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VOLONTARIATO: ISTRUZIONI PER LUSO

CO.GE. FONDAZIONE PELLICANI MAPIN

VOLONTARIATO: ISTRUZIONI PER LUSO Perch il territorio non pu fare a meno del volontariato?*
Draft/1
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La Fondazione Gianni Pellicani stata inaugurata il 27 marzo 2007 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: Mi ha condotto qui, disse il Presidente nel corso della cerimonia in Villa Settembrini, non solo una lunghissima e intensissima amicizia con Gianni Pellicani, ma la convinzione che egli abbia testimoniato al pi alto livello le idee e i valori della politica, e che custodire, valorizzare, trasmettere questo insegnamento sia non interesse di parte, ma interesse comune: interesse delle istituzioni, interesse della democrazia italiana. Quindi, considero molto importante questa iniziativa, cos validamente sostenuta dalle istituzioni regionali e locali. E auguro pieno successo a questa Fondazione nel suo impegno a trasmettere le idee e i valori della politica in un momento difficile per la politica e per la nostra vita democratica. La Fondazione nasce raccogliendo la volont di Gianni Pellicani di creare a Venezia e Mestre una realt culturale con lobbiettivo di svolgere e promuovere attivit di ricerca e formazione legate ai temi della politica e alle trasformazioni della citt anche attraverso la ricostruzione storica dei monumenti pi significativi degli ultimi cinquantanni della vita politica amministrativa. Lattivit si articola in tre aree dinteresse tra loro connesse: lapprofondimento di temi di cultura politica sviluppando studi e convegni; la promozione di ricerche sulle trasformazioni sociali e urbane della citt contemporanea; lo studio di documenti ad oggi inediti che permette di sviluppare la conoscenza delle vicende politiche, sociali, economiche e culturali che hanno attraversato la citt nel secondo dopoguerra.

Nel titolo un estratto da una dichiarazione di Cecilia Guerra sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Progetto della Fondazione Gianni Pellicani Mapin stato realizzato grazie al contributo del Co.Ge. In collaborazione con il C.S.V. di Venezia

Soci fondatori: Famiglia Pellicani, Fondazione di Venezia, Comune di Venezia, Provincia di Venezia, Universit Ca Foscari Venezia, Universit IUAV di Venezia Presidente: Massimo Cacciari Segretario: Nicola Pellicani

Coordinamento Generale Francesca Stratimirovich Giuseppe Sacc Natascia Di Stefano Tobia Brunello

Fondazione Gianni Pellicani Via Carducci, 32 30171 Mestre (Ve) Te/fax 041 977992 e-mail: fondazione@fondazionegiannipellicani.it www.fondazionegiannipellicani.it

Ricerca qualitativa Davide Conte

Design e realizzazione web www.radicadesign.com

SOMMARIO PREMESSA di Giovanni Guglielmi........................................................................................................................................................................... 5 PREMESSA di Nicola Pellicani ................................................................................................................................................................................. 7 INTRODUZIONE ......................................................................................................................................................................................................... 9 CAPITOLO 1. GEOGRAFIA: MAPPATURA DEL VOLONTARIATO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA .................................................................................................... 13
Definizione di volontariato............................................................................................................................................................................................... 14 Mappatura del volontariato ............................................................................................................................................................................................ 18 Due indicatori: tasso di iscrizione e densit dellassociazionismo............................................................................................................................. 27

CAPITOLO 2. IDENTIT: VOLONTARI, ORGANIZZAZIONE E BILANCI ...................................................................................................................................... 32


Le dimensioni del volontariato......................................................................................................................................................................................... 33 Organizzazione, risorse umane e attivit ..................................................................................................................................................................... 36 Risorse economiche.......................................................................................................................................................................................................... 51 Approfondimento A: il Comune di Venezia ...................................................................................................................................................................... 55

CAPITOLO 3. VALORE/I: CAPITALE SOCIALE E CAPITALE ECONOMICO .................................................................................................................................. 57


Sussidiariet orizzontale, verticale e circolare ................................................................................................................................................................. 58 Approfondimento B: il Comune di Venezia ...................................................................................................................................................................... 62 Capitale sociale: il sistema di valori ................................................................................................................................................................................. 64 Valore economico figurativo del volontariato ................................................................................................................................................................. 68

CONCLUSIONI: PERCH IL TERRITORIO NON PU FARE A MENO DEL VOLONTARIATO? ............................................................................................................ 73 ALLEGATO 1: ELENCO ASSOCIAZIONI ........................................................................................................................................................................... 79 ALLEGATO 2: IL SITO MAPIN.................................................................................................................................................................................... 83

PREMESSA

di Giovanni Guglielmi

Presidente del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato del Veneto

Le analisi sul mondo del Volontariato Veneziano e il database delle Associazioni di volontariato che oggi vengono presentati sono state commissionate nel 2011 dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato del Veneto - Co.Ge. alla Fondazione Pellicani a conclusione di una approfondita riflessione riguardante la necessit di dotare il mondo del Volontariato Veneto, le Fondazioni Bancarie, gli Enti che lo sostengono, di stabili strumenti conoscitivi di carattere sia quantitativo che qualitativo, capaci di evidenziarne e monitorarne annualmente sia la consistenza organizzativa, le azioni, il ruolo sociale, sia le nuove domande che dal sociale provengono. Per arrivare ad un Report annuale sul Volontariato Veneto, che lobiettivo finale del processo che oggi vede la sua prima tappa e che dovrebbe concludersi entro la met del prossimo anno, abbiamo deciso dunque di partire da una delle sette Provincie e precisamente dalla Provincia di Venezia, per mettere a punto un modulo di azione da estendere poi a tutta la Regione. Esso si basa su tre direttrici: 1) Un database online delle Associazioni del Volontariato, che dovr essere sostenuto e aggiornato costantemente dai CSV del Veneto con il coordinamento del Co.Ge.; 2) Un report annuale che metta in luce lo stato del volontariato veneto in ogni Provincia e il Capitale Sociale che esso rappresenta; 3) Una indagine qualitativa sulle nuove domande provenienti dal sociale. Lo studio e le analisi contenute nel documento sono importanti per un duplice verso: In primo luogo ci forniscono uno spaccato importantissimo sullo stato del volontariato nella Provincia di Venezia, che sicuramente potr essere utilizzato da tutto il Volontariato Veneziano e non solo, per affinare la sua azione e i suoi obiettivi per il prossimo anno .

In secondo luogo uno strumento in divenire, un modulo in un certo senso sperimentale, che sottoponiamo, prima di estenderlo a tutta la Regione, alla verifica e alle proposte integrative sia degli altri CSV del Veneto, che delle Fondazioni Bancarie e degli Enti che lo sostengono.

Ringrazio il CSV di Venezia per la preziosa collaborazione che ha fornito al progetto e la Fondazione Pellicani per leccellente qualit del lavoro svolto, che conferma la bont della scelta a suo tempo compiuta nellaffidamento di questo incarico. Ringrazio infine il Dott. Giorgio Baldo, che ha seguito per conto del Co.Ge. e del suo Comitato di Coordinamento, il progetto sia nella fase di ideazione sia in quella operativa, che ha portato al risultato che oggi viene presentato.

PREMESSA

di Nicola Pellicani

Negli ultimi anni i temi della sussidiariet, del volontariato, del terzo settore, sono stati oggetto di molteplici studi da parte di soggetti pubblici e privati. La Fondazione Pellicani ha ideato MapIn (www.mapin.eu), la mappa georeferenziale delle associazioni. Un progetto unico nel panorama italiano, nato nel 2009 con il sostegno della Fondazione di Venezia su base comunale, che oggi grazie alla collaborazione avviata con il CoGe (Comitato di Gestione del Fondo speciale regionale per il volontariato), si allarga a tutto l'ambito provinciale. Il progetto parte dallidea di osservare le dinamiche associative della Provincia di Venezia e di offrire uno strumento agile per conoscere e censire la ricca realt delluniverso associazionistico presente nel territorio. Il lavoro svolto risponde anzitutto allesigenza di dotare il mondo del volontariato e i policy maker di uno strumento di lavoro capace di indagare e mettere in rete la molteplicit di soggetti che opera nel terzo settore. Le ricerche sviluppate puntano quindi in primo luogo a fornire dati ed elaborazioni che possano aiutare a decifrare una realt cos complessa e frammentata. Il ruolo del volontariato, in questo periodo di profonda crisi economica, diventa sempre pi strategico per rafforzare la coesione sociale e consentire alla societ di elaborare progetti capaci di rispondere alle sfide che abbiamo di fronte nei diversi ambiti: dalle politiche sociali, all'assistenza sanitaria, dalla produzione culturale, allo sport e alla tutela dellambiente. I dati emersi fotografano un mondo composto di migliaia di associazioni, quattro ogni mille abitanti. Moltissimi i volontari, come del resto le ricadute delle attivit svolte dodici mesi allanno con un impegno e unabnegazione che rivela una delle dimensioni pi nobili del nostro Paese. MapIn un progetto che parte da una piattaforma informatica che contiene le informazioni su tutte le associazioni attive in Provincia di Venezia. Si tratta di uno strumento agile, di facile consultazione, che offre informazioni relative a circa 2.000 associazioni. I dati sono costantemente aggiornati per garantire la massima corrispondenza del sito alla variegata realt associativa della provincia. La scelta di utilizzare la mappa di Google per navigare, associata a un'interfaccia grafica intuitiva e un semplice sistema di ricerca, esprime l'esigenza di avere una piattaforma graficamente comunicativa e di semplice accesso. Il risultato finale uno strumento informatico facile da utilizzare e molto utile. La ricerca sul sito pu essere fatta attraverso diversi campi: per parola chiave, per finalit o tipologia d'interesse (Socio-Sanitario, Sociale, Tutela Beni culturali e Ambientali, Soccorso e Protezione civile, Sport), per localizzazione geografica (Comune di appartenenza) e data di fondazione. La scheda di ogni associazione permette di visualizzare sulla mappa la sede, conoscere i referenti, i recapiti e la mission. Inoltre, per arricchire la consultazione, sono presenti dei grafici, anch'essi costantemente aggiornati, per restituire dinamicamente le informazioni contenute nel database.

Accanto alla piattaforma informatica abbiamo sviluppato un progetto di ricerca, che punta ad elaborare i dati raccolti con l'obiettivo di rappresentare, attraverso uno studio qualitativo, il mondo del volontariato, partendo dalla ricaduta economica, ricavata da un'attenta analisi dei bilanci delle associazioni. I risultati ottenuti sono sorprendenti, a testimonianza di una realt estremamente vitale. Sono sufficienti alcune cifre per rendere l'idea: le sole associazioni iscritte al registro del CSV veneziano generano un valore economico figurativo nellordine di 50 milioni di euro a fronte di risorse economiche complessivamente gestite di circa 10 milioni di euro. Non mancano i punti di criticit, a partire dalla difficolt rappresentata dal ricambio generazionale (solo il 5 per cento dei volontari ha meno di 29 anni). MapIn contiene al suo interno molteplici informazioni che aiutano a decifrare un mondo cos articolato, configurandosi come un vero e proprio osservatorio sull'evoluzione del volontariato veneziano, che ora si propone di allargare lo sguardo su tutta larea metropolitana, partendo dalle provincie di Treviso e Padova per arrivare a coprire tutte la Regione Veneto. La realizzazione di questo progetto stata possibile grazie alla collaborazione fattiva del CSV di Venezia e alla fiducia che ci ha accordato il Co.Ge. del Veneto, credendo fin dallinizio nella validit delliniziativa proposta. Il risultato ottenuto non altro che la conferma dellimportanza del lavoro in rete. Un ringraziamento particolare al Dott. Giorgio Baldo, delegato dal Co.Ge. a seguire il progetto, che ha contribuito allideazione e allo sviluppo di MapIn in tutte le sue fasi. MapIn rientra nel filone d'attivit della Fondazione Pellicani, denominato Idee per Mestre (www.fondazionegiannipellicani.it) e fa parte di un quadro molto articolato di ricerche approfondite, che mira a dotare Mestre e il territorio metropolitano di strumenti indispensabili per interpretare la realt urbana contemporanea. Idee per Mestre si configura come un osservatorio permanente sulla Metropoli che attraverso un cruscotto di indicatori sempre aggiornato consente di monitorare le trasformazioni in atto. Accanto al capitale sociale, analizza le dinamiche del capitale ambientale, infrastrutturale, culturale ed economico nella consapevolezza che lo sviluppo di un territorio si basa sul sapiente ed equilibrato uso dei differenti capitali, come del resto indicato anche dallUnione Europea, che punta a incentrare lo sviluppo del continente su tre assi: intelligenza, sostenibilit, inclusione.

INTRODUZIONE
Ai recenti Stati generali del Volontariato Stati generali della Protezione civile (13-15 aprile 2012) si ascoltato un interessante dialogo tra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica: Mario Monti: Anche io sono un volontario per la messa in sicurezza del Paese (). Facciamo lo stesso lavoro, faccio un lavoro per il quale il capo dello Stato mi ha chiamato. Giorgio Napolitano: Se Monti qui come volontario io sono stato richiamato dalla riserva Queste battute iniziali sono utili per introdurre il tema del volontariato inteso come sinonimo di impegno civico fondamentale in un momenti di crisi per il nostro paese. Le risorse calanti e i bisogni crescenti obbligano la cooperazione sociale a rilanciare con urgenza e concretezza il proprio ruolo e le proprie responsabilit. Queste si traducono nella esigenza per la comunit di rilanciare il ruolo e la responsabilit di tutti gli attori del territorio compreso il mondo del volontariato. Lurgenza e la concretezza si traducono nella necessit di evidenziare da un lato il peso economico/sociale e dallaltro il ruolo del volontariato nello sviluppo delle loro attivit e nella pi generale pianificazione strategica del territorio. Protagonista di questa riflessione il mondo del volontariato iscritto al registro regionale e non. Obiettivo proprio quello di fare emergere la forza di tutte le forme associative. In questo progetto sono attivi differenti soggetti: il CSV con la sua conoscenza del territorio che va da Chioggia a Portogruaro; la Fondazione Pellicani che ha messo a disposizione MAPIN strumento di analisi del volontariato e il Co.Ge. che ha sostenuto questo progetto sperimentale. In questa attivit di ricognizione il territorio di riferimento coincide con la Provincia di Venezia. Lambito prioritario di approfondimento quello pi trasversale tra gli ambiti propri dellassociazionismo ovvero il tema della coesione sociale. La riflessione sul volontariato si focalizza proprio sulle variabili economiche, sociali e politiche.

