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Andando avanti di questo passo, dicono i ricercatori di IDC, l'umanità finirà per
produrre più informazioni di quante sia in grado di conservare nelle grandi memorie
dei server. Secondo IDC, nel 2006 il mondo aveva a disposizione una capacità di
archiviazione complessiva di 181 exabyte, lievemente superiore quindi alla quantità
di dati prodotti. Nel 2010, però, la situazione si ribalterà: i 601 exabyte a
disposizione potrebbero non bastare (si stima una produzione di 988 exabyte).
Naturalmente, non tutto necessiterà di essere archiviato e potrà essere cancellato.
Tuttavia, la moltiplicazione delle informazioni è un dato di fatto che non va
sottovalutato, anche perché connaturato alla natura stessa della comunicazione
digitale, dominata dall’abbondanza e dall’eccesso. Con l'ulteriore diffusione della
banda larga e le sinergie tra Internet e telefonia mobile, la quantità di dati
aumenterà ancora di più, poiché convergeranno media “pesanti” come cinema e tv.
Il “sovraccarico cognitivo”,
noto come “Information
overload(ing)”, si verifica
quando si ricevono troppe
informazioni per riuscire a
prendere una decisione o
sceglierne una specifica sulla
quale focalizzare l'attenzione.
Lo sviluppo della tecnologia
ha contribuito alla diffusione
e alla riconoscibilità di questo
fenomeno. La grande quantità di informazioni che si ottengono con un interfaccia
mal progettata o su siti Internet scadenti, possono inibire la capacità di scremarle.
Nel caso della “Net-Addiction” (Internet dipendenza), ad esempio, vi sono soggetti
che passando in continuazione da un sito web all'altro, non riescono a fermarsi né
a ricordare le informazioni ricevute.
Information Overload Addiction: il paziente non compra più un giornale dal tardo
settecento. Non parla, non mangia, non dorme e non va in bagno. Sono rimasti
solo lui, Remo Williams e Topolino. Un tipo un po' attempato, Mr. Google, gli ha
confidato in via riservata che ci sono miliardi di pagine Web ed infiniti portali di là da
quelle. Ed eccolo impalato che legge per mesi la stessa notizia, ogni giorno ad un
indirizzo nuovo: cambia di una parola e due virgole e così nel tempo di qualche
eone si tramuta in una verità sensazionale che per nulla si sarebbe potuta perdere.
Identica a quella di partenza. Michael Schudson, studioso più autorevoli dei
fenomeni legati alla comunicazione di massa, ha sostenuto negli ultimi anni un'idea
dissacrante di come il cittadino deve considerare se stesso, nel mondo
dell'information overload. Occorre superare, Schudson dice, l'ideale astratto del
“cittadino informato”, cioè del cittadino che deve essere informato su tutto per poter
partecipare con razionalità alla vita pubblica. Il cittadino può limitarsi, in questo
nostro mondo pieno zeppo di informazioni, ad essere “monitorante” (“monitorial
citizen”). Deve, cioè, fare scanning dell'ambiente che lo circonda, in modalità a
basso consumo cognitivo, ed essere pronto a diventare attivo solo quando il suo
intervento sia rilevante.
[...] Dunque il problema è di sapere che cosa si deve salvare, che cosa si deve
mettere nell'arca, come dovremo navigare. Il problema della navigazione nel
cyberspazio si presenta come navigazione dell'arca nel diluvio informazionale. È
bene esserne coscienti. Occorreranno i giusti strumenti per orientarci e filtrare
l'informazione. In secondo luogo, credo che il rapporto con il sapere sia
completamente cambiato: viviamo in un'epoca in cui una persona, un piccolo
gruppo, non può più controllare l'insieme delle conoscenze e farne un tutto
organico. È divenuto impossibile anche per un gruppo umano importante. Ciò vuol
dire che la ricostituzione di un tutto organico, che abbia senso, non può essere fatta
da individui o da piccoli gruppi. Dobbiamo imparare a costruire un rapporto con la
conoscenza completamente nuovo. In un certo senso non è un male: dà molta più
libertà all'individuo o al piccolo gruppo, ma certo è molto più difficile.
Se mettete un documento sul Word Wide Web, fate due cose insieme: primo,
aumentate l'informazione disponibile, ma, in secondo luogo, fate anche un'altra
cosa: con i nessi che stabilite tra il vostro documento e l'insieme degli altri, voi
offrite al navigatore che arriverà su quel documento il vostro punto di vista. Quindi
non soltanto aumentate l'informazione, ma inoltre offrite un punto di vista
sull'insieme dell'informazione. Che cos'è il Word Wide Web? Non è soltanto una
enorme massa di informazione, è l'articolazione di migliaia di punti di vista diversi.
Bisogna considerarlo anche sotto questo aspetto [...]
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IDC information overload chart on Flickr
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MONITORIAL CITIZEN