi, misure e valute unificati, e regolate da norme e convenzioni. La burocrazia della Commissione Europea una condizione necessaria per creare un mercato comune di grande dimensioni e non un ostacolo allefficienza.
Dopo gli anni 90, fanno la loro comparsa i gruppi di private equity, potenti associazioni di capitalisti finanziari privati che, grazie alla loro solvibilit, sono in grado di ottenere enormi prestiti dalle banche al fine di ottenere il controllo di aziende attraverso acquisizioni ostili. Nelle imprese a capitale privato IL potere meno diffuso e lintento della massimizzazione del rendimento del capitale pu essere perseguito nel modo pi spregiudicato.
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