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Acceleratori
Sorgenti
Accelerazione
Corrente continua
Radiofrequenza
Focalizzazione ed accumulazione dei fasci
Collisioni
R.Fernow,Introductiontoexperimentalparticlephysics,cap4
D.H.Perkins,Introductiontohighenergyphysics,cap2
ReviewofParticleproperties
O.Bruning,CERNsummerstudentlectures2001(lezionidisponibilisu
web,audio+video+trasparenze)
2 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Percheusaregliacceleratori
Per esplorare oggetti di determinate dimensioni occorre una
sonda la cui lunghezza donda e dellordine delle dimensioni
delloggetto.
Oggettivisibilialmicroscopioottico:
\=0.40.810
6
m
Dimensioniaccessibiliconun
acceleratore:
\10
15
10
18
m
Rivelatore:
Elaborazione:
3 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
4 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Cennistorici
Fisica nucleare:
1906 Rutherford
modello dell'atomo: nucleo + elettroni
1911 Rutherford
disintegrazione dei nuclei
Le particelle non hanno abbastanza energia per superare la
barriera coulombiana dei nuclei pesanti Acceleratori
Fisica delle particelle: con i raggi cosmici
1932 Anderson: scoperta del positrone (predetto da Dirac nel
1930)
1937 Anderson: scoperta del muone
Limiti nelle misure coi raggi cosmici:
No trigger
Sovrapposizione di eventi nelle lastre
Antiprotone (antimateria, Dirac)? Pione (predetto da Yukawa nel
1935)? Acceleratori
o+Au
o+N -O+H
+
5 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Laprimareazionenucleare
+
14
N
17
O+p
misurando le velocita delle particelle
coinvolte, Rutherford (1919) dimostro che
uno dei due prodotti era una particella
di massa allincirca uguale a quella dellatomo
di idrogeno, che venne chiamata protone
Presto divenne chiaro che le
particelle , a causa dellenergia
limitata (5 MeV) e della repulsione
dovuta alla loro carica (+2e), non
erano i proiettili piu adatti a
studiare i nuclei.
Inizio quindi lo sviluppo dei
primi acceleratori di protoni /
ioni leggeri.
6 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Sorgenti
In ordine di difficolt di produzione:
Elettroni
Protoni
Ioni
Fasci secondari
Antiparticelle
A processi pi difficoltosi corrispondono tecniche pi
sofisticate e intensit pi basse
7 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Primisviluppidegliacceleratori
1927 E. Rutherford disse alla Royal Society: ... if it were possible
in the laboratory to have a supply of electrons and atoms of
matter in general, of which the individual energy of motion is
greater even than that of the alfa particle, .... this would open
up an extraordinary new field of investigation....
Ma gli unici dispositivi allepoca erano tubi a raggi X che
acceleravano elettroni fino a qualche centinaio di keV
1929 G. Gamow dimostro
che in meccanica
quantistica esiste una
probabilita non nulla che
una particella di energia
1 MeV superi per effetto
tunnel la barriera
repulsiva Coulombiana
dei nuclei leggeri
Questo incoraggio J.
Cockroft ed E. Walton
(collaboratori di
Rutherford) a studiare
metodi per accelerare
fasci di particelle fino a
8 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Sorgenti:elettroni
Gli elettroni vengono emessi dal
filamento di un triodo ad alta
tensione entro il quale fatto il
vuoto
Vengono prodotti impulsi da 1-10 s
a un rate fino a 500 Hz
Gli
e
-
lasciano
la sorgente con =0.5
Filo
caldo
e
V
+
Unesempio:iltuboaraggicatodici
9 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Sorgenti:protoni
Setup simile al precedente
Per creare i p si prende il tubo a raggi
catodici e si buttano gli e su
dellidrogeno
Si pone dell'idrogeno in una camera a
cui viene applicata una radiofrequenza
Gli e
-
oscillano all'interno della camera
e urtano le molecole neutre e gli atomi
producendo ioni positivi
Gli ioni sono attratti da un campo
elettrico ed estratti con una corrente di
uscita di alcuni mA ed energie di
qualche keV
e
V
+
V
p
p
p
p
Idrogeno
H
2
+e
-H
2
+
+2e
H
2
+
+e
-H
+
+H+e
H+e
-H
+
+2e
10 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Sorgenti:ionipesanti
Ioni pesanti
Come per i protoni.
