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ANNO 2 N 3 - Giugno 2013 Periodico della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Pisa Con alcuni contributi della

Casa Cottolengo di Firenze

Cottolengo sotto la Torre


Capitolo IV QUALCOSA CAMBIA

[]"Com che ti si vede sempre meno?". Don Giuseppe sempre il canonico buono, come lo chiamano gi tutti. Per appare pi silenzioso e come distaccato da molte cose. Diventa ancora pi generoso con i poveri; si direbbe che voglia impoverirsi lui stesso. Il canonico Valletti, rettore della congregazione, anzi se ne preoccupa, glielo fa notare, e la risposta quella che, con una battuta, il Cottolengo sta dando a tutti senza spiegare nulla: Divento vecchio, sono un orso, sono un ciabattino non so neppure quel che mi faccio. [] Mentre dice sorridendo orso, sente che certe frontiere si varcano da soli, con la grazia di Dio e laiuto del proprio angelo, ma non pi con gli aiuti degli uomini. E va avanti, solitario e grande, verso quel punto di luce, ancora ignoto, dopo il quale tutto diverr giorno chiaro. [] E di quel tempo il piccolo ma non insignificante gesto di comprare un canarino e metterlo dinnanzi a una icona della Madonna perch la lodi con i suoi trilli: come se egli volesse stringere con la Madre di Dio legami pi semplici, confidenziali e casalinghi.[] il rettore viene dunque dal canonico, del cui silenzio continua a preoccuparsi, e questa volta gli mette in mano una libro [] E una vita di san Vincenzo de Paoli, il grandissimo santo della carit.[]Il canonico accetta il libro, ringrazia, poi nei giorni seguenti comincia a leggerlo, e pi lo legge pi sente in s un entusiasmo mai provato prima; san Vincenzo lo affascina, poi come gli mettesse davanti a segnarli il cammino, anzi, si voltasse a chiamarlo.[] egli intuisce che tante ansie spirituali vissute fino a quel momento possono trovare risposta l, in una svolta nuova della sua vita di prete[] arit, poveri, provvidenza di Dio, dedizione assoluta Ecco i segreti dellaurora. Un piccolo libro e una grande vocazione nuova si intrecciano, ed questo il tempo in cui il canonico ritrova una vivacit particolare. E cos: siamo ormai infatti alla fioritura di Dio. Di tutti gli ospiti della Piccola Casa di Pisa, Melania quella che pi si avvicina al traguardo dei 100 anni, e il prossimo anno sar sulla vetta del "K100" Ha un carattere calmo, non si agita mai e, se qualche volta le sfugge un sospiro sulle difficolt della vita non ci insiste, ma sa accettare la volont di Dio con pazienza. Let la limita nel movimento, ma non le impedisce di essere una delle pi brave collaboratrici di Sr. Candida per i lavori a maglia, che vengono esposti nella nostra mostra annuale. Lei magari non li riconosce come suoi, perch non si ricorda di averli fatti lei, ma lavora con assiduit e senza sforzo. Ha una buona memoria per le preghiere, per i detti tipici pisani, e legge piuttosto bene. Lunica preoccupazione sembra essere quella di seguire la figlia carissima, Maria Rita, che anche lei unospite della nostra Casa, cio di

MELANIA

rendersi conto di dov, di dove si siede, e non tranquilla finch non la vede. Melania una brava mamma, che ha saputo educare i suoi figli nellattaccamento alla famiglia: il fratello di Maria Rita assiste lei e la sorella con ammirevole costanza, aiutato anche dalla moglie, e d una mano anche a noi, con disponibilit e modestia, vivendo la fede con vera coerenza. Quando era pi giovane, Melania veniva col marito a collaborare con le suore nella lavanderia, e anche ora lei che piega con precisione la biancheria pulita da riporre. Le difficolt nelludito non le consentono di partecipare a pieno a quello che facciamo, ma affettuosa e gentile. Cara Melania, un bacio da tutte noi!

