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Parte 2

Serie e Trasformata di Fourier


Indice
Parte 2. Serie e Trasformata di Fourier 1
Capitolo 1. Serie di Fourier 5
Capitolo 2. La trasformata di Fourier 25
Complementi 43
3
Capitolo 1
Serie di Fourier
Lo scopo per cui sono state introdotte le serie di Fourier `e
quello di descrivere una qualunque
1
funzione periodica (reale di
variabile reale) mediante funzioni periodiche elementari, ovvero
seni e coseni.
I mattoni che useremo per ricostruire tutte le altre funzioni
periodiche sono dunque le funzioni
x cos nx, x sin nx
al variare del parametro n = 0, 1, 2, . Nel seguito, indicheremo
con B linsieme di tutte queste funzioni. Osserviamo esplicita-
mente che, quando n = 0, la funzione cos 0x coincide con 1: essa
ci fornir` a pertanto le costanti
2
. Inoltre, sin 0x 0, sicche dora
in poi la trascureremo perche non ci d` a alcun contributo.
La famiglia delle funzioni contenute in B ha unutile propriet` a:
costituisce un sistema ortonormale.
1
come sempre, in matematica, dovremo poi fare qualche ipotesi. Ci
preoccuperemo di farle il meno restrittive possibile
2
che sono anche loro funzioni periodiche!
5
6 1. SERIE DI FOURIER
Lemma 1.1 (Relazioni di ortogonalit` a). Se n e m sono due
interi (non negativi) qualunque, valgono le relazioni
_
2
0
cos mx cos nx dx=
_
_
_
se m = n = 0,
2 se m = n = 0,
0 altrimenti,
(1.1)
_
2
0
sin mx sin nx dx=
_
_
_
se m = n = 0,
0 altrimenti
(1.2)
_
2
0
cos mx sin nx dx=0 (1.3)
Lasciamo come esercizio la verica di questo lemma (`e suf-
ciente calcolare gli integrali utilizzando le formule di prostafe-
resi). In questa sede, ci pare pi` u utile cercare di comprendere
perche le formule (1.1)(1.3) esprimono relazioni di ortogona-
lit` a. Richiamiamo brevemente quanto visto relativamente allo
spazio euclideo ndimensionale, R
N
. Un elemento di tale spazio
`e un vettore
u R
N
: u = (u
j
)
j=1, ,N
= (u
1
, , u
N
).
Sono assegnati
prodotto scalare in R
N
: u v :=
N

j=1
u
j
v
j
,
norma in R
N
: |u| :=

u u =
_
N

j=1
u
2
j
_1
2
.
Ricordiamo che, in uno spazio euclideo, diciamo che due vettori
sono ortogonali se il loro prodotto scalare `e nullo.
In fondo, possiamo pensare ad una funzione u : [0, 2] R come
ad un vettore innitodimensionale, le cui componenti sono i
1. SERIE DI FOURIER 7
valori di u(x) al variare di x in nellintervallo [0, 2]:
u R
[0,2]
: u = (u(x))
x[0,2]
.
Se poi mandiamo n allinnito nella denizione di prodotto scala-
re, la sommatoria su j che va da 1 no a n diventer` a un integrale
per x nellintervallo fra 0 e 2. Assegnamo allora per analogia
prodotto scalare in R
[0,2]
: u v :=
_
2
0
u(x) v(x) dx,
norma in R
[0,2]
: |u| :=

u u =
__
2
0
u
2
(x) dx
_
1
2
.
Ecco allora che le relazioni (1.1)(1.3) possono essere sintetiz-
zate come segue: Le funzioni contenute nellinsieme B sono a
due a due ortogonali. Inoltre | cos nx| =

= | sin nx| per ogni
n = 1, 2, , mentre |cos 0x| = |1| =

2.
Esercizio 2.1. Vericare che le funzioni x e cos x risultano
ortogonali nello spazio R
[,]
.
Il passo successivo del nostro programma consiste nel verifca-
re che linsieme B costituisce una base dello spazio delle funzioni
periodiche. In sostanza, vogliamo andare a rappresentare ogni
funzione periodica f : [0, 2] R come combinazione lineare di
seni e coseni:
3
(1.4) f(x) =
a
0
2
+

n1
(a
n
cos nx + b
n
sin nx)

.
Abbiamo usato le virgolette perche dobbiamo ancora precisare
in che senso vale luguaglianza: a sinistra abbiamo una funzione,
a destra una serie di funzioni! Per comodit` a futura, introducia-
mo una successione di funzioni (le somme parziali della serie di
3
per convenzione, si sceglie di indicare con a
0
/2 anziche con a
0
il
coeciente di cos 0x.
8 1. SERIE DI FOURIER
Fourier)
(1.5) S
N
(x) :=
a
0
2
+
N

n=1
(a
n
cos nx + b
n
sin nx) ,
per ogni x R. In questo caso, N indica un numero naturale
che svolge il ruolo di indice di successione.
Possiamo precisare luguaglianza (1.4) dicendo che S
N
converge
a f per N +. Poiche stiamo parlando di convergenza di
funzioni, abbiamo due possibilit` a:
puntuale: per ogni x R, la successione (di numeri reali)
S
N
(x) converge a f(x), ovvero
per ogni x R ed > 0, esiste un indice N(x, )
tale che |S
n
(x) f(x)| < se N N(x, );
uniforme: la convergenza precedente vale uniformemente
rispetto a x, ovvero
per ogni > 0, esiste un indice N() tale che
|S
n
(x)f(x)| < se N N(x, ), per ogni x R.
Per capire cosa mettere al posto dei coecienti a
n
, b
n
, rifaccia-
moci al caso nito dimensionale. Se u
1
, , u
N
sono una base
di R
N
, allora possiamo scrivere qualunque altro vettore v come
v =
N

