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I NATURALISTI PRESOCRATICI Talete di Mileto Anassimandro di Mileto e Anassimene di Mileto sono ionici espressione della democrazia mercantile.

Hanno dunque un sapere induttivo, partono dallesperienza e ricavano il principio. un sapere laico espresso in prosa. TALETE E un astrologo, ha la testa tra le nuvole, per questo guarda il cielo e cade in una buca (il riso della serva tracia=barbara). Con lui inizia la filosofia della fusis (natura come forza generatrice, dinamica del tutto) . Si chiede che cos l ARCHE = PRINCIPIO. Ci da cui si origina, a cui tutto fluisce, per cui tutto esiste, ci che resta identico al variare delle modificazioni (da chi vengono, su chi vanno, x cui sussistono le cose). Omero dice che tutto deriva da Oceano e Teti (divinit dellacqua). Omero non filosofo perch d i motivi di quello che spiega, usa racconti immaginari-mitici. Talete invece cerca il perch, usa il logos la ragione. Per Talete larch lacqua perch il nutrimento e i semi sono umidi. Dove non c acqua non c vita. Se tutto deriva dallacqua quella che beviamo originaria dallacqua principio. Se lacqua il principio di tutto il divino, Dio. (perch Dio il principio = la cosa pi antica perch ingenerato). Allora tutto pieno di dei. La realt divina perch sostenuta dallacqua. Se lacqua Dio, Dio vivo, allora tutto vivo = PANPSICHISMO (tutte le cose vive). ANASSIMANDRO Critica Talete per leccessiva specificit dellacqua. Esempio lacqua ha come contrario il fuoco, quindi non pu essere larch anche del fuoco. Arch deve essere qualcosa di indefinito quantitativamente e qualitativamente. Per Anassimandro larch lapeiron. Ape= senza iron= limiti. Apeiron appare come il divino perch immortale e indistruttibile. Immortalit deve essere tale che non ammette n una fine n un inizio. Anassimandro si chiede come e perch dallapeiron derivano tutte le cose, la realt. (diversamente da Talete). Questo apeiron in costante movimento, dal movimento si generano due contrari: (prima ingiustizia perch il Dio unico, il divino il principio si divide) Caldo e freddo. Questi tentano di

prevaricare uno sullaltro. Il tempo per giudice perch assegna un limite a ciascun contrario. Dalla lotta dei due contrari nasce la seconda ingiustizia. Dalla separazione dei contrari nasce il mondo. Bisogna pagare la doppia ingiustizia, da qui la morte delluniverso e la sua rinascita (tempo ciclico allinfinito). Rimasugli di concezioni di sapere orfico (colpa originaria ed espiazione). Origine del cosmo dalleterno movimento. Il movimento genera i contrari caldo e freddo. Freddo acqua (natura liquida) trasformata dal caldo-fuoco in aria. La sfera del fuoco si divide in sole, luna, astri. La terra un cilindro sospeso nel vuoto.

ANASSIMENE Afferma che lapeiron di Anassimandro troppo evanescente. Lo sostituisce con laria infinita. Vento si dice pneu che significa anche anima. Aria perch tutto deriva da essa. Dal cielo esempio dal temporale escono fulmini (fuoco) pioggia (acqua) grandine (terra riscaldata diventa acqua). La natura dellaria si presta alle variazioni e trasformazioni per far nascere le cose. Laria in movimento, condensansondosi la compressione d origine al freddo (acqua terra), rarefacendosi (dilatazione) d origine al caldo (fuoco). La diversit delle cose solo di tipo quantitativo di aria. Eraclito, Pitagora, Parmenide sono espressione dellaristocrazia, probabilmente della casta sacerdotale. La verit non va cercata ma accolta da Dio, il sapere frutto di rivelazione ed quindi deduttivo. Scrivono in poesia o in aforismi ( una frase scollegata dallaltra). Eraclito sar definito loscuro perch scrive per aforismi e non tutti lo capiscono. ERACLITO Tematizza il divenire. Per lui tutto diviene, tutto scorre = panta rhei (siamo e non siamo). Il divenire la guerra tra contrari e non casuale. Il cambiamento sempre tra contrari. Questa lotta da luogo allarmonia. Due forze contrarie danno unit dei contrari. ( Es. strada in salita e discesa, larco). La realt diviene, il divenire lotta tra contrari, i contrari si unificano. Ai contrari che diventano uno ci si arriva con la ragione = logos. La realt uno.

