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Viaggi naturalistici destate

Ambienti, fauna e flora

Di Peruzzo Matteo III B

<<Anime gemelle>> (1849) di Asher B. Durand

Valutazione

Giudizio fina- ___ le: Giudizio erbario: ___ Giudizio relazione: Firma dellinsegnante ___

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Considerazioni sulla campagna della bassa pianura veneta ed osservazione di un canale. (pagina 4) Osservazione del paesaggio e della flora dellalta montagna (Cima Grappa / Monte Grappa). (pagina15)

La posizione del tratto del canale Menegon osservata. Il tratto del canale Menegon osservato si trova sotto lamministrazione del comune di Mira. Il canale segna da confine del territorio del comune di Crea da quello di Mira e Borbiago.

OSSERVAZIONE DELLA BASSA PIANURA VENETA E DELLA SUA FLORA E FAUNA E ANALISI DEL CANALE MENEGON (MIRA - BORBIAGO) CHE ATTRAVERSA
IL TRATTO DI PIANURA OSSERVATO PERUZZO MATTEO

III B 24 LUGLIO 2007

Considerazioni sulla bassa pianura veneta:

a bassa pianura veneta la parte pi a est della Pianura Padana. Questo ambiente assai antropizzato e non solo per lurbanizzazione, cio dallespansione delle citt, e per

lindustrializzazione del territorio; ma anche per la presenza dei suoli Figura 1 Un pioppeto sull'aragricoli, ovvero le campagne. gine sinistro del caOltre ai suoli coltivati, in questi luoghi si possono trovare qualche bosco nale Menegon. Quedi piccole o medie dimensioni. I boschi presenti sono diversi tra loro; in- sta tipologia di bosco dovuta dall'uomo; fatti si possono trovare: il infatti questa una pioppeto cio una coltura ar- coltura per la produborea formata da una sola zione di legname e carta abbastanza difspecie (il pioppo), sono alberi fusa nella Pianura coetanei e sono boschi im- Padana. piantati dalluomo per la produzione della carta e sono privi di un sottobosco in cui presente solo lerba; i boschi delle ville (gli unici secolari) che sono formati da piante esotiche; e quello autoctono, cio il bosco planiziale formato da (Quercus ro-

Figura 2 Dalla foto si pu vedere la forte presenza dell'uomo sulle querce come la farnia sponde del Menegon; infatti sono presenti vicino ai suoi argini vabur), frassini e olmi. rie colture e case.

Nel luogo osservato, non si visto nessun olmo, che un albero autoctono; molti di essi sono, o stati tagliati, o si sono ammalati della grafiosi; per questo raro vedere olmi secolari o che superino i venti anni. Flora della campagna veneta: a flora della campagna veneta gira prevalentemente attorno allattivit agricola delluomo. In questo luogo viene preferita la monocoltura in part icolare la coltura del mais (Zea mays); poi segue la soia (Glycine max), che nel

territorio osservato questano non stata coltivata e il grano o frumento (Triticum varie specie),gi mietuto a giugno, e del tabacco (Nicotiana tabacum). Il grano e il mais sono piante monocotiledoni, una classe delle angiosperme di cui appartengono meno specie vegetali, invece delle dicotiledoni, che per sono molto importanti per lalimentazione umana. Monocotiledone significa che nel seme c un solo cotiledone, cio una fogliolina in cui sono immagazzinate le
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riserve. I monocotiledoni si riconoscono per le radici fascicolate, i vasi conduttori disposti in modo sparso, le foglie che di solito hanno le nervature parallele e dal fiore che solito avere tre petali o multipli di tre. 3 Oltre alle colture suddette Figura 3 Coltura di mais; nella pianura veneta, esistono altri tipi di coltura come si predilige la coltura di questa pianta ad usi quella del frutteto in cui vengoalimentari e anche industriali o per la produziono coltivati alberi da frutto come ne di mangimi. la pesca (Prunus persica) e la vitiFigura 4 Pianta di tabacco Una pianta matura di tabacco raggiunge un'al- coltura, cio la coltura della vite tezza compresa tra 1 e 3 m, per un totale di 10-20 foglie ciascuna. Con queste ultime, seccate e (genere Vitis). lavorate, si producono sigari, sigarette e tabacco Altre piante vivono come parasda pipa. alle colture di e grano e mais siti siti alle colture di grano mais ed la Figura 6 Grappolo d'uva gramigna anchessa monocoed lache grami gna cheuna anchessa La pianta della vite appartiledone e fa parte delle graminacee. motiene alla famiglia delle vitacee, ordine delle ramnoconali. Il suo frutto, l'uva, tileera consumato gi nell'antichit. La piante di vite done (genere Vitis) possiedono e fa viticci che costituiscono fusti modificati. parte Figura 7 Soia La soia, pianta delle erbacea appartenente alla grafamiglia delle leguminose, viene micoltivata in diverse regioni del mondo, in particolare nacee. negli Stati Uniti, in America meridionale eLe in alcune zone dell'Asia.tecniParticolarmente ricchi di proteine che i suoi semi, parenti stretti dei fagioli, costituiscono moun importante alimento nelle diete povere derne di grassi
animali.
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Figura 5 Campo di grano Il grano, o frumento, viene coltivato in tutto il mondo, nella fascia temperata, fin dall'epoca preistorica. I maggiori produttori di frumento sono i paesi dell'ex Unione Sovietica, la Cina e gli Stati Uniti.

