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Demidoff (famiglia)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Quella dei Demidoff (in russo , al plurale ) una famiglia nobile originaria
di San Pietroburgo. Il primo artefice della ricchezza familiare fu Demid Antuf'ev, che era un
artigiano che esercitava la professione di fabbro a Tula nel Seicento. Sui figlio Nikita aveva
continuato l'impresa paterna, specializzandosi soprattutto nella realizzazione di armi, che divennero
note per la loro perfezione tecnica. Nel 1712 Tula fu visitata da Pietro il Grande e concesse Nikita
di costruire la prima vera fabbrica d'armi in Russia, l'Arsenale di Tula, ancora oggi attiva e
conosciuta come Tulsky Oruzheiny Zavod (TOZ), che divenne la principale del suo paese e permise
alla Russia di affrancarsi dalla fornitura di armi dall'estero. La sua produzione fu fondamentale per
la vittoria nella guerra contro la Svezia. In ringraziamento al padre, lo Zar concesse a Nikita di
cambiare il proprio cognome da Antuf'ev a Demidoff, e grazie alle capacit imprenditoriali sue e
dei suoi discendenti, la sua famiglia divenne una delle pi ricche della sua epoca in Russia. Grazie
alla notevole disponibilit di denaro essi si poterono dedicare a opere culturali e filantropiche. Non
tardarono ad arrivare anche titoli nobiliari, prima di conte, poi di principe. Nei decenni successivi la
citt divent il pi grande centro per la lavorazione dell'acciaio dell'Est europeo. Il museo delle
armi, il pi antico della citt, fu inaugurato nel 1724 dai Demidoff. Esponente di spicco fu il Conte
Nicola Demidoff, nato nel 1773 che si distinse durante la guerra contro i turchi e poi contro
Napoleone (1812), quando arm a proprie spese un intero reggimento. Si dedic in seguito alla
carriera diplomatica e nel 1822 si rec a Firenze, che da allora divenne la patria di elezione della
sua famiglia, che risiedeva (inizialmente) al palazzo Serristori. I Demidoff infatti continuavano a
curare il proprio impero industriale in Russia, ma sceglievano Firenze per le vacanze e la
villeggiatura. Nicola, instancabile collezionista di opere d'arte e finanziatore di opere umanitarie e
filantropiche, aveva acquistato una sontuosa villa nella zona della chiesa di San Donato in
Polverosa, chiamata appunto Villa San Donato o Villa Demidoff. In questa fastosa dimora, un
tempo circondata da un ampio parco, i Demidoff influenzarono profondamente la vita culturale
cittadina, attraverso il magnifico stile di vita che vi conducevano, quasi una sfida alla nobilt
toscana di allora. Dimostrando una grande attenzione al mondo dell'arte e della cultura e
raccogliendo una straordinaria collezione, favorirono la conoscenza in Toscana della pittura storica
francese (Ingres, Delacroix, Delaroche) e la diffusione dell'arte applicata di altissimo livello,
soprattutto nel campo del mobilio e degli object d'art, proteggendo artisti come Lorenzo Bartolini e
Giuseppe Bezzuoli. Di quella fastosa residenza, danneggiata durante la seconda guerra
mondiale, oggi non resta che uno scheletro circondato da palazzi. Il figlio di Nicola, Anatolio
Demidoff, fu nominato primo Principe di San Donato dal Granduca Leopoldo II. Ricchissimo
committente di artisti romantici, commission a Lorenzo Bartolini un monumento al padre, che
don in seguito al comune di Firenze e che si trova oggi in piazza Demidoff. Nel 1859 egli compr
la villa gi usata da Napoleone Bonaparte e, dopo averla usata come residenza, la trasform in
museo (per questo viene anche chiamata Villa Demidoff di San Martino).
Albero genealogico
Demid Antoufe'v (1624-1664)
[1]
Conte Anatolio Demidoff, primo Principe di San Donato (1813-1870), spos Matilde
Bonaparte
Note
1. ^ Nota linguistica: il nome di questa famiglia stato tradizionalmente reso nel nostro
alfabeto "alla francese", con una grafia inesatta e priva di scientificit. Secondo le norme
della traslitterazione scientifica dall'alfabeto cirillico all'alfabeto latino, si dovrebbe scrivere
"Demidov", sebbene sia giocoforza utilizzare la forma ormai consolidata dall'uso in lingua
italiana.
Bibliografia
R. Carapelli, Curiosit riguardanti i Demidoff a Firenze, in "Le Antiche Dogane", a. IX, n.
91, gennaio 2007, p. 10
Famille Demidoff
Un article de Wikipdia, l'encyclopdie libre.
La famille Demidoff est une famille d'industriels russes qui connut son apoge la fin du
XVIIIe sicle. La famille remonte un simple forgeron libre Demid Antoufieff (1624-1664),
install Toula o un muse perptue son souvenir. Le Tsar Pierre le Grand confia son fils,
Nikita Demidoff (1656-1725), la fabrication de hallebardes et de fusils pour l'arme russe, dont il
devint le principal fournisseur. Il fut anobli en 1720. Grce son fils, Akinfi Demidoff (16781745), la famille devint la plus importante dynastie industrielle de Russie, propritaire de fonderies,
mais aussi de mines de fer, d'argent et de pierres prcieuses et semi-prcieuses dans l'Oural et au
sud de la Sibrie. Elle obtint la noblesse hrditaire. la fin du XVIIIe sicle, les usines Demidoff
fournissaient 40 % de la fonte produite en Russie et la famille tait l'une des plus riches de l'Empire.
Son neveu, Pavel Demidoff (1738-1821), fut un grand voyageur et mcne de l'ducation
scientifique russe. Le fils an d'Akinfi, Prokofi Demidoff (1710-1786) cra de nombreuses
fondations charitables tandis que son fils cadet, Nikita Akinfievitch Demidoff (1724-1789) fut un
scientifique amateur et protecteur des savants et des hommes de lettres. Le fils de ce dernier,
Nicolas Demidoff (1773-1828), leva un rgiment pour s'opposer l'invasion napolonienne et
poursuivit l'accroissement de la fortune familiale. Il fut ambassadeur de Russie auprs de la cour de
Toscane et construisit la Villa San Donato Florence. Par dcret du 23 fvrier 1827, le grand-duc
Lopold II de Toscane le fit comte de San Donato , pour services rendus la Toscane par la
cration d'une manufacture de soieries. Par dcret du 20 octobre 1840, son second fils, Anatole
Demidoff (1813-1870), fut cr prince de San Donato , afin de lui permettre d'pouser la
princesse Mathilde-Ltizia Bonaparte sans que celle-ci dt renoncer au titre de princesse. Ce titre ne
fut reconnu en Russie qu'en 1872, au profit de Paul Pavlovitch Demidoff (1839-1885), neveu
d'Anatole Demidoff. Il est teint en 1943 en l'absence de descendance lgitime en ligne masculine.
En 1862, les usines Demidoff remportrent un prix la Grande exposition de Londres pour la
qualit de leur production de fer, d'acier et de cuivre et, en 1900, elles obtinrent une mdaille d'or
l'Exposition universelle de Paris. Pendant plus d'un sicle, elles fournirent du fer au Royaume-Uni :
le toit du Parlement britannique Londres est fait partir de fer produit dans les usines Demidoff.
