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Reputazione online e
social media
Progettazione di un social network per la
Facoltà di Scienze della Comunicazione
LAUREANDA RELATORE
Sonia Mendola Chiar.mo prof.
Alberto Marinelli
Matricola CORRELATORE
1146014 Chiar.ma prof.ssa
Romana Andò
Sommario
Sommario.......................................................................... 3
Ringraziamenti.................................................................. 6
Introduzione ...................................................................... 9
PARTE TEORICA ............................................................ 13
Capitolo 1 – Reputazione e identità .............................. 13
1.1 – Il concetto di reputazione ..................................... 13
1.2 – Identità e reputazione personale .......................... 17
1.2.1 – Una riflessione sulla formazione del Sé ......... 19
1.2.2 – Influenza dei media sulla formazione del Sé .. 24
1.2.3 – Le espressioni del Sé tra mondo online e offline
...................................................................................... 29
1.2.4 – Reputazione, notorietà e autorevolezza ......... 32
1.3 – Reputazione come asset strategico delle
organizzazioni ................................................................... 33
1.4 – La reputazione di un brand................................... 36
1.5 - Il personal branding .............................................. 38
Capitolo 2 – Reputazione online e social media .......... 43
2.1 – Reputazione e Web 2.0........................................ 43
2.2 – L’importanza di avere una buona reputazione online
.......................................................................................... 44
2.2.1 – Fiducia e reputazione online .......................... 48
2.3 – Fattori che influenzano la reputazione online ....... 50
2.4 – I social media ....................................................... 52
2.5 – Minacce e opportunità dei social media ............... 58
2.5.1 – Pettegolezzo e passaparola nella formazione
della reputazione ............................................................... 60
3
Sommario
4
Sommario
5
Ringraziamenti
Ringraziamenti
Con questo lavoro si conclude una fase importante della
mia vita, in un momento investito da diverse difficoltà.
Desidero ringraziare ed esprimere la mia riconoscenza nei
confronti di tutte le persone che, in modi diversi, mi sono state
vicine e mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo.
I miei più sentiti ringraziamenti vanno al prof. Alberto
Marinelli per la fiducia che mi ha sempre dimostrato, per aver
contribuito alla mia formazione e crescita professionale e per il
grande appoggio anche sul piano umano e morale. Non
scorderò la continua disponibilità, gli incoraggiamenti e i
consigli che mi ha saputo dare in questi anni. Lo ringrazio,
inoltre, per l’impegno che ha sempre mostrato nel difendere e
migliorare continuamente il nostro corso di laurea.
Un grazie al mio tutor Emmanuel Mazzucchi, che mi ha
seguito durante la redazione del lavoro di tesi, rendendosi
disponibile in qualsiasi momento, inclusi week-end e festività
natalizie, con consigli e confronti che mi hanno aiutato a
intraprendere, di volta in volta, le scelte più appropriate.
Ringrazio anche il prof. Mario Morcellini, il sig. Adriano Perri
e la dott.ssa Sabina Perelli per la cortesia mostratami durante
la gradevole esperienza come collaboratrice all’interno degli
uffici della Segreteria della Presidenza della Facoltà.
Voglio ringraziare tutti i professori del corso, il cui impegno
ha arricchito la mia formazione ed ha cambiato il mio modo di
rapportarmi con il mondo della Comunicazione. Un
ringraziamento particolare va a quei professori che hanno
capito l’importanza per un corso di laurea specialistica di
completare la teoria con la pratica, spingendoci in numerosi
progetti che ci hanno permesso di maturare e di creare un
bagaglio di competenze ampiamente spendibile nel mondo del
lavoro.
Grazie ai miei compagni di avventura durante i diversi
project work. Abbiamo collaborato, abbiamo discusso, a volte
6
Ringraziamenti
Sonia Mendola
7
8
Introduzione
Introduzione
Quello della reputazione è un argomento complesso e
spinoso che da alcuni anni si trova al centro di un acceso
dibattito, chiamando in causa contributi di diverse discipline.
Viviamo e lavoriamo in una “società dell’immagine”, in cui
ritmi frenetici e overload informativi hanno attribuito alla
reputazione un ruolo strategico. La reputazione, infatti, è
divenuta un paradigma interpretativo della realtà sociale ed
economica, la quale interviene tra i fattori che influenzano le
scelte durante il processo decisionale. Conseguentemente, il
capitale reputazionale è diventato un asset importante per la
creazione di relazioni profittevoli, sia per i singoli individui, sia
per le organizzazioni e i brand.
In questo lavoro onde evitare di effettuare una trattazione
troppo superficiale, data la vastità dell’argomento, verrà posta
maggiore attenzione sul profilo della reputazione personale.
Secondo Maslow possedere una buona reputazione è un
bisogno innato dell’uomo: nella sua “teoria dei bisogni”1, infatti,
egli pone la reputazione tra quelle necessità la cui
soddisfazione è fondamentale per il raggiungimento della
realizzazione personale.
Analizzando la prospettiva dell’interazionismo simbolico, si
deduce che la reputazione, intesa come la considerazione di
cui gode una persona all’interno di una collettività, è un fattore
che interviene nella definizione dell’identità sociale. Il Sé,
infatti, si forma anche in relazione al giudizio di coloro con cui
interagiamo. Tale giudizio nel breve periodo si fonda
essenzialmente su sentimenti immediati e spontanei
(simpatia/antipatia). Nel lungo periodo, invece, tiene conto del
risultato delle interazioni con il soggetto in questione,
dell’osservazione dei suoi comportamenti e, soprattutto, delle
sue azioni.
1
Cfr. Capitolo 2.
9
Introduzione
2
Cfr. Peters T., The Brand Called You, 10 agosto 1997.
Reperibile all’URL
http://www.fastcompany.com/magazine/10/brandyou.html
3
“Web sociale” è un sinonimo di Web 2.0 che pone l’accento sul
profilo dell’interazione sociale.
4
Per social media si intende l’insieme di siti Web, portali e
applicazioni che favoriscono l’incontro, la partecipazione e la
collaborazione tra i suoi utenti. Sono in grado di aggregare persone
accomunate dagli stessi interessi e passioni attraverso l’uso di
strumenti che creano “community”.
10
Introduzione
11
Introduzione
12
Capitolo 1
PARTE TEORICA
5
Cfr. De Mauro, T. Dizionario online Paravia - Reputazione.
2008. http://www.demauroparavia.it/92753 .
6
Charles Fombrun è docente di Management alla Stern School of
Business della New York University; inoltre è Executive Director del
Reputation Institute, un ente privato di ricerca sulla valutazione e
misurazione della corporate reputation.
7
Cees Van Riel è docente di Corporate communication alla
School of Management dell’Erasmus University.
8
Cfr. Fombrum C. e Van Riel C., The Reputational Landscape,
“Corporate Reputation Review”, 1996, vol. 1, No. 1-2, p. 5.
13
Capitolo 1
9
Cfr. Shapiro C., Premiums for high-quality products as returns to
reputations, in “Quarterly Journal of Economics”, 1983, 98, pp. 659-
681 in Fombrum C., Van Riel C. (1996), p. 6.
10
Cfr. White H. C., Where do markets come from?, in “American
Journal of Sociology”, 1981, n. 87, pp. 517-547 in Fombrum C., Van
Riel C. (1996), p. 9.
14
Capitolo 1
11
Cfr. Granovetter M., Economic Action and Social Structure: the
problem of embeddedness, in “American Journal of Sociology”,
1981, n. 91, pp. 481-510 in Fombrum C., Van Riel C. (1996), p. 9.