La ricerca stata sintetizzata facendo rifermento a tre capitoli: Primo capitolo geografia: mappatura del volontariato nella Provincia di Venezia Secondo capitolo identit: volontari, organizzazione e bilanci Terzo capitolo valore: capitale sociale e capitale economico

Capitolo 1: Geografia descrive la distribuzione spaziale del volontariato nel territorio provinciale con particolare attenzione ad alcuni territori su cui stata realizzata la georeferenziazione delle associazioni. In particolare il capitolo si articola in tre paragrafi: a) definizione/i del volontariato; b) mappatura del volontariato in Provincia; c) diffusione delle associazioni iscritte e non iscritte al registro regionale del volontariato. La georeferenziazione descritta nel primo capitolo costituisce la base su cui si sviluppa un secondo approfondimento Capitolo 2: Identit - di natura pi quantitativa dedicato alla verifica delle modalit organizzative, numero dei soci e bilanci economici. Il capitolo si articola in tre paragrafi: a) dimensioni di analisi; b) organizzazione e attivit; c) risorse economiche. Infine il terzo capitolo Capitolo 3: Valore/i - analizza e descrive la terza variabile del volontariato ovvero il suo reale valore sociale ed economico. Le coordinate geografiche del primo capitolo integrate dalle dimensioni associative ed economiche descritte nel secondo capitolo sono ulteriormente approfondite nel terzo capitolo per quanto concerne il cosiddetto sistema valoriale: valori e valore. Con il termine valori si fa riferimento al sistema valoriale delle associazioni di volontariato e con il termine valore si fa riferimento al valore economico figurativo realizzato dalla attivit dei volontari. Il capitolo si articola in tre paragrafi: a) sussidiariet; b) valori e capitale sociale; c) valore e capitale economico (figurativo).

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Struttura documento

A conclusione del documento si completa la riflessione su volontariato: istruzioni per luso con la descrizione di un possibile strumento operativo a supporto di una maggiore conoscenza del volontariato da parte dellamministrazione e delle organizzazioni di volontariato. Le principali fonti di riferimento impiegate per la realizzazione della ricerca: Analisi della documentazione conservata dal Centro di Servizio per il Volontariato e relativa agli statuti e bilanci economici consegnati dalle organizzazioni di volontariato; Per raccogliere informazioni sulla dimensione sociale, organizzativa ed economica stato somministrato un questionario ad alcune organizzazioni di volontariato; Interviste: sono state realizzate interviste ai responsabili ed operatori del CSV, alle associazioni di volontariato, agli Amministratori locali dei Comuni della Provincia; Database comunali: per lindividuazione delle organizzazioni di volontariato non iscritte al registro regionale si fatto riferimento agli elenchi comunali a cui le organizzazioni di volontariato si possono iscrivere.

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Il riferimento alle fonti e la struttura del documento evidenziano larchitettura del processo avviato dal Co.Ge. e dalla Fondazione Pellicani che prevede unanalisi del territorio attraverso i questionari, lanalisi dei bilanci e degli albi comunali, la creazione di un unico database e come output la realizzazione del Mapin e del documento di ricerca.

Si tratta di uno schema semplice di analisi di fonti informative (analisi del territorio) e allineamento di tali fonti per la creazione di una mappatura dinamica del territorio (dinamica nel senso di mappatura aperta a successive integrazioni) e di un sistema integrato di analisi del volontariato.

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CAPITOLO 1. GEOGRAFIA: MAPPATURA DEL VOLONTARIATO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

La complessit del volontariato tale che per la sua comprensione necessario dotarsi di strumenti specifici. Una mappatura dedicata e aggiornata rappresenta una utile e fondamentale guida alla sua comprensione ed uso. Si marca laspetto delluso perch il volontariato ha senso solo se usato e messo in relazione con gli altri soggetti del territorio.

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Definizione di volontariato Alla base di un qualsiasi mappatura geografica, politica o sociale c una attivit di definizione delloggetto e costruzione della tassonomia. La mappatura che ci apprestiamo a descrivere in questo capitolo non si limita ad una semplice georeferenziazione delle associazioni ma vuole essere anche una mappatura del senso e dellattualit del volontariato in un contesto sociale in crisi. La crisi delleconomia italiana certificata da tre indicatori: PIL, lavoro e potere di acquisto delle famiglie. Per quanto riguarda il PIL: I dati sulla crescita del Pil del quarto trimestre 2011 e i dati mensili su produzione industriale, ordini e vendite dei primi mesi 2012 certificano un peggioramento della congiuntura economica europea. (F.Daveri, 2012). Per quanto riguarda il lavoro: I dati congiunturali Istat sul mercato del lavoro di marzo indicano che il tasso di occupazione maschile (67,2 per cento) stabile rispetto a febbraio, mentre quello femminile (46,7 per cento) in calo. La disoccupazione maschile cresce dello 0,3 per cento, mentre quella femminile del 4 per cento rispetto al mese precedente. (D. Del Boca, 2012) Per quanto riguarda linflazione: Tenuto conto dell'inflazione, il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 diminuito dello 0,5%. Nell'ultimo trimestre dell'anno la riduzione stata dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,9% rispetto al quarto trimestre del 2010. (Istat, 2012) In questo contesto anche la pubblica amministrazione in crisi, le imprese private non sono pi in grado di garantire il welfare aziendale creato in questi anni e i cittadini hanno un potere di acquisto sempre pi basso. Si tratta di una crisi trasversale che impatta su tutto il sistema sociale della nostra comunit aggravando le situazioni di povert e facendone emergere di nuove.

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Lelemento critico di questo complessivo impoverimento rappresentato dalla innovazione della povert: vecchie povert si sommano con nuove povert evidenziando come il tema della coesione sociale il capitale sociale! si stia indebolendo. I cosiddetti nuovi poveri sono composti dai poveri tradizionali che aumentano nel numero ma anche da vere e proprie tipologie di nuovi poveri che devono mantenere i figli minorenni, anziani con pensioni minime e privi di supporti familiari, disabili, giovani in cerca di lavoro La situazione che si genera complessa ed estremamente dinamica: Questo passaggio da uno stato allaltro, questa indeterminatezza delle diverse posizioni una prima appariscente caratteristica della povert contemporanea: come se gli argini posti da decenni da molti gruppi sociali al rischio povert stiano crollando e che il processo di impoverimento si estenda a livello sociale e territoriale con dinamiche nuove e non previste. (M. Callari Galli, 2011). In questo contesto di grande crisi ha senso parlare di volontariato? In questo contesto di imprese che chiudono e di lavoratori sempre pi in cassa integrazione non avrebbe pi senso parlare di infrastrutture, di export? La cronaca e le pagine di economia coincidono a causa di frequenti suicidi di piccoli imprenditori e artigiani che rappresentano il cuore della nostra economia: forse pi opportuno parlare di economia evitando di perdere tempo dietro al volontariato che sembra non contribuire al PIL? Una prima risposta dimostra la non neutralit del volontariato davanti alla crisi e alla situazione economica nel caso specifico dei drammatici suicidi di imprenditori: Secondo i sociologi, anche in tempi di crisi ci sono paesi, come la Svezia e la Finlandia, che sono riusciti a evitare unimpennata del numero dei suicidi perch hanno investito in progetti sul mercato del lavoro, iniziative per aiutare chi lo ha perso a rimettersi in piedi. In alcuni paesi, enti benefici e associazioni di base hanno messo insieme una serie di programmi di sostegno, senza per trascurare le campagne di sensibilizzazione per prevenire il fenomeno dei suicidi. Lungo la strada che porta a Dublino, a ogni stazione di servizio si trova affisso il numero di telefono per chiamare gratuitamente il servizio di prevenzione dei suicidi. (E. Povoledo e D. Carvajal, The New York Times, Stati Uniti). Una seconda risposta la si ottiene se si verifica il significato sociale, economico e politico del volontariato. Dal punto di vista sociale il ruolo del volontariato evidenzia una duplice funzione: da un lato soggetto in grado di anticipare i bisogni e dallaltro soggetto in grado di garantire la coesione sociale e fiducia su cui poi si impiantano tutte le relazioni proprie della nostra societ anche quelle economiche e di mercato.

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Una societ senza volontariato? Impensabile. () Il volontariato un elemento irrinunciabile, capace di rispondere a nuove istanze, avere una presenza capillare sul territorio, carpire i segnali provenienti dalla collettivit. A guidarlo sono valori come la solidariet, lattenzione ai beni comuni, il rispetto dellindividuo e la promozione di una cittadinanza attiva e consapevole. (C. Guerra, Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche sociali) A riguardo importante ricordare che se da un lato si conferma lutilit del volontariato, dallaltro si rischia di non sostenerlo nel modo adeguato: nel corso del 2012 al termine dellanno europeo del volontariato stata chiusa lAgenzia per il Terzo settore. Scelta realizzata secondo la logica di una necessaria riduzione dei costi della pubblica amministrazione a causa della difficile situazione dei conti pubblici. Da un lato c sicuramente una prova di forza. Questo Governo non capisce cosa sia il Terzo settore, non capisce cosa siano i corpi intermedi della societ, non capisce la rilevanza del modello italiano di welfare, che la sussidiariet. Questo Governo vuol far vedere che non guarda in faccia a nessuno e che taglia dove vuole. Come certi chirurghi che tagliano anche dove non c da tagliare. (S. Zamagni, Presidente dellAgenzia per i Terzo Settore) Tale scelta non considera i danni che la chiusura dellAgenzia pu provocare in termini di perdita di un soggetto in grado di fare sintesi e coordinamento di una situazione complessa come quella del Terzo settore: Ma c una terza ragione. Questo Governo tende a pensare che lItalia possa rimettersi in sesto solo se si punta sullo Stato e sul mercato. Sono tutti segnali che dicono: noi non abbiamo bisogno di voi. Puntano sulle assicurazioni, sulle imprese e sulle banche. E su questo stanno facendo bene, per carit, ma stanno distruggendo tutti i corpi intermedi tra Stato e mercato. (S. Zamagni) Questi accenni di contesto sociale e politico permettono di declinare meglio la funzione sociale del volontariato. Si conferma lutilit del volontariato in questo contesto di crisi e si conferma anche la necessit di dotare i territori di strumenti adeguati alla conoscenza/coordinamento del volontariato. Limportanza del volontariato pu essere ricondotta a cinque caratteristiche che ne rappresentano gli elementi costitutivi: capitale sociale - le associazioni contribuiscono allo sviluppo di reti e relazioni tra persone; collaborazione - il volontariato non si colloca in concorrenza ma crea utili sinergie di risorse;

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interprete della societ - le associazioni non rispondono semplicemente ai bisogni dei servizi ma hanno la virt di anticiparli e interpretarli; gratuit - le persone partecipano alle iniziative di volontariato in totale gratuit; complessit - non esiste un modo univoco con cui il volontariato esercita il suo ruolo ma esistono stili, attivit, modalit tra loro alternative. Da questi elementi si pu tentare una definizione del volontariato: () un modo di essere della persona nellambito dei rapporti sociali o, detto altrimenti, un paradigma dellazione sociale riferibile a singoli individui o ad associazioni di pi individui () un modello fondamentale dellazione positiva e responsabile dellindividuo, che effettua spontaneamente e gratuitamente prestazioni personali a favore daltri individui ovvero dinteressi collettivi degni di tutela da parte della comunit. (Corte Costituzionale,1992) Si tratta di una tra le mille possibili definizioni, ma che si differenzia dalle altre per la evidenziazione della natura paradigmatica e di modello per la societ del volontariato stesso.

