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Lanalisistoricoformale

InterventoallapresentazionepubblicaaSanGiovanni MattiaGreco Seguendo gli indirizzi che ci erano stati dati, le prime settimane del laboratorio sono state dedicate allanalisi del territorio persicetano e alla ricerca, nellevoluzione della campagna e della citt, di spuntichepotesseroesserciutilinellesuccessivefasidiprogettazione. Quella che vedeteinquestomomento lacosiddettatavolastorica. Abbiamo decisodi organizzarla su due colonne, cercando di mettere in parallelo levoluzione del territorio per la quale un valido aiuto ci giuntodalla tesi dellarchitettoMaccaferrielefasi salienti della storia dellabitato diSan Giovanni. A questo punto necessaria unapremessa generale:non siamo storici, per cuivolutamentenon siamo entrati nel merito della querelle sullorigine altomedievale della citt. Tant che, come vedremo, lapproccio scelto prescinder tanto dallesistenza o meno di un limes nel senso tradizionale del termine,quantodallafondazionebizantinaolongobardadellacitt. In ogni caso, quello che si rileva da questa prima tavola la grande inerzia al cambiamento presentata dalla campagna dopo secoli, spesso, possiamo ancora contare, nelle foto aeree, i venti actus che caratterizzavano la maglia centuriale romana rispetto alla rapidit con cui laspetto e le dimensionidellacittsonocambiateneisecoli. Dallalto medioevo agli inizi del XV secolo la citt conosce una espansione costante fino a raggiungere una dimensione corrispondente a circa tre volte quella dellattuale centro storico tuttavia la crescente importanza della citt la aveva fatta inevitabilmente entrare in contrasto con la vicina Bologna, tanto pi che San Giovanni si era sempre mostrata tanto fedele alla Chiesa quanto ribelleaiBentivoglio. Gli scontri terminano nel 1417 con la sconfitta della citt diSanGiovanni econla spedizionedi 500 guastatori bolognesi che interrano il fossato pi esterno e abbattono tutta la partedicitt racchiusa tra questo e le mura, ossia, allincirca, gli attuali viali di circonvallazione. Sono le cosiddette spianate. Da questo momento in poi la citt non si riprender pi e rimarr con quelle dimensioni per pi di 500anni,finoallametdelXXsecolo. In queste immagini vediamo il confrontotra unafoto aerea deiprimi anni30del secoloscorsoe una immagine di circa 50 anni successiva con le linee puntinate abbiamo evidenziato il perimetro delle

spianate,ossialaprobabilemassimaespansionestoricadellacitt. Dal secondo dopoguerra agli anni 80 la citt conosce una espansione incredibile, non solo raggiungendo il perimetro delle spianate delle quali oramai si perso il ricordo ma superandolo e urbanizzandovastiterritoriuntempodestinatiallagricoltura. Madichetipoquestanuovaurbanizzazione? Lo vediamo in questa slidechemostra ilnegativo dello spazioedificato:ledilizia che costituiscegran parte dellespansione della citt piccola o piccolissima, soprattutto se rapportata alla compattezza che caratterizza ilcentrostorico.Vediamopoicomealcunezone,anchemoltovicineal centrostorico, siano state lasciate indietro dallintensa urbanizzazione degli anni 6070 che, invece, si rapidamenteproiettataversolacampagna. Nella slideseguente possiamoseguireil riassunto delle fasideglisviluppidellacitt: dal primo nucleo quello rettangolare al perimetro delle spianate puntinato la citt ha impiegato sei secoli per espandersi espansione rapidamente annullata dal guasto dei bolognesi che la ha ridottafinoalle dimensioni dellattuale centro storico. In queste dimensioni, poi, la citt rimastaperalmeno cinque secoli, fino alla rapidissima espansione, avvenuta in poche decine di anni e ancora in atto, che ha notevolmente accresciuto il territorio urbanizzato. In viola, poi, abbiamo delimitato le aree indicate dallattuale PSC come zone di possibile espansione. In verde, infine, abbiamo indicato le maggiori areenonedificatechelespansionedellacitthalasciatoindietronellasuacorsaversolacampagna. A questo punto la domanda : quali criteri assumere come guida inuninterventosu diuna cittsulle cui origini vi sono tanti dubbi,dallacospeculiare forma urbisenellaqualebuona parte dellabitato statatantorapidamentecancellatadalguastodelnemicobolognese? Abbiamo quindi cercato, in un approccio che prescinda dalle cause e dalle vicissitudini dellabitato, di trovare nella geometria attuale della citt, nella trama dei suoi percorsi, uno spunto per una progettazioneconsapevole. Lo schema che vedete stato realizzato ipotizzando di trovarsi nella piazza di frontealla Collegiata ciascuna di queste linee chiuse rappresenta i punti di citt raggiungibili in una certa quantit di tempo due,quattro, sei,otto minutidi cammino tranquillo dandociinformazionisullereali distanze tradiversipuntidellacitt,ossiasullaaccessibilitcheidiversiluoghihannorispettoalcentro. Trovandosi in aperta campagna queste linee traccerebbero chiaramente delle circonferenze concentriche,allinternodeiunterritoriocostruitolaforma,chiaramente,varia.