Larmonia dei contrari il principio identificato con il fuoco . Identifica tutte le cose come trasformazioni del fuoco. Distingue tra uomini desti che sono le anime secche che colgono come tutto sia fuoco, e gli uomini dormienti, che sono le anime umide che colgono la realt normale. Per capire che tutto fuoco ci vuole la ragione e la ricerca perch la natura si nasconde. Il punto di partenza della ricerca deve essere propria la propria interiorit. Per quanto si ricerchi non si arriva al limite profondo dellanima. Intuisce che lanima non realt materiale perch non si raggiungono i confini. PITAGORA E I PITAGORICI Si parla di pitagorici perch si fonda una setta religiosa. Carattere religioso e, quindi, segretezza della dottrina pitagorica. Il primo a pubblicare le dottrine fu Filolao (si dice a causa della sua povert, ma vero?) Cercano larch. Secondo loro tutti i fenomeni accadono secondo numeri. I pitagorici indicano nei costitutivi del numero il principio. Il motivo principale per cui ritennero i numeri come principio-arch di tutto fu il fatto che essi notarono come molti fenomeni osservabili siano traducibili in termini matematici: infatti possiamo constatare che il mondo non un caos, disordinato, ma una armonia quantitativamente misurabile. Misurabili matematicamente. Gli elementi che costituiscono il numero: indeterminato e determinante. Il numero nasce dallazione del limite sullillimite e a sua volta genera tutte le cose. I numeri sono pari (meno perfetti, prevale lillimite) e dispari (pi perfetti, prevale il limite). Luno parimpari. Lo zero non esiste. Il numero perfetto il 10: nasce il sistema decimale. Se tutto numero tutto ben definito e tutto ordine. Ordine in greco kosmos. Per questo i pitagorici chiamarono cosmo luniverso ovvero ordine. Se vuoi conoscere la realt la devi conoscere matematicamente. SENOFANE Fondatore della scuola di Elea? La sua ancora un problematica teologico cosmologica; quella di Elea ontologica (teoria discorso dellessere). Critica all'antropomorfismo, dare a Dio la forma di uomo. Ognuno lo rappresenta in modo diverso. O Dio c ed uno oppure non c visto che diverso. Per lui uno ed il cosmo.

Riduce a fenomeno naturale quello che era interpretato come divino. PARMENIDE Dalla cosmologia all'ontologia. Scrive un poema dove crede di essere rapito dalle ninfee e portato di fronte alla dea che gli rivela la verit. La rivelazione delle tre vie: 1) La via della verit, la via della ragione: lessere e non pu non essere, 2) via dei sensi che conduce allerrore: il non essere non e non pu in alcun modo essere. (contro Eraclito che afferma noi siamo e non siamo). Noi possiamo pensare solo lessere. Pensare ed essere coincidono. Il nulla impensabile ed indicibile. Lessere : ingenerato (non nasce), incorruttibile (non muore), non ha passato n futuro eterno presente senza inizio e senza fine, intero, indivisibile, unico (se ve ne fossero pi di uno, dovrebbero essere diversi poich diverso, non , il che impossibile) tutto uguale, immobile (se si sposta, nel posto dove si trovava prima c' qualcosa di diverso, il non essere che non esiste, il panta rhei di Eraclito un errore), definito da tutti i lati, quindi limitato e perfetto, e simile a una sfera. Differenze rispetto all'arch degli ionici: come larch ingenerato e incorruttibile, solo che prima di dire larch bisogna dire lessere; lessere non principio proprio perch non c principiato; lessere immobile, tutto uguale, diversamente dallarch. Conclusione straordinaria: Parmenide proprio per evitare di identificare l'essere al niente, afferma che le cose sono niente, che le differenze sono niente, sono solo inganni nostri. 3) Via delle opinioni plausibili che viene da questa frase: "L'essere e il non essere ". Scopre il principio della non contraddizione: non posso attribuire ad uno stesso soggetto dallo stesso punto di vista e allo stesso tempo due cose diverse. ZENONE Parmenide sembra inconfutabile; per si possono portare esempi contrari (es. sufficiente muoversi). Zenone introduce il metodo della dialettica e il ragionamento per assurdo . Scopre la confutazione della confutazione per difendere Parmenide. Analizza il movimento: per lui non esiste: argomento della 'dicotomia', il moto impossibile perch ci che si muove deve arrivare allo stadio intermedio prima di arrivare alla meta (Achille e

