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L ASPEN-SPIRAIN E LE MICIDIALI RICADUTE DI POLMONITE SPAGNOLA

Cosa e cosa non un virus


Il virus non un mostro vivente. Non neppure un mostro semi-vivente o uno Zombie vendicativo che si muove in cerca di vittime. Ancor meno un vampiro tornato dallal-di-l ed assetato di sangue e di nuove cellule umane da ghermire. Gi voler affermare il contrario di questo, come fa sistematicamente e testardamente la medicina, mettendoci incredibili fantasie microbiologiche e geografiche, ci piazzerebbe nel mondo di Walt Dysney, pi che in quello della scienza trasparente. Su questo punto mi sono espresso con una ventina di tesine, sullo stile di Scienza e fantascienza del virus, Il caso Sandlers e i conigli polio resistenti, Il Tamiflu monatto e il pipistrello alchimistico, La farsa del contagio batterico-virale, Superstizione del contagio e cultura della salute, ecc.

Un virus non ammazzabile


Il virus sempre e solo materiale morto e spento del tutto, privo di cervello, di volont, di anima, di mezzi assorbitivi-nutritivi, duplicativi e riproduttivi. Incapace pertanto di pensare e di agire, e meno ancora di intraprendere degli attacchi contro luomo o contro chicchessia. Frammento cellulare polverizzato, riconoscibile e catalogabile in base al tipo di cellule morte di provenienza, ma biologicamente amorfo, inattivo e privo di personalit comportamentale. Un virus poi non pu essere colpito, deattivato,

ammazzato. Si pu mai ammazzare un sasso? Si pu mai assassinare una cosa gi morta?

Un corpo funzionante a dovere non conosce ostruzioni virali


Virus come materiale intasante? Quello s. Come fa ad aumentare e ad intasare se non ha capacit replicative? Molto semplice. Si accumula secondo formula sommatoria e non attraverso moltiplicazione. Si accumula perch il corpo umano che, per normale legge fisiologica, subisce una ininterrotta disintegrazione cellulare producente detriti organici, chiamati impropriamente virus autogeni o veleni. Se il soggetto respira bene, mangia corretto, si muove, utilizza tutte le sue funzioni mentali, fisiche, sessuali e spirituali, il corpo funziona al meglio nel suo metabolismo nutritivo-ripulitivo, e non si creano intasamenti e rallentamenti, blocchi e ostruzioni di alcun genere, in quanto tali virus vengono in parte riciclati e per il resto espulsi mediante gli apparati emuntori (polmoni, reni, intestini, epidermide).

Le squadre di intervento e larma basilare della febbre


Ogniqualvolta luomo si intossica a monte (cibo, stress, emozioni, clima, inquinamento), il sangue si addensa e si viscosizza, il metabolismo si rallenta, gli organi si infiammano (epatiti, nefriti, gastriti, coliti, riniti), i virus si accumulano per sommatoria e creano pesanti ostruzioni. Il servizio batterico interno di nettezza urbana, e di pronto intervento, scatta grazie a Dio con tanto di sirena, e va a piazzare una crisi espulsivaliberatoria chiamata influenza, facendo buon uso dello

strumento principe chiamato febbre, sapientemente dosato dal sistema immunitario.

Il metodo sicuro per guarire rapidamente da ogni influenza


Fin dai tempi pi antichi esiste un metodo sicuro e garantito, preciso e infallibile, per risolvere una cosiddetta infezione virale (che in realt sempre e solo una semplice ostruzione interna e autoctona). Fin da tempi di Sparta e Atene, sin dallera di Talete, Pitagora e Parmenide, si sapeva benissimo come guarire in una sola notte dalle influenze. Guarire in una sola notte, senza farmaci, senza medici e a costo zero, grazie alla febbre alta e allacqua. Ma cosa stai cianciando? Ti rendi conto almeno della gravit di quello che dici? Stai forse bestemmiando Dio Onnipotente come fece Ges prima di finire sulla croce? Sei almeno sicuro?

La febbre? Meglio alzarla che abbassarla!


