Sei sulla pagina 1di 20

ELEZIONI PROVINCIALI DI NAPOLI

2009

Programma di indirizzo e governo

Oltre la Provincia. Il futuro

Luigi Nicolais
Presidente

1
I. Avvertenze 3
II. Introduzione 4
III. Oltre la Provincia, verso la Città Metropolitana 5
IV. Legalità e Sicurezza 7
V. Trasparenza e semplificazione amministrativa 8
VI. Scuola e Formazione 9
VII. Donne, Giovani e Lavoro 11
VIII. Integrazione, solidarietà sociale, lotta alle povertà 12
IX. Pianificazione Territoriale e Sviluppo 14
X. Ambiente e Tecnologie pulite 16
XI. Mobilità sostenibile 18
XII. Conclusioni 20

2
I.Avvertenze

Questo documento è frutto dell’elaborazione dei primi contributi e delle sollecitazioni raccolte
attorno agli assi portanti e qualificanti l’azione di governo che il Centro-Sinistra intende
attivare per i prossimi anni alla guida della Provincia di Napoli.
Il testo individua e descrive le principali direttrici di intervento, tratteggia alcune delle priorità
da affrontare nell’immediato e sul lungo periodo ed attualizza l’idea della Provincia che verrà.
Il programma è un documento progressivo ed aperto, pronto ad accogliere e metabolizzare
gli approfondimenti e le contestualizzazioni dei contributi e delle proposte che ogni cittadino
vorrà e potrà lasciare sul portale.
Per ciascuno degli assi sono disponibili e consultabili, in rete e presso il Comitato, i contributi
più articolati redatti dai gruppi di lavoro tematici, nonché articoli tecnici di approfondimento.

3
II.Introduzione

Il Centro-Sinistra intende guidare la Provincia di Napoli per il quinquennio 2009-2013


attraverso un progetto politico che rafforzi il ruolo di coordinamento, programmazione,
governo e valorizzazione del territorio dell’ente.
Per farlo punta ad una svolta coraggiosa, ad un’innovazione radicale, che rivolti e rinnovi
l’apparato amministrativo, il sistema delle relazioni pubblico-privato; l’agenda delle priorità
politiche e tematiche.
Gli strumenti principali saranno il coraggio e la responsabilità delle scelte per dare risposte
all’immediato e a quanto potrà accadere nei prossimi dieci anni.
Per fare questo il Centro-sinistra propone un programma dinamico costruito su pochi, chiari e
riconoscibili assi portanti capaci di anticipare la Provincia del futuro e il suo nuovo assetto
istituzionale.
Un programma condiviso, frutto del confronto e della partecipazione attiva, di comunità
territoriali e di più attori che intendono proporre e sostenere un ruolo proattivo e strategico
dell’Ente su legalità; sicurezza; trasparenza; semplificazione; efficacia amministrativa;
mobilità sociale; pari opportunità; inclusione sociale; solidarietà; infrastrutture e tecnologie
pulite; scuola; formazione; professionalizzazione; ambiente; sviluppo e governo del territorio;
viabilità; attrattori culturali ….
Un programma aperto.
Gli assi individuati rappresentano tracce da declinare e personalizzare rispetto ai luoghi ed ai
contesti. Un’operazione che effettueremo insieme, utilizzando gli strumenti delle nuove
tecnologie e coinvolgendo tutti coloro che vorranno rafforzare e innovare il ruolo della
Provincia a partire dal proprio comune, dalla propria visuale.
Un progetto politico ambizioso che punta a realizzare significative trasformazioni
organizzative ed amministrative come il passaggio dalla Provincia all’area Metropolitana di
Napoli assegnando a quest’ultima un ruolo strategico di pianificazione dello sviluppo del
territorio stimolando e valorizzando le vocazioni delle macro aree provinciali.
Ogni singola comunità sarà coinvolta nell’azione di ridefinizione della propria identità e
missione, per essere tratta fuori dal cono d’ombra di Napoli centro, rispetto alla quale non
dovranno né sentirsi né essere periferia o hinterland, ma poli attrattori di interessi sociali,
economici, culturali.
Leva di questo cambiamento saranno i giovani, presenti in gran numero sul territorio e pronti
a dare il loro contributo di idee, entusiasmo, creatività e speranza.
Dare loro credito significa per noi tutti aprire al futuro e liberare energie.
Insieme potremo costruire la nuova identità della Provincia di Napoli.

4
III.Oltre la Provincia, verso la Città Metropolitana

La Città Metropolitana è l’approdo cui puntare.