la tartaruga. In una corsa il corridore pi veloce non raggiunger mai il pi lento, perch deve prima raggiungere il punto da cui questo era partito con un certo anticipo, ma nel frattempo il corridore pi lento si sar spostato in avanti oppure della freccia se qualsiasi cosa che occupa uno spazio uguale a s stesso in quiete e se ci che in movimento sta sempre occupando uno spazio di tal genere in ogni momento, la freccia dunque priva di movimento. Analizza la molteplicit: per lui non esiste. I molti dovrebbero essere senza grandezza (= 0) togliendoli e aggiungendoli non cambia niente, ma allora non esistono; oppure con grandezza sono divisibili allinfinito = infiniti. FISICI PLURALISTI Empedocle, Anassagora, Democrito. Ricercano di conciliare Parmenide e il divenire: pluralismo dei principi eterni, immutabili(come Parmenide), per in moto, materiali e molteplici (contro Parmenide). Non c' nascere n morire ma aggregarsi o disgregarsi, comprendere i fenomeni consiste nel ridurre ai principi, nasce la nozione nuova di elemento (possibile solo dopo gli eleati). EMPEDOCLE Non esiste il nascere e il morire solo combinarsi o disgregarsi delle radici (sostanze). Tutto disgregazione di 4 radici (i 4 elementi terra aria acqua fuoco) inalterabili (nasce il concetto di elemento come ci che originario e immutabile diversamente dagli ionici, e diversamente da questi nasce lidea di pluralismo) dalla loro combinazione nasce la realt. Dallo sfero c fusione perfetta dei 4 elementi. Unione = Amore. Se c amore c odio e lotta tra Amore e odio regolata dal destino. Noi esistiamo nel passaggio da disgregazione a sfero e viceversa. (il mondo nelle fasi intermedie; la perfezione nello sfero) Conoscenza da simile a simile. Ogni cosa emana degli effluvi. Il simile colpisce il simile. ANASSAGORA La realt non spiegabile solo con le 4 radici perch ha caratteristiche infinite. Secondo Anassagora la realt costituita da un numero infinito di semi (spermata) infiniti di numero e divisibili all'infinito in parti uguali (=omeomerie): non si arriva mai al nulla. Dal movimento nascono le cose armoniche. Il movimento impresso dall'intelligenza che esterno alla sfera. il movimento separa caldo/freddo, denso/rado, luce/tenebre. Le cose sono

mescolanza ordinata con il prevalere di una omeomeria "tutto in tutto" (per non contraddire Parmenide) Lintelligenza imprime solo il moto, conosce tutto e tutto dispon. Ma lintelligenza non omeomeria. La conoscenza avviene tra dissimili. DEMOCRITO Per lui la realt fatta da atomi. Non c nascere n morire ma composizione o scomposizione degli a-tomi: indivisibili, materiali, infiniti, ingenerati e incorruttibili, visibili allintelletto, qualitativamente indifferenziati, differenti per forma, ordine e posizione. Oltre gli atomi c il vuoto (= non essere). Realt fatta di atomi e vuoto. Il resto opinione. Gli atomi nel vuoto si muovono con tre tipi di movimento: 1) caotico (pulviscolo). 2) vorticoso determinato dal vuoto che risucchia gli atomi pi pesanti, gli atomi simili si aggregano e cos si formano le cose. 3) le cose emanano gli effluvi e simili colpiscono simili. I mondi infiniti in contemporanea. Come si sono aggregati si disgregano, a caso si riaggregano e il mondo precedente sar diverso da quello successivo, ma possono anche essercene di uguali. Per questo il tempo lineare e non ciclico. Il mondo a caso in quanto non c una causa finale. un incontro meccanico degli atomi. Lintelligenza segue il composto atomico, non precede. Realt = atomi + vuoto e movimento. Opinione Doxa falsa. Lanima formata di atomi ignei. Conoscenza tra simili. cosmopolita proprio perch gli uomini sono come atomi tutti uguali e separati che si uniscono per lutilit. In termini politici lo stato non un convenzione naturale, ma nasce da un contratto nel stare assieme. SOFISTI Sofista: detentore di un sapere solo apparente (Platone e Aristotele: la valutazione negativa data dal fatto che si fanno pagare per insegnare); detentore della sapienza e cercano di trasmetterla. Secondo loro i filosofi precedenti hanno cercato larch ma non lhanno trovato. Se uno dei fisici lavesse trovato dimostrerebbe che gli altri hanno torto. Visto che nessuno lha trovato significa che non c o non ha senso trovarlo. Si lascia perdere larch e ci si concentra sull'uomo. La virt delluomo (aret) ci che realizza luomo. E questa virt secondo loro insegnabile.

