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EVAGRIO PONTICO

TRATTATO PRATICO
Cento capitoli sulla vita spirituale
Introduzione, traduzione, commento e note a cura di Gabriel Bunge

EDIZIONI QIQAJON
` DI BOSE COMUNITA

Nella stessa collana PADRI ORIENTALI Padri della chiesa doriente, Cristo risorto. Omelie pasquali inedite Antonio il Grande, Secondo il vangelo. Le venti lettere tradotte dallarabo Pacomio e i suoi discepoli Basilio di Cesarea, Le regole Umilt e misericordia. Virt di san Macario Evagrio Pontico, Contro i pensieri malvagi Pseudo-Macario, Spirito e fuoco. Omelie spirituali Nella tradizione basiliana. Costituzioni ascetiche. Ammonizione a un figlio spirituale Nel deserto accanto ai fratelli. Vite di Gerasimo e Giorgio di Choziba Giovanni Climaco, La scala Isacco di Ninive, Discorsi ascetici. Terza collezione Isacco di Ninive, Discorsi spirituali e altri opuscoli Teodoro Studita, Nelle prove, la fiducia. Piccole catechesi Nerse s di Lambron, Il primato della carit. Discorso sinodale Teolepto di Filadelfia, Lettere e discorsi

Invieremo gratuitamente il nostro Catalogo generale e i successivi aggiornamenti a quanti ce ne faranno richiesta. www.qiqajon.it www.monasterodibose.it

AUTORE: TITOLO: SOTTOTITOLO: CURATORE: COLLANA: FORMATO: PAGINE: TITOLO ORIG.: TRADUZIONE: IN COPERTINA:

Evagrio Pontico Trattato pratico Cento capitoli sulla vita spirituale Gabriel Bunge Padri orientali 20 cm 328 Praktikos oder Der Mnch dal tedesco a cura di Valerio Lazzari e Valerio Lanzarini, monaco di Bose La scala del paradiso, icona (fine del xii secolo), particolare, Monastero di Santa Caterina, Sinai

2008 EDIZIONI QIQAJON


COMUNIT DI BOSE 13887 MAGNANO (BI) Tel. 015.679.264 - Fax 015.679.290

isbn 978-88-8227-250-0

PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE

La prima edizione di questa traduzione commentata del Praktikos uscita in tedesco nel 1989. Successivamente ne stata data alle stampe una versione francese, rivista e ampliata dallautore. Siccome ledizione tedesca da molto tempo esaurita, parso opportuno renderla di nuovo accessibile al lettore. Abbiamo perci rivisto il testo e lo abbiamo ulteriormente ampliato rispetto alledizione francese. Tale operazione anche giustificata dal fatto che, nel frattempo, due opere di Evagrio sono apparse in edizione critica: Scholia in Ecclesiasten e De diversis malignis cogitationibus, da noi spesso citate. Inoltre stata da noi pubblicata in traduzione tedesca unaltra opera, Tractatus de octo spiritibus malitiae, a cui pure si fa spesso riferimento. Una delle pi ampie opere di Evagrio, Scholia in Psalmos, invece sempre in attesa delledizione critica. Uno speciale ringraziamento va pertanto a M.-J. Rondeau che ci ha permesso di utilizzare la sua collazione del manoscritto Vaticanus graecus 754, la cui catena contiene un buon testo, sebbene non completo n critico, di questa importantissima opera. Si ringrazia inoltre padre Simon Tygwell, per la sua collazione provvisoria di vari manoscritti ed edizioni a stampa di De oratione tractatus, di cui pure manca ledizione critica.
La presente traduzione italiana stata fatta sul testo tedesco rivisto e ampliato fornitoci dallautore e di prossima pubblicazione presso le edizioni dellAbbazia di Beuron.