La rotta per arrivarci è un patto sociale scandito da piccole, grandi trasformazioni
amministrative e da profondi convincimenti politici, culturali, comportamentali.
L’istituto della Città Metropolitana già previsto nella riforma del titolo V, parte II della
Costituzione nel 2001, è ancora in attesa delle norme di applicazione. Rappresenta la scala
di governo ideale per rilanciare funzioni e missione dell’area metropolitana, sottraendola
all’attuale “morsa” che la vede schiacciata tra il Comune capoluogo e l’ente Regione, con
effetto di grave penalizzazione per le vocazioni dei singoli territori.
Un cambiamento organizzativo e culturale che porterà notevoli benefici, risparmi economici e
temporali, ed eviterà sovrapposizioni di ruoli. Ridurrà i tempi di decisione e di risposta,
avvicinerà e semplificherà i rapporti con i cittadini, snellirà le procedure, renderà superflue
molte delle istituzioni intermedie.
Giungeremo alla Città Metropolitana gradualmente e attraverso una condivisa metodologia di
lavoro e di proposta capace, da un lato, di rendere visibili i vantaggi ottenibili dalla gestione
comune di attività produttive e di servizi, dall’altro di tutelare, valorizzare e promuovere il
tessuto sociale, culturale e produttivo di ogni singolo territorio espressione delle 92 realtà
amministrative costituenti la Provincia di Napoli.
Momento qualificante di questa azione sarà la “campagna d’ascolto” delle comunità.
Una campagna che nasce per riaffermare il principio dell’autonomia responsabile e costruire
una più forte identità territoriale riorganizzata attorno a nuove e ridistribuite funzioni.
L’obiettivo è far nascere un “policentrismo funzionale” su scala metropolitana capace di
generare virtuose economie di scala.
Per questo la nuova Provincia si impegnerà a sostenere misure che favoriscano la
concorrenza e la produzione di beni e servizi entro un mercato risanato grazie a un forte
aiuto mirato alle imprese sane.
Attueremo questo progetto attraverso

• il varo di un Piano per la sicurezza delle persone, delle imprese e dell’ambiente


centrato sulla lotta alle criminalità e alle centrali finanziarie collegate;

• l’adozione di un Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici e delle


strutture edilizie a partire da quelle destinate a servizi di pubblica utilità – scuole,
educandati, ospedali, – fino al patrimonio storico e monumentale, quale volano di
riqualificazione delle infrastrutture e crescita economica del territorio;

• la concertazione con le forze politiche, sociali e produttive di un Piano strategico per


lo sviluppo dell’area metropolitana di Napoli che preveda:

 l’aiuto al sistema del credito, nuovamente regolato e finalizzato a finanziarie


l’innovazione nelle imprese sane, anche attraverso l’istituzione di un unico
fondo interbancario,

5
 la bonifica delle coste, dei fiumi, delle acque e dei territori dai rifiuti tossici,

 lo sviluppo e il potenziamento del sistema integrato di trasporto pubblico su


ferro,

 l’ottimizzazione e qualificazione del trasporto pubblico su gomma, con


interventi straordinari di bonifica stradale

 la semplificazione della pubblica amministrazione,

6
IV.Legalità e Sicurezza

Il Centro-Sinistra assume legalità e sicurezza a fondamento della sua azione di governo


provinciale e li declinerà in ogni loro manifestazione ed espressione, a partire dall’assetto
organizzativo ed amministrativo.
Ogni ufficio dell’amministrazione provinciale deve diventare, migliorando ed innovando le sue
prestazioni e servizi, presidio di legalità e sicurezza per i cittadini, il territorio, le imprese al
fine di esercitare una puntuale e forte azione di contrasto ad ogni forma di criminalità e
devianza.
Verranno utilizzate e diffuse prassi virtuose e progetti innovativi, capaci di portare ad un
ammodernamento complessivo dei servizi, ad un costante e fruttuoso confronto con gli
operatori del settore ( dalle forze di polizia alla magistratura), società civile, associazioni
particolarmente attive contro ogni forma di degrado e di devianza.
Saranno incentivate e potenziate tutte le azioni e gli strumenti diretti alla collaborazione
operativa ed interistituzionale: dall’interoperabilità delle banche dati e delle anagrafi, fino al
monitoraggio e alla mappatura del territorio e delle strutture pubbliche.
L’obiettivo è condividere e riconoscersi in un metodo di lavoro comune e accedere sempre
ad informazioni esaustive e corrette per esercitare con tempismo, efficacia e successo
l’azione di governo e di raccordo sui temi propri del governo provinciale.
In quest’ottica va

• potenziata l’azione della Polizia Provinciale, attivando progetti di videosorveglianza


per quelle aree di specifico interesse e ad alto rischio ambientale;

• diffuso e condiviso l’uso di sistemi di sorveglianza satellitare per contrastare


abusivismo edilizio, degrado ambientale, modifiche territoriali (erosione fascia
costiera, inquinamento acque)
L’azione di contrasto alla illegalità e l’affermazione della legalità e sicurezza poggia anche
sull’avanzamento conoscitivo e sulla formazione culturale dei giovani, ai quali può essere
affidato il compito di rendere socialmente vivibili e fruttuosi i luoghi e i beni sottratti alla
criminalità.
Per cui è necessario da un lato provvedere alla costruzione di una banca dati dei beni
confiscati e già destinati e da destinare e dall’altro semplificare e ridurre i tempi di
assegnazione.