Con i sofisti inizia il periodo umanistico della filosofia antica. Possibilit di acquisire la cultura anche per altri ceti. PROTAGORA Protagora si rif ad Anassagora (tutto in tutto) ed Eraclito (lotta e unit dei contrari) Slogan di Protagora l'uomo misura (norma di giudizio) di tutte le cose. Padre del relativismo, secondo lui tutto vero, nessuno nel falso: non c nessun criterio assoluto, unico criterio lesperienza di ciascuno, esperienza che contraddittoria, quindi ogni singolo misura della realt. Le antilogie la sua virt. dire e contraddire sullo stesso argomento. Rendere pi forte largomento pi debole e questa la virt che della massima utilit nello scontro politico (passaggio da aristocrazia a democrazia, per gli aristocratici la virt ereditaria ed il potere; nel passaggio alla democrazia di deve usare dunque lantilogia). Lutilitarismo: non ci possono essere valori assoluti; sapiente chi coglie ci che pi utile e convince gli altri a riconoscerlo. Apparente contraddizione (lutile criterio assoluto) e la sua giustificazione (lutile relativo al soggetto, allo scopo e alle circostanze). Pensa al carretto e le ruote in montagna. Per quel che riguarda gli dei (in coerenza con il relativismo) rimane agnostico, ne pro ne contro in riferimento a chi crede. GORGIA Per lui tutto falso (nichilismo). Parte da Parmenide, dice lessere non perch i filosofi si contraddicono, lessere non senn sarebbe stato individuato. Se esiste non conoscibile (ci sono pensati che non esistono e non esistenti che sono pensati, noi pensiamo anche il non essere contro Parmenide). Se fosse conoscibile non sarebbe dicibile (come possibile dire un colore a un cieco?). La via dellopinione la pi infida delle cose Da un punto di vista etico possibile solo unetica della situazione: i doveri variano a seconda della situazione. Se tutto falso la parola non dice nessuna realt. slegata dal contenuto. Non legato ai vincoli dellessere, autonoma. Nasce la retorica, la sua virt: la retorica finalizzata alla persuasione (di qui limportanza per i risvolti politici). La verit non esiste e non esiste neanche lopinione.

IPPIA Le leggi di natura identiche a tutti gli uomini li uniscono; le leggi positive fatte dagli uomini e diverse da stato a stato, dividono. Bisogna distinguere tra: diritto di natura, sempre valido e diritto positivo che contingente. Cosmopolita per quel che dice sulle leggi naturali. ERISTI Attuano la corruzione delle antilogie di Protagora: discutere per discutere. SOCRATE Atene 470/469 399. Madre ostetrica. Agli inizi segue i fisici, soprattutto Anassagora da cui per resta deluso perch allintelligenza non fa far niente. Fa proprie le problematiche dei sofisti, anche se le affronta in modo diverso: nella ricerca dellessenza delluomo. Non scrive nulla perch crede di non sapere nulla e perch la sua filosofia fondata sul dialogo. Non fonda nessuna scuola. Condannato a morte per empiet (non crede agli dei della citt) e perch corrompe i giovani. La questione socratica. Sappiamo di lui perch scrivono i suoi discepoli. Ci sono temi che prima non cerano e che dopo non vengono rivendicati da nessuno, allora probabile attribuzione a Socrate. Come i sofisti mette in atto un uso critico della ragione, come i sofisti ha interesse per luomo non per la fusis, per, diversamente dai sofisti, scopre lessenza, il principio unificante delluomo. Quindi pu dirne il fine e la possibile realizzazione: la virt (mentre per i sofisti la virt era la loro attivit). Il logos mezzo non di persuasione ma di ricerca della verit,dellessenza attraverso il dialogo. Il corpo solo uno strumento di cui si serve lanima. Ci che muove e fa pensare luomo lanima ( io cosciente, sede dellattivit pensante ed operante). Quindi lessenza dell'uomo l'anima. Allora, conosci te stesso la vera sapienza. Se conosci la tua essenza sei in grado di educarti. Se lanima lio consapevole, se questa lessenza, allora il sapere virt (virt = ci che permette la realizzazione dellanima e, quindi, la felicit), il vizio ignoranza. Gli altri valori esteriori hanno senso se sono utilizzati in funzione dellanima e della sua virt.