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Mappatura del volontariato Il secondo passo per definire il volontariato verificare la sua distribuzione sul territorio. Si tratta di unoperazione importante, perch il volontariato non uniforme e non omogeneamente distribuito. A queste differenziazioni territoriali si aggiunge anche unulteriore criticit di natura tecnica: ogni territorio si dotato negli anni di autonome tassonomie di classificazione: Il mondo associativo caratterizzato dalla compresenza di molteplici database dedicati ma spesso parziali. (Mapin, 2010) In particolare: Alcuni sistemi sono parziali, perch limitati al contesto del welfare o dellambiente mentre altri sistemi sono parziali perch analizzano solo un territorio o perch non considerano le associazioni nazionali anche se presenti nel territorio o perch non considerano il mondo associativo cattolico presente nelle parrocchie o non considerano lassociazionismo informale che rappresenta il vero grande assente di tutti i sistemi di censimento del mondo del volontariato. (Mapin, 2010) Un ulteriore problema che si incontra nella gestione dei database deriva dal fatto che non possibile gerarchizzare i database in quanto ognuno un contenitore di specifiche e originali informazioni. Ogni territorio si dotato di strumenti adeguati ai propri bisogni di governo e relazioni del volontariato. Questo approccio indipendentista deriva senza dubbio anche dal fatto che non si conosce limportanza del dato omogeneo e confrontabile con altri. Ognuno pensa al proprio bisogno immediato. (Amministratore locale) Si definiscono tre principali fonti istituzionali: Albi comunali i comuni si sono dotati di opportuni albi a supporto della relazione con le associazioni. Tali albi ci permettono di avere una idea del numero di associazioni attive ma non forniscono informazioni dettagliate e non sono tra loro coerenti; Albi settoriali in alcuni casi i comuni si sono dotati di albi di settore;

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Registro regionale al registro regionale possono accedere le organizzazioni di volontariato con sede legale nel territorio regionale che svolgono attivit di solidariet sociale, a favore di terzi, avvalendosi in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali, spontanee e gratuite dei propri aderenti. (Registro Regionale del Veneto) Occorre poi considerare che tutti i database istituzionali (Comune, Regione, Provincia) non considerano alcuni mondi sempre pi importanti e significativi. In tali registri non trovano riscontro se non in misura minima: associazioni cattoliche e in particolare il volontariato parrocchiale; forme di aggregazioni non ancora istituzionalizzate; comitati spontanei. Queste organizzazioni richiedono approfondimenti puntuali per poter essere inseriti allinterno di una mappatura specifica. In questo paragrafo si realizza una mappatura del volontariato concentrandosi su 6 comuni campione e con riferimento ai loro albi comunali. Chioggia; Mira; Mirano; Portogruaro; San Don di Piave; Venezia. Questi territori sono stati scelti per la loro dimensione che permette di coprire una buona parte della popolazione della Provincia, gli stessi ragionamenti fatti su questi sei comuni sono replicabili sugli altri comuni della provincia. La mappatura stata realizzata integrando le informazioni del registro regionale con le informazioni degli albi comunali. Si tratta di database non omogenei e su cui stato realizzato un allineamento dei criteri classificatori con lobiettivo di ottenere una tassonomia unica. Le organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale e residenti nei 6 comuni campione sono: 193

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Totale iscritte al Registro Regionale


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CHIOGGIA

MIRA

MIRANO

PORTOGRUARO

SAN DONA'

VENEZIA

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Lanalisi dei registri dei sei comuni campione evidenzia risultati e criteri differenti. Ogni comune impiega una propria tassonomia per classificare le associazioni. Le possibili classificazioni variano per il numero - da sei classi a tre classi e per denominazione. Le diverse modalit di classificazione dei comuni sono riportate nella pagina seguente.

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Totale MIRANO 152

Elenchi/albi comunali delle associazioni TUTELA BENI SOCIO SANITARIO SOCIALE CULT. E AMBIEN. 13 26 56 AMBIENTE E PROTEZ.CIV. 8 SOCIALE E VOLONTARIATO 58 ASSOCIAZION. E VOLONT. 26 ATTIVITA ASSISTENZIALI 20 SPORT E TEMPO LIBERO 86 SOCIALI E DI CATEGORIA 55

PROTEZIONE CIVILE 1 CITTADINI STRANIERI 5

ALTRO 52 PUBBLICA ISTRUZ. E CULT. 45 SPORT E TEMPO LIBERO 52

Totale MIRA 156

Totale CHIOGGIA 194

CULTURA 50 AMATORIALI E RICREATIVE 95 SOCIALI E ASSISTENZIALI 36 CULTURA 366

Totale SAN DON DI PIAVE 287

CULTURALI 81 CULTURALI E RICREATIVE 81 AMBIENTE 30

VOLONTARIATO 24

AMBIENTALI 10

COMBATTISTICHE E DARMA 22

Totale PORTROGRUARO 215 Totale VENEZIA 928

SPORTIVE 64 SOCIALE 263

VARIE 34 SPORT 269

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Al riguardo si adottata la classificazione in base alla legge 266/91: Socio-sanitario Sociale Tutela dei beni culturali e ambientali Soccorso e protezione civile.
CHIOGGIA 16 23 54 1 86 17 197 MIRA 5 17 62 0 51 21 156 MIRANO 11 29 60 1 31 21 153 PORTOGRUARO 14 10 49 1 37 21 132 SAN DONA' 7 49 79 4 107 21 281 VENEZIA 45 217 402 12 258 48 934

Socio-sanitario Sociale Tutela beni culturali e ambient. Protezione civile Sport Altro Totale

Alla classificazione regionale sono stati aggiunti due ulteriori item non previsti: lattivit sportiva e un generico altro allinterno del quale si collocano associazioni di volontariato al momento non classificabili secondo la tassonomia della legge 266/91. Tale ultima classificazione da considerarsi provvisoria.

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Con i dati raccolti dalle differenti fonti stato possibile realizzare una georeferenziazione del volontariato da cui stata ricavata la mappa sottostante. Ogni associazione poi descritta attraverso una scheda anagrafica dedicata che permette di descrivere le principali informazioni delle associazioni.

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I due database ovviamente non coincidono e nasce lesigenza di incrociare queste informazioni istituzionali con altri database non istituzionali come il Mapin in modo da creare una mappatura il pi completa possibile. Due sono le domande che nascono da questa lettura: Perch le associazioni si iscrivono? Perch le associazioni non si iscrivono? Alcune risposte a questi quesiti. Le associazioni si iscrivono per un motivo economico, ma nel momento in cui non si riconosce questo valore perch non si hanno le caratteristiche adeguate o perch non ci sono pi risorse, decade anche la necessit di iscrizione: Lassociazione si iscrive per avere dei finanziamenti. Ora che i finanziamenti disponibili sono in calo forse sono in calo le iscrizioni al CSV. (Operatrice) Non si iscrivono per un eccesso di autonomia e perch non ritengono utile consegnare a terzi la propria documentazione: Le associazioni non si iscrivono causa adempimenti normativi che devono essere rispettati in modo stringente. (Operatrice) E oneroso per alcune associazioni recuperare il materiale (bilancio, statuto) necessario alla iscrizione. (Operatrice) Alcune associazioni non si iscrivono perch non hanno i requisiti: Bisogna togliere tutte quelle associazioni ecclesiastiche che non rispettano il principio dellautonomia e della democrazia. (Operatrice) Talvolta le associazioni presentano del materiale quasi inaccettabile ai fini della iscrizione. A volta parziale, a volte scritto male e a volte manca proprio. (Operatrice) Infine, in alcuni casi, le associazioni non conoscono lesistenza del CSV e quindi ovviamente non avviano neppure liter di iscrizione. Molti non sono neanche a conoscenza dei CSV. (Operatrice)

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Da qui la necessit di ragionare su un piano di comunicazione del CSV che deve avere una doppia valenza: da un lato far conoscere alle associazioni del territorio lesistenza del CSV e dallaltro definire il valore aggiunto, non solo economico, che deriva dallessere iscritte.

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Due indicatori: tasso di iscrizione e densit dellassociazionismo. Il primo paragrafo si focalizza sulla definizione del volontariato, il secondo si focalizza sulla verifica della sua diffusione territoriale. Se si mettono insieme queste due tipologie di informazioni si possono ottenere due importanti indicatori sul volontariato: il primo indicatore - tasso di iscrizione evidenzia il livello di formalizzazione delle associazioni attraverso il numero di iscritte al registro regionale; il secondo indicatore densit dellassociazionismo descrive la dinamicit associativa di un territorio in relazione al numero di associazioni procapite. Per quanto riguarda il primo indicatore importante evidenziare che esiste una parte rilevante di volontariato che non formalizza il proprio status di associazione in virt di una naturale informalit del sistema relazionale o per una scarsa convenienza ad avviare le procedure burocratiche o per la scarsa conoscenza della possibilit/opportunit di essere riconosciuta come associazione. Si tratta delle motivazioni descritte nel paragrafo precedente.

Comune Campione CHIOGGIA MIRA MIRANO PORTOGRUARO SAN DONA' DI PIAVE VENEZIA

Totale iscritte CSV 21 8 15 14 16 119

Totale non iscritte 176 148 140 120 266 815

Totale iscritte e non iscritte 197 156 153 132 281 934

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A questo punto possibile verificare il numero di associazioni iscritte non iscritte e metterlo in relazione. Si tratta del primo indice: tasso di iscrizione allalbo regionale T per il territorio i pari al numero delle associazioni iscritte allalbo regionale AR e domiciliate presso il territorio diviso il numero totale delle associazioni iscritte allalbo regionale incrociato con i registri del comune AC. E importante realizzare lincrocio tra registro regionale e quello comunale per evitare ripetizioni. Ti= ARi/(ARi+ACi) Lindicatore che si pu desumere da questi dati relativo al rapporto tra associazioni iscritte e complesso associazioni non iscritte.
Comune Campione CHIOGGIA Rapporto: iscritte/totale 10,6%

MIRA

5,1%

MIRANO

9,8%

PORTOGRUARO

10,6%

SAN DONA' DI PIAVE

5,6%

VENEZIA

12,7%

TOTALI

10,4%

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I dati territoriali delle associazioni, se collegati alla popolazione complessiva del comune di riferimento, permettono di calcolare il numero di associazioni procapite. Il dato della diffusione delle associazioni cos ricalcolato permette di descrivere il reale dinamismo sociale dei territori che integra lindicatore sul tasso di iscrizione ai registri regionali. Questo dato permette di ridisegnare la mappa del territorio evidenziando come il Comune di Venezia che si caratterizzava per un maggiore numero di associazioni in termini assoluti, perde il suo primato a favore del Comune di San Don di Piave per quanto riguarda la densit procapite. La densit delle associazioni del territorio i (Di) si ottiene dal rapporto tra le associazioni complessivamente attive nel territorio e la popolazione del comune. Di= ( ARiACi)/popolazionei

Dal calcolo dellindicatore si ricava la seguente tabella:


Comune Campione CHIOGGIA MIRA MIRANO PORTOGRUARO SAN DONA' VENEZIA TOTALI Densit (ogni mille abitanti) 3,8 4 5,6 5,1 6,7 3,4 4

I due indicatori sono sintetizzati nei grafici seguenti.

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Tasso di iscrizione (valori in percentuale)


8

Densit (numero associazioni ogni mille abitanti)

14 12 10 8 6 4 2 0

12,7 10,6 9,8 5,1 10,6

7 6 5 5,6 3,8 4 5,1

6,7

5,6

4 3 2 1 0

3,4

UA RO

DO NA '

VE NE ZI A

IR A

IA

IR AN

UA RO

IO GG

IA

DO NA ' SA N

PO RT OG R

30

PO RT OG R

SA

CH I

VE NE ZI A

M IR A

CH

IR AN

GG

Schema di sintesi - geografia Definizioni 1.853 Numero associazioni iscritte e non iscritte nel registro regionale e residenti nei comuni di Chioggia, Mira, Mirano, Venezia, San Don di Piave, Portogruaro. Numero di associazioni ogni mille abitanti residenti nei comuni campione. Rapporto tra associazioni iscritte e numero complessivo di associazioni residenti presso i comuni campione.

Geografia

Tasso di iscrizione

10,4%

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CAPITOLO 2. IDENTIT: VOLONTARI, ORGANIZZAZIONE E BILANCI

Per conoscere il volontariato non sufficiente sapere dove opera (capitolo 1: Geografia: mappatura del volontariato nella Provincia di Venezia), ma importante conoscere chi sono i volontari, cosa fanno, come si sono organizzati, quante sono le risorse economiche ed umane che impiegano.

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Le dimensioni del volontariato In quasi tutte le ricerche le organizzazioni di volontariato sono descritte come organizzazioni eterogenee, separate tra loro, non sempre in sinergia e quindi difficili da descrivere. Questa visione sfuocata del volontariato deriva da due atteggiamenti opposti: un eccesso di dettaglio delle ricerche o una visione di analisi troppo ampia. Da questo approccio deriva il fatto che spesso nelle ricerche che analizzano il mondo del volontariato in modo complessivo emerga unimmagine del volontariato estremamente articolata, ma al contempo stereotipata. Il volontariato come un mondo composto da molteplici tipologie organizzative. (Report CSV Milano, 2011) Si tratta di un contesto difficile da catalogare, da delimitare come campo di analisi e in continua evoluzione e allora si rischia di definire dei clich o idealtipi. Se non si accetta il suo dinamismo si rischia di scattare fotografie delle associazioni che prima di essere pubblicate sono gi vecchie. Importante considerare che il fenomeno sociale del volontariato complesso e in continua trasformazione. Da questo la necessit che occorre perci considerarlo e valutarlo in modo realistico, aderente alla storia e nello stesso tempo aperto al futuro. Occorre tenere presente la sua complessit e vederne sia gli aspetti problematici, sia le potenzialit, per comprendere quale ruolo pu esercitare il volontariato e quale futuro pu avere. Da qui la necessit di avviare ricerche e sviluppare strumenti di lavoro che possano aiutare il no profit a conservare l'anima di solidariet, di servizio, di scelta degli ultimi, di giustizia sociale da cui nato. Il volontariato potr vincere questa sfida e avere un futuro soltanto se sapr mantenere e difendere la sua identit, che la gratuit. (Fondazione Zancan, 2011). Ecco quindi che definire lidentit del volontariato non rappresenta solo un esercizio filologico o esistenzialista o statistico cosa significa volontariato? cosa fa e dove va? ma rappresenta un passaggio importante per un suo corretto uso. Il non uso del capitale sociale determina una sua usura ed esaurimento mentre per far crescere il capitale sociale di una comunit stessa occorre impiegarlo in modo opportuno supportato da una corretta conoscenza del volontariato e delle sue caratteristiche. Per un uso corretto del capitale sociale occorre garantire la maggiore conoscenza delle associazioni e dei sistemi di relazione che le contraddistinguono e che in una qualche misura le sostengono. Ecco quindi che nellanalizzare il volontariato si possono considerare tre variabili: Chi compone il popolo del volontariato?