7
V.Trasparenza e semplificazione amministrativa

L'innovazione che intendiamo promuovere e realizzare richiede progetti e processi attuativi in


grado di integrare, coordinare ed attivare, in una unitaria strategia multilivello, tutte e,
soprattutto, tutte insieme le leve abilitanti necessarie (quadro normativo, tecnologie,
organizzazione e gestione, capitale umano).
Pertanto si renderà necessaria una forte azione di re-inegnerizzazione dei processi e ad una
piena interoperabilità tra i 92 comuni della provincia e l’ente stesso.
Tale azione sarà incentivata, promossa e finalizzata a:

• definire la programmazione di breve e lungo termine;

• coordinare l'uso delle risorse disponibili ed ottimizzare gli investimenti;

• individuare linee prioritarie di intervento;

• semplificare le procedure ed abbattere i tempi di progettazione,

• affidamento e realizzazione degli interventi;

• sancire modalità di monitoraggio, verifica e valutazione;

• condividere esperienze e buone pratiche, che abbiano dimostrato significativi livelli di


operatività e sostenibilità.
La valutazione, anche nei termini di soddisfazione dell’utenza, diventerà la “cerniera” tra
l’efficienza amministrativa e la trasparenza verso il cittadino, divenendo l’elemento chiave nel
processo di riforma della provincia.
La ricaduta di tali scelte dovrà essere percepibile dai cittadini e pertanto, coerentemente,
adotteremo il bilancio sociale, strumento che permetterà di leggere e riconoscere la
sostenibilità di ogni singola politica e di ogni azione amministrativa.
Si punterà inoltre ad un ampio uso dello strumento della Carta Nazionale dei Servizi (CNS) al
fine di consentire ai cittadini l'accesso sicuro ai servizi pubblici online attraverso certificato e
firma digitale; all'integrazione e alla valorizzazione del patrimonio informativo dei comuni
della Provincia.
L’obiettivo è di introdurre progressivamente il trattamento automatizzato dell’informazione nei
processi produttivi, a partire dagli scambi informativi tra la Provincia e i comuni di
appartenenza.
La maggior parte delle implementazioni e delle innovazioni saranno introdotte valorizzando
le competenze interne e il Centro Servizi Territoriale CST della Provincia di Napoli.

8
VI.Scuola e Formazione

La provincia cresce e si innova se

• garantisce, tutela ed assicura il diritto all’istruzione ed alla formazione di tutti i suoi


cittadini;

• contrasta la dispersione e la mortalità scolastica, intervenendo con rigore,


lungimiranza e competenza in ogni segmento del percorso formativo;

• valorizza le istituzioni, gli operatori del settore, i luoghi e i tempi della conoscenza.

Ma soprattutto se riattiva l’ascensore della mobilità sociale del merito, delle competenze, del
sapere.
Per giungere a ciò, intendiamo riconfigurare la Provincia come polo di programmazione,
coordinamento e gestione efficiente e capace, in grado di promuovere integrazione tra i vari
segmenti istituzionali ed attuare sinergie con tutti gli attori della filiera della conoscenza.
Le scelte prioritarie e gli interventi prevedono

• la prosecuzione dell’impegno sull’edilizia scolastica che si concretizzerà

 nell’intercettare ed utilizzare in tempi certi fondi nazionali ed europei per


realizzare nuova edilizia scolastica, mettere in sicurezza tutte le pre-esistenti
strutture utilizzando tecnologie ecocompatibili;

 nel ripensare la configurazione degli edifici scolastici secondo una concezione


nuova, in cui gli spazi diventano “ambienti di apprendimento” aperti alle
moderne forme di didattica laboratoriale, ambienti capaci di garantire ed
assicurare, sempre, l’accesso e l’uso ai diversamente abili e la pratica di
attività ludico-sportive;

 nell’ampliare le esperienze di tempo pieno e continuo

• la sostenibilità della gestione funzionale dell’ordinario mediante un ammodernamento


e la semplificazione delle procedure per la manutenzione ordinaria e il potenziamento
della delega dei fondi alle istituzioni scolastiche autonome.

• la stabilizzazione e la qualificazione dei servizi di supporto organizzativo per alunni/e


diversamente abili o in situazione di svantaggio

• l’ampliamento positivo dell’autonomia e la creazione di reti scolastiche. Tale scelta


strategica per la crescita e la qualificazione dell’intero sistema scolastico e formativo
provinciale troverà attuazione attraverso

 la prosecuzione dell’esperienza delle Conferenze d’ambito,

 una sempre più stringente responsabilizzazione degli attori coinvolti ed un


potenziamento dei compiti conferiti,

 efficaci pratiche concertative per la definizione del piano provinciale di


organizzazione della rete scolastica,

9
 la definizione di criteri omogenei per il dimensionamento della rete scolastica,
che facciano leva sulla verifica delle reali esigenze del mondo del lavoro, sulla
valorizzazione delle eccellenze, sull’equilibrio delle varie tipologie di percorsi
di istruzione all’interno di ogni ambito territoriale;

• l’attivazione dell’intera filiera della conoscenza assumendo la centralità


dell’orientamento in ingresso e in uscita e creando virtuose alleanze tra i diversi
luoghi dei saperi, realizzando network tra scuole, centri di formazione, università, con
riferimento alla normativa di istituzione dei poli formativi;

• il potenziamento della cooperazione interistituzionale attraverso

 reti di solidarietà interistituzionale finalizzate a rendere più efficace e incisiva


l’azione di contrasto alla dispersione e all’insuccesso scolastico;

 idonei strumenti di sostegno all’istruzione, allo studio e alla formazione per


soggetti bisognosi e meritevoli;

 un reale coordinamento tra provincia e regione per una regia complessiva


degli interventi di formazione professionale;

 azioni coordinate di monitoraggio e di valutazione per verificare l’efficacia dei


percorsi formativi e puntare sull’occupabilità dei giovani.