15
Capitolo 1
12
Su Wikipedia si legge la definizione: «Reputation is the opinion
(more technically, a social evaluation) of the public toward a
person, a group of people, or an organization». Reperibile all’URL
http://en.wikipedia.org/wiki/Reputation#A_cognitive_view_of_reputati
on
13
Cfr. Reputazione.it su:
http://www.reputazione.it/content/view/15/66/lang,it
16
Capitolo 1
14
Cfr. Conte, R., Paolucci, M., Reputation in artificial societies:
social beliefs for social order, 2002, Boston, Kluwer.
17
Capitolo 1
15
Tratto dall’intervista a Giovanni Jervis, durante la trasmissione
“Il Grillo” del 16/2/1998, reperibile nell’archivio dell’Enciclopedia
Multimediale delle Scienze Filosofiche di Rai Educational all’URL
http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=181
18
Capitolo 1
16
Secondo Mead il “Sé” è ciò che scaturisce dalla dinamica tra
l’Io - soggetto (che consente all’individuo di interagire con la
comunità) e l’Io.- oggetto (generato dall’ interiorizzazione delle
norme sociali condivise).
19
Capitolo 1
17
Cfr. Wikipedia all’URL
http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Cooley_Charles_Hort
on
18
Cfr. Mead G.H., Mente, sé e società, Barbera, Firenze, (1934)
1966.
19
L’altro generalizzato è prodotto dalla interiorizzazione dei ruoli
sociali, cioè dei compiti che la società prescrive ai singoli in base alla
loro posizione sociale (ad esempio, la figura del poliziotto è un “altro
generalizzato” da cui ci aspettiamo certi atteggiamenti e verso i quali
teniamo certi comportamenti).
20
Capitolo 1
20
Ivi, pag.192.
21
Capitolo 1
21
Cfr. Mead G.H., Mente, sé e società, Barbera, Firenze, (1934)
1966, pag. 23.
22
Ivi, pag.191
22
Capitolo 1
25
Cfr. Goffman, E., Modelli d’interazione, Bologna, Il Mulino,
1971, pag 8.
26
Cfr. Meyrowitz, J., Oltre il senso del luogo. Come i media
elettronici influenzano il comportamento sociale, Bologna,
Baskerville, 1995, (ed. orig. No sense of Place. The Impact of
24
Capitolo 1
29
Ivi, pag.292.
30
Il concetto di remediation riprende l’idea proposta da McLuhan:
«il contenuto di un medium è sempre un altro medium» (Cfr.
McLuhan, M., Understanding Media: The extensions of man,
NewYork,1964)
26
Capitolo 1
31
Cfr. Bolter, J. D. e Grusin, R., Remediation. Competizione e
integrazione tra media vecchi e nuovi, a cura di A. Marinelli, Trad. it.
di B. Gennato, Milano, Guerini e Associati, 2002, pag 73 (ed. or.,
Remediation. Understanding New Media, The MIT Press, Cambridge
(MA) 1999).
32
I media digitali, secondo i due studiosi, «stanno facendo
esattamente ciò che hanno fatto i loro predecessori:
presentarsi al pubblico come versioni migliorate e rimodellate
di media già presenti sul mercato» (Bolter e Grusin, 1999).
33
Ivi, pag. 265.
34
Ivi, pag. 266.
27
Capitolo 1
35
Cfr. Comunello, F., Reti nella rete. Teorie e definizioni tra
tecnologie e società, Ediz. Angelo Guerini, Milano, 2006, pag. 177.
28
Capitolo 1
36
Reperibile all’URL http://www.facebook.com
37
Reperibile all’URL http://www.msn.com
38
Reperibile all’URL http://www.linkedin.com
29
Capitolo 1
39
Cfr. Castelles, M., Galassia Internet, Feltrinelli, Milano, 2002.
40
Cfr. Granovetter, M., La forza dei legami deboli, Liguori, Napoli
1973.
30
Capitolo 1
41
Cfr. Wellman B., Physical place and cyberplace: the rise of
networked individualism, in “Journal of Urban and Regional
Research”, n.25, 2001. Reperibile all’URL http://www.amd.com/us-
en/assets/content_type/DownloadableAssets/The_Rise_of_Personali
zed_Networking.pdf
31
Capitolo 1
42
Cfr. De Mauro, T., Dizionario online Paravia - Autorevole.
2008.: http://www.demauroparavia.it/10775
43
Cfr. Comunicazioni visive.com, Quanto vale la reputazione on
line: le pubbliche relazioni nell’era di internet, 22 ottobre 2007.
Reperibile all’URL
32
Capitolo 1
http://nuke.comunicazionivisive.com/Home/Ottobre2007/22102007Q
uantovalelareputazione online/tabid/66/Default.aspx
33
Capitolo 1
37
Capitolo 1
46
FastCompany è una delle più famose riviste americane
dedicata all’economia digitale, sopravvissuta allo scoppio della bolla
speculativa.
47
Cfr. Peters T., The Brand Called You, 10 agosto 1997.
Reperibile all’URL
http://www.fastcompany.com/magazine/10/brandyou.html
38
Capitolo 1
48
I pubblicitari sono stati i primi a percepire il cambiamento di
tendenza in atto nella società dell’immagine e hanno subito reagito
passando da uno stile pubblicitario informativo – con lunghi body
copy e attenzione alla spiegazione - a una pubblicità d’impatto, in cui
predomina il visual, ossia l’immagine, puntando sulla sua potenza
evocativa ed emotiva e sulla sua sinteticità comunicativa.
Considerando anche che il mercato oggi offre prodotti sempre meno
differenziati, appare evidente che la competizione si sposti quasi
interamente sul piano dell’immagine. Sulla scia di queste logiche, gli
esperti del marketing hanno è rivolto l’attenzione anche sul
“packaging”, ossia la confezione del prodotto, che influenza
l’acquisto molto più del valore in sé del prodotto. In parallelo
possiamo dire che anche nel caso del self-marketing occorre basare
la comunicazione sul “packaging”, inteso non nella sua accezione
specifica ma in quella più generale di elemento superficiale: l’ “abito”.
39
Capitolo 1
49
Cfr. Ninjamarketing, L’influenza del word of mouth Web nelle
scelte di acquisto dei teenager: i dati NovaQuant e Doxa a confronto,
2008, reperibile all’URL
http://www.ninjamarketing.it/2008/07/29/linfluenza-del-word-of-
mouth-Web-nelle-scelte-di-acquisto-dei-teenager-i-dati-novaquant-e-
doxa-a-confronto/
50
L’importanza del word of mouth (passaparola) è più elevata
soprattutto nel caso di primo acquisto e nei confronti di beni durevoli
(prodotti tecnologici o automobili).
40
Capitolo 1
51
Cfr. Caererbuilder.com, One-in-Five Employers Use Social
networking Sites to Research Job Candidates, CareerBuilder.com
Survey Finds, 10 settembre 2008, reperibile all’URL
http://www.careerbuilder.com/share/aboutus/pressreleasesdetail.asp
x?id=pr459&sd=9/10/2008&ed=12/31/2008&cbRecursionCnt=1&cbsi
d=4f6b3dd3e7c449dba594ef742f2c9663-274941313-R7-
4&ns_siteid=ns_xx_g_careerbuilder_social__
41
42
Capitolo 2
52
Cfr. O’Reilly, T., What Is Web 2.0, in “Wired”, 30 settembre
2005, reperibile all’URL
http://oreilly.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-Web-
20.html
53
Cfr. Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
43
Capitolo 2
44
Capitolo 2
54
Cfr. Maslow A. H., Motivation and personality, New York:
Harper and br., 1954, in Morgan G., Images: le metafore
dell’organizzazione, Franco Angeli, Milano 1997.