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Come si organizza il volontariato? Come si relaziona il volontariato con gli altri soggetti pubblici e privati? La prima riguarda il fatto, gi dichiarato in apertura, che il volontariato non statico, ma un mondo che cambiato molto negli anni a livello interno ed esterno. E cambiato il profilo medio della persona che fa volontariato: Sempre meno giovani fanno volontariato (). Forse perch per un certo periodo il confine tra volontariato, Terzo settore e potenziale lavorativo stato troppo facilmente attraversabile, quindi molti giovani sono andati da altre parti. Se tra gli anni Sessanta e Ottanta era frequente vedere giovani che andavano a fare volontariato, oggi la massa anziana. () Ho assistito ad una riunione di circa mille volontari della diocesi di Roma: il 10% erano giovani, il resto erano pensionati, insegnanti, impiegati pubblici. Ma non detto che questo sia un aspetto negativo, significa che c capacit di coesione che arriva anche a persone pi anziane. (G. De Rita) In prospettiva il volontariato cambier ancora molto soprattutto a causa della continua evoluzione dellinsieme di norme e regole che devono essere rispettate: Cinque anni fa il volontariato agiva come solidariet, ma era disorganizzato/spontaneo/improvvisato. Poi ci si resi conto della necessit di una maggiore organizzazione, quasi come una piccola impresa. Necessit della cura degli aspetti burocratici. (Operatrice) A queste variabili interne e di contesto si aggiunge anche unulteriore variabile relativa alle relazioni che sono anche loro in continua evoluzione: il pubblico non pi solo un soggetto che eroga risorse e il privato sempre pi un interlocutore importante per il volontariato. Dato questo contesto mutevole ed articolato si individuano due macro ambiti di approfondimento: il primo dedicato allassetto organizzativo e gestionale delle associazioni di volontariato; il secondo approfondimento si caratterizza per un sostanziale approfondimento del patrimonio economico delle associazioni.

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Per riuscire ad approfondire in modo pi dettagliato possibile il mondo del volontariato sono stati realizzati due differenti campioni legati al materiale a disposizione: il primo campione stato realizzato ex novo ed stato creato per approfondire gli aspetti gestionali ed organizzativi delle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale con sede nei comuni della Provincia di Venezia. Lo screening stato realizzato su sei comuni Chioggia, Mira, Mirano, Portogruaro, San Don di Piave, Venezia - in linea con la mappatura realizzata nel primo paragrafo; per quanto riguarda il secondo approfondimento il campione fa riferimento alla totalit di organizzazioni che hanno consegnato il proprio bilancio economico al Centro di Servizi per il Volontariato della Provincia di Venezia. In questo caso si tratta di 102 associazioni. Lelenco delle associazioni campionate presentato nellAllegato 1.3. Nota tecnica: il campione impiegato per il paragrafo Organizzazione, risorse umane e attivit descritto nellAllegato 1.2: Approfondimento sulla Provincia di Venezia; il campione usato per il paragrafo Risorse economiche descritto nellAllegato 1.3: elenco associazioni che hanno presentato il bilancio economico.

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Organizzazione, risorse umane e attivit Risorse umane I volontari delle associazioni del territorio sono molti. Le associazioni intervistate dichiarano: il numero complessivo di volontari: 2.664; la media di volontari per associazione pari a 62 che si abbassa a 43 se si elimina lassociazione A.V.I.S. che alza la media con i suoi 868 volontari; la suddivisione per genere evidenzia una predominanza di donne; la maggioranza dei volontari over 54 anni (70%) e la maggioranza dei volontari pensionata (60%) e occupata (26%). Da questi dati possibile evidenziare un dato di criticit nellet media confermato anche in sede di interviste: Io vedo molti giovani nelle associazioni, ma sono contributi episodici, mentre invece la loro presenza sarebbe fondamentale per portare una ventata di freschezza, perch ai giovani piace sperimentare. Siamo riusciti ad avvicinarli con il progetto Con-Tatto e hanno aderito in molti portando le novit tipiche della generazione all'interno della societ. Alcuni riescono poi a continuare perch in loro scatta il meccanismo di sensibilit. (Operatrice) Lassenza dei volontari giovani quindi percepito come elemento di debolezza da parte delle associazioni per diverse motivazioni di natura operativa e culturale. In particolare: mancanza di nuove competenze tecnologiche; disponibilit di tempo; nuove relazioni; attrattivit.

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Questi elementi rappresentano indicazioni utili per chi lavora sulla promozione del volontariato. Le stesse operatrici del CSV attive sul territorio evidenziano limportanza di porre una attenzione crescente sul tema della presenza dei giovani nel territorio: Io ho notato che la fascia diventa sempre pi anziana. Le persone che vanno in pensione e che ci vanno sempre pi tardi, devono, prima di essere liberi per il volontariato, dedicarsi ai nipoti perch devono sopperire i bisogni immediati delle famiglie. Confermo quello che hanno detto le colleghe, anche se di contro c una fascia di popolazione che faceva gi volontariato a quarantanni, soprattutto quelle persone che gravitavano nel mondo delle parrocchie. La difficolt che trovano i giovani ad entrare nelle associazioni proprio la differenza di vedute proprie della generazione. In realt per poter impegnare i giovani bisogna cambiare le modalit dellintervento, perch quando si fanno delle manifestazioni che impegnano un breve periodo di tempo, i giovani sono molto contenti di parteciparvi, anzi rispondono con una presenza massiccia. Solo con obiettivi brevi e rapidi si riesce ad avere la loro partecipazione. Il cambio generazionale rappresenta un aspetto importante su cui si deve concentrare il mondo delle istituzioni pubbliche e lo stesso CSV in termini di promozione e diffusione.

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Numero volontari
AITSAM Circolo Auser S.Vecchiato Padre Egidio Ferracin V.A.D.O. onlus Cuore amico di Mirano CISM Onlus Volontari Giubileo 2000 Guardia costiera volontaria ANLAIDS onlus sezione Veneto A.S.I.A. onlus Volontari Terzomondo Magis Volontari protezione Civile Airone Opera Baldo Amici del cuore terraferma veneziana S.O.S Handicap Bambini Invisibili S. Antonio-Mestre Il sorriso e la speranza Amici di casa famiglia EssereInsieme - Sezione di Mestre Il Castello onlus Circolo Auser Chioggia Gruppo Speranza Gruppo cinofilo da soccorso degli angeli Il Granello di senape Unione italiana lotta distrofia muscolare (UILDM) A.V.I.S. Provinciale Venezia A.V.A.P.O.- Mestre Centro solidariet Don Lorenzo Milani E.V.R. Equipe Veneziana ricerca A.VE.I.S. Ass. San Vincenzo mestrina Consultorio familiare U.C.I.P.E.M. Banca del tempo libero Centro aiuto alla vita Ass P.A.R.I. onlus Centro aiuto alla vita S.Don ANGSA Ve Onlus Ass.I Musili Fenice Circolo Auser Peppino Impastato Aitsam sez. S. Don ANDOS Ass.volontari ospedalieri Mirano AVO Ass.Incontro e presenza Specchio aissp onlus
7 50 14 20 20 45 54 10 5 40 37 87 50 12 42 6 10 15 64 50 10 22 15 11 868 102 29 23 11 457 45 105 32 20 25 18 35 12 15 30 35 70 54 7

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La suddivisione dei volontari per genere evidenzia una presenza di donne superiore a quella degli uomini. Il dato della suddivisione dei volontari per titolo di studio evidenzia un 19% di laureati, il restante numero di volontari si suddivide equamente tra diplomati alla scuola media superiore e quelli con una qualifica inferiore.

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I due grafici descrivono la principale criticit del volontariato: let media troppo alta dei volontari. I volontari minori di 29 anni sono solo il 5%. Mentre il 60% sono pensionati.

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Attivit svolta e destinatari Lattivit svolta dalle associazioni di volontariato del campione articolata. In particolare: andamento utenti nellultimo triennio - il 78% delle associazioni del campione dichiara un aumento dellutenza e solo il 2% dichiara un calo delle attivit; ambito prevalente - lambito prevalente di attivit quello dellassistenza sociale mentre per quanto riguarda gli ambiti secondari si registra una diffusione delle associazioni sui differenti ambiti di attivit; andamento attivit - landamento dellattivit cresciuto in relazione al potenziamento dei servizi/attivit erogati (58%) e per il 31% con apertura di nuove attivit/servizi. Solo il 2% ha dichiarato la chiusura di servizi coerentemente a quanto dichiarato nel primo punto; principale luogo di attivit - sede (33%). Questa descrizione delle attivit e modalit non statica: C' la consapevolezza che come stato fatto il volontariato fino ad oggi non sar pi possibile farlo e ci dovr essere un altro modo per poter raccogliere fondi. (Operatrice) Le associazioni stanno cambiando il loro approccio e il loro stile di lavoro perch stanno cambiando le persone che fanno il volontariato e perch stanno cambiando le richieste del territorio. (Volontario) Importante evidenziare la valenza innovativa delle attivit svolte dalle associazioni. Una attenzione a fornire nuove attivit che non sempre trova riscontro e sostegno da parte del soggetto pubblico: Un progetto innovativo stata la mensa a domicilio. Che molto riconosciuto e molto utile ma purtroppo non stato abbastanza aiutato dal comune, per cui venuto a decadere. Mancano le risorse e non si capisce che occorre inventare nuove attivit. (Operatrice)

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Una A.V.I.S. riuscita a rinnovarsi portando il servizio a domicilio, per andare incontro alle esigenze dei donatori. Il progetto, aiutato anche dal comune, per partito da un A.V.I.S. locale. (Operatrice) In questo momento c un progetto promosso dallassociazione AITSAM che si sta mettendo in rete con altre associazioni per fare unazienda agrituristica, per poi donare i prodotti coltivati a quelle famiglie che hanno pi difficolt anche con laiuto di scuole che vengono coinvolte in questa cosa. (Operatrice) Con la sua attivit il volontariato riesce a sopperire a certe inefficienze del pubblico anche di natura economica: Lesperienza di CUORE AMICO. Mettendosi in rete ha donato dei defibrillatori e fanno dei corsi per luso di questi macchinari in certe strutture. (Operatrice) Il quadro di attivit che emerge dalle interviste e dai dati comunque quello di un volontariato ancora dinamico e ancora di grado in rispondere ai nuovi bisogni emergenti del territorio. (Operatrice) Sono informazioni e valutazioni che rilanciano il tema della sussidiariet orizzontale e testimoniano limportante ruolo che il volontariato gioca sul territorio.

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Il numero di utenti coinvolti nelle attivit crescente: la maggioranza delle associazioni intervistate ha evidenziato un trend crescente nellultimo triennio (grafico a sinistra) supportato anche da uno speculare potenziamento delle attivit e apertura di nuovi servizi (grafico a destra).

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Gli ambiti e i luoghi di attivit sono particolarmente significativi: ambito prevalente il sociale e poi il sanitario; il luogo prevalente, e non unico, delle attivit la propria sede. Il grafico della pagina seguente descrive la tipologia dei principali servizi offerti (la domanda posta alle associazioni prevedeva pi risposte).

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Importante evidenziare come il mondo del volontariato stia trasformando e integrando i propri servizi per rispondere ai nuovi bisogni. Un problema emergente a cui il volontariato si trova a rispondere sono le nuove povert. Ma quali sono i nuovi bisogni a cui il volontariato deve far fronte? In quale modo il volontariato ci pu dare le indicazioni su come la societ si sta evolvendo? Un elenco di questi nuovi bisogni pu essere desunto dalle interviste fatte a volontari e operatori del CSV: ADICO associazione a difesa dei consumatori accompagnavano le persone a fare la spesa per educare al consumo corretto. Affiancamento alle persone anziane, alle famiglie nella spesa al supermercato. I G.A.S. (gruppo di acquisto solidale) si sono evoluti facendo una rete di volontariato per aiutare allacquisto intelligente. Nellultimo anno sono state aperte 3 mense. Proprio per andare incontro alle nuove esigenze. Noi stavamo quasi per chiuderle le mense e poi ci siamo trovati a registrare unimpennata delle richieste. Le famiglie ci chiedono sempre di pi un sostegno nella gestione del tempo quando hanno famigliari anziani o malati. Ecco quindi che i nuovi bisogni che vengono richiesti sono quelli di sostegno al reddito, lavoro di cura. Il primo era quasi scomparso in termini generali mentre il secondo con la crisi dei servizi sociali cresciuto in modo significativo.

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Organizzazione e governance Il sistema di governance delle associazioni analizzato su due elementi particolarmente significativi: il primo attinente al rappresentante legale che il massimo esponente del sistema di governance dellassociazione e il secondo il livello di partecipazione allassemblea dellassociazione che rappresenta la massima espressione della democrazia associativa. Si osservano alcuni elementi: livello di partecipazione alle assemblee - oltre il 60% delle associazioni dichiara una partecipazione alle assemblee di dei soci; numero medio di anni in carica del rappresentante legale - 6 anni con un picco di 27 anni; rappresentanti legali per genere - la maggioranza dei rappresentanti (60%) sono maschi; titolo di studio del rappresentante legale - la maggioranza dei rappresentanti legali ha il diploma di scuola media superiore (54%) ma importante anche il numero di laureati (37%); condizione lavorativa del rappresentante legale - la maggioranza dei rappresentanti legali sono occupati (46%) e pensionati (37%). Tra i rappresentanti legali si segnalano anche due sacerdoti.