Comte Nicolas N. Demidoff (1773-1828)
x (1795) Baronne Elisabeth Alexandrovna Stroganoff (1779-1818)
sans postrit
divorcs en 1896
x (2) (1897) Comte Palatin Nicola Giovanni Maria di Noghera (1875-1944)
> Amadeo, Comte Noghera x Vittoria Barbera
> Nicola Giovanni, Comte Noghera x Giuliana Maguolo Ferri
> Giovanni Amadeo, Comte Noghera
> Alberto, Comte Noghera
divorcs en 1907
> Comte Anatole Nicolaevitch Demidoff, 1er prince de San Donato (1840) (1813-1870)
x (1840) Princesse Mathilde-Ltizia Bonaparte (1820-1904)
Articles connexes
Collection Demidoff
Prix Demidoff
Villa San Donato
Liens externes
Arbre gnalogique des descendants de Demid Antoufieff, fondateur de la dynastie
Arbre gnalogique complet des descendants de Nicolas Demidoff, y compris les lignes
fminines
300 , 2012.
La Tul'skij Oruejnyj Zavod (in russo: [?]) una tra le pi importanti fabbriche di armi
russe, ha sede a Tula, 165 km a sud di Mosca. Il famoso Arsenale di Tula, oggi noto come TOZ o come "Tula Arms
Plant", fu fondato nel 1712 dallo Zar Pietro il Grande e ha prodotto e continua a produrre fucili militari di pregevole
fattura che hanno contribuito a cambiare la storia del XIX secolo. (Mosin-Nagant, AK-47, SKS)- Tula, fu una citt
importante per l'Unione Sovietica durante la guerra fredda poich rappresentava un importante punto strategico, infatti
intorno alla citt ancora oggi sono presenti numerose miniere collegate al resto del paese mediante un importante via di
comunicazione, il fiume Upa, e ad un'estesa rete ferroviaria.
Storia dell'azienda Durante il regno di Pietro il Grande, la Russia entr in un grande periodo di riforme, e necessitava
dello sviluppo di industrie nazionali, infatti l'importazione di metalli, beni di consumo e in particolar modo di armi dal
resto d'Europa aveva destabilizzato e indebolito l'economia e la sovranit del paese. A inizio del XVIII secolo, la citt di
Tula era conosciuta per le sue miniere e per la grande esperienza di alcuni piccoli artigiani che si dedicavano alla
realizzazione di armi, ma questo tipo di produzione non poteva soddisfare la costante crescita di equipaggiamenti
dell'esercito. Cos il 5 febbraio del 1712, con un ukas di Pietro il Grande, inizi la costruzione dell'Arsenale di Tula. Nel
1720 l'arsenale forn all'esercito russo 22.000 armi ad avancarica tra fucili leggeri da fanteria e pistole. Nel 1749 inizi
la produzione su vasta scala coltelli, baionette, spade ecc. Nel XIX secolo l'arsenale raggiunse un livello di qualit della
produzione tale da competere con i migliori impianti d'Europa. Nel 1965 inizia la produzione del fucile sovrapposto a
canne lisce TOZ-34 progettato da N. I. Korovjakov and V. P. Onev. Tra il 1961 e il 1982 a Tula si producono
principalmente: Kalanikov, missili guidati anti-carro, Maljutka, Fagot, konkurs e lanciatori di granate. Nel 1986 inizia
la produzione di massa il fucile automatico a canna liscia TOZ-87 progettato da N. V. Bachanin.
Prodotti principali
Fucili, carabine e mitragliatori
TOZ-16, TOZ-17, TOZ-18, TOZ-21 carabine cal. 22 bolt action, periodo sovietico
TOZ-78, TOZ-99 nuova generazione di carabine cal. 22 bolt action da cui deriva la Winchester Wildcat
TOZ-122 carabina bolt action da caccia nei calibri .308, .30-06, .223 e 9,3 x 62 mm
TOZ-123 fucile automatico canna liscia a 3 colpi
TOZ-194 fucile ad anima liscia senza calcio
Pistole]
TOZ-35 pistola cal. .22 L.R. per la specialit olimpica Pistola Libera
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'azienda
1712
tulatoz.ru
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1902 55000
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1904 80700
36400
1905 133100
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1906 95200
62900
145
1907 47400
13900
530
1908 24100
25100
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1909 37000
34200
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1910 24000
16600
700
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1911 11600
30300
590
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1912 12700
51700
980
510
1913 12860
87200
913
490
1914 259000
76000
1300
800
277000
1915 352500
131900
4300
2500
459000
1916 648800
180700
11100
8000
677400
1917 506700
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5000
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http://demidov.biysk.secna.ru/rod/nikita_1.shtml
http://www.indf.ru/demidoff.asp?m=6&sm=31&t=16
http://www.tsu.tula.ru/faculty/person/Yurkin/works/dem/chap5.htm
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(1812
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(1728
1804)
Ilari
Demo
Nicola Demidoff
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nicola (o Nicholas-Nikita, o Niccol) Demidoff (San Pietroburgo, 1773 Firenze, 1828) stato
un ambasciatore, imprenditore e filantropo russo, attivo a Firenze. Erede di una ricca famiglia di
fabbricanti d'armi, arriv a Firenze come ambasciatore dello Zar Alessandro I, e si stabil assieme
alla famiglia a Palazzo Serristori. Fu un appassionato collezionista d'arte e raccolse opere di diverse
epoche e vario genere che abbellivano il palazzo ed il suo giardino, le quali vennero poi trasferite,
dal figlio Anatolio, nella villa di San Donato, oggi quasi completamente distrutta. Per decreto del
Granduca Leopoldo II fu nominato Conte di San Donato (23 febbraio 1827), in ringraziamento dei
servigi resi al Granducato. Nicola Demidoff fu un instancabile filantropo e spese una larga fetta
delle sue ingenti risorse finanziarie in opere umanitarie. Per questo la citt volle, in seguito,
esprimere la propria riconoscenza dedicandogli la Piazza Demidoff, per la quale il figlio Anatolio
don al comune di Firenze il monumento di Lorenzo Bartolini, che ancora vi si ammira,
originariamente collocato nella villa di San Donato in Polverosa. Si spos con la baronessa
Elisabetta Stroganoff ed ebbe, oltre ad Anatolio (che divent il primo Principe di San Donato),
anche un secondo figlio di nome Paolo. I suoi discendenti acquistarono e fecero rivivere il Parco di
Pratolino, per questo oggi chiamato Villa Demidoff. Sempre a Firenze dette origine, nel 1820
insieme a Lord Burghersh ministro plenipotenziario dInghilterra, il marchese Lord Normanby, il
barone Sir Hedwort Wiliamson e il principe polacco Carlo Luci Poniatowski, alla competizione
ippica pi antica d'Italia la "corsa dell'Arno". La famiglia parteciper poi alla fondazione e
creazione della prima societ di corse sia a Firenze che a Pisa, dove fu fatto un tracciato disegnato
dai Lorena, presso la tenuta di San Rossore.
Voci correlate Famiglia Demidoff Piazza Demidoff
Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Nicola D
Nicolas Demidoff
Un article de Wikipdia, l'encyclopdie libre.