45
Capitolo 2
55
Cfr. Kim, A. J., Costruire comunità Web, Apogeo, Milano 2000.
46
Capitolo 2
56
Ad esempio, Luca De Biase (nel suo blog reperibile all’URL
http://blog.debiase.com/equiliber/2005/04/24.html) definisce
“economia della reputazione” una componente della nuova
economia, nella duplice accezione di “prestigio conquistato sul
campo come risorsa professionale di valore” e di “nuova formula per
la costruzione di personaggi-brand pubblici”.
57
Cfr. Centenaro, L., Personal branding con i social media, 2008,
reperibile all’URL http://www.centenaro.it/2008/ebook-personal-
branding-con-i-social-media/
47
Capitolo 2
58
Cfr. Masum, H. e Zhang, Y., Manifesto for the Reputation
Society, in “Firstmonday”, Volume 9, n. 7, 5 giugno 2004, reperibile
all’URL
http://firstmonday.org/htbin/cgiwrap/bin/ojs/index.php/fm/issue/view/1
73
59
Cfr. Castelfranchi, C. e Falcone, R., Principles of Trust for
MAS: Cognitive Anatomy Social Importance, and Quantification,
48
Capitolo 2
62
Cfr. Dasgupta, P., “Economic Progress and the Idea of Social
Capital”, in Dasgupta P. e Serageldin, I., (eds), Social Capital: A
Multi-Faceted Perspective, World Bank, 2000, pag.333.
63
L’argomento è stato più volte trattato da Maurizio Goetz nel suo
blog “Marketing usabile”, reperibile all’URL
http://marketingusabile.blogspot.com/2007/10/si-pu-isolare-la-
misurazione-della.html
50
Capitolo 2
64
Nella comunità scientifica uno dei principali indicatori della
reputazione è in numero di citazioni del proprio lavoro all’interno
delle riviste scientifiche. più il lavoro di uno scienziato è citato da
quello di altri scienziati più aumenta la sua reputazione. Ad esempio,
spesso i comitati di esperti per valutare ricercatori che non
conoscono personalmente utilizzano l’ISI Web of Knowledge, uno
strumento che permette di interconnettere una grande quantità di
pubblicazioni scientifiche. Tra i diversi indici che esso comprende, vi
è lo Science Citation Index (SCI), che indica il numero di volte che
un articolo apparso in riviste prestigiose è stato citato da altri lavori.
Lo stesso fenomeno sembra che valga anche all’interno della
blogosfera, in cui in citazionismo sta diventando una pratica diffusa.
Il problema su cui si discute, però, riguarda il timore di scadere
nell’autoreferenzialità.
51
Capitolo 2
65
Testo originale su Wikipedia: «Social media describes the
online technologies and practices that people use to share content,
opinions, insights, experiences, perspectives, and media
themselves. Social media can take many different forms, including
text, images, audio, and video. The social media sites typically use
tools like message boards, forums, podcasts, bookmarks,
communities, wikis, Weblogs etc». Reperibile all’URL
http://en.wikipedia.org/wiki/Social_media versione 2007.
53
Capitolo 2
66
Testo originale su Wikipedia:«Social media are primarily
Internet- and mobile-based tools for sharing and discussing
information among human beings.[1][2] The term most often refers to
activities that integrate technology, telecommunications and social
interaction, and the construction of words, pictures, videos and
audio. This interaction, and the manner in which information is
presented, depends on the varied perspectives and "building" of
shared meaning among communities, as people share their stories
and experience». Reperibile all’URL
http://en.wikipedia.org/wiki/Social_media
67
Cfr. Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Social_media
54
Capitolo 2
68
Cfr. Web e conoscenza, The Conversation Prism, agosto 2008,
reperibile all’URL
http://Webeconoscenza.blogspot.com/2008/08/conversation-
prism.html
55
Capitolo 2
57
Capitolo 2
70
In realtà quella del pettegolezzo è un’importante pratica
sociale. Sull’etimologia del termine ci sono pareri discordanti:
60
Capitolo 2
75
«Essere ovunque: Creando più flussi di "te".
Essere social: Gestendo efficacemente i tuoi "sistemi sociali".
Essere interessanti: Scrivere, fotografare, condividere, dare.
Essere rilevanti: Facendo qualcosa degno di nota.
Essere se stessi: Lasciando brillare la tua personalità. »
(trad. mia). Cfr. Armano, D., Brand "U.0" + The Chicago New
Media Summit, settembre 2008, reperibile all’URL
http://darmano.typepad.com/logic_emotion/2008/09/brand-u0-the-
ch.html
76
Cfr. Centenaro L., Personal branding con i social media, 2008
Reperibile in http://www.centenaro.it/2008/ebook-personal-branding-
con-i-social-media/
77
Ovviamente la qualità delle proprie produzioni è una condizione
necessaria, ma da sola non sufficiente, per lo sviluppo di una buona
reputazione.
64
Capitolo 2
78
The Wisdom of crowds è uno concetti alla base del Web 2.0.
coniato dall'editorialista del New Yorker, James Surowiecki. Il
termine riguarda la cosiddetta “saggezza delle folle”, intendendo che
grandi gruppi di persone sono più intelligenti di gruppi piccoli,
indipendentemente da quanto siano intelligenti i singoli componenti
dei gruppi. Per cui ogni informazione generata da un gruppo di
persone è sempre più completa di quella generata da ogni singolo
membro del gruppo.
65
Capitolo 2
79
Cfr. Raymond, E. S., Come diventare un hacker, 2002, ed. it.
reperibile all’URL
http://www.saltatempo.org/hacker/hacker_howto_it.php#what
66
Capitolo 2
81
È possibile scegliere tra 6 licenze Creative Commons, che
sono a loro volta il risultato dell'associazione di 4 licenze base:
1. Attribuzione della paternità (Attribution): l'autore permette
che l'opera originale e le eventuali opere derivate siano copiate,
distribuite, mostrate a condizione che si citi chiaramente autore e
fonte.
2. Non commerciale (Non commercial): l'autore permette che
l'opera e le opere derivate siano copiate, distribuite e mostrate a
condizione che chi compie tale azione non abbia propositi
commerciali.
3. Inalterabilità dell'opera (No derivative works): l'autore
permette che l'opera sia copiata, distribuita, mostrata soltanto se la
copia è inalterata.
4. Stessa licenza (Share alike): l'autore permette che le opere
derivate siano distribuite soltanto a condizione che vengano
ridistribuite tramite l'identica licenza dell'originale.
Dalla combinazione di queste quattro licenze base scaturiscono sei
di opzioni (in quanto il primo attributo è obbligatorio e gli ultimi due
sono esclusivi) capaci di contemplare circostanze ed esigenze
eterogenee.
82
Reperibile all’URL http://www.creativecommons.it
68
Capitolo 2
83
Reperibile all’URL http://www.lulu.com
84
Reperibile all’URL http://www.wikipedia.org
85
Cfr. Jenkins, H., Cultura convergente, Apogeo, 2007.
86
Le adhocrazie sono organizzazioni caratterizzate dall’assenza
di gerarchie, a cui ogni persona contribuisce ad affrontare un certo
problema. In esse, i ruoli di leadership si alternano col variare dei
compiti.