10
VII.Donne, Giovani e Lavoro

Nella provincia di Napoli accanto a tante eccellenze, convivono ampie sacche di criticità
economica ed occupazionale che non consentono di capitalizzare al meglio il potenziale di
risorse umane, il capitale sociale, le iniziative locali di sviluppo.
In tal senso vanno garantite: la sinergia fra i vari livelli istituzionali, di cui la Provincia, con i
suoi 3 milioni di abitanti, può essere protagonista e pertanto, in attesa che la Regione deleghi
ulteriori competenze dovute alla Provincia, si propone:

• di rendere più funzionali i Centri per l’Impiego

• di accompagnare, attraverso iniziative chiare, in collaborazione con gli enti che


svolgono tale attività, la promozione di iniziative di auto-impiego o finalizzate allo
sviluppo dell’area della Provincia di Napoli

• tutelare la qualità del lavoro, facendo attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro,
alla garanzia dei controlli ed a tutte le iniziative utili per competenza per combattere
tutte le forme di evasione e sommerso

• acquisire come metodologia di condivisione la partecipazione delle parti sociali, con


un pieno e reale coinvolgimento nei processi decisionali relativi alle strategie di
intervento e nelle fasi di programmazione.

• costruire un rapporto con le autonomie funzionali (Camera di commercio, Università,


enti fieristici, consorzi settoriali, aziende sovracomunali di servizi, ecc.) in grado di
promuovere iniziative che vanno coordinate e ricondotte ad un quadro unitario.
In questo senso investire sui giovani rappresenta un punto di forza della Provincia. Così
come la crescita professionale delle donne. Infatti, oltre che pratica delle pari opportunità
come scelta di modernizzazione della società, l’investimento sulla occupabilità femminile
rappresenta un’occasione di sviluppo per le imprese e di forte innovazione sociale e
territoriale.
Declinare al femminile e per le donne l’innovazione è una delle sfide aperte che la nuova
Provincia assume e sostiene.

11
VIII.Integrazione, solidarietà sociale, lotta alle povertà

La Provincia di Napoli, indipendentemente da volontà politiche, leggi, desideri, si caratterizza


sempre più come una realtà multietnica. Ciò può essere assunto come un fenomeno da
contrastare, oppure come un’opportunità da gestire, per costruire una nuova società aperta,
inclusiva, forte. Il centro sinistra si riconosce in questa seconda opzione e pertanto intende
come governo provinciale:

• ridurre la barriera linguistica e culturale aumentando i centri di apprendimento


adeguatamente attrezzati e gratuiti,

• favorire l’aggregazione sfruttando il consistente patrimonio edilizio degradato e


abbandonato rivitalizzandone una parte nell’offrire servizi agli immigrati;

• predisporre di luoghi di ospitalità e di ambulatori sanitari che facciano da collettori con


le strutture ospedaliere pubbliche nei luoghi dove vi è una maggiore densità di
immigrati;
La presenza di persone senza dimora a Napoli, come in tutte le città italiane, è in aumento.
In strada vivono cittadini italiani e stranieri, minori ed anziani, uomini e donne soli e nuclei
familiari: alcuni vivono in strada per anni, altri per brevi periodi.
Quella dei senza dimora è una condizione di estrema debolezza, di forte esposizione fisica
alla violenza teppistica e alle condizioni climatiche avverse, di progressiva espropriazione di
ogni diritto di cittadinanza.
Si tratta di costituire dei centri di prima e seconda accoglienza dove i clochard possano
trovare riparo e accoglienza, soprattutto nei momenti più difficili dell’anno.
Verrà inoltre introdotta la Residenza anagrafica virtuale che è fondamentale per ricevere
posta, notifiche per le pratiche di assistenza e per tutte la corrispondenza che i senza dimora
non riescono ad avere.
Siamo inoltre consapevoli che qualsiasi intervento di solidarietà sociale oggi, non può non
avere come priorità la famiglia, quale nucleo fondamentale della comunità ed ammortizzatore
sociale per eccellenza.
Proprio per questo gli interventi di solidarietà sociale devono qualificare e potenziare le
risorse di sostegno già presenti sul territorio, promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove
realtà di servizio alla famiglia, favorire l'integrazione e la messa in rete delle diverse agenzie
operanti, per razionalizzare, migliorare e differenziare l’offerta di servizi sul territorio.
E' importante inoltre, realizzare politiche di inclusione sociale, volte a superare le differenze
sociali, economiche e culturali legate al territorio, rendendo più vivibili alcuni quartieri a
maggiore emarginazione e devianza sociale, investendo sia sul piano della dislocazione dei
servizi pubblici ed educativi, che sul piano della risorse umane e professionali da mettere in
campo.
Contemporaneamente, la nuova Provincia adotterà un approccio integrato per le misure di
welfare e di lotta alle povertà in modo da combattere l’esclusione sociale di massa e anche
al fine di sostenere la domanda.