Maria Luisa

Lapo, Giovanni e Francesca sono tre scout di due parrocchie fiorentine, Montughi e Santo Stefano in Pane. Hanno scelto di fare un percorso di un anno all'interno della Piccola Casa. Ogni gioved pomeriggio, dalle 15 alle 17, dedicano il proprio tempo agli ospiti: socializzando, scrivendo al computer, ascoltandoli e portando alcune carrozzine a fare una girata. Due ore di sorrisi che agli ospiti sembrano due mesi. Ne approfittiamo per ringraziarli anche all'interno di queste pagine.

SCOUT ALLA PICCOLA CASA DI FIRENZE

18 Maggio: Manogar diacono!

30 Maggio : Visita dei bambini della scuola Cambini


Il 30 maggio sono tornati a trovarci i bambini della scuola Cambini che gi erano venuti con le loro maestre a conoscerci. Questa volta erano i pi piccoli, di prima e seconda elementare, e li abbiamo accolti con tanti palloncini su cui avevamo scritto I NONNI DEL COTTOLENGO VI ASPETTANO A BRACCIA APERTE!!: li avevamo appesi nellingresso e li abbiamo dati a tutti, suscitando unallegra confusione. I palloncini erano attaccati con una sottile treccia, frutto del lavoro della nostra compagna Lina. Ma anche i bimbi ci avevano portato un dono bellissimo: un grande cartellone con lalbero della solidariet, su cui tante foglie con i loro pensieri esprimevano questo valore, la solidariet, di cui avevamo parlato nel nostro primo incontro. Noi abbiamo ricambiato con uno dei cartelloni che laltra volta erano usciti prodigiosamente dal cappello del mago e con due quadretti raffiguranti il nostro Santo, che Arianna ha brevemente ricordato. Abbiamo ascoltato anche una loro canzone e li abbiamo coinvolti nel festeggiamento del compleanno della nostra compagna Benita. Ma la sorpresa pi gradita per loro stata la nostra mascotte ARON. Che bella mattinata ci hanno fatto passare questi bambini! Speriamo che possano tornare e ringraziamo le loro maestre per questa iniziativa che, oltre ad avere per i piccoli un valore educativo, d a noi tanta gioia! Maria Luisa

Vigilia di Pentecoste gioiosa, emozionante nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino per lordinazione diaconale di Manogar. LArati indiano, cerimonia che consiste nellesporre una persona allinflusso benefico del fuoco, stato laugurio pi bello che Manu abbia potuto ricevere! Noi personalmente non conoscevamo questo rito. Una danza melodica accompagnata da canti specifici fatta da tre suore indiane che con movimenti circolari elevano verso lAlto tre vassoi contenenti fiori, candele e incenso. Laugurio di tutta la famiglia cottolenghina ha contribuito a creare quel clima di festa che regna nella Piccola Casa e che scaturisce da quella gioia intima di chi si sente amato e dalla fede. Deo Gratias!

