Dostoevskij
ANDR GIDE: SENTO LE VOCI DEI FRATELLI KARAMAZOV RISUONARE DENTRO DI ME
ANDR GIDE
ostoevskij, il solo che mi abbia insegnato qualcosa di psicologia, diceva Nietzsche. La sua fortuna tra noi pur stata singolare. De Vog che presentava la letteratura russa alla Francia, circa ventanni fa, sembrava terrificato dallenormit di questo mostro. Egli si scusava, prevenendo garbatamente lincomprensione del primo pubblico; grazie a lui, si guardava con affetto a Turgenev: si ammirava con fiducia Pukin e Gogol: si apriva un largo credito per Tolstoj: ma Dostoevskij... decisamente, era troppo russo: de Vog gridava al pericolo. Tuttal pi acconsentiva a dirigere le curiosit dei primi lettori sui due o tre volumi dellopera che egli reputava pi accessibili e dove lo spirito si poteva con maggiore indolenza ritrovare; ma con questo stesso gesto egli scartava, ahim, i pi significativi, i pi ardui, senza dubbio, ma, possiamo pure osar dirlo, oggi, i pi belli. Questa prudenza era, certi penseranno, necessaria, come forse era stato necessario abituare il pubblico alla Sinfonia Pastorale,acclimatarlo lentamente, prima di servirgli la Sinfonia corale. Se fu cosa buona ritardare e limitare le prime curiosit a Povera gente, a La casa dei morti, a Delitto e castigo, ora tempo che il lettore affronti le grandi opere: lIdiota, i Demoni, e, sopra tutto, I fratelli Karamazov. Questo romanzo lultima opera di Dostoevskij. Doveva es- Nietzsche diceva sere il primo di una serie. Do- di lui che era stoevskij aveva allora cinquantanove anni; egli scriveva: Consta- il solo ad avergli to spesso con dolore che non ho insegnato qualcosa espresso, letteralmente, la vente- di psicologia. Ma la sima parte di quello che avrei vo- sua fortuna fra noi luto, e, forse anche, potuto esprimere. Quello che mi salva la spe- stata contrastata ranza abituale che un giorno Dio mi mander tanta forza e ispirazione, che mi esprimer pi completamente: in breve, che potr de assai buona in tutto quello che esporre tutto quello che racchiu- acconsentiva a tradurre, e io contido nel mio cuore e nella mia fan- nuo a preferirla a quella che ci fu in tasia. seguito data. Forse certuni, rifaEra uno di quei rari geni che cendosi allepoca in cui essa apavanzano, dopera in opera, per parve, crederanno che il pubblico una sorta di progressione continua, non fosse ancor maturo per sopfino a che la morte non li vengabru- portare una traduzione integrale di scamente a interrompere. Nessun un capolavoro tanto rigoglioso: ripiegamento in quella sua focosa vecchiaia, non pi che in quella di Rembrandt o di Beethoven, al quaVILLAGE le mi piace paragonarlo: un sicuro e violento approfondirsi delsuo pensiero. Senza alcuna compiacenza verso di s, continuamente insoddisfatto, esigente fino allimpossibile, e tuttavia pienamente cosciente del suo valore, prima di abbordare i Karamazov un segreto trasaliALBERTO ARBASINO mento di gioia lavverte: tiene, finalmente, un soggetto della sua e code sono cos di mostatura, della statura del suo genio. da? In effetti, quando si Mi raramente capitato, scrive, visita un museo deserdi aver da dire qualcosa di pi nuoto, si fanno i confronti vo, di pi completo e originale. E con i vernissages, o con le notti questo libro fu quello che accombianche, in quanto occasioni pagn Tolstoj sul suo letto di mordi mettersi in fila. E fare conote. scenze, scambiare chiacchieSpaventati dalla sua lunghezza, re, intrecciare impressioni pi i primi traduttori non ci diedero, di direttamente che sul web. questo incomparabile libro, che Scambiarsi anche siti e portali una versione mutilata: col pretesto in reteee! O navigando, sul di ununit esteriore, capitoli inteterritorio, o sul terreno, o terrari, qua e l, furono amputati ebaterra... Poi, dentro, che si fa, da starono a formare un volume supGiotto a Van Gogh? plementare apparso sotto il titolo: Ma forse un istinto umano I precoci. Per precauzione, il nome pi profondo? Accodarsi a sfidi Karamazov vi fu mutato in quellate, fiaccolate, cortei, proceslo di Chestomazov, in modo di sioni, manifestazioni, dimometter fuori strada del tutto illettore. Questa traduzione era daltron-
Il mio
non le rimproverer dunque che di non confessarsi incompleta. Quattro anni fa apparve la nuova traduzione di Bienstock e Nau. Offriva il grande vantaggio di presentare, in un volume pi serrato, leconomia generale del libro: voglio dire che rimetteva al loro posto le parti che i primi traduttori ave-
strazioni. Sempre globali. *** Militanti, manifestanti, sfidanti, occupanti, bagnanti, badanti, indignati o impegnati in un identikit di scissioni alternative e interattive fra i giovani dei centri e circoli sociali e strumentali, per coinvolgere un collettivo di ricercatori e contestatori su qualche momento di riflessione sopra un fil rouge da capogiro mozzafiato? Occupy a gamba quasi tesa, a testa quasi bassa, ai ferri quasi corti, o a macchia dolio irriverente? Compattando chi?
