Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Sommario
0. Premessa......................................................................................................................................................................................1 1. Introduzione.................................................................................................................................................................................2 2. Cenni di (test di) logica proposizionale........................................................................................................................................4 3. Cenni di (test di) logica predicativa..............................................................................................................................................8 4. Cenni di (test di) logica in senso lato......................................................................................................................................10
0. Premessa
(dal sito: http://testammissione.ilsole24ore.com enfatizzazioni mie)
Sui test in generale I test sono generalmente composti da una sezione verbale, che misura la comprensione linguistica e concettuale, e da una sezione matematica, che verifica la capacit di risolvere problemi che richiedano il ragionamento logico-matematico e una conoscenza di base dellalgebra e della geometria. Il test, dunque, sebbene prenda in esame quanto appreso nel corso dellistruzione, soprattutto, secondaria, tenta di evitare di porre quesiti che dipendano dalla conoscenza di argomenti specifici, per mettere invece laccento sulla capacit di utilizzare abilit acquisite per risolvere problemi nuovi. Di fronte alla crescente diffusione dei test di selezione molti studenti chiedono se valga la pena di svolgere una specifica preparazione. In questo senso una certa familiarit con i test fondamentale: chi ha gi avuto esperienze di test, e sa quindi cosa aspettarsi, pi sicuro di s rispetto a chi non ne ha avute. Per esempio, si pu essere avvantaggiati dalla familiarit con le schede di risposta e con il modo corretto di compilarle, dalla capacit di esaminare attentamente tutte le risposte di un test a scelta multipla anzich scegliere la prima soluzione che sembra corretta, dal sapere di non dovere perdere troppo tempo per le domande che non si riescono a risolvere, dal capire se e quando vale la pena di rischiare una risposta casuale (se non vi sono penalizzazioni per le risposte errate, vale la pena di tentare comunque a caso; se la risposta errata comporta una penalizzazione pi opportuno cercare di ridurre le alternative eliminando le risposte che sembrano pi improbabili). Sulla parte dei test relativa alla cultura generale e capacit logica Per queste prove non esiste un programma specifico. I test mirano a saggiare il livello culturale degli studenti oppure la loro capacit di comprendere e di interpretare un testo (comprensione verbale). I test di capacit logica consistono prevalentemente in problemi la cui soluzione richiede facolt di concentrazione, di analisi e di sintesi; non si richiedono nozioni specifiche, ma di volta in volta nellenunciato dei test vengono forniti tutti gli elementi necessari per risolverli correttamente. Le domande di capacit logica valutano: 1. la capacit di comprendere il significato preciso dei termini, di cogliere termini simili e analogie etimologiche; di capire quale categoria mentale (causa-effetto, contrapposizione, identit, ...) stabilisce un rapporto tra coppie di parole; di scegliere tra varie parole quelle che possono essere inserite opportunamente in un discorso dato o di riconoscere quelle che non rispondono alla logica del discorso stesso; 2. la capacit di distinguere, tra le diverse interpretazioni di grafici, quelle ammissibili da quelle errate o arbitrarie; 3. la capacit di ritenere le informazioni che si sono appena lette, di interpretarle, di trarre delle conclusioni conseguenti e di scartare conclusioni errate, arbitrarie o non rigorosamente giustificate. I test di capacit logica presentano domande di carattere molto diversificato sia nella lunghezza
1
dellenunciato, sia nel contenuto. Alcuni contengono testi di attualit comparsi su quotidiani o su riviste di ampia tiratura, altri di autori del passato o contemporanei che presentano riflessioni di carattere sociale o morale, o passi significativi di recenti testi di narrativa. Tra questi quesiti possono comparire anche problemi in cui si delinea una situazione puramente teorica, alla quale vengono proposte soluzioni da vagliare sulla base dei dati forniti; richiesta quindi molta attenzione alla definizione della situazione e alla distinzione tra ci che in essa possibile, necessario o logicamente inammissibile. I quesiti di logica non richiedono comunque una specifica preparazione culturale in definiti ambiti disciplinari.