In certi casi il volontariato gestisce risorse (vedi paragrafo seguente) ed organizzato come una piccola impresa. Se da un lato questo un elemento virtuoso dallaltro rischia di far perdere al volontariato la sua identit specifica; Se allinizio il volontariato era tutto spontaneit e quasi nulla organizzazione, adesso ha cominciato a strutturarsi meglio, offrendo, da una parte, maggiori competenze e professionalit, ma dallaltra si espone al rischio di perdere la spinta iniziale e viene visto come unoccasione di lavoro. (Operatrice) Da questa constatazione deriva la necessit di normare il mondo del volontariato in modo soft ma sufficiente a garantirne il rispetto delle caratteristiche fondamenti:

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I CSV devono in qualche modo selezionare le associazioni di volontariato, perch non siano a scopo di lucro ma nei loro intenti ci sia davvero la finalit di creare un servizio no profit. Anche i comuni adesso, per liscrizione ai loro albi, richiedono la preventiva iscrizione al registro regionale. Questi sono dei piccoli paletti che garantiscono lautenticit del volontariato. (Operatrice) Quando operiamo sul territorio ci rendiamo conto che alcune associazioni di volontariato che incrociamo o con cui cerchiamo di collaborare hanno dimenticato di essere volontari e si sono eccessivamente professionalizzati. (Volontario) Leccessiva professionalizzazione un rischio ricorrente nel mondo del volontariato. In passato molte associazioni si sono poi trasformate in cooperative. Il problema quando si mantiene una struttura ibrida da un lato forma associativa e dallaltro approccio e modo di lavorare di natura imprenditoriale. (Operatrice)

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La partecipazione alle assemblee alta: oltre il 61% delle associazioni del campione registra una presenza in assemblea significativa pari a 51%-75% dei soci. Il legale rappresentante per il 60% maschio. La suddivisione per genere del legale rappresentante inverte la tendenza della suddivisione per genere dei volontari dove la maggioranza (il 55%) sono donne.

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In questo contesto non si possono trascurare i big player del volontariato. Ovvero associazioni che si caratterizzano per attivit, dimensione, sistema di relazioni e bilancio maggiori rispetto alla media di organizzazioni di volontariato del territorio. Ambito di attivit - non esiste un ambito unico di intervento ma sono attivi in pi ambiti prevalenti il sociale e il culturale. Tipologia di attivit - la tipologia di attivit varia a seconda dellambito di attivit. Territorio di pertinenza - soggetti attivi a livello locale con differenti associazioni ma la organizzazione ha un ruolo sovracomunale e nazionale. Bilancio - bilancio di dimensione notevole spesso collegato ad attivit di natura semi-commerciale. Numero di soci - numero di soci e volontari superiore alla media delle associazioni del territorio.

Nel contesto associativo si registrano grandi operatori del volontariato che lavorano sfruttando strutture, risorse e organizzazione di livello sovracomunale e sovraregionale. Ad esempio due che fanno riferimento a strutture sindacali: Auser: L'Auser un'Associazione di Volontariato e di Promozione Sociale composta di anziani e giovani uniti da obiettivi condivisi: essere cittadini attivi; persone che vogliono essere protagoniste della vita sociale e civile nel paese e nelle comunit locali. In particolare l'associazione opera per la valorizzazione degli anziani e allo sviluppo del loro ruolo attivo nella societ. L'Auser nata nel 1989 su iniziativa della Cgil e del Sindacato Pensionati Italiani, Onlus ed associata all'Osservatorio nazionale del Volontariato, si propone di diffondere la cultura e la pratica della solidariet, perch ogni persona possa disporre di un progetto di vita attraverso il quale essere risorsa per s e per gli altri. (www.auservenezia.it); Anteas: lAnteas una associazione nazionale di volontariato per la solidariet, promossa dalla Federazione Nazionale Pensionati della Cisl (Fnp/Cisl) e nata nellaprile del 1996. Recentemente il nome ANTEA diventato ANTEAS () Anteas si richiama ai principi contenuti nella carta dei valori del volontariato, si impegna per servizi verso persone in vario modo disagiate e si caratterizza per essere aperta ad una visione sociale dei problemi per rimuovere le cause del disagio. (www.anteasvenezia.it).

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Risorse economiche Se si pensa al volontariato si pensa spesso a strutture semplici con poche risorse economiche e poche persone. Nel paragrafo precedente si potuto osservare che le associazioni di volontariato sono dotate sia di strutture semplici con un sistema di governance minimo ma anche di strutture articolate e complesse in grado di gestire progetti e attivit importanti sia in termini di numero di volontari e destinatari che in termini di risorse economiche. E importante quindi non confondere il volontariato come un qualcosa di spontaneistico e disorganizzato o al contrario pensare solo alle grandi organizzazioni. Ma se il contesto organizzativo estremamente articolato la gestione economica uniforme ovvero lelemento portante, qualunque sia la dimensione del volontariato, la dimensione della gratuit. Sul tema del volontariato e gratuit utile la seguente citazione: Tempo fa sono stato invitato a una tavola rotonda sul volontariato nell'ambito di una grande manifestazione a carattere nazionale. Mi avevano chiesto di trattare questo tema: "Il volontariato no profit". Io sono balzato sulla sedia e ho chiesto: Ma c' anche un volontariato profit? (G. Nervo) Il presente paragrafo dedicato proprio agli aspetti economici del volontariato. A tal fine sono stati raccolti tutti i bilanci disponibili delle associazioni di volontariato della Provincia di Venezia iscritte al registro regionale. Risorse complessive delle organizzazioni: 9.748.932 euro Valore medio delle entrate delle associazioni: 95.578 euro Ripartizione delle risorse
Numero % associazioni Totale risorse economiche Media risorse fino a 12.000 28 27% 191.599 6.843 da12.001 a 30.000 27 26% 559.295 20.715 da 30.001 a 60.000 24 24% 1.070.705 44.613 60.001 a 100.000 10 10% 752.853 75.285 oltre 100.000 13 13% 7.174.479 551.883

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Il grafico sottostante descrive le entrate di ciascuna associazione del campione. Il bilancio maggiore pari a 2.609.122 mentre il pi basso pari a 900.

I grafici sotto descrivono il bilancio per fasce di reddito o di entrata. La fascia pi numerosa quella fino a 12.000 ma le risorse sono tutte concentrate nella fascia di reddito sopra 100.000. Importanti anche gli ultimi due grafici che evidenziano la struttura delle entrate e delle uscite. Si evidenzia un discrimine importante per quanto riguarda le associazioni sotto i 60.000 e quelle sopra.

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La maggioranza delle associazioni del campione ha un reddito inferiore a 30 mila euro. In particolare: 28 associazioni sono nella fascia minima. Importante confrontare il dato del numero di associazioni (grafico di sinistra) con leffettiva distribuzione delle risorse: oltre 7 milioni di euro sono gestiti dalle 13 associazioni che hanno un bilancio superiore a 100 mila euro. Questo significa che il 12% delle associazioni gestisce il 76% complessivo delle risorse.

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Lanalisi dettagliata dei dati dei bilanci evidenzia alcune tendenze importanti in relazione alla suddivisione per fasce di bilancio: al crescere della dimensione del bilancio tra voci di entrate si registra un alleggerimento percentuale del peso dei contributi per progetti a vantaggio di una maggiore significativit dei rimborsi derivanti da convenzioni con enti pubblici. Nelle uscite si registra una crescita del peso del personale, una riduzione dei rimborsi (sempre in termini percentuali) e una riduzione dellimpatto sul bilancio dellacquisto di materiali di consumo.

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Approfondimento A: il Comune di Venezia


Nel corso del 2011 stato realizzato un focus specifico su alcuni associazioni residenti solo nel comune di Venezia (il campione descritto nellallegato 1.1.). Il territorio comunale di Venezia registra associazioni di differenti dimensioni. Per quanto riguarda il bilancio: le associazioni con un capitale superiore a 100 mila euro sono 3. Importante evidenziare come la principale voce di spesa registrata dalle associazioni sia quella relativa allorganizzazione di eventi.

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Schema di sintesi - identit Identit (1) Identit (2) 2.664 5% Numero di volontari complessivo delle associazioni del campione Volontari minori di 29 anni Risorse economiche complessivamente gestite dalle 102 associazioni che hanno consegnato i proprio bilanci al CSV

Bilancio

9.748.932 euro

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CAPITOLO 3. VALORE/I: CAPITALE SOCIALE E CAPITALE ECONOMICO

Il valore di un paese non pu essere limitato alla sola lettura del PIL prodotto, ma occorre considerare anche altri indicatori relativi al benessere e qualit della vita. Stesso ragionamento vale per il volontariato. Il valore del volontariato non determinato solo dal patrimonio economico che gestisce ma anche da altri elementi qualitativi e quantitativi: sistema di relazioni, valori e valore economico figurativo.

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Sussidiariet orizzontale, verticale e circolare Il volontariato spesso associato al termine sussidiariet e in particolare alla sussidiariet orizzontale che si realizza quando i bisogni sono soddisfatti dai cittadini stessi in forma associata anche volontaristica. Si parla poi di sussidiariet verticale che si realizza quando i bisogni dei cittadini sono soddisfatti dall'azione degli enti amministrativi pubblici. A questi due modelli di sussidiariet molto noti e trattati in letteratura si aggiunge un terzo livello: la sussidiariet circolare. La sussidiariet circolare consiste sostanzialmente nel far interagire, in modo sistematico e permanente, i tre soggetti che rappresentano il mercato: politico-istituzionale, commerciale e societ civile. Il valore aggiunto della sussidiariet circolare consiste nella possibilit di dar corso a una inedita collaborazione per realizzare quanto n lo Stato da solo, n i cittadini da soli possono fare. (G. Cotturri) La sussidiariet circolare rappresenta la risposta del volontariato e del Terzo settore ad una situazione di grande criticit: Sino ad oggi il suo impegno andato tutto nella direzione della costruzione del capitale sociale. Ma oggi il rischio vero che questo lavoro vada in rotta di collisione perch si trova davanti un livello istituzionale sempre pi inadeguato. come un cerchio che si rotto, dove nessuna azione sussidiaria si rende in realt praticabile. Per questo il Terzo Settore deve fare un salto accettando questa responsabilit, cio quella della ricostruzione di un capitale istituzionale affidabile. (S. Zamagni) In questa logica diventa possibile ed auspicabile ripensare il ruolo del volontariato: Non pi soltanto come strumento per colmare le carenze del welfare state - come finora stato in gran parte - ma come un agire il cui senso quello di contribuire a cambiare il modo dessere delle istituzioni economiche? E intorno a questo interrogativo che ruotano le considerazioni che vado a svolgere in questo scritto. (S. Zamagni) Ma nel nostro territorio cosa succede? Come si sviluppa il rapporto tra lente pubblico e il volontariato? Una prima risposta la offre il Comune di Venezia:

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Il nostro Comune non ha mai cercato delle Associazioni di volontariato come supplenza. Non sono sostitutive, a volte possono essere integrative, come l'associazione AUSER con i Vigili d'Argento, ma il pi delle volte sono persone che rispondono ad una personale necessit. (Amministratore) Si evidenzia anche come la relazione pubblico-volontariato non debba essere data per scontata ma occorra garantire una manutenzione continua: Ci sono associazioni che nascono come volontariato, ma poi si strutturano e diventano altro. All'inizio c' il desiderio di rispondere ad un bisogno personale e successivamente subentra la consapevolezza di offrire un servizio nel senso imprenditoriale del termine e non valoriale. (Amministratore) In certi casi la relazione degenerata: Alcune associazioni si sono congelate in modalit iniziali perpetuate poi negli anni rendendosi inadeguate nei confronti delle esigenze del pubblico. (Amministratore) Ma questo succede anche perch luso che la politica fa del volontariato non sempre corretto e rischia di strumentalizzarlo: Il volontariato, per sua natura, resistente a manipolazioni e strumentalizzazioni. Nel contempo, sa di aver bisogno della politica e delle risorse che essa mette a disposizione. Ma questo non significa adeguamento e passivit, bens impegno nel reperimento trasparente delle risorse e rendicontazione sociale del loro utilizzo. (T.Vecchiato,2011) In verit la pubblica amministrazione e la politica devono avere un ruolo di assistenza e di ascolto del volontariato non di mero uso. Il solo uso diventa automaticamente abuso: Le associazioni devono essere accompagnate, alcune sono pi autonome, in genere quelle pi strutturate, le altre invece, pi giovani, pi piccole, vanno accompagnate. (Amministratore) Il caso dello sport:

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Ad esempio per quanto riguarda le associazioni sportive: il Comune le ha aiutate offrendo dei corsi di formazione. Il Comune stesso ha fatto dei corsi per potersi meglio relazionare con queste associazioni. (Amministratore) Il problema del rapporto tra la pubblica amministrazione e il volontariato sta attraversando un momento di grande difficolt a causa della crisi economica. Da un lato le associazioni ricevono meno risorse: In realt le associazioni soffrono molto di questi tagli dovuti alla crisi, soprattutto nella mancanza di strutture pubbliche che permettano loro di svolgere le attivit. (Volontario) Ma dallaltro i Comuni avendo meno risorse rischiano di chiedere troppo al volontariato. Quello che una volta era un errore (usare il volontariato come servizio) oggi rischia di essere una esigenza soprattutto nel settore sanitario. Per esempio i pi grossi problemi li hanno avuti quelle associazioni che si occupano di disagio mentale, che operano come supporto nel settore della salute perch hanno subito di riflesso i tagli effettuati alle Asl. Un esempio eclatante e molto grave a livello di impatto sulla comunit stata la chiusura dei centri diurni di accoglienza (Operatrice) Il volontariato consapevole di questa situazione e le parole dordine in questo contesto sono: il volontariato nato per integrare e non per sostituire. (Conti, Presidente CSV Venezia) I grafici che seguono aiutano a capire la dimensione della relazione tra le associazioni e gli altri soggetti presenti nel territorio.