Le comte Nikola (Nicolas) Nikititch Demidoff est un industriel et mcne russe n le 9 novembre
1773 et mort Florence (Italie) le 22 avril 1828. Fils de Nikita Akinfievitch Demidoff (1724-1786)
et de sa troisime pouse Alexandra Safonova, Nicolas Demidoff hrita quinze ans de l'empire
industriel de son pre. Il se mit dpenser de manire si inconsidre que le Gouvernement dut le
munir de curateurs. En septembre 1795, il pousa la baronne Elisabeth Alexandrovna Stroganoff
(1779-1818) dont il eut deux fils : Pavel (Paul) (1798-1840) et Anatoly (Anatole) (1812-1869), cr
en 1840 par le grand duc de Toscane "Prince de San Donato". Nicolas Demidoff entra dans la
diplomatie et le jeune mnage s'installa Paris o tous deux soutinrent ardemment Napolon Ier. Ils
logent alors dans l'htel de Brancas-Lauragais, l'angle de la rue Taitbout et du boulevard des
Italiens. Mais la monte des tensions entre la France et la Russie entrana le rappel de Nicolas qui
rentra en Russie en 1812 et s'installa Moscou. Il se distingua durant la guerre russo-turque (18061812). Aprs le dbut de la campagne de Russie, Nicolas Demidoff finana la cration d'un
rgiment d'infanterie dont il prit le commandement. En 1813, il fit don au muse minralogique de
Moscou d'importantes collections pour remplacer celles qui avaient t perdues dans l'incendie de la
mtropole russe et donna galement l'Universit de Moscou d'importantes collections d'art. Il
finana galement la construction de quatre ponts Saint-Ptersbourg. Avec l'ge, Nicolas
Demidoff devint lui aussi un industriel avis. Il modernisa l'infrastructure technique de ses usines et
doubla sa fortune. Il dota sa patrie de plusieurs industries, y cra des tablissements d'utilit
publique, perfectionna l'exploitation des mines, et se fit par son industrie un revenu qui s'levait 5
millions. C'est lui qui acclimata en Crime les vignes de Bordeaux et de Champagne, ainsi que
l'olivier de Lucques. Nicolas Demidoff fut chambellan du tsar, commandeur de l'ordre de Saint-Jean
de Jrusalem et membre du conseil priv. En 1819, il fut nomm ambassadeur de Russie auprs de
la cour de Toscane. Il passa ses dernires annes en France et en Italie, vivant dans la socit des
savants et rpandant autour de lui d'innombrables bienfaits. Il acheta l'glise catholique 42
hectares de terrains marcageux au nord de Florence o il fit construire un palais, la Villa San
Donato. Il finana galement la cration d'coles, d'hpitaux et autres institutions charitables en
Toscane. A San Donato, il cra un thtre, une acadmie de langues trangres. La villa elle-mme,
difie de 1827 1831 (dtruite) comprenait, outre des appartements privs richement meubls, une
suite de quatorze salles abritant une norme collection d'art, constituant un vritable muse; celle-ci,
rpartie entre ses rsidences de Paris, Moscou, Saint-Ptersbourg et San Donato, tait alors rpute
la plus importante d'Europe; elle comptait des matres flamands et italiens, des arts dcoratifs, et
une clbre srie d'armes, aujourd'hui conserve la Wallace Collection Londres. Sa collection de
statues grecques et romaines se trouve au Muse de l'Ermitage Saint-Ptersbourg. Par dcret du 23
fvrier 1827, le grand-duc Lopold II de Toscane le fit comte de San Donato , pour services
rendus la Toscane par la cration d'une manufacture de soieries.
Hommage sa mort en 1828, ses fils Paul et Anatole commandrent au sculpteur Lorenzo
Bartolini un monument sa mmoire riger dans le jardin de la villa San Donato. Le monument
en marbre de Carrare, inachev au dcs du sculpteur en 1840, ne fut termin qu'en 1871 par
Romano Romanelli et install, non pas San Donato, mais au bord de l'Arno, l'endroit qui devint
la Piazza Demidoff. Eu gard sa fragilit, une verrire qui voque un kiosque victorien a t
difie en 1911 pour le protger1.
Notes et rfrences[ (en) Deirdre Pirro, The Demidoff statue , The Florentine, vol. 146,
30 juin 2011 [texte intgral [archive] (page consulte le 31 aot 2012)]
,
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9 (22) 1773
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popolo di San Niccol avesse ognara dinanzi memoria vira del commendatare Niccol Demidoff
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(18681943)
(18361910)
(18731946)
Ilari
Paolo I Demidoff
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Paolo I Demidoff (San Pietroburgo, 17 agosto 1798 Magonza, 5 aprile 1840) stato un imprenditore russo, della
celebre famiglia dei Demidoff, Principe di San Donato. Figlio di Nicola Demidoff e fratello maggiore di Anatolio.
Pavel Nikolaevitch Demidov (en russe : ), francis en Paul Demidoff, est n le 6
septembre 1798 et mort le 25 mars 1840. Fils an du comte Nicolas Demidoff et de son pouse, ne Stroganoff, Il fait
ses tudes Paris au lyce Napolon. il fonda en 1831 le prix Demidoff, dcern par l'Acadmie des sciences de Russie.
Il pouse en 1836 la baronne Aurora Stjernwall (1808-1902) dont il eut un fils, Paul Pavlovitch Demidoff (1839-1885).
Nel 1831 istitu il premio letterario Demidoff, assegnato dall'Accademia delle Scienze di Russia. Si spos nel 1836 con
la baronessa di origine finlandese Aurora Stjernwall (1808-1902), dalla quale ebbe un figlio, Paolo II Demidoff. Il
giorno successivo al matrimonio pot stupire la sposa regalandole il Grand Sancy, il settimo diamante pi grande del
mondo (55.23 carati), oggi al Louvre nella galleria dei gioielli della corona di Francia.
Onorificenze
Prix Demidoff
Un article de Wikipdia, l'encyclopdie libre.
(6 1798 25 1840, )
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. ,
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1812
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1840 ( 21 ).
. . . . ., 1891.
: 25 . / . . . 1896
1918.
. . ., 1873.
. . . 1779-1917 .
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, 2005. 244 . ISBN 5-8386-0058-6
Ila
Anatolio Demidoff
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Foto d'epoca del Principe Anatolio Demidoff, 1850 circa - Anatolio Demidoff
... (1831) Palazzo Pitti
Anatoli Demidoff, in russo: [?] (San Pietroburgo, 5 aprile 1813
Parigi, 29 aprile 1870), stato un imprenditore russo, e primo Principe di San Donato.
Biografia Figlio del ricchissimo ambasciatore Nicola Demidoff, era fratello di Paolo Demidoff. Fu
uno dei Demidoff pi attivi e seguiva sia i suoi interessi nelle industrie di armi di famiglia in
Russia, sia l'arte europea (fu committente di Paul Delaroche e Eugne Delacroix), sia i suoi interessi
a Firenze, sua patria d'adozione. A 24 anni prese parte a una spedizione scientifica che intendeva
mappare le zone russe di recente acquisizione verso sud, come la Moldavia e la Crimea. Con la
morte del padre (1828) si ritrov a capo del pi grande impero industriale russo nel campo delle
armi, mine e munizioni, con 15 villaggi-stabilimento e nove fabbriche nella zona degli Urali, con
uno stratosferico appannaggio annuo di circa 5 milioni di rubli. Fu un grande industriale e durante
la sua gestione il livello di affari della sua industria crebbe del 32%. Sua consuetudine era quella di
mandare i dirigenti dei suoi stabilimenti a formarsi in Inghilterra e in Francia, dove era pi
sviluppata la cultura aziendale e capitalistica. Nel 1840 si spos con la principessa Matilde
Bonaparte, figlia del re Girolamo Bonaparte, gi suo padrino e ospite della sua famiglia. L'unione fu
burrascosa e dur solo sei anni, durante i quali non ebbero nessun figlio. Nonostante questo
spiacevole episodio, Anatolio fu sempre un devoto napoleonico e nel 1859 acquist la Villa
Bonaparte all'Isola d'Elba e la trasform in museo. Per questo la villa viene oggi anche chiamata
Villa Demidoff di San Martino.