1. Introduzione
Per superare un test occorre essere allenati a sufficienza, per gestire il (generalmente non tanto) tempo in modo efficiente, applicando sia il ragionamento in avanti / forward chaining (lunico in generale possibile se la domanda non fosse a risposte chiuse) ma anche allindietro / backward chaining (dato il fatto che le risposte possibili sono pre-identificate, operare per esclusione, eliminando progressivamente i distrattori). Di fronte a un problema, il primo passo da compiere generalmente consiste nellindividuarne la struttura, separando forma da contenuto, con un processo di astrazione (nota che generalmente lenfasi al contrario...) che porta a mantenere appunto solo la struttura del problema. Per esempio: PROBLEMA 1 Il beffardo mago Atlante ha rinchiuso in un castello fatato Angelica, lintelligente principessa cinese. Angelica confinata in una stanza con cinque porte contrassegnate UNO, DUE, TRE, QUATTRO, CINQUE davanti a ciascuna delle quali sta un aiutante di Atlante, con il contrassegno della porta ricamato sul cappello. Lei sa che quattro di essi mentono sempre e uno sempre dice la verit. Dietro alle porte dei mentitori c un disgustoso e vorace drago, ma dietro alla porta dellaiutante che dice la verit c il corridoio che porta fuori dal castello. Angelica rivolge alcune domande agli aiutanti del mago, ricevendo queste informazioni: - UNO dice che TRE, QUATTRO e CINQUE mentono - TRE dice che UNO o DUE dicono il vero - QUATTRO dice che TRE dice il vero Da quale porta deve uscire Angelica? A) CINQUE B) UNO C) QUATTRO D) TRE E) DUE Individuando la struttura del problema, si tralasciano tutti i dettagli a proposito di beffardi maghi, intelligenti principesse, ... Ci che rimane che ci sono cinque proposizioni, una vera e quattro false, e che occorre individuare quella vera. Ci tipico della logica, che infatti assume la verit delle asserzioni di partenza e si accontenta di trarne le conclusioni, come per il sillogismo: ((Socrate un uomo) e (ogni uomo mortale)) implica (Socrate mortale) e assume solo poche, e generalmente non particolarmente significative (significative, appunto...) verit logiche (chiamate tautologie), come A=A, dove A il simbolo per una proposizione qualsiasi. Questa poi la ragione per cui si possono proporre test di logica: non si deve essere esperti di beffardi maghi e intelligenti principesse, ma solo di ragionamento, acquisendo familiarit con alcune strutture logiche di base (connettivi proposizionali, quantificatori, condizioni necessarie e sufficienti, ). Al proposito, due considerazioni: 1. luso di simboli, che avvicina la logica alla matematica, presenta vari benefici (elimina, o almeno riduce, le ambiguit delle espressioni nei linguaggi storico-naturali; sintetico; consente di calcolare la verit di proposizioni composte a partire dalla verit delle proposizioni componenti: vedremo in che senso e come), ma comporta una, per qualcuno innaturale, attenzione alle questioni specificamente notazionali. Per esempio:
2
PROBLEMA 2 Se x il numero mancante nella seguente successione: 1, 1; 9, 3; 25, 5; 49, 7; x, 9; . . . dire quante tra le seguenti conclusioni sono corrette: x>9 x > 98 x < 100 x < 50 A) 2 B) 4 C) 3 D) 1 E) 0 un problema davvero semplice non appena ci si accorga delluso specificamente notazionale, appunto della virgola e del punto e virgola nella successione, eseguendo quindi con cura i due passi: - trovare il valore di x: x=81; - contare il numero di conclusioni corrette. 2. Il punto di partenza dei test generalmente unaffermazione, cio una proposizione che viene dichiarata vera (per cui per esempio A=A si pu scrivere anche AA, a significare A vero se e solo se A vero). Se dunque scrivere A corrisponde in effetti a scrivere A (considerata) vero, ci occorre una notazione per asserire invece che A non vero: A, che si legge anche A falso a causa dei principi di bivalenza, AA (non-non-A vero se e solo se A vero) e del terzo escluso, A o non-A, in simboli AA ( sempre vero, cio una tautologia, che A o non-A). Applicando poi le leggi di De Morgan, (AB)(AB) (il simbolo rappresenta la congiunzione e) e (AB)(AB), si mostra facilmente che i principi del terzo escluso e di non contraddizione sono equivalenti: (AA)(AA)). Dal principio di bivalenza segue tra laltro che nella logica che stiamo considerando che si rifa a quella che pu essere chiamata logica classica sono previsti solo due valori di verit, vero e falso. Quando si vuole mettere in evidenza la presenza di tali valori di verit, lasserzione