Le tecniche moderne tentano di eliminare queste piante infestanti tramite diserbanti ed altre sostanze chimiche che vanno poi ad inquinare i corsi dacqua circostanti o le falde acquifere meno profonde. Unaltra pianta infestante dei campi di grano il papavero (Papaver rhoeas). I suoi fori scarlatti, sopra un lungo fusto sottile coperto da
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brevi setole, risaltano allinizio Figura 8 Papavero dellestate nel colore giallo del grano. Il papavero una pianta erbacea fiorifera, piuttosto comune Oltre agli alberi gi detti (farnia, nelle regioni della fascia tempefrassino e pioppo), molto diffuso nel- rata. I suoi petali rossi spiccano la pianura veneta il salice bianco sulle distese di grano all'inizio dell'estate. (Salix alba) che si trova prevalente- Figura 9 Pianta di mais infestamente sulle rive di canali, fossi e go- ta da una pianta parassita. re assieme al pioppo. Luomo capo- Questo tipo di pianta ha bisogno di un sostegno, ed carattizza lalbero per fare bastoni, vimini ecc. Il salice assieme al terizzata dai fiori bianchi a gelso veniva e viene usato anche da sostegno per i filari delle campana. viti. Altri alberi da ricordare lacero campestre (Acer campestris) e il nocciolo (Corylus avellana). Fauna della campagna veneta: a fauna del luogo si pu suddividere in animali domestici o di allevamento e in animali selvatici. Nella campagna veneta vengono allevati prevalentemente bovini da carne e da latte; gli allevamenti sono per la maggioranza su scala industriale che contano oltre i 500 esemplari; mentre minore lallevamento di ovini e di cavalli. Gli animali chiamati 10 da cortile sono i polli, galline, e galli (anchessi allevati su scala industriale), ma anche anatre, oche e faraone. Un altro animale domestico

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Figura 10 Un gallo dentro il pollaio. Figura 11 Lo stesso gallo nell'atto di corteggiamento di una gallina. Figura 12 Galline che si stanno nutrendo.

che viene allevato da luomo per scopi alimentari il maiale. Gli allevamenti, 7

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soprattutto quelli su scala industriale possono essere un problema per il territorio o per i corsi dacqua che lo attraversano; in particolare le deiezioni degli animali immesse nel corso dacqua possono alterare la composizione chimica dellacqua. Molti sono invece i tipi di animali selvatici che popolano la pianura veneta; si pu citare il fagiano (Fasianus colchicus) un uccello noto per il suo marcato dimorfismo sessuale (cio lesemplare maschio risulta pi appariscente nel piumaggio e nei colori che nella femmina). Il fagiano oltre a vivere allo stato brado, viene anche allevato per la sua carne pregiata o viene anche cacciato. La volpe (Vulpes volpe) una costan-

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Figura 13 Fagiano maschio Il fagiano, originario del continente asiatico, piuttosto diffuso in Europa e in Nord America, dove viene cacciato come uccello da selvaggina. Figura 14 Volpe rossa La volpe rossa, la specie di volpe pi comune in tutto il mondo, vive preferibilmente nei pressi di aree agricole abitate, dove trova cibo abbondante tra fattorie e campi coltivati. Ciononostante rifugge costantemente il contatto con l'uomo, che per lei costituisce un potenziale predatore. Figura 15 Lepre La forma delle orecchie una delle caratteristiche pi evidenti che distinguono la lepre dal coniglio. I padiglioni auricolari, particolarmente ampi nella lepre, potenziano le sue capacit uditive e costituiscono una superficie di scambio per un'efficiente dissipazione del calore corporeo in caso di "surriscaldamento" dell'animale. Figura 16 Passero Passer domesticus una specie solita a nidificare individualmente in zone abitate dall'uomo, a differenza degli altri passeridi che generalmente preferiscono sistemazioni comunitarie. Figura 17 Pettirosso Il pettirosso ha un forte senso del proprio territorio, che difende dagli intrusi assumendo una posizione minacciosa. Anche il suo canto melodioso ha spesso una funzione di avvertimento per chi si inoltra nel suo territorio. Figura 18 Merlo europeo Anche il merlo europeo, come il rigogolo, l'allodola e l'usignolo, appartiene alla famiglia dei turdidi. Ha una dieta onnivora che comprende frutti, bacche e insetti. Il piumaggio nero del maschio, qui fotografato, differisce da quello della femmina, che di colore marrone scuro.