Interessi artistici e sportivi Fu tra i primi estimatori della nascente arte romantica e sostenne
pittori francesi e russi (Karl Briullov, Paul Delaroche, Eugne Delacroix, Eugne Lami e Auguste
Raffet): fu inoltre tra i migliori clienti della prestigiosa gioielleria Chaumet di Parigi. A Firenze fu
nel 1850 presidente della Societ Anonima Fiorentina che organizzava le corse di cavalli presso
l'ippodromo "Le Cascine" il cui tracciato era inizialmente sul "prato del Quercione" e venne in
seguito spostato in quello del Bisarno (Calabrini, L. A. Storia delle Corse di Cavalli in Italia. Casa
Editrice Colombo, Roma, 1955). Fu il committente della statua di Lorenzo Bartolini dedicata al
padre, che, dopo la sua donazione alla citt, si trova in piazza Demidoff.
Onorificenze
Altri progetti
Anatole Demidoff
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1837-1838, il organisa une expdition scientifique en Russie du Sud et en Crime, dont il confia la
direction scientifique Frdric Le Play. Elle comprenait 22 savants, crivains et artistes franais
dont Auguste Raffet et le critique Jules Janin, qui devinrent les amis de Demidoff. Le rsultat de
cette expdition, qui cota la somme trs leve de 500 000 francs, fut publi sous le titre Voyage
dans la Russie mridionale et la Crime (4 vol., 1840-1842), avec une centaine de lithographies
originales de Raffet. Le tsar, ddicataire de l'ouvrage, n'y accorda aucun intrt, et montra mme de
l'irritation contre le fait que la plupart des membres de l'expdition taient franais. Il finana
galement un voyage en Russie d'Andr Durand afin de relever des paysages, qui furent publis
sous le titre Voyage pittoresque et archologique en Russie (1839). En 1840, il publia dans le
Journal des Dbats une srie d'articles sur la Russie, qui furent runis en volume sous le titre
Lettres sur lEmpire de Russie (1840), dans le but de combattre certaines ides reues des Franais
l'encontre de la Russie. Nanmoins, ces compte-rendus irritrent le tsar Nicolas Ier par leur
description du systme fodal russe. En 1847, Demidoff fit un voyage en Espagne avec Raffet qu'il
publia plus tard sous le titre tapes maritimes sur les ctes dEspagne (1858). Il augmenta
considrablement la collection d'art rassemble par son pre la Villa San Donato prs de Florence,
s'intressant notamment la peinture romantique; en 1833, il avait acquis La mort de Poussin de
Franois Marius Granet, qui fit galement sensation au Salon de 1834. ce mme salon, il avait
acquis au Salon de 1834 Le Supplice de Jane Grey, uvre-manifeste de Paul Delaroche. Il avait
command des tableaux Eugne Delacroix et des aquarelles Richard Parkes Bonington et
Thodore Gricault. La Villa contenait galement une bibliothque de 40 000 volumes. Certaines de
ses normes collections furent disperses dans des ventes publiques Paris en 1863 et peu avant sa
mort en 1870, puis en 1881 son neveu et hritier Paul Pavlovitch, quittant la villa San Donato pour
celle du Pratolino (ancien domaine des Mdicis) acquis en 1879, fit dmembrer le trs important
domaine qu l'entourait, et disperser en plusieurs ventes restes mmorables la quasi-totalit du
"muse Demidoff", qui occupait quatorze salles, et une collection de plantes rares cre en 1850
Vienne par Carl von Hugel, qui s'tendait sur 400 mtres linaires et 8 10 mtres de profondeur...
En 1839 Demidoff, grand admirateur de Napolon Ier, (il fit construire un muse en bas de la
rsidence napolonienne de San Martino l'le d'Elbe et chanter une messe - c'est encore le cas de
nos jours - chaque 5 mai Portoferraio) fut introduit par Jules Janin dans le cercle de Jrme
Bonaparte, impcunieux ex-roi de Westphalie, qui vivait en exil la Villa di Quarto Florence. Un
projet de mariage fut rapidement form entre ce richissime sujet du Tsar et sa fille unique, la
princesse Mathilde-Ltizia Bonaparte; il fut convenu que Mathilde recevrait une dot de 290 000
francs dont 50 000 francs en bijoux et 240 000 francs en argent, mais payables " temprament";
quant aux bijoux, Demidoff accepta de les acheter Jrme, perptuellement court d'argent, pour
un million de francs, de sorte qu'il paya la dot de sa femme et bien au-del. En outre, par dcret du
20 octobre 1840, il fut cr prince de San Donato , afin de permettre la princesse de conserver
son titre, non reconnu en Russie. Le mariage eut lieu Rome le 1er novembre 1840. En mars 1841,
le couple se rendit Saint-Ptersbourg, o le Tsar se montra plein d'attentions pour sa cousine la
princesse, tandis qu'il humilia le prince par tous les moyens possibles. Anatole, dpit, commena
ses infidlits. Le 17 aot 1841, le couple arriva Paris o il rsida l'htel Demidoff, 109 rue
Saint-Dominique jusqu'en juin 1842. Ils sjournrent ensuite une anne Saint-Ptersbourg avant
de s'installer prs de Florence la villa San Donato. Rapidement, les relations entre les deux poux
s'taint aigries. La princesse avait pris un amant, le comte milien de Nieuwerkerke, et le prince
une matresse, Valentine de Sainte-Aldegonde, duchesse de Dino, qui Mathilde fit une scne
violente au cours d'un bal ce qui, en retour, lui valut, de la part de son mari, une paire de gifles
administres en public. En septembre 1846, Mathilde s'enfuit pour Paris afin de se rfugier auprs
de Nieuwerkerke, en emportant les bijoux qui taient censs constituer sa dot, vendus par son pre
son futur poux. Malgr cela, Demidoff fut condamn par le tribunal de Saint-Ptersbourg verser
Mathilde une pension de 200 000 francs par an et ne put jamais rcuprer ses bijoux. Les poux
furent autoriss se sparer en 1847 sur dcision personnelle du Tsar de Russie Nicolas Ier.
Demidoff s'effora de rparer les dgts que cette sparation avait infligs sa position sociale en
multipliant les donations des uvres charitables. Il cra des hpitaux, des orphelinats et des coles
et mit sur pied un comit international pour porter secours aux prisonniers de la guerre de Crime
(1853-1856). Il donna un million de roubles pour le financement de la guerre et fut rcompens par
Alexandre II qui le nomma chambellan et conseiller d'tat. En 1860, il fit partie, avec le duc de
Morny et le docteur Oliffe, du consortium d'investisseurs qui fonda la station balnaire de
Deauville. Anatole Demidoff a eu un fils naturel avec sa matresse Fanny de la Rochefoucauld, fille
de Francois, 8e duc de la Rochefoucauld, dont postrit. Il eut de nombreuses matresses, dont
Maria Kalergis, considre comme une des plus belles femmes de son temps, et l'actrice Augustine
Duverger mais c'est avec Cline Montaland, enfant star de la Comdie-Franaise avec qui il
entretient une relation longue et dont il eut trois enfants, Gabriel, Gontran et Hayde (non
reconnus). Il a particip au clbre Carnaval de Paris; un tableau du muse Carnavalet, reprsente
son quipage participant la fte. Il mourut le 30 avril 1870 d'une congestion pulmonaire en son
htel de la rue Saint-Dominique Paris.
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A.N.Demidow. IPNI
(17 1812, , 29 1870,
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, 1837
.
22 , ,
.