IL LIBRO
Dostoevskij di Andr Gide (Medusa, pagg. 160, euro 18 Prefazione di Colasanti) A fianco lo scrittore francese e al centro un ritratto di Tullio Pericoli
vano prima eliminato; ma, per una sistematica condensazione, e stavo per dire congelazione di ognicapitolo, essi spogliavano i dialoghi del loro balbettio e del loro patetico fremito; saltavano un terzo delle frasi, spesso interi paragrafi, e tra i pi significativi. Il risultato netto, crudo, senzombra, come sa-
rebbeunincisione su zinco, o, meglio, un disegno a tratteggio ricavato da un profondo ritratto di Rembrandt. Quale non dunque la virt di questolibro per restare, nonostante tante degradazioni, ammirevole! Libro che pot aspettare pazientemente la sua ora, come pazientemente hanno atteso la lo-
Esultando perch? *** Metafore stralunate cos per gioco? Prestigioso? Virtuale? Digitale? Creativo? Kafkiano? Calviniano? Carsico? Flneur? Un eremita 2.0. gay a 360? In un momento di alienazione, aprire un tavolo con una zuppa sui piedi? Per un semicupio dissolvi? *** Piacimento, repentaglio, dimenticatoio, arzigogolo, sdilinquirsi, manipolo, tracagnotto, trabiccolo, scarabocchio, pinzillacchere, ricettacolo, in cagnesco, in brodo di giuggiole, in sollucchero... Fra i vari papabili in corsa a tutto campo (o a bordo campo), con o senza rete (o web), gi si consumano i 140 o 280 caratteri di un sms magari controverso? *** Mai dimenticare per che
non si deve pi chiedere di dove siete? o donde venite?. Suona colonialista, razzista, omofobo. Tuttal pi, domandare: Dove avete le basi?. Pi o meno, allEstero? Pi che altro, allEstero? Per lo pi, allEstero?... In progress? In streaming? In fibrillazione? In crisi? *** Per lUltima Provocazione DI, e uno spruzzo di Bufera SU occorre almeno un cheap cool cult, uno spread smash slot, un team tilt trend, magari qualche mix twitter, ancora un tweet di agor, e finalmente immergervi una dark lady sul sentiero di guerra coi suoi piccoli fans e blogs. Agitare fustigando una scudisciata, con molto ghiaccio, ti. Vabb. Servire cool. Alberto Arbasino
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ro quelli di Stendhal: libro del quale finalmente lora sembra giunta. In Germania, le traduzioni di Dostoevskij si succedono, e ognuna di esse si avvantaggia sulla precedente per scrupolosa esattezza e per vigore. LInghilterra, pi restia e lenta a smuoversi, prende cura di non restare indietro. Nel New Age del 23 marzo scorso, Arnold Bennett, annunciando la traduzione di Mrs Constance-Garnett, si augura che tutti i romanzieri e novellisti inglesi possano mettersi alla scuola delle pi possenti opere di immaginazione che mai siano state scritte; e riferendosi in particolare dei Fratelli Karamazov dice: L, la passione raggiunge la sua pi elevata potenza. Questo libro ci presenta una dozzina di figure assolutamente colossali. Chi potr dire se queste colossali figure si siano mai rivolte, nella stessa Russia, a nessuno tanto quanto a noi, direttamente, e se, prima doggi, la loro voce potuta sembrare pi urgente? Ivan, Dmitrij, Alioscia, i tre fratelli, cos differenti e pure consanguinei, che perseguita e inquieta ovunque la miserevole ombra di Smerdjakov, loro servitore e fratellastro. Lintellettuale Ivan, lappassionato Dmitrij, Alioscia il mistico, sembrano da solidividersi il mondo morale che vergognosamente diserta il loro vecchio padre: e io so che essi esercitano gi su varie persone un indiscreto fascino: la loro voce non ci sembra gi pi straniera; che dico? Noi li sentiamo dialogare dentro di noi.
E tuttavia nessun intempestivo simbolismo, nella costruzione di questopera: si sa che un volgare fatto di cronaca, una causa tenebrosa, che ebbe la funzione di rischiarare la sottile sagacit dello psicologo, serv come primo pretesto per questo libro. Nulla pi costantemente vivo di queste significative figure: mai un solo istante esse sfuggono alla loro pressante realt. Si tratta di sapere, oggi che vengono portate sul teatro (e di tutte le creazioni dellimmaginazione o di tutti gli eroi della storia, non ce ne sono che meritino di pi di salirvi), si tratta di sapere se noiriconosceremo le loro sconcertanti voci attraverso le intonazioni concertate degli attori. Si tratta di sapere se lautore delladattamento sapr presentarci, senza troppo snaturarli, gli avvenimenti necessari allintreccio in cui si mettono a fronte questi personaggi. Ritengo che egli sia molto intelligente e abile: ha capito, ne sono certo, che per rispondere alle esigenze della scena non basta ritagliare, secondo il metodo ordinario, e servire, cos come sono, gli episodi pi notevoli del romanzo; bisogna ricollegare il libro alle sue origini, ricomporlo e ridurlo, disporre i suoi elementi in vista di una diversa prospettiva. Si tratta infine di sapere se acconsentiranno a guardarli con sufficiente attenzione quelli tra gli spettatori che non siano gi penetrati nellintimit di questa opera. Senza dubbio non avranno quella straordinaria presunzione, quella fenomenale ignoranza, che Dostoevskij deplorava dincontrare tra gli intellettuali russi. Si augurava, allora, di arrestarli sulla via della negazione, oppure, almeno, di farli riflettere, farli dubitare. E quanto io scrivo qui non ha altro scopo.
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