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RESISTENZA R Collegando due resistenze in serie il valore ohmico di R1 si somma al valore di R2.

Per conoscere quale valore si ottiene collegando in parallelo due resistenze : ohm = (R1 x R2) : (R1 + R2) RESISTENZE A FILO Il valore delle resistenze a filo, che hanno sempre dei bassi valori ohmici, se davanti al numero si trova la lettera R, questa va sostituita con lo zero 0, mentre se la R inserita tra due numeri va sostituita con una virgola (,). Se sul corpo appare scritto R01 o R12 o R1, dovete sostituire la R con il numero 0, perci il valore di queste resistenze di 0,01 ohm, 0,12 ohm, 0,1 ohm. Se invece la lettera R posta tra due numeri, ad esempio 1R2 o 4R7 oppure 2R5, dovete sostituire la R con una virgola (,) di conseguenza il valore di queste resistenze di 1,2 ohm, 4,7 ohm e 2,5 ohm. TRIMMER R Un trimmer da 1.000 ohm pu essere regolato in modo da ottenere un valore di 0,5 - 1 - 2 - 3 10 ohm oppure 240,3 - 536,8 ohm - 910,5 999,9 ohm fino ad arrivare ad un massimo di 1.000 ohm. I trimmer, costruiti normalmente in Giappone Taiwan - Corea - Hong Kong, sono siglati con un codice molto semplice: lultima cifra della sigla viene sostituita con un numero che indica quanti zeri bisogna aggiungere. POTENZIOMETRI R I potenziometri hanno la stessa funzione dei trimmer e si differenziano da questi solo perch il loro cursore risulta collegato ad un perno sul quale possibile fissare una manopola. Possono essere lineari oppure logaritmici. FOTORESISTENZE FR Una fotoresistenza misurata al buio ha un valore di circa 1 megaohm. Se riceve un po di luce il suo valore scender subito a 400.000 ohm. Se lintensit della luce aumenta, il suo valore scender verso gli 80.000 ohm; CONDENSATORI Vengono utilizzati quando in un circuito elettronico occorre una capacit variabile in grado di fornire un valore che da pochi picofarad possa arrivare fino a diverse centinaia di picofarad. La formula da utilizzare per conoscere quale valore si ottiene collegando in serie due condensato: picofarad = (C1 x C2) : (C1 + C2) Se colleghiamo in serie due condensatori da 47 microfarad 100 volt lavoro otteniamo una capacit di 23,5 microfarad con una tensione di 200 volt lavoro. Collegando due condensatori in parallelo il valore della capacit C1 si somma al valore di C2. picofarad = C1 + C2 come se aumentassimo le dimensioni delle due piastre senza variare la di stanza dellisolante: aumenta la capacit, ma la tensione di lavoro rimane invariata. DIODI AL SILICIO I diodi al silicio provvisti di due terminali, uno chiamato Catodo e laltro chiamato Anodo. Su una sola estremit del loro corpo troviamo una sottile fascia nera oppure bianca che ci indica da quale lato fuoriesce il terminale chiamato Catodo. Su una sola estremit del loro corpo troviamo una sottile fascia nera oppure bianca che ci indica da quale lato fuoriesce il terminale chiamato Catodo. Se sul terminale Anodo di un diodo applichiamo una tensione alternata, dal terminale opposto, cio dal suo Catodo, preleviamo le sole semionde positive. Se sul terminale Catodo di un diodo applichiamo una tensione alternata, dal terminale opposto, cio dal suo Anodo, preleviamo le sole semionde negative.