n=1
c
n
u
n
, dove c
n
=
1
|u
n
|
2
v u
n
.
Ci` o ci suggerisce di porre
a
n
=
1

_
2
0
f(x) cos nx dx, (1.6)
b
n
=
1

_
2
0
f(x) sinnx dx, (1.7)
a
0
2
=
1
2
_
2
0
f(x) dx. (1.8)
1. SERIE DI FOURIER 9
I coecienti deniti dalle formule (1.6)(1.8) sono detti coe-
cienti di Fourier della funzione f.
Osservazione 1.2. Se g : R R `e una qualunque funzione
periodica di periodo 2 e a `e un qualunque numero reale, si ha
_
a+2
a
g(x) dx =
_
2
0
g(x) dx.
In particolare, possiamo denire i coecienti di Fourier utiliz-
zando come intervallo di riferimento qualunque intervallo di lun-
ghezza 2, senza per questo cambiare il valore di tali coecienti.
Fino ad ora (e nel seguito) abbiamo scritto [0, 2], ma nulla ci
vieta di utilizzare lintervallo [, ] (vedi pi` u avanti lEsempio
1.1).
Per poter denire i coecienti di Fourier, non abbiamo biso-
gno che la funzione f sia poi molto regolare: ad esempio, non
ci serve che sia continua.
`
E facile convincersi che lunica ipotesi
necessaria per assicurare che i coecienti di Fourier siano ben de-
niti `e che f sia assolutamente integrabile, secondo la denizione
seguente.
Definizione 1.1. Siano dati un intervallo I (chiuso o aper-
to, limitato o illimitato) ed una funzione f : I R. Diciamo
che la funzione f `e
assolutamente integrabile sullintervallo I se
_
I
|f(x)|dx < +,
di quadrato integrabile sullintervallo I se f
2
`e assolutamente
integrabile, ovvero
_
I
|f(x)|
2
dx < +,
generalmente continua sullintervallo I se
10 1. SERIE DI FOURIER
Caso I (I `e limititato) esistono un numero innito di punti
x
0
< x
1
< < x
k
contenuti in I tali che
i) f `e continua in tutti i punti di I, esclusi al pi` u
x
0
, x
1
, , x
k
,
ii) nei punti x
i
(con i = 0, 1, , k), f ammette
limite destro e sinistro, ed essi sono niti.
Caso II (I `e illimititato) f `e generalmente continua (secon-
do la denizione data nel I caso) su ogni intervallo
limitato contenuto in I
regolare a tratti sullintervallo I se sia f che la sua derivata
f

sono generalmente continue su I.


Se f `e una funzione generalmente continua, si introduce la co-
siddetta funzione normalizzata:
(1.9) f

(x) :=
1
2
_
f(x

) + f(x
+
)

,
dove
f(x

) := lim
tx

f(t), f(x
+
) := lim
tx
+
f(t).
La nozione di funzione generalmente continua `e pi` u estesa di
quella di funzione continua, perch`e ammettiamo che nei punti
t
i
ci siano discontinuit` a di tipo salto. Certamente ogni funzione
continua sulla chiusura di I `e anche generalmente continua!
`
E
vero che ogni funzione continua su un intervallo aperto `e ivi ge-
neralmente continua?
Si noti che la normalizzata f

coincide con f in tuti i punti in


cui questultima `e continua.
Osserviamo anche che una funzione regolare a tratti pu o avere
singolarit` a della derivata (cio`e punti in cui la funzione `e continua
ma non derivabile): solo i punti angolosi saranno ammessi, non
le cuspidi (vedi Esempio 2.1).
I concetti di funzione assolutamente integrabile e generalmente
1. SERIE DI FOURIER 11
continua sono distinti, cio`e ci sono funzioni assolutamente inte-
grabili ma non generalmente continue e viveversa (vedi Esem-
pi 2.2 e 2.3). Tuttavia in un intervallo limitato, ogni funzio-
ne generalmente continua `e assolutamente integrabile secondo
Riemann.
Siamo ora pronti per enunciare e dimostrare il teorema fon-
damentale sulle serie di Fourier.
Teorema 1.3 (Convergenza puntuale). Sia f : R R una
funzione periodica di periodo 2 e regolare a tratti. Allora lu-
gaglianza (1.4) vale nel senso puntuale, cio`e la funzione S
N
,
assegnata in (1.5), converge puntualmente alla normalizzata f