Doxa non pu essere virt. Il peccato ignoranza del vero bene. Per Socrate la conoscenza condizione necessaria e sufficiente per fare il bene. Aporia: chi fa il male sapendo virtuoso. Se la virt conoscenza, allora potr essere insegnata. Filosofia ricerca senza fine perch sappiamo di non sapere. possibile sapere attraverso il dialogo Se si realizza la propria essenza (lanima) felice. La virt un premio. Luomo artefice della propria felicit o infelicit. La virt il piacere maggiore (in s il piacere non n bene n male) Punto vista morale: autodominio: dominio degli istinti, delle passioni. Uomo libero domina gli istinti. Autarchia = autonomia, sapiente colui che cerca di aver bisogno di pochissimo, basta la ragione per vivere felici. Prima dimostrazione di Dio: c ordine, quindi ci deve essere una Intelligenza che Dio; Dio conosce tutto. Provvidenza per non del singolo. Nessuno vede Dio, per nessuno vede nemmeno lanima = intelligenza. Il daimonion: esperienza per un certo senso di tipo mistico. Non dice cosa fare perch ci arriva con la ragione, ma cosa non fare: Politica attiva, n insegnare la verit. Metodo: dialettica fatta di confutazione e maieutica. Confutazione basata sulle domande che mettono in crisi la certezza iniziale e mira alla purificazione dellanima ( la parte negativa che consiste nella liberazione dal falso sapere) portandola al sapere di non sapere. Se voglio conoscere me stesso devo sapere la mia ignoranza. Sapiente chi sa di non sapere. Per questo Socrate vero sapiente. Questo attraverso lironia: fingersi amico dellaltro, metterlo nel dubbio e spingerlo a ricercare. Si arriva alla maieutica (larte dellostetricia) non comunica niente n insegna; solo stimola alla ricerca, un trarre da s la verit di cui si gravidi grazie allaiuto delle domande, la ricerca feconda, arriva, quindi alla verit, solo attraverso il dialogo. Verit frutto del dialogo sempre vivo (non esiste nessuna verit assoluta da apprendere). Per Socrate la verit incomunicabile, ma conoscibile. Il concetto sarebbe la risposta adeguata alla domanda cosa ?. PLATONE Atene 428/27 347. Aristocratico di nascita e destinato alla vita politica. Per educarsi alla politica segue Socrate. Disgusto per la polis con la condanna di Socrate che per lui era innocente.

Far 3 viaggi in Italia a Siracusa: 388 da Dionigi I e 367 Dionigi II, sono re tiranni e vuole far di loro dei filosofi. Viene in Italia anche per conoscere i pitagorici. Terzo viaggio nel 361. Ritorna ad Atene dopo il primo viaggio e fonda lAccademia (vicino ad un tempio di un eroe Accademo). Scrive dialoghi, problema dellautenticit (facile attribuirli testi non suoi) e della cronologia (i dialoghi sono aperti ed entrano in contraddizione tra di loro): risolto con lanalisi dello stile. Le fasi: una iniziale prevalentemente etico politica, di stampo Socratico; una centrale in cui riprende, in termini radicalmente nuovi, il problema della physis, il soprafisico; fase critica di revisione delle proprie opere. Resta fedele a Socrate, per cerca di dare una fondazione metafisica ai valori, allanima, al concetto. Sulle cose di maggior valore non scrive nulla. La sua epoca una fase di transizione tra cultura orale e quella scritta. Pertanto non si fida dello scritto. Scrive dialoghi perch meglio si avvicinano al dialogo reale (solitamente Socrate il protagonista che discute con uno o pi interlocutori), non sono definitivi ma aperti. Rispecchiano la fatica della ricerca. Il lettore, in qualche modo, lo deve continuare; qui il senso delle aporie e dellincompiutezza dei dialoghi. Per Platone lo scritto serve solo alla memoria, non accresce il sapere. Lo scritto va in mano a tutti e non sa difendersi. Lo scritto non ha per fine linsegnamento. E solo immagine del vero discorso; Non si deve scrivere delle cose di maggior valore; ci si arriva solo dopo lunghe discussioni. I sofisti discutono per vincere (se si sconfitti si sminuiti). Platone discute per arrivare alla verit. Parla di idee, ma per arrivarci bisogna avere esperienza, conoscenza. Ci sono situazioni di cui non posso avere esperienza (la vita dellanima prima e dopo la vita fisica e la nascita del mondo) ricorre quindi al mito per queste situazioni. I miti di Platone sono inventanti da lui. La ragione nostra limitata, e per questo non in grado di risolvere tutti i problemi e quindi ricorre al mito a meno che non ci sia una rivelazione. Poliedricit di Platone: dimensioni metafisica e gnoseologia (teoria delle idee e conoscenza delle idee, il fulcro platonismo), mistico religiosa (presente nella maggior parte dei dialoghi), etico politico educativa (passione di fondo politica). La fondazione della metafisica Platone intraprende la seconda navigazione: la prima rappresenta il percorso della filosofia seguendo la filosofia naturalistica, legata ai sensi; la seconda apporto personale di Platone che porter alla