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Approfondimento B: il Comune di Venezia


Nel corso del 2011 stato realizzato un focus specifico su alcune associazioni residenti solo nel comune di Venezia (il campione descritto nellallegato 1.1.). Sono due i principali finanziatori delle associazioni: il comune e i privati cittadini. Il grafico di destra conferma come due siano le voci principali: iscrizioni soci e contributo per servizi.

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Cosa mette in gioco il volontariato nello schema di relazione dare/avere nel proprio territorio con la comunit di riferimento? Riceve risorse, formazione, patrocini, uso gratuito di suolo pubblicoE cosa restituisce? Restituisce capitale sociale, coesione sociale, lavoro volontario (vedi paragrafo seguente). Ma cos il capitale sociale? Come si misura la restituzione in termini di maggiore coesione sociale?

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Capitale sociale: il sistema di valori Il capitolo precedente si concluso con alcune domande. Per quanto riguarda la domanda relativa alla restituzione in termini di maggiore coesione sociale opportuno evidenziare le differenti declinazioni dellimpatto sociale del volontariato: Limpatto sociale del volontariato evidente perch si risponde a bisogni reali della comunit e questo permette anche un grande risparmio in termini economici oltre che sociali. (Operatrice) Molto spesso il volontariato riesce a sollevare le famiglie dal peso del lavoro di cura ma soprattutto a livello umano di sostegno e solidariet. (Operatrice) Dal punto di vista culturale: importante la solidariet, apre la mente, apre a relazioni diverse.. rete di relazioni che aiuta. (Operatrice) Interessante il caso dellambito sanitario: sensibilit ti fa capire di non essere solo, interventi creati da forze minime e con piccoli contributi. Grande ritorno dal punto di vista umano. (Operatrice) In passato sono state realizzate alcune ricerche dedicate al sistema del volontariato e alla misurazione del capitale sociale prodotto. Si tratta di misurazioni quantitative che hanno evidenziato territori ricchi e territori poveri di capitale sociale e hanno evidenziate linee possibili di intervento. Questi studi quantitativi rischiano per di non rendere conto dellelemento portante del capitale sociale che il sistema di valori. Sistema di valori che rappresenta il vero patrimonio del volontariato che cambia e muta e si sviluppa negli anni. Questa affermazione confermata dal grafico che segue: in termini di impatto interessante vedere come limpatto principale percepito dalle associazioni del nostro campione (risposta multipla) sia quello dellaumento del senso civico. Segue laumento della salute fisica e la formazione.

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Il sistema valoriale non statico. Si tratta anche di un patrimonio che si rischia di perdere nel momento in cui il volontariato si esaurisce. Un territorio non esiste solo in virt del proprio assetto infrastrutturale, orografico, ma anche in virt del proprio assetto valoriale. In parecchie interviste emerso il rischio da parte del volontariato di chiudersi e perdere i propri asset valoriali: A volte, ci sono dei volontari che si cuciono addosso un clich comportamentale e che non riescono a staccarsene. Anche per questo le riunioni, i confronti all'interno dell'associazione aiutano a rendere i volontari effettivamente utili. (Operatrice) Alcune associazioni hanno smesso di crescere, si sono ripiegate in se stesse e da anni continuano a chiedere sempre le stesse cose allamministrazione locale. Si tratta di spazi e di risorse. (Amministratore)

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E importante considerare tale sistema valoriale non in modo totalizzante, ma come qualcosa di personale che condiziona lattivit di volontariato (motivazione, modalit, relazioni con gli altri), condiziona lassociazione (partecipazione, frequenza) e a sua volta ne condizionata. La tua storia personale ti porta ad avere una sensibilit diversa, non solo le esperienze, ma anche gli incontri. Ti porta ad avere un'attenzione particolare per alcune cose. Non tutti hanno la fortuna di incrociare personaggi che ti aiutano in questo percorso. Io mi ritengo una persona fortunata. Aver toccato con mano certe situazioni spostano il tuo punto di vista. (Volontario) Nel questionario somministrato alle associazioni era inserita una domanda dedicata alla definizione del sistema di valori che caratterizzano lassociazione. Le risposte sono varie, ma abbiamo provato a ricondurlo a sintesi attraverso limpiego di una word cloud. Il word cloud evidenzia sostegno come parola rilevante. Leggermente meno rilevanti nel grafico le parole ascolto e prevenzione. Si tratta ovviamente di una approssimazione. Sar interessante nei prossimi anni verificare levoluzione di queste parole come proxy dellevoluzione culturale del volontariato e pi in generale della comunit.

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Valori del volontariato/elementi caratterizzanti lassociazione

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Valore economico figurativo del volontariato Negli ultimi anni il volontariato ha goduto ora di un eccesso di considerazione da parte dei politici, ora di un eccesso di critica. Questa alternanza di opinioni da parte dellinterlocutore pubblico ha fatto crescere il bisogno da parte del volontariato di dotarsi di strumenti in grado di descriverne lutilit sociale e permettergli di affermare in modo univoco il suo ruolo nella comunit. Finora lIstat ha rilevato il volontariato come elemento cruciale della qualit della vita e ha anche valorizzato, dal 1983, il grande contributo dei care giver e soprattutto delle donne nellaiuto a anziani, disabili e donne che lavorano con figli, anche se non nellambito del volontariato. (N. Sabadini, 2012) Oggi occorre fare un passo avanti nella considerazione e valutazione che si ha del volontariato dal punto di vista economico proprio per migliorarne la conoscenza e quindi la capacit di usarlo: Le risorse calanti e i bisogni crescenti obbligano la comunit a rilanciare con urgenza e concretezza il ruolo e la responsabilit di tutti gli attori del territorio. (Forum Terzo Settore, Bologna) E importante anche migliorare la conoscenza del volontariato per ottimizzare tutte le risorse disponibili in questo momento di crisi: Il lavoro volontario un patrimonio a disposizione della comunit e proprio per questo misurarlo una missione determinante e strategica, tanto pi in tempi di scarsit come gli attuali. (L. Salamon, J. Hopkins, University Center for Civil Society Studies) C un ulteriore valore del volontariato difficile da quantificare, ma che pu essere ricondotto allambito dellattivit di prevenzione. Si evidenzia il ruolo strategico del volontariato nella nostra comunit inteso non solo in termini di produzione di risultati ma di capacit di lettura e interpretazione dei bisogni della societ. La prevenzione dei problemi sempre associata ad un risparmio rispetto allintervento tardivo in una situazione in cui il problema sociale sia gi esploso. Una societ senza volontariato? Impensabile. () Il volontariato un elemento irrinunciabile, capace di rispondere a nuove istanze, avere una presenza capillare sul territorio, carpire i segnali provenienti dalla collettivit. A guidarlo sono valori come la

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solidariet, lattenzione ai beni comuni, il rispetto dellindividuo e la promozione di una cittadinanza attiva e consapevole. (M. C. Guerra, Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche sociali) Ma queste valutazioni si scontrano con la realt che non sempre favorevole al mondo del volontariato. Al riguardo importante ricordare che nel corso del 2012, al termine dellanno europeo del volontariato stata chiusa lagenzia per il Terzo settore. Scelta fatta in linea con la necessaria riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione a causa della difficile situazione dei conti pubblici ma non in linea con il valore che il volontariato apporta al territorio. Per valutare il valore/ricchezza economico prodotto dal volontariato occorre considerare differenti variabili: Informazioni economiche e contabilizzate. Informazioni non economiche ma contabilizzabili. Informazioni non economiche e non contabilizzabili. Per quanto riguarda le informazioni economiche e contabilizzate si fa riferimento ai bilanci economici delle organizzazioni. In questo caso si tratta di dati recuperabili e che non necessitano di particolari elaborazioni. Ci sono poi le informazioni non economiche ma contabilizzabili: le ore di volontariato. Le ore di lavoro volontario possono essere contabilizzate: Quando cuciniamo gli spaghetti per la cena facciamo un lavoro il cui valore non viene incluso nel conteggio statistico del prodotto interno lordo. Se, invece di cucinare, andassimo a mangiare gli spaghetti al ristorante, il lavoro di chi li prepara e di chi ce li serve sarebbe incluso nel Pil. Lo stesso accade per la pulizia della casa, per la cura dei bambini e degli anziani e per tutti gli altri beni e servizi che la famiglia produce e che potrebbero essere acquistati nel mercato aumentando il Pil. Non diversa la situazione degli spagnoli quando cucinano la paella o dei norvegesi quando pescano il merluzzo per la cena. Ma in Italia lentit della produzione familiare non rilevata dalle statistiche ufficiali maggiore che altrove. Possiamo, allora, sostenere che il nostro Paese, grazie a quanto le sue famiglie producono in casa, sia pi ricco di quel che normalmente si pensi? (Alesina e Ichino, LItalia fatta in casa, 2009) Per quanto riguarda la valorizzazione economica sintende procedere nei prossimi anni con un ragionamento per unit di lavoro equivalenti secondo la metodologia elaborata dal CNEL:

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Per quanto riguarda le questioni di merito, i risultati della ricerca permettono di rappresentare in modo pi realistico la rilevanza economica delleconomia sociale in Italia. Se si sommano le unit di lavoro equivalente del volontariato (384.824 unit) al personale retribuito impiegato (629.412 persone) si pu ritenere che nel 1999 il settore no profit presentasse una capacit occupazionale di oltre un milione di addetti. Inoltre, sommando il valore economico del volontariato stimato poco sopra (7.779 milioni di euro) al volume delle entrate delle istituzioni no profit (37.762 milioni di euro) si potrebbe quantificare il peso economico del settore al di sopra del 4% del prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (pari a 1.127.091 milioni di euro). (CNEL, 2011) A queste risorse si aggiungono poi le informazioni non economiche e non contabilizzabili. Vi sono buone ragioni per pensare che lo spazio di valutazione delle condizioni di vita di una comunit non possa esaurirsi nella misurazione delle sole variabili monetarie. Molte sono quelle elencate nella letteratura: il reddito uno strumento per migliorare il tenore di vita ma non un fine; il benessere dipende da quali e quanti bisogni sono appagati ed estremamente riduttivo ritenere che tutti i bisogni possano essere soddisfatti con le risorse monetarie; non esiste una correlazione significativa tra laumentare del reddito e la soddisfazione che il soggetto prova rispetto alla sua qualit di vita. (M.Callari Galli, IGER) Una battuta permette di capire lentit del valore delle risorse non economiche e non contabilizzabili: un euro ne rende dodici. Questa citazione ripresa da un intervento di Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo settore evidenzia la cosiddetta metafisica del volontariato ovvero limportanza di considerare nel caso il dato non economico al pari di quelli economici altrimenti non si comprenderebbe il perch di certi investimenti nel volontariato da parte della pubblica amministrazione. Ma limitando la nostra analisi ai dati pi propriamente economici recuperati attraverso larchivio del CSV e i questionari somministrati alle associazioni si pu sviluppare ulteriormente il calcolo del valore economico figurativo prodotto dal nostro campione nel suo complesso per tentare di rispondere ad una domanda finale: quale il Pil complessivo prodotto dalle attivit dei volontari? Per calcolare il valore economico (VEC)prodotto dal volontariato occorre fare alcune ipotesi: Tempo pieno attivit di volontariato pari a 40 ore settimanali (T);

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Volontari equivalenti (VOE) il numero di volontari totale del campione moltiplicato per il rapporto tra ore volontariato medie(OVM)settimanale e ore complessive di lavoro a tempo pieno (40 ore). Nel nostro caso pari a 399, 6. Si considera il quarto livello del CCNL del Commercio valido (2007-2010) come riferimento per il valore economico equivalente(VEQ). Il valore pari a 25.000 euro Il valore economico figurativo si ottiene dal calcolo della seguente formula: Veconomico figurativo volontariato = VOE*VEQ Inserendo i dati raccolti dal nostro campione a cui stato somministrato il campione si ottiene allora questa stima che ha una funzione di esempio di quale possa essere il valore economico figurativo del volontariato. Veconomico figurativo volontariato=399,6*25.000=9.900.000 Si tratta di una stima realizzata utilizzando la modalit impiegata anche dal CSV di Milano. Lutilit di questo dato deriva dalla considerazione che il valore economico figurativo del nostro campione pari alle risorse economiche messe a bilancio. Se si realizza lo stesso calcolo su tutte le associazioni del CSV che hanno consegnato il proprio bilancio, il valor economico figurativo pari a quasi euro 18 milioni. Considerato che le risorse economiche direttamente gestite sono pari a 9.748.932 si evidenzia un significativo effetto volano. Nel caso si considerino tutte le associazioni iscritte al registro regionale delle ODV il valore economico figurativo complessivo stimabile nellordine di 50 milioni di euro. Un valore cos alto si spiega per la presenza di big player nel campione del CSV rispetto alla media di volontari delle associazioni del territorio. Si tratta solo di stime/proiezioni basate su dati parziali la cui utilit risiede fondamentalmente nella possibilit di aumentare la percezione della rilevanza sociale del volontariato nel nostro territorio. Nel caso poi dello specifico campione di associazioni che hanno consegnato il bilancio si pu fare una ulteriore elaborazione ovvero quantificare leffetto leva determinato dalle risorse pubbliche. Nel caso specifico del lavoro volontario un euro investito nel volontariato ne produce in termini figurativi quattro. Il ragionamento ovviamente limitato al solo lavoro volontario senza considerare gli altri effetti indotti e prodotti sul territorio dallattivit di volontariato.

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Schema di sintesi valori/e Sussidiariet 56% sostegno, ascolto, prevenzione Quota finanziamento pubblico alle associazioni

Capitale sociale

Tre parole principali nel sistema dei valori

Valore economico figurativo del volontariato

50 mil

Valore economico figurativo prodotto dalle associazioni del campione

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CONCLUSIONI: PERCH IL TERRITORIO NON PU FARE A MENO DEL VOLONTARIATO?