Alcuni elettroni sono fortemente legati.
Gli elettroni che subiscono degli urti col materiale del foglio vengono
strappati dal nucleo pesante, che continua imperturbato
11 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Fascisecondariinacceleratoriabersagliofisso
Ottenuti mandando parte del fascio primario su un bersaglio
Le particelle create avranno una distribuzione di impulso e
angolo
Collimatori selezionano particelle a un dato range angolare
Separatore elettrostatico (a basse energie, fino a ~5 GeV)
Utilizzato per separare particelle di diverso tipo e con lo
stesso impulso p
Le particelle attraversando una regione di lunghezza L sede di
campo elettrico, vengono deflesse di un angolo proporzionale al
tempo di attraversamento.
Particelle con masse diverse e con lo stesso impulso subiranno
deflessioni differenti
12 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Le particelle incidono tutte a zero gradi in una regione di
lunghezza L sede di campo elettrico E e campo magnetico B.
Voglio selezionare le particelle di massa m
0
che, per un
impulso p
0
, hanno una certa velocit v
0
=
0
c.
Regolo il campo magnetico in modo che le particelle con
velocit v
0
non vengano deflesse: eE=ev
0
B --> v
0
=E/B
Una particella di massa m e con velocit v=c verr deflessa
di un angolo:
Se ho una separazione angolare sufficiente, con un collimatore
posso separare le due particelle
o=
Ap
T
p
0
=
eL
p
0
( BE)=
eLV
p
0
d
(
1
1
)
=
eLV
p
0
d
(
.
m
0
2
p
0
2
+1
.
m
2
p
2
+1
)
B/E:(velocit)
1
quandononc'deflessione
1/ =Energia/ p
Perp~p
0
>>m
o=
eLV
2p
0
d
(
m
0
2
m
2
p
0
2
)
o
1
p
0
3
Separazionepossibile
abasseenergie
Ap
T
=FAt =F
L
E=V/ d
13 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Fascisecondari:
Possono essere ottenuti da un fascio di elettroni
mediante bremmstrahlung o da un fascio di protoni
mediante
Contaminazione da particelle cariche eliminata
mediante magneti deflettenti e collimatori
Contaminazione da neutroni eliminata facendo incidere
il fascio su deuterio liquido (rapporto favorevole X
0
/
I
)
Se il prodotto con bremmstrahlung si pu ricavare
l'energia del fotone misurando l'energia dell'e
-
prima e
dopo l'emissione del
n
0
-
p + bersaglio nucleare -N pioni
14 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Fascisecondari:neutriniemuoni
Prodotti con le reazioni:
Il flusso dei
e
soppresso di un fattore 100 rispetto a
Spettro di energia per i neutrini solitamente largo
I muoni vengono prodotti con le reazioni utili per
produrre
-j
+
j
K
+
-j
+
+
j
K
-j
+
j
K
+
-e
+
n
0
+
e
K
-e
n
0
+
e
Neutrino
elettronico:
15 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Sorgenti:antiparticelle
Le particelle vengono accelerate e fatte collidere su una lastra di
metallo pesante.
Le antiparticelle vengono estratte mediante un campo magnetico
Il sistema e' inefficiente
E' necessario accumulare le antiparticelle per averne un numero
sufficiente per l'uso negli esperimenti
e
+
: possono essere prodotti mediante un acceleratore per
protoni che produce
0
attraversando un foglio sottile;
0
--> --> 2e
+
+ 2e
-
Antiprotoni:
vengono creati in coppia coi protoni in collisioni energetiche p-A
con basso guadagno e ampia dispersione in p,
Visti dal CMS di tutti gli antiprotoni prodotti, questi si comportano
come molecole in un gas caldo
Per accumulare abbastanza pbar e' necessario raffreddare il
fascio per ridurre la dispersione in p,
16 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Raffreddamentostocastico
fascio Pickup kicker
Le fluttuazioni delle particelle del fascio rispetto alla media
vengono rivelate mediante un pick-up (condensatore o
trasformatore induttivo)
Il pickup passa l'informazione al kicker (un magnete
deflettente o una cavit RF) che corregge la traiettoria o
l'impulso della particella.