,
,
: Voyage dans la Russie Meridionale et la Crimee par la
Hongrie, la Valachie et la Moldavie, execute en 1837, sous la direction de M. Anatol de Demidoff
par M. M. de Sainson, L-Play, Huot, Leveille, Raffet, Rousseau, de Nordmann et du Ponceau.
Dedie a S. M. Nicolas I-er Empereur de toutes les Russies, Paris, 4 vol., 18401842. (
1853 ) ,
: Voyage dans la Russie Meridionale et la Crimee par la Hongrie, la Valachie et la
Moldavi, execute en 1837 par M. Anatol de Demidoff, Paris, 1840, illustre de 64 dessins par
Raffet. "
(. LXXXII 6) , 1854
: (rin, 1841),
(Warszawa, 1845), (, 1853), (London, 1853, 2 .),
(Breslau, 1854) . , 1842
, ,
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18371839 . . . .
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. . . 1854 , ,
,
. Nil-Tag
Journal des Debats : . Lettres sur
lEmpire de Russie. , , 16 1870 .
- .
http://www.peoples.ru/state/rich/demidov_an/
http://www.biografija.ru/show_bio.aspx?id=34207
http://zmmu.msu.ru/g_and.htm
http://ru.rodovid.org/wk/%D0%97%D0%B0%D0%BF%D0%B8%D1%81%D1%8C:196032
(1656
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1870)
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(1728
1804)
Valentine de Sainte-Aldegonde
From Wikipedia, the free encyclopedia
Marie Valentine Josphine de Sainte-Aldegonde (29 May 1820 23 September 1891) was the
wife of Alexandre Edmond de Talleyrand-Prigord, 3rd Duke of Dino, and mistress of Anatole
Demidov. She was the daughter of Count Charles Camille de Sainte-Aldegonde and Adelade
Josphine de Bourlon de Chavagne. On 8 October 1839 she married Alexandre Edmond de
Talleyrand-Prigord, son of Edmond de Talleyrand-Prigord and Princess Dorothea of Courland, at
the Chteau de Beauregard at Cellettes (Loir-et-Cher), her mother's property. Valentine de SainteAldegonde's passionate admirer, Anatole Demidov, attended her wedding and even helped assist the
event. He offered her a diamond ornament whose magnificence caused the bridegroom worry. The
next year, in 1840, Demidov briefly broke off their liaison due to financial problems, but later that
same year married Mathilde Bonaparte and resumed his affair with Valentine on his first stay in
Paris after his wedding. In 1845, he arranged for Valentine to settle with him in Florence and stayed
by her side, even though her husband took umbrage. At a costume ball, Valentine was insulted by
her rival, Mathilde, and in response Demidov slapped his wife twice in public, which signalled their
final separation soon thereafter.
Issue With Talleyrand-Prigord, Valentine had six children, of whom four survived:
Mathilde Bonaparte
From Wikipedia, the free encyclopedia
Spouse
Father
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[1].
,
-. , I,
: ,
. ,
. 1886
, , ,
.
. 1904 , 83 .
Ferdinand Bac, La Princesse Mathilde (Hachette, coll. Les grandes figures du pass, 1928)
Jean des Cars, La Princesse Mathilde (Paris, Perrin, 1988)
Jrme Picon, Mathilde, Princesse Bonaparte (Flammarion, " Grandes Biographies ", 2005)
Henri Lemire, Histoire dun collier, ou la mmoire des Bonaparte (Presses de La Renaissance, 1987)
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4 .). ., 18901907.
Ilari
Paolo II Demidoff
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Paolo Pavlovi Demidoff (Francoforte sul Meno, 9 ottobre 1839 Firenze, 26 gennaio 1885)
stato un imprenditore e collezionista d'arte russo della celebre famiglia dei Demidoff. Dallo zio
Anatolio Demidoff ottenne il titolo di secondo Principe di San Donato, titolo che per la prima volta
con lui venne riconosciuto anche in Russia con decreto dello Zar Alessandro II.
Biografia Figlio di Paolo Demidoff e di Aurora Stjernwall, si spos il 1 giugno 1867 con la
principessa Marie Elimovna Mestcherski (1844-1868). La coppia venne dalla Russia alla Villa San
Donato presso Firenze, appartenente alla famiglia Demidoff, dopo la luna di miele. La giovane
sposa per mor di parto appena un anno dopo a Hietzing nei pressi di Vienna. La tragedia lo
abbatt e si ritir in solitudine a Villa San Donato, dove cercava di evocare la sua presenza. Nel
1871 si rispos con la principessa Hlne Petrovna Troubetzko (1853-1917), dalla quale ebbe altri
sei figli (in totale ebbe sette figli: Elena, Maria, Aurora, Elim, Nikita, Anatolio, Paolo). Per evitare
di rivivere ricordi dolorosi vendette la Villa San Donato e i suoi arredi nel 1881 e compr la Villa di
Pratolino (1872), gi appartenuta ai Medici e ai Lorena e versante da molti anni in un grave stato di
abbandono. Essendo ormai stata abbattuta la villa vera e propria, gi creata da Bernardo Buontalenti
per Francesco I de' Medici, ricav dall'edificio secondario delle paggerie una nuova villa, mentre la
tenuta diventava il pi grande parco all'inglese di Firenze. Per questo la villa e il parco sono oggi
chiamati Villa Demidoff. Dal punto di vista degli affari egli fu un abile industriale e riusc a far
crescere ulteriormente la produzione di armi dell'impero economico dei Demidoff, pur dopo gli
eccellenti risultati di suo zio Anatolio. I suoi possedimenti si estendevano in Russia, in Francia e in
Italia e veniva indicato come uno degli uomini pi ricchi del continente europeo. Negli ultimi anni
di vita si ritir a Firenze, dove mor il 26 gennaio 1885
Paul Pavlovitch Demidoff, 2e prince de San Donato, est un industriel et collectionneur russe n
Francfort-sur-le-Main le 9 octobre 1839 et mort Florence (Italie) le 26 janvier 1885. Fils an de
Paul Nicholaievitch Demidoff (1798-1840), petit-fils de Nicolas Demidoff, Paul Pavlovitch
Demidoff pouse le 1er juin 1867 la princesse Marie Elimovna Mestcherski (1844-1868). Celle-ci
mourut deux jours aprs lui avoir donn un fils, Elim Pavlovitch, n Hietzing dans la banlieue de
Vienne (Autriche) le 6 aot 1868. Cette perte prouva durement Paul Pavlovitch, qui resta
longtemps inconsolable, passant de long moments la Villa San Donato dans la pice o taient
conserves les robes de sa femme pour tenter de retrouver sa prsence. En 1871, il se remaria avec
la princesse Hlne Petrovna Troubetzko (1853-1917), qui lui donna six enfants (V. Famille
Demidoff). Elle dcida que la Villa San Donato rappelait son mari trop de souvenirs pnibles et
l'engagea dmnager. Ils s'installrent la Villa Pratolino (appele aujourd'hui Villa Demidoff), et
finirent par vendre celle de San Donato : le 5 novembre 1881, le palais fut cd l'industriel Gaston
Mestayer tandis que les jardins taient vendus sparment Nemesio Papucci et Rosselli Del Turco.
Une grande partie des normes collections d'art qui s'y trouvaient dans quatorze salles fut alors
disperse lors de plusieurs ventes aux enchres publiques mmorables, de mme que les uvres
rassembles au "muse napolonien" cr l'le d'Elbe par son oncle Anatole Demidoff avec les
souvenirs qui, pour la plupart, lui avaient t cdes par son beau-pre le roi Jrme. Paul
Pavlovitch Demidoff dveloppa encore la fortune familiale et la consolida en hritant d'Anatole,
mort en 1870 sans postrit lgitime. Il devint alors le second "prince de San Donato" et ce titre fut
reconnu par le roi Victor-Emmanuel II d'Italie en 1872. Il possdait une centaine d'usines en Russie,
un million de kilomtres carrs de terres, des palais en Russie, en France et en Italie et tait
considr comme l'un des hommes les plus riches d'Europe.