della verit di una proposizione A pu essere essere scritta v(A)=V, oppure v(A)=F per indicare la falsit di A, dunque mediante una funzione v, verit di, che attribuisce un valore di verit, V o F, a una proposizione A. Tornando a questioni pi generali, quando ci si trova di fronte a un test utile identificare il tipo di problema che pone. Si possono forse identificare tre categorie generali di test generalmente considerati di logica: 1. test di logica in senso stretto (come il PROBLEMA 1); 2. test di ragionamento matematico ipotetico (o ipotetico-deduttivo) (come il PROBLEMA 2); 3. test di ragionamento matematico deduttivo. Un esempio di questa terza categoria il seguente: PROBLEMA 3 Del numero intero n sappiamo che compreso tra 2 e 6 (precisamente 2 n 6) e che rende vera una e una sola delle seguenti affermazioni: n divisibile per 4 n divisibile per 6 n divisibile per 2 n un divisore proprio di 6 Qual il valore di n? A) 3 B) 6 C) 5 D) 4 E) 2
3
non particolarmente complesso non appena ci si ricordi il significato dei concetti di divisibilit e di divisore proprio. In questo caso non sembra possibile se non andare per tentativi, considerando via via tutti i numeri 2, 3, , 6. 2: verifica due affermazioni; 3: verifica unaffermazione; 4: verifica due affermazioni; 5: non verifica alcuna affermazione; 6: verifica due affermazioni. Le tre categorie di problemi citate sono sufficientemente diverse tra loro non tanto per la forma con cui si presentano, ma per le condizioni di soluzione che prospettano: 1. i test di logica in senso stretto sono generalmente risolubili con un ragionamento formale (cio: un po di intuizione pu essere utile, ma non necessaria); 2. i test di ragionamento matematico ipotetico richiedono alcune competenze di base ma anche intuizione; 3. i test di ragionamento matematico deduttivo richiedono generalmente solo alcune competenze di base. Torniamo ora a considerare il PROBLEMA 1. Abbiamo gi individuato la struttura del problema, tralasciando dunque tutti i dettagli a proposito di beffardi maghi, intelligenti principesse, ...: ci sono cinque proposizioni, indichiamole semplicemente 1, ..., 5, una vera e quattro false. Occorre individuare quale vera. Conosciamo in modo diretto solo tre di esse: 1 = 345: ? 3 = 12: ? 4 = 3: ? La verit di 4 implicherebbe che anche 3 sia vera, cosa non possibile. Dunque 4 e perci 3. Da 3 segue (12), che per la legge di De Morgan equivalente a 12. Ci gi sufficiente per concludere che 5. Verifichiamo comunque questa conclusione analizzando anche 1. Poich 1, allora (345), che ancora per la legge di De Morgan equivalente a 345, compatibile con lasserzione di verit di 5.
Lavoriamo un po sulla prima categoria di problemi, i test di logica in senso stretto. Un semplice esempio il seguente: PROBLEMA 4 Laffermazione quando bevo troppo, mi si gonfia lo stomaco implica che: A) se non mi si gonfia lo stomaco allora non ho bevuto troppo B) non mi si gonfia lo stomaco pur avendo bevuto troppo C) a volte capita che non mi si gonfi lo stomaco pur avendo bevuto troppo D) se mi si gonfia lo stomaco vuol dire che ho bevuto troppo E) o bevo troppo o mi si gonfia lo stomaco Si pu certamente cercare di vedere intuitivamente la soluzione, e in casi semplici come questo, per chi ne in grado, forse perfino la tecnica pi efficiente. Ma esiste anche una tecnica semi-algoritmica, che sufficientemente generale e ha tra il vantaggio di limitare il ruolo dellintuizione, e quindi di essere impiegabile anche dai non intuitivi. Tale tecnica si basa sui seguenti passi, applicabili a ogni affermazione A da considerare, per esempio A=quando bevo troppo, mi si gonfia lo stomaco. 1. Si analizza la struttura di A e si stabilisce se sia una proposizione elementare, cio non costituita da due o pi proposizioni, o sia una proposizione composta. Un criterio empirico per stabilire se unespressione candidata x sia o meno una proposizione il seguente: se vero che x grammaticalmente corretto, naturalmente sostituendo a x lespressione candidata, allora tale espressione una proposizione. Le
4