Gianna e Rosanna

La nostra festa dellestate, tanto attesa, arrivata! Lavevamo preparata da tempo, con viva partecipazione, stimolati dalla fantasia di Arianna, che si adoperata perch tutti noi potessimo sentirci coinvolti, chi nel colorare gli addobbi, chi nel canto, chi nelle barzellette da raccontare. Cos, nel pomeriggio di una bella giornata destate, il Direttore ci ha fatti riunire allombra dei tigli del nostro giardino, nella frescura, dove gli addobbi (palloncini colorati, grandi fette di cocomero e ciliegie di cartone, aquiloni) rallegravano la scena. I volontari, le operatrici, il personale, le suore e i religiosi, i nostri tecnici del suono, tutti si sono adoperati per aiutarci. E non stato un lavoro da poco portarci gi, sistemarci, far sedere tutti, anche i numerosi parenti e amici venuti a partecipare alla nostra gioia. Quanta gente! Era una festa di canzoni, canzoni popolari dei nostri tempi, e si cantava in coro (o si seguiva il canto con semplici movimenti), accompagnati dal nostro paziente chitarrista Cristiano. C stata anche qualche voce solista, come Benita, Antonina e Lidania. La valletta era la nostra cara volontaria Rosanna, e , nei momenti di intervallo, annunciati da Enzo, uno schermo televisivo di cartone incorniciava i volti di chi diceva qualche barzelletta. Dopo un simpatico raccontino sulla Torre di Pisa, con relativa canzone, il finale stato un movimentato Ballo del qua qua. A proposito di movimentato, quello che si divertito di pi di tutti stato il cucciolo Aron, eccitato e felice. E andato tutto bene. Abbiamo avuto addirittura la gradita e sorridente presenza della Madre Generale del Cottolengo, che si trovava a Pisa in quei giorni! Come sempre, anche questa festa si conclusa con un rinfresco offerto dal Direttore. DEO GRATIAS a tutti!

22 Giugno: Festa dellEstate

Maria Luisa

Ciao a tutti! Mi chiamo Silletti Francesco e abito nella Piccola Casa di Firenze dal 1958. Sono nato in Puglia il 2 Giugno 1942 e gi da piccolo osservavo come i miei genitori curavano l'orto di casa. A cinque anni mi facevano pulire l'orto dalle erbacce e pi tardi mi hanno insegnato a fare i solchi e a piantare i semi. A mezzo secolo di distanza, con gli altri ospiti della Piccola Casa, abbiamo fatto un orto nel parco e con le stesse modalit di allora abbiamo piantato, curato e poi raccolto quasi un chilo di fagiolini. Lavorare la terra non mi stanca, mi piace molto, per me come giocare.

IL NOSTRO ORTO

VACANZE AD ANZIO LUdienza generale di Papa Francesco in Piazza S. Pietro ha caratterizzato la vacanza estiva di Anzio. Una giornata indimenticabile che rester nei cuori di tutti noi per il calore e la gioia con cui il S. Padre stato accolto in piazza. Sul mare dopo i primi giorni di tempo incerto scoppiata lestate per cui lunghe passeggiate, gio- lamore, laccoglienza e la gioia di co dei birilli, partite a pallone, piccolo giro in pedal per vacanza estiva. tutte ed infine gran bagno finale in mare. Tantissime con-

chiglie belle e colorate non sono mancate sulla battigia lungo la riva del Mare. Ne abbiamo raccolte tante per portare il profumo del mare di Anzio a tutta la piccola Casa di Pisa sempre presente nella nostra preghiera quotidiana. Deo gratias per questa ormai annuale

Gianna

e t n e m a Torta Co' Bischeri t . . n e l o t t co


Ingredienti per il ripieno: 200 gr di riso, 100 gr di cioccolata fondente, 300 gr di zucchero, pinoli e canditi a piacere, mezza tazzina di strega, cacao amaro, uvetta, 4 uova.

Cuocere il riso, aggiungere cioccolato fondente, cacao amaro, lo zucchero, la vanillina, e mescolare tutto; dopo aggiungere le uova montate, i pinoli, luvetta ammorbidita, il liquore, mescolare ancora e mettere in frigorifero. Fare la pasta frolla, stendere 2 dischi da mettere in stampi, fare il bordo con la pasta, aggiungere il ripieno, e fare delle strisce di pasta frolla per decorare. Mettere in forno gi caldo per unoretta.

di Elisa (che ricordiamo con affetto)

BEN...(E)...DETT O
( "Maggio Maggione non ti levare il pelliccione" Giugno la falce in pugno "Chi comanda non suda" (Pisa) 3