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18771878[1].
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1.
2.
3. -
4. . | Biografija.ru | | -
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1789)
(1812
1870)
(1773
1833)
(1728
1804)
Collection Demidoff
Un article de Wikipdia, l'encyclopdie libre.
La collection Demidoff est l'une des plus clbres collections d'uvres d'art du XIXe sicle.
Rassemble par Nicolas Demidoff et considrablement enrichie par son fils Anatole Demidoff,
prince de San Donato, elle tait principalement conserve la Villa San Donato, prs de Florence
(Italie), o un muse priv de 14 salles lui tait consacr. Lorsque Paul Pavlovitch Demidoff, neveu
et hritier d'Anatole, se spara de la villa, la collection fut disperse en plusieurs vacations :
Paris, 1863 ;
Paris, 26 boulevard des Italiens, 21 fvrier 1870, 3 mars 1870 ;
Villa San Donato, mars 1880.
Tableaux
Camille Corot, Orphe.
Eugne Delacroix, Christophe Colomb et son fils La Rbida, hst. 90,3 x 118 cm,
command par Anatole Demidoff, 1838. Washington, D.C., National Gallery of Art.
Paul Delaroche, L'Excution de Lady Jane Grey, acquis par Anatole Demidoff au Salon de
1834.
e
cole allemande du XVI sicle, Portrait de femme, hsp. 44,2 x 31,7 cm, acquis par Nicolas
Demidoff. Washington, D.C., National Gallery of Art.
Franois Marius Granet, La Mort de Poussin, acquis par Anatole Demidoff en 1833.
Hans Memling, Le calice de Saint Jean l'vangliste, hsp. 30,2 x 23 cm, c. 1470-1475,
acquis par Nicolas Demidoff. Washington, D.C., National Gallery of Art.
Hans Memling, Sainte-Vronique, hsp. 30,3 x 22,8 cm, c. 1470-1475, acquis par Nicolas
Demidoff. Washington, D.C., National Gallery of Art.
Pierre-Paul Rubens, Paysage avec laitires et vaches, c. 1616. Liechtenstein Museum,
Vienne.
Gerard Terborch, La Paix de Munster, 1648. Londres, Wallace Collection.
Diego Velasquez, Philippe IV. Londres, National Gallery.
Jan Vermeer van Delft, Le gographe, c. 1668, acquis en 1872 par Paul Pavlovitch
Demidoff.
Sculptures
Lorenzo Bartolini, La Table aux Amours dite aussi Table Demidoff, marbre, 137,2 cm x
162,6 cm, commande par Anatole Demidoff en 1845. New York, Metropolitan Museum of
Art.
Antonio Canova, Madame Mre, marbre.
Arts dcoratifs[
Pierre-Philippe Thomire : Le vase Demidoff (1819), de style Empire, en placage de
malachite mont en or moulu, haut de 171,5 cm, command par Nicolas Demidoff. New
York, Metropolitan Museum of Art.
Clodion, Urne monumentale, marbre, 131,5 x 97,1 cm, 1782, acquis par Anatole Demidoff.
Washington, D.C., National Gallery of Art.
Clodion, Urne monumentale, marbre, 132 x 97 cm, 1782, acquis par Anatole Demidoff.
Washington, D.C., National Gallery of Art.
JeanBaptiste-Claude Odiot : thire en argent, fabrique pour Nicolas Demidoff entre 1817
et 1820 (Richard Redding Antiques Ltd)
Bibliographie]
Cesare Da Prato, Firenze ai Demidoff ; Pratolino e S. Donato, relazione storica e
descrittiva, preceduta da cenni biografi sui Demidoff, che sino dal secolo XVIII esisterono,
Firenze, 1886, 428 p. (San Donato : p. 381-428, Internet Archive)
La villa San Donato (appele aussi Villa Demidoff1) est un palais construit par Nicolas Demidoff,
ambassadeur de Russie, Polverosa2, au nord-ouest de Florence, en Italie, partir de 1827.
Histoire Au XIIe sicle, le domaine de San Donato tait la proprit de chanoines rguliers de
Saint-Augustin Portuense qui y construisirent une chapelle qui deviendra l'glise San Donato de
Polverosa Au XIIIe sicle il appartint la confrrie des Umiliati, puis aux religieuses de Santa
Maria Maddalena delle Convertite. Il fut scularis en 1809 sur ordre du gouvernement franais. En
1814 le comte Nicolas Demidoff achte l'glise catholique romaine le monastre de San Donato
et les 42 hectares de terrains marcageux qui l'entourent. Nomm ambassadeur de Russie auprs de
la cour de Toscane, il vient s'tablir Florence. Il fait amnager partir de 1822 San Donato un
vaste domaine comprenant un palais inspir des grandes villas palladiennes, des rivires, des lacs,
des fermes, des glises (outre l'glise San Donato, ancienne glise du couvent, il fait construire une
chapelle orthodoxe, la chapelle Demidoff), ainsi qu'entre autres, une magnanerie, une filature de
soie, un zoo, un hippodrome, des jardins, des serres et un chemin de fer 3. Giovan Battista Silvestri,
architecte du Palais des Offices Florence, est charg de la construction du palais, dont la premire
pierre est pose le 27 juin 1827 et la construction termine en 1831.Alessandro Melchior fut nomm
Conservateur de San Donato. En 1827 le grand-duc de Toscane dcerne Nicolas Demidoff le titre
de comte de San Donato et en 1840, son fils cadet, Anatole Demidoff fut titr prince de San Donato.
Description
La villa et le muse Outre de vastes appartements la villa comprenait un muse priv de quatorze
salles abritant l'norme collection d'uvres d'art (peintures, sculptures, minraux, armures) de ses
propritaires, et une bibliothque de 40 000 volumes. Le salon central en rotonde tait surmont d'une
coupole richement dcore fresque en 1827 par Domenico Morelli, reprsente en 1841 par le peintre
franais Jean Baptiste Fortun de Fournier; le luxe de la dcoration intrieure tait crasant. Lady Walburga
Paget, qui visita la villa en 1871, note : J'ai pu contempler loisir les merveilleuses richesses rassembles
dans cette maison laide et comparativement petite. Les tableaux et les statues sont de grande valeur. Les
tapisseries et broderies de toutes sortes, les tables de malachite et de lapis-lazuli, les plaques de marbre
prcieux et les albtres rares abondent. Pourtant, je ne peux pas dire que l'ensemble soit harmonieux ou
agrable l'il. The Linings of Life, vol. I, 1928
La collection de plantes La collection de plantes de San Donato fut cre en 1850 par Carl von
Hgel, la demande d'Anatole Demidoff, partir des collections qu'il avait rassembles dans son
jardin d'Hietzing prs de Vienne. Jules mile Planchon en dressa le catalogue raisonn en 18541858. cette poque, les serres s'tendaient sur une longueur de 212 m en face du "Jardin
Anglais" ; 20 ans plus tard, elles occupaient une ligne ininterrompue de plus de 400 m sur une
largeur moyenne de 8 10 m.
pilogue[ Le neveu et hritier d'Anatole, Paul Pavlovitch Demidoff dcide de se sparer de la villa
San Donato, qui lui rappelait sa premire pouse dcde en couches, pour s'installer la Villa di
Pratolino qu'il acquiert en 1872. Fin 1879 Louis Lubbers, chef des cultures au Jardin botanique de
l'tat Bruxelles dresse un nouveau catalogue des serres en vue de la vente publique des collections
de plantes qui aura lieu au printemps 1880. Le 5 novembre 1881, le palais est vendu Gastone
Mestayer, tandis que les jardins sont vendus sparment Nemesio Papucci et la famille Rosselli
Del Turco4. Une grande partie des collections d'art est alors disperse lors de plusieurs ventes aux
enchres publiques mmorables. La villa, gravement endommage durant la Seconde Guerre
mondiale est longtemps reste l'abandon ; la chapelle prive du domaine a par contre t prserve
et restaure. En novembre 2009, dmarre un projet de rhabilitation de la villa pour y amnager
appartements et bureaux.