proposizioni elementari sono allora proposizioni non scomponibili. Nellesempio, A chiaramente una proposizione composta, le proposizioni elementari componenti essendo bevo troppo e mi si gonfia lo stomaco. E immediato constatare che anche le proposizioni A)-E) sono composte. 2. Nel caso in cui la proposizione considerata sia composta, la si riscrive isolando i connettivi dalle proposizioni elementari e, per sintesi, sostituendo queste ultime con dei simboli; A potrebbe diventare perci: quando B, S, avendo sostituito B=bevo troppo e S=mi si gonfia lo stomaco. In questa riscrittura, modi e tempi dei verbi tendono a perdere di importanza. Per esempio B=bevo troppo, ma anche B=ho bevuto troppo, come nella proposizione A). 3. Il problema che si pone ora di ricondurre il valore di verit della proposizione composta al valore di verit delle proposizioni elementari; nellesempio, la domanda da porsi : come dipende il valore di verit di quando B, S dal valore di verit di B e di S? Ancora pi concretamente, se per esempio B (cio falso che abbia bevuto troppo) e S (mi si comunque gonfiato lo stomaco), diremmo che quando B, S vera o falsa? Data la ricchezza espressiva di una lingua come litaliano, una soluzione generale a problemi di questo genere difficile da trovare. E anche per questo che i logici, anche al costo di perdere alcuni dettagli e sfumature semantiche, hanno individuato alcune forme standard, a cui le proposizioni che ci vengono proposte dovrebbero essere ricondotte, per parafrasi. Tali forme standard sono, in particolare: - non A (in simboli A): negazione; - A o B (in simboli AB): disgiunzione; - o A o B (in simboli AB): disgiunzione esclusiva; - A e B (in simboli AB): congiunzione; - A implica B (o: se A allora B) (in simboli AB): implicazione; - A se e solo B (in simboli AB): bi-implicazione o equivalenza. Parafrasiamo dunque laffermazione iniziale del problema e le proposizioni A)-E) in modo da ricondurle a forme standard (si noti ancora che nelle parafrasi modi e tempi verbali tendono a non essere importanti): quando B, S diventa se B allora S: BS A) se non S allora non B non richiede parafrasi: SB B) non S pur B diventa non S e B: SB C) a volte non S pur B contiene il problematico a volte, che non sappiamo come trattare; per il resto identico a B D) se S vuol dire che B diventa se S allora B: SB E) o B o S non richiede parafrasi: BS 4. I connettivi che caratterizzano le forme standard sono tali che il valore di verit di una proposizione composta mediante ognuno di essi dipende esclusivamente dal valore di verit delle proposizioni componenti (e perci in logica sono chiamati vero-funzionali). Tali relazioni di dipendenza sono presentate in modo efficace mediante le cosiddette tavole della verit:
A V F
A
F V
tutti non solo ragionevoli ma anche semplici da comprendere (ma si noti la differenza tra disgiunzione e disgiunzione esclusiva). Per ultima, perch particolarmente importante e perch non cos intuitivamente semplice, la tavola della verit dellimplicazione:
A V V F F B V F V F AB V F V V
che si pu leggere cos: A implica B sempre vero salvo quando da una premessa, A, vera si ottiene una conseguenza, B, falsa; oppure anche: mentre da una premessa vera si pu dedurre solo una conseguenza vera, da una premessa falsa si pu dedurre qualsiasi conclusione. Il problema che ci siamo posti dunque: (BS)? Non bisogna per lasciarsi trarre in inganno dalla condizione di implicazione: dato che affermare una proposizione significa asserirne la verit, la situazione corrisponde in effetti alla sola prima riga della tavola di verit, e quindi il problema in effetti (BS)? Si tratta, in pratica, di verificare se: A) (BS)(SB) ? B) (BS)(SB) ? e cos via. Applicando passo passo le tavole della verit, controlliamo la prima (tra parentesi lordine di calcolo): B (0) S (0) (1) (4) (3) S (2) B (2)
V V F F V F V V V F V F V V V V F V F V V F V V F F V V
che ne dimostra la correttezza: (BS)(SB) una tautologia, e quindi A) la risposta esatta. Per completezza, controlliamo anche la seconda: B (0) S (0) B (2) (1) (4) (3) S (2)
V V F F V F V V V F V F F V F F F V F V F V F F V V F F
che invece nella colonna (4) contiene dei valori F, cosa che indica che lipotesi B) sbagliata. Un altro problema: PROBLEMA 5 Da Chi dorme non piglia pesci segue logicamente: A) chi piglia pesci non dorme B) chi non piglia pesci non dorme C) chi non piglia pesci dorme D) chi piglia pesci dorme E) Nessuna delle altre alternative proposte Riscriviamo laffermazione iniziale in forma standard: se uno dorme, allora non piglia pesci. La simbolizzazione di questa affermazione secondo le modalit introdotte finora, dunque DP, nasconde un problema, dato che non consente di distinguere se uno dorme, allora non piglia pesci da se uno dorme, allora un altro non piglia pesci, proposizioni la cui verit non evidentemente la stessa. Vedremo nel seguito come affrontare questo genere di problemi; per ora manteniamo la forma proposizionale: DP.