70
Capitolo 2
87
Ad esempio il prof. Luca Giuliano, ideatore del gioco di
narrazione “On Stage!” e docente di “Strategie di narrazione
ipertestuale” presso la facoltà di Scienze della Comunicazione, alla
Sapienza di Roma, rientra tra le voci di Wikipedia, all’URL
http://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Giuliano. Questo gli consente di
godere di un certa autorevolezza, di promuovere le sue opere
inserite in fondo alla pagine e di incrementare la reperibilità sui
motori di ricerca in relazione al suo nome e all’ambito professionale
in cui opera.
71
Capitolo 2
88
Ad esempio, durante le ricerche per il project work “Bimbo TV”
che ho sviluppato a fine di sostenere l’esame di “Progettazione di
contenuti e servizi per la tv digitale”, ho interagito su un gruppo di
discussione dedicato alla TV digitale all’interno del social network
Xing. Recentemente il responsabile di un’agenzia di Milano, che si
stava occupando dello sviluppo di un servizio di outdoorTV per centri
commerciali, mi ha contattata per una richiesta di collaborazione
proprio a seguito della lettura dei miei interventi all’interno di quel
gruppo di discussione.
72
Capitolo 2
89
Ad esempio, il prof. Stefano Epifani, docente di possiede un
blog reperibile all’URL http://blog.stefanoepifani.it/ che compare
spesso tra i primi risultati di google per ricerche relative a e-
business, knowledge management e altri argomenti connessi alla
net-economy.
90
L’RSS (acronimo di RDF Site Summary) è uno dei più popolari
formati per la distribuzione di contenuti Web; è basato su XML, da
cui ha ereditato la semplicità, l'estensibilità, la flessibilità. Il formato
permette la visualizzazione su portali e siti Web di headline e link
relativi a notizie pubblicate su altri siti e rese disponibili attenendosi a
specifiche ben precise.
73
Capitolo 2
91
Reperibile all’URL http://www.feedburner.com
92
Ad esempio, sul mio blog personale, reperibile all’URL
http://thinkingdigital.wordpress.com/, ho inserito i Feed RSS
provenienti da Naymz, che riportano i link a tutti i contenuti che
pubblico su altri social media come Youtube, Slideshare, Scribd e
così via. In questo modo posso condividere con continuità tutta la
mia attività online con i miei contatti.
93
Reperibile al’URL http://www.friendfeed.com .
74
Capitolo 2
94
Cfr. De Mauro, T., La Parola social networking, in
“Internazionale”, dicembre 2004, cit. in Comunello, F., Reti nella rete.
Teorie e definizioni tra tecnologie e società, Ediz. Angelo Guerini,
Milano, 2006, pag. 17.
75
Capitolo 2
95
Cfr. Comunello, F., Reti nella rete. Teorie e definizioni tra
tecnologie e società, Ediz. Angelo Guerini, Milano, 2006, pag. 191.
96
Reperibile all’URL http://www.friendster.com/
97
Cfr. Boyd, D. M., Friendster and Publicity Articulated Social
networking, Atti del Convegno ACM “Human Factors and Computing
Systems” Vienna, aprile 2004, pag.1, in Comunello, F., Reti nella
rete. Teorie e definizioni tra tecnologie e società, Ediz. Angelo
Guerini, Milano, 2006, pag.191.
76
Capitolo 2
98
Le raccomandazioni dimostrano quanto una persona sia
affidabile all’interno della Rete. LinkedIn rende trasparente tale
meccanismo. In America la “raccomandazione” è una pratica
comune che velocizza la fase di recruiting e garantisce sulle
competenze del candidato. In Italia, pur essendo ampiamente
diffusa, è vista come un tabù perché spesso sfruttata per favoritismi
o giochi politici, indipendentemente dalla qualità professionale del
soggetto. Ma se per raccomandazione si intende la "segnalazione" di
un conoscente che potrebbe essere adatto a un determinato posto di
lavoro, o semplicemente la dichiarazione delle sue capacità
professionali e personali, questo sistema dovrebbe essere depurato
dalla sua connotazione negativa.
77
Capitolo 2
99
Mentre, le referenze professionali (Professional references)
hanno lo scopo di presentare i risultati raggiunti nei precedenti
incarichi, le referenze personali (Personal references) sono scritte da
persone per le quali non si è mai lavorato, le quali però godono di
una certa influenza (es. avvocati, medici, imprenditori) e che
possono mette in risalto qualità personali del soggetto, quali onestà,
affidabilità e importanza per la comunità. In America è moto
importante raccogliere entrambi i tipi di referenze quando ci si
propone per un nuovo lavoro.
100
Cfr. Devoretz, S., Come trovare lavoro in America : una guida
preziosa per affermarsi nel paese delle grandi occasioni, Gremese
Editore, Roma, 2006, pag. 74.
101
Cfr. Izzo, P., Raccomandazioni globali con LinkedIn, Apogeo
online, reperibile all’URL http://www.apoge
online.com/Webzine/2007/01/12/23/200701122301
78
Capitolo 2
102
Cfr. Caererbuilder.com, One-in-Five Employers Use Social
networking Sites to Research Job Candidates, CareerBuilder.com
Survey Finds, 10 settembre 2008, reperibile all’URL
http://www.careerbuilder.com/share/aboutus/pressreleasesdetail.asp
x?id=pr459&sd=9/10/2008&ed=12/31/2008&cbRecursionCnt=1&cbsi
d=4f6b3dd3e7c449dba594ef742f2c9663-274941313-R7-
4&ns_siteid=ns_xx_g_careerbuilder_social__
103
Reperibile all’URL http://www.naymz.com/ . Altri siti degni di
nota sono: ReputationDefender, Rapleaf, RepVine, TrustPlus.
104
Nella sezione “Reports” si possono monitorare le statistiche di
accesso e ricerca e la propria reputazione online, ma molti dati sono
a disposizione solo degli utenti premium.
79
Capitolo 2
Naymz è un social
network nato per
contattare professionisti
del proprio settore e
dove trovare offerte di
Figura 10 - Logo di Naymz lavoro, il quale però è
fondato sul concetto di
reputazione. Raccoglie informazioni sugli individui e genera
dei profili personali105 che vengono indicizzati su Google,
cosicché chi cerca un soggetto può trovare una lista dei social
media che questi utilizza e le indicazioni per contattarlo. Nel
profilo, oltre ai PersonalFeed, si possono aggiungere e dei tag
relativi a se stessi e alle proprie attività.
Ogni iscritto può invitare dieci persone che possono fare da
garante sulla propria reputazione, l’insieme delle loro opinioni
e delle informazioni reperite sul soggetto vanno a definire il
suo RepScore, il quale cresce completando il profilo,
validando indirizzi e-mail e facendosi “raccomandare”.
Quando si raggiunge un RepScore pari a 9 Naymz regala
un dominio personalizzato (del tipo sonia.mendola.name) e
alcune inserzioni gratuite, per promuove il proprio profilo sui
circuiti di pubblicità contestuale dei principali motori di ricerca
(come Google AdWords o Yahoo Overture).
105
Il mio profilo è reperibile all’URL
http://www.naymz.com/search/sonia/mendola/2168895 .
80
Capitolo 2
108
Secondo Albert-László Barabási il Web segue una legge di
potenza, che gli conferisce un comportamento di crescita
preferenziale: per cui i nodi altamente interconnessi (HUB) crescono
con maggiore rapidità di quelli che hanno poche connessioni.