12
Ciò attraverso

• una forte accelerazione di tutte le pratiche relative al finanziamento di programmi e


progetti rivolti ai soggetti deboli attraverso l’apertura di un unico centro di facilitazione
e di ascolto;

• un fondo speciale di prestito temporaneo a favore della liquidità di cassa delle


organizzazioni del terzo settore;

• azioni a favore di una città metropolitana a misura delle diverse abilità,

• l’individuazione di un Ombudsman-garante dell’area provinciale che curi la lotta al


crescente razzismo e sostenga i diritti di immigrati e minori in situazione di estrema
difficoltà;

• la creazione, d’intesa con i comuni, di dieci mense per i senza fissa dimora e le
persone in difficoltà.

13
IX.Pianificazione Territoriale e Sviluppo

La provincia napoletana è interessata da processi di “gemmazione insediativa” e dal


rafforzamento dei centri di minore dimensione che spingono a cambiare i tradizionali rapporti
tra la città capoluogo e la sua provincia stimolando nuove forme di “protagonismo”
istituzionale.
Ciò ha determinato nel tempo una eterogenea riconfigurazione spaziale dapprima
concentrica rispetto alla grande città e poi linearmente lungo i sistemi infrastrutturali presenti,
con edilizia residenziale a bassa densità, attività produttive (generalmente piccole e medie
imprese, attività artigianali e non necessariamente collocate in aree con destinazioni d’uso
appropriate), grandi funzioni metropolitane (centri commerciali, centri di divertimento) che
diventano spesso elementi catalizzatori di mobilità e di nuove urbanizzazioni.
Questo fenomeno ha di fatto determinato la necessaria nascita di una nuova stagione
normativa nel settore dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.
I Piani Territoriali Regionali - P.T.R., i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale – P.T.C.P.
e le norme per il governo del territorio regionale - in Campania la Legge Regionale n. 16 del
22 Dicembre 2004 “Norme sul governo del territorio” - , costituiscono l’impianto normativo
istituzionale per le nuove politiche e pratiche di sviluppo urbano. Gli strumenti di
pianificazione si configurano come strumenti strategici per individuare percorsi non ancora
battuti per lo sviluppo urbano e territoriale.
Siamo però consapevoli che, contrariamente a quanto attualmente accade, elemento
catalizzatore e propulsore dovrà continuare ad essere l’identità delle comunità
La provincia napoletana vive una sua identità subalterna e immiserita rispetto al centro della
città. E i comuni dell’area metropolitana gravano tutti su Napoli senza riuscire a definire
propri spazi di autonomia. Questa struttura gerarchica non funziona. Alla periferia di Napoli
va assegnato un ruolo ed una identità attraverso la localizzazione di servizi ed attività che
diventino attrattori sia rispetto al centro della città che dei comuni della provincia.
E per farlo ogni singola comunità deve diventare protagonista di proposte e di risposte.
Così il potenziamento della rete infrastrutturale e di collegamento deve relazionarsi ed
innervarsi ad una più articolata rete del trasporto su gomma come completamento ed
integrazione della metropolitana regionale, superando le criticità economiche fino ad oggi
evidenziate.
A ciò si deve accompagnare grande un progetto di sviluppo che dia un senso alla mobilità
intra-provinciale.
In questa mobilità governata emerge e si rafforza il tema delle vocazioni territoriali. Il
Giuglianese con il recuperato rapporto con la costa, il Nolano con la vocazione logistica e i
beni culturali, il Pomiglianese con la tradizione industriale, la Costiera sorrentina con la
vocazione turistica ed il Vesuviano con i giacimenti eno-gastronomici possono integrarsi con
il sistema dei Campi Flegrei, enorme attrattore turistico-culturale.