6
Trasformiamo corrispondentemente anche le risposte: A) PD B) PD C) PD D) PD A questo punto si pu operare con le tavole della verit per trovare a quale tra le proposizioni A)-E) laffermazione di partenza equivalente. Ancora un problema: PROBLEMA 6 Nel diario del giovane Telesforo scritto: Nonno Ubaldo dice che quando era giovane ha traversato loceano Atlantico a nuoto e che riusciva a battere in velocit le balene. Secondo me questa una bugia. Si dica cosa si pu correttamente dedurre dalla convinzione di Telesforo. A) Se Nonno Ubaldo riusciva a battere in velocit le balene allora non ha traversato loceano Atlantico a nuoto B) A Nonno Ubaldo non piacciono le balene C) Nonno Ubaldo ha traversato loceano Atlantico a nuoto ma non riusciva a battere in velocit le balene D) Nonno Ubaldo non ha traversato loceano Atlantico a nuoto ma riusciva comunque a battere in velocit le balene E) Nonno Ubaldo non ha traversato loceano Atlantico a nuoto e non riusciva a battere in velocit le balene Indichiamo T=Nonno Ubaldo quando era giovane ha traversato loceano Atlantico a nuoto e B=Nonno Ubaldo riusciva a battere in velocit le balene. Dunque la convinzione di Telesforo che (TB). Per De Morgan, ci equivalente a TB. Riscriviamo ora anche le proposizioni A)-E): A) BT B) ... C) TB D) TB E) TB Nuovamente, si pu ora operare con le tavole della verit. Come si vede, le leggi di De Morgan: (AB)(AB) (AB)(AB) sono spesso utili per trasformare le proposizioni, mantenendone le condizioni di verit. Analogamente, utile imparare le seguenti due equivalenze, relative allimplicazione: (AB)(AB) (AB)(BA) Dimostriamo, a titolo di esempio, la seconda: A (0) B (0) (1) (4) (3) (2) A (2)
V V F F V F V V V F V F V V V V F V F V V F V V F F V V
E plausibile che con queste poche, e semplici, regole la gran parte dei test di logica delle proposizioni possano essere interpretati e risolti. Facciamo qualche esercizio di parafrasi, in particolare per trovare esempi di proposizioni equivalenti, compatibili e incompatibili a quella di partenza:
7
Sarai bocciato, a meno che tu non ti metta a studiare Tale affermazione parafrasabile in se non S allora B, equivalente a S o B: studi o sarai bocciato (attenzione: non si tratta della disgiunzione esclusiva, o studi o sarai bocciato, che nega la possibilit che pur studiando si sia bocciati). Per analizzare le condizioni di verit dellaffermazione, particolarmente efficace sfruttare la corrispondenza tra logica e insiemistica, e quindi rappresentare AB in un diagramma di Venn come:
A B
cos che SB si rappresenta:
S B
Grazie a tale rappresentazione possiamo posizionare nel diagramma i casi seguenti: .1
S B
.2 .3
I punti 1, 2 e 3 corrispondono rispettivamente a SB (non studi e sei bocciato), SB (studi e sei bocciato) e SB (studi e sei non bocciato), tutte compatibili con laffermazione iniziale, cio tali da essere equivalenti a SB almeno in qualche caso. Viceversa, il caso rimanente, SB (pur non studiando non sarai bocciato), non pu essere rappresentato nel diagramma, cosa che ne mostra lincompatibilit con laffermazione iniziale. In termini, (SB)(SB) sempre falso, cio una contraddizione, e quindi ((SB)(SB)) una tautologia. Un secondo esercizio: Andr al mare solo se c bel tempo Tale affermazione equivalente (un po controintuitivamente) a se M allora B, e quindi non M o B, e quindi lunica proposizione incompatibile M e non B: andr al mare e non c bel tempo.
Un nuovo problema: PROBLEMA 7 Negare che ogni gatto miagola equivale a dire che: A) c un gatto che non miagola B) se non miagola non un gatto C) c un gatto che miagola
8
D) ogni gatto non miagola E) nessun gatto miagola Siamo qui di fronte a una difficolt, dovuta alla non riducibilit dellaffermazione di partenza a una proposizione, a causa del fatto che il problema si gioca sulla presenza dei termini ogni, c, nessuno, ... E questo il primo esempio di un problema per la cui soluzione la logica delle proposizioni con cui abbiamo operato finora non sufficiente: occorre passare a una logica pi generale, e pi complessa, chiamata dei predicati. Per lo scopo di affrontare efficacemente test come il PROBLEMA 7, generalmente sufficiente imparare una versione delle leggi di De Morgan generalizzata alla logica dei predicati. Ripartiamo da: (AB)(AB) (A e B falso se e solo se sono falsi A o B; detto altrimenti: A e B una bugia se e solo A una bugia, oppure B una bugia, oppure lo sono entrambi). Ci generalizzabile a tre o pi proposizioni: (ABC)(ABC) e quindi: (A1...An)(A1...An) Supponiamo ora che le n proposizioni Ai abbiano tutte la stessa forma: dato