83
Capitolo 3
I link posso essere visti come dei “voti” perché sono creati
dalle persone che scrivono sul Web. Non tutti i link, però, sono
considerati con lo stesso peso, «i quattro principali fattori che i
motori di ricerca prendono in esame per decidere se accettare
un link e quanta importanza attribuirgli sono:
110
Cfr. Granieri, G., Internet vs. la vita lì fuori, in “Internet.pro”,
marzo 2005, pag. 14, reperibile all’URL
http://www.bookcafe.net/blog/vs.pdf
85
Capitolo 3
111
Cfr. Altavilla, E., Guida al posizionamento dei siti Web nei
motori di ricerca, reperibile all’URL http://www.motoricerca.info
86
Capitolo 3
112
Google Toolbar è uno strumento fornito da Google
87
PR/ N°
Link
PR PR PR PR PR PR PR PR PR PR
neces
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 -sari
per …
0 0 0 0 0 0 0 0 3 15 PR1
0 0 0 0 0 0 0 3 15 81 PR2
0 0 0 0 0 0 3 15 81 444 PR3
0 0 0 0 0 3 15 81 444 2.444 PR4
0 0 0 0 3 15 81 444 2.444 13.442
88
PR5
0 0 0 3 15 81 444 2.444 13.442 73.931 PR6
Capitolo 3
Tabella 2 - Numero di link necessari per valore di PR desiderato
Fonte: GeWeb.org
Capitolo 3
113
Cfr. Altavilla, E., Guida al posizionamento dei siti Web nei
motori di ricerca, reperibile all’URL http://www.motoricerca.info
114
Reperibile all’URL http://www.ebay.com
89
Capitolo 3
115
Cfr. Marmo, S., L'Uso della Reputazione nelle Applicazioni
Internet: Prudenza o Cortesia? L'Approccio Socio-Cognitivo, atti del
convegno AISC 3, reperibile su
http://www.istc.cnr.it/doc/137a_20070105164247t_AISC_3_convegn
o.pdf
116
Con un punteggio pari a 10 si ottiene una stella gialla, questa
può assumere diversi colori man mano che il Punteggio di Feedback
aumenta, sino a diventare una stella cadente rossa per punteggi
superiori a 100.000. Maggiori informazioni su
http://pages.ebay.it/help/feedback/reputation-stars.html
90
Capitolo 3
117
Reperibile all’URL http://www.amazon.com
91
Capitolo 3
118
Cft. Andersen, C., The long tail, in “Wired”, 2004, reperibile
all’URL http://www.wired.com/wired/archive/12.10/tail.html
119
Ad esempio, se molti degli utenti che hanno comprato il DVD
di “Aladdin” hanno comprato anche un CD di “Cristina D’Avena”, al
momento dell’acquisto del DVD Amazon ci informerà che “Le
persone che hanno comprato questo DVD hanno comprato anche
quel CD”.
92
Capitolo 3
120
Cfr. Delprato, G., Il mercato della reputazione: E-bay e
Amazon, febbraio 2008, reperibile all’URL
http://questionidireputazione.blogspot.com/2008/02/il-mercato-della-
reputazione-ebay-e.html
93
Capitolo 3
121
Cfr. Good, R., Produttori Indipendenti: Nuove Grandi
Opportunità, Maggio 2005 reperibile all’URL
http://www.masternewmedia.org/it/2005/05/30/produttori_indipendent
i_nuove_grandi_opportunita.htm
122
Anderson sostiene che i prodotti a bassa richiesta o con ridotti
volumi di vendita possono collettivamente occupare una quota di
mercato equivalente o superiore a quella dei pochi bestseller o
blockbuster (hits), se il punto vendita o il canale di distribuzione sono
abbastanza grandi. In Rete non c’è un limite fisico dove allocare i
prodotti e si azzera la cosiddetta “soglia di distribuibilità di un bene”:
non sono limitato a distribuire e/o a tenere online solo prodotti in
grado di generare cospicui ritorni, ma posso tenere anche prodotti di
cui vendo solamente pochi pezzi all’anno. Sul Web, quindi, il
fatturato e gli utili generati dall’aggregato dei piccoli sono pari o
superiori a quelli generati dai grandi (poiché ogni prodotto può avere
un acquirente, tanti brani sconosciuti possono farci guadagnare più
di una Hit). Amazon ed eBay hanno usato quest’idea per costruire
società che valgono miliardi, poiché Web 2.0 fornisce sia il pubblico
che i servizi adeguati a sfruttare la “Long Tail”.
94
Capitolo 3
123
Il neologismo “crowdsourcing” è stato coniato da un giornalista
della rivista americana “Wired” e deriva dalla crasi delle parole
“crowd”, ossia “folla”, e “outsourcing”, pratica che consiste
nell'affidare mansioni a professionisti esterni a un'azienda. Secondo
Wikipedia: «definisce un modello di business nel quale un’azienda o
un’istituzione richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di
un prodotto ad un insieme distribuito di persone non già organizzate
in un team. Tale processo avviene attraverso degli strumenti Web o
comunque dei portali su Internet. Inizialmente il crowdsourcing si
basava sul lavoro di volontari ed appassionati che dedicavano il loro
tempo libero a creare contenuti e risolvere problemi. La community
open source è stata la prima a trovarne beneficio.».
124
Reperibile all’URL http://www.votailprof.it/jvp/
95
Capitolo 3
125
Cfr. Feletig P., Porto il social rating nel bunker della scuola,
aprile 2008, reperibile all’URL http://www.visionpost.it/dlife/porto-il-
social-rating-nel-bunker-della-scuola(2).htm
96
Capitolo 3
126
Reperibile all’URL http://www.scour.com/
97
Capitolo 3
98
Capitolo 3
127
La Technorati Authority è un numero intero che segnala il
numero di citazioni un blog riceve da parte di altri blogger negli ultimi
sei mesi. Più alto è il numero di link maggiore è l'Authority del blog.
99
Capitolo 3
128
Cfr. Granieri, G., Come (e perché) dovrebbe funzionare
Technorati, 2007, reperibile all’URL http://www.apoge
online.com/Webzine/2007/02/01/19/200702011901
100
Capitolo 3
129
Cfr. BlogBabel Faq, reperibile all’URL
http://it.blogbabel.com/faq/
101
Capitolo 3
130
«In alcuni casi, i we blog collaborativi si trasformano in un vero
e proprio prodotto editoriale, una rivista in rete con un nucleo fisso di
collaboratori, una struttura redazionale articolata, e magari anche
l'attribuzione di un codice ISSN (International Standard Serial
Number). La dimensione in qualche misura 'amatoriale' caratteristica
di molti we blog è in questi casi spesso sostituita dalla ricerca di
professionalità, pulizia grafica, cura dei contenuti, anche se talvolta
al prezzo di una certa perdita di immediatezza e originalità. Quando
la professionalità del prodotto e/o la specificità dei contenuti hanno il
sopravvento si può parlare di vere e proprie riviste in rete, o E-
Journals (naturalmente una rivista in rete può essere realizzata
anche con strumenti diversi da quelli nati per la gestione di Weblog);
quando la natura spontanea e 'contaminante' dei we blog viene
preservata si parla piuttosto di Blogzine». Cfr. Roncaglia, G.,
Weblog: una introduzione, 2003, reperibile all’URL
http://www.merzWeb.com/testi/saggi/Weblog.htm
102
Capitolo 3
131
Cfr. Possamai, L. e Spadotto, G., P., SlashDot: News for
Nerds, Maggio 2003, reperibile all’URL
http://www.possamai.it/slashdot/ecp18.pdf
103
Capitolo 3
132
Cfr. Marmo, S., L'Uso della Reputazione nelle Applicazioni
Internet: Prudenza o Cortesia? L'Approccio Socio-Cognitivo, atti del
convegno AISC 3, reperibile su
http://www.istc.cnr.it/doc/137a_20070105164247t_AISC_3_convegn
o.pdf
133
Reperibile all’URL http://forum.clubalfa.it/
134
Cfr. Regolamento sistema reputazione, reperibile all’URL
http://forum.clubalfa.it/regole-e-comunicazioni/8933-regolamento-
sistema-reputazione.html
104
Capitolo 3
106
Capitolo 4
PARTE APPLICATIVA
135
L’editore del magazine è il Dipartimento di Sociologia e
Comunicazione.
