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Flavio Cattaneo, Terna cresce in linea con Dax Francoforte

La Commissione Ue ha varato la Road Map 2020 nel campo dellenergia per creare un mercato completamente interconnesso. Terna capofila tra le societ interessate a partecipare alla costruzione delle infrastrutture. In borsa lazienda, guidata dallAD Flavio Cattaneo, ha corso allineata alla prestazione del Dax, lindice principale di Francoforte, toccando il suo massimo storico e raddoppiando il suo valore di quotazione. Dal 2005 il gruppo ha investito 6,5 miliardi 'in opere concrete' e per i prossimi 10 anni il piano di sviluppo prevede ulteriori 7,9 miliardi.

Non chiamatele pi attivit regolate, definizione riduttiva che non risponde pi alle trasformazioni del settore. Soprattutto in vista della rivoluzione a livello europeo che sta per investire le societ delle reti. E mentre Piazza Affari arranca (quando gli altri mercati volano ai massimi), tra le blue chip italiane c chi si stacca dal resto del gruppo. E il caso delle societ che gestiscono infrastrutture, dalle reti elettriche alle reti del gas, a cui si possono aggiungere autostrade e aeroporti. Ma anche di quelle aziende in cui una quota dei margini comunque coperta da attivit assimilabili. Sono tutte societ le cui performance di Borsa hanno battuto il mercato. E le cui prospettive potrebbero essere ancora pi interessanti per gli investitori se sapranno sfruttare loccasione che viene ora offerta loro da Bruxelles. La Commissione Ue ha varato la Road Map 2020 nel campo dellenergia, per creare un mercato completamente interconnesso. Un operazione da centinaia di miliardi di investimenti per cui sono previsti incentivi e finanziamenti a tassi agevolati. A tirare il gruppo delle societ potenzialmente interessate Terna, la societ che gestisce la rete di alta tensione e che garantisce la trasmissione dellenergia elettrica in tutto il paese. In Borsa, lazienda guidata dallex direttore generale della Rai Flavio Cattaneo, di fatto, ha corso allineata alla prestazione del Dax, lindice principale di Francoforte, che di recente ha toccato il suo massimo storico: ha guadagnato sul listino il 30 per cento nellultimo anno e ha raddoppiato il suo valore dalla quotazione del 2004. Lo stesso ha fatto Terna.

Un guadagno per chi ha investito nel titolo cui bisogna aggiungere la cedola, che ha garantito ai soci un rendimento attorno al 5 per cento lanno. Mai venuto meno, neppure con lintroduzione della Robin Hood Tax, imposta dal governo Berlusconi alle societ dellenergia, reti e rinnovabili comprese. Questo, in realt, spiega solo in parte il boom di Terna. La societ della rete elettrica, nel periodo 2009-2012 ha realizzato quasi 2,3 miliardi di utile netto. Ma di questi, oltre 700 milioni li ha realizzati da attivit non tradizionali o non regolamentate. In altre parole, oltre agli investimenti incentivati, il management si sempre inventato qualche attivit collegata (dalloperazione sulle reti in Brasile agli investimenti nel fotovoltaico, entrambi venduti con plusvalenza) che hanno aumentato il monte dividendi. Questo vale anche per Snam, il gruppo che ha appena ottenuto la sua indipendenza dallex controllante Eni passando sotto la Cassa Depositi Prestiti. Il suo core business la gestione delle reti che assicurano la distribuzione del gas, in particolare le dorsali principali che si collegano poi alle reti locali e cittadine. Nei dieci anni di quotazione Snam ha sempre distribuito dividendi ai suoi investitori, per un ammontare totale di 5,8 miliardi, pari a circa all80 per cento dell'utile netto, con una crescita media allanno del 4 per cento. Tutto ci si tradotto in un rialzo negli ultimi dodici mesi del 15 per cento del valore del titolo. Ma la gestione delle reti uno dei settori che pu vantare una redditivit in crescita per un gigante in crisi come Enel, che pu vantare un milione di chilometri di elettrodotti che raggiungono 30 milioni di clienti e 55mila chilometri di metanodotti gestiti per 3,8 milioni di utenti serviti in 2mila comuni. La gestione delle reti rappresenta una voce positiva anche nel bilancio delle utility locali quotate in Borsa. Fattori positivi che hanno fatto del settore delle societ che gestiscono servizi pubblici, secondo la definizione che ne d la Borsa Italiana, uno dei pi ricercati da parte dei fondi internazionali. E che, non a caso, ha messo a segno le migliori performance di Piazza Affari. Ma cosa ha portato a risultati in crescita e come mai proprio in questo periodo di recessione profonda per leconomia italiana? Il calo della domanda di energia e di gas non avrebbe dovuto portare un risultato opposto? Tutto ruota attorno al meccanismo della remunerazione degli investimenti. Detto molto in sintesi, lo Stato riconosce alle societ infrastrutturali quanto speso per lammodernamento, lefficientamento e lespansione delle reti. Nel caso di elettricit e gas una delle voci della bolletta pagata dai consumatori. Nelle autostrade lo si trova nellaggiornamento tariffario. E ancora: per gli aeroporti abbiamo appena visto come il governo Monti abbia dato il via libera ai nuovi accordi di programma dei principali scali italiani - ultimo in ordine di tempo Fiumicino - che hanno previsto laumento delle tariffe aeroportuali in cambio di un piano di investimenti per i prossimi 20-30 anni. Ecco perch si chiamano attivit regolate e perch la sicurezza delle entrate, in cambio di investimenti certi nel tempo, piace ai fondi. Prendiamo il caso di Terna: dal 2005 il gruppo ha investito 6,5 miliardi 'in

