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Anno VI n. 3 - marzo 2013 - copia gratuita
ce tra ricchi e classe media/ povera si allarga sempre di pi, ritenere che un manager possa guadagnare fino a 550 volte lo stipendio di un suo operaio (vedi Marchionne) quantomeno vergognoso; potremmo dire, tanto per essere attuali, non proprio una scelta da Papa Francesco. Va messo un freno a tale sproporzione. Come? Detto, fatto. Lo Stato trasferisce in varie forme, anche a fondo perduto,
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La polemica esplosa attorno all'organizzazione della festa del 25 aprile a Casa Cervi un nervo scoperto, un nodo irrisolto ormai da troppo tempo che, chi oggi dirige ed amministra, forse in modo perlomeno accentratore, avrebbe dovuto invece evitare, non solo nell'interesse di chi lavora in quel luogo, ma anche nell'in(continua a pagina 2)
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teresse generale di quello che in quel luogo avviene ogni giorno: la tutela della memoria e della storia della Resistenza. Gli interessi di bottega di una politica ormai al collasso non c'entrano nulla con la storia di Casa Cervi, la cattiva politica ed i suoi tornaconti devono restare fuori dalla casa di pap Cervi e di mamma Genoeffa. Signori miei, Maria Cervi cosa direbbe oggi? L'opinione pubblica gi parecchio confusa in queste ore, non comprenderebbe e non la comprender, una polemica di questo tipo attorno ad un luogo simbolo della Resistenza italiana. Se l'obiettivo era quello di fare del 25 aprile una festa di partito, cosa che non credo e a cui mi rifiuto di credere, allora bisogna avere il coraggio e l'onest di dirlo ai cittadini, consapevoli della portata politica di un gesto sim i l e proprio ad un m e s e dal 25 aprile. Se non ancora del tutto chiaro, quello che qui in ballo, non tanto la riuscita di una festa, ma la portata storica che il 25 aprile rappresenta. Delapidare tutto questo e lo torno a dire, per miseri interessi di bottega, sarebbe un danno irreparabile per tutta la storia della Resistenza, gli interessi di partito devono rimanere fuori, perch si finirebbe col dare fiato a chi ogni anno insulta la Resistenza con polemiche pretestuose. Non comprendere questo, alla luce di sempre pi frequenti attacchi di revisionismo storico, significherebbe invece tradire quello che stato il sacrificio di chi visse a Casa Cervi. Alessandro Fontanesi
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Circa due milioni di euro in attesa di essere recuperato dal comune di Reggio Emilia
catastale da parte dei soggetti interessati o, per gli inadempienti, direttamente dall'ufficio con relativo aggiornamento delle rendite catastali. A 489 immobili, invece, il processo di accertamento si concluso negativamente perch stato verificato l'insussistenza delle condizioni per procedervi in quanto l'immobile non ha caratteristiche per le quali la normativa prevede l'accatastamento. Sui restanti 11 immobili, infine, non sono ancora terminate le verifiche e risultano in fase di accertamento. Ma cosa significano questi dati per il comune di Reggio Emilia? Circa due milione di euro da recuperare tra mancata ici, imu, tariffa rifiuti ed ir-
pef. Poco pi di 800 abitazioni che sconosciute al fisco ed al comune hanno in questi anni goduto di esenzione totale da tutte le imposte e tasse sulle abitazioni. Un recupero retroattivo (si possono recuperare gli ultimi 5 anni) pu restituire alla comunit reggiana il "mal tolto", magari anche con una revisione in basso delle aliquote imu 2013. E' sicuramente giusto sindaco Delrio rivendicare la possibilit di pagare le imprese che hanno lavorato e stanno "fallendo per mancanza di pagamenti della pubblica amministrazione" ma se ci attiviamo un po' di pi verso la lotta all'evasione fiscale si recupererebbero somme sostanziose da destinare anche a tale scopo.
Non da meno utile un intervento sui fabbricati cosiddetti ex rurali che come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2007, nel territorio di Reggio Emilia, risultano 314 immobili. Anche su questi immobili sono state attivate rivalutazioni di rendita e di categoria, quindi, occorre intervenire come comune con efficacia per recuperare altra evasione. Chiaramente l'appello con dati certi che facciamo all'amministrazione di Reggio Emilia, vale anche per gli altri comuni reggiani. Basta solo avere la volont di recuperare il mal tolto alle comunit facendo pagare il dovuto ai vari furbetti di quartiere ripristinando un principio di equit.
