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Quello che il pianista Pollini, con il suo gesto laver letto una dichiarazione sulla guerra del Vietnam

m prima dellinizio di un concerto esprime alla comunit di chi fa e chi fruisce arte, un concetto molto importante: larte, in certa misura, pu creare un allontanamento dalla realt della vita umana, e questo, sempre in certa misura, ha accezione negativa. Innanzitutto bisogna prendere in considerazione larte in base alle sue funzioni, che sono varie e molto diversificate. Larte pu essere una celebrazione dellingegno umano, in una visione dal punto di vista della industriosa creazione dellartista: in quanto tale, uno strumento positivo di elogio, che lascia segni tangibili e concreti a proposito della natura umana e delle possibilit che lintelligenza offre alla singola persona. Indubbiamente questo uno degli aspetti pi importanti dellarte, e escludendo il concetto di bellezza oggettiva e soggettiva che porta anche la celebrazione che larte offre su un piano soggettivo fa di essa stessa qualcosa di positivo. Tuttavia, larte in quanto elogio una visione che, come si diceva prima, prende pi in considerazione laspetto del creare arte, e del singolo artista che forgia la sua opera, piuttosto che tutto il resto della comunit umana che beneficia dellopera stessa. Se si include appunto lumanit che riceve il prodotto artistico o, in termini meno assoluti e vaporosi, le persone che regolarmente frequentano cinema, teatri, esibizioni, musei e simili il ragionamento inizia a includere anche degli aspetti negativi: in quanto celebrazione ottimistica dellindustria umana, e, in modo molto pi significativo, in quanto piacere di cui il singolo uomo gode, pu rendere il teatro o il cinema un ambiente asettico rispetto ai problemi della realt di tutti i giorni, pu creare una bolla nella quale chi guarda o ascolta si sente sollevato o estraniato dalla durezza della quotidianit. La qual cosa avviene pi frequentemente con la musica, che la forma darte di pi immediata presa sulle emozioni umane, ma anche, in modo meno ovvio, con larte figurativa, o con larte letteraria, o con la recentissima arte videoludica. Lo straniamento dalla realt, la ricerca di un luogo in cui i problemi non arrivino, non un fatto negativo, poich spesso trovare un sistema che aiuti ad alleggerire il peso dei fatti quotidiani risulta essere positivo nellottica di risolvere questi stessi problemi staccare la spina per poi tornare a ragionare sulle proprie preoccupazioni a mente fredda un beneficio. Tuttavia, se estremizzato, questo pu portare alla voglia di usare larte come una droga, da cui essere dipendenti per creare un mondo proprio dove certi problemi non esistono, e dove lesistenza virtuale pi felice. Con una contestualizzazione dellatto di protesta sociale di Pollini, e della conseguente analisi di Eco, si rivelano per degli elementi che in un certo modo limitano questa sorta di dubbio artistico. In un periodo storico come il 1972, infatti, era diffuso un clima di contestazione e di partecipazione politica che invadeva spesso a torto ogni campo. Difficile pensare che nellatto di Pollini non vi fossero anche ragioni e fatti politici, anche senza eccepire che la sua dichiarazione fosse legata allarte e ai suoi spettatori: questo ridimensiona il gesto del pianista e porta la discussione verso altri lidi, che si spostano dal campo dello straniamento e approdano in discussioni sulla politica e sul rapporto di essa con larte. Daltra parte, il contesto storico e sociale era differente da quello odierno: oggi larte rapportata alla maggior parte delle persone con pi fretta rispetto a quarantanni fa, e il beneficio dellarte quantizzato per poter essere adatto alla massa. I teatri sono meno frequentati, cos come le proiezioni di film importanti, e il medio adulto non ha certo la possibilit di utilizzare il teatro o la

musica per sfuggire alla realt. Pu farlo con la televisione, ma esistono davvero pochi programmi televisivi che possono essere definiti prodotti darte. E ancora il discorso si sposta su altri argomenti. Ultimamente larte video ludica viene spesso accusata di fornire questa fuga dalla realt, ma si tratta nella maggior parte dei casi di riflessioni riferite a casi particolari, oppure estremizzate o volutamente superficiali al fine di creare audience, e vengono con facilit smentite, o quantomeno ridimensionate da chi riflette pi in profondit. Risulta difficile, infatti, per ironia dei fatti, estrarre questa riflessione artistica da ogni tipo di considerazione politica, economica e sociale, e questo la rende strumentalizzabile e banalizzabile. La ragione prima che porta a ragionare su questo problema certamente reale, poich ineccepibile il fatto che luomo cerchi di separare la sua esistenza dai problemi che la subissano, ma forse il vantaggio che larte porta, considerato che in nessuna cosa lecito esagerare, rende trascurabile laspetto negativo dello straniamento che a essa stessa consegue.

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