un insieme di n individui, lindividuo i-esimo ha la propriet A. Per esempio, A1=il gatto 1 miagola; A2=il gatto 2 miagola; ... Allora in particolare (A1...An) e (A1...An) significano tutti i gatti (dellinsieme considerato) miagolano, e almeno un gatto miagola, rispettivamente. Per denotare in modo sintetico situazioni di questo genere si introducono il quantificatore universale: x, A(x): per ogni elemento x dellinsieme considerato, x ha la propriet A e il quantificatore esistenziale: x, A(x): esiste almeno un elemento x nellinsieme considerato tale che x ha la propriet A Le leggi di De Morgan generalizzate sono allora: x, A(x) x, A(x) (non tutti i gatti miagolano equivalente a esiste un gatto che non miagola, cio almeno un gatto non miagola) x, A(x) x, A(x) (non esiste un gatto che miagola, cio nessun gatto miagola, equivalente a tutti i gatti non miagolano) Tornando allora al problema, laffermazione iniziale, negare che ogni gatto miagola, si scrive x, M(x), e altrettanto facilmente si possono scrivere le asserzioni A)-E): A) c un gatto che non miagola: x, M(x) B) se non miagola non un gatto: x, M(x)G(x) C) c un gatto che miagola: x, M(x) D) ogni gatto non miagola: x, M(x) E) nessun gatto miagola: x, M(x) Applicando le leggi di De Morgan a x, M(x) si ottiene x, M(x). Un problema analogo: PROBLEMA 8 Un grande teorico dei numeri ha scoperto i numeri troppobelli, e, avendo osservato che tutti quelli che ha scoperto sono pari, congettura che esistano solo numeri troppobelli pari. Un suo allievo, studiando con cura questi numeri, afferma che la congettura del maestro falsa. Dunque lallievo sostiene che: A) c almeno un numero troppobello dispari B) nessun numero pari troppobello C) c almeno un numero pari che non troppobello D) esiste solo un numero finito di troppobelli pari E) tutti i numeri troppobelli sono dispari
9
La congettura x, T(x)P(x). Poich si assume che sia falsa: (x, T(x)P(x)), che per De Morgan equivalente a x, (T(x)P(x)) e quindi x, (T(x)P(x)) e ancora per De Morgan x, T(x)P(x). Infine, un problema ancora analogo ma un poco pi complesso: PROBLEMA 9 C una casa con almeno due porte; si consideri laffermazione: Esiste una chiave che apre tutte le porte di casa, ma non la porta della cantina. Indicare quale tra le seguenti frasi costituisce la negazione dellaffermazione riportata sopra. A) Per ogni chiave, o esiste una porta che non quella della cantina che non viene aperta da quella chiave, oppure quella chiave apre la porta della cantina B) Esiste una chiave che apre tutte le porte di casa, compresa quella della cantina C) Esiste una chiave che non apre nessuna porta, se non quella della cantina D) Nessuna chiave apre tutte le porte E) Per ogni chiave, esiste una porta che non quella della cantina che viene aperta da quella chiave Riscriviamo laffermazione iniziale in forma standard e cercando di semplificarla, in particolare assumendo che oggetto di base del discorso siano implicitamente sempre chiavi: esiste un elemento tale da essere onniaprente e non cantina-aprente. Dunque: x, O(x)C(x). Poich dobbiamo analizzare la negazione dellaffermazione, applichiamo la versione generalizzata della legge di De Morgan: x, A(x) x, A(x). Dunque la negazione dellaffermazione precedente equivalente a x, (O(x)C(x)). Applicando la legge di De Morgan: x, O(x)C(x)).
Infine, lavoriamo per esempi su alcuni problemi di tipo matematico, o comunque di logica in senso lato, per i quali la procedura introdotta e adottata finora non generalmente applicabile, e quindi, oltre ad alcune competenze matematiche di base, occorre disporre di un metodo di approccio ai problemi. Cominciamo con un tipico problema continua la successione: PROBLEMA 10 Indicare quale numero prosegue la successione: 7, 20, 46, 98, 202, 410, ... A) 826 B) 820 C) 612 D) 814 E) 938 Il problema dunque: dati i termini x1=7, x2=20, x3=46, x4=98, x5=202, x6=410 di una successione, qual il valore di x7? Si vede che x2x1=13 e x3x2=26. Potremmo allora formulare lipotesi che la differenza tra ogni coppia di termini della successione sia un multiplo crescente di 13, cio che xi+1xi=13i. In questo caso, sarebbe che x4 x3=39, e quindi x4=39+46=85. Lipotesi errata, dunque. Guardiamo le differenze successive: x4x3=52; x5x4=104; x6x5=208. Ogni differenza il doppio della precedente. Partendo dai suoi primi due termini: x1=7 x2=20 la successione dunque definita dalla regola: xi+1-xi=2(xixi1) e quindi, con un po di algebra: xi+1=3xi2xi1
10