Risorse sempre pi scarse e bisogni crescenti la dichiarazione ripetuta da ogni giunta comunale al nord come al sud dellItalia. Bilanci comunali in sofferenza, approvazione del bilancio posticipata in certi casi a giugno e quindi con sei mesi di ritardo, il patto di stabilit non rispettato da alcune amministrazioni, continui tagli nei trasferimenti dallo Stato. Le conseguenze di questo contesto economico sono la riduzione dei servizi alla cittadinanza e lesplosione dei problemi sociali. A questa carenza di risorse abbiamo cercato di dare risposta attraverso lanalisi del volontariato, ma senza la presunzione che il volontariato possa risolvere i problemi della nostra epoca ma con la certezza che non lo si possa trascurare. Non si pu trascurare il volontariato, perch un elemento portante in molti capitali strategici del territorio e non limitatamente al solo capitale sociale e perch il volontariato ha la capacit di moltiplicare le risorse economiche che gli sono affidate dalla comunit. Il volontariato inteso come elemento caratterizzante e portante degli asset strategici per lo sviluppo del territorio. Per asset strategici si pu fare riferimento a quattro capitali (vedi Impronta etica, 2012): capitale cognitivo - Il sistema educativo, formativo e della ricerca di alta qualit; alta capacit dinnovazione del sistema regionale; attrazione, mantenimento delle conoscenze e delle competenze nei territori; capitale sociale - Il cui sviluppo implica il raggiungimento di risultati positivi relativamente al benessere della popolazione e alta qualit della vita; equit sociale e diminuzione della povert; integrazione multiculturale, alti livelli di partecipazione e condivisione di valori collettivi (civicness). capitale insediativo-infrastrutturale - La componente con la quale, tradizionalmente, si rappresentato il capitale territoriale. Questa dimensione quella materialmente percepibile nelle forme fisiche entro cui e attraverso le quali si svolgono le relazioni urbane. In sintesi, lo sviluppo del capitale insediativo-infrastrutturale si pone lobiettivo di raggiungere i seguenti risultati: ordinato sviluppo del territorio, salubrit e vivibilit dei sistemi urbani; alti livelli di accessibilit a scala locale e globale, basso consumo di risorse ed energia; senso di appartenenza dei cittadini e citt pubblica.

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capitale ecosistemico-paesaggistico - Il cui sviluppo si manifesta nellintegrit del territorio e continuit della rete ecosistemica; nella sicurezza del territorio e nella capacit di rigenerazione delle risorse naturali; nella ricchezza dei paesaggi e della biodiversit. . Questa natura trasversale del volontariato giustifica e spiega limportanza del volontariato. Unulteriore risposta alla domanda di avvio Perch il territorio non pu fare a meno del volontariato? collegata alleffetto virtuoso che il volontariato esercita sulleconomia locale e alleffetto volano/leva rispetto alla risorse che riceve. Dante nel Purgatorio si chiede: Comesser puote che un ben distribuito in pi posseditor faccia pi ricchi di s che se da pochi posseduto? (Dante, Purgatorio, Canto XV) Il volontariato pu essere forse una risposta a tale quesito o almeno cos secondo il professore Stefano Zamagni che cita la domanda di Dante in un suo documento di ricerca dedicato al volontariato: Il volontariato la risposta pi convincente allinterrogativo che assill Dante. E la logica del dono gratuito che una volta posta allinizio di ogni rapporto interpersonale, anche quello di natura economica, riesce a far marciare assieme efficienza, equit e felicit pubblica. (S. Zamagni) Fuor di metafora, quanto scritto nei capitoli precedenti conferma laffermazione di Zamagni. Lanalisi realizzata nel primo capitolo evidenzia il ruolo strategico del volontariato come presidio del territorio; lanalisi realizzata nel secondo capitolo evidenzia la vastit e complessit di attivit realizzata dal volontariato; il terzo capitolo stato descritto nelle sue principali variabili. Tutti e tre i capitoli evidenziano la ricchezza social della Provincia di Venezia e leffetto di sviluppo dal punto di vista sociale ed economico. Oltre ad evidenziare i punti di forza del volontariato, importante evidenziare anche alcune zone dombra relative alla conoscenza effettiva che i policy maker del territorio hanno di questa risorsa cos strategica. In particolare unanalisi una tantum del volontariato non sufficiente, ma occorre garantire la continuit nellosservazione delle associazioni. Osservazione diretta sullo stato di salute dellassociazionismo, ma soprattutto unosservazione che usa il volontariato come strumento per interpretare la realt del territorio, le sue dinamiche relazionali e i valori del territorio.

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Da questa constatazione nasce lidea di creare un cruscotto dashboard in grado di interpretare la quantit di dati raccolti in un unico contenitore datawarehouse e che attinge a giacimenti differenti e fino ad oggi mai confrontati tra loro. Tale cruscotto si compone di tre dimensioni: Territorio; Organizzazione; Valore/i. Con il termine territorio si fa riferimento alla capacit che hanno le associazioni di presidiare il territorio in modo pi o meno istituzionalizzato e formalizzato. Lorganizzazione fa riferimento alla parte pi strutturale dellassociazionismo: persone compongono il mondo del volontariato con una particolare attenzione alle tipologie di attivit svolte e alle modalit di azione. Nellambito valore/i si analizza il peso sociale ed economico del volontariato. Tali valori sono stati calcolati in modo evocativo/figurativo, ma per quanto si tratti solo di ipotesi, si evidenzia comunque un ruolo significativo del volontariato. Il quadro che emerge dalla lettura del volontariato secondo queste variabili proprio quello di un contesto territoriale molto ricco e in trasformazione, con un tessuto associativo eterogeneo e in grande evoluzione proprio in relazione ai bisogni della comunit e ai fabbisogni dellinterlocutore pubblico.

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Alcuni dati di sintesi presentati nei precedenti capitoli sono riportati nella tabella seguente.
Ambito Definizioni Geografia Tasso di iscrizione Identit (1) Identit (2) Bilancio Sussidiariet Capitale sociale Valore economico figurativo del volontariato Indicatore 1.839 4 9,9% 2.664 5% 9.748.932 euro 56% sostegno, ascolto, prevenzione 50 mil Definizione Numero associazioni iscritte e non iscritte nel registro regionale e residenti nei comuni di Chioggia, Mira, Mirano, Portogruaro, San Don di Piave, Venezia Numero di associazioni ogni mille abitanti residenti nei comuni campione. Rapporto tra associazioni iscritte e il numero complessivo di associazioni residenti presso i comuni campione. Numero di volontari complessivo delle associazioni del campione Volontari minori di 29 anni (percentuale su totale volontari) Risorse economiche complessivamente gestite dalle 102 associazioni che hanno consegnato i proprio bilanci al CSV Quota finanziamento pubblico alle associazioni Tre parole principali nel sistema dei valori Valore economico figurativo prodotto dalle associazioni del campione

Da questa batteria di dati si possono fare alcune ulteriori osservazioni di sintesi: le organizzazioni sono diffuse sul territorio in modo omogeneo, eccezione fatta per il Comune di Venezia dove hanno la propria sede le associazioni pi importanti (come lAVIS) e che si caratterizzano per una attivit di livello provinciale se non nazionale; non esiste un modello organizzativo o una tipologia unica di volontariato. Forse il modello unico di volontariato era vero in passato, ma oggi molto eterogeneo. Per esempio in Caritas il volontariato era soprattutto femminile, ma oggi sono molti gli uomini e si registra una crescente presenza di giovani. La diversificazione maggiore in relazione ai territori e alla tipologia di intervento;

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il sistema valori/e risultato particolarmente importante: capire il sistema di valori che motiva il volontariato e conoscere la sua vera dimensione economica permette di impostare le relazioni tra associazioni e mondo dellimpresa e tra associazioni e pubblica amministrazione su delle basi pi solide. La mappatura tridimensionale del volontariato in Provincia di Venezia che si ottiene dallanalisi di queste dimensioni evidenzia quindi la presenza di un importante giacimento di capitale sociale. Si tratta di un giacimento che, dalle interviste ai volontari, si percepisce ancora poco usato e compreso nelle sue reali funzionalit, ma al contempo molto prezioso. Si tratta, infatti, dellunico giacimento di risorse sociali, culturali, organizzative a disposizione in un momento storico cui sono diventate scarse le risorse tradizionali. La criticit per luso di questo capitale nel governo del territorio evidente. Al pari di quello che capita in un qualsiasi organismo/macchina cambiare lalimentazione non facile ed occorre riconvertire molti aspetti, sperimentando nuove modalit di relazioni e nuove tipologie di attivit/servizi allinterno. In sintesi: il mondo del volontariato eterogeneo ed difficile comprenderlo, ma rappresenta un asset cos importante per lo sviluppo del territorio che si giustifica un investimento per aumentarne la conoscenza. A supporto di questa maggiore conoscenza del volontariato in conclusione del lavoro presentiamo unesplosione degli ambiti del cruscotto in alcuni indicatori chiave (le lancette) che permettono una maggiore e pi facile assimilazione. Due precisazioni e indicazioni di uso: tali lancette evidenziano da un lato levoluzione del volontariato come proxy dellevoluzione dei valori, motivazioni sociali che caratterizzano la comunit e dallaltra il volontariato che interpreta e anticipa i bisogni della comunit; non si tratta di conoscere il volontariato in quanto tale ma di conoscere il volontariato come interprete della comunit. Il sistema di indicatori descritto nel grafico sotto per quanto descriva elementi qualitativi e quantitativi del volontariato descrive in dettaglio la comunit in cui operano le organizzazioni di volontariato. Il sistema di indicatori risponde a tre domande: qual il livello di coesione sociale? il livello di organizzazione del volontariato? quali sono i bisogni della comunit? Quello che si pu realizzare un cruscotto che si ricava attraverso un sistema articolato di indicatori alimentato attraverso forme di analisi qualitativa e quantitativa. Le fonti sono di natura istituzionale (Regione, Provincia, CSV), ma si ricavano anche direttamente dal mondo del volontariato. Importante evidenziare la doppia natura quali-quantitativa delle informazioni che permette di evidenziare

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aspetti tecnici (bilancio, numero di volontariato), ma soprattutto fare emergere informazioni sui bisogni della comunit non altrimenti desumibili attraverso i canali istituzionali e di reporting istituzionale.

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ALLEGATO 1: ELENCO ASSOCIAZIONI


Allegato 1.1: Approfondimento sul Comune di Venezia
BAMBINI NEL MONDO U.S.B BOCCIOFILA ZELARINO TRIVIGNANO ASSOCIAZIONE SETTIMO BINARIO ASSOCIAZIONE AGAPE ASS. BLOG TERRITORI E PARADOSSI ASS. ITA. FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA AC NETTUNO LIDO DI VENEZIA ASSOCIAZIONE ESTUARIO NOSTRO ASSOCIAZIONE CRICKET CORO FEMMINILE HARMNIA ASSOCIAZIONE MARGHERA FOTOGRAFIA ASIA - ATTIVIT SOSTEGNO INVALIDI E ANZIANI ADICO - ASS. DIFESA CONSUMATORI AIPD - ASS ITA PERSONE DOWN ASS. UNA STRADA ONLUS AVAPO MESTRE GS VOGA VENETA MESTRE FC EDO MESTRE POLISPORTIVA TERRAGLIO ASD ACCADEMIA VENEZIANA DI TIRO AD PALLACANESTRO MESTRINA ASS. AMICI DELLA MUSICA MESTRE ASS. CULT. LA TORRE DI MESTRE ASS. TEATRO FUORI POSTO UNIVERSIT POPOLARE DI MESTRE CLUB WIGWAM - GIARDINI STORICI VENEZIA ASSOCIAZIONE LUOGHI COMUNI CURASUI IL GRANELLO DI SENAPE LA GABBIANELLA E ALTRI ANIMALI AMICI DI CASA FAMIGLIA VENEZIA VERTICALE CANOTTIERI BUCINTORO AS DIELLEEFFE SCHERMA VENEZIA POOL VENEZIA LAGUNA VENEZIA DIPORTO VELICO ARZAN GEOGRAFIA DI GENERE ASSOCIAZIONE CULTURALE E ASS. CULT. OLIVOLO ASSOCIAZIONE AMICI DEI MUSEI E DEI MONUMENTI VENEZIANI

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Allegato 1.2: Approfondimento sulla Provincia di Venezia