Galerie
Faade NO (2010) - Affiche annonant la rhabilitation de la Villa Demidoff en novembre 2009 Florence, Villa San Donato, propyles (Via San Donato) - Chapelle Demidoff de San Donato
Notes et rfrences
1. Ne pas confondre avec la Villa di Pratolino qui est aussi appele Villa Demidoff.
2. quartier de Novoli, entre la via di Novoli, la via de' Tacchinardi et la via Francesco
Corteccia
3. (it) Mario Conti, I Demidoff a San Donato in Polverosa , Informa Quartiere Firenze,
5 juin 2004, p. 11 [texte intgral [archive] (page consulte le 31 aot 2012)]
4. La famille (it) Rosselli del Turco, dont est issu le clbre joueur d'checs Stefano Rosselli
del Turco, tait dj propritaire de plusieurs palais et domaines dans la rgion de Florence.
Bibliographie
Cesare Da Prato, Firenze ai Demidoff ; Pratolino e S. Donato, relazione storica e
descrittiva, preceduta da cenni biografi sui Demidoff, che sino dal secolo XVIII esisterono,
Firenze, 1886, 428 p. (San Donato : p. 381-428, Internet Archive)
Louis Lubbers, Palais de San Donato : Catalogue de plantes rares garnissant les serres,
Charles Pillet, Paris, 1880, 31 p.
Palais de San Donato : Catalogue des Objets d'Art et D'Ameublement, Tableaux ..., Paris,
Charles, Pillet et Dumoulin, Imprimeurs de 'L'Art', 1880, in-folio, vii + (4) + 422 pp +
(2)(errata) (1e partie) + (4) p. + p. 423-491 + 61 gravures + lithographies et photos h.t.
Palais de San Donato : Catalogue de la Bibliothque, Paris, Charles Pillet, Pillet et
Dumoulin, Imprimeurs de 'L'Art', 1880, in-folio, (16) + 395 p.
J.-. Planchon, Hortus Donatensis : Catalogue des plantes cultives dans les serres de S.
Ex. le prince A. de Dmidoff San Donato, prs Florence, Paris, W. Remquet, 1854-1858,
255 p. Google Books
Sur les autres projets Wikimedia : Villa San Donato, sur Wikimedia Commons
Villa di Pratolino
Un article de Wikipdia, l'encyclopdie libre.
La Villa Pratolino Vaglia, 12 km au nord de Florence (Italie) est une villa mdicenne
construite entre 1578 et 1599 par l'architecte Bernardo Buontalenti pour Franois Ier de Mdicis
(1549-1609) et sa matresse vnitienne, la clbre Bianca Capello, qui devint ultrieurement sa
femme. Au fil des sicles, elle fut abandonne, tomba en ruines et fut dtruite en 1819. Il ne restait
rien du btiment principal lorsque le prince Paul Pavlovitch Demidoff en fit l'acquisition en 1872
pour 300 000 lires, la mort du grand-duc Lopold II de Toscane. Avec sa seconde pouse, il quitte
sa villa San Donato pour s'installer dans les communs de la Villa Pratolino (paggeria ou btiment
des pages) qui subsistent encore sous le nom de Villa Demidoff. Les jardins originaux, typiques de
la Renaissance italienne, taient pleins de surprise et d'humour. Le programme sculpt s'appuyait
sur Les Mtamorphoses d'Ovide. On y trouvait un petit garon hilare, un paysan versant de l'eau,
une lavandire et de nombreuses grottes ainsi que de nombreux jeux d'eaux humoristiques.
La villa Demidoff est toujours entoure de vastes jardins de plus de 30 ha, dans lequel subsistent
encore quelques vestiges de la villa des Mdicis :
le Colosse de l'Apennin, une sculpture colossale maniriste de Giambologna (1579-1580)
place au milieu d'un lac,
un escalier surmont d'une fontaine du dieu Pan,
la grotte de Cupidon (1577) due Buontalenti,
une srie de bassins crevisses,
la chapelle hexagonale entoure de 14 colonnes (1580), dessine par Buontalenti
La Villa di San Martino o Villa Bonaparte una delle due residenze che Napoleone Bonaparte
ebbe all'Isola d'Elba fra il maggio 1814 ed il febbraio 1815. Situata in localit San Martino, nel
comune di Portoferraio, sebbene sia spesso indicata come casa di campagna, era di fatto la pi
importante, destinata comunque alla vita privata dell'imperatore in esilio che, per la sua attivit
pubblica, si serviva essenzialmente dell'altra casa, la Palazzina dei Mulini posta nella parte alta di
Portoferraio.
Storia e architettura Pur essendo una villa di dimensioni ridotte Napoleone volle che non avesse
niente da invidiare in fatto di comodit e raffinatezza alla vita parigina. La struttura ha una semplice
pianta quadrata, con il primo piano destinato alla vita sociale e quello al terreno con i servizi, come
il bagno neoclassico detto di Paolina, con una raffigurazione della Verit affrescata. Al primo piano
l'Imperatore fece realizzare una biblioteca, dove si dice che passasse molto tempo. Le due stanze
pi importanti sono quella del nodo d'amore dedicata alla sua unione con Maria Luisa d'AsburgoLorena e la sala egizia, decorata con geroglifici e piramidi, un grande zodiaco sul soffitto e altre
scene che rappresentano i momenti salienti delle imprese di Napoleone; al centro di quest'ultima
stanza si trova ancora una vasca ottagonale. Dopo i Cento giorni la villa rimase in stato
d'abbandono per molti anni, fino a quando il principe russo Anatolio Demidoff, del casato dei
Demidoff, figlio dell'ambasciatore russo a Firenze, si spos con la nipote di Napoleone, Matilde
Bonaparte ed entr in possesso della villa. Demidoff si profuse nell'arricchimento della villa,
creando nel 1851 la cosiddetta Galleria Demidoff, un edificio in stile neoclassico di solo un piano,
progettato dall'architetto Niccol Matas (l'autore della facciata della basilica di Santa Croce a
Firenze). In questa galleria, decorata con coppie di colonne di granito, Anatolio sistem dopo la
morte di Napoleone una sorta di museo a lui dedicato, con armi, quadri e altri cimeli. All'ingresso si
trova la statua della Galatea di Antonio Canova, che pare si fosse ispirato per la scultura alle
fattezze di Paolina Bonaparte. La villa appartenne poi alla famiglia dei Pull, ed una parte fu
acquistata dal conte Bernardo Barbiellini Amidei. All'esterno fu creato un viale di gelsi e aiuole
geometriche all'italiana, secondo il dominate stile eclettico. Il parco retrostante alla villa venne
arricchito con piante esotiche e voliere per uccelli pregiati. Nel 1880 la dinastia dei Demidoff si
estinse almeno nel ramo "toscano" e le loro collezioni vennero sfortunatamente disperse. La galleria
napoleonica divenne un museo e in seguito uno spazio espositivo per varie mostre di lungo periodo.