INTRODUZIONE

Lautore e la sua opera 1. Evagrio Pontico: discepolo dei cappadoci e dei padri del deserto Evagrio appartiene al numero di quegli uomini, non rari nella storia della chiesa, ai quali capitata una sorte per pi aspetti contraddittoria 1: uomo di mondo in un primo tempo, umile padre del deserto in seguito; molto ammirato in vita, ma ritenuto per lungo tempo eretico dopo la sua morte; padre della nostra letteratura spirituale (O. Chadwick), ma anche autore di unopera fino a poco tempo fa conosciuta solo in traduzione o sotto altro nome... Chi era questuomo? Evagrio nacque attorno al 345 a Ibora nella provincia del Ponto (Asia Minore). Il padre era un corepiscopo 2 appartenente a una famiglia assai influente e di elevata condizione. Non sappiamo nulla della sua giovinezza e formazione. Sembra tuttavia che da ragazzo egli abbia ricevuto uneccellente educazione.

1 Il profilo che segue si basa essenzialmente su Palladio, e precisamente su HL 38 e sulla sua recensione ampia, conservata unicamente in copto; cf. Vita. Una dettagliata biografia, che raccoglie anche elementi sparsi, si pu trovare nel nostro libro, Evagrios Pontikos, Briefe aus der Wste, Trier 1986. 2 Cos viene chiamato il vescovo di quei centri in campagna che non hanno il titolo di citt.

Basilio, a partire dal 370 vescovo di Cesarea metropoli della Cappadocia di cui fa parte anche Ibora , not il giovane Evagrio e lo fece entrare nel suo clero come lettore. Il nostro autore appartiene cos alla cerchia di quei famosi grandi cappadoci Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa in particolare il cui pensiero ha profondamente marcato la teologia. Basilio muore gi nel gennaio del 379. Per delle ragioni che a noi non risultano pi molto chiare, Evagrio non rimane presso il successore sulla cattedra di Cesarea, ma fugge presso lamico intimo di Basilio, Gregorio di Nazianzo, che a partire da marzo-aprile del 379 si trova a capo della minuscola comunit ortodossa di Costantinopoli. L, nella capitale imperiale, Gregorio conferisce il diaconato a Evagrio, che rester diacono per tutta la vita. Stando al testamento di Gregorio 31 maggio 381 , Evagrio deve essere stato di notevole aiuto al suo vescovo nella lotta per far prevalere lortodossia sullarianesimo, allepoca ancora estremamente potente. Cos, formazione teologica e fascino personale, uniti a un grande talento oratorio, destinavano manifestamente il giovane chierico a una brillante carriera, soprattutto dopo che limperatore Teodosio, nel 380, ebbe dato il suo contributo al trionfo dellortodossia. Gregorio, peraltro, scoraggiato dagli intrighi interni alla chiesa, rinunci alla sua carica gi a met del 381 e ritorn a Nazianzo. Evagrio, invece, rimase presso il successore di Gregorio, Nettario, al quale seppe rendere preziosi servizi. Tuttavia, pur non avendo seguito Gregorio nel suo rientro al paese dorigine, Evagrio conserv per lui fino alla morte un ricordo di affettuosa gratitudine 3, considerandolo maestro nella pi alta filosofia e celebrandolo come bocca del Cristo e vaso delezione 4.