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stro fianco ci sono i nostri figli che vogliono la cittadinanza per liberarsi dalle catene del permesso di soggiorno. Sappiamo che con noi ci sono operai e precari, donne e uomini: perch sanno che la Bossi-Fini con il suo razzismo una legge che divide e indebolisce tutti i lavoratori, italiani e migranti. Basta farci dividere dalle leggi! Nessuno risolver i nostri problemi al posto nostro, soltanto con la nostra forza
possiamo vincere, cancellare la legge Bossi-Fini e conquistare la libert per tutti i migranti! Vogliamo che il permesso di soggiorno sia garantito a tutti slegato da lavoro e reddito! Diciamo basta al quotidiano razzismo istituzionale! Non vogliamo pi sanatorie truffa! Non vogliamo pi la farsa dei permessi umanitari e del finto diritto dasilo! Vogliamo chiusi per sempre tutti i CIE!
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semblea pu essere soggetto solo ai requisiti e ai vincoli necessari per assicurare lidentificazione degli azionisti e la sicurezza delle comunicazioni elettroniche e solo nella misura in cui detti requisiti e vincoli siano proporzionati al raggiungimento di tali obiettivi. 12 Voto per corrispondenza Gli Stati membri consentono alle societ di offrire ai loro azionisti la possibilit di votare per corrispondenza prima dellassemblea. Il voto per corrispondenza pu essere assoggettato unicamente ai requisiti e ai vincoli necessari ad assicurare lidentificazione degli azionisti e solo nella misura in cui detti requisiti e vincoli sono proporzionati al raggiungimento di tale obiettivo. Considerato che lattuazione della direttiva europea 2007/36/CE stata recepita dallItalia con lapprovazione del Decreto Legislativo n. 27 del 27 gennaio 2010, in particolare allart. 2370 Diritto d'intervento all'assemblea ed esercizio del voto (codice civile) dove al comma 4 cita Lo statuto pu consentire l'intervento all'assemblea mediante mezzi di telecomunicazione o l'espressione del voto per corrispondenza. Chi esprime il voto per corrispondenza si considera intervenuto all'assemblea. Tenuto conto: - che l'articolo 127 del Dlgs 58/1998 (il cosiddetto Tuf) rimette la materia del voto elettronico alla disciplina Consob; - che il regolamento 11971/1999, come innovato dalla deliberazione Consob 17592 del 14 dicembre 2010, attua questa previsione del Tuf; - che la disciplina Consob (contenuta nel nuovo articolo 143-bis del regolamento emittenti) lascia ampia autonomia statutaria alle societ quotate, consentendo che il voto sia espresso senza la necessit per il socio di designare un delegato per
l'espressione del voto; - che l'unica prescrizione che Consob detta che lo statuto possa condizionare l'espressione elettronica del voto unicamente alla prescrizione di requisiti per l'identificazione dei soggetti a cui spetta il diritto di voto e per la sicurezza delle comunicazioni e che si tratti di requisiti proporzionati al raggiungimento di tali obiettivi. - che l'art. 135-novies, c. 5, del TUF, inserito dal Dlgs 27/2010 stabilisce che il delegato pu consegnare o trasmettere una copia, anche su ausilio informatico, della delega, assicurando sotto la propria responsabilit la conformit all'originale e l'identit del delegante. - che la delega di voto pu essere affidata -se previsto dallo statuto- anche ad un rappresentante designato della societ (una nuova figura che si limita a registrare le decisioni prese in autonomia dagli azionisti - nuovo art. 135 undecies, c. 2 del Tuf). il Consiglio Comunale di Reggio Emilia delibera di fornire al Sindaco, in qualit di legale rappresentante del Comune di Reggio Emilia, azionista della societ Iren s.p.a., i seguenti indirizzi. Proporre, anche tramite il coinvolgimento di altri azionisti pubblici del patto di sindacato, la modificare dello statuto della Societ Iren s.p.a. affinch: - venga favorito l'espressione del voto, per corrispondenza, da parte del socio; - venga previsto il voto espresso durante lo svolgimento di un'assemblea cui il socio partecipa pur sempre "in diretta", seppur potendosi palesare non con la voce ma solo elettronicamente; - preveda il rilascio e la trasmissione della delega in forma elettronica. Primo Firmatario Donato Vena