Perci x7=3x62x5. Spesso i test chiedono di analizzare la relazione tra due gruppi di individui, come in questo semplicissimo caso: PROBLEMA 11 A una conferenza, 8 persone prendono appunti, 5 hanno un registratore. Con questi dati si pu concludere con certezza che il numero totale N degli ascoltatori a quella conferenza : A) N >= 8 B) N = 13 C) N > 8 D) N < 8 E) N > 13 in cui sufficiente riconoscere che si considerano due propriet indipendenti. Pi complesso invece questaltro problema. PROBLEMA 12 Nellharem del sultano Al Bab i 4/5 delle odalische hanno i capelli neri e i 3/4 hanno gli occhi neri. Si pu concludere che: A) almeno 11/20 delle odalische hanno sia capelli sia occhi neri B) 3/5 delle odalische hanno sia capelli sia occhi neri C) al pi 11/20 delle odalische hanno sia capelli sia occhi neri D) 4/5 delle odalische hanno sia capelli sia occhi neri E) 3/4 delle odalische hanno sia capelli sia occhi neri Tutte le risposte possibili si riferiscono al problema di determinare la frazione di individui (odalische, in questo caso) che hanno sia la propriet A (capelli neri) sia la propriet B (occhi neri), indichiamola fAB, a partire dalle frazioni fA e fB. Se il problema fosse: la frazione fA=4/5 di individui ha la propriet A e la frazione fB=3/4 di questi ha la propriet B, allora la frazione fAB sarebbe semplicemente 4/5 x 3/4 = 12/20 = 3/5. Ma le due frazioni sono invece espresse senza relazione luna con laltra. Proviamo ad analizzare il problema generale in questo caso. Date le frazioni fA e fB, la richiesta tipicamente potrebbe riguardare la frazione fAB (come appunto nel nostro problema) ma anche la frazione fAB degli individui che hanno la propriet A o la propriet B (chiamiamoli per brevit individui-A e individui-B). Consideriamo prima di tutto la situazione particolare in cui una delle due frazioni, supponiamo fA, uguale a 0 o 1. La soluzione evidentemente:
fAB fA=0 fA=1 0 fB fAB fB 1
Per esempio quanto indicato nella prima riga della tabella , se non ci sono individui-A allora non ci possono essere individui-AeB, mentre la frazione di individui-AoB coincide con la frazione di individui-B. Assumiamo ora invece che 0<fA<1 e 0<fB<1, e ipotizziamo per esempio che fAfB. Come si vede anche dalle risposte A)-E), in questo caso si pu dover stabilire non solo il valore di fAB (o fAB), ma anche il suo valore minimo (almeno ..., come nella risposta A)) o il suo valore massimo (al pi, come nella risposta C)). Cominciamo a prendere in considerazione il caso, pi semplice, fAB. Il valore massimo di fAB si presenta nel caso in cui c intersezione minima tra individui-A e individui-B, quindi per fA+fB. Daltra parte, occorre garantire che fAB abbia al massimo il valore 1, corrispondente alla situazione in cui tutti gli individui sono individui-A o individui-B, cosa che richiede di calcolare il massimo di fAB come il minimo tra 1 e fA+fB:
11
dunque max(fAB)=min(1, fA+fB). Il valore minimo di fAB si presenta nel caso in cui c intersezione massima tra individui-A e individui-B, e quindi, data lipotesi che fAfB, quando tutti gli individui-A sono anche individui-B. Dunque min(fAB)=max(fA, fB). Consideriamo ora il caso fAB. Il valore massimo di fAB si presenta quando c intersezione massima tra individui-A e individui-B, e perci, sempre con lipotesi che fAfB, quando tutti gli individui-A sono anche individui-B. In tal caso, max(fAB)=min(fA, fB). Rimane da prendere in esame il valore minimo di fAB, che si presenta nel caso in cui, evidentemente, c intersezione minima tra individui-A e individui-B, cio quando tutti gli individui che non sono individui-B sono individui-A. Poich questi sono pari alla frazione 1fB, la frazione degli individui-AeB pari alla frazione degli individui-A, fA, a cui stata sottratta la frazione 1fB. Dato infine che il valore ottenuto potrebbe risultare negativo, calcoliamo il min(fAB) come max(0, fA(1fB))
AB max(f) intersezione massima tra individui-A e individui-B (tutti gli individui-A sono anche individui-B) min(fA, fB) intersezione minima tra individui-A e individui-B max(0, fA(1fB))
AB intersezione minima tra individui-A e individui-B min(1, fA+fB) intersezione massima tra individui-A e individui-B (tutti gli individui-A sono anche individui-B) max(fA, fB)
min(f)