14
In questo quadro assumono un ruolo strategico la valorizzazione del ruolo di Bagnoli e la
riconversione post-industriale della zona orientale di Napoli che diventa cerniera con il
Nolano-Pomiglianese.
Attraverso l’uso delle risorse europee, verrà proposto un grande programma di recupero
delle periferie affinché divengano poli di riequilibrio tra città e zone interne, e nodi di una
grande cintura verde, una “green belt”, in cui il recupero ambientale basato sulle green
tecnologies sia esso stesso strumento di sviluppo e fattore di qualità della vita per tutti i
cittadini.
Dal punto di vista della strategia, i contesti urbani, per le peculiari caratteristiche produttive e
socio-culturali in essi storicamente sedimentatesi, sono i luoghi chiave in cui definire e
attuare interventi di coesione sociale. Uno dei problemi maggiormente avvertiti in queste
aree riguarda le condizioni di vivibilità dei cittadini e la qualità dei servizi erogati dalle
pubbliche amministrazioni. Il congestionamento urbano, dovuto alla concentrazione di ingenti
quote di popolazione provenienti spesso dalle province, esse stesse inadeguate a fornire
servizi e strutture di base (scuole, ospedali, spazi ricreativi), finisce per produrre due
conseguenze negative: il sovraffollamento dell’area urbana e lo scadimento dei servizi
pubblici.
Contemporaneamente lavoreremo per migliorare le condizioni dell’attrattività di Napoli e dei
territori della sua provincia intervenendo sia sul recupero dei beni e degli attrattori culturali
sia bonificando il territorio attraverso interventi diretti sulle infrastrutture materiali e su quelle
immateriali.
In particolare poi, per accrescere l’interesse a livello internazionale verso i settori produttivi
ed economici regionali, verrà predisposto un pacchetto integrato di azioni tese in modo
congiunto alla valorizzazione e alla conoscenza delle potenzialità imprenditoriali dei territori
provinciali e alla ricerca di accordi sulla sicurezza territoriale fissati anche attraverso la
definizione di Certificazione sulla Sicurezza e la Legalità Territoriale, un marchio che
potrebbe fungere da stimolo per i potenziali imprenditori internazionali.
Un’attenzione particolare, sintesi del buon governo territoriale, verrà prestata all’agricolatura,
per renderla sostenibile e di qualità, altamente competitiva sia sul mercato locale, nazionale
e internazionale.
L’agricoltura nella provincia di Napoli ha nel passato costituito il volano di sviluppo
dell’economia del territorio e ha rappresentato il baricentro geografico della cosiddetta
“Campania felix”.
Oggi occorre spezzare i vincoli e superare le criticità che ne impediscono un’affermazione di
successo. Ciò potrà attuarsi attraverso politiche mirate e orientate alla qualità, alla sicurezza
e alla tracciabilità e quindi riconoscibilità dei prodotti.
Tali scelte potranno essere agevolmente sostenute anche attraverso l’attivaione di un
“Centro di eccellenza per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari territoriali” in
grado di integrare e mettere in sinergia le competenze tecnico-scientifiche presenti sul
territorio in modo da favorire processi di innovazione e trasferimento tecnologico, ma anche
di intervenire positivamente sulla logistica, conservazione ed esportazione delle produzioni.

15
X.Ambiente e Tecnologie pulite

Il territorio della Provincia di Napoli oggi è percepito come un luogo di profondo disagio,
economico, culturale e sociale.
Eppure noi possiamo e siamo in grado di invertire percezioni e consapevolezze, utilizzando
le nuove tecnologie per il monitoraggio e sensibilizzando ogni cittadino a forme di
responsabilità ambientale
Si badi bene questa nuova vocazione ambientale deve basarsi sulla conoscenza e sulla
consapevolezza. Non una mera difesa dell’esistente, ma l’adozione delle tecnologie pulite
come volano di sviluppo e paradigma intorno al quale ricostruire i processi del nostro
sviluppo e del nostro agire quotidiano.
Fondamentale in questa azione è il completamento del ciclo dei rifiuti provinciale che dovrà
segnare il ritorno alla gestione ordinaria della raccolta, del riciclo e dello smaltimento, in virtù
del passaggio di competenze alle province con la fine dell’esperienza dei commissariati
straordinari.
Vogliamo costruire una Provincia ambientalmente sana, in cui il territorio è completamente
bonificato e costantemente monitorato dalle tecnologie più moderne, in grado di assicurarci
della qualità e della sicurezza dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e del suolo
che abitiamo e coltiviamo.
La nostra opzione strategica sarà l’adozione in larga scala delle cosiddette Tecnologie Verdi
(Green Technologies), intorno alle quali far ruotare ogni azione di sviluppo del nostro
territorio.
Ciò significa incentivare l’uso di fonti energetiche alternative e rinnovabili, puntare sull’edilizia
eco-sostenibile, intervenire sul ciclo delle acque, sulla manutenzione e messa in sicurezza
degli ambienti, sui sistemi di mobilità e sulla logistica, ma anche e soprattutto sul ciclo
integrato dei rifiuti e del loro smaltimento.
Scelte queste che consentiranno di contrastare efficacemente la riduzione delle risorse
naturali ed il degrado ambientale generando contemporaneamente una grande opportunità
di crescita economica e miglioramento della qualità della vita.
Ogni nostra politica e ciascun intervento collegato all’ambiente o con possibili ricadute sarà
sempre soggetto a un momento valutativo e a severe procedure di prevenzione per la
mitigazione dei rischi.
Proprio perché consapevoli degli esiti devastanti per l’ambiente e per l’economia della
tragedia rifiuti intendiamo da questo avvio di soluzione lanciare la nostra strategia di riscatto
ambientale.
Il ciclo della gestione dei rifiuti è ancora incompleto. Non è possibile pensare di organizzare
una gestione efficiente senza ricorrere a tutte le opzioni ambientalmente compatibili e
tecnologicamente affidabili, e quindi al riciclo delle frazioni secche riciclabili, al trattamento
biologico della frazione organica umida, al trattamento di termovalorizzazione della frazione
organica non riciclabile.

16
Di fatto ad oggi, tutto il rifiuto indifferenziato (quasi il 90% del totale) dopo una serie di
trattamenti costosissimi, ma di scarsa utilità, viene smaltito in discarica o "stoccato" nei siti
delle ecoballe.
Queste carenze strutturali hanno portato ad un uso indiscriminato della soluzione discarica,
che, oltre a rinunciare alla valorizzazione del rifiuto, depaupera la risorsa "suolo" della
regione, a danno soprattutto delle generazioni future.
La nostra opzione strategica è per

• una progettazione e gestione, trasparente e sicura, delle discariche nel pieno rispetto
delle norme in vigore.

