Sei sulla pagina 1di 25

Dislessia

Dalla diagnosi al trattamento

Cos la dislessia
Secondo il DSM IV la dislessia un disturbo della lettura che si manifesta in individui in et evolutiva privi di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali e che hanno usufruito di normali opportunit educative e scolastiche. Pi precisamente la dislessia la difficolt del controllo del codice scritto, difficolt che riguarda la capacit di leggere e scrivere in modo corretto e fluente.

I bambini dislessici mostrano una inefficace automatizzazione del processo di lettura, abilit che dovrebbe essere strutturata dalla terza elementare, et in cui il bambino dovrebbe cominciare a velocizzare la scrittura e, nella lettura accedere direttamente al significato.

Lattenzione di tipo focale, il bambino cio si concentra specificatamente sulla decodifica del testo stancandosi rapidamente, commettendo errori, rimanendo indietro e di conseguenza non imparando.

La lettura e la scrittura dovrebbero diventare automatiche dalla terza elementare in poi. La difficolt di lettura pu essere pi o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attivit mentali; queste tre abilit infatti (lettura scrittura e aritmetica) presentano delle basi comuni. Inoltre, una sottocategoria della dislessia evolutiva riguarda i bambini con un precedente Disturbo Specifico del Linguaggio (Dislessia Fonologica).

La dislessia non causata da un deficit di intelligenza n da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici anzi, sono bambini intelligenti e creativi. Il rendimento scolastico spesso discontinuo portando gli insegnanti a credere che il bambino abbia difficolt logica; in realt la difficolt maggiore consiste nel decifrare il codice scritto per compiere ragionamenti.

Studi approfonditi dimostrano che il bambino dislessico durante la lettura presenta una scarsa attivazione dei meccanismi cerebrali deputati alla lettura, alla quale corrisponde una eccessiva attivazione di aree cerebrali deputate ad altre attivit. stato inoltre dimostrato come alcune competenze come ad esempio quelle linguistiche, metalinguistiche, visuospaziali etc sono compromesse solo nella loro funzionalit reciproca e non distintamente.

Come si manifesta la dislessia


Le ricerche pi recenti sullargomento confermano lipotesi di un origine costituzionale della Dislessia Evolutiva; ci sarebbe cio una base genetica e biologica che origina la predisposizione al disturbo. La Dislessia tende, infatti, ad essere presente in pi membri della stessa famiglia, anche se con intensit diversa.

Le difficolt di lettura e scrittura possono essere notate fin dallultimo anno di scuola materna (se si svolgono esercizi di pre-lettura e pre-scrittura) o in prima elementare. Nella dislessia evolutiva ci che distolto la correttezza e la rapidit con cui si legge, la comprensione del testo variabile, generalmente buona o sufficiente.

Riguardo la correttezza di lettura ecco alcuni degli errori tipici: 1) Errori di tipo visivo: scambio di lettere che hanno tratti visivi simili o speculari ( e con a, r con e, m con n, b con d, p con q etc). 2) Errori di tipo fonologico: scambio di lettere che hanno la stessa radice (f con v, c con g) etc.

Spesso il bambino con dislessia evolutiva non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno; pu fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni) e pu avere difficolt a esprimere verbalmente ci che pensa. In alcuni casi sono presenti difficolt in alcune abilit motorie, nel calcolo, nella capacit di attenzione e di concentrazione.

Il bambino ha difficolt a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente. Talvolta perde la fiducia in se stesso e pu avere alterazioni del comportamento. Sono molti, infatti, i bambini dislessici non diagnosticati ad accusare ansia da prestazione, depressione e scarsa autostima.

I disturbi di scrittura associate alla dislessia evolutiva sono detti Disortografie cio difficolt nel realizzare i processi di correzione automatica del testo. Gli errori si distinguono in: 1) Errori fonologici
Scambio grafemi (b-p, b-d, f-v, r-l, p-q, a-e) omissioni o aggiunte di lettere o sillabe inversioni (il-li) grafema inesatto (sh,sch, ghi)

2) 3) -

Errori non fonlogici Separazioni illegali (in-sieme) Fusioni illegali (lacqua, nonvero) Scambio grafema omofono (quore, quaderno, squola) Omissione o aggiunta di h Altri errori Accenti Doppie

Riguardo lo stile di apprendimento, stato rilevato che nei bambini dislessici lacquisizione delle abilit connesse alle prime fasi dello sviluppo (parlare, camminare etc..) stata pi lenta rispetto alla media. Inoltre, la capacit di lettura e scrittura inferiore alla vivacit intellettiva; ha difficolt a mantenere lattenzione, gli riesce difficile concentrarsi ed molto vivace. Riesce bene agli esami orali ma ha scarsi risultati a quelli scritti.