.
Vediamo gracamente un esempio di approssimazione me-
diante serie di Fourier.
Esempio 1.1. Consideriamo la funzione periodica di periodo
2 assegnata mediante
f(x) =
_
x se < x < ,
periodica di periodo 2.
6 4 2 0 -2 -4 -6
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
Allaumentare di N, la relativa somma parziale S
N
approssima
12 1. SERIE DI FOURIER
sempre meglio la funzione f.
S
100
S
10
S
3
6 4 2 0 -2 -4 -6
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
Siamo ora pronti per arontare la dimostrazione del
Teorema di convergenza puntuale. Cominciamo col richiamare
una disuguaglianza classica per le serie di Fourier (in ipotesi
opportune, diventa unuguaglianza, detta identit`a di Parseval)
Lemma 1.4 (Disuguaglianza di Bessel). Se f : R R ha
periodo 2 ed `e assolutamente integrabile su [0, 2], allora
(1.10)
a
2
0
2
+

n=1
(a
2
n
+ b
2
n
)
1

_

0
|f(x)|
2
dx.
Dim. Calcoliamo il quadrato di S
N
(x):
S
2
N
(x) =
=
_
a
0
2
+
N

m=1
[a
m
cos(mx) + b
m
sin(mx)]
_

_
a
0
2
+
N

n=1
[a
n
cos(nx) + b
n
sin(nx)]
_
1. SERIE DI FOURIER 13
quindi (per la linearit a dellintegrale e le relazioni d ortogonalit a)
1

S
2
N
(x) dx =
a
2
0
2
+
N

n=1
(a
2
n
+ b
2
n
);
per denizione dei coecienti
1

f(x)S
N
(x) dx =
1

f(x)
_
a
0
2
+
N

n=1
[a
n
cos(nx) + b
n
sin(nx)]
_
=
a
2
0
2
+
N

n=1
(a
2
n
+ b
2
n
);
quindi (essendo l integrando non negativo e per la linearit` a)
0
1

(S
N
(x) f(x))
2
dx =
1

S
2
N
(x) dx
2

f(x)S
N
(x)dx +
1

f
2
(x) dx
=
1

f
2
(x) dx
a
2
0
2

N

n=1
(a
2
n
+ b
2
n
)
da cui
a
2
0
2
+
N

n=1
(a
2
n
+ b
2
n
)
1

f
2
(x) dx
e, passando al limite su N la tesi.
La disuguaglianza di Bessel ci interessa soprattutto per que-
sto suo corollario (che discende subito dalla condizione necessaria
di convergenza delle serie):
14 1. SERIE DI FOURIER
Corollario 1.5. Sia f : R R una funzione periodi-
ca assolutamente integrabile, allora i suoi coecienti di Fourier
soddisfano
lim
n+
a
n
= lim
n+
b
n
= 0.
Per convenienza futura, introduciamo il cosiddetto nucleo di
Dirichlet
(1.11) D
N
(t) := 1 + 2
N

n=1
cos(nt) per ogni t R.
Enunciamo due lemmi tecnici sul nucleo di Dirichlet, la cui di-
mostrazione `e lasciata per esercizio.
Lemma 1.6. Abbiamo
1
2
_

D
N
(t)dt = 1, (1.12)
D
N
(t) =
sin
_
(N +
1
2
) t
_
sin
t
2
. (1.13)
Lemma 1.7. Nelle ipotesi del Teorema di convergenza puntuale
abbiamo
(1.14) S
N
(x) =
1
2
_

f(x + t)D
N
(t)dt.
Diamo ora lo schema generale della dimostrazione.
Dim. del Teorema di convergenza puntuale. Fissiamo
x R e supponiamo dapprima che f sia continua e derivabile in
x. Dobbiamo controllare che
lim
N
[S
N
(x) f(x)] = 0.
Poiche f(x) `e costante rispetto a t, la relazione (1.12) implica
che
f(x) =
1
2
_

f(x) D
N
(t)dt.
1. SERIE DI FOURIER 15
Ricordando poi la (1.14), abbiamo che
S
N
(x) f(x) =
1
2
_

[f(x + t) f(x)] D
N
(t)dt.
Ora, la (1.13) ci dice
S
N
(x) f(x) =
1
2
_

f(x + t) f(x)
sin
t
2
sin
_
(N +
1
2
) t
_
dt
1

_
2
2
f(x + 2) f(x)
sin
sin
_
(2N + 1)
_
d.
Poniamo poi

f() :=
f(x + 2) f(x)
sin
.
Evidentemente, la funzione

f() ha periodo 2, e dunque anche

f() sin
_
(2N + 1)
_
ha periodo 2. Dunque
S
N
(x) f(x) =
2

f() sin
_
(2N + 1)
_
d
=

b
2N+1
,
dove abbiamo indicato con

b
2N+1
il coeciente di Fourier (rela-
tivo al termine sin
_
(2N + 1)
_
) della funzione

f(). Possiamo
allora dedurre la nostra tesi dal Corollario 1.5, se accertiamo che

f sia assolutamente integrabile in [, ]. A tal ne, `e suciente


controllare che

f sia generalmente continua. Lunico problema
pu o essere dato da = 0, ma l` abbiamo
(1.15)

f() = 2
f(x + 2) f(x)
2
. .

(x)

sin
. .