• una gestione attenta dei rifiuti speciali, quelli prodotti da attività di servizio ed
industriali, che sono potenzialmente più pericolosi e quantitativamente 2 o 3 volte
maggiori rispetto a quelli urbani e su cui si concentrano gli interessi delle ecomafie.

• una puntuale comunicazione e informazione ai cittadini per far crescere


consapevolezze e consenso, oltre che capacità pratica verso la raccolta differenziata

• una formazione avanzata per i tecnici che operano sul territorio metropolitano.

• il censimento dei siti contaminati da rifiuti pericolosi, consapevoli che esistono diverse
centinaia di siti pericolosi dove è forte e grave il rischio per le colture e quindi per
l'ambiente e la salute dei cittadini

• il monitoraggio ambientale attraverso la tracciabilità dei rifiuti, dal momento della loro
produzione, durante la fase del loro trasporto e fino al loro smaltimento definitivo; ed il
monitoraggio continuo, trasparente ed affidabile degli impianti preposti al loro
trattamento e smaltimento (comprese le discariche, per ciò che riguarda sia la
gestione amministrativa e le procedure di accettazione e conferimento dei rifiuti agli
impianti, sia la misurazione e controllo di tutti i principali parametri di interesse dei
diversi comparti ambientali).

• il completamento dell'impiantistica per i rifiuti, selezionando e realizzando


infrastrutture adeguate al trattamento efficiente dei vari rifiuti solidi (urbani e speciali)
prodotti nel territorio provinciale, per contribuire, in coordinamento con il governo
regionale, al raggiungimento dell'autosufficienza regionale di trattamento e
smaltimento in sicurezza.

• l’insediamento di Tavoli di concertazione con le imprese, attraverso i quali proporre


agevolazioni a quelle che vogliono migliorare il loro ciclo produttivo acquisendo le
"migliori tecnologie disponibili", che garantiscano il mantenimento della qualità del
prodotto finale ed impatti complessivamente molto più limitati sull'ambiente.

• un pacchetto di politiche di pulizia per le città volte a riorganizzare i servizi di raccolta


e pulizia strade e a favorire decoro e salubrità ambientale. I risultati di questi
interventi locali e mirati dovranno essere facilmente percepiti e registrati dai cittadini
Questo insieme di scelte politico-gestionali, converge in un unico obiettivo che può essere
riassunto in una percentuale: oggi la raccolta differenziata non supera il 15% - con forti
dislivelli tra diverse aree della città capoluogo e i diversi comuni della provincia – la nostra
sfida è raggiungere in tre anni il 30% e in cinque anni il 60%.

17
XI.Mobilità sostenibile

La Provincia di Napoli si caratterizza per la densità abitativa tra le più alte d’Europa e del
mondo: 2.632 abitanti per kmq.
In questo contesto la mobilità sostenibile dei cittadini e delle imprese è uno dei punti nodali
per il cambiamento.
Il nostro obiettivo di governo è migliorare la qualità della vita dei cittadini intervenendo sui
servizi, le reti stradali, le infrastrutture, le gestioni e creare nuove sinergie con altri servizi di
mobilità presenti sul territorio.
Per questo punteremo a

• potenziare sistemi di “raccordo” leggeri al sistema di metropolitana regionale


attraverso la realizzazione di tranvie, bus way, funivie e funicolari;

• riorganizzare ed ottimizzare i servizi di trasporto pubblico su gomma, in funzione


anche dei nuovi servizi ferroviari, in modo da eliminare le sovrapposizioni e
assegnare agli autobus il ruolo di servizi di collegamento alla rete ferroviaria
metropolitana;

• riorganizzare e realizzare nuovi bus terminal, con progetti qualificati ed inseriti nei
luoghi di interscambio;

• integrare le attuali previsioni per la realizzazione di nuovi parcheggi di interscambio,


per favorire l’accessibilità al sistema di metropolitana regionale e l’integrazione
modale

• aumentare la qualità dei servizi di trasporto pubblico locale, in particolare per quanto
riguarda la pulizia dei treni, il miglioramento del comfort di viaggio, l’informazione
all’utenza e la puntualità, chiedendo azioni mirate alle Aziende di Trasporto Pubblico
Locale.
Particolare attenzione sarà dedicata, contestualmente all’aggiornamento del Piano di bacino
e alla messa a gara dei servizi, alle Aziende di trasporto pubblico locale partecipate dalla
Provincia, verificando anche l’opportunità di aggregarle di un’unica Azienda di bacino su
gomma.
Banco di prova sarà poi un puntuale programma di riqualificazione, messa in sicurezza e
manutenzione della rete stradale provinciale aumentandone gli standard qualitativi e di
sicurezza.
L’attuale rete stradale provinciale è la parte restante di una più estesa (circa 1.700 km) che,
dalla fine degli anni ‘90, si è andata a modificare a seguito delle cessioni ai Comuni. Ad oggi,
la rete di proprietà e/o in gestione della Provincia di Napoli, è costituita da circa 844 Km di
assi stradali, e comprende: gli assi prettamente di proprietà della Provincia (circa 600 Km),
gli assi di proprietà della Regione, affidati in gestione, gli assi ceduti dall’Anas.
Lavoreremo quindi per

