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Inoltre, si è dimostrata estremamente utile per l'eliminazione dei focolai larvali l'azione di
Gambusia affinis (fig. 1.2), un piccolo pesce d'acqua dolce importato in Italia dal Messico
e dagli U.S.A. a partire dal 1922 per combattere le zanzare anofele, vettori del plasmodio
della malaria. Si tratta di un attivissimo predatore di larve di zanzara: secondo alcune
osservazioni, sarebbe in grado di ingerire una quantità di larve pari al proprio peso
corporeo. Come prescritto dalla Legge Regionale n. 11 del 22/02/1993 ("Tutela e
sviluppo della fauna ittica e regolazione della pesca in Emilia - Romagna"), Gambusia
affinis può essere esclusivamente allevata ed i contenitori nei quali si immette non
devono essere in contatto con la rete idrica (Bellini et al., 2005). Abili cacciatori di
zanzare sono anche i pipistrelli (fig. 1.3), mammiferi assolutamente innocui che ancora
oggi suscitano paura e ribrezzo a causa delle tante leggende che li legano al demonio e
storie oscure. Molto interessante è il progetto intrapreso quest'anno dal Comune di
Fiesole che, per garantire la conservazione delle specie autoctone, ha fatto costruire delle
casette di legno dette bat - box. A titolo sperimentale saranno affidate a privati cittadini
per essere appese in parchi e giardini con la speranza di far diminuire le zanzare dalle
zone circostanti e, allo stesso tempo, di favorire il ritorno dei pipistrelli nelle aree urbane
(www3.unifi.it). In ogni caso, qualsiasi intervento di lotta biologica integrata deve tenere
conto del territorio in esame per minimizzare l'impatto ambientale.
Per l'applicazione di un programma completo di lotta è necessaria anche un'adeguata
opera di sensibilizzazione e d'educazione nella gestione delle aree private. Tale compito è
affidato alle Amministrazioni locali, le quali tramite i più opportuni strumenti di
divulgazione, rendono partecipe la cittadinanza sulle modalità di prevenzione e di
controllo. Ogni singolo cittadino dovrebbe impegnarsi ad eliminare qualsiasi causa che
provochi ristagno d'acqua come barattoli, pneumatici usati, ammassi di rifiuti organici,
pozzanghere e via dicendo. Chi possiede un giardino dovrebbe: curare le cavità dei
tronchi; evitare quando possibile l'utilizzo dei sottovasi o comunque svuotarli
settimanalmente; coprire ermeticamente i bidoni, i fusti e le vasche per l'irrigazione;
rinnovare l'acqua presente nelle caditoie dei cortili; falciare l'erba di scoline e fossi;
controllare ogni anno le grondaie.
Per concludere, il successo di una campagna di lotta contro le zanzare dipende, oltre che
dal lavoro degli Enti pubblici, anche dalla partecipazione ed il coinvolgimento delle
componenti sociali interessate.
Le informazioni contenute nell'articolo sono tratte dalle lezioni di entomologia del prof.
M. Marini, docente all'Università di Bologna.