scoperta del sopra-sensibile, si sposta sul piano del ragionamento e su ci che coglibile con lintelletto. I due esempi di Platone: la bellezza del quadro che il pittore dipinge o quella della statua che lo scultore scolpisce non si possono spiegare in base agli elementi fisici di cui il pittore e lo scultore si avvalgono per realizzare le loro opere. Questi elementi non sono le cause della bellezza, ma solo con-cause. Secondo esempio Socrate in carcere in seguito ad una scelta di carattere morale e spirituale giudicata conveniente. Qualunque cosa fisica esista ha una causa suprema e ultima che non di carattere fisico ma metafisico. La seconda navigazione conduce a riconoscere lesistenza di due piani dellessere uno fenomenico e visibile, laltro invisibile metafenomenico, coglibile con la sola mente. Le idee. Significato di 'idea': (idea o forma la stessa cosa). Lidea non concetto, ma sostanza, dato ontologico, ci che visibile allintelletto liberato dal sensibile. lessenza, il paradigma. Le Idee sono realt oggettive assolute, che la mente non produce: le coglie con il concorso dellesperienza, ma procedendo, appunto mediante lanamnesi, oltre lesperienza. questo il nuovo arch. Caratteri delle idee: Intelligibilit: coglibili solo mediante lintelligenza. Quindi sono incorporee: Infatti, lintelligibile, in quanto non coglibile con i sensi, che sono legati al corporeo, trascende la dimensione del corporeo, e in tal senso incorporeo. Immutabilit: le Idee vengono ripetutamente qualificate da Platone come vero essere , ossia un essere che non nasce, non perisce, non cresce n diminuisce, non muta n diviene in alcuna maniera, ossia come essere in s. Il carattere della immutabilit viene attribuito da Platone alle Idee in opposizione al relativismo derivante dal pensiero eracliteo, che riteneva tutte le cose prive di stabilit in quanto trascinate da un perenne flusso. E contro il relativismo e soggettivismo protagoreo (secondo cui luomo misura di tutte le cose, e ciascuna delle cose cos come a ciascuno pare) Platone afferma che le Idee sono in s e per s, ossia non relative, ma hanno carattere di perseit. In breve: limmutabilit e lessere in-s-e-per-s delle Idee sono caratteri che esprimono la loro oggettivit e assolutezza. Platone ha voluto esprimere questo concetto: la vera causa che spiega ci che muta, non pu mutare essa stessa, altrimenti non sarebbe vera causa, ossia non sarebbe la ragione ultimativa. esempio. Se improvvisamente tutti gli uomini diventassero ingiusti,