3 Cf. Ep 21. 4 Ep fid 2,14-16.

Anche il Praktikos apporta, a questo riguardo, una testimonianza eloquente 5. Poco dopo la partenza di Gregorio, presumibilmente, Evagrio fu implicato in una vicenda che avrebbe dato alla sua vita un orientamento radicalmente diverso. La moglie di un alto funzionario imperiale si invagh del brillante e affascinante oratore, il quale da parte sua non si sentiva pi cos sicuro di se stesso. Un sogno assai interessante dal punto di vista psicologico raccontato pi tardi da Evagrio a un suo confidente gli mette davanti la soluzione del conflitto: fuggire. la seconda fuga di cui siamo a conoscenza, ma non sar lultima. Non sappiamo perch Evagrio si sia rifugiato a Gerusalemme e non presso Gregorio. In ogni caso, vi fu accolto da Melania lAnziana, vedova dellalta nobilt, che insieme a Rufino, tra il 375 e il 380, aveva fondato un monastero doppio sul Monte degli ulivi. Nel suo sogno, Evagrio aveva giurato di cambiare radicalmente la sua vita mondana, ma, appena passato il pericolo, dimentic subito di dar seguito al suo voto. Laveva rimosso, diremmo noi oggi alla luce di quello che capitato in seguito. Infatti, dopo qualche tempo, Evagrio fu vittima di uninspiegabile febbre, che lo blocc a letto per sei mesi, portandolo vicino alla morte. La perspicace ed energica Melania sembra aver intuito lorigine psicologica di quella febbre. In ogni caso, grazie alla sua insistenza, Evagrio le confessa il voto da lui fatto a Costantinopoli. Melania si fa dunque promettere che sarebbe diventato monaco e, in pochi giorni, Evagrio guarito. Nella Pasqua del 383, Rufino gli consegna labito monastico alla presenza di Melania. Invece di entrare nella comunit monastica fondata da Rufino sul Monte degli ulivi, Evagrio si ritira nel deserto egiziano. Dapprima a Nitria, a una cinquantina di chilometri a sud-est di

5 Cf. Pract, Epil.

Alessandria, per due anni; poi, per il resto della sua vita, a Kellia (le celle) situata nel deserto pi interno e riservata ai monaci pi sperimentati 6. Perch Evagrio non rimasto a Gerusalemme? Ancora una volta non lo sappiamo. Forse questa citt di pellegrinaggi era ancora troppo mondana per il sensibile diacono. In ogni caso, a Kellia subito lo ritroviamo in compagnia di vecchi amici di Melania. in particolare con un discepolo del grande Pambo, lerudito e virtuoso Ammonio, che Evagrio entrer in stretta amicizia, mentre trover un confidente pieno di esperienza in Albino, forse un parente di Melania. Bench, stando alle sue lettere, la vita nel deserto non gli sia mai risultata facile, Evagrio non ha pi abbandonato questo esilio, come lui lo chiama, tranne che per alcune visite occasionali ad Alessandria e una fuga in Palestina per sottrarsi al patriarca di Alessandria, Teofilo, che voleva consacrarlo vescovo di Thmuis. Sotto la direzione del severo asceta Macario lAlessandrino, presbitero di Kellia, e del suo omonimo, il grande mistico Macario lEgiziano 7, che abitava a Scete situata ancora pi lontano nel deserto , Evagrio con il passare degli anni si trasforma e, da greco elegante e raffinato, diventa un padre del deserto, pieno di comprensione e di straordinaria bont, ma anche rigoroso e senza compromessi nella sua vita personale. Nel corso di questi anni Evagrio sviluppa pure una prodigiosa attivit letteraria, molto apprezzata da numerosi amici e discepoli. Questa fama crescente gli valse per, gi durante la sua vita, invidia e calunnie. Il giorno dellEpifania del 399, Evagrio muore, dopo circa due anni di malattia, probabilmente una nefrite, contratta in seguito alla sua eccessiva austerit.
6 Le vestigia di Kellia sono state recentemente riportate alla luce da archeologi francesi e svizzeri. Cf. Bibliografia, in P. Miquel, A. Guillaumont et al., Dserts chrtiens dgypte, Nice 1993. 7 Cf. G. Bunge, vagre le Pontique et les deux Macaire, in Irnikon 56 (1983), pp. 215-227; 323-360.