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te nei territori agricoli perch riesce a trovare in questi luoghi (tra le fattorie e i campi) del cibo, soprattutto il pollame. Dallautunno agli inizi dellinverno, quando non vi nessuna coltura nei campi, si pu vedere correre da un campo allaltro la lepre (Lepus europeus) chiamata nel dialetto veneto liegore che una preda molto ambita dai cacciatori. Nei canali e nei boschi si possono vedere molte variet di uccelli: ci sono gli uccelli stanziali come il passero (Passer domesticus) e il merlo (Turdus merula); mentre in inverno si pu vedere il pettirosso (Erithacus rubecula) distinguibile 8

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dagli altri uccelli per il suo corpo tondeggiante e per le guance e il petto di colore arancione con laddome e il sottocoda bianchi. In questo periodo estivo, si possono vedere qualche esemplare o intere colonie di rondini volare nel cielo. La rondine (Hirondo rustica) un uccello migratore; distinguibile per il suo dorso blu lucente e il ventre color bianco. Rimane in Italia dalla primavera fino agli inizi dellautunno. In primavera nidifica in luoghi riparati come 21 abitazioni abbandonate o sotto i tetti di baracche ecc. Lungo larco estivo gli esemplari da poco nati devono imparare a volare per poi agli inizi dellautunno essere 22 capaci di migrare in luoghi pi caldi dove sverneranno. Di notte si pu sentire il richiamo della civetta (Athene noctua) e del gufo (Bubo bubo); questi uccelli rapaci, si sono adattati alla caccia notturna soprattutto di piccoli roditori. Sempre di notte si 23 pu vedere volare qualche esemplare di pipistrello (Plecotus auritus); mentre di giorno si rifugia in qualche cavit o in qualche casolare disabitato. Nel canale Menegon, si pu vedere sulla riva degli e semplari di airone cinerino (Ardea cinerea) o vedere delle anatre selvatiche nuotare. Una piccola parentesi si deve anche agli insetti che popolano la 9
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Figura 19 Rondine La rondine Hirundo rustica una specie che negli ultimi anni divenuta sempre meno numerosa, a causa della progressiva riduzione del suo ambiente naturale e dell'uso di insetticidi nelle coltivazioni, che ha ridotto drasticamente la disponibilit di cibo per questo migratore. Spesso nidifica in sottotetti o vecchi edifici. Alla costruzione del nido, realizzato con fango e paglia, partecipano sia il maschio che la femmina. Solo a quest'ultima per spetta il compito di terminare l'opera, rivestendo l'interno del nido di piume e fili d'erba. Figura 20 Civetta comune La civetta comune (Athene noctua), diffusa nell'Europa centro-meridionale, un rapace notturno. Il capo di grandi dimensioni e pu ruotare di 270. Figura 21 Gufo comune Il gufo comune un rapace notturno diffuso nei boschi di Europa, Asia e Africa. Appartiene all'ordine degli strigiformi, che comprende due famiglie di uccelli: gli strigidi e i titonidi. Figura 22 Grillo campestre Il grillo campestre, noto per il suo inconfondibile frino, attivo di notte e si nutre di piccoli insetti e di vegetazione. Figura 23 Cicala europea Adattate ai climi caldi della fascia tropicale e temperata, le cicale si trovano numerose anche nel bacino del Mediterraneo. Nei mesi estivi si possono facilmente individuare dal canto dei maschi, prodotto da membrane, dette cimbali, poste alla base dell'addome. Figura 24 Airone cinerino. Uccello tipico dei corsi d'acqua; si nutre di pesci. Ne esistono molte variet di aironi, ma il pi diffuso quello cinerino.

pianura veneta; oltre ad insetti fastidiosi come le zanzare o i tafani, o nocivi per lagricoltura, in estate si pu sentire il richiamo sessuale del maschio della cicala (Cicada plebeia). Il suono delle cicale dovuto da membrane (dette cimbali) poste sulladdome. Di notte al richiamo delle cicale si aggiunge quello dei grilli (Gryllus campestris). Il grillo fa parte degli insetti ortotteri, di colore nerastro e di giorno si rifugia sotto terra scavando delle lunghe tane nel terreno. Osservazione del canale Menegon:

tabella canale Menegon:


CARATTERISTICHE IDROMORFOLOGICHE DEL CORSO DACQUA

Tratto campionato: Stato del corso dacqua: Composizione fondo: Trasparenza: Anse o meandri: Tipo alveo: Presenza rifiuti: Scarichi visibili:

300 m Piena Morbida Normale Magra Massi Ghiaia Ottima Scarsa Sassi e ciottoli Sabbia Limo/argilla Buona Media

Assenti Presenti Rettificato Naturale Seminaturale Artificiale Assenti Presenti sulle rive Presenti in alveo Abbondanti Assenti Domestici (1/2) Domestici (pi 2) Depuratore Industriali

CARATTERISTICHE DELLA FASCIA PERIFLUVIALE E DEL TERRITORIO CIRCOSTANTE Sponda sx


VEGETAZIONE
E AMPIEZZA DELLA FASCIA PERIFLUVIALE:

Sponda dx
VEGETAZIONE ESSENZIALMENTE
ERBACEA

VEGETAZIONE ESSENZIALMENTE
ERBACEA

INTEGRIT DELLA FASCIA DI VEGETAZIONE PERIFLUVIALE: STABILIT DELLE RIVE:

ALTERATA RIVE SOGGETTE A EROSIONE E


CON QUALCHE INTERVENTO ARTIFICIALE

ALTERATA RIVE
TRATTENUTE DA UN

SOTTILE STRATO ERBOSO

TERRITORIO CIRCOSTANTE

SEMINATIVI,

ARATIVI

E/O

SEMINATIVI,

ARATIVI

E/O

COLTURE STAGIONALI

COLTURE STAGIONALI

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Il canale Menegon, attraversa una zona tipicamente agricola con alcune abitazioni vicine. Il corso del canale irregolare caratterizzato da diverse anse e deviazioni. Le rive sono coperte da un manto erboso (tranne qualche solitario esemplare di salice). Nella riva sinistra si pu osservare tracce 27 di erosione del suolo, con alcune piccole cementificazioni dellalveo. Da questa osservazione si pu dedurre che, per la mancanza di ombra data dagli alberi, la temperatura dellacqua dovrebbe essere abbastanza alta. Sempre per la mancanza degli alberi, si pu vedere un aumento nellacqua dellElodea

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Pagina precedente: Figura 25, Figura 26, Figura 27: foto del canale Menegon che descrivono la conformazione ad anse del percorso del canale. Figura 28 Un esemplare solitario di salice bianco. La scarsezza o la mancanza assoluta di alberi sulle sponde di un corso d'acqua fanno esporre la superficie alla luce del sole che provoca un riscaldamento dell'acqua. Pagina corrente: Figura 29 Nella foto viene segnato con un cerchio rosso una colonia di elodea o peste d'acqua. Questa pianta infestante dei corsi d'acqua aumenta la sua presenza quando esposta al sole. Lungo il corso del canale sono presenti molte colonie di elodea tanto da, in certi punti, coprire tutta la superficie. Figura 30 La foto fa vedere tracce di erosione sull'argine sinistro, dovuto da un terreno poco solido; infatti non ci sono radici di alberi che trattengono il terreno, e in alcuni punti gli argini sono stati cementificati.

canadensis (peste dacqua comune), una pianta alloctona importata dagli Stati Uniti. Si pu osservare sulle rive del Menegon due scarichi delle abitazioni e laffluenza di alcuni fossi che circondano i campi; si 30 pu dedurre, quindi, che nel canale si pu riversare nitrati e fosfati, utilizzati per la fertilizzazione del suolo. Sullalveo del canale presente qualche rifiuto forse trasportato dalla corrente del canale. 12

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Lo stato del corso del Menogon magro, per c da considerare che l osservazione del canale stata eseguita a luglio cio in estate inoltrata e la fascia di vegetazione perifluviale discontinua a causa di abitazioni vicino alla riva e dal cantiere in corso (poco lontano dal tratto di fiume considerato) per la costruzione di una nuova autostrada che scavalca il canale. Nel Menegon nuotano alcune trote e carpe, e sono presenti alcuni uccelli come aironi e anatre selvatiche cio animali non stanziali. Dallosservazione del canale si potrebbe affermare che quasi simile al fiume Marzenego analizzato l8 aprile 2008 (VED. VIAGGIO NATURALISTICO AL FIUME SILE (PONTE SETTIMO, QUINTO, TV) E AL FIUME MARZENEGO (ZELARINO, VE)).