non per questo lIdea di giustizia verrebbe a mancare; verrebbero a mancare semplicemente uomini giusti. Daltra parte, proprio nellaffermare che tutti gli uomini sono ingiusti, noi presupponiamo chiaramente lIdea di giustizia, altrimenti non potremmo assolutamente parlare di in-giusti. Unit: Ciascuna Idea una unit, e in quanto tale spiega le cose sensibili che di essa partecipano nella loro molteplicit, costituendo una molteplicit unificata. Riconduce a unit la molteplicit; proprio lidea che permette la conoscenza in quanto permette di unificare la molteplicit sensibile. Iperuranio significa al di sopra del cielo. Questa metafora indica un luogo che non affatto un luogo in senso fisico, ma esprime ci che oltre il luogo fisico in dimensione metafisica. Il cielo termine ultimo del visibile (e quindi del sensibile); il sopra-cielo il sopravisibile, ossia il sopra-sensibile. Si tratta dunque di un luogo che metaforicamente esprime il non luogo: il soprasensibile, il trascendente. Il luogo dove porta la seconda navigazione. Non c dualismo: le idee sono trascendenti ma assieme sono causa della realt sensibile e il sensibile si spiega solo ricorrendo ad esse, non pu spiegarsi da s proprio perch in se stesso contraddittorio Esiste una essenza per tutto ci che c; quindi esiste una idea. questa molteplicit di idee non per in ordine casuale, caotico. Il mondo delle idee strutturato secondo un ordine gerarchico; e lordine dipende, nella repubblica, dalla vicinanza al Bene. Al vertice il bene che come il sole Poi le idee dei valori morali ed estetici Le idee di (tutte) le cose sensibili Gli enti matematici le idee degli oggetti artificiali Il Bene per Platone principio di tutte le altre idee nel senso che causa sia della loro conoscibilit, sia della loro stessa essenza, ossia il bene ci che conferisce a tutte le altre idee la determinatezza che esse hanno. Per questo Platone, a proposito del bene, lo definisce al di l dell'essere o dell'essenza. Questo non significa che l'idea del bene "non sia", significa che al di sopra di quell'essere che costituito da tutte le altre idee. Essa il principio stesso dell'essere.

Ogni idea quella che in quanto riflette il Bene, partecipa al Bene, e da qui dipende il posto che occupa nella gerarchia delle idee Daltra parte ogni idea causa della realt, fa s che la realt sia come Bene che sia In questo senso il Bene il principio unificatore del tutto. Revisione della teoria delle idee. Platone presenta tutta una serie di obiezioni al suo sistema. Non d risposte, per non si possono abbandonare le idee in quanto unico possibile fondamento della conoscenza e della vita morale e politica. Nel dialogo intitolato Parmenide, il filosofo eleate avanza una serie di obiezioni contro la teoria platonica delle idee. E questo del tutto comprensibile: se Parmenide avesse potuto leggere i dialoghi di Platone, certamente avrebbe riproposto, contro la dottrina delle idee, le sue obiezioni sull'ineliminabile contraddittoriet, e quindi falsit, di ogni molteplice, sia pure costituito da idee. Nel Parmenide Platone non risponde direttamente a queste obiezioni. Si limita a riprendere, ironicamente, il metodo zenoniano, tentando di dimostrare che, se scaturiscono conseguenze assurde dalla dottrina delle idee, conseguenze ancora pi assurde scaturiranno dall'ammettere l'Uno zenoniano e parmenideo. Nel Sofista, Platone intraprende una discussione assai approfondita sui concetti di NonEssere e di Essere. La soluzione consiste nell'osservare che, quando uso l'espressione verbale "non essere", in realt affermo soltanto una diversit. Se dico che il tavolo non la sedia, intendo dire che il tavolo diverso dalla sedia. Quindi, il concetto di Non-Essere si risolve completamente nel concetto di alterit. La conseguenza che, se dico che il tavolo il tavolo, ed diverso dalla sedia, non pronuncio pi l'espressione "non ", che per Parmenide era il segno della falsit del molteplice, ma mi muovo sempre sul piano dell'Essere. L'essere affermato, per ogni cosa, nella sua identit e, sempre per quella cosa, nella sua diversit da tutte le altre. Dunque, si rimane sempre sul piano del positivo, senza mai portarsi su quello del negativo. per questo che la dialettica, il rapporto tra identit e diversit, assume un'importanza enorme. Se il Non-Essere completamente risolto nell'alterit, chiaro che Parmenide non pu pi replicare in base alla contraddittoriet. Potrebbe ancora replicare in base alla molteplicit: dicendo che il tavolo diverso dalla sedia, affermo la realt di due cose, ma il molteplice , in

quanto tale, illusorio. Tuttavia Platone ha alle sue spalle Melisso, il quale aveva detto che anche il molteplice, se permanesse eternamente identico a se stesso, sarebbe altrettanto vero dell'Essere: e la caratteristica delle idee platoniche proprio quella di rimanere eternamente identiche a se stesse.

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