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La sua morte a soli 54 anni, percepita come prematura anche dai suoi contemporanei, si sarebbe tuttavia rivelata provvidenziale. Gi a partire dalla Pasqua del 399, infatti, si accendono le polemiche che entreranno nella storia sotto la designazione di prima crisi origenista. Per il momento esse riguardano Evagrio solo indirettamente, ma non per questo saranno meno cariche di conseguenze 8. Evagrio apparteneva a un gruppo numericamente non irrilevante di asceti molto stimati, che gli avversari qualificavano come origenisti chiaramente in senso peggiorativo per il fatto che essi attingevano di preferenza ai tesori della grande scuola dei teologi alessandrini: Clemente, Didimo il Cieco e, ovviamente, Origene. Per motivi che non sono pi per noi molto chiari, dalla massa dei monaci illetterati si sollev allora una violenta opposizione contro i loro confratelli origenisti, che erano ben lungi dallessere tutti dei letterati. Il punto controverso era apparentemente la questione riguardante la forma di Dio: si pu dire che Dio ha una forma, come si portati a supporre leggendo i versetti del libro della Genesi concernenti la creazione delluomo a immagine e somiglianza di Dio 9, oppure questo passo della Scrittura da intendere secondo il senso spirituale? quello che facevano Origene e i suoi discepoli, arrivando alla conclusione che, se Dio immateriale, deve anche essere senza forma. Evagrio, nei 153 capitoli del suo trattato sulla preghiera, si pone risolutamente su questa linea. Ora, in un primo tempo il patriarca Teofilo, noto per la sua volubilit, nella sua lettera per la Pasqua del 399 condann con la pi grande fermezza lantropomorfismo degli avversari di Origene. Amico personale degli origenisti, aveva scelto pi di un vescovo dalle loro file. Ma sotto la violenta pressione delle masse eccitate fece ben presto un totale voltafaccia e condann
8 Cf. Id., Briefe, pp. 54 ss. 9 Cf. Gen 1,26-27.

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Origene e quelli della sua parte. Giunse perfino a fare irruzione nelle case dei suoi vecchi amici con limpiego della forza militare (400). Lo storico ecclesiastico Socrate (ca. 380-450), che aveva a sua disposizione delle fonti oggi perdute, attribuisce questo brusco cambiamento di Teofilo a motivi per nulla limpidi e, comunque, del tutto personali. In ogni caso, gli origenisti perseguitati presero la fuga; pi di 300 monaci furono coinvolti in questi avvenimenti. Molti si recarono in Palestina; Ammonio e i suoi fratelli si spinsero fino a Costantinopoli, dove furono accolti da Giovanni Crisostomo. Sotto la spinta congiunta di Epifanio di Salamina e di Gerolamo, il conflitto assunse contorni tali da riguardare la politica ecclesiastica internazionale, facendo entrare in gioco la vecchia rivalit tra Alessandria e la nuova Roma. Ma non il caso che noi ci occupiamo del seguito della vicenda. Il conflitto tra Teofilo e gli origenisti si concluse in maniera poco chiara, cos come lo erano stati i suoi inizi. Senza che i sospettati di eresia fossero stati costretti ad abiurare, si giunse a un accordo e i proscritti sopravvissuti poterono tornare alle loro celle (403). Il nome di Evagrio non mai pronunciato durante tutta questa penosa controversia: n da coloro che ne furono i protagonisti, n dagli storici successivi. Dalle lettere dello stesso Evagrio si pu per desumere che egli aveva percepito le tensioni che precedettero lo scoppio del conflitto e che ne aveva sofferto. Nonostante la composizione bonaria della vertenza, unombra era caduta su Origene e su tutti coloro che erano stati bollati come origenisti. Da qui essa si estese su Evagrio, sui suoi discepoli Palladio e Ammonio, e su numerosi altri asceti, di cui, nella misura del possibile, si cerc di cancellare i nomi, diventati, di conseguenza, parzialmente introvabili negli Apophthegmata Patrum. Questa controversia attorno a Origene, tuttavia, divenne fatale per Evagrio solo 150 anni dopo la sua morte, quando alcuni monaci palestinesi, utilizzando certi suoi scritti e altri sospettati di origenismo, costruirono un sistema che sollev lindi12