Il metodo funziona per fasci di bassa densit
17 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Accelerazione
Una particella carica in moto in una regione sede di campo
elettrico e magnetico soggetta alla forza di Lorentz:
Nota: solo il campo elettrico permette l'aumento di energia della
particella
Ricordando che:
Possiamo ottenere l'accelerazione con un campo elettrostatico
o con un campo variabile nel tempo
d p
dt
=q(
E+v
B)
E=
1
c
A
t
B=
A
(
A/t =0)
dE
dt
=
qc
2
E
p
E
E
dE
dt
=p
d p
dt
c
2
=qp(
E+v
B) c
2
E
2
=p
2
c
2
+m
2
c
4
18 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Accelerazioneconcampielettrostatici
1V
e
AE=1eV
Ilmeccanismodiaccelerazioneconcampi
elettrostaticisemplice:sicreaunadifferenza
dipotenzialecheacceleraleparticellecariche
trasformandol'energiapotenzialeelettrostatica
inenergiacinetica.
GeneratorediVandeGraaf
19 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
USIATTUALI
Analisideimateriali:ades.Controllostrutturasemiconduttori;emissione
raggiX(usataades.instoriadellarte);
Modificadeimateriali:impiantazioneionicaperlindustriadeisemiconduttori
20 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Accelerazioneconcampielettrostatici
UtilizzatoalRHICperiprimistadi
dell'accelerazione(BNL,USA)
Tandem:
Ioninegativivengonoaccelerativerso
unfogliometallicosottile(caricato
positivamente).
Nell'attraversareilfoglio,glielettroni
degliioninegativivengonorimossi.
Gliioni,oracarichipositivamente,
vengonoindirizzativersounbersaglio
collegatoaterra.
Ilrisultatoquellochesiotterrebbecon
ungeneratorediVandeGraafconuna
d.d.p.doppiarispettoaquellautilizzata
21 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Tandem
22 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Accelerazioneconcampielettrostatici:insintesi
E' possibile accelerare le particelle cariche utilizzando
generatori elettrostatici
generatore di Van De Graaf
Tandem
Si ottiene un fascio continuo di particelle
Limitazioni
Grandi dimensioni (a parit di energia, confrontate con acceleratori
basati su campi variabili nel tempo)
Energie limitate a ~ 25 MeV (scariche
elettrostatiche)
23 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
beam
Campivariabilineltempo
Possiamo ottenere un campo elettrico mediante
un campo magnetico variabile nel tempo
Si possono accelerare le particelle
utilizzando cavit a radiofrequenza.
La corrente alternata applicata induce un campo magnetico
oscillante che a sua volta induce un campo elettrico oscillante
E=
1
c
A
t
24 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Accelerazionedelleparticelle:LINAC
Un LINAC (LINear ACcelerator) consiste in un tubo entro il quale e' fatto
il vuoto, contenente una serie di elettrodi di deriva collegati
alternativamente ai poli di un generatore a radiofrequenza
La sorgente e' continua, ma solo alcune
particelle, in fase con la radiofrequenza,
possono essere accelerate.
Le particelle vengono dunque
divise in pacchetti (bunches)
La lunghezza degli elementi va
scelta opportunamente
Tipicamente i campi sono di
qualche MeV per metro
25 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Outside
Inside
L'energiadelfasciodipende
Dallatensionepercavita'
Dallalunghezzatotale
Limitazioneprincipale:lunghezza
Perprotoni:energiefinoa50MeV
ILINACvengonogeneralmenteusaticomeiniettori
Perelettroni:IlLINACdiStanfordlungo3km,accelerae
finoa25GeV
(siusanomicroondeanzichRF)
26 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
SLAC(StanfordLinearAcceleratorCenter)
Costruitotrail1962eil1966
Conl'acceleratorelinearedi
Stanfordvenneroeseguitinel
1968esperimentidideepinelastic
scattering,cheportaronoalla
scopertadellastrutturadei
nucleoni,mostrandolapresenza
di3centridiffusoriconcarica
frazionaria
27 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Ilciclotrone
Ilciclotroneutilizzapivoltelastessa
cavita'risonantemedianteladeflessionein
campomagnetico
Leparticellesimuovonoinorbiteviavia
piu'largheall'aumentare
dellavelocit.