Se ipotizzassimo questo schema come un colle rappresentato nelle sue curve di livello, potremmo individuare crinali ossia direzioni privilegiate (i raggi che partono dal centro) e valli, ossia direzioni per le quali la distanza effettiva molto maggiore di quella geometrica in linea daria. Osservando meglio notiamo che queste valli si ampliano man mano che ci si allontana dal punto centrale ragionevole supporre che a un certo puntolampiezzadiquestearee(che indicain fondo la scomodit di raggiungere il centro) faccia s che la forma radiocentrica della citt non sia pi economica. Se mi concedete un po di filosofia, ricordo che anche la citt ideale di Platone una citt radiocentrica[Leggi] echeegli derivataleformadaAnassimandro, per ilqualetale forma [Geografia, Farinelli] era la diretta conseguenza dellassemblea dei guerrieri (ben nota dai poemi omerici) dove questi si disponevano naturalmente in circolo attornoalloratoredi turnoedovequindi ledimensioni del cerchio e la quantit di partecipanti erano dimensioni fisicamente legate alla forza della voce delloratore. Ecco quindi che anche in questo caso torna il tema di una dimensione massima, di un limite congenialeeproprio,insitonellapeculiareformadellacittradiocentrica. Guardando di nuovo la trama degli edifici del centro storico ci accorgiamo proprio del fatto che la citt di San Giovanni ad un certo punto abbandona la formacircolarepercontinuareadespandersi conassiortogonali. Si consideri per che tanto nel borgo rotondo quanto nella citt preclassica, la geometria centra poco o nulla, se non di riflesso centro e circonferenza non sono qui altroche riflessodi un costume assembleare,diunnaturalecoagularsiattornoadunacentralit. Per inciso: altempodi Platonelideadiuna cittradiocentrica superatadatempo lacittPericlea la citt che per antonomasia ha assi ortogonali. Potremmo dire che egli si rivolga a un modello passato per aver maturato, nellevento cruciale della condanna del maestro Socrate, la consapevolezza che lassenza di un centro non potesse, da sola, essere garanzia di un governo che non sfociasse nella tirannide . Per questo egli propone, caricandola di valenzegeometriche, unidea dicittsuperatadatempo. Se volessimo, poi, per un momento, entrare nelle questioni relative alla nascita della citt di San Giovanni, potremmo dire, in ogni caso, di non avere soluzioni pronte: la forma radiocentrica, in questottica, potrebbe tanto scaturire dallinsediamento di una popolazione estranea alluso occidentale, quanto al momentaneo riaffiorare di forme di popolamento preclassiche, connesso alla

particolaritdellasituazionesuccessivaallacadutadellImpero. Il tema del limite, di una dimensione massima legata a fattori insiti nella naturadellacitt, ci parso unbuonbagaglio da portarci dietro nella nostraprogettazione,soprattuttoperchstiamoparlandodi una citt che, come abbiamo visto, ha conosciuto, e ancora conosce, una rapida crescita nelle dimensionidelsuolourbanizzato. Nellottica dellapproccio al fenomeno, incuranti di altre senzaltro importanti motivazioni storiche, potremmo anche notare come lespansione del secondo dopoguerra coincida con il venir menodiunlimitefisicoallacitt,ovverolinterramentodellefossechecingevanoilcentrostorico. Consci della necessit di non andare ad urbanizzare nuovo territorio, abbiamolavoratoin unadelle aree che, pur essendo a poche centinaia di metri dal centro storico, si presentano oggi con caratteristichedaareasuburbana. A questo punto, prima di lasciare la parola a Nicola, che vi parler nel dettaglio della nostra proposta urbanistica, desidero fare una piccola premessa. Un intervento di densificazione come quello che abbiamo delineato, tralascia volutamente alcuni aspetti con i quali ci si scontra in una reale pianificazione urbana: capacit edificatorie, propriet dei terreni etc.Itempilunghissimi incui questo, in ogni caso, sarebbe realizzato e lauspicabile revisione delle normative nella direzione di una incentivazione della densit afrontedi un contenimento dellespansione dellecitt,cipermette,a nostroparere,diipotizzaresviluppidiquestotipo.

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