Oggi, dopo lavori di restauro ospita stampe del periodo di Napoleone provenienti da varie collezioni
private.
Il tour delle ville. Le Guide di Toscana, supplemento a l'Unit, maggio 1993.
Voci correlate Ville Napoleoniche di Portoferraio
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Collegamenti esterni Villa di San Martino su Open Directory Project (Segnala su DMoz un
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Piazza Demidoff
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Karl Bryullov
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Lorenzo Bartolini
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ritratto di Lorenzo Bartolini, opera di Jean Auguste Dominique Ingres - La Fiducia in Dio (copia di
San Pietroburgo), dettaglio delle mani
Lorenzo Bartolini (Savignano di Prato, 7 gennaio 1777 Firenze, 20 gennaio 1850) stato uno
scultore italiano, a cavallo fra il Sette e l'Ottocento, forse il pi importante del periodo dopo
Antonio Canova.
Biografia Si form all'Accademia di Belle Arti di Firenze e fece esperienza anche con la scultura in
alabastro. Nel 1799 soggiorn a Parigi ricevendo anche importanti commissioni, come uno dei
bassorilievi della Colonna della Grande Arme per Place Vendme, che celebrava la battaglia di
Austerlitz, e un busto di Napoleone, che piacque molto al generale. Grazie all'interessamento di
Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, venne nominato professore di scultura presso l'Accademia di
Belle Arti di Carrara nel 1807 (nonostante le resistenze dell'ambiente accademico locale) e divenne
lo scultore ufficiale della famiglia Bonaparte, per i quali scolp numerosi ritratti: busti e statue di
"Napoleonidi", tra le quali una statua colossale di Napoleone, ormai gi imperatore, da collocare a
Livorno, ma poi finita a Bastia. Dal 1815, dopo la caduta di Napoleone, torn a Firenze: non furono
anni facili e venne pi volte messo all'Indice per le sue idee politiche (di bonapartista) e artistiche,
poco consone con il rigido neoclassicismo pi accademico, ancora protervo all'imitazione, anche
sterile, dello stile di Canova. Alcuni facoltosi stranieri per lo sovvenzionarono e gli affidarono
commissioni. Verso il 1818 scolp l'Ammostatore, un fanciullo in atto di pigiare dell'uva, che si rif
a Donatello e a Verrocchio, con un'attenta osservazione della realt e un modellato di delicata
raffinatezza. Nel 1824 scolp il gruppo della Carit educatrice, originalmente pensato per una
cappella della villa di Poggio Imperiale, ma oggi conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Monument Demidoff
Dal 1830 si dedic alla prestigiosa richiesta dei figli del principe russo Nicola Demidoff di scolpire
un monumento in memoria del padre, che si trova ancora in piazza Demidoff a Firenze dal 1871.
L'opera composta da cinque gruppi e figure fu terminata dal suo allievo Romano Romanelli. La
figura migliore la Beneficenza, interamente di Bartolini. Lo scultore us una qualit di marmo
particolarmente pregiata, lo zuccherino, ma molto fragile, per cui fu necessario coprire le sculture
con una tettoia sin dall'epoca. Fu anche docente all'Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1839 e si
batt per diffondere uno stile di scultura pi legato alla vitalit naturalistica (il cosiddetto purismo)
piuttosto che all'idealit accademica. Rest famosa la lezione nella quale present agli studenti un
modello gobbo, indicandolo, nel suo genere, come un "esemplare". La sua opera pi conosciuta ed
imitata La fiducia in Dio (1835), conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano, che si distacca
nettamente dalla scultura neoclassica, verso un'ispirazione pi naturale. Rappresenta una fanciulla
inginocchiata mentre guarda al cielo; si dice che l'idea di una tale posa, oltre che ispirata alla
Maddalena penitente del Canova, sia venuta all'artista guardando proprio la modella che si rilassava
stancamente dopo ore di posa. La scultura venne richiesta da Rosina Trivulzio Poldi Pezzoli, la cui
famiglia aveva gi commissionato un busto della Marchesa all'artista, la quale, dopo essere rimasta
vedova del marito Giuseppe Poldi Pezzoli nel 1833, vedeva la figura come un'immagine
consolatoria del suo abbandono nella fede dopo il lutto. Il marmo ispir un famoso sonetto al poeta
Giuseppe Giusti. La sua ultima opera importante fu il monumento sepolcrale alla principessa
polacca Sofia Zamoyski, per la Basilica di Santa Croce, al quale lavor, coadiuvato da aiuti, dal
1837 al 1844. Nel frattempo scolp anche la figura dell'Inconsolabile per la tomba Mastiani nel
Camposanto di Pisa (1840) e la Ninfa dello Scorpione (1845, oggi al Louvre), che fu grandemente
elogiata da Baudelaire. Tra i numerosi ritratti si ricorda il marmoreo Busto del comico Luigi Vestri
nella Villa Bezzuoli a Fiesole. Nel 1855 riscosse successo di critica all'Esposizione Universale di
Parigi, unico tra gli scultori italiani[1]. L'insieme dei modelli e studi in gesso che erano presenti nel
suo studio furono collocati nell'appositamente creata Gipsoteca Bartolini, ad uso degli studenti
dell'Accademia di Belle Arti, che oggi fa parte del Museo dell'Accademia altre invece sono
custodine nel Museo Civico di Palazzo Pretorio (Prato), sua citt natale. Fu sepolto nella cappella di
San Luca nella Basilica della Santissima Annunziata a Firenze, anche se una lapide in suo onore si
trova anche nella Basilica di Santa Croce. Una targa ricorda il suo studio fiorentino in Borgo Pinti.
Opere di Lorenzo Bartolini a Prato
presso il Museo Civico (Prato)
o Leopoldo II granduca di Toscana, marmo, 59 cm (altezza)
o Busto di Napoleone Bonaparte, marmo, 30 cm (altezza)
o Modello del monumento funebre a Nicola Demidoff, alabastro marmo bianco e
rosato, 73,5 x 51 x51 cm
o Busto di Teresa Guiccioli Gamba, gesso, 67 cm (altezza)
o Giuseppe Bonaparte principe di Canino e Musignano, gesso, 38 cm (altezza)
o Ninfa Oceanina: Arnina, gesso, 151 cm (altezza)
o Ritratto di Maria Narystina Contessa Gureeva, gesso, 151 cm (altezza)
o Fiducia in Dio, gesso, 93 cm (altezza)
o Il Sonno dellInnocenza, gesso, 42 x 110 x 50 cm
o Cane con beccaccia, gesso, 39 x 96 x 40 cm
o Ritratto di Papa Pio IX, gesso, 41 cm (altezza)
o Giovacchino Murat, gesso, 64 cm (altezza)
o Ritratto di Gioacchino Rossini, gesso, 70 cm (altezza)
o archivio di disegni
presso il Palazzo Comunale (Prato)
o Testa dellattore A. Luigi Vestri, marmo, 52 cm (altezza)
Galleria
La Fiducia in Dio (copia dell'Ermitage) La ninfa con lo scorpione Il Machiavelli nel cortile
degli Uffizi
Note
1. ^ Vedi Universit degli Studi di Trieste, XXI ciclo di dottorato, Storia dell'arte
contemporanea Scultori italiani alle Esposizioni Universali di Parigi (1855-1889):
aspettative, successi e delusioni
Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Lorenzo Bartolini
Collegamenti esterni Biografia di Lorenzo Bartolini Dizionario biografico Treccani