Acceleratorecompattoseconfrontato
coniLINAC
(es.calcolarerperp=20MeV/c,B=0.2T)
Svantaggi:
adenergierelativistichef
RF
non
puesseremantenutacostante:
E
max
~25MeV
Sonorichiestimagnetidigrandidimensioni
28 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Ilprimoprototipodiciclotrone
Realizzato
da Lawence
e Livingston
nel 1931
Diametro:
4.5 pollici
Ddp:
1800 V
Accelerava
ioni H a
80 keV
29 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
30 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
ScopertemancateerealizzateaBerkeley
Mancate (e confermate rapidamente col ciclotrone):
Radioattivita artificiale
Radioattivita indotta da neutroni
Fissione delluranio indotta da neutroni
Realizzate:
Elemento Z=43 Tc (1937) con E. Segre (primo elemento
artificiale)
Elemento Z=93 Np (1940)
Elemento Z=94 Pu (1941) fissionabile
Sintesi del
14
C (radiocarbonio)
Produzione di radioisotopi per uso medico
Produzione di mesoni (1948)
31 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Accelerazionedelleparticelle:sincrotroni
Un sincrotrone e' un acceleratore ciclico in cui il fascio e'
confinato entro un'orbita chiusa mediante dei magneti
deflettenti
Per particelle con carica e:
Le particelle vengono iniettate tramite un acceleratore a piu'
bassa energia (solitamente un LINAC) e devono gi essere ad
energie relativistiche
L'accelerazione avviene ad ogni rivoluzione durante il
passaggio entro una o piu' cavita' a RF sincronizzate
B deve essere aumentato per mantenere il raggio
dell'orbita costante
Anche la frequenza deve essere sincronizzata all'aumentare
della velocita'
L'energia finale del fascio dipende da e da B
Limiti: campi magnetici superiori a 2 Tesla richiedono
magneti superconduttori (a LHC B=8.4 T)
p|GeV / c=0.3 B| T j| m
32 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
33 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Sincrotrone a protoni
da 3 GeV al
Brookhaven National
Laboratory
(Long Island, NY)
Sincrotrone a elettroni
da 1 GeV a Frascati
34 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Il principio di funzionamento e' identico a quello dei
sincrotroni per protoni
L'unica importante differenza consiste nella radiazione di
sincrotrone, trascurabile per protoni, importante per e
-
ad alta
energia
Cariche elettriche accelerate emettono onde E.M.
L'energia persa per rivoluzione :
per e
-
con ~1
Questa perdita di energia deve essere compensata dalle
cavit RF a ogni rivoluzione.
Ad alta energia la radiazione emessa in un cono la cui
apertura va come 1/
Es.: calcolare E per elettroni al LEP.
Calcolcare E per protoni a parita' di energia e raggio dell'acceleratore
Elettrosincrotroni
AE=
4n
3
e
2
4
j
AE( keV)=88.5
E
4
(GeV
4
)
j( m)
35 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Focalizzazione
Durante ogni ciclo di accelerazione i protoni ricevono un kick di
~0.1 MeV
E' estremamente importante la focalizzazione
Oltre ai magneti deflettenti (dipoli) sono necessari anche dei
magneti focalizzanti.
Infatti piccole variazioni della direzione o dell'impulso di una
particella rispetto ai valori nominali non corrette nei cicli
successivi causerebbero la perdita della particella
Es. ogni componente verticale del moto causerebbe una deriva
della particella che la porterebbe ad urtare il tubo di fascio
Esercizio: calcolare l'angolo di apertura massimo all'SPS nell'ipotesi in cui
non fossero presenti magneti focalizzanti
I magneti quadrupolari forniscono una focalizzazione simile a
quella delle lenti ottiche
Beam
Pipe
Focussing
No
Focussing
36 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Focalizzazioneneisincrotroni
Magneti focalizzanti: producono un campo di quadrupolo
Il quadrupolo mostrato e' focalizzante in orizzontale e
defocalizzante in verticale per una particella entrante carica
positivamente.