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Bibliografia Testo di: Peruzzo Matteo Foto: Peruzzo Matteo Microsoft Encarta 2007 Ricerca nomi scientifici da: Microsoft Encarta 2007. Didascalie: Peruzzo Matteo Microsoft Encarta 2007 Vedi anche: Viaggio naturalistico nella sede del Pendolino e nel bosco di Cessalto (2007) e Viaggio naturalistico al fiume Sile (Ponte settimo, Quinto, Tv) e al fiume Marzenego (Zelarino, Ve). (2008)

Figura 31 Una pompa che aspira l'acqua dal canale. Questo strumento viene usato per l'irrigazione. Anche il pompaggio dellacqua dal canale pu influire sullo stato di salute del corso dacqua. Figura 32 e Figura 33: due fossetti che dividono i campi; la vicinanza alle colture pu portare allinquinamento delle acque a causa della fertilizzazione, concimazione e anche per i diserbanti.

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OSSERVAZIONE DEL TERRITORIO E DELLA FLORA DI ALTA MONTAGNA DI CIMA GRAPPA, CHE COSTITUISCE LA VETTA DEL MONTE GRAPPA, E DEL MASSICCIO DEL GRAPPA PERUZZO MATTEO IIIB 14 AGOSTO 2008

Il massiccio del Grappa e il Monte Grappa (posizione geografica, clima e costituzione del suolo).

l massiccio del Grappa, di cui fa parte lomonimo monte, collocato nelle Prealpi venete, circondato a ovest dalle valli scavate dai fiumi Brenta e Cismon e a est da quella del Piave.

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Il massiccio del Grappa si presenta come un altopiano in quanto la sua struttura formata da ripide ed alte scarpate. Il versante meridionale del massiccio caratterizzato da pascoli e praterie ad alta quota; mentre quello settentrionale assomiglia, come paesaggio e flora, alle Dolomiti. Essendo in prossimit della pianura, la sua altezza favorisce la formazione di banchi di nebbia (anche in estate) e lo scontro di ammassi nuvolosi. Infatti su Cima Grappa, la vetta del Monte Grappa e quindi il luogo pi elevato, il tempo assai variabile: infatti dal caldo del sole si passa subito alla foschia del pas14

Immagine I e Immagine II Le due fotto ricostruiscono in modo digitale il Monte Grappa; si pu vedere da colori il cambiamento dei paesaggi. Immagine III Il Passaggio di una nuvola su Cima Grappa.

Immagine IV Una malga con a sinistra un laghetto artificiale che funge da abbeveratoio.

saggio di una nuvola, cio il vapore acqueo che costituisce gli ammassi nuvolosi. Queste nuvole, che risalgono dalle valli che circondano il monte, inglobano la vetta per qualche instante, per poi scendere dalla vetta del monte. Una costante di questi luoghi il vento, infatti il clima (soprattutto del Monte Grappa) risulta ben ventilato. La composizione del suolo rende il suolo povero di acque stagnati; ma per mano delluomo, che alleva in queste zone i bovini che necessitano di grandi quantit di acIV qua, sono stati scavati nella roccia o costruiti dei laghetti che raccolgono lacqua piovana che fungono da abbeveratoio per gli animali. Quindi luomo riuscito a trasformare il territorio anche qui. La flora del massiccio del Grappa e in particolare del Monte Grappa: a flora del massiccio del Grappa caratterizzata da una particolare biodiversit dal punto di vista floristico e vegetazionale. Infatti la posizione di questo massiccio ha reso possibile linsediamento di una macchia arbustiva (tipica delle zone mediterranee) soprattutto nei versanti meridionali. La ricchezza della flora, anche dovuta dalle miIl clima particolare del Monte Grapgrapa favorisce la fioritura di piante che zioni fioriscono solo oltre i 2000 metri cio duin ambienti alpini o dolomitici. rante (A.R. Colombo) i periodi glaciali o intermedi che hanno compiuto le piante: soprattutto il monte Grappa stato rifugio, nelle ere glaciali, di molte piante che avrebbero dovuto scomparire. Nel Monte Grappa, infatti, vivono piante molImmagine V Degli esemto rare. La plari di robinia; queste biodiversit piante esotiche hanno

soppiantato ormai la flora. autoctona.