136
Cfr. Il progetto MediaZone, reperibile all’URL
http://www.mediazone.info/site/it-IT/IL_PROGETTO/
107
Capitolo 4
137
Ricordiamo, a titolo di esempio, l’articolo di Vittorio
Zambardino del 2006, intitolato Ragazzi miei, scienziati della
comunicazione immaginari, reperibile all’URL
http://vittoriozambardino.repubblica.it/scene_digitali/2006/07/ragazzi
_miei_sc.html
109
Capitolo 4
110
Capitolo 4
Facebook
Facebook (www.facebook.com) è uno dei più famosi social
network. È stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark
Zuckerberg, all'epoca ventiduenne e studente presso
l’università di Harvard. In seguito è stato esteso al MIT,
all’Università di Boston, al College di Boston, e a tutte le
scuole Ivy League.
Molte università sono state aggiunte in
rapida successione nell'anno successivo. Col tempo, il sito è
stato aperto a chiunque possedesse un indirizzo di posta
elettronica con dominio universitario.
138
Alexa.com è un sito statunitense, appartenente al gruppo
Amazon.com, che si occupa di statistiche sul traffico delle pagine
Web.
111
Capitolo 4
LinkedIn
LinkedIn (www.LinkedIn.com) è un servizio di social
networking impiegato principalmente per networking
professionale. La rete di LinkedIn, a Marzo 2008, contava
circa 20 milioni di utenti in America del Nord, Asia ed Europa e
cresce a una velocità di 100.000 iscritti a settimana.
116
Capitolo 4
119
Capitolo 4
MyStudy
Studenti.it è il primo portale italiano rivolto agli studenti delle
scuole superiori, delle università, a chi muove i primi passi nel
mondo del lavoro o cerca un master.
Comunitàzione
Comunitàzione (http://www.comunitazione.it) si pone
l’obiettivo di creare una community allo scopo di condividere
conoscenze ed esperienze inerenti all’ambito della
comunicazione e del marketing. Nasce nel 2002, come blog
multiutente, per mano di alcuni studenti di Scienze della
comunicazione, al fine di stimolare il dialogo tra studenti e
professionisti del settore.
124
Capitolo 4
125
Capitolo 4
La Grande Agenzia
Comuntàzione è gemellato con La Grande Agenzia
(www.lagrandeagenzia.it), che si presenta come “il social
network degli operatori della comunicazione”.
Si tratta di un market place dove imprenditori e clienti
stabiliscono un contatto diretto, possono scambiare
informazioni, trovare occasioni di lavoro e incontrarsi per
costituire consorzi.
Il sito nasce per essere la naturale evoluzione di
Comunitàzione.it ed è aperto a free-lance, agenzie,
associazioni di categorie, tipografie, prestampa, produttori di
film, televisioni e media in generale, Web agency e provider.
126
Capitolo 4
127
Capitolo 4
128
Capitolo 4
129
Capitolo 4
130
Capitolo 4
Gazzaspace
Un recente caso di ibrido tra prodotto editoriale e social
networking è quello di Gazzetta dello Sport.it, la quale a metà
2007 si è rinnovata inglobando il social network “Gazzaspace”.
Nel sito i lettori possono fare networking, predisporre un
proprio profilo e disporre di uno spazio da personalizzare per
contribuire ai contenuti del sito con commenti agli articoli,
131
Capitolo 4
132
Capitolo 4
133
Capitolo 4
134
Capitolo 4
Posizionamento
È possibile effettuare mapping dei siti in esame, sulla base
delle seguenti dimensioni:
1. sull’asse orizzontale:
135
Capitolo 4
2. sull’asse verticale:
136
Capitolo 4
137
Capitolo 4
Invita
La mia rete
o Gallery
Le migliori produzioni
Testi (racconti, poesie, articoli)
Immagini (foto, grafica,
illustrazioni, logo, manifesti
pubblicitari, etc.)
Video (corti, medio metraggi, arte
multimediale)
Audio (musica, radio, etc.)
Project work (divisi per media:
Cinema, Radio, Stampa, TV,
Telefonia Mobile, Web)
• Scheda
Trova produzioni/autore
o Gruppi
I miei gruppi
FAQ
Trova gruppo
o Eventi
Eventi recenti
Calendario
I miei eventi
Trova evento
o Log-In/Area personale
Il mio profilo
Mailbox
Opzioni
Invita
Help
Per i servizi che il social network vuole offrire ai suoi utenti,
è opportuno avere sezioni che raggruppano i diversi contenuti
come segue:
• Home: è la porta di ingresso del sito. Qui è possibile
avere una panoramica delle novità che afferiscono al
138
Capitolo 4
4.2.2 – Navigazione
141
Capitolo 4
142
Capitolo 4
143
Capitolo 4
144
Capitolo 4
4.3.2 – JOOMLA!
JOOMLA!139 e un CMS
open source, giunto alla
versione 1.5, e realizzato
completamente in PHP. È
distribuito sotto forma di
Figura 39 - Logo di JOOMLA! pacchetto compresso, per cui
è sufficiente scompattare
l'archivio in una cartella pubblica di un server Web dotato di
supporto a PHP e avere a disposizione un database MySQL
per i dati del programma.
Tra le caratteristiche principali di JOOMLA! ci sono:
• Alto grado di personalizzazione grazie ai numerosi
moduli, componenti e mambot/plug-in.
• Caching delle pagine per incrementare le
prestazioni.
139
Requisiti di sistema per JOOMLA:
• Web Server: Apache 1.3 or Apache 2.x hosted on Unix/Linux
or Windows
• PHPrecommended: PHP 5.2 or higher
• PHP required: PHP version 4.3.5 or higher
• Database server recommended: MySQL 4.1 or MySQL 5.0
145
Capitolo 4
147
Capitolo 4
4.3.3 – DRUPAL
140
Requisiti di sistema per Drupal:
• Web Server: Apache 1.3 or Apache 2.x hosted on Unix/Linux
or Windows
• PHP recommended: PHP 5.2 or higher
• PHP required: PHP version 4.3.5 or higher
• Database server recommended: MySQL 4.1 or MySQL 5.0
148
Capitolo 4
141
Reperibile all’URL http://www.drupit.com
149
Capitolo 4
Avatar Gallery mostra tutti gli avatar degli utenti e si aggiorna ogni
volta che si iscrive un utente
Avatar Selection permette di caricare un avatar
150
Capitolo 4
151
Capitolo 4
142
Alcune risorse sono disponibili all’URL
http://socnet.shellmultimedia.com .