1
2f

(x).
16 1. SERIE DI FOURIER
Se per caso f non `e derivabile in x, lipotesi che f

`e generalmente
continua garantisce ugualmente che

f ha limite destro e sinistro
(niti) in = 0; questo `e suciente per garantire lassoluta
integrabilit` a di

f e dunque la nostra tesi (via il Corollario 1.5).
Inne, se f non `e neppure continua in x, otteniamo ancora la
tesi sostituendo f(x) con f

(x) e spezzando lintegrale in > 0


e < 0.
In realt` a, la convergenza della serie di Fourier `e uniforme,
laddove la funzione f risulti continua, ma non lo dimostreremo.
Teorema 1.8 (Convergenza uniforme). Sia f : R R una
funzione periodica di periodo 2 e regolare a tratti, e sia poi I
un intervallo su cui f `e continua. Allora lugaglianza (1.4) vale
nel senso uniforme su I, cio`e la funzione S
N
, assegnata in (1.5),
converge uniformemente a f sullintervallo I.
Dalla convergenza uniforme discendono due conseguenze che
ci saranno utili nel seguito: possiamo sia integrare che derivare
termine a termine le serie di Fourier.
Corollario 1.9 (Derivazione termine a termine). Sia f :
R R una funzione periodica di periodo 2 e regolare a tratti,
e x R un punto in cui f `e derivabile. Allora luguaglianza
formale
f

(x) =
_
a
o
2
+

n1
(a
n
cos nx + b
n
sin nx)
_

=
N

n1
(na
n
sin nx + nb
n
cos nx)
1. SERIE DI FOURIER 17
`e corretta. Precisamente, se indichiamo con S

N
la successione
delle derivate delle somme parziali:
S

N
(x) =
_
a
o
2
+
N

n=1
(a
n
cos nx + b
n
sin nx)
_

=
N

n=1
(na
n
sin nx + nb
n
cos nx) ,
abbiamo che la successione S

N
(x) converge a f

(x).
Corollario 1.10 (Integrazione termine a termine). Sia f :
R R una funzione periodica di periodo 2 e regolare a tratti,
e < due numeri reali. Allora luguaglianza formale
_

f(x) dx=
_

_
a
o
2
+

n1
(a
n
cos nx + b
n
sin nx)
_
dx
=
a
o
2
( ) +

n1
_
a
n
n
(sin n sin n)

b
n
n
(cos n cos n)
_
`e corretta. Precisamente, se indichiamo con S
N
la successione
degli integrali ldelle somme parziali:
S
N
(x) =
_

_
a
o
2
+
N

n=1
(a
n
cos nx + b
n
sin nx)
_
dx
=
a
o
2
( ) +
N

n=1
_
a
n
n
(sinn sin n)

b
n
n
(cos n cos n)
_
,
abbiamo che la successione S
N
converge a
_

f(x) dx.
18 1. SERIE DI FOURIER
Lo sviluppo in serie di Fourier di funzioni pari
4
risulta parti-
colarmente semplice, perche compaiono solo gli elementi pari
della base B, ovvero i coseni. Analogamente, nello sviluppo di
una funzione dispari
5
compaiono solo i seni.
Proposizione 1.11 (Sviluppo di funzioni pari/dispari). Sia
f : R R una funzione periodica di periodo 2, regolare a tratti
e pari. Allora il suo sviluppo in serie di Fourier `e
(1.16)
a
0
2
+

n1
a
n
cos nx,
dove
(1.17)
a
0
2
=
1

_

0
f(x) dx, a
n
=
2

_

0
f(x) cos nxdx.
Analogamente, se f : R R `e una funzione periodica di periodo
2, regolare a tratti e dispari, allora il suo sviluppo in serie di
Fourier `e
(1.18)

n1
b
n
sin nx,
dove
(1.19) b
n
=
2

_

0
f(x) sinnxdx.
Dim. Poiche per controllare la parit` a di una funzione lo 0
gioca un ruolo fondamentale (`e un punto di simmetria), in que-
sto contesto ci `e comodo metterci nellintervallo di riferimento
4
cio`e per cui f(x) = f(x)
5
cio`e per cui f(x) = f(x)
1. SERIE DI FOURIER 19
[, ]. Non dobbiamo far altro che controllare che
1
2
_

f(x) dx =
1

_

0
f(x) dx,
1

f(x) cos nxdx =


2

_

0
f(x) cos nx dx,
1

f(x) sinnxdx = 0
nel caso di una funzione f pari, oppure
1
2
_

f(x) dx = 0,
1

f(x) cos nx dx = 0,
1

f(x) sinnxdx =
2

_

0
f(x) sin nxdx
nel caso di una funzione dispari. Notate che, in tutte queste
uguaglianze, nel membro di sinistra abbiamo scritto la denizio-
ne generica di coecienti di Fourier secondo lOsservazione 1.2.
Ora, `e facile controllare che
f(x) cos nx `e
_
pari se f `e pari,
dispari se f `e dispari ,
f(x) sinnx `e
_
dispari se f `e pari ,
pari se f `e dispari .
Pertanto la nostra proposizione discende direttamente dal lemma
che andiamo ad enunciare.
Lemma 1.12. Per ogni numero positivo a e per ogni funzione
g integrabile sullintervallo [a, a] si ha:
_
a
a
g(x) dx =
_