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Immagine VI La foto fa vedere le fasce del Massiccio del Grappa: le macchie scure sono boschi di peccio cio fascia montana, mentre il verde chiaro sono piante erbacee quindi zona culminante.

particolare di questo luogo anche dovuta dalla mano delluomo, grazie a disboscamenti e allinsediamento, al posto di boschi, di pascoli e prati. Per luomo ha portato delle piante esotiche, come la robinia (Robinia pseudoacacia) che hanno soppiantato la flora autoctona. La robinia, si trova in prevaVI lenza nelle zone submontane e salendo sul Monta Grappa si pu vedere ai suoi piedi boschi, dove presente la robinia. Salendo sul Grappa si pu osservare che aumentando di altitudine la vegetazione cambia radicalmente; un ottimo esempio pu essere il Monte Grappa che, grazie alla sua altitudine, detiene tutti i paesaggi. La vegetazione si pu suddividere schematicamente in tre fasce di vegetazione: a) La prima fascia che si trova ai piedi del Monte Grappa la fascia collinare-submontana. presente nella zona pedemontana e valliva fino ai 1100 metri di altezza; per arriva fino a 1300 nei versanti soleggiati e in quelli settentrionali a 700. Il bosco presente caducifoglio e misto; si trovano carpini neri, roverella (Quercus pubescens) e lorniello (Fraxinus ornus). C da dire che ormai questi boschi sono stati sostituiti nelle zone pi base de Grappa in prati e castagneti. b) La seconda fascia, che sta al centro del Monte Immagine VII Il fagGrappa; e la fascia montana ed arriva fino ai 1500. gio comune (Fagus In questa fascia la pianta dominante il faggio sylvatica) una delle specie arboree pi dif(Fagus sylvatica). Questa fascia si pu suddivider fuse nell'Europa cenin altre due sottofasce: quella del faggio (che esitrale. Alto fino a 40 m, ge caratteristiche del suolo e del clima particolari) ha una corteccia liscia e foglie di forma ovale. e quella del castagno (Castanea sativa). Queste due VII Immagine VIII Castafasce non sono discontinue ma sono intersecate gno tra di loro creando boschi misti. L'albero di castagno appartiene alla famiIl faggio nei luoghi dombra pu scendere sotto i glia delle fagacee, in 1000 metri. cui inclusa anche la Oltre alle due specie rappresentative della fascia quercia. Nel continente europeo, e sopratmontana, si trovano abeti rossi o peccio (Picea tutto nell'area del Meabies) un albero impiantato dalluomo che riuditerraneo, i castagni scito ad adattarsi alla nostre montagne. Gi aghi costituiscono un'importante fonte di cibo sono di colore verde scuro, sistemati a spirale
e di legname.
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Immagine IX Abete rosso o peccio Ampiamente diffuso in tutto l'emisfero boreale, in Italia l'abete rosso o peccio (Picea abies) cresce sulle Alpi, tra i 1000 e i 2000 m di quota. Il nome comune si deve al colore rossastro della scorza che riveste il tronco e i coni. Immagine X L'abete bianco l'unica specie del genere Abies che cresce spontaneamente in Italia. Lo si trova diffuso su tutto l'arco alpino, spesso associato al faggio e al peccio (o abete rosso) e lungo l'Appennino. Immagine XI Larice europeo Il larice una conifera appartenente alla famiglia delle pinacee. A differenza della gran parte delle conifere, un albero deciduo: in autunno la sua chioma di ciuffi di aghi si secca e cade a poco a poco. Dal larice si ricava un legname pregiato, ampiamente utilizzato nell'industria del mobile. Immagine XII Dei ghiaioni su un versante del Monte Grappa.

lungo il rametto e i coni femminili sono penduli, sul Monte Grappa le peccete sono di origine artificiale. Ci sono poi gli abeti bianchi (Abies alba) che l unico Abies che cresce spontaneamente in Italia XI (quindi boschi di faggio e abete bianco sono boschi naturali). Si differisce dal peccio per la sua corteccia grigiastra, ha foglia larga e piatta con striature biancastre sulla pagina inferiore e i rami sono piegati lievemente verso lalto e anche i coni e le pigne. meno adattabile del peccio, infatti ha bisogno di terreni fertili e poco drenati o con eccessivo ristagno dacqua. Le giovani pianticelle vivono allombra quindi crescono poco i primi anni. Vi sono in questa fascia anche i larici (Larix decidua) che la sola conifera che perde gli aghi in autunno divenXII

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tando di colore giallo-arancio. Gli aghi sono riuniti nello stecco in fascetti.