18
• l’implementazione di un sistema di manutenzione programmata e la realizzazione di
interventi mirati di tipo infrastrutturale sulla rete stradale provinciale

• innovazioni tecnologiche, volte a favorire il rispetto del codice della strada, il controllo
della condotta di guida, il monitoraggio dei flussi di traffico, al fine di migliorare le
prestazioni offerte dalla rete esistente e conservarle nel tempo, soprattutto in tema di
sicurezza stradale

• il sostegno e l’attuazione di interventi di moderazione del traffico in ambito urbano,


dove le strade provinciali intersecano insediamenti, residenze, quartieri, scuole, per
migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Alcune delle principali strade, interessate dal sistema integrato di gestione, manutenzione e
miglioramento della sicurezza della rete, saranno:

• l’ex SS (strada statale) 162 nc, cosiddetto “Asse Mediano”;

• l’ex SS 162, “del Centro Direzionale”;

• l’ex SS 87,“Sannitica tra Caserta e Napoli” (di demanio regionale);

• la SP (strada provinciale) 1, “Circumvallazione esterna di Napoli”;

• la SP 500, “Asse perimetrale di Melito”.

Al fine di ottimizzare la rete viaria favoriremo, poi, il completamento dei collegamenti sia con
le infrastrutture viarie nazionali sia con quelle comunali, a tal fine si opererà prioritariamente
sulla

• viabilità di accesso al CAAN (Centro agroalimentare) di Volla, 2° lotto;

• realizzazione dello svincolo sulla A3 per il Comune di Tufino;

• viabilità di accesso per il termovalorizzatore di Acerra;

• viabilità di accesso al CdR di Giugliano.

Abbiamo inoltre assunto a priorità politica anche la questione dei collegamenti marittimi nel
Golfo di Napoli, al fine di garantire servizi stabili ed efficaci, e quindi una reale continuità
territoriale ai residenti delle isole; e al tempo stesso, una buona accessibilità alle isole per i
flussi turistici.
Come governo dell’innovazione opereremo affinché

• gli armatori privati, raggiungano standard più elevati di qualità e affidabilità del
servizio, attraverso l’introduzione di una nuova regolamentazione, anzitutto per i
servizi residuali, attualmente non disciplinati da alcun tipo di obbligo, e per i servizi
minimi, al fine di garantire l’effettivo e pieno adempimento degli impegni assunti dagli
operatori;

• gli utenti possano beneficiare di una integrazione tariffaria, sia a mare tra i diversi
operatori, sia anche una integrazione terra-mare, che consenta - ad un costo
agevolato coperto con un solo biglietto – l’uso congiunto dei servizi di trasporto
pubblico locale sulle isole e nella città di Napoli e dei collegamenti marittimi con la
terraferma.

19
Infine, ma non da ultimo, interverremo affinché le nuove stazioni della metropolitana
divengano sempre più attrattori di servizi, attività commerciali e ricettive, innescando una
sostanziale riqualificazione del tessuto edilizio circostante.

XII.Conclusioni

Coerentemente alle nostre scelte programmatiche, questo documento non si chiude, ma si


apre a nuove sollecitazioni e a nuove provocazioni cui dare risposte.
Siamo tutti consapevoli che ogni programma elettorale è una silloge di buoni propositi e
intendimenti contestualizzati in raffinate analisi socio-economiche.
Ma al di là dei contenuti e della forma scelta, ogni programma è, e resta, una bandiera da
esporre per chiamare a raccolta. Ed è una cassetta degli attrezzi da usare ogni volta che
occorre fare una scelta, sostenere un’azione, avviare un intervento.
Per sapendo tutto questo redigendo il nostro, abbiamo cercato di fare quell’auspicato salto
nel futuro e guardare lontano, cercando di rendere attuale una realtà che è da venire: la
Provincia oltre se stessa.
Abbiamo scelto solo alcuni dei tanti possibili assi tra le competenze istituzionali, cercando di
usarli da un lato come catalizzatori ed aggregatori, dall’altro come molle per proiettarci in una
nuova dimensione, di cui tutti noi saremo protagonisti ed attori.
La nostra forza è quella di volerci essere, di metterci la faccia, la nostra storia individuale e
collettiva.
Ci siamo schierati e abbiamo scelto la parte da cui stare che è quella della legalità; della
sicurezza; dei diritti; della trasparenza; dei giovani e delle donne; dell’ambiente; della scuola;
della ricerca; della solidarietà; della pace; dell’inclusione; delle tecnologie sicure; dei
migranti; della speranza.
È la parte che guarda al singolo e lo tutela in nome e per conto dell’interesse generale, che
promuove e valorizza il merito, che difende il territorio, il lavoro, ogni singola vita e dignità.
È la parte che innova e sogna. Che contrasta e lotta ogni forma di devianza, di crimine, di
esclusione, di emarginazione, di ignoranza e mortificazione.
Nei prossimi cinque anni vogliamo che questa parte divenga l’armatura e la malta con cui
costruire oltre la Provincia e vogliamo che ciò accada con ogni cittadino dei novantadue
comuni del Napoletano.

20

Potrebbero piacerti anche