_
2
_
a
0
g(x) dx se g `e pari,
0 se g `e dispari.
20 1. SERIE DI FOURIER

Il fatto che il periodo sia proprio 2 `e una semplicazione


che serve solo a ssare le idee, ma nulla ci vieta di prendere
qualunque altro periodo.
Osservazione 1.13 (Periodo arbitrario). Sia f : R R
una funzione periodica di periodo 2 e regolare a tratti. Allora
la funzione

f(t) := f
_

t
_
`e periodica di periodo 2 e regolare a tratti.
Eettuando il cambiamento di variabile x =

t (e ricordando
lOsservazione 1.2), si verica che i coecienti di Fourier della
funzione

f sono dati da
a
n
=
1

2
_
0

f(t) cos nt dt =
1

2
_
0
f(

t) cos nt dt (1.20)
=
1

to+2
_
to
f(x) cos
nx

dt,

b
n
=
1

2
_
0

f(t) sin nt dt =
1

2
_
0
f(

t) sin nt dt (1.21)
=
1

to+2
_
to
f(x) sin
nx

dt,
1. SERIE DI FOURIER 21
a
0
2
=
1
2
2
_
0

f(t) dt =
1
2
2
_
0
f(

t)dt (1.22)
=
1
2
to+2
_
to
f(x) dx,
dove t
o
`e un qualunque numero reale.
Applicando ora il Teorema di convergenza puntuale a

f ottenia-
mo che (nel senso della convergenza puntuale)

(t) =
a
0
2
+

n1
_
a
n
cos nt +

b
n
sin nt
_
.
Poiche f

(x) =

f

(x/), ci` o signica che


(1.23) f

(x) =
a
0
2
+

n1
_
a
n
cos
nx

b
n
sin
nx

_
.
nel senso della convergenza puntuale. In altre parole, possiamo
sviluppare in serie di Fourier qualunque funzione periodica, a
patto di denire opportunamente i coecienti di Fourier (dati
da (1.20)(1.22) anziche (1.6)(1.8)) e prendere le giuste funzioni
di base (cos nx/ e sin nx/ anziche cos nx e sin nx).
Ovviamente restano valide anche le conclusioni del
Teorema di convergenza uniforme e dei corollari di derivazione e
di integrazione termine a termine.
Osservazione 1.14 (Forma complessa). Ricordando la de-
nizione di esponenziale complesso
e
i
= cos + i sin ,
22 1. SERIE DI FOURIER
possiamo scrivere sia la serie che i coecienti di Fourier in forma
complessa come
(1.24)
+

n=
c
n
e
i
nx

,
dove
(1.25) c
n
=
2

f(x)e
i
nx

dx. per n = 0, 1, 2,
per una funzione periodica di periodo 2.
Ancora, valgono le conclusioni dei Teoremi di convergenza puntuale
e convergenza uniforme e dei corollari di derivazione e di integrazione
termine a termine.
Esercizio 2.2. Sviluppare in serie di Fourier le seguenti
funzioni periodiche:
1) f(x) =
_
x se 0 < x < 2,
di periodo 2,
3 2

0
2

2
2) f(x) =
_
x 1 se 1 < x < 1,
di periodo 2,
2 1.5 1 0.5 0 -0.5 -1 -1.5 -2
1
0.5
0
-0.5
-1
-1.5
-2
-2.5
-3
1. SERIE DI FOURIER 23
3) f(x) =
_
|x| 1 se 1 < x < 1,
di periodo 2,
2 1.5 1 0.5 0 -0.5 -1 -1.5 -2
1
0.5
0
-0.5
-1
-1.5
-2
-2.5
-3
4) f(x) =
_
x
2
se 1 < x < 1,
di periodo 2,
2 1.5 1 0.5 0 -0.5 -1 -1.5 -2
2
1.5
1
0.5
0
-0.5
-1
5) f(x) =
_
_
_
0 se 0 < x < ,
1 se < x < 2,
di periodo 2,
3 2

0
2
1.5
1
0.5
0
-0.5
-1
6) f(x) = sin 3x 4 cos x.
3 2

0
6
4
2
0
-2
-4
-6
Capitolo 2
La trasformata di Fourier
Vogliamo ora estendere la nozione di sviluppo di Fourier an-
che alle funzioni non periodiche. Tenendo presente che il perio-
do di una funzione periodica `e il pi` u piccolo intervallo dopo di
cui la funzione si ripete tale e quale, possiamo pensare che una
funzione non periodica `e, in fondo, una funzione periodica con
periodo innito. Questa intuizione ci suggerisce di passare al
limite nella denizione dei coecienti di Fourier mandando il
periodo allinnito.
Definizione 2.1. Siano f : R R una qualunque funzione
e un numero reale; chiamiamo integrale di Fourier
(2.1)
_
+

f(x) e
ix
dx.
Anche lintegrale (2.1) sia denito, serve che lintegrando
x f(x) e
ix
sia integrabile.
25
26 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
Precisamente, diciamo che la funzione f `e trasformabile se-
condo Fourier se il rispettivo integrale di Fourier converge per
almeno un reale.
In tal caso, la trasformata di Fourier di f `e la funzione
(2.2)

f() :=
_
+

f(x) e
ix
dx per ogni R.
Potrete facilmente vericare (fatelo come esercizio!) che vale
la seguente suciente di trasformabilit` a:
Proposizione 2.1. Sia f : R R generalmente continua e
assolutamente integrabile (su R). Allora f `e trasformabile e la
sua trasformata di Fourier `e denita per ogni valore reale di .
Anche se le funzioni assolutamente integrabili non sono le
uniche che possiamo trasformare, esse risultano particolarmente
interessanti perche godono di altre propriet` a.
Proposizione 2.2. Sia f : R R generalmente continua e
assolutamente integrabile; indichiamo poi con

f la sua trasfor-
mata di Fourier. Allora
(i)

f `e continua su R,
(ii) lim
+

f() = 0.
Che legame c`e fra trasformata di Fourier e serie di Fourier?
Approssimiamo la funzione f con due funzioni f

e f
P

, cos`
denite:
troncata di f: f

(x) :=
_
f(x)
0
se < x < ,
altrimenti
periodicizzata di f: f
P

(x) :=
_
f(x)
periodica
se < x < ,
di periodo 2 .
`
E facile convincersi che, al tendere di a +, sia la funzio-
ne f

che la funzione f
P

convergono a f. Scriviamo poi la


2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 27
trasformata di Fourier di f