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Immagine XIII Un pino mugo (Pinus uncinata) vicino all'ossario. Immagine XIV Un ginepro.

c) Lultima fascia, di cui fa parte Cima Grappa, la zona culminante (oltre i 1600 metri). Vi sono pascoli, arbusteti e ghiaioni. La vegetazione arborea totalmente scomparsa. Vi sono piante arbustive come i salici nani, il ginepro (Jumiperus commuis) cio un arbusto sempre verde con aghi acuminati. I coni femminili sono rotondeggianti simili a bacche. Altra pianta arbustiva il pino mugo (Pinus uncinata), un arbusto sempreverde con fusti prostrati e rami con la punta verso lalto. La sua forma gli XV La pulsatilla predilige i permette si sopportare il peso della neve ed Immagine terreni calcarei e cresce soprattutto su una pianta molto adattabile. Gli aghi sono prati poveri e scarpate sassose; ha un furiuniti nel ramo a ciuffi di due. Il pino mugo sto visibilmente peloso e produce grandi campanulati e violacei, che sbocama molto la luce e lo si trova nei versanti fiori, ciano da aprile. esposti al sole. I fiori del Monte Grappa: a differenza dei paesaggi e la notevole biodiversit presenti nel Grappa, assicura una ricchezza nel campo floreale. La formazione di molte specie endemiche fu dovuta dal contato tra flora alpina e mediterranea in questi luoghi di transizione per molte specie. Nella zona culminante, in particolare, si possono trovare molti fiori che si Chi ama la montagna le lascia i suoi fiori. fanno notare per i loro (CAI in difesa della flora della montagna) colori dal verde dellerba. La fioritura delle piante a Cima Grappa si suddividono in due stagioni: i fiori primaverili e i fiori estivi. I fiori primaverili:

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Immagine XVI Dei cardi sfioriti. Immagine XVII Una frassinella o dittamo.

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In montagna le prime fioriture iniziano nel mese di Marzo e finiscono nel mese di Maggio. I primi sono i bucaneve poi le primule (Primula vistosa) ed altri ancora. Particolare attenzione si deve alla pulsatilla alpina (Pulsatilla alpina) pianta che cresce tra i 1500 e 2500 metri; il fusto eretto, brunastro e peloso. I fiori sono apicali, cio si sviluppano sulla sommiSulla base dello studio bibliografico e di ricerche personali possit di un altro e solitari con cinque o sei bile stimare con buona approssimazione un totale di 1300-1350 petali di colore viola. Sono pelosi dalla specie vascolari viventi nel Massiccio. parte esterna. una pianta molto veleQuantitativamente un buon dato poich si tratta di poco meno di un quarto delle 5599entit censite complessivamente in Italia. nosa, per ha propriet medicinali: alSe poi o consideriamo qualitativamente, lo vedremo composto di un lergiche e sedative. rilevante gruppo di specie rare o di notevole interesse botanico che ne Altro fiore spontaneo primaverile il confermano il valore come patrimonio insostituibile. cardo rosso (Cardum nutas); la sua fiori(Giuseppe Busnardo) tura da Aprile a Maggio. Una pinta spinosa a fusto eretto. Le foglie sono dotate di aculei; una pianta perenne con radici ben saldate al terreno. Il cardo fa parte della stessa famiglia del carciofo. Altro fiore il dittamo o frassinella (Dictamus albus) una pianta erbacea spontanea a gambo alto ed eretto. I fiori sono raccolti in spighe allapice del fusto e hanno una colorazione rosa pallida con striature violacee. Questa pianta predilige i luoghi soleggiati. Pianta cespugliosa lerica (Erica carnea) che verso met primavera (Marzo-Aprile) fiorisce piccoli solitari fiori riuniti in infiorescenze a XVIII grappolo. Le foglie sono coriacee e aghiformi. Immagine XVIII Un esemplare di erica 19

I fiori estivi:

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Le fioriture alpine in estate variano dallaltitudine e dal terreno. Tra le fioriture ci sono il ciclamino (che preferisce le faggete), il bottone dorato, la nigritella e svariate orchidee preferiscono la luce solare. Nei mesi estivi, si pu osservare nelle zone ad alta quota le stelle alpine. La stella alpina (Leontopodium alpinum) predilige le fessure nella roccia ma vive anche nei prati ad alta quota. Caratteristica la peluria che copre lintera pianta. Le foglie sono lanceolate di colore grigioverde nella pagina superiore e bianco in quella inferiore. Il fusto legnoso e il fiore composto da capolini, cio

Immagine XIX Stella alpina Leontopodium alpinum il nome scientifico della comune stella alpina, pianta perenne dal fiore stellato, che cresce ad alta quota o in zone dal clima freddo. Immagine XX Botton doro Ranuncolo di montagna Trollius europaeus, o ranuncolo di montagna, appartiene alla famiglia delle ranuncolacee. Detto anche botton d'oro, ha fiori globosi di colore giallo intenso. Immagine XXI Una sassifraga alpina. Immagine XXII Fiordaliso Fiordaliso Pianta annuale coltivata a scopo ornamentale, il fiordaliso cresce anche spontaneamente, in campi soleggiati e ben drenati. Il colore dei fiori varia dal blu al rosa, al rosso porpora, al bianco.

uninfiorescenza di fiori pi piccoli che insieme appaiono un unico fiore, vicini uno allaltro e lanuginosi, al centro di cinque o sei foglie disposte a stella. La stella alpina un fiore protetto quindi non raccoglibile come tutti i fiori della montagna.