Certo che sono sicuro. Non al 99 ma al 100%. Come erano sicuri tutti i medici di qualche decennio fa. Ti arriva la febbre? Non abbassarla mai con niente, nel modo pi assoluto. Al limite sarebbe meglio alzarla che abbassarla. Bevi dunque semplice acqua in abbondanza, o anche acqua e limone non zuccherati, e infilati in un sacco a pelo o sotto un caldo piumino o sotto le coperte. Basta una notte con 6-8 ore di intensa traspirazione, stile sauna, e la mattina dopo ti ritrovi sfebbrato del tutto e senza pi intasamento virale.

I medici condotti di ormai antica memoria

I medici condotti degli anni 50-60 conoscevano queste tecniche a menadito, e davano pure consigli di questo tipo alla gente, evitando rigorosamente di ricorrere alle armi farmacologiche. Non erano ancora perseguitati e maramaldeggiati da Big Pharma. Facevano il loro dovere con saggezza e con alto senso di responsabilit. Le loro sale daspetto, attigue agli ambulatori, non pullulavano ancora di promotori scientifici carichi di nuovi farmaci da proporre e da imporre con le buone o le cattive, con i dolcetti e le carote compensative.

Il ricorso sistematico alla pillola, al farmaco e al flacone


I medici di oggi nulla sanno di queste cose e meno ancora sanno dellimportanza della febbre come strumento di guarigione manovrato dal sistema immunitario. Hanno imparato semplicemente che, per ogni diversa patologia, esiste una pillola, un farmaco, un flacone, studiati appositamente per stroncarla. E che la febbre un accessorio della patologia nemica. Qualcosa dunque da sopprimere senza riserve e senza esitazioni. Il risultato finale che queste cure miracolose riducono prontamente la temperatura, ma nel contempo prolungano la febbre che, da intensa e acuta, si trasforma dopo pochi giorni in leggera e cronica, causando alla fine quel fenomeno di morie collettive chiamate epidemie, attribuite ad agenti virali anzich ad ignoranza o a perfidia terapeutica. I casi della SARS e dellAviaria Nel 2004 il CDC (Central for Disease Control), gi autore 20 anni prima della farsa Aids, e la WHO (World Health Organization) lanciarono nel mondo pesanti allarmi sullinfluenza SARS e sullAviaria, collegabili, secondo

loro, alla Spagnola del 1918, maggiore pandemia mondiale di tutti i tempi, sulla base di un virus similaviario preso da una vittima di quel disastro sanitario. Tale prelevamento, se davvero effettuato e non inventato (vista la nota inaffidabilit di questi enti), sarebbe del tutto insufficiente a provare alcunch, visto che la Spagnola caus da 20 a 40 per alcuni, e da 100 a 120 milioni di vittime per altri, dati sempre approssimativi, mancando in quel dopoguerra metodi e strumenti per fare dei reali conteggi statistici. Sarebbero servite centinaia di prelevamenti e non uno solo, per ottenere dei risultati significativi.

Linteressante nascita dellAspen e dello Spirain In realt, la medicina gioca a rimpiattino.


Vediamo come e perch. Ce lo racconta un documento che circola via internet negli Stati Uniti (http://home.earthlink.net/anitaastrologer/aspirinflu.htm), firmato da Marshal Smith su edizione BroJon Gazette. Nel 1890, un chimico americano produsse un medicinale migliorativo di un vecchio rimedio familiare chiamato Willow o Aspen Tea, che veniva preso da anni per calmare gotta, artrite e dolori reumatici. Il nuovo prodotto, pur mantenendo lo stesso sapore di the, conteneva in pi acido salicilico e, mentre bloccava i dolori, aveva effetti collaterali mai prima sperimentati, tipo nausea e vomito. Il chimico stesso si dette da fare e risolse alla fine il problema trovando un neutralizzatore-tampone che limitava tali effetti, e sintetizzandolo in un nuovo additivo chimico coperto da brevetto. A questo punto, e si era nel 1895, il chimico in questione vendette tale

brevetto a una grossa azienda farmaceutica europea di nome Bayer.

Da Aspen Spirain ad aspirina, la grossa fortuna della Bayer


La Bayer, per vendere sia in America che in Europa, registr il prodotto col marchio inalterato Aspen Tea sul mercato americano, e col nuovo marchio, Spirain Tea, sul mercato europeo. Dopo alcuni anni raggrupp i due marchi Aspen e Spirain in uno solo, ribattezzandoli col nome di Aspirina. Fin dal 1905 cerano altre ditte che producevano acido acetilsalicilico con diversi nomi, per cui cominciarono a fioccare denunce e battaglie legali da parte della Bayer. Il gigante tedesco della chimica e della farmacologia stava investendo enormi risorse pubblicitarie sia in Europa che in America, ed era particolarmente intransigente sulla difesa del marchio.