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negazione dei principi costituzionali, aveva spiegato lassessore Acerenza sottolineando in particolare liniquit di questi tagli lineari che hanno completamente ed ingiustamente ignorato l'opera di autoriforma gi messa in campo da diverse amministrazioni tra cui la Provincia di Reggio Emilia, che dal 2006 al 2011 stata in grado di ottenere un forte recupero di efficienza della struttura organizzativa, riducendo anche le spese per Giunta (23%), dirigenti (-54%), consulenze (-85%) e utenze. Proprio grazie alla gestione degli anni passati e alla scelta anticipatrice di tagliare molta parte della spesa cor-
rente, prediligendo gli investimenti, la Provincia stata dunque in grado di presentare un bilancio di previsione 2013 in pareggio. Una manovra complessivamente da 121 milioni e 241.385,74 euro, sano ed attendibile, che nonostante 11,8 milioni di entrati correnti in meno rispetto allassestato 2012 (-18,6%) continua a puntare su investimenti consistenti, pari a 45 milioni di euro, da finanziare at-
615 n uo vi po veri al gior no . Oltr e 4 milioni nel 2013 nuo uovi pov giorno no. Oltre
Italia continua a macinare primati: sempre pi povert. Il primo dato allarmante riguarda la situazione economica delle famiglie che, secondo Confcommercio, il numero di persone "assolutamente povere" quest'anno salir oltre quota 4 milioni. Alla fine del 2013, quindi, verr ampiamente superata la soglia di 3,5 milioni certificata ufficialmente dall'Istat per il 2011, pari a oltre il 6% della popolazione. Il dato,
con una previsione massima di 4,2 milioni di poveri totali, contenuto nel Misery index Confcommercio (MiC), il nuovo indicatore macroeconomico mensile di disagio sociale. A corollario dei dati presentati a Cernobbio, sul lago di Como, Confcommercio sottolinea che l'Italia in cinque anni ha prodotto circa 615 nuovi poveri al giorno, con quest'area di disagio grave che destinata a crescere ancora, e di molto.
traverso contributi da parte di enti e riconversioni patrimoniali per le quali gli atti amministrativi sono gi in corso, cos come deliberato dal Consiglio provinciale. Come sempre, gli investimenti saranno principalmente destinati (36,4 milioni) a nuove infrastrutture e manutenzione delle strade provinciali, prevenzione, controllo e gestione del territorio, mentre altri 5,5 milioni saranno investiti per una scuola di qualit, sempre pi sicura e accogliente, a partire dalla costruzione del nuovo Polo scolastico di via fratelli Rosselli. Contrasto alla crisi con il sostegno a famiglie, lavoratori, imprese e giovani (accompagnamento e start-up di imprese innovative, microcredito per lavvio di attivit imprenditoriali da parte delle donne, Sportello del cittadino, equometro e il prezioso lavoro dei Centri per limpiego) e promozione del territorio saranno i punti cardine del lavoro dei prossimi mesi, affinch il turismo, le strutture ricettive e i prodotti tipici diventino leva strategica per lo sviluppo gli altri campi di investimento.
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In questi ultimi anni si dibattuto spesso a sproposito ed in maniera del tutto fuorviante, non tanto sull'efficacia, ma persino sulla legittimit che ancora oggi pu avere lo sciopero come strumento di rivendicazione sociale, sindacale e politica. E tutto questo il frutto di una pessima politica che ha preferito nel corso degli anni occuparsi di altro, di banche, di finanza; con accordi sottobanco, barattando i diritti di chi lavora, primo fra tutti proprio lo sciopero, per il proprio tornaconto. Altrimenti non si spiegherebbe come sia stato possibile che alla Fiat questo diritto sancito nella Costituzione, possa essere stato negato senza che nessuno abbia detto o fatto qualcosa. Eppure quello dello sciopero un diritto che non piovuto dal cielo, costato sacrifici, lotte spesso drammatiche, vite umane. E tutto questo la politica che ha governato a fasi alterne l'Italia negli ultimi vent'anni, lo ha completamente dimenticato. Proprio nel mese di marzo del 1943, iniziavano i grandi scioperi che inflissero il primo duro colpo al fascismo ed attraverso i quali prese di fatto il via la Resistenza in Italia. E fu proprio da Torino sede di quella Fiat dove oggi lo sciopero non pi un diritto, che gli operai incrociarono le braccia per la prima volta dopo vent'anni in cui per lo sciopero si era additati come sovversivi, finendo per essere arrestati nella migliore delle
ipotesi. A Torino seguirono Milano, Sesto San Giovanni, centinaia le aziende in tutto il nord Italia, oltre 150 mila scioperanti, la frattura col regime fascista divenne irreversibile.
