Podgorica, magistrati indipendenti?

Una ong montenegrina ha stilato un resoconto impietoso sulla situazione giudiziaria nel Paese, puntando il dito contro lorgano responsabile per la nomina delle toghe. Dalle conclusioni tracciate nellultimo rapporto sullo stato di salute del sistema giudiziario montenegrino, pubblicato luned dallorganizzazione non governativa di Podgorica Azioni per i diritti umani - una delle pi note del Paese - non traspare alcuna novit o miglioramento riguardo alla difficile situazione in cui versa lindipendenza della magistratura. Un tema scottante, rilanciato a cadenze regolari negli ultimi anni dalle principali organizzazioni internazionali che vigilano sullo Stato di diritto, dallOnu e dallUnione Europea che ha posto tra le condizioni fondamentali per lintegrazione comunitaria di Podgorica lattuazione di una riforma seria e democratica del sistema giudiziario montenegrino. Del resto le varie e impietose relazioni diffuse dalla Commissione europea parlano da s: la sottomissione della magistratura montenegrina alla deleteria influenza della politica un fenomeno per certi aspetti endemico, che dunque non smette di angosciare Bruxelles poich una soluzione definitiva al problema la chiave per combattere efficacemente contro la criminalit organizzata e la corruzione. In ogni modo il resoconto diffuso dalla ong (riportato dal sito internet Balkan Insight) non si limita a denunciare, per il secondo anno di fila, la mancata presa di coscienza da parte del governo di Podgorica nellaffrontare tale questione, ma cerca di scandagliare le cause allorigine dei mali pi gravi della giustizia montenegrina puntando il dito contro il Consiglio giudiziario nazionale, lorgano responsabile per la nomina delle toghe costituito 5 anni fa. A sollevare profondi dubbi sullindipendenza del Consiglio giudiziario, competente anche per le azioni disciplinari e le promozioni dei giudici montenegrini, basta la composizione stessa dellorgano: nel collegio siedono, infatti, quattro rappresentanti delle toghe, il ministro della Giustizia, due parlamentari scelti rispettivamente dalla maggioranza e dallopposizione e due avvocati indicati direttamente dal capo di Stato, Filip Vujanovic, appartenente al partito di governo. Secondo lanalisi della ong una tale compagine posta nellorgano superiore della magistratura non garantirebbe la

necessaria autonomia e indipendenza dallonnivora classe politica montenegrina: Nonostante sia stata varata qualche legge per cercare di risolvere la situazione - recita uno stralcio della relazione - il problema radicato nel sistema alla base delle nomine, delle promozioni, e delle azioni disciplinari dei magistrati, imperniato su un meccanismo che continua a non ispirare fiducia. Destano, infatti, forti preoccupazioni le metodologie impiegate dai membri del Consiglio per nominare e promuovere le toghe, cos come le ragioni che hanno portato in vari casi alla comminazione di severe azioni disciplinari nei confronti di magistrati, ritenute infondate e politicizzate da parte di molte organizzazioni locali e internazionali. Il problema quindi strutturale: non vengono utilizzati e rispettati criteri precisi e univoci per valutare periodicamente il lavoro dei giudici, impedendo cos ai cittadini e agli osservatori di comprendere chiaramente il perch di molti provvedimenti emanati dallorgano superiore della magistratura. In queste settimane la Commissione costituzionale parlamentare sta cercando di raggiungere un accordo sulle modifiche legislative da operare per incontrare i desiderata dellUnione Europea e soddisfare i criteri di democrazia e Stato di diritto chiesti dalle organizzazioni internazionali, ma finora i politici montenegrini non hanno mostrato alcun interesse a liberare i magistrati dalla loro nefasta influenza.