153
Capitolo 4
154
Capitolo 4
143
Cfr. Brain, D., Social Media Index, Luglio 2007, reperibile
all’URL http://www.sixtysecondview.com/?p=325
155
Capitolo 4
156
Capitolo 4
159
Capitolo 4
145
Le slide presentate da Epstein sono reperibili all’URL
http://www.slideshare.net/Jaza/reputation-api-presentation-slides-
presentation
160
Capitolo 4
146
Il modulo è reperibile all’URL
http://drupal.org/project/userpoints
147
Una raccolta di moduli di supporto è reperibile all’URL
http://drupal.org/project/userpoints_contrib
161
Capitolo 4
148
Il modulo è reperibile all’URL
http://drupal.org/project/userpoints_top_contributors
162
Capitolo 4
163
Capitolo 4
164
Capitolo 4
165
Capitolo 4
151
Cfr. Milone V., Web design 2.0: alcune linee guida per un
design in perfetto stile Web 2.0, aprile 2008
http://viklog.net/2008/04/30/Web-design-20-alcune-linee-guide-per-
un-design-in-perfetto-stile-Web-20/
167
Capitolo 4
168
Capitolo 4
170
Capitolo 4
171
Capitolo 4
I miei eventi
Calendario
Raccomanda-
zioni Project work
172
Capitolo 4
Homepage
La homepage (figura 49) del sito dedicherà buona parte
dello spazio alla presentazione delle migliori produzioni,
all’interno di un box interattivo, da cui poterle fruire
velocemente.
La pagina si aprirà con un breve “Benvenuto”, posizionato
in alto a sinistra, con la funzione di spiegare in maniera
sintetica gli obiettivi del social network. La zona dedicata al
benvenuto sarà sovrastata da un motore di ricerca generico,
visibile in ogni pagina del sito.
La colonna sarà occupata anche da alcuni link al sito di
MediaZone, della Facoltà e dell’Ateneo, per consentire uno
spostamento immediato verso di essi. Lo spazio restante sulla
fascia laterale conterrà gli avvisi da parte della redazione.
Come in ogni social network, la parte centrale della pagina
dovrà essere impegnata dalle attività recenti svolte dai
membri, importanti per porre in risalto la vitalità della
community. Un discreto spazio sarà dedicato agli
aggiornamenti dei blog e dei gruppi di discussione, che
diventano rapide scorciatoie per innescare la discussione.
La fascia laterale destra sarà occupata, in tutte le pagine,
dall’area di log-in e dal box per la ricezione degli RSS della
Facoltà e/o di MediaZone, che consentono di mantenere un
filo diretto con i due siti.
Infine, un’altra zona sarà adibita a vetrina per i
“Comunicatori D.O.C.”, con il rimando alle classifiche
complete.
Dalla barra di navigazione globale sarà possibile
raggiungere le cinque sezioni principali del sito, ossia: Profilo,
Membri, Gallery, Gruppi, Eventi.
173
Capitolo 4
Sezione “Profilo”
175
Capitolo 4
Sezione “Membri”
La sezione “Membri” presenterà nell’area centrale della
pagina un elenco degli ultimi iscritti e il motore di ricerca “trova
membri”, per la ricerca dei contatti.
Se l’utente avrà già effettuato l’autenticazione, l’area
sottostate nella pagina sarà occupata da una visualizzazione
in formato grafico della sua rete, navigabile ed espandibile con
il mouse, e dai comandi per la gestione delle richieste di
amicizia pendenti.
176
Capitolo 4
177
Capitolo 4
178
Capitolo 4
Sezione “Gallery”
La sezione “Gallery” sarà dedicata alla raccolta delle
produzioni degli utenti.
179
Capitolo 4
180
Capitolo 4
Sezione “Gruppi”
La sezione “Gruppi” sarà dedicata alla raccolta dei gruppi di
discussione, per un dialogo diretto tra gli utenti sui diversi temi
della comunicazione. Gli utenti potranno generare
automaticamente i propri gruppi e invitare i propri contatti.
181
Capitolo 4
Sezione “Eventi”
La sezione “Eventi” raccoglierà tutti gli eventi relativi al
mondo della comunicazione, inseriti sia dagli utenti che dalla
redazione.
183
Capitolo 4
152
«We have derived three main content-oriented conclusions
from our four years' of Web usability studies [Nielsen 1997a]:
1. users do not read on the Web; instead they scan the pages,
trying to pick out a few sentences or even parts of sentences
to get the information they want;
2. users do not like long, scrolling pages: they prefer the text to
be short and to the point;
3. users detest anything that seems like marketing fluff or overly
hyped language ("marketese") and prefer factual
information».
(Trad. it: «Dai nostri quattro anni di studi sulla Web usability
abbiamo dedotto tre principali conclusioni:
1. gli utenti non leggono sul Web, scorrono la pagina, provando
a prendere poche frasi o persino parti di frasi per ottenere
l’informazione che vogliono;
2. agli utenti non piacciono lunghe pagine da scorrere:
preferiscono che il testo sia corto e con elenchi puntati;
3. Gli utenti detestano ogni cosa che somigli all’ “aria fritta”
tipica del marketing o un linguaggio eccessivamente
martellante (“marketese”) e preferiscono informazioni
fattuali»).
Cfr. Morkes J., Nielsen J., How to Write for the Web, 1997,
reperibile all’URL
http://www.useit.com/papers/Webwriting/writing.html
185
Capitolo 4
186
Capitolo 4
4.7.1 – Prestazioni
153
Probabilmente anch’esso verrà cambiato nel caso in cui, nella
versione 2.0, si deciderà di modificare il nome del magazine.
154
I meta tag sono delle istruzioni per i motori di ricerca che
vengono inserite all'interno delle pagine Web sottoforma di codice
HTML. Svolgono la funzione di indicare ai motori alcuni parametri
riguardo: il set di caratteri utilizzato, il linguaggio usato, la
descrizione le principali keyword delle pagine in cui sono presenti,
etc.
189
Capitolo 4
155
Una keyword è la parola o la frase utilizzata da un utente per
cercare informazioni su un particolare soggetto sul Web .
190
Capitolo 4
156
Lo strumento Keyword External Tool è reperibile all’URL
https://adwords.google.com/select/KeywordToolExternal
191
Capitolo 4
20. MediaZone
194
Capitolo 4
157
È stato realizzato recentemente un pacchetto Drupal PA,
contente temi accessibili per la pubblica amministrazione, che
seguono tutti i requisti della Legge Stanza (L. n. 4/2004). Il progetto
è reperibile sul sito http://drupalpa.anastasis.it/?q=node/6 .
195
Capitolo 4
196
Capitolo 4
197
Conclusioni
Conclusioni
Nel corso del presente lavoro di tesi si è posta l’attenzione
sull’importanza della reputazione nell’odierno contesto
socioeconomico.
Innanzitutto, si è analizzato il concetto di reputazione e il
suo rapporto con l’identità e l’immagine di persone,
organizzazioni e brand. Da ciò è emerso che in un ambiente
caratterizzato da overload informativi, processi di convergenza
e pervasività dei nuovi media, possedere una buona
reputazione fornisce un valore aggiunto per la creazione di
relazioni vantaggiose.
Si è poi mostrato come la web reputation sia diventata
un’importante componente della reputazione complessiva di
un soggetto. Ma in Rete professionalità e competenza da sole
non bastano per creare una solida reputazione, la quale si
alimenta anche di comportamenti e non solo di dichiarazioni.
Inoltre, si è appurato che attraverso i social media è
possibile attuare delle strategie di autopromozione e
affermazione del proprio personal brand che permettono di
arricchire il proprio capitale reputazionale.
L’analisi ha permesso di concludere che la reputazione
online può avere delle ricadute sulla reputazione di un
individuo nel mondo reale e che i social media sono gli
strumenti più adatti per sua la gestione sul Web.