gnazione dei loro confratelli. Nel 553, questo partito di opposizione riusc a convincere Giustiniano a condannare Origene e coloro che sostenevano determinati punti della sua dottrina. Con il grande alessandrino erano ora anche Didimo il Cieco ed Evagrio a essere colpiti. A partire da questo momento, la storia dellinfluenza di Evagrio si svolge in certo qual modo nella clandestinit, dalla quale, come un flusso potente, alimenta in maniera non di rado sorprendente numerose correnti, in oriente e in occidente, senza rivelare il suo nome. Molte delle sue opere vanno perse nella loro lingua originale; altre vengono trasmesse sotto il nome di altri autori. Ci sar perfino un copista particolarmente scrupoloso che arriver a dividere in due figure la persona di Evagrio: quella di un origenista eretico, da una parte, e quella di un discepolo ortodosso dei grandi cappadoci, dallaltra. Questo tragico destino pesa ancora oggi su una valutazione sine ira et studio della mistica evagriana. A differenza di Meister Eckhart, ad esempio, il cui destino non senza analogia con il suo, Evagrio non ha mai avuto la possibilit di difendersi in uno scritto dalle accuse mossegli dai suoi detrattori. Tuttavia, ci che rende difficile lapproccio al pensiero delluno come dellaltro non in definitiva lortodossia o leterodossia delle loro dottrine, bens la loro inaccessibilit per uno spirito che proceda in maniera esclusivamente storico-critica. In una delle sue prediche, Meister Eckhart dice che la verit di cui sta parlando pu essere compresa solo da colui che diventato lui stesso questa verit, poich essa viene direttamente dal cuore di Dio. Meister Eckhart non si avvale qui di alcuna prerogativa derivante da qualche rivelazione privata, ma unicamente di unintelligenza del mistero del Dio rivelato; intelligenza per la quale non basta la sola ragione che alla portata di chiunque, anche dellimpuro. Evagrio non la pensa diversamente. In una lettera, egli rimette la ragione la dialettica al suo posto: solo il cuore pu13

ro, infatti, atto alla contemplazione 10. Riguardo poi alle intuizioni ricevute in questa contemplazione, il mistico pu solo parlarne tramite concetti forzatamente inadeguati, in quanto tutti ricavati dalla realt materiale, mentre Dio immateriale 11. Nella Lettera ad Anatolio 12 si trova unaffermazione in riferimento soprattutto ai Kephalaia gnostika di cui occorre tenere conto. Secondo essa, molto di ci che viene detto (intenzionalmente) oscuro e velato. Per coloro che camminano sulle orme dei padri, per, tutto diventa chiaro e luminoso. Questo discorso, fatto da due mistici tanto significativi, contiene contemporaneamente una messa in guardia e un invito: una messa in guardia nei confronti di ogni tentativo puramente esteriore di afferrare linafferrabile, ma pi ancora un invito a lasciarsi esistenzialmente afferrare da esso. La via da adottare proprio la praktik, alla quale questo scritto consacrato. 2. Lopera: i cento capitoli del Praktikos Come la maggior parte delle opere di Evagrio, anche il Praktikos , se cos si pu dire, uno scritto di circostanza, di cui si possono ancora cogliere chiaramente le fasi di sviluppo. I capitoli 6-90 costituiscono certamente il nucleo pi antico. A esso verranno aggiunti successivamente, come annesso documentario, i capitoli 91-100, quando Evagrio raccoglier tre scritti originariamente indipendenti Praktikos, Gnostikos e Kephalaia gnostika in una trilogia dedicata al suo amico e benefattore Anatolio. I capitoli introduttivi 1-5 daranno la cifra completa di cento capitoli da inserire in questo nuovo e pi ampio quadro. La lettera dedicatoria ad Anatolio funge da prologo allinsieme, mentre la sua ultima parte serve da epilogo al Praktikos.
10 Cf. Ep 62. 11 Cf. in Eccl 5,1-2 (Ghin 35). 12 Cf. Pract, Prol [9].