Il bambino dislessico apprende rapidamente attraverso losservazione e soprattutto attraversi gli aiuti visuali. Riguardo la lateralizzazione, pu avere difficolt con i compiti che implicano abilit motorie. Ha difficolt nella sintesi e nella copiatura e a riconoscere la destra dalla sinistra. In matematica riesce a contare solo sulle dita e gli risulta incapace apprendere concetti di algebra o di calcolo.

La diagnosi
La diagnosi della dislessia evolutiva deve essere sia neuropsicologica che globale. importante innanzitutto escludere, con mezzi oggettivi, deficit sensoriali (della vista e delludito) neurologici, cognitivi ed emotivo-relazionali. Il disturbo deve essere analizzato nelle sue componenti per capire le aree di difficolt del bambino e soprattutto le strategie che utilizza durante la lettura; il bambino infatti tende durante il corso delle elementari a mettere in atto strategie di compensazione, tende cio a compensare con altre abilit determinate carenze.

essenziale che la diagnosi sia il risultato di un lavoro multidisciplinare tra neuropsichiatria, logopedista, psicologo, psicopedagogista; la diagnosi deve riguardare infatti le sue capacit cognitive, le abilit prassiche e spaziali, la memoria, il linguaggio e lapprendimento in senso stretto.

Ecco solo alcuni dei test pi comunemente usati nella pratica clinica si indicano i seguenti: Attenzione: Test di Stroop Matrici attentive Digit-simbol Trail Making Test Memoria 15 parole di Rey Parole associate Memoria di prosa Ripetizione di cifre Test di Corsi

Efficienza intellettiva WISC/R. Edizioni O.S. LEITER/R. Ediz. Stoelting CO., Wheat Lane, Wood Dale, Illinois, 60191 USA MS 4-8. Edizioni Junior PM47 e PM38. Edizioni O.S. Lettura nelle componenti di Correttezza e Rapidit di un brano Nuove Prove di Lettura M.T. per la scuola elementare e Nuove Prove di Lettura M.T. per la Scuola Media Inferiore Cornoldi C., Colpo G. Edizioni O.S. Test GIO-MA. Giovanardi Rossi P., Malaguti T. Edizioni del Cerro

Correttezza e Rapidit nella lettura di liste di parole e non parole Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva (liste 4 e 5) Sartori G., Job R., Tressoldi P.E. Edizioni O.S. Scrittura nella componente di dettato ortografico Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica Tressoldi P.E., Cornoldi C. Ediz. O.S. Calcolo nella componente del calcolo scritto e del calcolo a mente, lettura di numeri e scrittura di numeri ABCA, Test delle Abilit di Calcolo Aritmetico Lucangeli D., Tressoldi P.E., Fiore C. Ediz. Erickson Valutazione delle Abilit Matematiche (alcune schede) Giovanardi Rossi P., Malaguti T. Ediz. Erickson Protocollo per la valutazione delle abilit di calcolo. Biancardi A.

Cosa fare dopo la diagnosi


Dopo la diagnosi, se il bambino nel primo ciclo della scuola elementare si consiglia generalmente una terapia logopedica, puntando lattenzione soprattutto sulla capacit metafonologica, o una terapia neuropsicologica. Nelle fasi successive, invece, consigliato un intervento di tipo metacognitivo. Lambiente soprattutto quello familiare deve appoggiare il bambino, aiutandolo nella ricerca delle strategie di compenso e soprattutto nella costruzione di una immagine positiva di s.

Cosa devono fare i genitori


bene innanzitutto precisare che i dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma possono imparare. I genitori devono: Informarsi sul problema Cercare una appropriata valutazione diagnostica Discutere del problema con gli insegnanti Aiutarlo nelle attivit scolastiche (leggergli ad alta voce) Supplire la lettura con altri strumenti di informazione (cassette, CD, video).

Cosa deve fare linsegnante


Linsegnante deve: Accogliere realmente la diversit, studiarla, comunicare serenamente con il bambino e dimostrargli comprensione Parlare alla classe e non nascondere il problema (un modo suggerito dalla Dott. Meloni chiedere ad ogni bambino della classe di esporre ai compagni una loro difficolt) Spiegare alla classe il perch del diverso trattamento che viene riservato in varie occasioni ai dislessici Utilizzare le risorse dei compagni di classe assegnando ad esempio un Tutor al bambino dislessico

Collaborare attivamente con i colleghi Comunicare continuamente con i genitori Comunicare e interagire con i servizi ASL Riguardo la scuola Materna e il primo ciclo di S. Elementare: conoscere le tappe di acquisizioni della scrittura e della lettura e sapere condurre il lavoro fonologico e metafonologico Riguardo la scuola elementare, media e superiore: riconoscere le tipologie degli errori ortografici, saper fare un bilancio della lettura nella propria classe, fare un lavoro metacognitivo sulla lettura, lavorare sulle abilit di studio, Valutare tenendo conto dei punti di partenza.

Potrebbero piacerti anche