L’attenta disamina dei principali sistemi reputazionali
presenti in Rete, effettuata nel terzo capitolo, ha permesso di
far emergere tutti gli strumenti impiegabili nella progettazione
di siti attenti all’aspetto della web reputation.
Le premesse teoriche hanno consentito di definire, nella
seconda parte di questo lavoro, una proposta per la
progettazione di MyMediaZone, il nuovo social network
facente capo alla Facoltà di Scienze della Comunicazione
dell’Università “La Sapienza” di Roma.
198
Conclusioni
158
Alla conclusione del programma, Vespa rivolgendosi a un
gruppo di studenti di un liceo scientifico che sedeva fra il pubblico,
ha detto: «Abbiamo bisogno di ingegneri, abbiamo bisogno di tecnici
importanti. Una sola preghiera: non vi iscrivete a scienza della
comunicazione, non fate questo tragico errore, che paghereste per il
resto della vita».
199
Conclusioni
159
Cfr. Lai, D., Bruno Vespa attacca Scienze della
Comunicazione. E i comunicatori rispondono., 31 gennaio 2009.
Reperibile all’URL
http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=4826&area_id=167&m
ac=1
201
Conclusioni
202
203
Appendice 1
Appendice 1
Focus group sul social network di MediaZone
1 – Metodologia e campione
Roma, 26 maggio 2008
Il focus group è una metodologia di ricerca qualitativa che
in parte utilizza le tecniche del colloquio psicoanalitico.
La discussione, guidata da un moderatore, ha lo scopo di
individuare gli atteggiamenti, i comportamenti delle persone
nei confronti di un determinato prodotto/servizio, nonché di
approfondire e spiegare le motivazioni che sottendono ai
medesimi.
Diversamente dal colloquio individuale e ancor più dalla
semplice intervista con questionario, il focus group permette di
innescare delle dinamiche di gruppo, quindi delle interazioni,
che consentono una maggior spontaneità, una caduta delle
resistenze dei partecipanti e di conseguenza una migliore
comprensione di problematiche, aspettative e reali opinioni
relativamente all’oggetto di discussione.
I focus group consentono anche verifiche dirette degli
obiettivi per sviluppare progettualità, perciò tale metodologia è
apparsa come consona per trovare degli spunti in fase di pre-
progettazione.
Inizialmente si è proceduto alla selezione di un campione
rappresentativo degli studenti della facoltà. Sono stai scelti,
quindi, 8 studenti:
• 1 della laurea quinquennale (corso di Comunicazione
istituzionale e d'impresa)
• 3 della laurea specialistica (dei corsi di Comunicazione
digitale, Comunicazione d’impresa, Professioni per la
radiotelevisione e lo spettacolo)
• 4 della laurea triennale (corso di Scienze e tecnologie
della comunicazione)
204
Appendice 1
160
OnCommunity è un social network proiettato esclusivamente
sulla vita universitaria, e sulle esperienze che si fanno durante
questo periodo, accompagnando gli utenti nel corso degli studi. Lo
stesso dicasi per Comunicatori.net che, nel suo essere una bacheca
di servizio, è ancora più schiacciato in questa prospettiva puramente
"universitaria". Un network collegato a un prodotto editoriale come
MediaZone diviene invece una vetrina adeguata per mettere in
risalto le proprie capacità nel campo della comunicazione e crearsi
una buona reputazione “certificata” dall’istituzione alla sue spalle. Da
questo punto di vista le tre cose, quindi, non si escludono.
206
Appendice 1
207
Appendice 1
4 – Risultati
Dal focus group è emersa una certa familiarità degli
studenti con i social media e una loro ben disposizione per
l’utilizzo di un nuovo social network sappia fornire un servizio
assente negli altri social network più comuni, ma che in fondo
ne rimarchi alcune delle funzionalità principali.
Si è verificato molto entusiasmo all’ipotesi di poter
amplificare la propria visibilità in rete nella speranza di attirare
l’attenzione del mondo del lavoro, e di far rivalutare la figura
dello studente di Scienze della comunicazione.
Ha trovato largo gradimento anche la proposta del
moderatore di inserire tra gli obiettivi del sito la possibilità di
ricevere giudizi e referenze da parte di professionisti e
professori.
Alla luce della discussione si conclude che, dal punto di
vista degli studenti, un nuovo social network dovrebbe
soddisfare almeno parte dei seguenti bisogni:
• Valorizzare le proprie specificità/professionalità.
• Puntare su meccanismi di ranking per la conquista di
una visibilità “certificata”.
• Dare visibilità agli elaborati prodotti conferendovi
autorevolezza
208
Appendice 1
G. Marilena, 20 anni
• Corso di laurea: triennale (Scienze e tecnologie della
comunicazione)
• Anno: 1
• Utilizzo social network: Si, spesso (Studenti, LinkedIn,
MSN Live space)
R. Antonio: 22 anni
• Corso di laurea: triennale (Scienze e tecnologie della
comunicazione)
• Anno: 3
• Utilizzo social network: Si, spesso (Youtube, MSN Live
space, Flickr)
•
B. Domenico: 21 anni
• Corso di laurea: triennale (Scienze e tecnologie della
comunicazione)
• Anno: 2
209
Appendice 1
Z. Annalisa: 22 anni
• Corso di laurea: triennale (Scienze e tecnologie della
comunicazione)
• Anno: 3
• Utilizzo social network: Si, qualche volta (MySpace, H5)
F. Moira, 26 anni
• Corso di laurea: quinquennale (Comunicazione
istituzionale e d'impresa)
• Anno: 5
• Utilizzo social network: Si, spesso (YouTube, Plaxo,
Flickr, LinkedIn, Twitter, aNobii)
O. Lorenzo, 26 anni
• Corso di laurea: specialistica (Comunicazione digitale)
• Anno: 2
• Utilizzo social network: Si, spesso (H5, Badoo, MSN
Live space, Digg)
L. Marzia, 23 anni
• Corso di laurea: specialistica (Comunicazione
d’impresa)
• Anno: 1
• Utilizzo social network: Si, poco (MSN Live space)
S. Andrea, 27 anni
• Corso di laurea: specialistica (Professioni per la
radiotelevisione e lo spettacolo)
• Anno: 2
• Utilizzo social network: Si, ogni tanto (Facebook, Xing,
deviantArt)
210
Appendice 1
211
Bibliografia
Bibliografia
212
Bibliografia
214
215
Sitografia
Sitografia
ALTAVILLA, E., Guida al posizionamento dei siti Web nei motori
di ricerca, reperibile all’URL http://www.motoricerca.info
5b25a726e97e/Da-Expert-System-il-software-che-controlla-
sul-Web-la-reputazione-delle-aziende
217
Sitografia
MORKES J., NIELSEN J., How to Write for the Web, 1997,
reperibile all’URL
http://www.useit.com/papers/Webwriting/writing.html
218
Sitografia
http://www.ninjamarketing.it/2008/07/29/linfluenza-del-word-of-
mouth-Web-nelle-scelte-di-acquisto-dei-teenager-i-dati-
novaquant-e-doxa-a-confronto/
http://www.amd.com/us-
en/assets/content_type/DownloadableAssets/The_Rise_of_Pe
rsonalized_Networking.pdf
http://www.reputazione.it/
http://www.scour.com/
http://socnet.shellmultimedia.com
http://thinkingdigital.wordpress.com/
http://www.veryWeb.it/
http://www.votailprof.it/jvp/
http://www.webdesignfromscratch.com/
http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Cooley_Charles_H
orton
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