() =
_

f(x)e
ix
dx
e i coecienti di Fourier in forma complessa per f
P

:
c

n
=
1
2
_

f(x)e
i
nx

dx.
Vediamo che:
c

n
=
1
2

_
n

_
.
Pertanto, il Teorema di convergenza puntuale aerma che vale
luguaglianza:
f(x) =
1
2
+

n=

_
n

_
e
i
nx

per ogni x (, ). Vorremmo ora mandare a + per


ottenere uno sviluppo in serie per f valido per tutti gli x in
R = (, +). La situzione non `e cos` semplice, perche i
periodi interi ( =
n

, con n = 0, 1, 2, ) sono troppo


pochi per descrivere una qualunque funzione f. Per mantenerci
pi` u generali possibile, prenderemo non solo gli n interi, ma tutti
i numeri reali, e dunque la serie diventer` a un integrale:
f(x) =
1
2
_
+

_
n

_
e
i
nx

dn.
Eettuando poi il cambiamento di variabile =
n

si ottiene
1
f(x) =
1
2
_
+

() e
ix
d.
1
ricordando che d =

dn
28 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
Ora, lunico punto in cui appare `e il membro di destra, perche
abbiamo preso non la trarformata di Fourier di f, bens della sua
troncata f

. Quando `e lecito passare al limite? ci serve che


(2.3) lim
+

()

f()

= 0 uniformemente rispetto a .
Osservando che

()

f()

_
+

f(x)e
ix
dx
_
+

f(x)e
ix
dx

f(x)e
ix
dx +
_
+
+
f(x)e
ix
dx

f(x)e
ix

dx +
_
+
+

f(x)e
ix

dx
=
_

|f(x)| dx +
_
+
+
|f(x)| dx,
`e facile rendersi conto che se f `e assolutamente integrabile, allora
(2.3) `e vera. Abbiamo cos dimostrato il fondamentale:
Teorema 2.3 (fondamentale sulla trasformata di Fourier).
Sia f : R R una funzione assolutamente integrabile e regolare a tratti.
Allora
(2.4)
1
2
_
+

f()e
ix
d = f

(x)
per ogni x in R.
Risulta allora naturale denire:
Definizione 2.2. Data una funzione g : R R, diciamo
antitrasformata di Fourier di g la funzione
(2.5)

g(x) :=
1
2
_
+

g()e
ix
d =
1
2
g(x)
2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 29
Luguaglianza (2.4) stabilisce che lapplicazione trasformata
di Fourier `e invertibile, come viene sintetizzato dal diagramma:
trasformata
antitrasformata
b
f() =
+
Z

f(x)e
ix
dx
f(x) =
1
2
+
Z

b
f()e
ix
d
Se lapplicazione trasformata di Fourier `e invertibile, in
particolare sar` a iniettiva: in altri termini, due funzioni che hanno
la stessa trasformata di Fourier concidono in tutti i punti di
continuit` a.
Corollario 2.4. Supponiamo che f
1
e f
2
sano assoluta-
mente integrabili e regolari a tratti su R. Se

f
1
() =

f
2
() per
ogni valore reale di , allora f
1
(x) = f
2
(x) in ogni x in cui sia
f
1
nche f
2
sono continue.
Dim. Sia x un punto in cui sia f
1
nche f
2
sono continue.
Applicando la formula di antitrasformazione (2.4) prima a f
1
,
poi a f
2
, si ottiene
f
1
(x) =
1
2
_
+

f
1
()e
ix
d =
1
2
_
+

f
2
()e
ix
d = f
2
(x).

30 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
Vediamo ora alcune utili propriet` a della trasformata di Fourier.
La prima propriet` a, che discende in modo immediato dalla li-
nearit` a dellintegrale, stabilisce che la trasformata di Fourier `e
unapplicazione lineare.
Proposizione 2.5 (Linearit` a della trasformata di Fourier).
Se f
1
e f
2
sono funzioni assolutamente integrabili e regolari a
tratti su R, mentre c
1
e c
2
sono numeri reali, abbiamo

c
1
f
1
+ c
2
f
2
() = c
1

f
1
() + c
2

f
2
() per ogni valore di .
La seguente propriet` a (gi` a nota per le serie di Fourier), `e
spesso utile per il calcolo delle trasformate.
Proposizione 2.6 (Trasformata di Fourier di funzioni pari/
dispari). Sia f : R R una funzione assolutamente integrabile e
regolare. Se, inoltre, f `e una funzione pari, la trasformata di Fourier
pu` o essere scritta usando la formula semplicata
(2.6)

f() = 2
_
+
0
f(x) cos(x)dx.
Inoltre, la formula di inversione (2.4) diventa
(2.7) f

(x) =
1

_
+
0

f(x) cos(x)dx.
Analogamente, se f `e dispari si ha:
(2.8)

f() =
2
i
_
+
0
f(x) sin(x)dx,
(2.9) f

(x) =
i

_
+
0

f(x) sin(x)dx.
2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 31
Dim. Scriviamo esplicitamente

f() =
_
+

f(x)e
ix
dx
=
_
+

f(x) cos x dx i
_
+

f(x) sinx dx.