(come semplice esercizio, si pu verificare che le conclusioni ottenute sopra per i casi fA=0 e fA=1 rientrano come casi particolari di questi stessi risultati). Tornando finalmente al nostro problema, in cui fA=4/5 e fB=3/4, da questa tabella si ottiene che: 1. al pi min(4/5, 3/4)=3/4 delle odalische hanno sia capelli sia occhi neri; 2. almeno max(0, 4/5(13/4)=11/20 delle odalische hanno sia capelli sia occhi neri; 3. poich min(1, 4/5+3/4)=1, tutte le odalische potrebbero avere capelli o occhi neri; 4. almeno max(4/5, 3/4)=4/5 delle odalische hanno capelli o occhi neri, e naturalmente il punto 2 ci d la risposta cercata. In effetti, date le risposte possibili A)-E), allo stesso risultato in questo caso si sarebbe potuto arrivare per esclusione: le risposte B), D) ed E) indicano un valore definito per la frazione fAB, invece che un valore minimo o massimo, e quindi possono essere escluse a priori. Rimane, oltre alla risposta giusta, C), che si pu forse intuitivamente (soprattutto dopo lanalisi appena compiuta...) riconoscere anchessa come sbagliata. Il prossimo problema non richiede invece alcuna intuizione, ma solo precisione nel seguire, passo passo, un semplice procedimento. PROBLEMA 13 Gianni ha trovato un vecchio giornale enigmistico che riportava uno schema triangolare in cui ogni numero, dalla seconda riga in gi, era uguale alla somma dei due numeri situati sopra al numero stesso, esattamente come succede nella seguente figura:
Lo schema di Gianni era in gran parte illeggibile. Si sono potuti riconoscere solo i 4 numeri indicati in questaltra figura:
12
Sapreste aiutare Gianni a ricostruire lo schema originario? Indicate in particolare quale numero deve stare nella casella indicata con ?. A) 25 B) 35 C) 30 D) 20 E) 15 Assegniamo dei simboli:
x4 x1 x2 x3 x5
Allora: x1=5+10=15 x2=10565=40 x3=4015=25 x4=2510=15 x5=6525=40 ?=4015=25 Infine, due problemi che sollecitano luso di un poco di intuizione spaziale. PROBLEMA 14 Abbiamo 60 contenitori uguali di forma cubica disposti in modo da formare un parallelepipedo le cui dimensioni misurano 5x4x3. Alla fine dellinverno scopriamo che si sono rovinati i contenitori che avevano almeno una faccia verso l'esterno o sul fondo del parallelepipedo. Quanti sono i contenitori rimasti integri? A) 6 B) 30 C) 24 D) 12 E) nessuno Il volume del parallelepipedo 5x4x3=60. Poich i contenitori sono 60, il volume di ognuno 1 cio sono cubi 1x1x1. Dato il fatto che una dimensione 3, per trovare il numero di contenitori interni possiamo eliminare i contenitori sulle due facce 4x5, dunque 40 e quindi quelli sul profilo, dunque 5x2+2x2. PROBLEMA 15 Voglio costruire una piramide alta 4 livelli con pietre a forma di cubi, come indicato nella figura seguente: al livello pi alto c' un solo cubo, al livello immediatamente inferiore ne abbiamo 3 e cos via. Quanti cubi devo utilizzare in totale?
13
A) 20 B) 22 C) 16 D) 19 E) 18 Possiamo risolvere il problema individuando la successione il cui termine xi corrisponde al numero di elementi della piramide con i livelli, e dunque tale che x1=1, x2=4, ... e quindi cercando x4. xi = xi-1 + (1+...+i-1) + i = xi-1 + j=1,...,i j = xi-1 + si. A questo punto sufficiente calcolare le somme si per i primi 4 interi: s1=1 s2=1+2=3 s3=1+2+3=6 s4=1+2+3+4=10 e quindi: x1=1 x2=x1+s2=4 x3=x2+s3=10 x4=x3+s4=20
14
Esempi di altri problemi Cinquanta famosi matematici sono riuniti a congresso. Non tutti sono distratti. Per, presi a caso due matematici, almeno uno dei due distratto. Dunque necessariamente i congressisti distratti sono: A) 49 B) almeno 2, ma possono essere meno di 25 C) pi di 25, ma non si pu dire quanti D) 50 E) 25 Nel paese di Belpoggio tutti i ragazzi praticano qualche sport. Se: chi gioca a calcio fa anche nuoto chi gioca a tennis non fa nuoto chi gioca a pallavolo gioca anche a calcio si pu concludere che: A) chi gioca a pallavolo fa anche nuoto B) chi fa nuoto gioca anche a calcio C) chi fa nuoto e gioca a pallavolo, gioca anche a tennis D) chi gioca a tennis gioca anche a calcio E) chi non gioca a calcio non fa nuoto Questo problema pu essere facilmente risolto mediante diagrammi di Venn. Laffermazione: A nessuno studente sono antipatici tutti i professori equivale a dire che: A. Scelto un qualsiasi studente, c almeno un professore che gli simpatico B. Tutti i professori sono simpatici agli studenti C. Esiste uno studente a cui sono antipatici tutti i professori D. C un professore che simpatico a tutti gli studenti E. A qualche studente sono simpatici tutti i professori Laffermazione iniziale s, p, A(p,s) (non esiste uno studente tale che per ogni professore il professore antipatico allo studente; si noti la presenza di un predicato a due argomenti, A(p,s), p antipatico a s); per De Morgan: s, p, A(p,s) (per ogni studente, non per ogni professore il professore antipatico allo studente); ancora per De Morgan, infine: s, p, A(p,s) (per ogni studente, esiste un professore tale che il professore non antipatico allo studente). (...)
15