quando una tensione passa attraverso un diodo questo introduce una caduta di tensione di circa 0,7 volt. DIODI ZENER vengono utilizzati per stabilizzare delle tensioni continue. La sigla riportata sul loro corpo, ad esempio, 4,5 - 5,1 - 7,5 - 12 - 15 - 18 - 33 ecc., indica il valore della tensione che ci forniscono gi stabilizzata. Per stabilizzare una tensione tramite un diodo zener bisogna sempre collegare sul suo Catodo una resistenza Vcc Vz di caduta ohm = 0,025 ohm: il valore della resistenza da utilizzare Vcc: sono i volt applicati sulla resistenza Vz: sono i volt del diodo zener utilizzato 0,025: la corrente media di lavoro in amper Collegando in parallelo due diodi zener, uno da 5,1 volt ed uno da 15 volt, otterremo una tensione stabilizzata sul valore di tensione minore, cio 5,1 volt. Se invece colleghiamo in serie due diodi zener potremo stabilizzare una tensione sul valore pari alla somma dei due diodi. Collegando in serie uno zener da 5,1 V ed uno da 15 V otterremo una tensione stabilizzata di 5,1 + 15 = 20,1 V. DIODI VARICAP I diodi varicap sono dei diodi che presentano la caratteristica di variare la loro capacit interna in rapporto al valore della tensione continua applicata sui loro terminali. DIODI LED contenentiene anch'esso una giunzione P-N come tutti i diodi Colore ROSSO: 1.8 Volt Colore GIALLO: 1.9 Volt Colore ARANCIO: 2.0 Volt Colore VERDE: 2.0 Volt Colore BLU: 3.5 Volt Colore AZZURRO: 3.0 Volt DISPLAY a 7 SEGMENTI Il display composto da 7 diodi led a forma di segmento e disposti in modo da formare il numero 8. Alimentando questi segmenti con una tensione continua possiamo visualizzare qualsiasi numero da 0 a 9. Le lettere minuscole che vedete riportate in corrispondenza di ogni segmento e che ritroverete anche nel disegno del suo zoccolo, visto ovviamente dal lato dei terminali, ci permettono di sapere quale segmento si accende quando si applica su questi piedini una tensione continua. Guardando il disegno dei terminali di qualsiasi display trovate sempre su uno o due terminali la lettera maiuscola A o la lettera maiuscola K. Se c la lettera A, significa che il display del tipo ad Anodo comune perch tutti gli anodi dei diodi led sono collegati insieme.Il terminale A di questi display va collegato al positivo di alimentazione e tutti i terminali a - b - c - d - e - f - g - dp al negativo di alimentazione tramite delle resistenze il cui valore va scelto in funzione della tensione di alimentazione. Se c la lettera K, significa che il display del tipo a Catodo comune perch tutti i catodi dei diodi led sono collegati insieme. possiamo usare questa semplice formula: ohm = (volt - 1,5) : 0,016 DISPLAY A CRISTALLI LIQUIDI o LCD FOTODIODI EMITTENTI e RICEVENTI I fotodiodi sono dei diodi che entrano in conduzione solo quando vengono colpiti da una sorgente luminosa.

Negli schemi elettrici questi componenti vengono raffigurati come un normale diodo a cui si aggiungono allesterno delle frecce cos da poterli distinguere dai componenti non sensibili alla luce. Se il diodo emittente le frecce vengono rivolte verso lesterno, se ricevente verso linterno del componente. Riescono a variare la loro resistenza ohmica al variare della luce. I fotodiodi devono essere collegati alla tensione di alimentazione rispettando la loro polarit positiva e negativa. TENSIONE Se collegherete una pila sui terminali dellaltoparlante rispettando la sua polarit la membrana si sposter verso lesterno. Se invertirete la polarit della pila potrete notare la membrana spostarsi verso linterno. TRANSISTOR un semiconduttore utilizzato in elettronica per amplificare qualsiasi tipo di segnale elettrico, cio dalla Bassa Frequenza alla Radio Frequenza. 1. la lettera E indica lEmettitore si riconosce perch sulla sua barra inclinata sempre presente una freccia rivolta verso linterno o verso lesterno. 2. la lettera B indica la Base si riconosce perch la sua barra ha la forma di una grossa. 3. la lettera C indica il Collettore si riconosce perch la sua barra inclinata non ha nessuna freccia. Se la freccia rivolta verso la Base, il transistor del tipo PNP, Se la freccia rivolta verso lesterno, il transistor del tipo NPN Nei transistor PNP il terminale Collettore va sempre collegato alla tensione negativa di alimentazione e viceversa. ALIMENTATORE Lavvolgimento su cui si applica la tensione alternata che induce viene chiamato primario e lavvolgimento da cui si preleva la tensione indotta viene chiamato secondario. La tensione alternata che possiamo prelevare dallavvolgimento secondario risulta proporzionale al numero di spire avvolte. Ne consegue che se sullavvolgimento primario sono state avvolte 100 spire e lo stesso numero di spire risultano avvolte sullavvolgimento secondario, in teoria dovremmo prelevare sul secondo avvolgimento la stessa tensione che abbiamo applicato sul primo avvolgimento. Ammesso di collegare ad un avvolgimento primario composto da 1.100 spire una tensione di rete di 220 volt, avremo un rapporto spire/volt pari a: 1.100 : 220 = 5 spire per volt Perci se sullavvolgimento secondario volessimo prelevare una tensione di 12 volt in teoria dovremmo avvolgere questo numero di spire: 5 x 12 = 60 spire Nella pratica per compensare le perdite di trasferimento tra gli avvolgimenti primario e secondario, il numero di spire x volt del solo avvolgimento secondario deve essere moltiplicato per 1,06, quindi per ottenere una tensione di 12 volt non dovremo pi avvolgere 60 spire, ma: 5 x 12 x 1,06 = 63,6 spire A volte un trasformatore pu essere usato per ottenere la condizione inversa, cio per prelevare dal secondario una tensione maggiore rispetto a quella applicata sul primario, anche in questo caso bisogna tenere conto delle perdite di tensione di trasferimento. Lavvolgimento primario di un trasformatore riduttore di tensione si riconosce dai suoi secondari per il fatto che: Il primario ha molte spire di filo sottile e quindi unelevata resistenza ohmica. I secondari hanno poche spire di filo grosso e quindi una bassa resistenza ohmica. Il NUCLEO di un TRASFORMATORE l nucleo si ottiene sovrapponendo dei sottilissimi lamierini di ferro al silicio separati da entrambi i lati con