LOSPECCHIO AISSP ONLUS ASSOCIAZIONE INCONTRO E PRESENZA ASSOCIAZIONE DIABETICI DEL MIRANESE A.DI.MI. ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI MIRANOAVO ANDOS AITSAM SEZIONE S. DON DI PIAVE CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO "PEPPINO IMPASTATO" FENICE ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO "I MUSILI" ANGSA VENEZIA ONLUS (ASSOCIAZIONE NAZIONALE SOGGETTI AUTISTICI) CENTRO DI AIUTO ALLA VITA SAN DON DI PIAVE ASSOCIAZIONE "P.A.R.I." ONLUS ASSOCIAZIONE CENTRO DI AIUTO ALLA VITA BANCA DEL TEMPO LIBERO CONSULTORIO FAMILIARE U.C.I.P.E.M. ASSOCIAZIONE SAN VINCENZO MESTRINA A.VE.I.S. E.V.R. EQUIPE VENEZIANA DI RICERCA CENTRO DI SOLIDARIETA' DON LORENZO MILANI A.V.A.P.O.-MESTRE ASSOCIAZIONE VOLONTARI ASSISTENZA PAZIENTI ONCOLOGICI A.V.I.S. PROVINCIALE DI VENEZIA UNIONE ITALIANA LOTTA ALLA DISTROFIA MUSCOLARE (UILDM) ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PENITENZIARIO IL GRANELLO DI SENAPE GRUPPO CINOFILO DA SOCCORSO DEGLI ANGELI ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATOGRUPPO SPERANZA CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO CHIOGGIA ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO "IL CASTELLO ONLUS" ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO - ONLUS "ESSEREINSIEME - SEZIONE DI MESTRE" AMICI DI CASA FAMIGLIA ONLUS IL SORRISO E LA SPERANZA ASSOCIAZIONE S. ANTONIO-MESTRE O.N.L.U.S S.O.S HANDICAP BAMBINI INVISIBILI ASSOCIAZIONE AMICI DEL CUORE TERRAFERMA VENEZIANA ASSOCIAZIONE OPERA BALDO ASSOCIAZIONE VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE "AIRONE" ASSOCIAZIONE VOLONTARI TERZOMONDO MAGIS A.S.I.A. ONLUS ANLAIDS ONLUS SEZIONE VENETO GUARDIA COSTIERA VOLONTARIA ASSOCIAZIONE VOLONTARI GIUBILEO 2000 ASSOCIAZIONE CISM ONLUS ASSOCIAZIONE CUORE AMICO DI MIRANO ASSOCIAZIONE PADRE EGIDIO FERRACIN V.A.D.O. O.N.L.U.S. U.N.I.VO.C. - UNIONE NAZIONALE ITALIANA VOLONTARI PRO CIECHI . OLTREICONFINI CIRCOLO AUSER "S.VECCHIATO" AITSAM

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Allegato 1.3: Elenco associazioni che hanno presentato il bilancio economico

A.I.D.O. SEZIONE S STINO DI LIVENZA A.I.D.O. MARINA PERULLI SEZ. CONCORDIA SAGITTARIA A.R.C.A. ASSOCIAZIONE RICREATIVA CULTURALE E ASSISTENZIALE ASSOCIAZIONE PARI ASSOCIAZIONE AMICI DEL CUORE PER IL PROGRESSO DELLA CARDIOLOGIA U.I.L.D.M. SEZIONE DI VENEZIA A.V.I.D. ASSOCIAZIONE VOLONTARI INSERIMENTO DISABILI A.N.F.F.A.S. RIVIERA DEL BRENTA CENTRO DI AIUTO ALLA VITA C.A.V. - MESTRE ASSOCIAZIONE BANCA DEL TEMPO LIBERO DELLA PARROCCHIA SAN LORENZO L.M. CONSULTORIO FAMILIARE U.C.I.P.E.M. ONLUS ASSOCIAZIONE SAN VINCENZO MESTRINA ASSOCIAZIONE VOLONTARI ASSISTENZA DOMICILIARE - V.A.D.O. ASSOCIAZIONE AMICI DEI MUSEI E MONUMENTI VENEZIANI ASSOCIAZIONE ARCHEOCLUB D'ITALIA A.I.D.O. GRUPPO DI MIRA ASSOCIAZIONE INCONTRO E PRESENZA E.V.R. EQUIPE VENEZIANA DI RICERCA CENTRO DI SOLIDARIETA' DON LORENZO MILANI ASSOCIAZIONE L'ARCA 93 ASSOCIAZIONE BAMBINI DI CHERNOBYL ONLUS AASSOCIAZIONE NOI PER GLI ALTRI

ASSOCIAZIONE IL PONTE- VENEZIA TREVISO E PROVINCE A.V.A.P.O. ASSOCIAZIONE VOLONTARI ASSISTENZA PAZIENTI ONCOLOGICI ASSOCIAZIONE BAE BANGLA DESH ASSOCIATIONE IN EUROPE ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO I MUSILI ASSOCIAZIONE CENTRO AIUTO ALLA VITA DI SAN DONA' DI PIAVE ASSOCIAZIONE IL FARO ASSOCIAZIONE IL BOSCO DI S. STINO ASSOCIAZIONE IN FAMIGLIA A.S.T.E.A. REGIONE VENETO A.V.I.S. PROVINCIALE DI VENEZIA ASSOCIAZIONE LA ROSA BLU ASSOCIAZIONE LUPIA SOLIDALE - GRUPPO DI IMPEGNO SOCIALE C. LUPIA DONBOSCOLAND ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL FANCIULLO U.N.I.VO.C. - UNIONE ITALIANA VOLONTARI PRO CIECHI . ASSOCIAZIONE VIVA VENETO IMMIGRATION VOLUNTARY ASSOCIATION U.I.L.D.M. SEZIONE DI CHIOGGIA UNIONE ITALIANA LOTTA ALLA DISTROFIA MUSCOLARE ALIF ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PER LA PACE, LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO NAZIONALE ASSOCIAZIONE INSIEME PER LA VITA ASSOCIAZIONE IL GRANELLO DI SENAPE

ASSOCIAZIONE PRO HANDICAPPATI DI ERACLEA A.P.H.E. GRUPPO CINOFILO DA SOCCORSO GLI ANGELI ASSOCIAZIONE GRUPPO SPERANZA A.V.I.S. COMUNALE DI MARCON A.V.I.S. COMUNALE DI SAN DONA' DI PIAVE "A.GIRARDI" A.V.I.S. COMUNALE SANTO STINO DI LIVENZA A.V.I.S. COMUNALE DI CAVARZERE - CONA "G. GUARNIERI" A.V.I.S. COMUNALE DI MEOLO A.V.I.S. COMUNALE DI MESTRE MARGHERA "G.ZORZETTO" A.V.I.S. COMUNALE DI MUSILE DI PIAVE ASSOCIAZIONE GRUPPO DI SOLIDARIETA' CINTESE CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO CAVARZERE CONA AUSER VOLONTARIATO FOSSALTA DI PIAVE (EX VE0542/4) AUSER VOLONTARIATO IL PONTE (EX VE 0542/7) CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO "S. VECCHIATO" CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO "NELSO TRACANELLI" A.N.D.O.S. - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DONNE OPERATE AL SENOCOMITATO DI PORTOGRUARO A.V.I.S. SEZIONE DI ERACLEA "AGOSTINO ARGENTONI" A.V.I.S. COMUNALE DI CONCORDIA SAGITTARIA

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A.V.I.S. COMUNALE DI SPINEA "E.DANTE" A.V.I.S. - SEZIONE DI PRAMAGGIORE S.O.S. HANDICAP BAMBINI INVISIBILI ONLUS A.I.T.SA.M.-ASS. ITALIANATUTELA SALUTE MENTALE - PORTOGRUARO ASSOCIAZIONE AMICI DEL CUORE DELLA TERRAFERMA VENEZIANA ASSOCIAZIONE OPERA BALDO ASSOCIAZIONE I.P.L.A. - INSIEME PER L'ALTRO ASSOCIAZIONE VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE "AIRONE" ONLUS ASSOCIAZIONE G.A.I.A. - GRUPPO VOLONTARI PER L'ASSISTENZA AGLI INVALIDI ED AGLI ANZIANI ASSOCIAZIONE ESSERE ... INSIEME - SEZIONE DI MESTRE ASSOCIAZIONE GRUPPO X ASSOCIAZIONE CUORE AMICO ASSOCIAZIONE GOMEL 98 - ONLUS ASSOCIAZIONE OLTREICONFINI

ASSOCIAZIONE VOLONTARI TERZOMONDO MAGIS ASSOCIAZIONE A.S.I.A. ATTIVITA' DI SOSTEGNO A INVALIDI E ANZIANI ONLUS ANLAIDS ONLUS - ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS - SEZIONE VENETO ASSOCIAZIONE GRUPPO SHALOM SOLIDARIETA E AIUTO AMMALATI ONCOLOGICI ASSOCIAZIONE S. ANTONIO DA MESTRE ASSOCIAZIONE CARPENEDO SOLIDALE ASSOCIAZIONE CISM - COORDINAMENTO IMMIGRATI SUD DEL MONDO ASSOCIAZIONE IL SORRISO E LA SPERANZA GRUPPO FAMIGLIE PERSONE DOWN E ALTRI CHIOGGIA COORDINAMENTO PROVINCIALE ANTEAS DI VENEZIA ASSOCIAZIONE ANTEAS RIVIERA ASSOCIAZIONE ANTEAS INSIEME SI PU ASSOCIAZIONE ANTEAS MIRANO

ASSOCIAZIONE VIVERE ANTEAS A CHIOGGIA ASSOCIAZIONE AMICI DI CASA FAMIGLIA ONLUS ASSOCIAZIONE LA GABBIANELLA E ALTRI ANIMALI ASSOCIAZIONE IL CASTELLO ASSOCIAZIONE IL GIARDINO DI HANA CENTRO DI ASCOLTO DI NOALE V. FARDIN ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CATARSI ASSOCIAZIONE "IL GERMOGLIO" ASSOCIAZIONE FAMIGLIE ACCOGLIENTI ASSOCIAZIONE FENICE ASSOCIAZIONE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE MEOLO ASSOCIAZIONE GENITORI DE LA NOSTRA FAMIGLIA SEZIONE NOALE ASSOCIAZIONE GUARDIA COSTIERA VOLONTARIA ASSOCIAZIONE PADRE EGIDIO FERRACIN VADO ONLUS ASSOCIAZIONE A.N.G.S.A. VENEZIA ONLUS

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ALLEGATO 2: IL SITO MAPIN


MapIn una mappa geolocalizzata che raccoglie le associazioni di volontariato della Provincia di Venezia. Attraverso MapIn possibile interrogare in semplici passi un database che raccoglie e cataloga 2.000 associazioni presenti nel territorio e le visualizza localizzate nella mappa di Google. I dati provengono dagli Albi Comunali dei cinque comuni pi rappresentavi (Chioggia, Mira, Mirano, Portogruaro, San Don di Piave), dal Registro Regionale e dal MapIn precedente che comprendeva 928 associazioni appartenenti al Comune di Venezia.

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Il sito si presenta come una visione completa del suolo della Provincia di Venezia nella quale compaiono i risultati della ricerca distinguibili sulla mappa attraverso bandierine che cambiano il colore in base alla categoria di appartenenza dellassociazione. Le diverse bandierine della ricerca, se presenti nello stesso punto della mappa, vengono raggruppate in un unico cerchio colorato che indica il numero di associazioni che contiene. Fino a 10 associazioni il cerchio di colore blu, fino a 100 di colore giallo, fino a 1000 rosso, oltre 1000 rosa. Se si clicca sul cerchio colorato viene mano a mano zoomata la zona, fino ad arrivare alla singola bandierina. Nellesempio qui sotto stata fatta una ricerca di tutte le associazioni appartenenti alla categoria Socio Sanitario. Sulla destra della mappa di Google compare la sezione Ricerca (eventualmente rimovibile per allargare la visione) con tutte le sue

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possibilit. Ossia, pu essere fatta ricerca per una delle cinque Categorie: Socio Sanitario, Sociale, Tutela patrimonio beni culturali e ambientali, Soccorso e protezione civile e Sport. La Ricerca pu essere anche eseguita per Nome nel caso in cui gi si conosca lassociazione e si vogliano avere pi informazioni relative alla stessa. Oppure si pu fare una selezione in base al Comune di interesse, se Iscritte o Non iscritte al Registro Regionale o ancora per Anno di fondazione.

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Come nellesempio riportato, facendo la ricerca per nome viene individuata lassociazione nella mappa e in una lista sottostante. Cliccando sopra lindicatore colorato (in questo caso viola perch corrispondente al colore della categoria Sociale) si aprir un riquado con le notizie essenziali relative allanagrafica. Nel momento in cui si individuata unassociazione di proprio interesse si potr accedere alla scheda tecnica relativa semplicemente cliccandoci sopra.

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Si potr ora cliccare su Mostra scheda per avere pi informazioni in merito a quellassociazione. Come la descrizione dellattivit, la categoria e sottocategoria di appartenenza, la data di fondazione, lindirizzo anagrafico, di posta elettronica, il sito web, ecc. Insieme alle notizie sopraddette, allanagrafica e alla geolocalizzazione, si pu accedere alla consultazione dei bilanci delle associazioni iscritte al Registro Regionale. Cliccando sopra Bilanci Sintetici compariranno solo le voci principali delle entrate e uscite registrate da quella associazione. Cliccando, invece su Bilanci Dettagliati sar presente, oltre alle sottovoci esplicative dei punti principali, anche lo Stato Patrimoniale.

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Questa una delle grosse novit rispetto al MapIn precedente che permette di ottenere una grande trasparenza.

Per il momento la raccolta dei dati ha fatto s che potessero essere inseriti solo i bilanci relativi allanno 2010, ma nellevolversi del progetto previsto di poter aggiornare annualmente questa voce stimolando cos la partecipazione delle associazioni e amplificando il fattore trasparenza.

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Da un pannello di amministrazione interfacciato ad un database MySql si inseriscono e amministrano tutti i contenuti, compresa la geolocalizzazione di ogni associazione. Si possono modificare tutte le informazioni presenti nella scheda aggiungendo o sostituendo in un secondo momento dei dati di cui prima non si era in possesso.

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Note tecniche Tenuto conto dellimportanza che ha oggi la tecnologia Mobile, il formato stato pensato per le impostazioni degli schermi degli smartphone e dei tablet di ultima generazione, consentendone una comoda navigazione. Avere solo un sito internet non basta pi. Sempre pi persone possiedono un cellulare o uno smartphone che permettono la navigazione online o la fruizione di applicativi (App) mirati e funzionali. Rispetto al sito precedente stata applicata unottimizzazione detta anche SEO (Search Engine Optimization), ovvero attivit finalizzate ad aumentare il volume di traffico che un sito web riceve dai motori di ricerca. Tali attivit comprendono l'ottimizzazione sia del codice sorgente della pagina, sia dei contenuti. Tecnologia utilizzata: PHP5.x, MySql5.x, jQuery, Google API V3.

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