opere concrete' e per i prossimi 10 anni il piano di sviluppo prevede ulteriori 7,9 miliardi. Lo steso vale per Adr, la societ di gestione di Fiumicino: laccordo di programma sottoscritto con il governo prevede, sino alla fine della concessione (prevista nellanno 2044), complessivamente investimenti per 12 miliardi di euro, inclusa l'espansione a nord dell'aeroporto della capitale. Per il periodo 2013-2016 gli investimenti saranno pari a 1,2 miliardi, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali di piano fissate in 900 milioni di euro. Non un caso che il fondo F2i guidato da Vito Gamberale, dedicato proprio alle infrastrutture, abbia investito soprattutto sulle reti locali del gas (di cui diventato uno dei principali operatori italiani) e ora sta espandendo la sua presenza negli aeroporti: controlla Napoli Capodichino e Torino Caselle, oltre ad avere una quota di minoranza di Linate-Malpensa. Secondo gli analisti finanziari, le reti rappresentano - in un periodo di crisi come quello attuale una sorta di approdo sicuro in termini di rendimenti, abbastanza costante nel tempo. Certo, nel lungo periodo, i rendimenti e i dividendi delle societ di produzione che ora soffrono il calo della domanda potrebbero essere pi generosi, visto che quando leconomia tira gli utili sono maggiori. Ma il momento attuale non premia le societ che producono e vendono energia. Come si vede dai corsi di Borsa dove molti dei colossi europei, a cominciare dallEnel, sono vicini ai minimi storici delle quotazioni azionarie. Inoltre, per le principali societ infrastrutturali del Vecchio Continente ora si aprono le porte degli incentivi a livello europeo per la realizzazione di reti transfrontaliere. Con tutta probabilit si tratter di erogazioni a fondo perduto e di prestiti agevolati della Bei. Il progetto quello di creare una grande rete continentale dellenergia, in modo da sfruttare al meglio le potenzialit degli impianti produttivi. LItalia, ad esempio, ha il parco centrali a gas pi efficiente dEuropa, molte delle quali ora quasi ferme per il calo della domanda, quando invece potrebbero assicurare gli approvvigionamenti nelle ore di punta in Francia, nelle fasi in cui le centrali nucleari non riescono a soddisfare la domanda. Oppure garantire quella dei paesi nordici, ricchi di impianti eolici, nelle giornate scarsamente ventose. Un obiettivo che lUnione Europa vorrebbe raggiungere entro il 2020 e che si estende anche alla rete del gas. E lItalia, grazie alla sua posizione al centro del Mediterraneo destinata a diventare un ponte sia con i paesi del Maghreb a sud, sia con la penisola balcanica a est. FONTE: Repubblica

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