I collegamenti tra aspirina e la pandemia Spagnola del 1918


Tuttora oggi, nelle farmacie, appaiono a fianco dellaspirina Bayer prodotti come Nyquil, Aleve, Tylenol, Motrin, Bufferin, Anacin, e cento altri nomi ancora, tutti contenenti acetilsalicidico o sostanze simili ad essa, e tutti intesi a combattere raffreddamenti, influenza e febbre. In effetto, la riduzione della febbre non era nemmeno menzionata nella licenza originale della Bayer del 1895. La Bayer di allora del resto non conosceva nemmeno luso dellaspirina in ogni suo dettaglio. Ma cosa centra laspirina con la pandemia Spagnola? Centra eccome.

Febbre come espressione del Sistema Immunitario

La febbre non il sintomo di una malattia, ma piuttosto autentica espressione segnaletica del sistema immunitario. La febbre alta, in particolare, agisce sui telomeri, ovvero sui terminali del RNA virale, impedendo loro di duplicare se stessi. I telomeri sono come una chiusura lampo che si chiude in millisecondi e separa il nuovo Rna da quello vecchio. Essi sono termosensibili e non si aprono a temperature inferiori a 37.5 C. E grazie a questo meccanismo che le alte febbri sbloccano gli intasamenti virali.

Ragionamenti contorti e contraddittori


Creando la febbre, linfezione virale viene ridotta quanto basta affinch le cellute T possano catturare ed inghiottire le cellule danneggiate, grazie ai loro acidi forti che disgregano pure i virus Rna in semplici aminoacidi. Questo sistema ammazza i virus e non permette loro di riprodursi, secondo il documento in questione. Solo che, come gi detto allinizio, i virus non sono esseri viventi e non possono essere ammazzati da nessuno. E impossibile ammazzare qualcosa che gi morto.

Le cose sono in realt molto pi semplici, e siamo di fronte a una fisiologica moria cellulare
Quel ragionamento dunque di tipo neo-pasteuriano, e non affatto condivisibile igienisticamente. Serve solo a contrastare lideologia pasteuriana del virus usando argomenti pasteuriani. In realt, non esiste per noi questo meccanismo sofisticato e fantasioso di copiatura e riproduzione dei virus, ma esiste soltanto il semplice avvicendamento cellulare, ovvero la moria normale e fisiologica delle cellule spente che diventano

detriti cellulari. Detriti che, in un corpo funzionante normalmente, vengono in parte riciclati (per recuperare le catene di atomi minerali utili al corpo, tipo gli atomi di ferro) e in parte espulsi.

Il solito sgorbio dellintervento sul sintomo


Non conoscendo un bel nulla di queste problematiche, i nostri medici odierni identificano il nemico da combattere nella febbre stessa, e curano in modo disinvolto e tranquillo linfluenza con laspirina o con dei febbrifughi. Nessun ragionamento sulla fonte intossicante a monte (dieta, stress, clima, ecc) che nessuno ha pensato a disattivare e che continua a rallentare il sangue, a procurare ostruzione virale ed accumulazione virale. Il risultato che, entro poche ore, la fastidiosa febbre scompare e il paziente, anche se tuttora carico di materiale virale, si sente provvisoriamente meglio. Ma n il medico, n tanto meno il paziente, sanno che, con la temperatura normalizzata, si inceppa il meccanismo termico stoppavirus, per cui nel giro di 3 giorni la conta dei virus inespulsi passa da pochi milioni a miliardi e miliardi.

Lo schema classico della polmonite fulminante


A questo punto, arriva una drammatica ricaduta, una ripresa della febbre. Il paziente finisce in ospedale con la polmonite e viene trattato, manco a dirlo, con dosi massicce di aspirina, o di prodotti similari. Comincia a boccheggiare e a bramare dellaria che non riesce ad assumere e, nel giro di 24 ore, passa spesso dalla vita alla morte. Cos che ha bloccato il febbrone iniziale? Laspirina. Cos che ha decapitato infine, dopo circa 72 ore, il sistema immunitario nella fase di ricaduta?