Si puo' mostrare che alternando quadrupoli i cui poli sono
invertiti si ottiene una focalizzazione in entrambi i piani
37 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
p=mv
v=ds/ dt=cost
=cost
dt=ds/ v
v=d x / dt=v d x / ds
d p/ dt=qv
B
mv
2
d(d x/ ds)/ ds=qv d x / ds
B
d
2
x / ds
2
=
q
p
d x / ds
B
d
2
x/ ds
2
=
q
p
i
j
k
dx / dz dy/ dz 1
B
x
B
y
0
Motodiunaparticellaincampomagneticoz=direzioneiniziale):
38 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Equazionedelmotoincampomagnetico(suppostov=dz/dt=cost,B
Z
=0,z=direzioneiniziale)
d
2
x
dz
2
=
q
p
d x
dz
B
d
2
x
dz
2
=
q
p
B
y
d
2
y
dz
2
=
q
p
B
x
IlcampodatodaunquadrupolohalaformaB=(Gy,Gx,0)
doveG=costdettogradientedelquadrupolo
d
2
x
dz
2
+
q
p
Gx=0
d
2
y
dz
2
q
p
Gy=0
x=x
0
cos( kz )+x '
0
sin( k z ) moto
oscillatorio
y=y
0
cosh( kz )+y '
0
sinh( kz )
ycresce
esponenzialmente
Sidimostracheunquadrupoloagiscecomeunalentespessaaventedistanzafocale:
f =!
p
0
qGL
f<0:focalizzante
f>0:defocalizzante
L:lunghezzadideriva
q>0, G>0
k
2
=
qG
p
39 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Focalizzazioneforte
Leffetto di una lente magnetica (quadrupolo)
defocalizzante
seguita da una focalizzante e complessivamente
focalizzante
La focalizzazione forte e stata inventata da Christofilos
e da Courant, Livingston e Snyder (1950-1952)
40 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Stabilita'delfascio
Oscillazioni di betatrone
Sono oscillazioni nella direzione
trasversa dovute a piccole asimmetrie
nei campi e nell'allineamento dei
magneti
La loro lunghezza d'onda legata alla
lunghezza focale dei quadrupoli ed e'
piccola se confrontata con la
circonferenza.
Oscillazioni di sincrotrone
Oscillazioni longitudinali che avvengono
quando le particelle non sono in perfetta
sincronia con la radiofrequenza.
Una particella che arriva in ritardo
rispetto ad una esattamente sincrona
riceve una spinta meno forte dalla RF, si
porta in un'orbita piu' stretta e alla
rivoluzione seguente arriva in anticipo.
(vice versa per le particelle in anticipo)
Oscillazionidisincrotroneintornoalla
posizionediequilibrio.
41 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Collisioniabersagliofisso
Il fascio puo' essere estratto da un sinctrotrone e diretto verso un
bersaglio fisso.
Vantaggi:
Tutte le particelle del fascio possono collidere col bersaglio
ALTA INTENSITA'
Il boost di Lorentz fa si' che le particelle vengano prodotte in avanti
APPARATI SPERIMENTALI SVILUPPATI IN LUNGHEZZA
COPERTURA ANGOLARE LIMITATA NEL LABORATORIO
Svantaggi:
L'energia nel CM, ovvero l'energia spendibile per la creazione di
particelle, cresce con la radice quadrata dell'energia del fascio:
ad energie relativistiche, p
p
~E
p
E
CM
2
=( m
T
+E
p
)
2
p
p
2
m
T
2
+2m
T
E
p
E
CM
.
m
T
2
+2m
T
E
p
42 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Colliders
Nei colliders due fasci di
particelle accelerati in
verso opposto vengono
fatti urtare.
Se i due fasci hanno la stessa
energia
E
CM
=2 E
p
43 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Colliders:vantaggiesvantaggi
E
CM
=2 E
p
Vantaggi:
L'energia nel centro di massa e' uguale alla somma
delle energie delle particelle (se l'angolo tra i fasci
nullo)
Svantaggi:
Non tutte le particelle collidono quando i fasci si
incrociano: tempi di immagazzinamento lunghi
Sono richiesti due fasci
I due fasci possono
interagire
Gli apparati devono
coprire l'intero
angolo solido
44 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Luminosit
Un parametro utile per misurare le prestazioni di un collider
la luminosit
La luminosit data dalla frequenza di interazioni per un
processo avente sezione d'urto unitaria:
La difficolt principale nei collider consiste nel fatto che i due
bunch accelerati in direzioni opposte si devono incrociare;
dunque la frequenza delle collisioni dipender anche dalla
dimensione del bunch e dalla densit di particelle al loro
interno
Possiamo confrontare il rate di interazione per un processo di
sezione d'urto unitaria per un fascio su un bersaglio fisso, e
per due fasci collidenti
| L=cm
2
s
1
dN
dt
=Lc