=
_
+

f(x) cos x dx +
1
i
_
+

f(x) sinx dx.


Le relazioni (2.6) e (2.8) seguono allora dal Lemma 1.12.
In modo simile si ottengono anche le relazioni (2.6) e (2.8), dopo
aver osservato che la trasforamata di una funzione pari (rispet-
tivamente, dispari) `e a sua volta pari (rispettivamente, dispari).

Su alcuni testi si trovano denite anche la trasformata seno


di Fourier e la trasformata coseno di Fourier, che sono leg-
germente diverse. Per non fare confusione, andate a vedere la
tabella di conversione.
Il prossimo teorema aerma che, cos` come vedremo per la
trasformata di Laplace, anche la trasformata di Fourier trasfor-
ma la derivazione in un prodotto. Questa rilevante propriet` a
apre la strada a numerose applicazioni alle equazioni dierenziali.
Teorema 2.7 (Morsmo fra derivazione e prodotto). Sia f :
R R assolutamente integrabile e regolare a tratti e indichiamo
con

f la sua trasformata di Fourier.
Se, inoltre, la funzione x x f(x) `e assolutamente integrabile,
allora

f `e derivabile e vale la formula:
(2.10)
d
d

f() =

ixf() per ogni R.
Viceversa, se f `e anche continua e f

`e a sua volta assolutamente integrabile


e regolare a tratti, allora
(2.11)

f

() = i

f() per ogni R.


32 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
Dim. Calcoliamo formalmente
d
d

f() =
d
d
_
+

f(x)e
ix
dx
?
=
_
+

d
d
_
f(x)e
ix
_
dx
=
_
+

ix f(x)e
ix
dx =

ixf()
Per essere sicuri che il passaggio indicato con il punto interroga-
tivo sia lecito, dobbiamo controllare di poter applicare il teorema
di derivazione dellintegrale rispetto ad un parametro. In altre
parole, dobbiamo controllare che la funzione x
d
d
_
f(x)e
ix
_
sia assolutamente integrabile per ogni . Questo `e vero perche

d
d
_
f(x)e
ix
_

ix f(x)e
ix

= |x f(x)|
`e assolutamente integrabile per ipotesi.
Riguardo alla propriet` a inversa, per la denizione di trasformata
si ha

() =
_
+

(x)e
ix
dx
I P
=
_
f(x)e
ix

_
+

if(x)e
ix
dx
= i
_
+

f(x)e
ix
dx = i

f().
Si noti che il termine
_
f(x)e
ix

= lim
T

lim
T
+
+
_
f(x)e
ix

T
+
T

`e zero come conseguenza del criterio necessario di integrabilit` a


su R applicato alla funzione x

f(x)e
ix

= |f(x)|.
2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 33
`
E bene notare che la trasformata di Fourier non `e propria-
mente lineare rispetto al prodotto. In altri termini, non `e
vero che la trasformata del prodotto `e uguale al prodotto delle
trasformate. Vale, invece, una propriet` a un po pi` u ranata:
la trasformata di Fourier trasforma il prodotto per convoluzione
nellusuale prodotto puntuale fra funzioni.
Definizione 2.3. se f e g sono due funzioni a quadrato som-
mabile e generalmente continue, il loro prodotto per convoluzione
`e una nuova funzione, che indichiamo con F G, denita come
segue
(2.12) f g (x) =
_
+

f(y)g(x y)dy.
Proposizione 2.8. Per ogni f e g assolutamente integrabili
e regolari a tratti su R, vale

f g =

f g.
Dim. Dalla denizione di trasformata abbiamo

f() g() =
_
+

f(x)e
ix
dx
_
+

g(y)e
iy
dy
=
_
+

_
+

f(x)g(y)e
i(x+y)
dxdy.
Eettuiamo ora il cambiamento di variabile
_
u = x + y,
v = x

_
du
dv
_
=
_
1 1
1 0
__
dx
dy
_
.
34 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
Dunque

f() g() =
_
+

_
+

f(v)g(u v)e
iu
dudv
=
_
+

__
+

f(v)g(u v)dv
_
e
iu
du
=
_
+

(f g) (u)e
iu
du =

f g().