Ovviamente laspirina. Questo uno schema classico nei decessi da polmonite fulminante. Ecco spiegato quello che successe nellepidemia del novembre 1918.

Laspirina in trincea
I medici della prima Grande Guerra sapevano che laspirina riduceva rapidamente la febbre, pertanto ladoperavano in modo sistematico. Se a un soldato veniva la febbre gli affibbiavano subito laspirina. Tre giorni dopo gli veniva la polmonite fulminante e moriva regolarmente durante la notte. Nessuno si sognava di fare dei collegamenti logici tra quella morte e laspirina. Anche perch morire in trincea era cosa normalissima. Se non era il proiettile o la granata, ci pensavano la difterite o la tubercolosi, lo stress e la paura, lumidit e gli stenti.

Il passaparola telefonico
Con larmistizio del 1918 tutti i soldati tornarono a casa dai vari fronti. Per la prima volta esisteva un mezzo straordinario di comunicazione chiamato telefono. Tutti i soldati avevano memorizzato un fatto soltanto, e cio che, con la magica aspirina, la febbre calava. Nessuno aveva invece fatto, lo ripetiamo per chiarezza, il collegamento tra aspirina e polmonite fulminante. I combattenti americani che rientravano in patria dallEuropa, telefonavano a casa, e raccomandavano ai familiari di curarsi con la meraviglia del momento, con la poderosa aspirina, rimedio magico contro ogni tipo di febbre.

La gente moriva come le mosche

Il 24 novembre del 1918 migliaia e migliaia di pazienti ammalati di polmonite affollavano gli ospedali americani con una misteriosa ricaduta influenzale e con la febbre alta. La stessa cosa succedeva in Europa. I medici di allora furono presi di sorpresa. Non avevano mai visto nulla del genere. I pazienti arrivavano in ospedale, venivano messi a letto ed aspirinizzati, e lasciavano libero il loro posto la mattina successiva, prendendo la via del camposanto. La chiamarono epidemia Spagnola perch i primi a morire, come mosche spruzzate dal DDT, si erano registrati in Spagna. Il vero responsabile per non era il DDT, e nemmeno linesistente virus della Spagnola. Il vero responsabile si chiamava aspirina.

Hai la febbre? Prendi laspirina!


Nessuno fu in grado si spiegare quei cento milioni di morti. Ma oggi lo sappiamo. Quella peste non aveva una comune causa patogena, ma raggruppava centinaia di diversi tipi di febbre esistenti da sempre nelle varie regioni del mondo. La sola differenza, nel fatidico Novembre 1918, era lesistenza del telefono e del conseguente passaparola internazionale. Hai la febbre? Prenditi una buona dose di aspirina! Questa era la parola dordine.

Il Tamiflu e la SARS
Ma oggi la situazione non radicalmente cambiata. Il SARS non una malattia. Ma la conseguenza di una nuova aspirina che la FDA ha approvato molti anni fa. Unaspirina speciale che si chiama Tamiflu. Il Tamiflu ha cominciato ad essere usato nel 2003. Come viene usato? Viene usato su pazienti che avevano la febbre e che erano stati curati con aspirine o con

febbrifughi, ritrovandosi dopo alcuni giorni con una ricaduta e una febbre alta. A quel punto i medici impongono il Tamiflu, con dosaggi di 10 cc allora, fino a quando la febbre scompare.

Dubbi atroci sulle responsabilit sanitarie dellultimo secolo


Quella dose oraria di 10cc sufficiente per mandare allaltro mondo migliaia e migliaia di persone. Sufficiente per poterle associare alla nuova peste pandemica SARS, demonizzando non certo laspirina e il tamiflu, ma il nuovo e terribile mostro virale proveniente dai pollai di Hongkong, dai porcili della Nuova Zelanda, dalle scimmie dellIndia, dai ramarri dellAfghanistan, o dagli uccelli pi strani delle Filippine. Non invece che, negli ultimi 100 anni, la medicina, complice la disinformazione galoppante, lignoranza e la corruzione promosse per telefono e per internet, ha ucciso disinvoltamente milioni di vite umane?

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