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La specie della sassifraga comprende duecento tipi diversi molti dei quali sono protetti come la Saxifraga Mutata che colonizza rupi e luoghi sassosi e la Saxifraga Squarrosa e la Saxifraga Petrae. La sassifraga alpina (Saxifraga alpina) un fiore spontaneo. Vive radica ta su rupi e rocce. Ha foglie carnose sottoforma di rosette. I fiori piccoli e solitari hanno cinque petali e dieci stami; fiorisce da Maggio a Giugno. La Sassifraga (Saxifraga gialla) fiorisce da Giugno a Settembre. pianta peXXIII renne ed erbosa. Predilige terreni umidi e ha foglie dentate, carnose e lanceolate. I fiori sono gialli e hanno cinque petali. Il fiordaliso rapontico (Rhaponticum scariosum) una pianta erbacea a fusto eretto, ramoso con foglie seghettate e infiorescenza a capolino. Fiorisce in estate da Luglio ad Agosto ed visibile per il suo rosso intenso. Il botton doro (Trollius europeus) si riconosce per i fiori quasi sferici color giallo-oro con petali ricurvi verso linterno e rotondeggianti sovrapposti gli uni sugli altri. Le foglie di color verde scuro sono divise in cinque lobi. Altri fiori estivi sono il raponzolo rotondetto (Phiteuma orbicolare), il semprevivo ragnateloso (Semprevivum arachnideum) e montano (Semprevivum montanum), la nigritella miniata (Nigritella miniata), il giglio carniolico (Lilium carniolicum), leufrasia (Euphrasia cuspidata), il calcatreppola (Centaurea clacitrapa) e la genziana (Gentiana asclepiade). Se il rispetto per la flora di montagna vale sempre ed in ogni luogo, questo vale pi per la flora del massiccio del Grappa, che ospita piante rare ed endemiche, esclusive di questa montagna o che si possono trovare soltanto in limitati luoghi circostanti. Accenni sulla fauna: a fauna che costituisce il Monta Grappa, si differenza dagli animali di allevamento come i bovini, pecore, cavalli ed asini; a quelli selvatici. I boschi del Monte Grappa e del Massiccio sono un rifugio per uccelli come il picchio nero (Drycopus martius), il picchio verde, cenerino, rosso minore e maggiore. Le tane che costruiscono i picchi che poi vengono abbandonate divengono rifugi per la civetta capogrosso e per XXIV
Immagine XXIII Campanule Una delle specie di campanule pi diffuse nei prati e nei pascoli umidi di montagna Campanula rhomboidalis, detta anche campanella. Ha foglie ovali, a margini seghettati, e fiori, del tipico colore azzurro violetto, riuniti in piccoli grappoli unilaterali.

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Immagine XXIV Una mandria di mucche da latte che attraversano la strada (Monte Grappa); in queste montagne si pratica lallevamento di bovini, ovini, equini ed asini.

il ghiro. La poiana (Buteo buteo) assieme al Gheppio il rapace pi comune nel massiccio del Grappa. Altri animali son o la volpe (Vulpes vulpes), il capriolo, il camoscio e il gallo cedrone. Breve accenno alla storia del Monte Grappa: Il Monte Grappa famoso per gli scontri che vi furono nella I guerra mondiale. Ancora oggi vi sono delle tracce: oltre allossario in commemorazione dei caduti di guerra sia italiani che austriaci, lintera montagna stata scavata allinterno da gallerie che funzionavano da trincea; in particolare c la gall eria Vittorio Emanuele III che percorre tutta la montagna allinterno sbucando poi fuori con delle feritoie da dove si ergono i cannoni.

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Immagine XXV Un cannone dentro la galleria Vittorio Emanuele III scavata nella I guerra mondiale.

Bibliografia Testo di: Peruzzo Matteo Foto: Peruzzo Matteo ( stata utilizzata: una macchina fotografica a rullino, una digitale e la fotocamera di un cellulare) Microsoft Encarta 2007 Ricerca nomi scientifici da: Microsoft Encarta 2007. Didascalie: Peruzzo Matteo Microsoft Encarta 2007 Vedi anche: Viaggio naturalistico alle Tofane di Rozes (2007) e il libro Il fascino della montagna, sentieri Natura del Grappa, di Angelo Rigoni Colombo, Giovanni Battagin Editore (Treviso) . (2003) Vedi anche: http://www.montegrappa.org/

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