Esercizio 2.3 (Trasformabilit` a). Stabilire quali delle seguen-


ti funzioni sono trasformabili (secondo Fourier):
1) f(x) =
_
1 se |x| 1
1
x
2
altrimenti,
4 2 0 -2 -4
1.2
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 35
2) f(x) =
_
_
_
1 se |x| 1
1
|x|
altrimenti,
4 2 0 -2 -4
1.2
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
3) f(x) =
_
_
_
1
|x|
se |x| 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
5
4
3
2
1
0
36 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
4) f(x) =
_
1
x
2
se |x| 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
5
4
3
2
1
0
5) f(x) =
_
1 se |x| 1
sin x
x
2
altrimenti,
10 5 0 -5 -10
1
0.5
0
-0.5
-1
2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 37
6) f(x) =
_
_
_
1 se |x| 1
1
_
|x|
altrimenti,
4 2 0 -2 -4
1.2
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
7) f(x) =
_
_
_
1
_
|x|
se |x| 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
5
4
3
2
1
0
Esercizio 2.4 (Trasformata di funzioni non assolutamente
integrabili). Sebbene la funzione f(x) =
1
x
non sia assolutamen-
te integrabile, possiamo denire la sua trasformata di Fourier
prendendo lintegrale ai valori principali:

f() = lim
T+
lim
0
+
__

T
e
ix
x
dx +
_
T

e
ix
x
dx
_
.
38 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
Calcolare

f e vericare che non verica nessuna delle conclusioni
della Proposizione 2.2.
Esercizio 2.5 (Calcolo della trasformata di Fourier). Cal-
colare la trasformata di Fourier delle seguenti funzioni:
1) f(x) =
_
x se 1 < x < 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
-0.2
-0.4
-0.6
-0.8
-1
2) f(x) =
_
|x| se 1 < x < 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
1
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 39
3) f(x) =
_
1 x
2
se 1 < x < 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
1
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
4) f(x) =
_
_
_
1 se |x| 1
2 |x| se 1 < |x| 2
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
1.2
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
40 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
5) f(x) =
_
_
_
1 se 0 < x < 1
1 se 1 < x < 0
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
1
0.5
0
-0.5
-1
6) f(x) =
_
1 se 0 < x < 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
1.2
1
0.8
0.6
0.4
0.2
0
2. LA TRASFORMATA DI FOURIER 41
7) f(x) =
_
2x se 1 < x < 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
2
1.5
1
0.5
0
-0.5
-1
-1.5
-2
8) f(x) =
_
x(1 x
2
) se 1 < x < 1
0 altrimenti,
2 1 0 -1 -2
1
0.5
0
-0.5
-1
Esercizio 2.6 (Calcolo di integrali mediante la trasforma-
ta di Fourier). Utilizzando i risultati dellesercizio precedente,
calcolare i seguenti integrali:
1)
_
+
0
sin (cos sin )

2
d,
2)
_
+
0
cos(/2) (cos 1 + sin )

2
d,
3)
_
+
0
cos sin

3
d,
42 2. LA TRASFORMATA DI FOURIER
4)
_
+
0
1 + cos 2 sin )

2
d.
Complementi
43
44 COMPLEMENTI
Esempio 2.1. Nellintervallo [1, 1], la funzione
f(x) = x
1
3
`e generalmente continua (addirittura `e continua) ma non rego-
lare a tratti.
1 0.5 0 -0.5 -1
1
0.5
0
-0.5
-1
Infatti la sua derivata f

(x) = 1/3x
2
3
non `e generalmente conti-
nua, in quanto in x = 0 si ha
lim
x0
+
f

(x) = +, lim
x0

(x) = +:
1 0.5 0 -0.5 -1
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
COMPLEMENTI 45
Invece, nello stesso intervallo la funzione |x| `e regolare a trat-
ti.
1 0.5 0 -0.5 -1
1
0.5
0
-0.5
-1
Infatti la sua derivata `e pari a +1 se x > 0 e 1 se x < 0; in
x = 0 si ha
lim
x0
+
f

(x) = +1, lim


x0

(x) = 1.
...torna su
46 COMPLEMENTI
Esempio 2.2. Nellintervallo [1, 1], la funzione
f(x) =
1
_
|x|
`e assolutamente integrabile ma non generalmente continua:
1 0.5 0 -0.5 -1
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
In un intervallo limitato, ogni funzione generalmente conti-
nua e limitata, sicche `e integrabile secondo Riemann. Se, per` o,
ci mettiamo in un intervallo illimitato, ci` o non `e pi` u vero.
Esempio 2.3. Nellintervallo R, la funzione
f(x) = sgn x =
_
_
_
1 se x > 0,
0 se x = 0,
1 se x < 0,
COMPLEMENTI 47
`e generalmente continua ma non assolutamente integrabile:
100 50 0 -50 -100
2
1.5
1
0.5
0
-0.5
-1
-1.5
-2
...torna su
48 COMPLEMENTI
Definizione 2.4. Se f : R R `e assolutamente integrabile
e regolare a tratti, deniamo
trasformata coseno:

f
C
() := 2
_
+
0
f(x) cos x dx,
trasformata seno:

f
S
() := 2
_
+
0
f(x) sinx dx.
Se, inoltre, f `e una funzione pari, la formula (2.6) ci dice che

f
C
() =

f(),
sicche la formula di antitrasformazione (2.7) diventa
(2.13) f

(x) =
1

_
+
0

f
C
(x) cos xdx.
Se, invece, f `e una funzione dispari, la formula (2.8) ci dice
che

f
S
() = i

f(),
sicche la formula di antitrasformazione (2.9) diventa
(2.14) f

(x) =
1

_
+
0

f
S
(x) sin x dx.
Le formule (2.13) e (2.14) sono note come formule di antitra-
sformazione di tipo coseno e seno, rispettivamente.
...torna su

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