45 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Fascio su bersaglio fisso
Un fascio di dn
1
/dt particelle al secondo incide su un
bersaglio di lunghezza x (e di dimensioni trasversali
maggiori di quelle del fascio) avente n
2
particelle per
unit di volume
Fasci collidenti
Se due bunch di n particelle circolano con frequenza f, la
luminosit al punto di intersezione :
Per due fasci gaussiani con k bunch aventi
rispettivamente n
1
e n
2
particelle per bunch
L=
n
2
f
A
A:areadellasezionetrasversa
dell'intersezionetraifasci
L
k n
1
n
2
f
4nc
x
c
y
x
(
y
):RMSdelladimensione
orizzontale(verticale)
dN
dt
=
dn
1
dt
cn
2
x=c L
L:luminosit[cm
2
s
1
]>ratediinterazioniperun
processoaventesezioned'urtounitaria
46 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
Anellidiaccumulazione
Wideroe nel 1943 propone di utilizzare collisioni frontali di due
fasci per sfruttare al meglio lenergia cinetica disponibile
Kerst, ONeill e altri nel 1956, visti i progressi nellintensita dei
fasci prodotti dai sincrotroni, propongono collisioni p-p ed e-e
Nel 1957 ONeill e altri iniziano il progetto del Princeton-Stanford
e
-
e
-
Collider, che ottiene i primi fasci accumulati nel 1962 con
500 MeV per fascio
B. Touschek a Frascati propone nel 1960 il primo Anello di
Accumulazione e
+
e
-
AdA, utilizzando come iniettore
lelettrosincrotrone da 1.1 GeV (e in seguito il sincrotrone da 2
GeV di Orsay)
47 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
ADONEaFrascati
Progetto iniziato nel 1961
Inizio costruzione nel 1963
Primi risultati di fisica nel 1968
Molti problemi di fisica degli acceleratori (instabilita)
affrontati e risolti
Energia: 1.5 + 1.5 GeV (appena sotto la soglia per la
produzione di J/
B.Touschek
48 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
49 AlessandroDeFalco,INFNCagliari 8/19/09
LanelloISR(pp)alCERN
Primo anello di
accumulazione p-p
Progetto iniziato nel
1965
In funzione nel 1971
Energia: 31 + 31 GeV
Correnti record: 57 A
per fascio
S. Van der Meer invento per lISR il raffreddamento
stocastico (tecnica per smorzare le fluttuazioni
casuali
di densita del fascio) che venne poi utilizzato nel
collisionatore protone-antiprotone del CERN
(S. Van der Meer ottenne il premio Nobel nel 1984 con
C. Rubbia)
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LEPalCERNdi
Ginevra19882001
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28GeV
450GeV
7TeVperfascio
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Diagramma
dellenergia degli
acceleratori dal
1930 al 2010
Un incremento di
3 ordini di
grandezza ogni 20
anni
LHC TEVATRON SppS ISR HERA LEP
(LivingstonChart)
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Acceleratori:oltrelaricerca
I sistemi di accelerazione dedicati alla ricerca sono
solo il 6.7% del totale
La maggioranza e dedicata alla medicina e
allindustria
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Usodegliacceleratori
Fisica delle alte energie
Fisica atomica e nucleare (LEAR-> antiidrogeno)
Sorgenti di radiazione di sincrotrone
Fisica dello stato solido
Chimica
Biologia
Ospedali (adroterapia per alcuni tumori)
Industria
Trattamento di superfici
Sterilizzazione
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Ilfuturo
VLHC
95 km 2 anelli B=12 T n=20800
520 km 2 anelli B=2 T n=130000
MUON COLLIDER
Collider per leptoni senza radiazione di sincrotrone
Difficolt tecniche: sorgenti per muoni
vita media del muone
Linear colliders (500 GeV-3 TeV)
(USA/Giappone
Germania
CERN)
t=2.2 js
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ILC:international
linearcollider
Energiepreviste:500GeVinun
primostadio,1000GeVinunsecondo
tempo
Lunghezza~10voltequelladiSLAC
Sitononancoradeciso
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CaratteristichegeneralidiLHC
Duoplasmatron 92 keV
(300mA)
Linac 2 50 MeV
PS 28 GeV
LHC: 7 TeV
(180mA)
RFQ:8.2
Linac:66.7
PSB:28
PS:20
SPS:16
LHC:15.5
Guadagnorispettoallo
stadioprecedente
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Lasorgentediprotoni:ilduoplasmatron
Sincrotrone a 16 sezioni
Magneti deflettenti
Magneti focalizzanti