Tutti avevamo il cavallo di san Francesco, quanto si camminava!... A scuola sandava a piedi, e noi che sabitava in campagna cerano 5 km di distanza da fare destate e dinverno quando era piovuto sarrivava con le scarpe motose (col fango)! I bimbi che stavano in paese invece non ce lavevano motose come noi!... Sandava a lavorare a piedi e se in famiglia cera una bicicletta, serviva per diverse persone Poi sono arrivati i motorini, il Ciao, la Vespa i nonni di Danilo li chiamavano i fuggiferi perch andavano veloci Il primo Giro dItalia? 1909! Prima di Bartali e Coppi i campioni erano Bindi e Guerra Le automobili erano rare, per pochi ricchi le carrozze erano considerate un mezzo troppo dispendioso, per stavano in piazza della stazione di Pisa per portare a casa i viaggiatori che arrivavano con le valigie in piazza della Berlina, subito dopo la seconda guerra mondiale cerano anche le diligenze che avevano otto posti; con le tendine abbassate sembravano le carrozze del Far West!... Il tram cera ma era difficile che si prendesse: una volta la figlia di un vecchio professore si prese una sgridata per aver fatto questo spreco, lei giovane e la maggiore di tanti fratelli!... Quando andavo con mia sorella al mercato a vendere i polli, candavo in bicicletta: si mettevano gli animali in ceste grandi che si portavano a spalla e perch non scappassero si legavano per le zampe al manico della cesta; poi, prima di fare la strada di ritorno, si prendeva magari un castagnaccio come pranzo Il treno era molto usato: cerano tre classi: i vagoni della terza erano di legno ma pi economici, e a Pisa cera il trenino che ci portava a Marina con poca spesa ci si passava tutta la giornata al mare, si mangiavano i panini portati da casa, e a sera si tornava, stanchi, rossi come peperoni ma contenti, in mezzo a tanta gente: cerano anche delle mamme che allattavano NellOttocento il treno lo chiamavano il Vapore, quello che i poveri montanari che dinverno andavano a piedi dalla montagna pistoiese fino a Talamone non si potevano permettere; lo ricorda il Fucini in "Vanno in Maremma"

I MEZZI DI COMUNICAZIONE DEI NOSTRI TEMPI

chiacchierando come al bar ...

Il Gruppo di conversazione

Aron un piccolo cagnolino di 3 mesi supervivace che un nostro vicino di Casa ci ha portato perch la sua mamma si accorta di essere allergica al pelo dellanimale. Cos il nostro carissimo Direttore Don Giovanni ha dato lok affinch Aron potesse vivere in giardino; i nostri operai gli hanno fatto un grande recinto con dentro una bella cuccia... ma in realt Aron preferisce vivere fuori dal recinto insieme a noi! Sergia, si preoccupa di dargli da mangiare, io mi occupo nel farlo passeggiare col guinzaglio soprattutto al pomeriggio, Arianna d una mano ad altri ospiti nell accudirlo c anche chi ha paura e non vuole avvicinarlo, ma poi non resiste alla sua simpatia e cos butta locchio per vedere che cosa fa. Aron diventato la nostra mascotte, ha animato le nostre giornate e le ha rese pi allegre e frizzanti: un dono della provvidenza! Deo Gratias!

Benvenuto Aron!

Licia

i m i s s pro ti n e m ta appun

3-17 LUGLIO: Vacanze a vi

Per chi rimane a casa: MARTED e VENERD: in Piscina e negli altri giorni: giochi, uscite, palestra e attivit varie. 26 LUGLIO, ORE 9.00: Festa dei compleanni del mese 30 AGOSTO, ORE 9.00: Festa dei compleanni del mese

Maggio, mese della Madonna: il nostro Santo ripeteva spesso questa preghiera anche nella recita del Rosario: "Vergine Maria, madre di Ges, fateci santi. Maria la nostra Madre, la nostra buona madre, la nostra tenera Madre."

salutiamoci cos

BUONE VACANZE!
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