un ossido, in modo che risultino perfettamente isolati tra loro POTENZA in WATT La reale potenza in watt di un trasformatore si ottiene calcolando le dimensioni del nucleo che si trova allinterno del cartoccio contenente gli avvolgimenti. Per calcolare la potenza reale viene normalmente utilizzata questa formula: ( Sez. x 0,95 x Weber )2 Watt = 140 Sez. la sezione in mm2 quadrati del nucleo dei lamierini, 0,95 un coefficiente utilizzato per ricavare la sezione netta del nucleo, Weber la permeabilit in Weber 140 un numero fisso. Sez. x Sez. 0,83 che pu essere semplificata in: Watt = 13.500 13.500 il numero fisso 0,83 il rendimento in percentuale dei lamierini pi utilizzati da qui possiamo ricavare una formula inversa, per calcolare la sezione dei lamierini: Watt x 13.500 Sez. = 0,83 SPIRE VOLT del PRIMARIO Il numero delle spire per volt dellavvolgimento primario proporzionale alla potenza in watt del suo nucleo. La formula da utilizzare per sapere quante spire per volt dobbiamo avvolgere sul primario : 10.000 SPIRE x V.= ( 0,0444 x Hz x Sn x Weber ) 0,0444 un numero fisso, Hz la frequenza di lavoro, Sn larea netta del nucleo in mm quadrati,(Sn = Sez. x 0,95) Poich i trasformatori vengono quasi sempre usati per ridurre la tensione di rete dei 220 volt a 50 Hz, per il calcolo delle spire x volt potremo usare la seguente formula: spire x volt = 4504,504 x Sn x Weber DIAMETRO del FILO per gli AVVOLGIMENTI Il diametro del filo da usare per lavvolgimento primario da collegare alla tensione di rete dei 220 volt va calcolato in funzione della potenza in watt del nucleo. Diametro Filo Rame mm. = 0,72 x Amper se sul rocchetto non c spazio sufficiente per tutte le spire, anzich usare il numero fisso 0,72 potete usare anche 0,68 o 0,65. per conoscere il diametro del filo per lavvolgimento del trasformatore da 35 watt calcoliamo innanzitutto gli amper massimi che il primario deve assorbire per erogare questa potenza: 35W/220V= 0,159A ---> mm= 0,72 x 0,159 = 0,286 mm per l'avvolgimento primario 35W/12V = 2,91A ---> mm = 0,72 x 2,91 = 1,228 mm per l'avvolgimento secondario SECONDARI in SERIE o in PARALLELO stesso discorso delle pile. RENDERE CONTINUA LA TENSIONE ALTERNATA Collegando in serie a un flilo dell'avvolgimento secondario l'anodo, dal catodo possiamo prelevare le semionde positive. Se rivolgiamo il catodo verso il secondario del trasformatore, il diodo lascer passare le sole semionde negative della tensione alternata. La tensione raddrizzata che preleviamo sulluscita di questi diodi non perfettamente continua, ma pulsante, vale a dire che la semionda positiva partendo da un valore minimo di 0 V sale verso il massimo positivo dei 12 V per poi ridiscende verso i 0V . Nel lasso di tempo occupato dalla semionda negativa la tensione in uscita rimane a 0V. Per eliminare questo inconveniente si applica sulluscita del diodo un condensatore elettrolitico di elevata capacit, ad esempio da 1.000 2.000 microfarad

i due terminali contrassegnati da una S del ponte RADDRIZZATORe nei due fori in cui entra la tensione alternata ed il terminale positivo nel foro contrassegnato da un +.

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