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INDICE

5 7 7 7 14 16 16 20 23 25 28 30 33 36 36 38 43 45 45 65 67 67 69 71 73 75

PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE INTRODUZIONE Lautore e la sua opera 1. Evagrio Pontico: discepolo dei cappadoci e dei padri del deserto 2. Lopera: i cento capitoli del Praktikos La dottrina: la via regale e perfetta 1. Lanima e le sue parti 2. La praktik come via 3. Il metodo: una sequela 4. La praktik come metodo spirituale 5. Gli ostacoli sulla via 6. La purificazione come guarigione 7. Vie del Signore e vie di Dio A proposito del commento 1. Il carattere del Praktikos e il senso di una struttura a capitoli 2. Luso della Scrittura nel Praktikos DEL MONACO EVAGRIO LETTERA AD ANATOLIO DEL MONACO EVAGRIO LETTERA AD ANATOLIO [Prologo] CENTO CAPITOLI SULLA VITA SPIRITUALE CENTO CAPITOLI SULLA VITA SPIRITUALE Capitolo 1 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5

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79 79 82 84 86 87 90 93 97 100 103 103 108 110 111 114 116 118 120 123 125 127 128 129 132 133 136 138 141 143 147 147 149 150 153 154 157 161 161 163 165 166 168

GLI OTTO PENSIERI Capitolo 6 Capitolo 7 Capitolo 8 Capitolo 9 Capitolo 10 Capitolo 11 Capitolo 12 Capitolo 13 Capitolo 14 CONTRO GLI OTTO PENSIERI Capitolo 15 Capitolo 16 Capitolo 17 Capitolo 18 Capitolo 19 Capitolo 20 Capitolo 21 Capitolo 22 Capitolo 23 Capitolo 24 Capitolo 25 Capitolo 26 Capitolo 27 Capitolo 28 Capitolo 29 Capitolo 30 Capitolo 31 Capitolo 32 Capitolo 33 SULLE PASSIONI Capitolo 34 Capitolo 35 Capitolo 36 Capitolo 37 Capitolo 38 Capitolo 39 CONSIGLI Capitolo 40 Capitolo 41 Capitolo 42 Capitolo 43 Capitolo 44

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170 171 174 177 179 181 184 185 188 191 191 194 195 199 199 201 202 204 206 208 211 211 213 215 217 219 221 222 225 227 227 229 231 232 234 236 237 239 241 242 245 247

Capitolo 45 Capitolo 46 Capitolo 47 Capitolo 48 Capitolo 49 Capitolo 50 Capitolo 51 Capitolo 52 Capitolo 53 SU CI CHE ACCADE DURANTE IL SONNO Capitolo 54 Capitolo 55 Capitolo 56 SULLO STATO CHE VICINO ALLIMPASSIBILIT Capitolo 57 Capitolo 58 Capitolo 59 Capitolo 60 Capitolo 61 Capitolo 62 SUI SEGNI DELLIMPASSIBILIT Capitolo 63 Capitolo 64 Capitolo 65 Capitolo 66 Capitolo 67 Capitolo 68 Capitolo 69 Capitolo 70 CONSIDERAZIONI PRATICHE Capitolo 71 Capitolo 72 Capitolo 73 Capitolo 74 Capitolo 75 Capitolo 76 Capitolo 77 Capitolo 78 Capitolo 79 Capitolo 80 Capitolo 81 Capitolo 82

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249 250 252 253 255 259 260 268 271 271 275 278 280 281 283 286 289 292 294 298 301 305 311 313

Capitolo 83 Capitolo 84 Capitolo 85 Capitolo 86 Capitolo 87 Capitolo 88 Capitolo 89 Capitolo 90 DETTI DI SANTI MONACI Capitolo 91 Capitolo 92 Capitolo 93 Capitolo 94 Capitolo 95 Capitolo 96 Capitolo 97 Capitolo 98 Capitolo 99 Capitolo 100 [Epilogo] ABBREVIAZIONI E SIGLE BIBLIOGRAFIA INDICE BIBLICO INDICE DELLE CITAZIONI EVAGRIANE

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