la legittimit dello sciopero. Alle ore 10 del 5 marzo 1943 iniziarono da Torino i grandi scioperi che travolsero il fascismo, in quella data prese di fatto il via la Lotta di Liberazione, una lotta che non fu solo una semplice
Gli scioperi dettati da motivi economici e da condizioni di lavoro insostenibili, contenevano tuttavia motivazioni politiche assai rilevanti e tutto questo oggi dovrebbe far riflettere proprio quella politica e non solo quella, che punta il dito sul-
protesta e non fu solo una lotta armata, in quelle giornate migliaia di donne e migliaia di uomini ebbero il coraggio di riprendere in mano il proprio destino, il proprio futuro e quello di tutta una nazione, ma ci che pi conta fu l'assunzio-
ne di responsabilit che costoro seppero assumere, ben sapendo che l'obiettivo finale era di gran lunga superiore e pi importante dei rischi che si sarebbero dovuti affrontare. Si capisce bene che le aspirazioni di allora, sono in modo immutato le medesime di oggi, quelle memorabili pagine della nostra storia non possono e non debbono essere derubricate come un passato ormai finito, da quel passato viene proprio l'insegnamento a riprendersi il presente, perch non c' indifferenza, non c' rassegnazione, non c' "distrazione" che possa superare la volont di riscatto di un popolo. Qualcuno oggi vorrebbe dimenticarlo, ma alla fine quella storia non solo non passa, ma spesso finisce col tornare.
Lalto senso dello Stato del fascismo: altra degenerazione della politica che va ad insediarsi al Parlamento
di Annamaria Parigi e non erano bastati ventanni di rivisitazioni insostenibili e false della storia, ad uso politico, per colpire la Resistenza e rivalutare il fascismo, per ultima quella elettorale dellex premier sulle leggi razziali unica colpa del fascismo; se non erano bastate le aperture di certa sinistra ormai senza identit, ora c da fare i conti pure sulle interpretazioni del nuovo movimentismo che avanza e che andr ad insediarsi in Parlamento. Le affermazioni della esponente deputata del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi, sono lennesima delirante sparata di una politica che sta degenerando, una politica senza cultura e pri-
va di moralit. Non bastano i consensi e le percentuali a favore per accreditarsi ragioni e verit, figurarsi ed in casi come questo, se certe esternazioni non solo non hanno nulla a che fare con quello per cui si stati eletti, cio governare e amministrare, ma persino con la pretesa di riscrivere la storia e non si sa bene fino a che punto di convenienza. Quella della signora Lombardi una provocazione, mi auguro un abbaglio, che credo non possa trovare alcuna collocazione allinterno di un movimento che si fonda su principi completamente differenti, tuttavia le smentite non hanno il medesimo tenore di quello dimostrato in campagna elettorale. (continua nella pagina seguente)
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servigi alla Chiesa cattolica. Ma cosa centra la Chiesa argentina? Ebbene qui entra in scena il segretario dell'Istituto croato di San Girolamo che, utilizzando il Vaticano come copertura, organizza la fuga di circa 5.000 criminali croati. Questi entrano verso la fine della guerra in Italia, in localit segrete del Vaticano (quelle senza giurisdizione dello stato italiano) e dopo aver pagato con il famoso tesoro sottratto alla popolazione serba della Croazia, si parla di 500 milioni di franchi svizzeri di allora, dal porto di Genova, partono per
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Editore e direttore responsabile: Donato Vena Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 1.211 del 29/05/08 Stampa in proprio Via Ferrari Bonini, 13/A - RE zonacivica@gmail.com polis.zonacivica.reggiana@gmail.com Redazione: Paola Ambrosini, Alessandro Fontanesi.